L'Unione sarda 8/6/2012
Nessuna tensione tra le baracche: i vigili hanno trovato un clima rassegnato
- Consegnati gli ordini ai 35 capifamiglia del campo
Le pattuglie della polizia municipale e gli assistenti sociali si sono
presentati nel pomeriggio. Hanno varcato l'ingresso del campo nomadi sulla
Statale 554 per consegnare i 35 avvisi di sgombero alle famiglie rom. Entro il 2
luglio dovranno andare via. L'atto formale segue l'ordinanza firmata dal sindaco
Massimo Zedda in seguito al sequestro dei terreni inquinati disposto dalla
Procura. Intanto l'assessorato regionale alla Sanità sta lavorando per
modificare la destinazione d'uso dei 579mila euro prima destinati alla
riqualificazione dei campi. Potrebbero essere dirottati a progetti di
integrazione sociale. Non per contribuire al pagamento degli affitti per le
abitazioni che in futuro ospiteranno le 157 persone (93 sono bambini e donne in
gravidanza).
I TEMPI Meno di un mese dunque a disposizione delle famiglie per lasciare le
baracche e del Comune per trovare una sistemazione. Ieri gli agenti della
polizia municipale e gli assistenti sociali hanno trovato un clima di
collaborazione nel campo nomadi. Le ordinanze sono state notificate quasi tutte
(a parte alcuni capi famiglia assenti al momento dell'arrivo dei vigili urbani).
Oramai nell'area sulla 554 ci si è rasseganti al destino di dover lasciare un
luogo che, come scritto nel documento firmato dal primo cittadino di Cagliari, è
«assolutamente incompatibile con la presenza di esseri umani».
IL SEQUESTRO Il campo, alcuni giorni fa era stato sottoposto a sequestro da
parte della Procura. La disposizione era stata notificata al Comune e,
mercoledì, il sindaco ha firmato l'ordinanza che obbliga le famiglie rom ad
abbandonare le loro baracche. La relazione dei carabinieri del Noe era
impietosa. L'area dove vivono i nomadi è inquinata e in condizioni igieniche
preoccupanti. Il Comune oltre a occuparsi di trovare una sistemazione
alternativa per le 35 famiglie, elaborerà un piano di intervento per la
rimozione, lo smaltimento e il recupero dei rifiuti presenti con l'eventuale
successiva bonifica dell'area. Compreso il sottosuolo. Ci vorrà parecchio tempo.
DOVE ANDRANNO Lo sgombero del campo è in parte iniziato con il progetto
d'inclusione sociale. Le famiglie troveranno sistemazione in case con giardino o
terreno sul litorale cagliaritano: il Comune contribuirà, almeno per il primo
anno, al pagamento dell'affitto. Una partita che vede impegnata anche la
Regione. L'assessorato alla Sanità è in contatto con l'amministrazione
cagliaritana. C'è da trovare un modo per modificare la destinazione dei 579mila
euro stanziati per la riqualificazione dei campi nomadi. Probabilmente, fanno
sapere dall'assessorato guidato da Simona De Francisci, con una delibera di
giunta (o con una norma nel prossimo collegato della finanziaria o un disegno di
legge) questi fondi potrebbero essere reindirizzati in progetti per
l'inserimento scolastico dei bambini e lavorativo per gli adulti.
Matteo Vercelli