Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 17/02/2009 @ 09:41:00, in Europa, visitato 2196 volte)
Da
Hungarian_Roma
BUDAPEST, Feb 12 (Reuters) By Krisztina Than - L'approfondirsi delle
recensione rifornisce il risentimento verso i Rom d'Ungheria, alimentando le
tensioni con la più grande minoranza del paese ed aumentando i problemi del
governo socialista.
Il partito Jobbik di estrema destra spera di ottenere consensi seguendo
l'aumento di dimostrazioni pubbliche di antagonismo contro i Rom, o zingari, ed
ha chiamato ad un corteo contro quelli che chiama gli omicidi ed altri
crimini commessi dal popolo Rom.
Il più grande partito d'opposizione, Fidezs, ha pure lui aumentato la
pressione sul governo di Ferenc Gyurcsany, invitandolo martedì a reprimere i
crimini.
"La radicalizzazione dell'estrema destra e... del dialogo sociale sta
rompendo soglie e controlli che sinora hanno lavorato (nella società)," ha detto
a Reuters Antal Orkeny, professore di studi sulle minoranze dell'Università ELTE.
Un capo di polizia nella città nord orientale di Miskolc, in una delle
regioni più povere, il mese scorso ha rimproverato i Rom dei furti per strada.
E' stato rimosso, ma poi rimesso al suo posto e migliaia di persone hanno
manifestato in suo appoggio.
Durante un incontro domenica, a seguito dell'uccisione del giocatore rumeno
di pallamano Marian
Cozma (di cui i Rom sono stati incolpati ndr) a Veszprem nell'Ungheria
occidentale, alcuni tra la folla hanno gridato "Morte agli zingari!", già prima
che la polizia rendesse noto che i sospettati erano Rom.
L'Ungheria ha una delle più vaste comunità Rom nell'Europa orientale, tra il
5 e il 7% su una popolazione di 10 milioni. Sono rimasti ai margini, mancando da
decenni di lavoro e istruzione adeguata.
Con la disoccupazione attorno al 7,8% a settembre-novembre ed in aumento su
un'economia sostenuta da $25.1 milioni del pacchetto di salvataggio del FMI
(fondo monetario internazionale), la rivalità si è intensificata in settori come
quello delle costruzioni, dove i Rom nel passato potevano trovare lavoro.
La manifestazione di venerdì è organizzata da Jobbik, che si autodefinisce
"partito nazionale Cristiano" e combatte contro il "crimine rom". A gennaio, in
un sondaggio della Szonda Ipsos, ha ottenuto il 4% dei voti.
Ha chiamato la gente all'Arena sportiva di Budapest per protestare contro ciò
che definisce "i furti brutali e gli assassinii commessi dai Rom criminali".
POVERTA' E PREGIUDIZI
Jobbik appoggia la Guardia Ungherese, un gruppo nazionalista radicale di
quasi 2.000 membri, Jobbik, che potrebbe eleggere un candidato nelle elezioni
del Parlamento Europeo a giugno, sta agendo per capitalizzare il risentimento
versoi Rom.
Ma mentre il governo socialista di minoranza combatte per contrastare
l'impatto della recessione ed il montare della frustrazione popolare, il più
grande partito d'opposizione, Fidesz, [...] che i sondaggi danno al 61%, chiede
al governo di agire contro il crimine.
"E' tempo di un onesto, discorso diretto. Dobbiamo dire che il numero dei
crimini seri commessi dai Rom sta crescendo ad un tasso allarmante," ha detto
Fidesz in una dichiarazione.
Il governo, che nel 2006 si è trovato a fronteggiare i disordini dei gruppi
di estrema destra e la cui popolarità è crollata, ha affermato che c'è bisogno
di più programmi di lavori pubblici e di rafforzare la polizia.
"Dobbiamo agire finché possiamo, senza aspettare che emergano inimmaginabili
sviluppi sociali dai pregiudizi e dalle azioni dei vigilanti," ha scritto sul
proprio blog il Primo Ministro Ferenc
Gyurcsany dopo il delitto di Veszprem.
