Di Fabrizio (del 09/12/2012 @ 09:11:54, in Italia, visitato 2089 volte)
Contributo di Enrica Bruzzichessi,
collaboratrice presso l'Associazione di Studi storici "Olokaustos" di Venezia, iscritta e volontaria
A.N.P.I. (le foto sono di Giacomo Baldini)
Nessuno sta facendo favori a nessuno. Questo è il messaggio che mi preme
arrivi a tutti quelli che hanno partecipato al Convegno Rom-anticamente,
tenutosi a Civitanova Marche, nella sala consiliare e patrocinato dal Comune; e
soprattutto a coloro che, per avversione o per disinteresse, dopo aver criticato
l'operato di Cittadinanza Attiva, hanno trovato qualcosa di meglio da fare
sabato 24 novembre.
Fortunatamente ci sono cittadini che, invece di pensare soltanto alle
faccende strettamente personali, si riconoscono nei problemi degli altri e ogni
giorno si sentono in dovere di fare qualcosa per migliorare la situazione e
l'ambiente in cui vivono, per sé e per gli altri. O se vogliamo, come ho
affermato anche durante il mio breve intervento al suddetto convegno,
rivendicano i diritti di tutti per chiedere implicitamente che vengano
rispettati i propri. Ed è proprio questo, secondo me, ciò che dovremmo fare, se
vogliamo veramente uscire da questa crisi. Gli strumenti ci sono. Dobbiamo solo
volerlo unitariamente.
Che gli strumenti ci siano è ampiamente dimostrato; lo ha fatto anche
Cittadinanza Attiva di Civitanova Marche, un comitato spontaneo di cittadini,
uniti dal comune intento di prendere parte attiva alla risoluzione dei problemi
che investono la sensibilità collettiva, a prescindere da appartenenze o
orientamenti ideologici; un gruppo di sole quattro persone (almeno per ora), il
cui fine è quello di favorire un progressivo avvicinamento tra istituzioni e
cittadini. Lo ha fatto attraverso varie iniziative in passato (vedi Cittadinanza Attiva), e lo ha fatto sabato 24 novembre durante il convegno,
approntando un Progetto, "CIVITANOVA
SOLIDALE con i ROM" per l'inserimento abitativo e lavorativo di numero 20
persone che dormono nei locali della Stazione Fs di Civitanova. Si tratta di
venti persone, tutte adulte, senza casa e senza lavoro. Sono uomini e donne di
etnia rom, in città dal 2002, tutti provenienti dalla Romania.
Un progetto che nasce dalla voglia di aiutare l'integrazione (intesa come
partecipazione attiva di tutte le parti coinvolte) della comunità rom nella
propria città dopo anni di emarginazione, e dalla volontà di combattere il
pregiudizio razziale e gli stereotipi che seguono da sempre alla parola
"zingari", o nomadi. Un pregiudizio che è dominante in Italia ed è difficile da
eliminare anche a livello locale. Dopo una prima azione di "sostentamento" al
gruppo di 20 rom da parte di Cittadinanza Attiva con cibo e bevande, un articolo
comparso sul Corriere Adriatico riportava le parole dell'ex Sindaco Massimo
Mobili che, in relazione a questo fatto, ha dichiarato: "non è dando da mangiare
ai rom che si argina il problema, ma lo si fa solo dando loro una casa, un
lavoro e una scolarizzazione". Questa dichiarazione è stata interpretata da
Cittadinanza Attiva come una sorta di apertura riguardo la tematica, così si è
deciso di portare avanti un percorso "umanitario" nella speranza che, una volta
raccolte tutte le informazioni necessarie, la giunta comunale e il consiglio
avrebbero preso dei provvedimenti volti ad una soluzione della questione.
