Nicolás Jiménez González ha dedicato la sua vita allo studio del romanés.
Laureato in sociologia, consulente linguistico dell'Instituto de Cultura Gitana
e
professore-lettore nell'Università di Alcalá de Henares, attualmente lavora
al manuale di apprendimento del romanés standard "Sar San?" Inoltre, sta
progettando un piano di formazione per istruttori che possano insegnare
questo metodo nelle scuole con presenza di studenti gitani.
Appassionato di flamenco, dei film d'azione e di tori, Nicolás Jiménez
ritiene imprescindibile che il romanés venga incluso nei piani di studio, perché
questa lingua non finisca con lo sparire. Nel contempo, perché questo succeda è
necessaria l'istituzionalizzazione del popolo gitano.
La popolazione romanì nell'Unione Europea raggiunge i 12 milioni di
cittadini. Milioni di persone che hanno vissuto per anni una storia comune di
persecuzioni, isolamento e marginalizzazione. Milioni di persone che, inoltre,
condividono una cultura ed, in particolare, un lingua, il romanés.
Il romanés è un idioma dialettizzato che, assieme allo
spagnolo, ha dato luogo al
caló. "Il caló è una creazione collettiva dei gitani spagnoli, una parlata
nata in Spagna," afferma l'autore. Nel contempo, insiste che si debba tener
conto che tra due lingue in contatto c'è sempre un feedback. "Occorre
considerare l'influenza del romanés nello spagnolo: per esempio, nell'idioma
spagnolo esistono circa 200 gitanismi. Sono soprattutto nel gergo giovanile,"
spiega il consulente linguistico.
Senza dubbio, secondo il ricercatore, il caló ha smesso la sua utilità
comunicativa e si è convertito, invece, in un referente identitario.
"Posso affermare che il caló corre il rischio di estinguersi, dato che ha perso
la sua capacità di comunicazione," ripete Jiménez. Purtroppo attualmente non c'è
chi lo parli compiutamente, ma solo se ne adoperano alcune parole e brevi frasi
inframmezzate nella conversazione.
Ciononostante il caló è molto importante per i gitani, in quanto parte della
loro identità. Un'identità costruita a partire dall'esotismo e che ha
attraversato il XIX e la metà del XX secolo. "La moda del -flamenquismo-
risvegliò l'interesse della gente in Andalusia e, concretamente, dei gitani,"
assicura Nicolás Jiménez. Fu durante questo periodo che musici, pittori e
scrittori stranieri ricrearono questa atmosfera curiosa e lontana, col boom
dell'andalusismo che contribuì ad aumentare la simpatia per i gitani.
Verso uno standard
Fu così che la simpatia per i gitani divenne la principale motivazione per
iniziare a standardizzare il caló. Come dice Nicolás Jiménez, in Spagna gli
standard si conoscono poco e mai - sino ad adesso - si è fatto uno sforzo per la
loro diffusione. Tuttavia, in campo internazionale, la Commissione di
Linguistica dell'Unión Romaní, guidata dal professor Courthiade, è stata
incaricata di realizzare un progetto di standardizzazione del romanés, che
continua sino ad oggi, con un progressivo aumento degli utenti dell'alfabeto e
la pubblicazione in diversi paesi dei metodi di insegnamento.
"La diversità è ricchezza ed anche l'apprendimento del romanés è un diritto"
"La nostra lingua dovrebbe essere presente nell'insegnamento dello spagnolo.
La diversità è ricchezza ed anche l'apprendimento del romanés è un diritto,"
dichiara Jiménez. Per questo, uno dei piani di formazione è il manuale
Sar-san? (Come
stai?). Questa iniziativa lanciata dall'Instituto de Cultura Gitana, intende
recuperare l'uso del romanés in Spagna, per allontanarlo dal pericolo di
estinzione in cui si trova. Jiménez è il principale promotore e progettista
dell'idea ed afferma che "il libro è il primo passo all'interno di un grande
progetto."
L'assessorato alle Politiche sociali della Provincia di Milano ha presentato
questa mattina il "XIV rapporto sull'immigrazione straniera in Provincia di
Milano", l'annuale fotografia della presenza straniera sul nostro territorio
realizzata con il supporto di Fondazione Ismu e Orim, l'Osservatorio
regionale per l'integrazione e la multietnicità.
Oltre al consueto rapporto, sono stati diffusi anche i dati OPI – Osservatorio
Provinciale per l'Immigrazione – sugli insediamenti delle popolazioni rom e
sinti in provincia di Milano.
[...]
RAPPORTO OPI SU ROM E SINTI. L'indagine condotta dall'OPI di
Milano sulle realtà insediative delle popolazioni rom e sinti, la prima dal
1998, si è basata sulle risposte di 118 comuni del territorio al questionario
inviato dalla Provincia.
Soltanto 21 amministrazioni locali, il 17%, hanno segnalato la presenza di campi
rom sul loro territorio. Nell'hinterland sono stati rilevati 40 insediamenti, di
cui solo 8 regolari. Degli altri 32, 11 sorgono su aree pubbliche e altrettanti
su aree private altrui.
In queste aree è stimata la presenza di 1.124 tra rom e sinti, di cui 222
minori.
Gli insediamenti rilevati a Milano città sono invece 22, abitati da 1.479
persone,di cui 930 regolari. Solo 8 insediamenti, circa un terzo, sono regolari
e sorgono tutti su area pubblica.
Nelle scuole della provincia risultano iscritti 935 minori rom e sinti, di cui
527 nella scuola primaria e 298 nella secondaria di primo grado. Dati su cui si
è soffermato l'assessore Pagani: "La presenza dei minori nelle scuole,
soprattutto di primo grado, lascia intravvedere qualche possibilità di
integrazione. Tuttavia in questo studio manca per ora un dato fondamentale:
l'inserimento lavorativo di rom e sinti. A mio avviso questo è un dato
imprescindibile per poter valutare, in seconda battuta, politiche abitative"
Di Fabrizio (del 10/06/2012 @ 09:05:08, in casa, visitato 1366 volte)
L'Unione sarda 8/6/2012
Nessuna tensione tra le baracche: i vigili hanno trovato un clima rassegnato
- Consegnati gli ordini ai 35 capifamiglia del campo
Le pattuglie della polizia municipale e gli assistenti sociali si sono
presentati nel pomeriggio. Hanno varcato l'ingresso del campo nomadi sulla
Statale 554 per consegnare i 35 avvisi di sgombero alle famiglie rom. Entro il 2
luglio dovranno andare via. L'atto formale segue l'ordinanza firmata dal sindaco
Massimo Zedda in seguito al sequestro dei terreni inquinati disposto dalla
Procura. Intanto l'assessorato regionale alla Sanità sta lavorando per
modificare la destinazione d'uso dei 579mila euro prima destinati alla
riqualificazione dei campi. Potrebbero essere dirottati a progetti di
integrazione sociale. Non per contribuire al pagamento degli affitti per le
abitazioni che in futuro ospiteranno le 157 persone (93 sono bambini e donne in
gravidanza).
