Richiediamo chiarezza. Di Rom si parla poco e male, anche quando il tema delle notizie non è "apertamente" razzista o pietista, le notizie sono piene di errori sui nomi e sulle località
Rom e Sinti manifestano per la prima volta a Montecitorio. 22 associazioni
che hanno radunato almeno 200 persone con striscioni e bandiere. Negli scorsi
giorni, durante le alluvioni che hanno funestato il nord-ovest dell'Italia,
l'on. della Lega Nord Davide Cavallotto, manifestava sollievo perché le
alluvioni erano riuscite nell'impresa di sgomberare il campo nomadi abusivo sul
Lungo Stura a Torino. Oggi dinnanzi la Camera dei Deputati, la protesta dei
Sinti e Rom italiani rispondono alle dichiarazioni del deputato del
Carroccio, ma chiedono anche maggiori diritti, come: una tassazione meno dura
per i giostrai, case popolari al posto dei campi attrezzati e chiedono anche
l'istituzione di un giorno della memoria. "Chiediamo di essere riconosciuti come
popolazione, chiediamo il dono della memoria, perché anche noi siamo caduti in
tempo di guerra e l'Italia – dicono – è rimasta l'unica nazione a non
riconoscerci".
Presidio Sinti: 'Commercializziamo ferro in nero ma vorremmo essere
legalizzati'
C6.tv
Roma. Sono arrivati da tutta Italia per far sentire la propria voce. Sono i
Sinti delle diverse regioni del paese che ai piedi di Montecitorio chiedono a
gran voce il riconoscimento, come minoranza, dello status di Sinti. 'La seconda
cosa che noi chiediamo allo Stato è di essere legalizzati' ci racconta un
manifestante 'soprattutto nel lavoro. Noi compriamo e vendiamo ferro dalle
scuole e dai cantieri, ma lo facciamo in nero. In questo lo Stato ci deve
aiutare.' Servizio di Angela Nittoli
Di Fabrizio (del 16/11/2011 @ 09:05:09, in Italia, visitato 1527 volte)
...dagli insediamenti siti nel Comune di Milano, promossa dal Naga
(Associazione Volontaria di Assistenza Socio-Sanitaria e per i Diritti di
Cittadini Stranieri, Rom e Sinti).
Al Sindaco di Milano
Al Prefetto di Milano
L'associazione Naga si dichiara contraria ad ogni sgombero di insediamenti
abitativi di cittadini Rom nel Comune di Milano, in particolare di quelli che
non siano accompagnati da politiche di accoglienza e alternative valide, sia
in termini di migliori e più stabili condizioni abitative che di concrete
possibilità di integrazione scolastica e lavorativa, con il preventivo
coinvolgimento delle famiglie stesse.
Riteniamo che, a maggior ragione con l'arrivo delle basse temperature e di
avverse condizioni atmosferiche, vi debba essere la cessazione immediata di
qualsiasi sgombero.
Le motivazioni addotte dall'amministrazione per gli sgomberi effettuati
nell'ultimo periodo - vale a dire che si tratterebbe di insediamenti nuovi - non
possono essere un alibi per questo tipo di azioni. Come abbiamo più volte
sottolineato, gli sgomberi riguardano da tempo, nella maggior parte dei casi,
gli stessi gruppi familiari e non hanno altra conseguenza che aggravare le
condizioni di vita di queste persone e spostare il “problema” in altre zone. Né
possono essere un alibi generiche “esigenze di sicurezza” che, se fossero
veramente esistenti, andrebbero affrontate non con i soli sgomberi, ma con la
messa in sicurezza delle aree e la ricerca di soluzioni alternative.
Segnali allarmanti arrivano anche da insediamenti come quello di Chiaravalle
che, pur nel degrado e nelle serie difficoltà in cui versa, si può considerare
uno dei campi stabili e di lunga durata dell'area di Milano, dove abitano -
forse grazie alla sua stabilità - un buon numero di persone con un lavoro e
molti bambini con un'esperienza scolastica e formativa.
Chiediamo perciò all'Amministrazione comunale chiarimenti e garanzie in merito
alla salvaguardia delle condizioni di vita degli abitanti del campo.
Sulla base di queste premesse, con la presente petizione si chiede :
1. La sospensione immediata di ogni sgombero nel Comune di Milano che non sia
accompagnato da un serio e concreto sforzo di accoglienza alternativa per i
gruppi familiari.
2. La comunicazione pubblica del piano del Comune riguardo alle condizioni
abitative di cittadini Rom e Sinti presenti in aree dismesse e campi autorizzati
e del finanziamento degli interventi attuati e ancora da attuare.
Il tempo per pensare e per osservare non manca, fino a quando resto qui,
accanto al letto 14 dell'Unità Spinale. I giornali sul letto, la televisione in
sottofondo, il computer acceso per sfogliare il web. Ammetto di aver gioito in
silenzio, ieri sera, senza crudeltà e senza rabbia, ma giusto con quel tanto di
fiduciosa speranza in un cambiamento possibile, e quasi epocale, che non poteva
non accompagnarsi alle immagini delle faticose quanto ineluttabili
dimissioni di Silvio Berlusconi da presidente del Consiglio. A parte il giudizio
su di Lui, di cui si è scritto e detto anche troppo, ho pensato subito al
disfacimento di una innumerevole e costosa corte dei miracoli, governativa e
paragovernativa, che, specialmente negli ultimi anni, cioè in questa disperante
legislatura, ha dato prova talmente scarsa, in fatto di competenze e di
attendibilità delle decisioni, da meritare un rapido silenzio, un definitivo
oblio, senza ritorno.