Cittadinanza Attiva ha ricevuto il sostegno concreto da parte di EveryOne Group,
che ha messo a disposizione dei cittadini civitanovesi tutta la propria
esperienza (i contatti istituzionali e la rete internazionale di organizzazioni
ed organi che tutelano i diritti umani e civili, la capacità di mediazione,
ecc.); il gruppo per la cooperazione internazionale, nella persona di Roberto
Malini, è stato di grande aiuto, avendo anche inviato a Civitanova un mediatore
di Lingua romanès che aiutasse i volontari a raccogliere le informazioni
primarie sulla comunità in questione. I dati raccolti sono poi stati presi in
esame e, seguendo le direttive europee per il lavoro e l'alloggio , e quelle
del Ministero dell'Interno (Strategia nazionale d'inclusione dei rom dei sinti e
dei caminanti), si è giunti alla compilazione di un Progetto d'inclusione che,
grazie ad un interscambio di beni e competenze, potrebbe valere come progetto
pilota per tante realtà marchigiane in cui sono presenti numeri esigui di
senzatetto e volto alla riqualificazione di aree agricole abbandonate.
Naturalmente si è arrivati a questa conclusione dopo aver coinvolto i soggetti
interessati e dopo una lunga disamina dei provvedimenti europei, di quelli
nazionali e di quelli della Regione Marche.
Il Progetto presentato durante il
Convegno sarà portato, sempre nella persona di Roberto Malini, in Europa. Gli
aspetti umanitari e quelli informativo-culturali, rientrano in molti piani e
norme d'integrazione promossi dall'Unione europea; sarà dunque possibile
chiedere importanti finanziamenti a progetto avviato, senza, come polemizzano
alcuni, andare a pesare sulle tasche dei cittadini. Credo che tutta questa
faccenda vada sottolineata e raccontata come esempio positivo di partecipazione
politica da parte di alcuni cittadini che, nonostante le enormi difficoltà che
si trovano ad affrontare quotidianamente (disoccupazione, intolleranza, ecc.),
si rimboccano le maniche e prendono parte a quella che dovrebbe essere la vita
sociale e politica di tutti. Lo fanno per la loro la città, per la qualità della
vita dei propri concittadini, quindi anche per loro stessi. Lo fanno perché
valgano i Diritti, in un paese dove la Legge, e prima di tutto la Carta
costituzionale, vengono violate ogni giorno.
Sono intervenuti al Convegno Roberto Malini, co-presidente dell'EveryOne
Group, che ha fatto un breve excursus della storia del popolo rom in Europa e ha
parlato dei progetti che ha seguito negli anni precedenti e quelli che
appronterà per il futuro (con riferimento particolare alla situazione della
comunità romnì di Pesaro, che da anni subisce la sistematica violazione dei
diritti fondamentali); Ipat Ciuraru, attivista per i diritti dei rom che ha
aiutato Laura Marzola e gli altri di Cittadinanza Attiva ad entrare in contatto
con gli uomini e le donne in questione, intervenuto a parlare alla platea
presente, raccontando della sua vita ciò che è riuscito fare fino a che
l'emozione non ha avuto il sopravvento; l'assessore ai Servizi sociali,
Antonella Sglavo, che ha tenuto a precisare, proprio riguardo allo scontento
generale della popolazione civitanovese, che il Progetto di Cittadinanza Attiva
non toglie niente a nessuno e che, anzi, quelli come questo sono percorsi
necessari da mettere in pratica se si vuole essere coerenti con la volontà
europea di eliminare la discriminazione nei confronti di questo popolo e di
altre minoranze; tre componenti di Cittadinanza Attiva, Vincenzo Cozzolino,
Lucia Marzola e Laura Marzola che ha presentato il progetto e mediato l'intera
iniziativa; Fabio Patronelli e Steed Gamero, membri anche loro dell'EveryOne
Group, e la sottoscritta in quanto rappresentante A.N.P.I. (iscritta alla
sezione intercomunale "24 Marzo") e "interessata dei fatti". Hanno voluto
portare il loro sostegno anche una rappresentante autorevole della Regione
Marche, la dott.ssa Anna Clora Borghesi (referente Cittadini Stranieri Immigrati
per OMBUDSMAN, Autorità per la garanzia dei diritti degli adulti e dei bambini
della regione) che ha espresso più che un parere positivo riguardo al progetto e
l'intenzione di "importarlo" nella provincia di Ancona, e altri esponenti di
enti e associazioni delle province di Macerata, Ancona e Fermo, (ANOLF, ARCI,
ecc.) dimostratisi tutti riconoscenti nei confronti di questi quattro cittadini
volenterosi di fare qualcosa per la propria città. Erano presenti, infine, sei
delle venti persone a cui il progetto è rivolto. Preoccupati, come la stessa
Laura Marzola che ha affermato "ci aspettavamo delle contestazioni", per l'esito
che avrebbe avuto la conferenza, ma soprattutto emozionati e grati. Le
contestazioni non sono arrivate in loco, ma siamo sicuri che chi non approva
questo progetto farà di tutto per ostacolarne la riuscita. Durante il Convegno è
stato anche anticipato da Roberto Malini che l'attività dei quattro cittadini
civitanovesi verrà premiata perché esempio da tener presente nella difesa dei
diritti umani. Il Premio MAKWAN 2012, dedicato alla memoria del ventunenne
Makwan Moloudzadeh, condannato a morte in Iran e impiccato il 5 dicembre 2007,
perché accusato di aver commesso atti omosessuali, verrà dunque assegnato
all'Associazione CITTADINANZA ATTIVA di Civitanova Marche. Un riconoscimento
annuale che viene assegnato in base alla decisione di una giuria internazionale,
a persone o associazioni che si sono distinte per azioni o progetti a tutela dei
diritti fondamentali degli individui, dei gruppi sociali e dei popoli.