I TEMPI Meno di un mese dunque a disposizione delle famiglie per lasciare le
baracche e del Comune per trovare una sistemazione. Ieri gli agenti della
polizia municipale e gli assistenti sociali hanno trovato un clima di
collaborazione nel campo nomadi. Le ordinanze sono state notificate quasi tutte
(a parte alcuni capi famiglia assenti al momento dell'arrivo dei vigili urbani).
Oramai nell'area sulla 554 ci si è rasseganti al destino di dover lasciare un
luogo che, come scritto nel documento firmato dal primo cittadino di Cagliari, è
«assolutamente incompatibile con la presenza di esseri umani».
IL SEQUESTRO Il campo, alcuni giorni fa era stato sottoposto a sequestro da
parte della Procura. La disposizione era stata notificata al Comune e,
mercoledì, il sindaco ha firmato l'ordinanza che obbliga le famiglie rom ad
abbandonare le loro baracche. La relazione dei carabinieri del Noe era
impietosa. L'area dove vivono i nomadi è inquinata e in condizioni igieniche
preoccupanti. Il Comune oltre a occuparsi di trovare una sistemazione
alternativa per le 35 famiglie, elaborerà un piano di intervento per la
rimozione, lo smaltimento e il recupero dei rifiuti presenti con l'eventuale
successiva bonifica dell'area. Compreso il sottosuolo. Ci vorrà parecchio tempo.
DOVE ANDRANNO Lo sgombero del campo è in parte iniziato con il progetto
d'inclusione sociale. Le famiglie troveranno sistemazione in case con giardino o
terreno sul litorale cagliaritano: il Comune contribuirà, almeno per il primo
anno, al pagamento dell'affitto. Una partita che vede impegnata anche la
Regione. L'assessorato alla Sanità è in contatto con l'amministrazione
cagliaritana. C'è da trovare un modo per modificare la destinazione dei 579mila
euro stanziati per la riqualificazione dei campi nomadi. Probabilmente, fanno
sapere dall'assessorato guidato da Simona De Francisci, con una delibera di
giunta (o con una norma nel prossimo collegato della finanziaria o un disegno di
legge) questi fondi potrebbero essere reindirizzati in progetti per
l'inserimento scolastico dei bambini e lavorativo per gli adulti.
SOS Racisme sporge denuncia contro i locali notturni per discriminazione
L'associazione SOS Racisme a deciso di sporgere denuncia martedì 29 maggio
contro alcune discoteche e alcuni bar di Parigi e di Nizza, per "discriminazione
razziale" in seguito alla grande notte europea del testing, organizzata in
diverse città europee, sabato 26 maggio.
Grazie a questi test, l'associazione ha potuto constatare diversi casi di
discriminazione razziale. SOS Racisme rivela che le persone discriminate
all'ingresso degli stabilimenti, sono per lo più dei "neri, arabi, rom" e
"persone del sud asiatico". Due discoteche di Nizza, Les Coulisses e il High
Club, sono risultate "positive", essendo stati respinti i "tester neri" che si erano presentati
all'ingresso. Alcuni stabilimenti parigini sono stati
anche loro beccati.
L'associazione ha deciso di sporgere denuncia presso la prefettura di Parigi e
presso le autorità nizzarde competenti. "Auspica che siano inflitte sanzioni
amministrative ai stabilimenti scoperti nel corso di questa operazione, in
flagrante reato di discriminazione razziale".
L'associazione francese realizzava la sua terza edizione della grande notte
europea del testing, dopo quelle di marzo e giugno 2011, in collaborazione con
l'Egam (European Grassroot Antiracist Movement). Quest'anno era organizzata in
dieci città europee, tra le quali Parigi, Nizza, Renna, Vienna, Palermo e Oslo.
L'ultima edizione di testing, effettuata all'ingresso di una trentina di locali
notturni di sette città europee, faceva già presente dei "risultati
preoccupanti".
Con la crisi, il razzismo e la xenofobia sono diventati pane
quotidiano in Europa.
Le azioni che puntano a individuare tali comportamenti razzisti possono talvolta
portare frutto. Nel gennaio scorso, una discoteca dell'Isère è stata condannata
a pagare 7.000 € di multa, la metà della quale con la condizionale, e a versare
1.500 € per i danni, alle parti civili.
EMERGENZA NOMADI. Affaritaliani.it pubblica la lettera del vicesindaco Sveva
Belviso che nel 2010 annunciava l'imminente chiusura della struttura di
accoglienza, spedendo quasi 60 mila lettere su carta intesta del Comune ad
altrettanti cittadini. Dopo più di due anni il campo è ancora aperto e l'intero
piano fa sorridere: solo blitz per sgomberare mentre vanno a spasso in città 6
mila persone senza fissa dimora. Era una "perla" nelle politiche della Giunta di
Alemanno per dare una risposta alla legalità e all'inclusione sociale -
Mercoledì, 6 giugno 2012 - 12:27:00 -
di Fabio Carosi
Correva l'anno 2010, giorno 1 del mese di aprile. L'allora assessore alle
Politiche Sociali Sveva Belviso, oggi vicesindaco, scriveva su carta intestata
del Comune e a spese del Comune, una lettera a tutti i residenti della zona del
campo nomadi di Tor De' Cenci. Forse 50/60 mila lettere tra Eur, Tor de Cenci,
Spinaceto e Mezzocammino per annunciare che il campo stava per essere chiuso.
