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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 

RadioCittAperta.it 

Con un grave provvedimento di chiaro stampo xenofobo,da parte dell’assessore Franzinelli e della Digos è stata vietata la conferenza “A forza di essere vento” indetta e regolarmente autorizzata per venerdi 19 febbraio 2010 alle ore 20,30 presso la sala Albertina. > Porrajmos > La persecuzione e lo sterminio nazifascista dei Rom e dei Sinti presenta Paolo Finzi, redattore della rivista anarchica “A” e produttore del DVD a forza di essere vento lo sterminio nazista degli Zingari - Alla Barriera Albertina Novara

Quindi senza una causa e senza un atto motivato si vuole impedire un diritto di manifestare da parte di chi si oppone alla xenofobia e al razzismo delle forze politiche che occupano le poltrone di sindaco e di assessore alla sicurezza.

Ci ricordiamo quello che avvenne nel maggio 2008 quando le bande xenofobe e razziste sdoganate dal Governo e sentendosi protetti dall’Amministrazione Giordano hanno assaltato nella notte di sabato (durante la cosiddetta notte bianca) il campo Rom di via Fermi, che per un puro caso non ha provocato una strage.

Condanniamo fermamente queste azioni criminali che da un po’ di tempo si stanno verificando in diverse parti d’italia in nome di una strumentale “voglia di sicurezza” dove vengono aggrediti cittadini e persone considerate diverse, che diventano le prime vittime dell’intolleranza.

Gli Antifascisti Novaresi non lasceranno passare sotto silenzio simili gravi atti squadristi e chiamano tutti i democratici alla vigilanza e a promuovere iniziative di contrasto contro il dilagare dell’intolleranza e del razzismo comunque mascherato.

Per questo respingiamo questo divieto e ribadiamo la nostra presenza alla barriera Albertina per venerdì 19 febbraio 2010 alle ore 20,30 partecipate numerosi in difesa dei diritti di manifestare il proprio pensiero.

Antifascisti Novaresi

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Di Fabrizio (del 23/02/2010 @ 09:47:16, in Italia, visitato 1856 volte)

BresciaOggi.it CRONACA IL CASO. La «ribellione silenziosa» dei nomadi di via Orzinuovi
Gordon Quirini: «Pochi mesi fa ho perso un figlio per colpa di un virus. Non voglio che accada ancora»
22/02/2010

I sinti ieri sera durante il trasloco in via Orzinuovi FOTOLIVE/Morgano

«Non possiamo andare avanti così. I nostri figli stanno male, è tutto inverno che li portiamo in ospedale, lo scorso anno mia moglie, incinta di sette mesi, perse un bambino perchè si ammalò: io non voglio che questa situazione si ripeta». Parole di Gordon Quirini, una delle centocinquanta persone che abitano il campo nomadi di via Orzinuovi 108 e che da tempo si trova a vivere in condizioni igieniche proibitive. Una realtà che cozza con quella delle «casette» fatte costruire con fondi regionali dalla giunta Corsini qualche anno fa: tredici abitazioni che possono ospitare altrettante famiglie. Strutture vuote che l'attuale amministrazione comunale ha provveduto a far chiudere tenendole sorvegliate per evitare qualsiasi tipo di inconveniente.

MA DA IERI SERA, con il calare della luce, nell'area davanti a quelle abitazioni (civico 100 di via Orzinuovi) hanno iniziato a fare capolino alcuni sinti in fase di trasloco dal campo nomadi situato a una ventina di metri. «Non possiamo occupare le abitazioni perchè sarebbe un reato e non è giusto - assicura Gordon Quirini - : però vogliamo far sentire la nostra voce a chi amministra Brescia, siamo dei residenti che vorremmo poter usare quelle case che, in fondo, sono state fatte anche per noi. Siamo pronti a usarle, le nostre famiglie ormai vivono in condizioni sanitarie impossibili. Basti pensare che non siamo nemmeno in possesso delle fognature, è chiaro che in una stagione del genere non possiamo andare avanti. Non abbiamo nessuna intenzione violenta, vorremmo solo trovare una soluzione che sia ideale per entrambe le parti».

Stamattina, quando l'occupazione dell'area antistante le «casette» sarà completate ci sarà l'inevitabile presa di posizione dell'amministrazione comunale: la zona è videosorvegliata, è improbabile che l'operazione dei sinti sia passata sottotraccia. Probabilmente ci saranno dei colloqui, degli scambi di vedute e chissà che, quelle casette costruite dalla giunta Corsini non possano essere date in uso ai sinti. A giovarne sarebbe soprattutto la salute dei quaranta bambini che abiterebbero nel campo di via Orzinuovi.