Durante il Convegno è stato anche anticipato da Roberto Malini che l'attività
dei quattro cittadini civitanovesi verrà premiata perché esempio da tener
presente nella difesa dei diritti umani. Il Premio MAKWAN 2012, dedicato alla
memoria del ventunenne Makwan Moloudzadeh, condannato a morte in Iran e
impiccato il 5 dicembre 2007 perché accusato di aver commesso atti omosessuali,
verrà dunque assegnato all'Associazione CITTADINANZA ATTIVA di Civitanova
Marche. Un riconoscimento annuale che viene assegnato in base alla decisione di
una giuria internazionale, a persone o associazioni che si sono distinte per
azioni o progetti a tutela dei diritti fondamentali degli individui, dei gruppi
sociali e dei popoli.
Il mio intervento è stato breve e incentrato sul problema di "definizione".
Anni di ricerca in questo ambito mi hanno resa estremamente sensibile alle
definizioni e alle scelte dei termini che si usano per parlare di rom e sinti.
Ho accennato al grande problema del razzismo e a quello dei pregiudizi che
accompagnano la minoranza rom da secoli, invitando i presenti a fare attenzione,
perché nessuno di noi possiede anticorpi così forti e in misura sufficiente per
sentirsi immune da questo cancro dell'Umanità che è il Razzismo. Credo che
l'A.N.P.I. in questo senso, sia a livello nazionale che locale, possa fare molto
attraverso la sensibilizzazione verso alcuni temi, l'educazione e la promozione
di una cittadinanza attiva. L'impegno civile, solo
questo, può aiutarci a cambiare strada.
Le polemiche nate e perpetrate sulla stampa locale subito dopo il Convegno sono
frutto dello scontento cittadino e di una mancata puntualità nelle dichiarazioni
da parte di alcuni rappresentanti istituzionali. Sono state riportate notizie
inesatte riguardo al Progetto stesso e si è alimentato un clima di intolleranza
verso alcuni aspetti, che era già nell'aria al momento della prima conferenza
stampa di Cittadinanza Attiva. Nessuno ha mai parlato di "campo rom" o "campo
nomadi", né si sta favorendo un gruppo minoritario piuttosto che un altro.
L'ultima dichiarazione del Sindaco di Civitanova fa ben sperare che si voglia
mettere da parte incomprensioni e posizioni ostili ad una risoluzione del
problema. Il problema in questione, non è la presenza di queste quindici persone
sul territorio, ma il fatto che il freddo intenso di questi giorni sta minando
in modo importante la condizione di salute, già precaria, delle suddette
persone.
Certi che la collaborazione tra istituzioni, enti
preposti e cittadinanza sarà senz'altro costruttiva e porterà ad un'intesa sulle
modalità d'intervento (ci si aspetta intanto un'accoglienza temporanea immediata
per i prossimi mesi), attendiamo nuove e auguriamo buon lavoro a chi si sta
impegnando a tal fine.
Con l'occasione, ringrazio ancora Cittadinanza Attiva per l'impegno e per
avermi dato la possibilità di partecipare a tale iniziativa.