Oggi, a oltre due anni di distanza il campo è lì, con il suo degrado, i problemi
di sicurezza interna ed esterna e il piano nomadi resta un'incompiuta. Anche se
il Comune ha l'alibi di dover essere arrivato al Consiglio di Stato per
difendere un progetto firmato con l'allora ministro Maroni e che aveva prodotto
la nomina a commissario straordinario del prefetto di Roma Pecoraro.
Ma carta resta e pure le spese inutili. Leggiamo la bella letterina in pieno
stile annuncio che Sveva Belviso ha distribuito in ogni cassetta delle lettere
tra i quartieri che giustamente l'hanno votata alle ultime lezioni: "Gentile
cittadino, il 15 febbraio l'Amministrazione ha chiuso il campo nomadi di Casilino 900, definito a livello europeo il campo della vergogna. Il piano del
Comune di Rona prosegue con la chiusura di Tor de cenci, come da impegni assunti
dalla Giunta Alemanno". Non contenta l'allora assessore entra nei dettagli
tecnici per spiegare come il 22 marzo – e sempre del 2010 – l'Ufficio
immigrazione "ha iniziato la procedura di identificazione e di riconoscimento
delle persone presenti nel campo". La lettera protocollata col numero 18665, si
conclude con un sano esercizio di demagogia applicata: "Attraverso questo
processo potremo dare soluzione in termine di legalità e di inclusione
sociale.....".
A due anni di distanza, ecco la promessa del vicesindaco Belviso: non solo Tor
de cenci è lì in bella mostra ma, come risulta ad Affaritaliani.it l'illegalità
contrassegna gli unici sette campi attrezzati dove però gli ospiti non versano
gli oneri concordati e l'illegalità regna sovrana. Non a caso negli ultimi mesi
si sono moltiplicati i furti di rame in danno di Acea e Fs e tutte le operazioni
delle forze dell'ordine sono finite sempre nei campi. Da segnalare che il
fantomatico "dast" per l'identificazione dei roma è stato consegnato solo in due
strutture. Infine due numeri: a fine mandato la Giunta Alemanno che aveva
puntato si sicurezza e Roma, fa i conti con oltre 100 insediamenti abusivi e
circa 6 mila rom che vagano da un posto all'altro. Di positivo c'è solo il
bilancio degli sgomberi: ben 80 blitz. In termini sociali è un fallimento
clamoroso.
Nel frattempo, una segnalazione simile non poteva passare inosservata:
Di Fabrizio (del 08/06/2012 @ 09:39:04, in Italia, visitato 1657 volte)
Mozione approvata dalla Commissione Coesione Sociale, Inclusione
e Sicurezza e presentata in Consiglio di Zona martedì 5 giugno 2012:
L'emendamento proposto dal consigliere del M5S
prevedeva che il futuro comitato di gestione comprendesse anche una
rappresentanza dei residenti. Emendamento respinto dal presidente della
commissione coesione sociale, che ha rimandato la risposta al comune, ed accolto
invece da SEL. La
votazione su questo emendamento ha visto: 12 favorevoli, 16 contrari, 3
astenuti.
Preso atto della perdurante situazione di degrado in cui versa il Campo Rom
di Via Idro e della necessità di una riqualificazione sia sul versante sociale
che urbanistico;
Vista la mozione presentata il 27 aprile 2010, approvata dal Consiglio di Zona 2
nella riunione del 27 luglio 2010, in cui, tra le richieste, veniva evidenziata
la necessità di una urgente riqualificazione del campo (vedi
QUI, ndr.);
Visto quanto previsto dal Programma presentato per le ultime Elezioni
Amministrative dai partiti della attuale maggioranza in cui si ribadiva la
necessità di riqualificare il campo e di opporsi alla realizzazione di un campo
di transito;
Visto il progetto di "villaggio solidale" presentato recentemente da un gruppo
di Associazioni e firmato anche da diversi residenti del campo (vedi
QUI, ndr.);
Considerate le ripetute richieste avanzate da alcune Associazioni di Cittadini
della zona 2, che seguono da tempo le vicende del campo, di provvedere con
interventi di riqualificazione alla sistemazione definitiva del campo e alla
assunzione di provvedimenti sanzionatori nei confronti di quanti all'interno del
campo sono responsabili di gravi gesti di illegalità;
Chiede
che il servizio di presidio sociale all'interno del campo,
sia affidato in concessione per una durata almeno biennale, in
modo da poter assicurare un lavoro continuativo ed efficace di
supporto alle famiglie presenti, con particolare riguardo agli
aspetti educativi, sanitari e sociali;
che i bambini e i ragazzi siano inseriti e seguiti nei loro
percorsi educativi e di scolarizzazione;
di prevedere che il pulmino scuola-bus possa prelevare e
riaccompagnare i bambini all'ingresso del campo;
di favorire la formazione professionale degli adulti e il
loro accompagnamento nell'inserimento lavorativo:
di rivitalizzare l'attività della Cooperativa "Laci Buti"
attraverso l'affidamento diretto nelle forme e nei limiti
previsti dalle vigente normativa, di talune attività legate alla
manutenzione e cura del Verde pubblico e/o dell'igiene urbana,
(pulizia aree verdi, vuotatura cestini, ecc.) e/o di
facchinaggio (sgomberi locali, cantine, solai, ecc.);
che siano ultimati i lavori di ripristino dell'impianto di
distribuzione dell'energia elettrica interno al campo, dopo che
A2A ha ripristinato e rimesso in sicurezza la fornitura dalla
rete, installando il quadro elettrico generale (gestito
dall'Amministrazione Comunale), derivando secondo le norme i
singoli allacciamenti verso ogni abitazione e prevedendo la
stipula di un contratto a forfait per ogni famiglia;
di garantire il funzionamento della rete fognaria presente
all'interno del campo;
di ripristinare gli impianti di sicurezza (idranti e
estintori);
la ristrutturazione dei servizi igienici comuni anche
mediante la fornitura dei materiali necessari direttamente ai
residenti cui rimarrebbe l'onere della corretta posa in opera
(anche tramite la Cooperativa Laci Buti);
l'apertura dello spazio polivalente, attualmente privo di
energia elettrica e riscaldamento, affinché possa essere
utilizzato - sotto la responsabilità del soggetto affidatario
della gestione del campo - per le attività sia legate alla
gestione sia per quelle di tipo sociale quali, ad esempio, corsi
per bambini ed adulti, momenti ricreativi e culturali anche
aperti al quartiere;
qualora non fosse possibile riattivare la serra, la stessa
andrebbe demolita con ripristino dell'area a verde, anche
attraverso l'affidamento dei lavori direttamente alla
cooperativa Laci Buti
l'accompagnamento verso le soluzioni abitative delle
famiglie Rom che si erano rese e che si renderanno disponibili;
di ridisegnare le piazzole esistenti ricalibrandole per gli
abitanti che rimarranno nell'area;
che le piazzuole libere non divengano spazi incontrollati
oggetto di abbandono di rifiuti; a tal fine si auspica la
definizione di un piano sistematico di sgombero dei materiali
(soprattutto inerti) presenti sia all'interno del campo sia nei
terreni limitrofi di proprietà pubblica (comunale e/o
demaniale), anche attraverso l'affidamento dei lavori alla
cooperativa Laci Buti;
che nel campo sia garantita la legalità, attraverso anche
una verifica periodica della presenza di soggetti non aventi
titolo a risiedere nel campo e/o nelle immediate vicinanze (in
particolare presso la cascina adiacente al campo in totale stato
di abbandono e di degrado);
che siano ripristinate le telecamere finalizzate ad un
controllo delle parti comuni (spazio polifunzionale, cabina
elettrica, strada interna ed ingresso al campo);
che sia verificata la fattibilità della posa in opera di
efficaci sbarramenti posti l'uno sulla Via Idro subito dopo
l'ingresso del campo, l'altro tramite un cancello all'ingresso
del campo al fine di garantire ai residenti il controllo degli
accessi ed evitare l'intrusione di mezzi e soggetti non
autorizzati.
