Affaritaliani.it
EMERGENZA NOMADI. Affaritaliani.it pubblica la lettera del vicesindaco Sveva
Belviso che nel 2010 annunciava l'imminente chiusura della struttura di
accoglienza, spedendo quasi 60 mila lettere su carta intesta del Comune ad
altrettanti cittadini. Dopo più di due anni il campo è ancora aperto e l'intero
piano fa sorridere: solo blitz per sgomberare mentre vanno a spasso in città 6
mila persone senza fissa dimora. Era una "perla" nelle politiche della Giunta di
Alemanno per dare una risposta alla legalità e all'inclusione sociale -
Mercoledì, 6 giugno 2012 - 12:27:00 -
di Fabio Carosi
Correva l'anno 2010, giorno 1 del mese di aprile. L'allora assessore alle
Politiche Sociali Sveva Belviso, oggi vicesindaco, scriveva su carta intestata
del Comune e a spese del Comune, una lettera a tutti i residenti della zona del
campo nomadi di Tor De' Cenci. Forse 50/60 mila lettere tra Eur, Tor de Cenci,
Spinaceto e Mezzocammino per annunciare che il campo stava per essere chiuso.
Oggi, a oltre due anni di distanza il campo è lì, con il suo degrado, i problemi
di sicurezza interna ed esterna e il piano nomadi resta un'incompiuta. Anche se
il Comune ha l'alibi di dover essere arrivato al Consiglio di Stato per
difendere un progetto firmato con l'allora ministro Maroni e che aveva prodotto
la nomina a commissario straordinario del prefetto di Roma Pecoraro.
Ma carta resta e pure le spese inutili. Leggiamo la bella letterina in pieno
stile annuncio che Sveva Belviso ha distribuito in ogni cassetta delle lettere
tra i quartieri che giustamente l'hanno votata alle ultime lezioni: "Gentile
cittadino, il 15 febbraio l'Amministrazione ha chiuso il campo nomadi di Casilino 900, definito a livello europeo il campo della vergogna. Il piano del
Comune di Rona prosegue con la chiusura di Tor de cenci, come da impegni assunti
dalla Giunta Alemanno". Non contenta l'allora assessore entra nei dettagli
tecnici per spiegare come il 22 marzo – e sempre del 2010 – l'Ufficio
immigrazione "ha iniziato la procedura di identificazione e di riconoscimento
delle persone presenti nel campo". La lettera protocollata col numero 18665, si
conclude con un sano esercizio di demagogia applicata: "Attraverso questo
processo potremo dare soluzione in termine di legalità e di inclusione
sociale.....".
(per leggere il documento,
QUI, ndr.)
A due anni di distanza, ecco la promessa del vicesindaco Belviso: non solo Tor
de cenci è lì in bella mostra ma, come risulta ad Affaritaliani.it l'illegalità
contrassegna gli unici sette campi attrezzati dove però gli ospiti non versano
gli oneri concordati e l'illegalità regna sovrana. Non a caso negli ultimi mesi
si sono moltiplicati i furti di rame in danno di Acea e Fs e tutte le operazioni
delle forze dell'ordine sono finite sempre nei campi. Da segnalare che il
fantomatico "dast" per l'identificazione dei roma è stato consegnato solo in due
strutture. Infine due numeri: a fine mandato la Giunta Alemanno che aveva
puntato si sicurezza e Roma, fa i conti con oltre 100 insediamenti abusivi e
circa 6 mila rom che vagano da un posto all'altro. Di positivo c'è solo il
bilancio degli sgomberi: ben 80 blitz. In termini sociali è un fallimento
clamoroso.
Nel frattempo, una segnalazione simile non poteva passare inosservata:
Campo Roma, il regalo-disastro di Alemanno ai terremotati emiliani (video) -
A Rovereto di Novi, il centro di accoglienza donato dal sindaco di Roma:
quattro giorni senza servizi igienici, molte tende modello scout in gita. "Qui
continuano a riempirci di coperte, ma di certo non manca il caldo"