Ecco perché stando qui, con le mie ossa in esposizione, adagiate su teche di
resina, come reliquie di una fragilità umana della quale dovrò finalmente e
stabilmente tener conto, non riesco ad appassionarmi al sangue, un po' vigliacco
e scontato, che si accompagna alle scene peraltro prevedibili e ovvie di giubilo
e di scherno nei confronti di Silvio. Il mio pensiero corre all'improvviso e
ormai quasi certo cambio di scena, come quando in teatro, tra un atto e l'altro,
si spostano le quinte, si cambiano gli arredamenti, entrano sul palco nuovi
protagonisti. Il volto di Monti è rasserenante. Dà la sensazione di avere già in
mente non soltanto le prime mosse, ma anche i dettagli, le strategie, i
collaboratori ai quali affidare, con metodo sperimentato in anni di lavoro in
alta quota, le politiche immediate, le misure congiunturali, gli scenari a breve
termine. La scelta dei ministri e dei sottosegretari, se corrisponderà al suo
profilo, e se i partiti glielo consentiranno (ma in questo senso un ruolo
decisivo lo sta giocando sicuramente il presidente Napolitano) ci porterà
improvvisamente a fare i conti con persone competenti nei singoli settori,
prevalentemente di estrazione universitaria, ma già fortemente connotati per una
lunga consuetudine al confronto programmatico con pezzi della società civile ed
economica del Paese.
Qui dal letto 14 avverto perciò un rischio tutt'altro che banale. Ossia temo che
il mondo del sociale, non solo della disabilità che ben conosco, ma più in
generale quella parte di società che ogni giorno vive su di sé e interpreta al
tempo stesso il welfare, il volontariato, la cooperazione sociale, la
sussidiarietà, la gestione dei servizi sul territorio, arrivi a questo
appuntamento con la Storia in una situazione paradossale, di massima stanchezza,
di logoramento, di sfiducia quasi rassegnata nel funzionamento delle istituzioni
pubbliche, specialmente statali.
E' invece adesso che dobbiamo, tutti quanti, trovare la forza e la lucidità
delle proposte migliori. Non solo la difesa, ovvia, dell'esistente, quando
riguarda i diritti essenziali delle persone più deboli (disabili, anziani,
vecchi e nuovi poveri, giovani, disoccupati, donne, immigrati, e così via), ma
anche l'attacco, ossia la proposta attiva di pezzetti di riforma possibile, di
miglioramento della qualità della spesa, di individuazione dei percorsi
virtuosi, di azzeramento di tavoli di discussione ridicoli (penso alla legge
delega sulla riforma dell'assistenza).
Dobbiamo cioè sforzarci di evitare che l'agenda di un governo tecnico di
emergenza sia dettata solo dagli euroburocrati che hanno messo in un angolo
Berlusconi e soci. Il modo per farlo è inserirsi attivamente, robustamente, in
modo visibile e forte, in questa fase di ripensamento del welfare, non delegando
ai poteri forti, alla finanza, alle banche, alle grandi imprese, agli opinion
makers che spesso sono totalmente sprovveduti o addirittura male informati
rispetto ai temi che ci stanno a cuore.
Mi piace immaginare che ci sia un parallelo tra la mia convalescenza lenta ma
costante e la cura ri-costituente di un governo che dovrà di volta in volta
conquistare sui singoli provvedimenti il più vasto e inedito consenso nel
Parlamento e nel Paese. In un certo senso a Roma può accadere adesso ciò che a
Milano stiamo sperimentando, fra mille fatiche e difficoltà, e anche
incomprensioni: un'alleanza creativa e operosa fra la parte più riformatrice
della società e la borghesia laica e cattolica che sa dove mettere le mani e la
testa. In questo modo, se avremo un po' di fortuna, potremo perfino aver voglia
di nuovo di far politica, nel senso più nobile e corretto del termine.
Una cosa è certa: in queste ore mi cresce la voglia di tornare a casa, di
riprendere il cammino, per quel che poco che potrò fare, da giornalista e da
cittadino. Speriamo.
Di Fabrizio (del 12/11/2011 @ 09:16:47, in Italia, visitato 1231 volte)
8 novembre 2011
Gentile redazione,
A.I.Z.O. rom e sinti, associazione di volontariato che da quarant'anni opera a
fianco della popolazione rom e sinta su tutto il territorio nazionale, vi invia
un comunicato stampa riguardo le dichiarazioni del on. Cavallottoa
seguito dell'allontanamento dei rom presenti nell'accampamento di Lungo Stura
Lazio a Torino.
A disposizione per ulteriori delucidazioni, si porgono distinti saluti.
Ufficio Stampa A.I.Z.O.
A.I.Z.O. ONLUS
Via Foligno 2
10149 Torino
Tel: 0117496016 - 3488257600
Faz: 011740171 www.aizo.it
Nella giornata di ieri, a seguito dell'alluvione che ha colpito il torinese e
dell'allontanamento dei rom accampati nel campo di Lungo Stura Lazio per motivi
di sicurezza, l'onorevole Cavallotto della Lega Nord è intervenuto sull'evento
dichiarando "La pioggia è riuscita nell'impresa fallita da Fassino, cioè lo
sgombero del campo nomadi abusivo di Lunga Stura". Una dichiarazione choc che
arriva nel giorno in cui vengono commemorate le vittime di questa alluvione,
vittime che il gruppo della Lega Nord del comune di Torino ha chiesto di
ricordare con un minuto di silenzio.
A.I.Z.O. rom e sinti, Associazione che da 40 anni opera a favore
dell'inclusione del popolo rom, si esprime costernata per queste dichiarazioni,
che non possono essere giustificate con nessuna motivazione. Una calamità
naturale come un'alluvione è una tragedia che colpisce l'intera popolazione e il
popolo rom, spesso duramente colpito da queste disgrazie, merita la stessa
solidarietà di tutto il resto della popolazione. Ricordiamo per esempio la morte
di una bambina rom durante un'alluvione di alcuni anni fa', quando il fiume
Stura è esondato all'altezza del campo autorizzato di Strada dell'Aeroporto,
rischiando di travolgere tutte le abitazioni dell'area realizzata dal Comune.
Gioirsi di un evento così tragico che può mettere a repentaglio la vita di
persone, di qualsiasi etnia esse siano, è un atto vile e criminoso e che risulta
stridente con la richiesta del gruppo della Lega Nord di osservare un minuto di
silenzio per esprimere solidarietà alle famiglie colpite dalle recenti
alluvioni. Gli esponenti della Lega sembra continuino a dividere la popolazione
in due categoria: una a cui esprimere solidarietà e vicinanza, un'altra da
dimenticare e considerare solo quando crea problemi.
La replica del deputato, intervenuto dopo le polemiche che hanno suscitato le
sue parole, non sono sufficienti per giustificare delle parole così pesanti e
irrispettose della vita umana.
A.I.Z.O. ritiene che sia di fondamentale importanza affrontare la situazione
del accampamento di Lungo Stura Lazio ma trovando soluzioni alternative per le
persone che vi abitano che permettano loro di emanciparsi dalla condizione del
grande campo abusivo e non le costringano a cercare un'altra area dove
accamparsi tra topi e immondizia, senza acqua e elettricità. Uno sgombero senza
alternative di certo non risolve il problema della sicurezza e della legalità e
risulta essere solo un'inutile spreco di risorse economiche, ma augurarsi che
sia un'alluvione a sgomberare il campo è oltremodo insensato e irrispettoso.
A.I.Z.O. invece si augura che dichiarazioni di questo tenore, che provocano
anche l'indignazione della comunità internazionale, non vengano più espresse da
coloro che fanno parte dell'attuale governo.
Ndr: in redazione a Mahalla pensiamo che Davide Cavallotto si sia
montato la testa e pensi di essere parte di un progetto divino. Il sospetto ci è
venuto sin dai tempi che Cavallotto faceva l'imbianchino: come potete vedere nel
suo lavoro alla Cappella Sistina (QUI
foto originale), già allora immaginava che gli zingari non dovessero trovare
posto sull'arca.
Di Fabrizio (del 11/11/2011 @ 09:22:16, in Italia, visitato 1447 volte)
Nella giornata del 7 novembre è stato attuato l'ennesimo intervento di
polizia nei riguardi dei rom rumeni presenti sul nostro territorio, con lo
sgombero di circa quaranta persone, tra le quali tre bambini minori di cinque
anni e due donne in stato di gravidanza, accampati da circa due mesi sotto il
ponte di via Baracca nel Comune di Firenze. Le forze dell'ordine, giunte
alle prime ore del mattino quando gli abitanti si erano allontanati per le
consuete occupazioni, hanno provveduto a sequestrare le tende presenti e
liberare lo spazio, sparpagliando a terra gli effetti personali. Queste persone
sono state lasciate senza alcun riparo ed è stato concesso loro di dormire
soltanto un'altra notte nella stessa zona.
Ancora una volta un intervento di forza, attuato in condizioni climatiche
sfavorevoli e senza previsione di alcuna soluzione di emergenza per garantire
alle persone una minima tutela.
MEDU, in risposta ad un'urgenza umanitaria, provvederà [...] a distribuire delle
tende per offrire nei prossimi giorni una minima protezione almeno alle famiglie
in cui sono presenti i soggetti più vulnerabili.
MEDU denuncia le modalità di un'operazione di polizia che, oltre a ledere la
dignità e minacciare il rispetto dei diritti umani e in particolare del diritto
alla salute delle persone, non può avere altra conseguenza che il peggioramento
delle loro condizioni. Da ultimo, non è possibile non rilevare come tali
operazioni siano svolte nei confronti della popolazione rom con una frequenza e
una facilità che non è permessa né accettata in alcun altro contesto di
marginalità.
Di Fabrizio (del 09/11/2011 @ 09:13:46, in Italia, visitato 1827 volte)
NdR: Motivazioni che personalmente non condivido, ma che trovo legittime. Le riporto per puro dovere di cronaca, perché mi sembra solo una ripicca (tra
fratelli coltelli) che, dopo settimane di discussioni, questa presa di posizione
pubblica (in privato lo si sospettava da un po')
sia arrivata a soli 2 giorni dalla
manifestazione del 9 novembre.
(da
youtube) Sempre
per dovere di cronaca, potete trovare gli aggiornamenti in diretta della manifestazione su
Twitter.
Federazioneromani.wordpress.com - 7 novembre 2011 - "Sembra che nessuno voglia riconoscere che la storia contemporanea ha creato
un nuovo genere di esseri umani – quelli che sono stati messi nei campi di
concentramento dai loro nemici e nei campi di internamento dai loro amici".
(Hanna Arendt)
In occasione della prossima manifestazione nazionale dei Rom e dei Sinti,
promossa a Roma per il prossimo 9 novembre, la Federazione Romanì esprime la
propria dissociazione dalla piattaforma rivendicativa e ritira l'adesione
all'iniziativa.
Il documento unitario che convoca la manifestazione pone soluzioni abitative che
non superano la concezione stessa dei campi nomadi, e, al contrario, ne
rafforzano "l'utilità" indirizzando un agire istituzionale distorto che continua
a intervenire proponendo soluzioni speciali, "differenziate", su una categoria
di persone inventata: " i nomadi"
La Federazione Romanì afferma in maniera forte e chiara la centralità del
diritto alla casa come il tema decisivo della partecipazione attiva e come
elemento centrale di un riconoscimento e una considerazione imperniati sui
diritti di una minoranza storica e significativa anche per consistenza numerica.
E' ancora forte il pregiudizio in base al quale i Rom rifiutano di vivere nelle
case perché vogliono vivere nei campi nomadi o all'aria aperta o in aree e
terreni a "larghi orizzonti"; questi pregiudizi la popolazione romanì li ha
pagati duramente in termini di emarginazione ed esclusione sociale, culturale e
politica.
Sono pregiudizi prodotti anche dall'impreparazione del volontariato,
dall'utilitarismo delle cooperative sociali che gestiscono i campi "nomadi",
dalla negligenza e inettitudine istituzionale nel confrontarsi con una minoranza
ascoltandola ed interloquendo direttamente.
Quella dei campi, dei "villaggi attrezzati" e delle "microaree", oltre ad essere
un'anomalia tutta italiana, è una soluzione "differenziata",
discriminante e segregante, e spesso sono le autorità che spingono le famiglie
rom a vivere in questi luoghi di ghettizzazione che strutturano un sistema di
apartheid proposto esclusivamente alla popolazione romanì.
Vogliamo dunque dichiarare che anche la popolazione romanì aspira ad
un'abitazione "normale" per superare definitivamente ogni forma di
segregazione/emarginazione abitativa, e vorrebbe poter essere presa in
considerazione per accedere alle case dell'edilizia popolare, definendone la
progettazione, le tipologie e le modalità.
Ridurre il fabbisogno abitativo alle forme truccate del campo "nomadi" è
un'azione di efferata violenza e disumanizzazione.
La Federazione Romanì, le 18 associazioni e le persone che la compongono (tutte
attive professionalmente sul territorio Italiano) credono che sia arrivato il
momento di offrire alla minoranza romanì risposte politiche e di politica
abitativa adeguate che facciano superare, senza alcuna possibilità di falsa
interpretazione, la logica segregante dei campi nomadi e che, allo stesso tempo,
restituiscano dignità alla coscienza collettiva del Paese.
La manifestazione del 9 novembre rischia di generare equivoci su un tema così
importante; inoltre è basata su presupposti di contrapposizione che al momento
non possiamo comprendere, vista la recente assegnazione (11 luglio 2011) alla 1°
Commissione della Camera dei Deputati della proposta di legge per il
riconoscimento della storica minoranza etnico-linguistica.
Nazzareno Guarnieri – presidente Federazione Romanì
GLI ADERENTI ALLA FEDERAZIONE ROMANI' Graziano Halilovic – Ass. Romà onlus di Roma,
Ass. RomSinti@Politica Teramo
Demir Mustafa – Amalipè Romanò di Firenze,
Vesna Vuletic – Ass. Idea Rom Onlus Torino,
Ass. Azunen Romalen di Napoli,
Coop. Pralipè di Pescara,
Sergio Suffer – Nevo Gipen di Brescia,
Loris Levak – Ass. Rom Kalderash di Venezia,
Vojkan Stojanovic – Ass. Romano Pala Tetehara di Collegno (TO),
Mauro Priano – ASD Amalipè di Palermo,
Ass. Tikanè Assiem di Isernia,
Centro Studi Ciliclo Roma
Ass. Sassarè Lamè Isernia,
Ass. Paparuga di Torre del Greco,
Saska Jovanovic – Ass. Romnì Onlus Roma
Carlo Stasolla – Ass. 21 Luglio Roma
Marco Brazzoduro – Coop. Antica sartoria rom Roma
Fattoria sociale Bravalipè Chieti
Il volume rappresenta un'assoluta novità nel panorama della letteratura
giuridica italiana. Si tratta, infatti, della prima
opera che cerca di fornire una visione completa, aggiornata e interdisciplinare
dei problemi giuridici relativi alla
condizione in Italia delle persone appartenenti alla minoranza dei Rom e dei
Sinti. I capitoli fanno riferimento a
molteplici aspetti con ricadute di rilievo tanto per la giurisprudenza
costituzionale che per quella ordinaria, ma anche
per il diritto dell'UE e la giurisprudenza della Corte europea dei diritti
dell'uomo. Sono così approfonditi tutti gli aspetti
della condizione delle singole persone (italiane, straniere o apolidi) e dello
status della minoranza in sé, le norme
statali e regionali rilevanti, le prassi istituzionali e i problemi di
discriminazione, le raccomandazioni e le proposte
emesse da organismi internazionali. Le analisi vanno a toccare il diritto
costituzionale, pubblico e regionale, il diritto
amministrativo e urbanistico, il diritto penale e processuale penale, il diritto
civile, il diritto del lavoro, il diritto
internazionale e dell'Unione europea. Sono presenti altresì riflessioni di
diritto comparato (Francia, Spagna, Ungheria,
Romania, Stati dell'ex-Jugoslavia), nonché analisi empiriche sulle prassi
amministrative e giudiziarie. Oltre ad analisi
svolte da giuristi accademici, l'opera contiene contributi di magistrati e
avvocati, ma anche di sociologi, politologi,
epidemiologi, antropologi e linguisti scelti tra coloro che più si sono distinti
nello studio del mondo rom e sinto. Sono
altresì presenti contributi di rappresentanti di istituzioni statali italiane,
della Commissione europea, del Consiglio
d'Europa e dell'OSCE, nonché testimonianze di rappresentanti
dell'associazionismo rom e sinto. L'appendice
contiene un'articolata bozza di progetto di legge elaborata dai curatori.
In questa direzione ci piacerebbe organizzare anche con gli autori alcune
presentazioni del volume (per il quale nessun autore o curatore percepisce
diritti d'autore) in diverse città italiane, magari mantenendo lo stile con cui
è stato costruito il convegno prima e il libro poi, ovvero avvicinando
collaborativamente accademici, istituzioni e terzo settore, e in particolare le
associazioni in cui si esprime la partecipazione di Rom e Sinti, e
contestualmente discutendo le ipotesi di progetto di legge. In tali eventi si
potrebbe presentare il volume (per il quale nessuno riceve alcun diritto
d'autore) e discutere anche le ipotesi di progetto di legge. Ci comunichi ogni
idea in proposito, per poterci organizzare insieme e anche con l'editore Giuffré.
Nello stesso spirito, ti invitiamo a diffondere l'informazione sul volume su
siti internet, e a segnalarlo a riviste per recensioni.
Nonostante il grande lavoro per immaginare il convegno prima, e per realizzare
il volume in seguito, continuiamo a pensare che tutto ciò non sia altro che un
punto di partenza, e ci piace pensare che la nostra collaborazione possa
continuare su questo tema, così importante.
Con molta cordialità e sincera riconoscenza,
Paolo Bonetti, Alessandro Simoni e Tommaso Vitale
INDICE
TOMO I
PAOLO BONETTI, ALESSANDRO SIMONI e TOMMASO VITALE Presentazione. La condizione giuridica di Rom e Sinti in Italia: dall'ascolto
e confronto alla proposta
....................................................... 1
GIORGIO NAPOLITANO Telegramma del Presidente della Repubblica
........................................... 11
Sezione I
INTRODUZIONE
PAOLO BONETTI I nodi giuridici della condizione di Rom e Sinti in Italia
......................... 15
Sezione II
ASPETTI GENERALI
DIETER HALWACHS Possiamo dire che Roma, Sinti, Calé, ecc. sono un'unica minoranza
linguistica?
...............................................................................................
127
FRANCESCO PALERMO Rom e Sinti come minoranza. Profili di diritto pubblico italiano e comparato
e di diritto internazionale
............................................................ 151
SERENA BALDIN Le minoranze rom in Europa: proposte classificatorie e accomodamento delle
istanze identitarie
........................................................................... 175
GIANNI LOY Diritto e legislazione su Rom e Sinti "dal nostro punto di vista"
............. 203
ALESSANDRO SIMONI Il "problema di una gente vagabonda". Retrospettiva sulla percezione degli
"zingari" nella cultura giuridica italiana
........................................... 225
TOMMASO VITALE Gli stereotipi che ingombrano politiche e rappresentazioni
........................ 255
ANNA RITA CALABRÒ Segregazione urbana e debolezza delle politiche sociali
............................. 273
Sezione III
ASPETTI DI DIRITTO COMUNITARIO E INTERNAZIONALE E DI DIRITTO DEGLI STRANIERI
MATTEO FORNARA I principi di base comuni sull'inclusione sociale dei Rom e dei Sinti
elaborati dagli organismi dell'Unione europea
............................................ 293
JAMES A. GOLDSTON e COSTANZA HERMANIN Corti europee e cause pilota: una finestra d'opportunità per combattere la
discriminazione dei Rom in Italia?
......................................................... 303
DELFINA BONI La libera circolazione dei Rom e dei Sinti all'interno dell'Unione europea
.......................................................................................................
321
GIULIA PERIN L'applicazione ai Rom e ai Sinti non cittadini delle norme sull'apolidia,
sulla protezione internazionale e sulla condizione degli stranieri comunitari ed
extracomunitari
..........................................................................363
GRÉGOIRE COUSIN e FRANCESCA MARIANI Il passepartout dell'"ordine pubblico". Politica e diritto nelle prassi di
allontanamento dei "rumeni detti rom" in Italia e Francia
........................ 415
Sezione IV
BREVE CASISTICA DI MODELLI EUROPEI
FERNANDO REY MARTÍNEZ L'uguaglianza razziale/etnica e i Gitani in Spagna: fatti, garanzie,
prospettive
.............................................................................................
457
KATALIN KELEMEN Tutela giuridica della minoranza rom nell'ordinamento giuridico ungherese
......................................................................................................
477
SIMINA TANASESCU Protezione giuridica e inclusione sociale della minoranza rom in Romania
......................................................................................................
505
MARIA DICOSOLA Strumenti di protezione giuridica delle comunità rom negli stati
dell'ex-Jugoslavia
............................................................................................
527
CHRISTOPHE LE BERRE Categorie giuridiche e identità etnica nel diritto francese: dalle gens du
voyage alla "questione rom"
................................................................. 553
Sezione V
EGUAGLIANZA, DISCRIMINAZIONI E AZIONI LEGALI
MARZIA BARBERA I Rom e i paradossi del diritto antidiscriminatorio
.................................. 587
TIZIANA VETTOR Il lavoro delle persone rom e sinti, tra esclusione e interventi promozionali
613
ALESSANDRO MAIORCA Il quadro degli strumenti di tutela giuridica in Italia contro le
discriminazioni nei confronti delle persone rom e sinte
......................................... 625
VICTORIA VASEY Casi riguardanti Rom e Sinti presentati presso la Corte europea dei diritti
dell'uomo
........................................................................................
647
ALBERTO GUARISO Azione civile antidiscriminatoria e tutela dei Rom: ipotesi su un sodalizio
mancato
...........................................................................................
659
EVA RIZZIN e ANGELICA BERTELLINI Istigazione all'odio razziale e discriminazioni nel discorso pubblico
italiano. Dai rapporti di ricerca alle cause strategiche
.................................. 673
PALMINA TANZARELLA La propaganda d'odio razziale nel discorso pubblico. Alcune riflessioni
.. 691
TOMO II
Sezione VI
INTEGRAZIONE, PARTECIPAZIONE E COMUNICAZIONE
FEDERICO FURLAN Rom e Sinti nelle legislazioni regionali
.................................................... 703
NANDO SIGONA Discriminazione, cittadinanza e partecipazione politica
.......................... 739
GIULIO ENEA VIGEVANI Obblighi dei mezzi di comunicazione e prevenzione della stigmatizzazione
....................................................................................................
747
Sezione VII
I DIRITTI A CIRCOLARE, A SOGGIORNARE E AD ABITARE
CECILIA CORSI I diritti delle persone rom e sinte alla circolazione, al soggiorno e
all'abitazione
........................................................................................
759
ANTONIO TOSI Le politiche abitative per i Rom e i Sinti
................................................ 791
NICOLA BASSI Le diverse forme di abitazione dei Rom e dei Sinti nel diritto amministrativo
e nel diritto urbanistico
............................................................. 805
ELENA PACIOTTI Le condizioni abitative dei Rom e dei Sinti in Italia di fronte ai suoi
obblighi internazionali e comunitari: i rapporti dell'Agenzia dell'Unione
europea per i diritti fondamentali
........................................................... 813
GIOIA SCAPPUCCI e ROVENA DEMIRAJ Il diritto all'abitazione di Rom e Sinti: gli obblighi dell'Italia alla luce
della giurisprudenza del Comitato europeo dei diritti sociali relativa
all'articolo 31 della Carta sociale europea (riveduta)
.............................. 823
LORIS LEVAK Libertà di circolare e soggiornare e diritto alla casa: il punto di vista di
un Rom
................................................................................................
841
FABRIZIO CASAVOLA Politiche abitative sinte e rom
................................................................ 843
LIVIO NERI I profili giuridici dello sgombero degli insediamenti abusivi
..................... 849
Sezione VIII
I DIRITTI LINGUISTICI, CULTURALI E DELL'ISTRUZIONE
GIOVANNI POGGESCHI I diritti linguistici dei Rom e dei Sinti: una nuova sfida per la tutela
giuridica della diversità
...............................................................................
861
VALERIA PIERGIGLI I diritti culturali e dell'istruzione delle persone rom e sinte
...................... 893
ELENA ROZZI Discriminazioni dei minori rom e sinti rispetto al diritto all'istruzione:
uno sguardo socio-giuridico
.................................................................... 941
DIMITRIS ARGIROPOULOS Diritto alla cultura e all'educazione in una prospettiva romanì
.............. 969
ELISABETTA CIMOLI Gli interventi di volontariato a sostegno scolastico dei Rom e Sinti
......... 983
GIORGIO BEZZECCHI Mediazione culturale: uno strumento fondamentale
................................ 991
MASSIMO MAPELLI Interventi e opportunità sociali per contrastare l'esclusione urbana dei Rom
.....................................................................................................
997
Sezione IX
FAMIGLIA E DIRITTI DEI MINORI
ELISABETTA LAMARQUE La tutela legale della famiglia
................................................................ 1007
PAOLO MOROZZO DELLA ROCCA Il diritto alla vita privata e familiare, i diritti dei bambini rom e sinti e
la loro tutela
..........................................................................................
1021
CARLOTTA SALETTI SALZA Le adozioni dei minori rom e sinti in Italia. Risultati di una recente
ricerca sulla prassi tra il 1985 e il 2005
.................................................. 1047
Sezione X
IL DIRITTO ALLA SALUTE
FULVIA MOTTA e SALVATORE GERACI L'accesso di Rom e Sinti al diritto e alla tutela della salute
..................... 1065
LORENZO MONASTA La condizione di salute delle persone rom e sinte nei campi nomadi
......... 1081
Sezione XI
ASPETTI PENALI E PROCESSUALI
LUCA MASERA Il diritto penale di fronte a Rom e Sinti
.................................................. 1099
FRANCESCO VIGANÒ La giurisprudenza sui reati commessi da Rom e Sinti nei confronti dei minori
...................................................................................................
1109
GIULIO UBERTIS Multiculturalismo e processo penale
........................................................ 1127
LORENZO TRUCCO Le persone rom e sinte nel processo penale e nell'ordinamento penitenziario
........................................................................................................
1137
LAURA LAERA L'applicazione delle misure di protezione e il trattamento penale dei minori
nomadi
..........................................................................................
1145
SABRINA TOSI CAMBINI Chi ruba i bambini? I risultati di uno studio sui casi di presunto tentato
rapimento di minori gagé da parte di Rom nel periodo 1986-2007 .........
1155
Sezione XII
LE SFIDE PER IL FUTURO
ANDRZEJ MIRGA Crimini d'odio contro Rom e Sinti nell'area OSCE: una tendenza pericolosa
....................................................................................................
1169
MAURIZIO CERMEL Rom e Sinti: cittadini senza patria o popolo europeo transnazionale?
...... 1185
NICOLAE GHEORGHE Non si tratta di un «problema rom», né «europeo», si tratta di un «problema
rumeno»
......................................................................................
1213
MICHAEL GUET Le misure contro il razzismo e l'intolleranza a protezione dei popoli rom e
sinti: le raccomandazioni del Consiglio d'Europa
................................. 1231
TOMMASO VITALE e LORIS CARUSO Ripensare le politiche a livello locale dentro il quadro di una tutela
nazionale delle minoranze
.......................................................................... 1241
Sezione XIII
VERSO UNA LEGGE ITALIANA PER IL RICONOSCIMENTO E LA TUTELA DELLA MINORANZA DEI
ROM E DEI SINTI?
OLGA MAROTTI Verso una legge italiana per il riconoscimento delle minoranze rom e sinte?
........................................................................................................
1263
MAURIZIO PAGANI Tra "legge" e "questione sociale"
............................................................ 1271
GIANCARLO PEREGO Non ai margini, ma al centro: verso una legge italiana per il riconoscimento
e la tutela delle minoranze dei Rom e dei Sinti? ...........................
1275
APPENDICE
UN'IPOTESI DI PROPOSTA DI LEGGE: NORME PER LA TUTELA E LE PARI OPPORTUNITÀ DELLA
MINORANZA DEI ROM E DEI SINTI
PAOLO BONETTI, ALESSANDRO SIMONI e TOMMASO VITALE Relazione generale
..................................................................................
1281 Bozza di proposta di legge: indice e articolato
.......................................... 1295
Il reportage: "Ci hanno distrutto la baracca, ora siamo qui, tra i cespugli. Non
cacciateci più". Il difficile lavoro dei volontari della "Piccola Carovana"
Gli "invisibili" sono dappertutto, nelle praterie di Bologna, nascondono le loro
tende nei parchi e nei campi trascurati, sempre più lontani dalla città,
inseguiti dalle forze dell'ordine e per niente amati dai residenti. A Casteldebole, le ruspe hanno distrutto anche gli alberi, per spazzare via le
tende. Cataste di tronchi divelti accanto alle misere cose ridotte a poltiglia.
Tornate ad essere rifiuto, come del resto erano state prima di essere riusate.
La scena non cambia, dai tempi di Cofferati. A Casteldebole, vicino a villa
Ranuzzi, le ruspe hanno sgomberato decine di rom romeni non più tardi di dieci
giorni fa. Sono rimaste solo le tracce della caccia agli "invisibili", qualcuno
ha rialzato una tenda un po' più distante. "Due settimane fa qui c'era un
villaggio rom, ci saranno state cinquanta persone. Era alla fermata dell'86,
loro identificano i luoghi così. Quanto costa il lavoro di una ruspa? Se i soldi
spesi dal Comune per questi interventi venissero usati per realizzare dei
percorsi di reinserimento, sarebbe tutto di guadagnato. Gli sgomberi non
risolvono il problema. Ed è chiaro che l'invisibilità, la mancanza di una casa e
di un lavoro aumenta il ricorso all'illegalità".
Daniele Bergamini è presidente della coop Piccola Carovana, di cui è socio anche
don Giovanni Nicolini. L'associazione per conto del Comune segue le famiglie rom
sgomberate anni fa dal Reno, ora quasi tutte (una quarantina) dotate di
alloggio. Ma i volontari non perdono di vista gli "invisibili", i romeni
arrivati dopo gli sgomberi del Reno che cercano scampo dalle ruspe negli
anfratti dei parchi e dei campi, da Borgo Panigale a Casteldebole, dal Navile al
Reno, dalla collina ai Prati di Caprara a via Bassa dei Sassi. Famiglie
disseminate, spesso con bambini piccoli "e da anni ormai i servizi sociali non
se ne occupano più, quando arriva la polizia o i vigili per uno sgombero, le
assistenti sociali non ci sono", dice Elisa Trimeni, volontaria del gruppo che
in via Triumvirato incontra una donna rom di 23 anni con tre figli, il più
grande di sette anni. Niente foto. I suoi occhi nerissimi, appena sa che c'è un
giornalista, si riempiono di terrore: "Adesso mi portano via i figli?".
Elisa e Daniele le regalano un pacco di pasta, lei racconta che hanno distrutto
la sua baracca in via Bencivenni e ora la famiglia vive nascosta tra i cespugli,
"ma i vigili e i carabinieri vengono sempre a cacciarci via". E' di Brca, vicino
a Craiova, "ma la mia casa è piccola e non c'è da mangiare. Qui mio marito ogni
tanto trova un piccolo lavoro". I volontari la invitano ad un incontro, magari
potrebbero trovarle un alloggio meno precario. I bambini ridono sull'altalena.
Anche nei boschi dei Prati di Caprara, a due passi dalla maternità del Maggiore,
le ruspe hanno lasciato le tracce dei cingoli e i cumuli dei rifiuti. Qualcuno
vive ancora lì. Ecco un uomo e una donna che si dileguano tra alberi e radure.
Qualche tenda di cellophane e tracce di fuochi recenti. Anche qui, una volta,
c'erano decine di rom: "Le nostre stime dicono che attualmente a Bologna ci sono
dai 100 ai 150 "invisibili" - dice Bergamini - vanno e tornano, non vanno mai
via del tutto. Li trovi magari a dormire al pronto soccorso dell'ospedale, a
fare la doccia al dormitorio del Lazzaretto, a girare sui treni o a chiedere
aiuto nelle parrocchie, alcune delle quali sono molto sensibili. Noi portiamo
cibo, diamo consulenza psicologica. Una famiglia che viveva a Borgo Panigale
l'abbiamo fatta rimpatriare con un aiuto economico. Ma ci vuole di più".
DOCUMENTO REDATTO E SOTTOSCRITTO DA SINTI E ROMSabato 15 Ottobre
2011, Mantova
I Presidenti delle Associazioni sotto citate, composte in larga maggioranza da
Sinti e Rom, redigono e firmano questo documento da consegnare al Parlamento e
al Governo Italiano con i seguenti punti per chiedere:
Al Parlamento Italiano:
Due provvedimenti legislativi sono stati più volte sollecitati da diverse
istituzioni internazionali, oltre che attesi da migliaia di Cittadini italiani.
Chiediamo al Presidente della Camera dei Deputati e al Presidente del Senato
della Repubblica di accelerare l'iter legislativo per:
Il riconoscimento status di minoranza Un largo schieramento politico
ha presentato alla Camera dei Deputanti una proposta di legge per riconoscere a
Sinti e Rom lo status di minoranza: Proposta di Legge n. 4446, "Modifiche
alla legge 15 dicembre 1999, n. 482, in materia di riconoscimento e di tutela
delle minoranze linguistiche storiche dei Rom e dei Sinti", depositata il 22
Giugno 2011 è assegnata alla 1° Commissione il 11 Luglio 2011.
Il Giorno della Memoria Senatori di diverse forze politiche italiane
hanno presentato una proposta di legge per riconoscere la persecuzione su base
razziale subita dalle comunità Rom e Sinte, durante il nazifascismo:
Atto Senato n. 2558 "Modifiche alla legge 20 luglio 2000, n. 211, in materia
di estensione del Giorno della Memoria al popolo dei Rom e dei Sinti",
presentato il 15 febbraio 2011.
Al Governo Italiano:
L'Unione Europea ha chiesto all'Italia di predisporre entro dicembre 2011 una
Strategia Nazionale, chiediamo urgentemente al Governo di istituire
tavoli tecnici con le Associazioni Sinte e Rom Nazionali per affrontare le
seguenti questioni:
Il lavoro Sostegno ai lavori tradizionalmente svolti da Sinti e Rom
(spettacolo viaggiante, allevamento, arte, musica, artigianato ecc.) e
predisposizione di progetti per la riconversione lavorativa con accesso agli
strumenti esistenti e messa in opera di strumenti innovativi.
L'abitare Moratoria degli sgomberi senza alternative. Progetti per la
chiusura dei cosiddetti "campi nomadi" che, anche attraverso soluzioni
diversificate quali microaree, portino all'accesso alla casa o all'acquisto di
terreni su cui poter edificare in autocostruzione. Modifica del Testo Unico 380/2001.
Sospensione della Delibera 67/2010 dell'Autorità per l'energia e il gas.
La cultura Sostegno agli artisti Sinti e Rom. Predisposizione di una
campagna nazionale di conoscenza degli apporti culturali offerti da Sinti e Rom
alla cultura italiana ed europea. Inserimento di artisti Rom e Sinti nei
maggiori eventi nazionali.
La scuola Introduzione nei programmi scolastici di elementi della
storia e cultura dei Sinti e dei Rom, con particolare attenzione
all'anti-discriminazione. Predisposizione con la collaborazione delle
associazioni Rom e Sinte di un piano Nazionale per l'istruzione dei bambini Rom
e Sinti e per la formazione
dei docenti.
La partecipazione Adottare strumenti di sostegno per implementare la
partecipazione dei Sinti e dei Rom nella vita sociale e politica del Paese.
Indicazione Nazionale che vincoli i finanziamenti solo al terzo settore che
prevede la partecipazione diretta dei Sinti e Rom.
Il welfare Istituzione della figura del mediatore culturale Sinto e
Rom. Progettazione sociale vincolata alla presenza, retribuita, di mediatori
culturali Sinti e Rom. Progettazione e gestione diretta dei servizi alle
associazioni Sinte e Rom.
La sanità Campagna nazionale di prevenzione e istituzione della figura
del mediatore sanitario. Corsi di formazione per operatori organizzati in
collaborazioni con associazioni Sinte e Rom, con particolare attenzione
all'antidiscriminazione.
La lotta alle discriminazioni Rilancio della Campagna Dosta! (anche
nelle scuole e negli enti pubblici). Coinvolgimento delle rappresentatività
nazionali delle comunità Sinte e Rom nella costituzione degli Osservatori sulle
discriminazioni. Libertà religiosa e possibilità per le Chiese di usufruire di
spazi pubblici. Costruzione partnership tra le Prefetture e le associazioni
Sinte e Rom. Contrasto alle discriminazioni istituzionali (esempio: cartelli
stradali di divieto di sosta a chi è riconosciuto Sinto o Rom).
Rom immigrati Predisposizione di un percorso di regolarizzazione per i
profughi e per le famiglie di prima immigrazione (Anni Settanta e Ottanta) dalla
ex Yugoslavia. Progetti di accoglienza per i Rom immigrati dalla Romania
contemperando diritti e doveri. Progetti di informazione e sensibilizzazione con
partnership con i Paesi d’origine.
Federazione Rom e Sinti Insieme: Radames Gabrielli
Ass. Sinti italiani di Brescia: Henich Renato – Brescia
Ass. Nevo Drom, Trento: Gabrieli Giuliano, Gabrieli Mirco - Trento
Ass. Romà
Ass. Nevo Drom: Radames Gabrielli - Bolzano
Ass. Sucar Drom: Barbara Nardi – Mantova
Ass. Sinti italiani Busto Arsizio: Bianchi Giuliano - Milano
Ass. Sinti italiani di Milano Limbiate: Vinotti Oscar - Milano
Ass. Sinti italiani Vicenza: Davide Casadio- Vicenza
Ass. Sinti nel Mondo: Gabrielli Robert - Merano (BZ)
Coop. Romano Drom: Giorgio Bezzechi - Milano
Ass. Sinti italiani: Grisetti Diego - Reggio Emilia
Ass. Sinti italiani di Verona: Fulli Tomas - Verona
Ass. Sinti Italiani Piacenza: Elvis Ferrari - Piacenza
Ass. Upre Romà: Paolo Cagna Ninchi – Milano
Ass. Sinti italiani Romano di Lombardia: Bianchi Manolo – Bergamo
Ass. Sucar Mero: Enrico Prina - Rimini
Ass. Thèm Romanò Reggio Emilia: Torre Vladimiro- Reggio Emilia
Ass. Sinti italiani di Pavia: Erasmo Formica - Pavia
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