Credo sia giusto dare voce anche a quei 6
consiglieri di opposizione che hanno votato contro. Questo è stato pubblicato il successivo 6 giugno sul blog del
capogruppo della Lega Nord in Consiglio di Zona. Io non rispondo, giudicate da
voi. Naturalmente, ho tenuto da parte il testo di quanto da lui (e dai suoi
colleghi) REALMENTE affermato durante la seduta del 5 giugno. Fossi della sua
stessa pasta, ci sarebbero gli estremi per una denuncia.
Aggiornamento del 7 giugno: c'è un limite anche ai
"io non rispondo". Gli stessi concetti espressi sul suo blog, vengono
ripetuti dal capogruppo della Lega Nord in Consiglio di Zona in questo
contributo su
affaritaliani.it. Contento della possibilità di un confronto, posto un
commento attorno alle 17.00. Alle 20.00 in coda all'articolo ci sono 4
commenti. Stranamente il mio è sparito. In seguito vedo che il mio
commento, assieme ad altri, continuerà a tornare e sparire. Probabilmente, mr.
capogruppo non c'entra, ma permettete che lo
riscriva qui:
Forse al consigliere mancano alcuni particolari. Li aggiungo per completezza
di ricostruzione:
Iniziando dal titolo: in via Idro 62, campo rom comunale, vivono cittadini
italiani da generazioni, l'unica differenza è che sono Rom. Fanno parte dei Rom
Harvati, originari dell'Istria e Dalmazia, quindi presenti sul territorio
italiano dal 1918. I primi arrivi a Milano di questo gruppo risalgono alla fine
degli anni '40, l'arrivo + consistente in città è degli anni '60.
Ma ecco alcuni dati:
- i servizi igienici erano perfettamente funzionanti sino al 2005. Vennero
allora ristrutturati dal comune (dove credo che il partito di Piscina fosse in
maggioranza), ma il lavoro non venne terminato, perché la ditta che aveva
ottenuto il sub-sub-appalto era fallita;
- visto i risultati precedenti nell'assegnazione dei lavori, si chiede di
valutare se impiegare nei vari lavori la cooperativa e le professionalità già
presenti nel campo. Non solo muratori, elettricisti, artigiani, ma anche una
cooperativa di operatori del verde, formata dai Rom che operano in un'area ai
margini del neocostituendo parco della Media Valle del Lambro. La cooperativa
avrebbe quindi possibilità di lavoro, ha esperienza comprovata anche dalle
amministrazioni precedenti, ma se sino a 10-15 anni fa vi lavoravano una ventina
di Rom, ora mancano le commesse;
- riguardo il ripristino della corrente elettrica, a seguito di un dialogo
aperto da settembre con gli assessori e gli uffici competenti, si era concordato
a dicembre (presenti assessori, direttore di settore, rom e associazioni di
zona) un contratto di fornitura elettrica a forfait. Benché annunciato, il
ripristino non è mai avvenuto. Lo si ricorda alle autorità competenti, anche
perché diventa difficile chiedere loro il rispetto delle regole, se è
l'amministrazione a non rispettare i patti;
- scuola: l'impegno per la scolarizzazione in via Idro nasce alla metà degli
anni '80. I risultati si concretizzano in una frequenza scolastica dell'obbligo
oltre al 90%, c'è anche chi ha frequentato le superiori. Ma, stranamente, in via
Idro dove circolano quotidianamente ogni tipo di automezzo, il pullmino
scolastico non può entrare, e non si capisce perché. Ogni giorno, con ogni
condizione atmosferica, i bambini da 6 anni in su fanno a piedi gli 800 m. della
via, avanti e indietro. Se poi non c'è neanche la corrente elettrica, i bambini
si ammalano (le malattie non sono razziste) e ovviamente frequenza e rendimento
caleranno.
Il capogruppo nel corso della seduta del CdZ in cui è stata votata la delibera,
affermava anche che "questi son personaggi che per cultura non vogliono
regolarizzarsi e integrarsi" (anche se qua non lo scrive). Il problema che viene
affrontato dalla delibera è che questa integrazione è già iniziata anni fa,
mentre gli ultimi periodi hanno visto una volontà POLITICA di interrompere ogni
possibilità di farlo.