Enrica Bruzzichessi - Venezia, sabato 8 dicembre 2012
PS: Una cosa soltanto: ci sarebbe forse da aggiungere (anche per spiegare i
motivi che hanno provocato così tanta polemica intorno a questo convegno, il
primo motivo, sai benissimo anche tu, è che ci siamo avvicinati troppo al
"fuoco") che l'Unar ha iniziato un'attività di monitoraggio sul gruppo facebook
Civitanova Speakers' Corner e sul loro blog in quanto promotori di una
petizione che chiedeva un'azione forte contro il problema dei nomadi nel centro
di Civitanova Marche.
Stanchi delle polemiche sulla pulizia dell'ex campo sulla 554 i Rom si appellano
agli amministratori dell’ex giunta comunale colpevoli, secondo quanto
dichiarano, di averli emarginati e abbandonati a loro stessi contribuendo così
al degrado dell’area nella quale erano stanziati:
"La comunità Rom si rende disponibile volontariamente e gratuitamente a lavorare
per la bonifica del luogo (…). Saremmo felici se si rendessero disponibili
volontariamente e gratuitamente gli ex amministratori del Comune di Cagliari
(…)".
Di Fabrizio (del 07/12/2012 @ 09:05:08, in Italia, visitato 1302 volte)
Karin Faistnauer, Presidente dell'Associazione "Donne e Futuro", scrive alla
cittadinanza lametina
Vivo da tanti anni a Lamezia Terme e sono stata accolta subito in modo
speciale dalla popolazione calabrese. Perciò quando ho capito che tra la
popolazione Zigara e non-zigara c'è un difetto di comunicazione mi sono sentita
in dovere di mettermi in prima persona a vedere come si poteva risolvere il
problema. Sapevo che non sarebbe stato facile, poiché tanti altri avevano già
provato a "civilizzare" gli Zingari. Ma io avevo un vantaggio in più, straniera,
venivo da Innsbruck, non avevo mai avuto contatto con gli Zingari e così non
avevo nessun pregiudizio verso di loro come popolo. Lì vedevo come singole
persone che si comportano più o meno bene e che non conoscono il "nostro" mondo
postmoderno.
Spesso mi chiedono perché mi occupo soltanto delle donne Zingare e io
rispondo sempre che, in effetto, mi occupo di tutti, perché se noi riuscissimo a
risolvere "il problema zingaro" tutti potremmo vivere bene a Lamezia Terme,
perché ci sarebbe finalmente la Pace (guerra non è soltanto quando ci si spara).
Per questo scrivo questa lettera con la preghiera di pubblicarla. Per far
notare che c'è una guerra in atto alimentata anche da un'informazione sbagliata
che aumenta l'astio verso questo popolo misconosciuto: circolano su Facebook
delle foto, dove degli zingari, due donne e un ragazzo, "bruciano" provocando
una grossa nuvola di fumo bianco.
Dopo un'assemblea aperta con il Prefetto dove ha partecipato anche una
delegazione Zingara alla quale è stata rivolta la richiesta formale di non
bruciare più copertoni e rame, gli abitanti "italiani" vicini al campo nomade
sono, giustamente, all'erta per controllare se la promessa da parte degli
zingari, verrà mantenuta. Dopo anni di convivenza difficile anche il fumo bianco
dei rami bagnati dell'albero di olivo accesi per riscaldare i container gelidi o
per cucinare quando non ci sono i soldi per comprare la bombola di gas, viene
visto come una presa in giro, pensando che si vuole nascondere con la sterpaglia
i copertoni o il rame da bruciare. Non è così. Le foto che circolano su Facebook
fanno vedere una famiglia Zingara che non ha mai bruciato ne copertoni, ne rame.
Questa famiglia vive con la vendita di frutta ma si riscalda al caminetto con il
fuoco acceso nell'oliveto.
Adesso, ogni volta che vado al campo nomade, gli zingari che cercano di
sopravvivere in un mondo alieno al loro modo di vivere, mi dicono orgogliosi
"hai visto non bruciamo più", non sapendo che per gli "italiani" anche il fumo
dei rami di olivo bagnati è una minaccia e io spero che chi legge queste righe
mi dirà come posso spiegare a loro che non devono più riscaldarsi o cucinare
perché il fumo è sempre fumo !