"Se la questione rimane in agenda e Jobbik offre la risposta più semplice,
aumentano le sue possibilità di entrare nel Parlamento Europeo," ha detto
l'analista politico Zoltan Kiszelly.
Ottenere un seggio in Europa potrebbe aprire la strada per ottenerne uno in
Ungheria alle elezioni di primavera prossima.
"Abbiamo due tornate elettorali consecutive, e nessun partito pensa di poter
ottenere voti denunciando con forza l'estremismo ed ergendosi a difesa dei Rom,"
ha detto alla Reuters Rob Kushen, direttore dell'European Roma Rights Centre.
Reporting by Krisztina Than, Additional reporting by Marton Dunai; Editing by
Sara Ledwith and Timothy Heritage
Di Fabrizio (del 14/02/2009 @ 09:10:36, in Europa, visitato 1492 volte)
Da
Roma_Francais
Un accampamento di rom senza acqua, né elettricità
10.02.09 - Delle condizioni di vita molto difficili. Una trentina di persone,
tra cui una quindicina di bambini, vivono nel disagio più totale a Neuhof.
Originari la maggior parte dalla Romania, da ieri mattina sono installati con
le loro carovane su un parcheggio appartenente a CUS Habitat. Una sistemazione
situata a qualche metro da quella dove vivevano sino a domenica, nelle stesse
condizioni di precarietà e che avevano lasciata in seguito ad un reclamo. La
città aveva accettato di mettere a disposizione il parcheggio di CUS Habitat, e
nuove espulsioni sembrano escluse nell'immediato. Ma questo non elimina il
problema di fondo.
"Non c'è acqua, servizi ed elettricità" si lamenta Jovica, padre di quattro
bambini. Afferma di lavorare senza regolarità e di aver fatto diciotto mesi fa
una domanda d'alloggio "che non ha mai avuto seguito". Il suo vicino Octavian è
in una situazione altrettanto precaria. "Non mangiamo tutti i giorni e non ci
sentiamo sicuri nel quartiere", afferma l'uomo precisando che ha una famiglia di
sei persone obbligata a vivere in una macchina. "C'è stata un'urgenza a cui
abbiamo risposto, quando il tribunale ha detto alle famiglie che dovevano
lasciare il terreno dove erano installate", sottolinea Marie-Dominique Dreyssé
(Verdi), aggiunto al sindaco per gli affari sociali e la solidarietà. Siamo
attenti alla situazione ed avanziamo su elementi di risposta con partner
istituzionali. Queste famiglie sono conosciute e seguite dalle strutture
sociali. Tra queste, l'associazione Médecins du monde. Si reca regolarmente
all'accampamento per permettere l'accesso ai suoi medici. Ma al di là di questo
benvenuto accompagnamento, "quello che semplicemente chiediamo, è di poter
infine disporre un giorno di condizioni di vita decenti", dice Jovica.
Di Fabrizio (del 10/02/2009 @ 09:29:35, in Europa, visitato 1577 volte)
Da
Czech_Roma
Czech-netz Society News
05/02/2009 - Michael Kocáb, ministro per i diritti umani, sta tentando di
mantenere una delle promesse fatte in pubblico prima di accedere alla sua
attuale posizione. Recentemente ha condotto le trattative per l'acquisto
dell'infrastruttura ricreativa situata in una proprietà vicino a Hodonín u
Kunštátu dove c'era un campo concentramento per Rom usato durante la II guerra
mondiale.
La soluzione della situazione attuale è prioritaria per l'ufficio governativo
per i Diritti Umani e le Minoranze Nazionali, perché il sito dove molti
soffrirono e perirono non è un posto per attività ricreative. Secondo le
informazioni fornite da Aktuálně.cz, Alena Vojtová, proprietaria del complesso
ricreativo, concorda con questa proposta. "Ho detto io stessa al governo che
avevo intenzione di vendere una vasta sezione del complesso. Sono pronta a
vendere," ha detto al giornalista.