Ecco, ci ricorda il capogruppo, c'è stata una sparatoria, che ha coinvolto degli
abitanti di via Idro. Una banda? Mi sembra un'affermazione avventata, ma la
questione che pongo è differente: se lo stesso fattaccio fosse successo
coinvolgendo qualsiasi non-rom, immagino che il capogruppo avrebbe chiesto di
mettere al gabbio i colpevoli e magari buttare la chiave. Anche se il colpevole
fosse nato in Lombardia (certificati di nascita in via Idro: sono di Milano,
Seriate, Carate Brianza ecc.). Ma penso che neanche il capogruppo in un caso
simile avrebbe pensato di incolpare della sparatoria tutto il resto degli
abitanti.
Comunque, e poi smetto, io questo capogruppo della Lega Nord mica lo capisco:
a dicembre (sempre in Consiglio di Zona) diceva che
Pisapia regalava le case ai Rom, quando in realtà la nuova giunta milanese
si era limitata ad onorare gli impegni assunti dal ministro Maroni e dalla
giunta precedente (ma dov'era allora il suo partito?). Se gli si ricorda che i
Rom per quelle cascine
hanno aperto un mutuo con i propri soldi, se ne dimentica o non lo registra
proprio. Non vuole neanche che vengano fatti interventi manutentivi dove gli
stessi Rom (che avrebbero già potuto andarsene) sono obbligati a restare.
Qualcuno ha idea di che proposte abbia? (e se ne abbia?)
Di Fabrizio (del 07/06/2012 @ 09:30:59, in sport, visitato 2031 volte)
"L'inchiesta"
era uscita da poco, sembra che l'interessato non abbia gradito. Non si capisce,
se a questo calciatore dia fastidio che qualcuno dica che sia Sinto, o che i
suoi (a differenza di tanti altri Sinti), sono riusciti ad affrancarsi
dalla miseria cronica. A me, che Sinto non sono, non darebbe fastidio
più di tanto quel che dicono gli altri, ma forse le star hanno altri problemi
(oppure preferiscono restare nel loro mondo dorato, senza rotture di scatole).
Ad uno come me, cresciuto con miti come Smith e Carlos, resta la nostalgia di
quando i campioni sapevano metterci la faccia (e
hanno mantenuto la dignità negli anni).
Juve, Pirlo sbotta contro l'Espresso: "Procederò per vie
legali! In Italia c'è grande invidia verso i calciatori" Il centrocampista della Juve si è confessato a Vanity Fair
A Vanity Fair, il metronomo bianconero Pirlo ha parlato di tutto e di più. A
partire dall'articolo apparso sull'Espresso che ha tirato fuori la sua presunta
ascendenza Sinti e i suoi investimenti nel siderurgico. "Sono anni che questa
storia circola e non ho mai capito chi l'abbia messa in giro, io come tutta la
famiglia sono di Brescia, l'articolo (Espresso) conteneva falsità, procederò per
vie legali. Sono affari miei, sono cose che abbiamo da diversi anni, sono cose
che non dovrebbero essere scritte. Può sembrare che abbiamo troppi soldi, che
abbiamo guadagnato troppo e a me non piace quando si parla di soldi. Se ho
guadagnato tanto e' perché me lo sono meritato, la gente non deve essere
invidiosa. L'Italia ha un problema di invidia quando si parla di soldi e verso
noi calciatori, sembra che tutto sia regalato".
Di Fabrizio (del 06/06/2012 @ 09:17:15, in Europa, visitato 2441 volte)
Segnalazione di Giancarlo Ranaldi. BAIA MARE un anno fa
Esclusiva di EVZ.RO: Auschwitz a Baia Mare. 2.000 Rom spostati
dal sindaco Cherecheş nella Fabbrica della Morte piena di sostanze chimiche
- di Bogdan Eduard - 4 giugno 2012 (scusandomi per la traduzione
zoppicante, ndr.)
Immagine ripresa da un camion sotto la pioggia torrenziale: bambini e
genitori - Le foto sono di COSMIN MESAROȘ
Volendo dimostrare a tutti di mantenere la sua promessa elettorale di
liquidare la zona Craica, popolata da circa 2.000 Rom, il sindaco ha deciso di
spostare le prime famiglie durante la notte. Dopo aver minacciato
l'intervento delle ruspe per radere al suolo la colonia se non si fossero mossi.
il sindaco è entrato in azione. Coadiuvato dalla polizia locale e dalla
gendarmeria, Cherecheş ha spostato a forza sotto la pioggia battente nel blocco
che per anni ha funzionato come laboratorio chimico delle nota Phoenix,
la "fabbrica della morte". Dopo il 1990 il nome venne cambiato in
Cuprom, e venne chiusa nel 2006, dato che era il più grande inquinatore di
Romania, dopo il Combinatul di Copşa Mică.
Una volta all'interno del blocco dove sono stati ricavati i loro alloggi, i Rom
hanno trovato sulle porte dei pezzi di giornali su cui era indicato il nome
della famiglia assegnataria. Nessuno voleva credere che si trattasse di una
sistemazione definitiva. Le camere sono state dipinte in fretta, ma negli
armadi metallici ci sono ancora i contenitori dei prodotti chimici
di 15-25 anni fa, la polvere dei forni e le altre cose utilizzate nel
laboratorio chimico.
Non solo: la sinistra atmosfera di campo di sterminio veniva suggellata da
segnali che riproducevano il teschio di "pericolo di morte" o "miscela
di sostanze chimiche proibite", che ancora rimangono su porte e
finestre del laboratorio.
Molte stanze sono segnalate con cartelli di pericolo ed al loro interno sono
conservate sostanze tossiche
L'operazione è durata sino a sera. I Rom, dopo aver visto le condizioni,
volevano lasciare il blocco, ma è stato impedito loro dalla polizia locale.
Trasferimento forzato il primo giugno
Infine, impossibilitati ad andarsene, si sono riposati. Assegnate le stanze,
hanno steso a terra i materassi. Però, a mezzanotte i primi sintomi. Nausea,
vomito, vertigini, mal di testa.
Bambini sdraiati nella "nuova casa"
I più colpiti erano i bambini. Nella notte è stato dato l'allarme. Le ambulanze
hanno fatto la spola verso l'ex laboratorio chimico. L'ospedale dice che sono
stati portati al pronto soccorso otto bambini e due adulti. Altre fonti parlano
di tredici bambini e un adulto.
Per il rappresentante ISU si è trattato di circa 11 bambini e un adulto.