Volete fare un regalo e (tanto per cambiare) avete già spremuto la vostra
fantasia (e le vostre tasche) nel corso delle feste passate? Senza nessuna pretesa di
completezza, ecco i suggerimenti di Mahalla:
Libri:
Vicini
Distanti, presa diretta di vent'anni di storia di un gruppo di Rom Harvati,
raccontati "come sono", senza retorica e romanticismi. Un bigino su
come "provare" a creare convivenza. Costo unitario 14 euro. Promozione
natalizia di Mahalla: 3 copie (firmate dall'autore) 30 euro.
Luoghi Comuni, ovvero la lunga lotta attraverso paradossi ei stereotipi,
tramite una mini-guida turistica ai segreti, le bellezze e i monumenti che
possono nascondersi in un campo rom. I ricavati della vendita vanno a finanziare
le attività proposte dalla locale comunità rom. Costo unitario 5 euro.
Inoltre: sorprese in preparazione per i lettori di Mahalla.
Arte:
Rebecca è una ragazza
di origine Rom. Un'arte innata, la sua, nell'esprimersi attraverso i disegni.
Fin da bambina usa ciò che trova in natura per rappresentare le sue idee: terra
bagnata, erba, petali di fiori, sassi... Per contattiQUI
Di Sucar Drom (del 28/11/2012 @ 09:07:06, in Italia, visitato 1425 volte)
La votazione del Consiglio comunale sull'osservazione, presentata
dall'AssociazioneSucar Drom,
al Piano del Governo del Territorio del Comune di
Mantova è stata una sconfitta. Una sconfitta non solo sul merito ma su una linea
politica di mediazione e di governo delle problematiche vissute dalle famiglie sinte in rapporto con il Comune di Mantova che ho sempre convintamente
sostenuto.
La proposta presentata e bocciata dal Consiglio comunale, con tutti i suoi
limiti, era l'unico modo che la legislazione urbanistica vigente offriva per
costruire un percorso serio di governo delle aspirazioni legittime di tanti sinti mantovani. Un percorso di mediazione che contemperava diritti e doveri nel
rispetto della legge a 360° e si consideri che i doveri prevalevano sui diritti,
ma questa è la legge oggi. Un percorso che avrebbe aiutato a chiudere quello che
tutti unanimemente considerano un ghetto, offrendo una concreta possibilità di
uscire da logiche assistenziali che tanto costano in termini morali ai
mantovani, appartenenti alla minoranza storica linguistica sinta, e che tanto
costano in termini di risorse finanziarie alla Comunità mantovana nella sua
interezza.
Il voto del Consiglio comunale produrrà sicuramente nei prossimi anni un danno
economico non indifferente al Comune di Mantova e nelle esperienze già viste in
altre Città potrà produrre, per conseguenza, violazioni dei diritti umani con
ripercussioni che stento a pensare per la nostra comunità.
Rendo merito e ringrazio i tredici (13) Consiglieri comunali che hanno votato a
favore della proposta da me sottoscritta, in particolare ringrazio il Signor
Sindaco per il tentativo in extremis di mediazione e ringrazio i Consiglieri
Zecchini, Acerbi e Nicolini per i loro interventi. Purtroppo non è bastato.
Non ho capito la posizione dei tredici (13) Consiglieri che hanno votato contro.
A parte un appello al tema lavoro, che purtroppo oggi è sempre più difficile da
reperire, da parte del Consigliere De Marchi, gli altri consiglieri non si sono
espressi, ma riterrei doveroso un loro pronunciamento pubblico sulle motivazioni
della scelta che hanno fatto.
E' anche da evidenziare che sul tema del lavoro, dove mi sono speso in maniera
prioritaria in questi anni, l'Associazione Sucar Drom non ha mai ricevuto nessun
appoggio politico e/o istituzionale dalla Lega Nord e in particolare dal
Consigliere De Marchi. Giusto puntare sul lavoro ma poi bisogna spendersi
politicamente per realizzare gli inserimenti lavorativi, anche abbattendo
pregiudizi e stereotipi. Quindi mi chiedo legittimamente quanto sia sincero
questo appello e quanto invece non sia frutto di un'ideologia. Un'ideologia che
utilizza politicamente il “campo nomadi” per racimolare qualche decina di voti
ed arrivare a sedersi in Consiglio comunale.
La mia impressione è che il voto contrario sia stato frutto di tanti fattori.
Sicuramente la pochezza della risposta della Prof.ssa Treu, alla richiesta di
lumi del Consigliere Gianolio, penso abbia influito. Ad una domanda di
delucidazione tecnica, la risposta della Prof.ssa Treu è stata una
considerazione politica.
Un altro fattore è stato sicuramente il rimpasto in Giunta comunale che ha visto
escluso Arnaldo De Pietri che si era speso politicamente per costruire serie
possibilità di uscita alle famiglie dal cosiddetto “campo nomadi”.
Anche l'impossibilità di essere presente all'assessore Marco Cavarocchi, ieri in
Consiglio comunale penso possa aver influito.
Rimane il dubbio, inoltre, che alcuni Consiglieri comunali abbiano più votato di
pancia che non di testa, facendosi ingannare dalle sirene xenofobe.
Ma il fatto è indiscutibile: la linea politica di mediazione e di governo è
stata sconfitta in Consiglio comunale e nulla si vede all'orizzonte di serio e
costruttivo. Ne traggo le conseguenze e lunedì prossimo presenterò le mie
dimissioni nelle mani della Presidente Barbara Nardi e del Consiglio direttivo
dell'Associazione Sucar Drom perchè ritengo da oggi impercorribile alcun
percorso di mediazione e penso impraticabile nessun accordo con il Comune di
Mantova.
Carlo Berini Vice presidente, Associazione Sucar Drom
Leggi anche: Una occasione persa per i Sinti e per
Mantova
RADIOBASE
Che noia! Ogni volta che un consiglio di zona approva qualche delibera in
argomento, la Lega cerca di richiamare dagli inferi l'ombra di Zinagaropoli
attraverso il medium della stampa, e ci tocca rispondere alle solite infondate
accuse che vorrebbero questa amministrazione prona ai voleri delle comunità rom,
con le quali ovviamente Pisapia sarebbe in combutta.
Dico solo due cose sulla questione del limes e dei margini.
Primo, che grazie alla politica degli sgomberi della precedente amministrazione,
le comunità rom si sono limitate a girare in senso orario e antiorario intorno
ai confini di Milano come la famosa mula di Sant'Ambrogio. Quello che questa
amministrazione sta cercando di fare è esattamente il contrario: evitare di
sprecare soldi pubblici in azioni inutili. Se si vuole cominciare a metter mano
al "problema" rom e lavorare per una effettiva inclusione sociale delle comunità
rom e sinte, dobbiamo pensare a politiche di lungo periodo, non ad azioni
spettacolari, e smettere di muoverci secondo una logica emergenziale.
Secondo, bisogna combattere la progressiva marginalizzazione dei gruppi più
deboli e evitare che sul territorio sorgano e si radichino baraccopoli e
favelas, anche come conseguenza della crisi economica. Dobbiamo dunque avere il
coraggio, in generale, di spendere soldi pubblici per evitare che la crescente
marginalizzazione delle comunità più deboli diventi un problema sociale e di
sicurezza ingovernabile. Altro che cittadini discriminati! Questo è un
obbiettivo comune a tutti.
Quanto detto non riguarda solo i rom, ma per restare sulla possibilità
dell'inclusione sociale dei rom, a mio parere, dobbiamo deciderci: o investiamo
risorse in un piano di lungo periodo volto a superare le condizioni di
marginalità, come han fatto con buoni risultati altri paesi europei (per esempio
la Spagna), oppure, se davvero si ritiene dimostrato che tutti i rom in quanto
tali, e senza eccezione alcuna, siano asociali e inadatti o non desiderosi di
partecipare alla vita di una più vasta comunità, allora è da domandarsi davvero
perché continuare a investire in eterno risorse per spostarli da destra a
sinistra, da sinistra a destra, da sopra a sotto, da sotto a sopra, e da un
paese comunitario all'altro. Bruciamoli tutti che ci costa meno!
Il "superamento" dei campi rom è l'obbiettivo dichiarato nel lungo periodo tanto
della vecchia quanto della nuova amministrazione. Non capisco dunque fino in
fondo le polemiche della Lega. Sarebbe invece interessante capire come sono
state spese le ingenti risorse del piano Maroni per la cosiddetta "emergenza
nomadi", visto che non mi pare si sia risolto nemmeno un pezzo del "problema".
