BresciaOggi.it CRONACA 23/02/2010 IL CASO. I nomadi hanno occupato l'area
«attrezzata» di via Orzinuovi, il vicesindaco ribatte: «Pronti a intervenire, ma
non accettiamo minacce»
E' un tiro alla fune che non lascia margine al compromesso quello che
contrappone i sinti che vivono nel campo di via Orzinuovi e Palazzo Loggia. I
primi chiedono condizioni di vita accettabili, il Comune respinge quelle che
giudica e definisce provocazioni. Perchè da un paio di giorni i nomadi hanno
«occupato» il terreno situato tra il campo in cui sono stanziati e le 13 casette
che la Giunta Corsini aveva messo a loro disposizione, oggi vuote per il cambio
di destinazione stabilito dalla nuova Giunta (un appezzamento di 5 mila metri
quadrati riservato al campo rom chiuso due anni fa).
«Non vogliamo andare contro il Comune, ma la Loggia ci deve aiutare, perchè
non possiamo continuare a vivere con le fognature a cielo aperto e i cavi
elettrici a portata di bambino - denuncia Gordon Quirini, uno dei 150 sinti del
campo -. I nostri figli si ammalano in continuazione per le precarie condizioni
igeniche». Da qui, il trasloco: i sinti hanno spostato transenne e muretti di
cemento e trasferito una decina di roulotte nel prato a fianco del campo nomadi:
«Qui almeno c'è la rete fognaria: se fossse pulita e ci potessimo agganciare
sarebbe un grande passo avanti - dice Renato Henich, presidente
dell'Associazione italiana sinti di Brescia -. Perchè l'Asl non viene a vedere
come viviamo? Da parte nostra non c'è alcun ricorso o incitamento alla violenza:
la nostra dimostrazione è pacifica, non forzeremmo mai i cancelli per entrare
nelle casette, perchè sarebbe un reato. Siamo gente tranquilla, la maggior parte
di noi è nata qui: chiediamo solo che i nostri bambini non giochino in mezzo ai
vermi».
GLI AGENTI della Municipale e della Digos tengono la situazione sotto
controllo, in attesa di un segno dalla Loggia. «Ma c'è poco di cui parlare:
questa è occupazione abusiva di suolo pubblico e i sinti ne dovranno rispondere
- tuona il vicesindaco Fabio Rolfi -. Il tavolo di confronto in Prefettura
continua per individuare le microaree in cui trasferire le famiglie sinti che
vivono in via Orzinuovi, ma non siamo disposti ad alcun accordo che parta da
provocazioni, minacce e azioni strumentali come questa. Il terreno in questione
è stato sgomberato, come prevede il nostro programma elettorale: la linea non
cambia. Detto questo, siamo disposti a dare una mano per sistemare gli impianti
o gli scarichi, che prima funzionavano perfettamente, ma i sinti devono
rientrare nell'area a loro destinata».
La dislocazione frammentata delle famiglie sinti è un altro problema per la
Loggia, anche per il complicarsi della vicenda dell'area di Guidizzolo
acquistata dai privati e poi rivenduta da Brixia Sviluppo per 150 mila euro a
tre famiglie sinti di via Orzinuovi. Il no della giunta locale al trasloco
rimette tutto in discussione. «A Guidizzolo vogliono al massimo 7 persone,
niente roulotte o case mobili, solo strutture in muratura: ma noi siamo in 13 e
siamo nomadi. Come potremmo trasferirci con queste premesse? Personalmente ho
già mandato la disdetta», rivela Gordon Quirini, che a Guidizzolo avrebbe dovuto
insediarsi con i due fratelli e le famiglie, dopo aver pagato un acconto di
2.300 euro al momento del rogito. Ma se il trasloco non ci sarà più, che se ne
farà Brixia Sviluppo del terreno acquistato a Guidizzolo?
Mara Rodella