Sono state applicate loro maschere facciali per l'ossigeno. Rom e giornalisti
presenti fanno il conto di 22 bambini e due adulti intossicati in totale.
L'ospedale di Baia Mare dice che l'avvelenamento è rientrato ed è stato permesso
loro di tornare a casa.
Mercoledì mattina, è scoppiato un nuovo scandalo alla Cuprom di Baia Mare,
[...]. Dopo la notte insonne, i Rom sono stati messi in strada da
polizia e gendarmi, per controllare i documenti. I Rom la considerano
l'ennesima provocazione del sindaco, in vista della prossima tornata elettorale
distrettuale. [...]
"Evenimentul zilei"
è stata l'unica pubblicazione che è riuscita ad ottenere fotografie dei
contenitori delle sostanze chimiche, abbandonati dopo la chiusura del Combinatul
Cuprom. Sono tutte sostanze estremamente nocive, senza contare che i
bambini rom corrono a piedi nudi tra i mucchi di polvere contaminati e le acque
reflue.
Acido acetico (-glaciale) è un acido debole
e incolore, dall'odore irritante. E' altamente corrosivo.
Acido solforico H2SO4 (in foto), è un acido
minerale molto attivo. Aggiungendovi acqua, può iniziare a
bollire e spruzzare gli astanti.
Fanghi anodici sono un sottoprodotto della
raffinazione elettrolitica del piombo.
Contenitori utilizzati nel laboratorio chimico sino a pochi anni fa
La guerra degli SMS tra il sindaco e il patriarca
Mentre le ambulanze arrivavano al "blocco chimico" si svolgeva uno scambio di
SMS tra Rom e sindaco: "Cos'è che uccide? Ci sono degli intossicati! Chiamate le
ambulanze!" Il sindaco ha replicato con un altro messaggio: "Hanno avvelenato
una città pulita. Se va male, vi soccorriamo, altrimenti si risparmia!"
Il capo del partito Romilor, Carol Jurisniez, detto "Pise", ha fatto
alla stampa sconcertanti dichiarazioni sui soldi che il sindaco avrebbe
offerto per comprare i voti dei Rom. Il sindaco Cherecheş ha replicato
che è tutta una messa in scena [...]. Riguardo alle accuse di corruzione
elettorale, ha detto di non aver dato soldi ai Rom, anche se il loro capo
afferma il contrario.
In questo momento, la situazione a Baia Mare tra Rom ed autorità è di estrema
tensione. La notte scorse, le auto della polizia e della gendarmeria
pattugliavano la città.
I Rom di fronte al vecchio laboratorio
Sindaco e tra quattro anni presidente delle Romania?
Cătălin Cherecheş, sindaco uscente di Baia Mare, è in corso per un altro
mandato, godendo del 93% dei favori secondo i sondaggi. Già membro del PSD, da
cui è stato espulso. Per quattro anni è stato un parlamentare indipendente, e
l'anno scorso è stato eletto sindaco di Baia Mare dopo l'arresto del sindaco Cristian
Anghel (liberale).
Cherecheş si è iscritto al PNL e si candida con l'USL. Da
tempo sta rilasciando dichiarazioni ad effetto, "andandosele a cercare" come
dice la gente. Si dice anche che tra quattro anni potrebbe essere il presidente
della Romania.
"Hanno avvelenato una città pulita. Se va male, vi soccorriamo,
altrimenti si risparmia!" ha suscitato uno scandalo internazionale.
Per il sindaco di Baia Mare non è il primo scontro con i Rom della città.
Cătălin Cherecheş generò uno scandalo internazionale l'anno scorso, quando venne
eretto un muro alto 2 metri attorno a diversi isolati abitati dai Rom. Venne
definita da France Press la "Grande Muraglia Zingara", suscitando proteste in
tutto il mondo. Protestò anche l'ambasciata americana, e l'ambasciatore
venne a Baia Mare in visita lampo per discutere col sindaco. Negli
ambienti a lui vicini si loda il sindaco dicendo che con tre mattoni ha ottenuto
una fama internazionale alla città.
Molti di noi sono rimasti a dir poco scioccati dagli articoli delle
ultime settimane, scritti da Nazir Afzal, procuratore capo per il Nord-Ovest,
con titoli simili a questo:
"Abbiamo affrontato il potere delle gang. Ora dobbiamo confrontarci con i
matrimoni forzati tra i Traveller"
"Ci sono comunità con cui abbiamo avuto paura di agire, e con -abbiamo-
intendo ogni agenzia. Spero che non succeda più. Per me l'ultimo bastione è la
comunità traveller."
-I Traveller sono "l'ultimo bastione" dei tabù sessuali in Gran Bretagna.-
FERMERO' I MATRIMONI ZINGARI, DICE L'AVVOCATO ASIATICO DELLE SEX GANG...
"Mi
sono reso conto dell'enorme problema dei matrimoni forzati nella comunità
traveller. Sono molto diffusi."
Molti di noi hanno avvertito l'ondata di shock attraversare la comunità. Ci
siamo chiesti dove il signor Afzal abbia ottenuto le sue informazioni. Di certo
questo non fa parte della Cultura Romanì Britannica. Gli abbiamo scritto
dicendogli che dev'essersi sbagliato, non abbiamo mai sentito di matrimoni
forzati così come riportato.
Ci è stato risposto che: "Sfortunatamente, non esiste comunità immune dai
matrimoni forzati..." E' interessante notare che, quando iniziammo a parlare di
matrimoni forzati nelle altre comunità, la prima reazione fu di negarli...
Purtroppo nessuna comunità è un posto assolutamente al sicuro per donne e
ragazze. Come è stato detto da un ministro del governo: "la sensibilità
multi-culturale non è una scusa per la cecità morale... Lo dobbiamo a tutte le
vittime, a cui ogni comunità deve sempre fornire protezione."
Come GypsyMessageBoard non possiamo essere d'accordo quando afferma che
neghiamo a priori i matrimoni forzati, avendo passato diversi giorni parklando
con la gente e particolarmente gli anziani della comunità romanì, per capire se
ci fosse qualcosa storicamente motivato, registrazioni/articoli ed altre fonti
sui matrimoni nelle comunità traveller, e dare quindi un senso alle sue
dichiarazioni. Intendiamo mostrare che i matrimoni forzati NON sono iscritti
nella storia dei Traveller in questo paese, che i casi di cui parla il signor
Azfal sarebbero isolati e di sicuro non estesi come pubblicato dalla stampa, e
perciò che le sue travolgenti dichiarazioni sono pericolose e possono causare un
serio danno alla reputazione di tutti i Traveller in GB, aggiungendo
stereotipati malintesi a quelli già esistenti nella società maggioritaria.