La politica del superamento dei campi, in ogni modo, implica necessariamente che
da qualche parte i rom che vivono nei campi debbano andare, e le istituzioni
hanno qualche responsabilità a riguardo. Quello che il Consiglio di zona 2 ha
voluto sottolineare con la sua delibera è che tale politica non può funzionare
se non si ragiona ampiamente anche sul fronte dell'accompagnamento al lavoro, e
non solo su quello dell'abitazione. Niente di strano: se lavori, esci dal campo
anche con le tue gambe e non hai bisogno di ulteriore assistenza. Di più: senza
una politica che favorisca l'istruzione e l'inserimento lavorativo dei rom e dei
sinti, parlare di sicurezza e di legalità credo sia come abbaiare alla luna.
Bisogna creare le condizioni perché nel futuro queste persone escano dalla
condizione di estremo disagio sociale ed economico in cui sono spesso confinate:
solo allora si potranno combattere efficacemente le varie forme di criminalità
più o meno organizzata sviluppatesi in questi anni all'interno anche delle
comunità rom.
Nessuno si illude che percorsi di questo tipo possano funzionare immediatamente
in tutti i casi, ma se funzionassero per qualcuno, e soprattutto per i più
giovani, sarebbe già un bel passo avanti nella direzione del superamento della
marginalità per la popolazione rom e sinta. E d'altronde, meglio avere il
coraggio di scegliere una direzione e coerentemente prendere delle decisioni,
per quanto eventualmente impopolari, piuttosto che continuare a abbaiare alla
luna o a camminare in tondo, come notoriamente avevano il vizio di fare la mula
di Sant'Ambrogio e i rom a Milano al tempo di De Corato.
(N.d.a. Partito con la sua mula nottetempo da Porta Romana, e diretto a Pavia
con l'intento di scappare da Milano perché non voleva diventarne il vescovo,
Ambrogio si ritrovò a Porta Romana la mattina successiva. Aveva semplicemente
girato intorno alla città. Un'altra volta la fidata mula lo portò, si dice, solo
fino a Corbetta…)
Di Fabrizio (del 24/11/2012 @ 09:02:17, in Italia, visitato 2093 volte)
Giorno di votazione, dopo tanto parlare. Non mi interessa fare propaganda ad
un candidato o all'altro, altrimenti avrei scritto prima. In settimana ho
fatto una ricerca sui diversi candidati, e volevo condividerla. Elencati qui
sotto in rigoroso ordine alfabetico, ho spulciato nei loro siti per vedere
quante volte ricorresse la parola "zingari" (lo so che è peggiorativa, ma se
indico la parola ROM, spesso viene confusa con Roma o con altri termini che
iniziano allo stesso modo):
Bersani Pier Luigi: Zero. Nella sezione
DIRITTI si accenna a quello di Jus Solis.
Puppato Laura:
Una (un accenno all'Olocausto in polemica col sindaco di Fossalta
di Piave).
Renzi Matteo: manca un box di ricerca sul
sito ufficiale, esiste una pagina
DIRITTI con 6 punti.
Tabacci Bruno: manca un box di ricerca sul
sito ufficiale, è molto difficile tramite l'home page risalire
al programma.
Vendola Nichi: Zero. Manca un box di
ricerca sul sito ufficiale, esiste nel programma una sezione
DIRITTI.
Sul sito del
Partito Democratico dedicato alle primarie, ci sono invece 111
risultati spalmati su 10 pagine, ma gli interventi quasi mai sono dei candidati.
Ho rifatto la ricerca con Google, aggiungendo al nome del candidato le parole
ZINGARI SINTI. Ecco i risultati:
Analizzando questi risultati, ho tratto alcune conclusioni:
Matteo Renzi ottiene un buon "ranking" in quanto è l'unico
sindaco in lizza, e quindi è più facile che il suo nome compaia accomunato a
politiche locali (sgomberi, rilocazioni, assistenza ecc. ad esempio, è quasi un
ospite fisso del blog
Nazionerom). Discorso simile per Bruno Tabacci, che pure
ricopre incarichi amministrativi e che comunque si piazza penultimo. Nichi Vendola è il più
visibile anche grazie al
discorso seguito alla vittoria di Pisapia dell'anno scorso, ma in Puglia ha
anche promosso
incontri a tema di carattere europeo. Laura Puppato,
evidentemente, anche su questo sconta la scarsa attenzione che i media
hanno dedicato alla sua candidatura ma, paradossalmente, è l'unica che cita UNA volta nel suo sito la parola ZINGARI. E come mai così tante segnalazioni per Pier Luigi Bersani?
Più in generale, se incrociamo i dati delle due ricerche, appare evidente
come la parola ZINGARI resti un tabù, quando ci si rivolga a potenziali
elettori, viceversa sempre più spesso un politico in cerca di visibilità viene
accostato (da un media imparziale come un motore di ricerca) alla parola
ZINGARO, sino alla sovraesposizione. Difatti, spulciando a caso i risultati
della ricerca, quasi sempre il candidato elencato non c'entra assolutamente col
tema trattato: trattasi di accostamenti casuali o dall'intento chiaramente
polemico.
Potrà succedere che prima o poi qualcuno di loro, investito di incarichi
nazionali, debba affrontare l'argomento. Figuratevi che è successo persino al
Primo Ministro attuale, alla faccia di quanto possa essere tecnico o sanguisuga:
Il come e il quando, non lo so. Credo che se dovesse dipendere da questi
candidati, accadrebbe il più tardi possibile, più facilmente in occasione di
qualche ricorrenza o tragedia, quando si sente la necessità di riscoprirsi
fratelli ed uniti come nazione.
C'è invece bisogno di investire nel futuro, non nel passato. Magari, senza
inventarsi altre novità, basterebbe portare a casa qualcosa di cui ogni tanto si
sente parlare, ma che poi finisce sempre in dimenticatoio:
Non credo nei miracoli, nessuno regalerà questi risultati se non saranno i
Rom, i Sinti, i Caminanti a richiederlo, assieme alle loro organizzazioni ed
assieme alle amministrazioni locali.
Tenendo conto che sono due cose importanti, ma non danno da mangiare, e neanche
lavoro o casa o scuola... Che è quello che, a fatica, può mobilitare
un Rom o un Sinto (almeno, credo sia questa la sua declinazione pratica
della parola DIRITTI). Quindi, i risultati nazionali delle politiche per i Rom,
Sinti, Caminanti, verranno PER FORZA come spinta da quello che si riuscirà ad
ottenere a livello locale. Suggerisco due riletture:
Di Fabrizio (del 19/11/2012 @ 09:14:34, in Italia, visitato 2138 volte)
Idea Rom Palermo è un'associazione di promozione sociale "mista", rom-gagè.
Nasce per volere di un gruppo di persone che condividono l'amore per il mondo
Rom, accomunate dalla convinzione che i Rom siano troppo discriminati
ingiustamente.
Scopo dell'associazione è abbattere tutti quei pregiudizi e stereotipi che
fanno dei Rom il popolo più perseguitato e discriminato.
L'associazione persegue i seguenti fini:
• favorire l’integrazione e la partecipazione attiva dei Rom, dei Sinti, dei
Kalè, dei gruppi e delle comunità viaggianti – di seguito denominati Rom anche
se appartenenti a popoli o gruppi di diversa origine – nella società italiana ed
europea, nel rispetto delle diverse identità, delle pari dignità e dei valori
fondamentali del vivere civile;
• ottenere il riconoscimento dei Rom come minoranza etnica e linguistica, con
pieni diritti di cittadinanza;
• contrastare i pregiudizi diffusi sulle popolazioni Rom e tutte le forme di
discriminazione, diretta e indiretta, verso questa popolazione;
• promuovere la mediazione interculturale e la convivenza civile, agevolando le
relazioni e le interazioni tra individui, comunità e culture, favorendo la
conoscenza, il dialogo, la comprensione e l’incontro, valorizzando le reciproche
differenze;
• promuovere incontri e discussioni sulla cultura Rom mediante l’organizzazione
di corsi e seminari;
• stimolare la diffusione della culture Rom nelle scuole;
• promuovere interazioni con le varie circoscrizioni cittadine.
L'associazione è gemellata con
Idea Rom Onlus di Torino.
Chiunque può diventare socio di Idea Rom Palermo.
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