Quando il ministro raggiungerà l'accordo, il governo dovrebbe discutere la
questione nella sua prossima sessione. Quindi il gabinetto di Mirek Topolánek
dovrebbe firmare il progetto per risolvere il futuro di questa proprietà. Petr
Koubek, segretario di Michael Kocáb, ha detto "Dovrebbe sorgere un centro
educativo, focalizzato sulla cultura Rom. Dovrebbe costare circa dieci milioni
di corone. Ma non siamo ancora certi di poter ottenere quella somma."
Il campo aveva una funzione correttiva nel 1939 per il governo cecoslovacco
prima dell'occupazione nazista. Nel 1942 fu modificato in campo di
concentramento per Rom come anticamera alle camere a gas di Auschwitz. Nel
periodo della sua esistenza (sino al 1944), 1.396 persone passarono per il campo
di Hodonín u Kunštátu.
Di Fabrizio (del 07/02/2009 @ 09:40:52, in Europa, visitato 1944 volte)
Da
Bulgarian_Roma
Il Gruppo Socialista del Parlamento Europeo ha espresso oggi le sue profonde
preoccupazioni sul linguaggio usato dal leader del principale partito di
opposizione in Bulgaria, il GERB, membro del Partito Popolare Europeo (EPP).
Ha detto Jan Marinus Wiersma, vice-presidente del Gruppo: "Le ultime
dichiarazioni di Boyko Borisov si riferiscono a Turchi, Rom e pensionati come
"cattivo materiale umano". Queste arrivano dopo una serie di dichiarazioni
discriminatorie e minacce contro i Turchi e gli omosessuali. Ciò descrive una
piattaforma politica che assomiglia alla piattaforma nazista sulla purezza della
nazione.
"Fin quando ogni dichiarazione di sorta non sarà seguita da scuse e da
dichiarazione riparatorie, chiediamo all'EPP di prendere le misure appropriate o
di distanziarsi da un partito che ha già attraversato la linea invisibile tra il
populismo di estrema destra e l'estremismo."
6 February 2009: Contact Tony Robinson +32-475-257410 or David Poyser on
+32-476-540886
www.socialistgroup.eu
Di Fabrizio (del 18/12/2008 @ 08:56:23, in Europa, visitato 2112 volte)
Da
Roma_Benelux
by DAVID MARK 09/12/2008 - EUOBSERVER / COMMENT
Con i mercati mondiali fratturati ed i gruppi dell'estrema destra che
guadagnano forza in tutto il continente, l'anti-ziganismo è drammaticamente
cresciuto negli ultimi anni. Vivendo spesso ai margini della società, i Rom sono
diventati il bersaglio di violenza razzista attraverso l'Europa, con attacchi
questo autunno in Italia, Repubblica Ceca e Ungheria.
[...] Come avvocato Rom a Bruxelles, mi chiedo cosa significherà la
recessione economica per la mia gente?
Le economie sviluppate si stanno indebolendo e nell'Europa dell'est la crisi
sta iniziando a rallentare la crescita in maniera drammatica. La recessione
economica ci riguarderà tutti, ma colpirà per primi e più forte i Rom. Se non ci
saranno al più presto azioni dalla UE, andiamo incontro al disastro.
I leader dei 27 stati membri UE si sono riuniti l'11 dicembre per il summit
europeo. I leader UE dovrebbero usare questa opportunità per potenziare la
Commissione Europea a sviluppare una Strategia Quadro per l'Inclusione dei Rom,
incluse quindi le politiche di sviluppo, coordinamento, controllo e valutazione.
I Rom immigrati dall'est Europa hanno contribuito al boom edilizio, fornendo
mano d'opera a buon mercato in Spagna, Italia e altrove. Quando questo boom
improvvisamente finirà e le industrie lasceranno migliaia di lavoratori a casa,
i Rom saranno i primi a perdere il lavoro, a causa specialmente delle
preesistenti discriminazioni e stereotipi negativi.