INACCETTABILE. Ci chiediamo anche la ragione di simili affermazioni.
Il Crown Prosecution Service riporta il matrimonio forzato alla voce
"Violenze basate sull'onore e matrimonio forzato". Si dice:
"La violenza basata
sull'onore è un crimine o episodio, commesso o che può essere commesso per
proteggere o difendere l'onore della famiglia e/o della comunità." Questa
definizione viene supportata da un ulteriore testo esplicativo: "La violenza
basata sull'onore è un abuso fondamentale dei diritti umani. Non c'è onore nel
commettere omicidio, stupro, rapimento o altri atti, comportamenti e condotte
che costituiscono -violenza in nome del cosiddetto onore-". Si chiarisce:
"Gli esempi possono includere omicidio, morte inspiegata (suicidio), timore o
realtà di matrimonio forzato, controllo dell'attività sessuale, abusi domestici
(inclusi abusi psicologici, fisici, sessuali, finanziari o emotivi), abusi
infantili, stupro, rapimento o sequestro di persona, minacce di morte,
aggressioni, molestie, aborti forzati..."
Come punto di partenza dobbiamo solo guardarci intorno. Oggi le informazioni
viaggiano con un dito pigiato sulla tastiera del computer. Dato che il signor
Afzal non ci crede, daremo la parola ad altri.
La parola degli anziani nella comunità romanì è che non e successo e non ne
hanno mai sentito parlare. Nei tempi andati ci si incontrava alle fiere o al
lavoro in campagna, ecc.
Le prime opere di Gypsy Parsons, Romany Rye, The Gypsies Advocate, The Gypsy Lore
Society, nessuna mostra una sola prova a suggerire storie di matrimoni forzati
nella comunità traveller.
Molte associazioni storiche hanno setacciato il passato, per es. Romany
Roads, rintracciato ritagli di stampa e altre testimonianze, senza che sia
emersa alcuna menzione di matrimoni forzati.
Su Travellers Times ed il suo equivalente irlandese - nessun titolo o lancio
di matrimoni forzati.
Ci sono diversi gruppi/società o singoli, comunque riconosciuti, che hanno
vissuto e lavorato per anni in questi campi, ma nessuna grande menzione su
matrimoni forzati.
Oggi abbiamo un'ampia scelta di moderni libri sugli zingari, scritti
approfonditamente sulla crescita e la cultura sociale, sino ai tempi odierni, e
nessuno parla di matrimoni forzati.
Oggi sono disponibili vecchi e nuovi documentari, ritrasmessi in televisione
o in rete, abbiamo numerosi documentari di membri della comunità o compagnie
commerciali, archivi radio-televisivi su normali questioni che coinvolgono
diversi aspetti sugli zingari - ed ancora nessuna menzione.
La stampa costantemente vomita appena possibile qualsiasi argomento
sgradevole che sia in qualche modo legato agli zingari - ma sinora niente
nemmeno lì.
Cosa si dice dei matrimoni, zingari, rom & traveller?
Dice Web Patrin del matrimonio nella comunità rom: "Il primo passo nel
contemplare il matrimonio è la selezione della sposa. In molte parti del mondo,
avviene esattamente come nelle società non-Rom. Il ragazzo compie il
corteggiamento, e quando la giovane coppia è d'accordo con lo sposarsi si
fidanzano e si scambiano piccoli regali. Vengono consultati i genitori, ma la
scelta è presa dai giovani." Non si menzionano matrimoni forzati.
Il dottor Christopher Griffin, docente di sociologia e antropologia, ha
lavorato al sito di Londra Westway dal 1984 al 1987. Ha scritto "La libera
scelta nel matrimonio è causa di miseria per i genitori, se la scelta dei figli
o figlie non è quanto si aspettavano, che la scelta riguardi un Traveller o no."
In quel periodo ha assistito a 15 matrimoni traveller. "Non è dato sapere
quanti di quei15 matrimoni a Westaway tra il 1984 e il 1987 fosse -combinato-.
Ma almeno uno tra un diciottenne e una sedicenne a san Francesco d'Assisi venne
sicuramente concordato tra le famiglie. Le famiglie dicono che così si erano
messe d'accordo da quando i due ragazzi erano bambini [...]. E' utile per questa
ragione distinguere tra matrimoni -concordati- gestiti da intermediari e quelli
-arrangiati- dalle famiglie stesse. Non si deve pensare che l'accordo o la
combine precluda la possibilità del rifiuto ma, secondo Barnes (1975), ad una
ragazza viene chiesto di non rifiutarsi troppo spesso se non vuole essere
adittata come -problematica-. Però, per molti genitori, i migliori matrimoni
sono quelli stipulati o scelti, anche quando subentra la -fuitina-."
La fuga:"Conosciuta anche dagli antropologi come
-matrimonio per rapimento-, la fuga è una via d'uscita alle obiezioni familiari,
specialmente da parte di quella della ragazza. Al ritorno dei fuggitivi e alla
seguente punizione del maschio (e scuse della femmina) da parte delle rispettive
famiglie, segue il matrimonio. A Westway ho contato tre casi simili. In un caso
la coppia si conosceva da quattro mesi, nel secondo di meno e nel terzo erano
appena scappati in Irlanda. A parte il primo caso, il matrimonio seguì a breve."
Nessuna menzione ai matrimoni forzati.
S.B Melch (1975) sui matrimoni combinati:"Lo scopo
odierno dei matrimoni combinati tra i Travellers, non è tanto la salvaguardia
degli interessi maschili, quanto assicurare alla ragazza un uomo che non la
maltratterà. Tali uomini hanno più possibilità di essere individuati tra gli
-amici- del parentado. Uomini che, con la loro famiglia, sono conosciuti e
documentati per non essere -stranieri- e le loro famiglie non sono -ostili-." Brody (1973)
trovò ragioni simili nell'uso dei mediatori tra la gente di campagna. - Niente
sui matrimoni forzati.