Daniele Bonetti

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Di Fabrizio (del 23/02/2010 @ 15:15:25, in Italia, visitato 1738 volte)

17 febbraio 2010 - Segnalazione (file .doc) di Agostino Rota Martir

Che vergogna essere livornesi stamani, che vergogna essere o quantomeno dirsi cristiani di fronte alla distruzione di un campo rom.

Stamani ero in via del Levante dove dei poveretti si erano costruiti delle baracchine dove dormire, per ripararsi dal freddo, visto che non hanno soldi per pagarsi un qualsiasi alloggio nella nostra città. Sono gli stessi che troviamo ai semafori o fuori dai supermercati o fuori dalle nostre chiese, con la mano tesa a elemosinare qualche spicciolo per mangiare o da portare a casa, in Romania, dove, spesso, hanno lasciato i loro bambini con qualche parente più anziano.

Vorrei riportare in queste poche righe il loro dolore, la rabbia, l'impotenza insieme alla mia indignazione per un azione come quella dello sgombero che, se non è seguita da un'alternativa abitativa per queste persone, è soltanto un intervento non solo profondamente inutile (in fin dei conti si sposteranno da un'altra parte) ma fondamentalmente dannoso e sicuramente distante anni luce - come ama dire il nostro Sindaco della sua politica rispetto a quella del sindaco di Roma - distante anni luce, dicevo, da quella politica di accoglienza necessaria ed urgente per la nostra città.

Eccole le domande dei rom: "Ma perché il Comune non ci aiuta?" "Perché ci mandano via anche dai semafori? Lavoro non lo troviamo, ai semafori non possiamo stare? Dobbiamo rubare?" "Vedete? Noi non rubiamo... non prendiamo i vostri bambini... già è difficile mantenere i nostri... Perché dovremmo prendere i vostri?!", ride la ragazza rom mentre lo afferma. Il ragionamento non fa una piega, purtroppo spesso i pregiudizi ci sono proprio perché non ragioniamo. "Perché stamani non è venuto nessuno del Comune? Per parlare con noi, per dirci dove possiamo andare?" "Noi siamo gente come voi... Anche dalle Chiese ci mandano via... Dove andiamo a dormire stanotte? "Domande rimaste senza una risposta. E' l'ora che la nostra amministrazione, la diocesi livornese e chiunque abbia a cuore la costruzione di una società migliore si adoperino per trovare, insieme, delle soluzioni.

Isabella Bianchi - Livorno

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Di Fabrizio (del 24/02/2010 @ 09:02:30, in Italia, visitato 1555 volte)

BresciaOggi.it CRONACA 23/02/2010 IL CASO. I nomadi hanno occupato l'area «attrezzata» di via Orzinuovi, il vicesindaco ribatte: «Pronti a intervenire, ma non accettiamo minacce»

E' un tiro alla fune che non lascia margine al compromesso quello che contrappone i sinti che vivono nel campo di via Orzinuovi e Palazzo Loggia. I primi chiedono condizioni di vita accettabili, il Comune respinge quelle che giudica e definisce provocazioni. Perchè da un paio di giorni i nomadi hanno «occupato» il terreno situato tra il campo in cui sono stanziati e le 13 casette che la Giunta Corsini aveva messo a loro disposizione, oggi vuote per il cambio di destinazione stabilito dalla nuova Giunta (un appezzamento di 5 mila metri quadrati riservato al campo rom chiuso due anni fa).

«Non vogliamo andare contro il Comune, ma la Loggia ci deve aiutare, perchè non possiamo continuare a vivere con le fognature a cielo aperto e i cavi elettrici a portata di bambino - denuncia Gordon Quirini, uno dei 150 sinti del campo -. I nostri figli si ammalano in continuazione per le precarie condizioni igeniche». Da qui, il trasloco: i sinti hanno spostato transenne e muretti di cemento e trasferito una decina di roulotte nel prato a fianco del campo nomadi: «Qui almeno c'è la rete fognaria: se fossse pulita e ci potessimo agganciare sarebbe un grande passo avanti - dice Renato Henich, presidente dell'Associazione italiana sinti di Brescia -. Perchè l'Asl non viene a vedere come viviamo? Da parte nostra non c'è alcun ricorso o incitamento alla violenza: la nostra dimostrazione è pacifica, non forzeremmo mai i cancelli per entrare nelle casette, perchè sarebbe un reato. Siamo gente tranquilla, la maggior parte di noi è nata qui: chiediamo solo che i nostri bambini non giochino in mezzo ai vermi».

GLI AGENTI della Municipale e della Digos tengono la situazione sotto controllo, in attesa di un segno dalla Loggia. «Ma c'è poco di cui parlare: questa è occupazione abusiva di suolo pubblico e i sinti ne dovranno rispondere - tuona il vicesindaco Fabio Rolfi -. Il tavolo di confronto in Prefettura continua per individuare le microaree in cui trasferire le famiglie sinti che vivono in via Orzinuovi, ma non siamo disposti ad alcun accordo che parta da provocazioni, minacce e azioni strumentali come questa. Il terreno in questione è stato sgomberato, come prevede il nostro programma elettorale: la linea non cambia. Detto questo, siamo disposti a dare una mano per sistemare gli impianti o gli scarichi, che prima funzionavano perfettamente, ma i sinti devono rientrare nell'area a loro destinata».

La dislocazione frammentata delle famiglie sinti è un altro problema per la Loggia, anche per il complicarsi della vicenda dell'area di Guidizzolo acquistata dai privati e poi rivenduta da Brixia Sviluppo per 150 mila euro a tre famiglie sinti di via Orzinuovi. Il no della giunta locale al trasloco rimette tutto in discussione. «A Guidizzolo vogliono al massimo 7 persone, niente roulotte o case mobili, solo strutture in muratura: ma noi siamo in 13 e siamo nomadi. Come potremmo trasferirci con queste premesse? Personalmente ho già mandato la disdetta», rivela Gordon Quirini, che a Guidizzolo avrebbe dovuto insediarsi con i due fratelli e le famiglie, dopo aver pagato un acconto di 2.300 euro al momento del rogito. Ma se il trasloco non ci sarà più, che se ne farà Brixia Sviluppo del terreno acquistato a Guidizzolo?

Mara Rodella

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Di Fabrizio (del 24/02/2010 @ 09:26:50, in musica e parole, visitato 2103 volte)

Arci Bitte via Watt 37 Milano, l'appuntamento su Facebook

Cosa succederebbe se i migranti di tutta Europa incrociassero le braccia per un giorno?
E se tutte le donne e gli uomini che rifiutano il razzismo in ogni sua forma decidessero di appoggiarli?

Venerdì 26 febbraio sarà la “Notte Gialla” di Milano, una serata contro la violenza e la discriminazione alla quale aderiranno diverse associazioni e circoli Arci milanesi. 11 metri ed Arci Bitte partecipano all’iniziativa, che rientra nel ciclo di incontri che precedono la giornata mondiale di sciopero degli immigrati, in programma lunedì 1 marzo. Per l’occasione abbiamo scelto di utilizzare uno dei più efficaci strumenti di integrazione: la musica.

Durante la serata si alterneranno sul palco:

I Muzikanti di Balval
Noy
dj set Miss In Red

dalle 20.30: cena (si consiglia la prenotazione)

a seguire musica e danze!

Tessera ARCI obbligatoria. Per i nuovi soci è necessario compilare la richiesta di tesseramento sul sito www.bittemilano.com almeno 24h prima di usufruire di servizi offerti.

Per info:
www.11metri.com
www.primomarzo2010.it
www.bittemilano.com

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Di Fabrizio (del 25/02/2010 @ 09:00:23, in scuola, visitato 2982 volte)

Ricevo da Tommaso Vitale

Milano, 24 febbraio 2010 - Sono un’insegnante di scuola elementare, lavoro nel quartiere Bovisa, nella prima periferia milanese. Il quartiere è vivace e multietnico e la mia classe, una prima, ne rispecchia le caratteristiche. A gennaio si è aggiunto a noi un nuovo bambino, Romeo.

Romeo è un bambino Rom, nei suoi sei anni di vita ha vissuto varie volte l’esperienza dello sgombero. È giunto nella nostra scuola dopo essere stato allontanato dal Rubattino ed aver interrotto la sua frequenza scolastica alle elementari di via Feltre. Avvisata del suo arrivo ho contattato la sua maestra, che conosco personalmente per aver lavorato tre anni in quella scuola. Ho recuperato i suoi libri e i suoi quaderni e glieli ho fatti trovare sul banco quando è arrivato nella sua nuova classe, in via Guicciardi. Per due settimane ha frequentato la scuola, arrivando sempre puntuale e motivato. In pochi giorni ha conquistato tutti noi con la sua allegria ed il suo affetto, anche la famiglia è sempre stata disponibile e rispettosa.

Un giovedì mattina, appena entrata in aula, sono stata letteralmente trascinata in corridoio da Romeo che, parecchio preoccupato, continuava a ripetermi “polizia, sgombero”. Speravo che si trattasse di un fraintendimento e invece era tutto vero: il lunedì successivo lui, un’altra bambina che frequentava la quarta e le loro famiglie sono stati sgomberati dal capannone in cui vivevano. Ho avuto notizie di loro tramite gli operatori che da anni li seguono: per qualche notte sono stati ospitati in un centro di accoglienza, si è parlato di un possibile rientro a scuola… invece ho saputo che saranno a breve sgomberati dal luogo in cui hanno trovato riparo, in fondo a via Bovisasca. E tutto questo a distanza di poche settimane dal precedente sgombero.

Non ho parole. Non posso continuare a sentir parlare di ‘emergenza Rom’ se non pensando che l’emergenza è il degrado in cui costringiamo a vivere queste famiglie. Per me la vera emergenza ha il volto di un bambino di sei anni che – me l’hanno raccontato pochi giorni fa – non vede l’ora di tornare a scuola e non può farlo. È facile continuare a vendere la storiella dei Rom che non rispettano le regole e non vogliono integrarsi, limitandosi a ragionare per stereotipi. Nemmeno io mi sento immune dai pregiudizi, ma posso semplicemente raccontare quello che ho visto: una famiglia continuamente cacciata nonostante la sua evidente volontà di iniziare un percorso nuovo, un bambino a cui sono negati dei diritti fondamentali (la casa, l’istruzione), un percorso scolastico e affettivo continuamente interrotto. E dietro la storia di una singola famiglia intravedo quella di troppe altre, colpite da un accanimento che odora di persecuzione. La roboante retorica securitaria potrà nascondere ancora a lungo il totale fallimento di queste scelte politiche nonché l’immane spreco di denaro pubblico che ne deriva? Possibile che le cifre spese per sgomberare in continuazione le solite famiglie non possano essere investite per seri progetti di integrazione sociale? Possibile che la volontà di una famiglia di mandare con costanza il proprio figlio a scuola sia un dato da non prendere minimamente in considerazione in sede istituzionale? Leggo sui giornali di volontari, insegnanti e famiglie che si attivano per aiutare, protestare, informare: in città le voci di dissenso si stanno allargando a macchia d’olio, ora è il momento che anche dal Comune di Milano arrivino segnali forti di un cambiamento di rotta.

Romeo, quaderni e pennarelli sono sotto il tuo banco e la foto del tuo primo giorno nella nuova scuola è ancora sulla porta dell’aula. Ti aspettiamo, torna presto a imparare, giocare, fare amicizia con i tuoi compagni. A sei anni ci sono parole più belle da ripetere di ‘sgombero’.

Silvia Borsani

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Di Fabrizio (del 25/02/2010 @ 09:18:25, in Europa, visitato 1901 volte)

Da Romanian_Roma

- Mediafax

22/02/2010 - Una conferenza a Bucarest sulle condizioni dei Rom presieduta dal presidente Traian Basescu è terminata oggi (lunedì) in proteste.

Cinque membri dell'Alleanza Civica Rom (ACR) di Romania sono stati allontanati fuori dalla conferenza dalle guardie della sicurezza, dopo che avevano protestato contro la mancanza di impegno nel proteggere il gruppo etnico.

La conferenza, tenutasi nel Palazzo del Parlamento, ha visto il lancio di un rapporto sulla strategia per migliorare la situazione dei Rom.

Dopo aver ascoltato il discorso del presidente Basescu, i membri di ACR hanno iniziato a protestare contro il disinteresse delle autorità verso i Rom.

Hanno esibito sciarpe col messaggio "dieci anni di strategie, zero risultati" ed accusato il governo e le altre autorità di insufficiente coinvolgimento nel proteggere i Rom.

Gli attivisti di ARC hanno ricordato anche il "puzzolenti zingari" usato dal presidente in una conversazione privata qualche anno fa.

Hanno anche citato una recente dichiarazione del Ministero degli Esteri Teodor Baconschi, che aveva detto che c'erano "certi problemi fisiologici e di natura criminale nel cuore di alcune comunità rumene, specialmente nelle comunità di etnia rom."

I contestatori sono stati allontanati dalla sala dagli incaricati del Servizio di Protezione e Sicurezza (la guardia del presidente), anche se il presidente diceva loro che erano liberi di esprimersi.

"Lei non ci permetterà di parlare," hanno detto i contestatori. Ha replicato il presidente Basescu: "Parlate allora, chi ve lo impedisce?", mentre erano scortati all'esterno dagli incaricati alla sicurezza.

Basescu ha detto che la minoranza nazionale dei Rom non è stata esclusa dalla società e che molti Rumeni apprezzano le tradizioni e la musica di questo gruppo etnico.

Però, ha puntualizzato Basescu, perché la situazione dei Rom migliori, la loro comunità deve prendere coscienza delle sue responsabilità.

In mancanza di ciò, ha detto Basescu, tutti i programmi europei e governativi sono destinati a fallire, e non ci saranno progressi indipendentemente dalle somme investite.

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Di Fabrizio (del 26/02/2010 @ 09:06:03, in Europa, visitato 1813 volte)

Segnalazione di Eugenio Viceconte

L'Espresso Brutta figura dell'Italia all'inaugurazione dell'Anno dell'Unione europea contro la povertà e le discriminazioni sociali. Nessun rappresentante del governo ha replicato alle accuse del rappresentante della comunità Rom sul razzismo degli italiani

Un'operazione di censimento di nomadi

Madrid, 21 gennaio: inaugurazione dell'Anno dell'Unione europea contro la povertà e le discriminazioni sociali. Presenti il premier spagnolo Zapatero, il presidente della Commissione europea Barroso e molti giornalisti. A una tavola rotonda parla Mirko Grga, rappresentante italiano della comunità rom.
Grga va giù duro: l'Italia è un paese razzista, il governo sforna provvedimenti discriminatori come il censimento nei campi rom.

Imbarazzo in sala, la moderatrice invita due volte un qualsiasi rappresentante italiano a replicare alle accuse di Grga: il nostro paese era stato l'unico oggetto di critiche nella placida mattinata istituzionale. Non si alza nessuno, perché nessuno rappresenta l'Italia. Anche se un delegato ci sarebbe: Raffaele Tangorra, direttore generale per l'inclusione e i diritti sociali del ministero per la Solidarietà sociale. Invitato a Madrid per l'inaugurazione dell'Anno, Tangorra ha usato la tattica della scimmietta: non vedo, non sento, non parlo. Interpellato sul perché ha detto: "Non c'era tempo per una replica".

Falso, secondo la moderatrice: "Gli avrei lasciato tutto il tempo necessario". Visto il silenzio, in difesa dell'Italia è intervenuto il commissario europeo Vladimir Spidla. Non una gran figura.

G. Schi. (23 febbraio 2010)

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Di Sucar Drom (del 26/02/2010 @ 09:09:41, in blog, visitato 2062 volte)

Mantova, Sucar Drom: "Noi ci impegniamo..."
Siamo rimasti esterrefatti da quanto affermato dalla Lega Nord, durante la conferenza stampa di domenica scorsa. Le affermazioni e i toni non sono solo razzisti ma istigano al razzismo e alle discriminazioni contro le persone, appartenenti alle minoranze sinte e rom. Rispondiamo all...

Mantova, mengro labatarpe: presentazione del progetto alla stampa
Venerdì 19 febbraio alle ore 11.00 presso la sala Bonaffini del Comune di Mantova, in Via Roma 39, si terrà la conferenza stampa di presentazione del progetto: Mengro Labatarpe (il nostro lavoro), valore lavoro – percorsi di inserime...

Pesaro, condannati senza processo due attivisti del Gruppo EveryOne
Roberto Malini e Dario Picciau (in foto), co-presidenti con Matteo Pegoraro del Gruppo EveryOne, organizzazione internazionale per i diritti umani, hanno ricevuto in data 12 febbraio 2010 una notifica di decreto penale di condanna, con pena detentiva...

Il popolo web e di Fb è xenofobo e razzista: lo dice una ricerca
Web e social network nuove frontiere anche per il razzismo. Sono oltre un migliaio i gruppi su Facebook che dichiarano o si manifestano razzisti e xenofobi. È quanto emerge dalla ricerca «Io e gli altri. I giovani nel vortice dei cambiamenti», promossa dalla Conferenza dei presidenti dei consigli regionali, presentata oggi alla Camera e realizzata da Swg. Pur s...

Napoli, una fisarmonica per ricordare Petru Birlandeanu
Petru Birlandeanu fu ucciso nella stazione della Cumana di Montesanto a Napoli il 26 maggio dello scorso anno. Nello stesso punto, dove si accasciò durante una sparatoria tra clan di camorra contrapposti, sotto gli occhi di sua moglie Mirella, oggi c'è una t...

Napoli, Armandino e il Madre
Sono cominciate da alcuni giorni a Napoli le riprese di Armandino e il Madre, il cortometraggio che vede l’attrice Valeria Golino per la prima volta dietro la macchina da presa. Con lei l’inseparabile compagno, l’attore Ri...

Razzismo, il 45% dei giovani chiuso o xenofobo
Dai ragazzi inclusivi a quelli improntati al razzismo: il 40% dei giovani italiani si ritrova su posizioni più aperte, mentre il 45% sposa atteggiamenti di chiusura. Questa la fotografia scattata da ''Io e gli altri. I giovani italiani n...

Elezioni regionali: in Lombardia è candidata Dijana Pavlovic
Tutti i partiti stanno definendo le ultime caselle di liste e listini, a un mese e mezzo dalle Regionali. I nomi però sono già in circolazione. Ufficiali o meno. Alcune delle novità più «ghiotte» emergono ...

Insulti ai rom, Radio Padania condannata
Condannato. E’ arrivata la sentenza del giudice monocratico dell’ottava sezione penale del Tribunale di Milano chiamata a decidere se condannare o meno Leopoldo Siegel (in foto), il conduttore di Radio Padania, accusato di diffamazione a mezzo ...

Guidizzolo (MN), un augurio alle famiglie sinte
Diversamente da quanto si crede, i Rom e i Sinti non irridono né osteggiano la legalità; ne danno una definizione precisa e coincidente a quella dei gagi (o “non sinti”), come rispetto delle regole in uno Stato di diritto...

Padova, dal "campo nomadi alla città"
Martedì 2 febbraio 2010 è stato inaugurato in Corso Australia il Villaggio Speranza, realizzato attraverso il progetto sperimentale di autocostruzione del Comune di Padova co-finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali...

Verona, Stella: «Gli antirazzisti finora sono stati troppo timidi»
Metti assieme un giornalista e un poliziotto a confronto sul tema del razzismo. Ne esce il ritratto impietoso di un italiano medio impreparato a tenere il passo con i tempi. Troppi luoghi comuni, troppi «campanili», tanta paura dell'altro e soprattutto ignoranza...

Guidizzolo (MN), terra di confine
Dopo ventisette anni passati a svolgere servizio alla comunità in ambito sanitario, sono infermiere, mi sento, dolorosamente, costretto a spendere due parole sulla questione dei Sinti, che, con grande travaglio, sono alla ricerca di una casa, tra la provinci...

Milano, presentazione del libro di Luca Bravi "tra inclusione ed esclusione"
Sarà presentato il prossimo 18 marzo 2010 il libro “tra inclusione ed esclusione, una storia sociale dell’educazione dei Rom e dei Sinti in Italia” dello storico Luca Bravi. L’evento si terrà presso Università di Milano Bicocca,Via Bicocca degli Arcimboldi n. 8 ...

Prato, Rom e Sinti: cambiamo musica ai luoghi comuni
Rom e Sinti pratesi chiedono di essere ascoltati nelle stanze che contano. Chiedono partecipazione. E l’istituzione di una tavola rotonda dove poter discutere i loro problemi. “Rom e Sinti: cambiamo musica ai luoghi comuni”. Questo il titolo de...

Ministero dell'Interno, un progetto per formare gli operatori
E' sulla Gazzetta Ufficiale il progetto realizzato dal Dipartimento per le libertà civili e immigrazione per favorire il processo di integrazione della comunità rom. Accrescere l...

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Di Fabrizio (del 27/02/2010 @ 09:31:13, in Kumpanija, visitato 1894 volte)

Segnalazione di Ivana

 link per chi legge da Facebook

13/2/2010 - discorso di Moni Ovadia al campo rom di Rho, al battesimo di Sanela, la nuora del maestro Jovica Jovic.

preghiamo tutte le PERSONE di firmare la petizione per la regolarizzazione del grande musicista!

grazie

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