Per i Rom disoccupati, il quadro è ancora più scuro.
I governi stanno spendendo milioni di euro per stimolare gli affari ed il
settore finanziario attraverso incentivi fiscali o prestiti governativi, mentre
si restringono i bilanci per le aree come quelle dell'istruzione. Per colmare la
lacuna di quanti hanno perso recentemente il lavoro, gli stati intendono
approntare programmi che aiutino le famiglie numerose ed i disoccupati a lungo
termine.
Una volta che i programmi di assistenza vengono tagliati, non vengono più
restaurati. Questi programmi erano già stati criticati intensamente prima della
crisi; molti politici li intendevano eccessivamente pesanti anche per un periodo
economico migliore. Alcuni critici ritengono che senza questa rete di
salvataggio, i disoccupati a lungo termine saranno più motivati nel
cercare lavoro. Ma quando questo è stato tentato, è fallito.
Per risolvere problemi come la disoccupazione a lungo termine e la povertà,
dobbiamo rivolgerci alle loro cause sistematiche. Per i Rom questo significa
sfidare le discriminazioni e ampliare le opportunità per lo sviluppo
dell'istruzione e delle capacità.
Anti-ziganismo
La crisi finanziaria obbligherà l'inclusione Rom ad abbassare i propri
obiettivi? Con un'estrema destra in crescita e l'economia sotto sforzo, se non
sarà sotto controllo l'anti-ziganismo diventerà sempre più rampante. Cresceranno
le tensioni tra i Rom e la popolazione maggioritaria.
Il mese scorso, atti di violenza squadrista sono stati rivolti contro la
comunità Rom di Litvinov, nella Repubblica Ceca, mentre in Ungheria estremisti
di destra hanno ucciso quattro Rom durante alcuni incendi dolosi. Abbiamo paura
che altri governi europei seguiranno la voce dell'Italia, patrocinando il
profilo razziale e misure anti-Rom per rispondere ad una popolazione arrabbiata.
I programmi di integrazione si arresteranno col taglio dei servizi sociali, ed i
Rom saranno più marginalizzati di prima.
In un'Unione Europea, le economie sono interdipendenti, e temi come quelli
delle migrazioni incrociano con le opportunità istruttive e le condizioni
sociali nel continente. Nel 2008, abbiamo visto che l'esclusione sociale in
Romania può essere un problema italiano, spagnolo o francese. Sono sfide
condivise e dobbiamo progettare assieme le nostre strategie. Mentre i
finanziamenti possono essere limitati in questi tempi difficili, azioni
coordinate e standard chiari assicureranno il massimo da ogni sforzo.
L'Europa non può permettersi di avere circa 10 milioni di cittadini incapaci
di affrontare un'economia moderna perché sono stati obbligati nelle scuole
speciali. Non può permettersi crisi sanitarie che nascono in quelle comunità
dove sono stati tagliati i servizi sociali. Nemmeno può permettersi la violenza
e l'insicurezza incoraggiate da attitudini razziste.
Se i Rom vogliono rompere il circolo vizioso della povertà, i programmi di
istruzione effettiva, salute e anti-discriminatori sono critici. La crisi
finanziaria rende le tematiche Rom più urgenti che mai, e soltanto un'azione UE
concertata ed a lungo termine creerà il cambio di cui abbiamo bisogno.
David Mark is co-ordinator of the European Roma Policy Coalition and a
Soros Fellow
© 2008 EUobserver.com. All rights reserved. Printed on 09.12.2008.
Di Fabrizio (del 17/12/2008 @ 09:54:32, in Europa, visitato 2407 volte)
Da
Bitish_Roma
Ustiben report
La polizia del terrore picchia ad un matrimonio a Dale Farm
By Grattan Puxon
Per i giovani Danny e Nora doveva essere il più giorno della vita. Il servizio
presso la Chiesa di Nostra Signora, a Wickford, è stato un evento vissuto
pienamente da tutta la comunità di Dale Farm. Una limousine li aveva appena
portati al ricevimento nuziale presso il Canary Wharf di Londra.
Era stata prenotata una sala a venticinque miglia da Basildon nella speranza
di evitare problemi con i razzisti. Ma è stata la Polizia Metropolitana ad
intervenire. Come fotografa freelance di matrimoni la giornalista Jess Hurd si
era posta all'esterno quando le sono piombati addosso i ragazzi in blu.
Non si sa chi abbia chiamato al Ramada Hotel. Ma appena Hurd iniziò a
filmare, le si disse di bloccarsi sotto la minaccia della Sezione 44 della Legge
sul Terrorismo.
La sua videocamera è stata requisita per dei controlli. Poi è stata
interrogata sul fatto che potesse avere dei contatti con terroristi, dato che si
trovava in un'area delicata vicino all'aeroporto della città. Tuttavia, anche un
cieco poteva giudicare che faceva parte della celebrazione di una cerimonia
nuziale, alla presenza di ospiti gioiosi.
E' obbligatorio dire, che la Hurd furibonda per la condotta della polizia,
metterà in campo i suoi avvocati. Inoltre sta segnalando quanto accaduto, come
componente dell'Unione Nazionale dei Giornalisti presso una conferenza domani a
Parigi.
Il suo argomento in agenda è il trattamento dei Rom in Europa. Intende
evidenziare il lungo assedio di Dale Farm e laminaccia di radere al suolo questo
villaggio stabile dei Viaggianti. Richard Sheridan, presidente del Gypsy Council,
il cui nipote Danny Sheridan stava per sposare la residente Nora Quilligan, ha
celebrato anche il suo 40° compleanno il 10 dicembre.
"Questo incidente non avrebbe potuto essere gestito in maniera più inetta ed
offensiva," dice Sheridan. "Durante la festa di matrimonio di una giovane coppia
e nel Giorno dei Diritti Umani."
E' stato il terzo di quattro matrimoni tenutisi in rapida successione dalle
famiglie di Dale Farm, ansiose di celebrare il matrimonio prima del Nuovo Anno,
quando il tribunale d'appello giudicherà se il consiglio di Basildon può mettere
in opera lo sgombero totale sinora rimandato. Quarantadue anni fa, il 10
dicembre 1966, venne fondato il Gypsy Council in un pub del Kent, sulla cui
porta era posto il segnale "No Zingari".
Jess Hurd
Photographer
www.jesshurd. com
www.reportdigital.
co.uk
www.thebppa.
com/Jess- Hurd
Di Fabrizio (del 17/12/2008 @ 09:32:57, in Europa, visitato 2165 volte)
Da
La voix des Rroms
Lo scorso mercoledì 10 dicembre, circa 300 Rrom venuti da tutta la regione
parigina, originari della Romania, della Bulgaria, della Slovacchia e ancora da
altre parti, hanno manifestato davanti alla rappresentanza della Commissione
Europea a Parigi, per chiedere la cessazione delle espulsioni, un
trattamento umano e il libero accesso al lavoro in Francia.
La foto racconta qualcosa di più. Il cartello ripreso dalla foto si rivolge a
quelli che Georges Brassens citava nella canzone "L'auvergnat", troppo occupati
"ad integrare" gli altri per rendersi conto che si tratta di essere umani
"dotati di ragioni e dignità", come dice la Dichiarazione Universale dei Diritti
Umani. In effetti, nel dipartimento 93 un certo numero di MOUS (Controllo
d'opera urbana e sociale) hanno iniziato ad operare. Consistono nel parcheggiare
i Rrom come bestiame in luoghi chiusi e protetti, dove non possono ricevere
nessuno, e neanche i mezzi d'informazione hanno diritto ad entrare, e
naturalmente senza alcuna possibilità di lavoro. Lo stato partner di questi
progetti, non accorda loro questo diritto, ma nel contempo richiede loro un
contributo di 30 euro al mese. Come possono guadagnare questi soldi, se
legalmente non possono lavorare?
Di Fabrizio (del 16/12/2008 @ 08:54:32, in Europa, visitato 2137 volte)
Segnalazione (e traduzione) di
Flora. L'articolo è pubblicato
su
DIVERS.RO
I Rom della Romania, una volta schiavi come gli afro-americani,
e ancora in lotta per superare pregiudizi profondamente radicati, si
sentono particolarmente ispirati dalla vittoria di Obama nelle Presidenziali
americane, riporta l'agenzia AP.
"Quando ho visto Obama in Tv, il mio cuore si è riempito di gioia. Ho pensato
che fosse uno di noi, per il colore della sua pelle." Ha detto Maria Savu
all'agenzia di stampa Associated Press. Il suo nipotino, Obama Ilie Sorin Scoica,
è nato nel villaggio di Rusciori, nella Romania centrale.
Il piccolo Obama è il
terzo figlio di una famiglia povera che sopravvive con € 45 al mese di sussidi
sociali. E' nato il 4 novembre il giorno che gli Americani hanno eletto il loro
nuovo presidente multirazziale e Savu ha detto al giornale Evenimentul Zilei che
spera che il suo nome gli porterà fortuna.
Banel Nicolita, un membro della
nazionale di calcio rumena è un rom che proviene da una famiglia di otto persone
che una volta viveva in una casa di fango. Le sue vittorie, contro ogni
previsione, gli hanno guadagnato il soprannome di "Obama del football rumeno".
La
Romania è la patria di 500.000 Rom secondo le stime ufficiali ma è opinione
diffusa che ce ne siano almeno il doppio. Molte persone di origine Rom non
dichiarano la loro etnicità a causa del pregiudizio diffuso, e molti vivono in
povertà.
L'Agenzia dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea afferma anche
che i Rom subiscono quotidianamente discriminazione nell'educazione,
l'occupazione, i servizi sanitari e nell'alloggio - ragion per cui molti si
identificano con le lotte dei neri americani.
"La vittoria di Obama ci dà
motivazione." dice Gruia Bumbu, dell'agenzia nazionale per i Rom. Proprio come
gli afro-americani, i Rom sono stati schiavi fino all'incirca lo stesso periodo
del 19 secolo. Ma i Rom non hanno mai dato vita a un movimento per i diritti
civili vasto e diffuso e oggi, sostiene Bumbu, "Siamo 20 o 30 anni indietro" .
"Quando vediamo che un afro-americano diventa presidente, questo ci dice che i
sogni possono diventare realtà", dice, " E' come vedere la luce alla fine del
tunnel, la lotta per le pari opportunità può avere un lieto fine"
Di Fabrizio (del 15/12/2008 @ 09:28:37, in Europa, visitato 2288 volte)
Ricevo da Maria Grazia Dicati
Nell’anno 2007 i gruppi maggiormente colpiti da episodi di razzismo sono stati i
cittadini romeni, i rom ed i sinti.
Scaricate il rapporto in formato pdf
La Rete Europea contro il Razzismo ha pubblicato il suo ultimo rapporto sul
razzismo in Europa. I rapporti specifici su 25 paesi affrontano il tema del
razzismo e della discriminazione in Europa a livello sia legislativo che locale,
dalla politica alla pratica, su un periodo di 12 mesi.
I Rapporti non sono studi scientifici sullo stato delle pratiche razziste e
discriminatorie in Europa, quanto piuttosto una compilazione di informazioni e
dati raccolti dalle organizzazioni membri dell’ENAR. Questo contributo ha un
particolare valore poiché il razzismo è spesso difficile da documentare e
registrare, specialmente da parte delle fonti ufficiali, quindi le ONG offrono
dati alternativi che provengono direttamente dalle esperienze di individui e
comunità che sperimentano il razzismo spesso quotidianamente.
Il Rapporto, inoltre, presenta uno speciale sulla situazione dei Rom in Europa,
la maggiore minoranza europea- concluso a Settembre 2008. Una raccolta di dati
ed informazioni su Rom, Sinti e Camminanti tratti dai rapporti in Irlanda,
Ungheria, Slovacchia, Repubblica Ceca, Romania, Bulgaria, Polonia, Italia,
Lettonia, Lituania, Estonia e Regno Unito. Il Rapporto rivela un quadro
allarmante di discriminazione nell’occupazione, istruzione, salute ed accesso a
beni e servizi così come stereotipi negativi, discorsi fondati sull’odio nei
media ed una crescente violenza razzista
Lo Shadow Report 2007 non mette in evidenza miglioramenti nella situazione delle
discriminazioni sulla base della nazionalità, origine etnica o religione in
Italia rispetto all’anno precedente.
In tutti gli ambiti analizzati, le discriminazioni verso migranti e minoranze
sono rimaste immutate e la rappresentazione particolarmente negativa
dell’immigrazione da parte dei media e del discorso pubblico ha alimentato un
clima di paura e insicurezza che ha determinato un aumento del livello di
xenofobia in Italia.
Nell’anno 2007 i gruppi maggiormente colpiti da episodi di razzismo sono stati i
cittadini romeni, i rom ed i sinti. In queste senso si assiste ad un cambiamento
nei gruppi target, che negli anni precedenti erano costituiti soprattutto da
cittadini non comunitari e persone di fede musulmana, mentre nel 2007 sono i
cittadini comunitari o in alcuni casi italiani appartenenti a minoranze (come i
rom) i bersagli più colpiti. La situazione di particolare debolezza dei minori
ne fa un gruppo particolarmente a rischio di discriminazione.
Nel settore dell’occupazione sono numerose le forme che può assumere la
discriminazione. Si va dal mancato riconoscimento dei titoli di studio acquisiti
nel paese d’origine, all’inserimento dei lavoratori stranieri nei livelli
contrattuali più bassi e tra la manodopera generica o di bassa qualifica,
all’applicazione di condizioni di lavoro più sfavorevoli. Lo scarso ricorso alla
formazione e la mancata applicazione delle norme sulla sicurezza hanno
determinato una crescita degli infortuni sul lavoro per i cittadini non
comunitari, in controtendenza rispetto all’andamento generale degli infortuni.
Nel settore abitativo continua l’innalzamento dei prezzi delle case, che ha
determinato nel corso dell’anno un aumento nel numero degli sfratti per
morosità. Gli immigrati ricorrono all’acquisto dell’abitazione come soluzione
sia per contrastare gli altissimi costi dell’affitto sia per evitare di
incorrere nel diffuso problema del rifiuto dei proprietari di case di affittare
ad inquilini non italiani. Permane la drammatica situazione abitativa dei campi
rom (difficili condizioni igieniche e mancanza di qualsiasi tipo di servizio),
che nel corso del 2007 sono state più volte al centro del dibattito pubblico.
Nell’ultimo anno scolastico si sono iscritti nelle scuole italiane poco più di
500.000 alunni con cittadinanza non italiana ed il loro numero è in costante
aumento. Emerge il problema della alta concentrazione di alunni stranieri in
alcune scuole e cominciano ad essere oggetto dell’attenzione dei ricercatori le
questioni relative alle seconde generazioni. Molte polemiche sono state
sollevate dalla circolare del Comune di Milano che escludeva dalle scuole
dell’infanzia i figli di immigrati irregolari.
Per quanto riguarda il settore sanitario, le difficili condizioni di vita
incidono pesantemente sulle condizioni di salute degli immigrati irregolari e
dei rom. Questi ultimi incontrano inoltre grandi difficoltà nell’accesso ai
servizi sanitari, anche quando possiedono un regolare permesso di soggiorno. I
dati sulle interruzioni volontarie di gravidanza continuano a evidenziare una
situazione particolarmente preoccupante per le donne straniere.
Tra le novità che registrate per il 2007 vi è la maggiore disponibilità di dati
sulla violenza razzista da parte di fonti governative, segnale di un maggior
interesse per il rilevamento del fenomeno. I dati forniti da queste fonti
rimangono però distanti dalle informazioni rilevate dal ONG e associazioni, che
hanno registrato per il 2007 numerosi episodi di violenza, sia verbale che
fisica, soprattutto in concomitanza con alcuni fatti di cronaca.
Dal punto di vista del racial profiling l’evento più significativo dell’anno è
stata la dura reazione delle forze di polizia all’uccisione di una donna
italiana da parte di un cittadino rumeno, che ha portato a vaste operazioni di
controllo e di sgombero dei campi.
Il rapporto sottolinea il fatto che nel 2007 la tendenza dei media a
rappresentare gli immigrati in maniera fortemente negativa e ad associare il
fenomeno migratorio ai temi della sicurezza si è accentuata ed è apparsa
particolarmente evidente in corrispondenza di particolari eventi avvenuti
durante l’anno. Il linciaggio mediatico nei confronti di rom ed immigrati (in
particolare di nazionalità rumena) ha determinato un clima diffuso di ostilità e
xenofobia.
Dal punto di vista legislativo, nel 2007 le speranze emerse l’anno precedente di
veder realizzate alcune importanti modifiche alla normativa sull’immigrazione e
sulla cittadinanza vengono meno, anche se nel corso dell’anno vengono emanate
alcune circolari che modificano aspetti minori ma significativi della condizione
dei cittadini stranieri. Da segnalare anche la procedura di infrazione avviata
dall’Unione Europea nei confronti dell’Italia in merito alla trasposizione della
direttiva 2000/43/CE ed il decreto approvato dal governo alla fine dell’anno che
ha colpito soprattutto i cittadini romeni e i rom, additati come i responsabili
della maggior parte dei crimini.
Tra le raccomandazioni presentate nel rapporto, le principali sono le seguenti:
- Promuovere un discorso pubblico sull’immigrazione più equilibrato, meno legato
ai temi della sicurezza e agli interessi politici ed elettorali dei partiti;
- Progettare e realizzare un sistema di raccolta dati sulle discriminazioni nelle
diverse sfere della vita pubblica;
- Introdurre il diritto di voto alle elezioni amministrative e alle elezioni
politiche per i cittadini stranieri residenti in Italia;
- Riformare la legge sulla cittadinanza per permettere ai lungo residenti, ai
bambini nati in Italia da genitori non italiani ed a quelli che arrivano in
Italia da piccoli di avere più facilmente accesso alla cittadinanza;
- Riformare la legge sull’immigrazione, in particolare abolire il “contratto di
soggiorno” ed introdurre il meccanismo dello sponsor al fine di permettere ai
potenziali migranti di entrare in Italia per cercare un posto di lavoro.
Di Fabrizio (del 11/12/2008 @ 09:39:05, in Europa, visitato 1651 volte)
Da
Romano Them
6 dicembre 2008 - Secondo Petra Pau, membro del partito della sinistra
tedesca Die Linke, il Comitato per gli Affari Interni del Bundestag
mercoledì (scorso ndr) ha rigettato una
mozione, presentata a maggio dal suo partito, che chiedeva una moratoria
generale ai rimpatri in Kosovo. Veniva anche richiesto al Ministero degli
Interni Tedesco di porre le basi per garantire la protezione alle minoranze del
Kosovo e agli altri gruppi vulnerabili.
"E' irresponsabile deportare i Rom verso il Kosovo," ha detto Petra Pau nella
sua
intervista a Neues Deutschland, deplorando il mancato appoggio dei
partiti conservatore e liberale. A maggio la sua collega, Ulla Jelpke, una delle
autrici della mozione,
aveva riferito al Bundestag che la decisione tedesca avrebbe avuto influenza
anche sugli altri paesi. Ha poi aggiunto che il rimpatrio forzato avrebbe spinto
i deportati nelle braccia dei trafficanti di persone e creato nuova miseria.
|