Dobbiamo scoprire il perché di simili vili dichiarazioni nei confronti delle
comunità traveller.
E' ben noto e documentato che gli zingari soffrano il razzismo molto più di
qualsiasi altro gruppo di minoranza etnica.
Spiega
Trevor Phillips, della Commissione per l'Uguaglianza Razziale: "La
situazione di zingari e Traveller è incomparabilmente peggiore di ogni altro
gruppo etnico... e lasciamo che ciò continui." (2004)
Travellers' Times, (2003), ha sottolineato che in assenza di fatti, la gente
si affida interamente agli stereotipi. Questi si riflette anche nei commenti dei
formatori di polizia.
I media ricercano ed usano le parole zingaro o Traveller in qualsiasi modo
negativo possibile, e nonostante i tanti anni di lavoro delle organizzazioni
rom, zingare e traveller per arrivare alla verità delle cose e a dissipare miti,
la stampa continua per la sua strada. Soltanto settimana scorsa ci siamo
lamentati con la stampa per il titolo "Killer uccide la grossa grassa moglie
zingara" che adornava la prima pagina dello Scottish Sun e non riguardava
zingari in nessun modo.
Le cose per la comunità traveller non sono mai cambiate, è il solito
continuo fraintendimento.
Sínéad ní Shuínéar, ricercatore e traduttore, Dublino:
"La zingara è la -strega- nella società europea di oggi.
I gagé non solo (coscientemente deliberatamente) usano lo
zingaro come capro espiatorio, ma (inconsciamente) proiettano su di lui,
distanziandosi così dalle cose che odiano di loro stessi. L'antiziganismo
è una crociata- così è intesa da quanti lo praticano attivamente. Accettare lo
zingaro significherebbe accettare tutte le cose che le persone oneste rifiutano.
I gagé hanno bisogno di uno schermo per proiettare la loro stessa
negatività, dovessero rinunciare allo schermo, non avrebbero altra scelta che
rinunciare al male. E' per questo che ovunque gli zingari vengono manipolati in
conformità delle aspettative dei gagé. Piccoli gruppi o singoli Traveller
possono essere facilmente accettati, dato che la loro -conversione- è la prova
vivente della correttezza del nostro -modello-, e nel contempo sembra dimostrare
che le nostre obiezioni verso gli altri membri del gruppo non siano di natura
razzista. Ma agli zingari in quanto gruppo non può essere permesso l'accesso
nella maggioranza sociale, nonostante le richieste universali dei gagé che loro
lo facciano."
Per concludere, ci sembra che il signor Azfal abbia basato la sua conoscenza
su cosa lui percepisca essere un enorme problema nella comunità traveller, senza
guardare ai fatti alla storia completa dei Traveller. La maggior parte delle
volte se in GB si parla di Traveller, si tratta di Rom o di Traveller irlandesi.
Noi confutiamo le sue affermazioni su matrimoni forzati di massa. Notiamo che i
finanziamenti per affrontare questo problema, sono stati resi disponibili dal
Fondo Programma Domestico - Affrontare i matrimoni forzati nelle comunità
traveller, che sviluppa opzioni per cambiare l'atteggiamento ed aiutare le
vittime, o potenziali vittime. - Non riteniamo giusto usare i fondi del governo
in nome dei Traveller, in quanto non ha svolto il suo compito e così facendo
stigmatizzerà ed alienerà ingiustificatamente la comunità traveller. Vorremmo
suggerire al signor Azfal che questi fondi vengano usati dove c'è bisogno.
Di Fabrizio (del 04/06/2012 @ 09:10:32, in media, visitato 2274 volte)
Segnalazione di Enzo Viscuso
Sinopsi
Quando arriva il carnevale in città, il vecchio fabbro aiuta a riparare la
giostra, e vivrà un ricongiungimento con la sua vita itinerante passata e con la
famiglia che lo salvò tanti anni fa.
Anteprima
Mercoledì 6 giugno, h. 21.00 | Brooklyn Heights Cinema
Venerdì 8 giugno, h. 18.00 | indieScreen Dopo la proiezione la regista Mariangela Fasciocco sarà disponibile per
rispondere alle domande
GENERE: short-movie CREW: soggetto e sceneggiatura: EMANUELA FAIAZZA E MARIANGELA FASCIOCCO prodotto da: OfficinART in collaborazione con: Cineforum Teramo e
FederArteRom
regia: MARIANGELA FASCIOCCO -
mariangelafasciocco@gmail.com direttore della fotografia: GIANNI CHIARINI montatore: LORENZO LOI musiche e arrangiamenti: ALEXIAN SANTINO SPINELLI & ALEXIAN GROUP direttore di produzione: SERENA ALFIERI presa diretta: FLORINDO CIMEI ED EMANUELA COLTELLESSA scenografia: SILVIA STELLABOTTE trucco e costumi: GIULIA BERARDINELLI
CAST:
BEPPE CHIERICI
DAVID DI SABATINO
ALEXIAN SANTINO SPINELLI
SABRINA DI DONATO
e con:
Paolo D'Agostino
Gianni Berardinelli
Paolo Ranalli
Paolo Candelori
Dante Di Furia
GianPiero Fasciocco
Mauro Berardinelli
La regista: Mariangela Fasciocco è una regista italiana freelance.
Si è laureata al DAMS di Bologna nel 2007. In quel periodo iniziò a lavorare
come assistente sul set ed in seguito come regista. Nel 2004 ha scr4itto e
diretto il suo primo cortometraggio "La seconde peau" (La seconda pelle)
prodotto dalla
Saint Dénis Université Paris VIII. Nel 2007 ha scritto e diretto il video
musicale "American B" per la band Jazzspteppa! e nel 2008 ha scritto e diretto
l'EPK (kit per la stampa) per la band Rosa Alchemica e diretto "Glue" un corto
prodotto da
Tensecond Production. Nel 2011 Mariangela ha girato "I VIAGGIATORI DELLA LUNA"
in lingua romanes, che è stato in concorso in numerosi festival in Italia.
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo
il link: www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione. Ulteriori informazioni sono disponibili QUI
La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto
pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico
dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla
pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net
Filo diretto sivola59 per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype
Outsourcing Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare. Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti: