Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

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La redazione
-

\\ Mahalla : VAI : Italia (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 

Segnalato da Roberto Malini

 video tratto da "A forza di essere vento: lo sterminio nazista degli Zingari"

Indymedia Lombardia autore: Watching The Sky

Milano, 18 novembre 2008. Un grande graffito raffigurante la Ruota Rossa, simbolo del popolo Rom, è apparso a Milano, proprio sulla pavimentazione di piazza Duomo. Sotto il disegno - un cerchio rosso rubino con 16 raggi - la scritta "Interrompete la persecuzione dei Rom". L'opera di denuncia civile è stata realizzata dall'artista Alfred Breitman, che è rimasto per oltre mezz'ora, in pieno giorno, a spiegarne i contenuti a un capannello di cittadini milanesi. Quando sono intervenuti sul posto alcuni agenti di Polizia Municipale, Breitman ha detto loro che il lavoro gli era stato commissionato dal Circolo culturale "Goffredo Bezzecchi". Non era la verità, ma l'artista ha inteso rendere omaggio a Goffredo Bezzecchi, Rom di 69 anni che vive a Milano ed è l'ultimo testimone della persecuzione nazifascista degli "zingari" lombardi. Gli agenti hano creduto ala spiegazione offerta da Breitman e si sono fermati a porre domande all'artista, che ha tenuto anche a loro beneficio una breve lezione sul Samudaripen, lo sterminio nazista del popolo Rom e sulle similitudine fra quel crimine contro l'umanità e l'attuale persecuzione che Milano e l'Italia perpetrano sempre contro il popolo "nomade". La performance di Breitman costituisce la prima azione del Gruppo Watching The Sky, per denunciare con gli strumenti dell'arte sociale e dell'arte di strada la più odiosa forma di razzismo del nostro tempo. Alfred Breitmen ha abbandonato il luogo della performance fra gli applausi di decine di cittadini, ivi compresi i vigili urbani. L'opera d'arte, realizzata con colori naturali, è stata parzialmente cancellata già nel pomeriggio.

 
Di Fabrizio (del 27/11/2008 @ 09:04:03, in Italia, visitato 2301 volte)

Da Circolo Pasolini Pavia

Gli asini che volano - di Irene Campari

Noi ce lo ricordiamo l'Assessore Cioni (ex Ds ora Pd) di Firenze: aveva fatto scuola tra i politici vuoti a perdere mentali. Aveva dato avvio alla teoria delle ordinanze anti-poveri nelle città italiane, con quella vergata di suo pugno contro i lavavetri. Era assessore alla sanità pubblica e integrazione socio-sanitaria, salute, igiene pubblica, sicurezza sociale, IPAB, sicurezza e vivibilità urbana, polizia municipale, città sicura (sic!), occupazione e alterazioni suolo pubblico, coordinamento dei lavori e delle manifestazioni, manutenzione strade e aree pubbliche arredo e decoro urbano. Si era in piena caccia al Rom, e Cioni, con un guizzo luminescente, scansando ogni accusa di razzismo aveva scelto di prendersela con una categoria piuttosto che con una gruppo culturalmente definito, i lavavetri. Era però talmente bischera come ordinanza che si era visto scaraventata addosso l'indignazione di mezza Italia. Ma Cioni aveva le sue ragioni. Doveva, ad ogni costo, deviare l'attenzione pubblica da altro da sé. A quanto pare infatti era allora in affari lucrosi con Salvatore Ligresti, tanto lucroso quanto, pare, clandestini e illeciti. E' inquisito, insieme all'assessore all'urbanistica Biagi (ex Ds ora Pd). Anche noi, nel nostro piccolo, avevamo avuto un'esperienza di quel genere. Ve la ricordate Piera Capitelli, soccorsa dall'ineffabile assessore ai Servizi sociali Brendolise, che per un anno si scatena contro i Rom dell'ex Snia, abbandonandoli a se stessi, fino ad invertire improvvisamente la rotta e, per una settimana, volerne salvaguardare l'incolumità, facendo demolire un capannone vincolato dal Prg di proprietà di Luigi Zunino? Bene. Erano gli asini che volano, come i lavaverti di Cioni. L'attenzione dei cittadini doveva dirigersi verso i Rom e allontanarsi dai vincoli degli edifici dell'ex Snia e dai supermercati che Luigi Zunino voleva costruirci. Non c'è riuscita Piera. Abbiamo informato, denunciato la lottizzazione abusiva e riaffermato i diritti dei Rom. E sì perchè Capitelli ci teneva talmente tanto alla loro incolumità che li ha sgomberati e immediatamente cacciati da Pavia, con pubbliche dichiarazioni di soddisfazione sua e dei dirigenti del suo partito. Ha demolito inutilmente un capannone, ha diffamato inutilmente un'intera comunità Rom, ha violato il Piano regolatore generale per ritrovarsi con un'area dismessa che nessuno può permettersi di bonificare e di ricostruire, tanto meno Banca Intesa che ne ha in pegno una buona parte. Andremo avanti e scriveremo a breve ancora su quel che accadde l'estate scorsa. Ritornando al Cioni. La Procura di Firenze non è stata con le mani in mano, e ha inquisito l'assessore fiorentino per corruzione, insieme al costruttore Ligresti. Padrone della Sai, di Immobiliare lombarda, di Impregilo insieme a Gavio e Benetton, e con enormi interessi nell'Expo2015. E l'edilzia e la speculazione sono al centro di quell'inchiesta. Si tratta dell'area di Piana di Castello. Appalti per la costruzione del nuovo palazzo della Regione e della Provincia di Firenze tramite un protocollo di intesa che a detta degli informati rappresenta una delle più grandi speculazioni immobiliari in Italia. Sono coinvolti amministratori pubblici e consulenti. Sarebbero implicati anche due architetti genovesi, Savi e Casamonti, destinatari di commesse pubbliche a Genova e Finale Ligure. Gli interssi di Ligresti in Liguria sono attualissimi: ha infatti questo mese presentato il piano per il porto di Loano. Porti, autostrade e logistiche sono la specialità del socio, Marcellino Gavio. Tutto ciò che accade in Liguria prima o poi accade anche qui., a meno che non sia già accaduto.

[continua...]

 
Di Fabrizio (del 27/11/2008 @ 13:31:16, in Italia, visitato 2343 volte)

Segnalazione di Eugenio Viceconte e Maria Grazia Dicati

Curare gli indigenti, soprattutto i bambini, è un dovere deontologico per tutti i medici, ma è un imperativo etico per un paese civile.
Non cancelliamo con un decreto un diritto costituzionale

…." chi di questi ti sembra stato il prossimo di colui che fu ferito dai briganti ?"
Quello rispose "chi ha avuto compassione e si è preso cura di lui"
ed Egli disse "va e fa anche tu lo stesso" (Vangelo secondo Luca)


Appello promosso dalla Segreteria Provinciale FIMP
( Federazione Italiana Medici Pediatri ) di Modena


L'art. 32 della Costituzione Italiana sancisce come diritto fondamentale dell'individuo il diritto alla tutela della salute e garantisce agli indigenti il diritto alle cure gratuite, anche nell'interesse della collettività.

Il DL 286/ 98 all'art. 35 prevede la gratuità delle cure urgenti ed essenziali anche agli stranieri non iscritti al SSN, privi di permesso di soggiorno, e privi di risorse economiche e non prevede nessuna segnalazione, salvo i casi di obbligatorietà di referto, come per i cittadini italiani.

La Lega Nord - Padania ha presentato attraverso 5 Senatori un emendamento che prevede l'abrogazione del comma 5 dell'art. 35 e abolisce la gratuità della prestazione urgente ed essenziale agli stranieri non iscritti al SSN e privi di risorse economiche, e propone inoltre l'obbligo per le autorità sanitarie di segnalarli all'autorità competente.

I Pediatri di libera scelta aderenti alla FIMP ( Federazione Italiana Medici Pediatri ) operanti nel SSN, sottoscrittori di questo appello, ritengono gravissimo tale emendamento che finirebbe per respingere in sacche di esclusione la popolazione più indigente e ne richiedono il ritiro:
esso non è soltanto la negazione di un diritto costituzionalmente sancito, ma costituisce anche un pericolo per la tutela della salute della collettività, per la mancata cura di patologie anche gravi, con conseguente rischio di diffusione e rappresenta inoltre un pericoloso passo legislativo verso l'abolizione del diritto alla cura.

Ritengono inoltre che la segnalazione all'autorità competente di un paziente indigente sia in aperto contrasto con il codice etico ordinistico al quale i medici debbono attenersi e di cui affermano il primato.

Denunciano con preoccupazione che tale emendamento priverà della assistenza sanitaria essenziale migliaia di bambini divenuti "per Decreto invisibili e senza diritti" in totale contrasto con la Convezione ONU sui diritti del fanciullo e richiedono che lo Stato Italiano firmatario con L. 176/91 della Convenzione ONU di New York del 20.11. 1989 sui diritti del fanciullo garantisca ad ogni minore straniero il pieno diritto di usufruire delle prestazioni mediche pediatriche a prescindere dalla regolarità del soggiorno.

Richiedono quindi a tutti i colleghi Pediatri, a tutti i Medici, agli Operatori Sanitari e a tutti i Cittadini Italiani ai quali stanno a cuore i fondamenti dello stato sociale e la solidarietà di sottoscrivere questo appello.

Firma o commenta l'appello

 
Di Fabrizio (del 01/12/2008 @ 09:28:41, in Italia, visitato 1761 volte)

Ricevo da Giorgio Bezzecchi

A Como
presso lo Spazio Gloria, Via Varesina 72
mercoledì 10 dicembre h. 21.00

nell'ambito della manifestazione
liberté, fraternité, legalité

verrà celebrato il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei diritti umani

Intervengono:

  • Moni Ovadia
  • Giorgio Bezzecchi

Organizzatori:

  • Coordinamento Comasco per la Pace,
  • Arci Provinciale e regionale,
  • Libera regionale e nazionale,
  • Acli,
  • Ipsia,
  • Fillea,
  • Soci Coop,
  • Avc - Csv Associazione Volontariato Comasco
 
Di Fabrizio (del 03/12/2008 @ 08:52:52, in Italia, visitato 1842 volte)

Ass.  Insieme Zajedno
un’esperienza di pace e solidarietà

QUESTO NATALE … UN REGALO ORIGINALE e solidale…

vieni a trovarci il 6 – 7- 8 dicembre 2008 dalle ore 10 alle 17

nel Laboratorio di MANUFATTI DONNE ROM
in via dei Bruzi,11/c – San Lorenzo - Roma

potrai acquistare
gonne zingare, borse, sciarpe, vestitini da bambino, cappellini di lana, tovaglie, set da tavola, asciugamani, canovacci, portamonete, portagioielli, collane, pizzi, bigliettini d’auguri in stoffa … e tanti altri prodotti originali  per l’arredo della casa e per l’abbigliamento

Siamo aperti il lunedì, mercoledì, venerdì e sabato ore 9 -14

Per contatti ed appuntamenti: cristina 3471580818
www.insiemezajedno.org      info@insiemezajedno.org

 
Di Fabrizio (del 03/12/2008 @ 16:50:58, in Italia, visitato 1973 volte)

Ricevo da Maria Grazia Dicati

Flavio Lotti: Ma quale impegno per i diritti umani! L’Italia è assente e inadempiente!
Percezione sociopatica

Alla vigilia della Conferenza Stampa che illustrerà le iniziative organizzate in Italia per il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace, ha rilasciato la seguente dichiarazione:

“Tra una settimana, il 10 dicembre 2008, il mondo celebrerà il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani: la “Magna Carta” dell’umanità, il documento che per la prima volta ha riconosciuto i diritti fondamentali di tutti gli esseri umani.

Ci sarà il mondo, ma non ci sarà l’Italia. O meglio non ci sarà il governo italiano.
E’ uno scandalo! L’Italia è il solo paese europeo che ha scelto di ignorare l’appello dell’Onu che il 10 dicembre 2007 aveva inaugurato l’Anno dei Diritti Umani e invitato tutti gli stati ad un maggiore impegno concreto.
Il fatto è ancora più grave perché l’Italia fa parte del Consiglio Diritti Umani dell’Onu, l’organismo che più di ogni altro ha la responsabilità di difendere e promuovere il rispetto dei diritti umani nel mondo. Per questo, l’Italia dovrebbe essere in prima linea, tra i paesi che più s’impegnano per i diritti umani.
Non è così. L’Italia è addirittura inadempiente: non ha nemmeno attuato le raccomandazioni che gli sono state ripetutamente rivolte dall’Onu in materia di diritti umani. Ma se non facciamo noi quello che ci chiede l’Onu come possiamo pretendere che lo faccia l’Iran?
L’Italia è, non da ora, carente di una politica organica dei diritti umani. L’Italia è troppo spesso assente nelle istituzioni dove si lavora tutti i giorni per far avanzare il rispetto dei diritti umani.
Non c’è l’Italia. O meglio non c’è il governo italiano.
A tenere alta la bandiera dell’Italia ci sono migliaia di cittadini, giovani, amministratori locali, insegnanti, associazioni ed Enti Locali che scelgono di dedicare una parte importante del proprio tempo, delle proprie competenze e del proprio denaro per difendere e promuovere i diritti umani a casa nostra e nel resto del mondo. Sono loro che hanno raccolto la bandiera dell’Onu e dei diritti umani e hanno organizzato l’Anno dei diritti umani. Sono loro che mercoledì 10 dicembre daranno vita alla Giornata nazionale d’Azione per i diritti umani.” (Flavio Lotti)

Mercoledì 3 dicembre 2008
Roma, Hotel Nazionale, Piazza Montecitorio, ore 11.00
CONFERENZA STAMPA


di presentazione della Giornata nazionale d’azione per i diritti umani
e della manifestazione “diamo voce ai diritti umani” in programma il 10 dicembre 2008 davanti alla sede rai di viale Mazzini

Interverranno tra gli altri: Citto Maselli e Ugo Gregoretti, Coord. Emergenza cultura - Salvatore Nocera, Federazione Italiana Superamento Handicap - Stefano Busi, Unione degli Studenti - Luca De Zolt portavoce Rete degli studenti medi - Igiaba Scego, giornalista e scrittrice somala - Kurosh Danesh, Responsabile Coordinamento Immigrati Cgil - Salvatore Sasso, Dirigente scolastico - Andrea Olivero, Presidente nazionale delle Acli - Paolo Beni, Presidente nazionale delle Arci - Gabriella Stramaccioni, Libera - Giuseppe Giulietti, Articolo 21 - Adriano Poletti, Vicepresidente del Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace e i Diritti Umani - Flavio Lotti, coordinatore Comitato Nazionale per il 60° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani

Durante la Conferenza stampa verrà effettuata la prima proiezione del film “La lunga marcia dei diritti umani”, simpatica cronaca della Marcia Perugia-Assisi effettuata dai conduttori di Caterpillar Massimo Cirri e Filippo Solibello

Ufficio Stampa: Tavola della pace - Floriana Lenti 338/4770151
tel. +39 075 5734830 Fax +39 075 5721234
email: stampa@perlapace.it - sito: www.perlapace.it

 
Di Fabrizio (del 06/12/2008 @ 08:43:18, in Italia, visitato 1479 volte)

Da ChiAmaMilano

Come cresce la G2: una ricerca dell'Ismu sulle nuove generazioni nella società multietnica

Della G2 in Italia si è iniziato a parlare da poco, e purtroppo sull'onda della cronaca, spesso senza distinguere il tema da quello più ampio delle migrazioni, che ha assunto proporzioni consistenti ('preoccupanti' per molti) negli anni '80 e ha raggiunto il culmine mediatico da metà anni '90 in poi: un passaggio così rapido che l'attenzione si è concentrata più sull'onda primo migrante che sulle seconde generazioni, le quali nel frattempo si sono formate, stanno crescendo e hanno un'identità in via di definizione.

Un'indagine dell'Ismu su un campione di 17.225 preadolescenti (11-14 anni) che vivono in Lombardia, tra italiani, stranieri e figli di coppie miste, ha provato a farne un ritratto, per quanto sia possibile dato che si tratta di un fenomeno ancora in formazione. Ne è emerso un quadro composito, che mostra tutte le difficoltà dell'inserimento e del senso di appartenenza ad una nazione che sempre più spesso mostra, anche a livello politico, di rifiutare l'integrazione. Soltanto il 32,6% dei figli di immigrati dice di sentirsi italiano; il 60% delle femmine asiatiche, per esempio, ha relazioni nulle o poche frequenti con gli italiani, mentre il 91,4% dei maschi stranieri rimane indietro di 5 punti percentuali rispetto agli italiani quando si chiede se l'essere nati in Italia costituisce un requisito sufficiente per la piena padronanza della lingua.

Dati contraddittori anche sul fronte scolastico: se gli stranieri (in percentuali simili sia i nuovi arrivati che i figli di coppia mista) presentano un rendimento scolastico peggiore rispetto a quello degli italiani - soprattutto le etnie latinoamericane -, la maggior parte degli studenti stranieri vuole continuare a studiare e iscriversi all'università: il 43,9% dei maschi stranieri e il 54,2% delle femmine ha intenzione di frequentare gli atenei italiani, dato che sale ulteriormente per i figli di coppia mista.

Ma non basta: la maggior parte degli stranieri e dei figli di coppia mista aspira un domani ad una professione intellettuale. Chissà se il sistema scolastico italiano consentirà loro di avere percorsi formativi in linea con tali aspettative.

Interrogativi subordinati anche alla conoscenza della lingua: l'essere nati in Italia non costituisce infatti un requisito sufficiente per la piena padronanza dell'italiano; i maschi stranieri nati in Italia risultano indietro di 5 punti percentuali rispetto agli italiani.

Un discorso a parte meritano poi i “Separated children”, cioè i minori stranieri non accompagnati, “una categoria difficile da identificare e quindi anche da quantificare”, come ha commentato Rita Bichi, autrice del volume sul tema. Al 30 settembre 2007 i minori stranieri non accompagnati in Italia sono 6.554, provenienti soprattutto da Marocco, Albania e Palestina. Se la Sicilia, primo punto di approdo per i migranti dal sud, è ovviamente la regione con maggiori presenze, la Lombardia si colloca al secondo posto con 1.053 casi registrati, “senza contare il dato sommerso”.

Al 31 gennaio 2007 dei 989 minori censiti dal Comitato minori stranieri in Lombardia, 647 si concentravano a Milano, 121 a Cremona, 66 a Varese, 54 a Brescia e 24 a Lecco. Questi dati non comprendono bulgari e rumeni che dal 1°gennaio 2007 non sono più soggetti alla normativa sugli extracomunitari.
“Il fenomeno va inserito nella più vasta situazione europea - ha spiegato Bichi - perché il problema risponde a regole locali ma anche sovranazionali. Questi bambini presentano una triplice vulnerabilità: sono minori, stranieri e soli”.

Le pubblicazioni

- Somiglianze e differenze. Le nuove generazioni nella società multietnica di Guia Gilardoni
- Separated children. I minori stranieri non accompagnati di Rita Bichi


A.P.

 
Di Fabrizio (del 07/12/2008 @ 09:40:00, in Italia, visitato 1801 volte)

 Li, 4/12/2008
Al Ministro dell’Interno On. Roberto Maroni ROMA


Gent.imo Ministro
la Federazione Rom e Sinti insieme negli incontri tenuti presso il Ministero dell’Interno con il sottosegretario di Stato Michelino Davico e con il capo segreteria del Ministro dott. Ciriello, ha sollecitato un dialogo diretto con Rom e Sinti per collaborare nella ricerca della corretta soluzione per l’integrazione culturale delle nostre minoranze.

Comprendiamo che i numerosi impegni del suo Ministero rendono difficile un Suo incontro con la nostra Federazione, ma un dialogo diretto con i diretti interessati Rom e Sinti è diventato indispensabile sia per una corretta informazione, sia per mettere in atto coerenti interventi per evitare i disastri del passato.

La Federazione rom e sinti insieme sollecita il Ministro dell’Interno a garantire una “sicurezza abitativa” dignitosa per Rom e Sinti, una politica abitativa, pubblica e privata, evitando ogni forma di “GHETTIZZAZIONE e SEGREGAZIONE”.

Per questo Le chiedo di inserire la “Federazione rom e sinti insieme” nel gruppo di lavoro che intende costituire presso il Ministero dell’Interno per collaborare al piano di attuazione degli interventi successivi al censimento.

Comprendere la Federazione Rom e Sinti insieme nel gruppo di lavoro presso il Ministero dell’Interno sarebbe la dimostrazione concreta di una precisa volontà politica del Suo Ministero di voler realizzare un VERO processo di interazione con e per Rom e Sinti per prevenire e contrastare concretamente ogni forma di illegalità presente anche in alcune persone delle minoranze Rom e Sinte.

Escludere la Federazione Rom e Sinti insieme dal gruppo di lavoro presso il Ministero dell’Interno sarebbe la dimostrazione di una precisa volontà del suo Ministero di NON VOLER realizzare CONCRETI PERCORSI di integrazione culturale di Rom e Sinti, violando i principi della nostra Costituzione. Questa negazione imporrebbe alla nostra organizzazione di mettere in atto con determinazione forme di protesta, civile e democratica, per poter finalmente informare correttamente l’opinione pubblica.

Distinti saluti
Il presidente
Nazzareno Guarnieri

Sede legale: Via Fanfulla da Lodi, 5 – 00176 Roma – C.F. 97510400589
Segreteria . 3483915709 – Presidenza: 3277393570 – 3396408501 Coordinamento: 3932442264
email: federazioneromesinti@yahoo.it - Web: http://comitatoromesinti.blogspot.com

 

Ricevo da Roberto Malini

Riceviamo dalla Delegazione italiana del Gruppo socialista presso il Parlamento europeo il testo della dichiarazione di Maria Grazia Pagano, Pd-Pse, Commissione per le Libertà civili, la giustizia e gli affari interni. Abbiamo inviato le nostre considerazioni e alcune proposte ai membri della Commissione che ci paiono sinceramente sensibili alla necessità di adeguarsi alla linea Europea, che non concede più spazio all'odio razziale e omofobico.

Dichiarazione di Maria Grazia Pagano

Bruxelles, 5 dicembre 2008. "Il razzismo e la xenofobia non hanno posto in Europa": è questo il messaggio che l'Unione Europea lancia all'indomani del Consiglio dei 27 ministri della Giustizia che introduce sanzioni fino a 3 anni di carcere per chi incita pubblicamente alla violenza e all'odio. Ma io direi di più: il razzismo, l'omofobia e le discriminazioni di ogni sorta non hanno dimora in una UE che ad una legislazione già avanzata in materia di diritti di cittadinanza aggiungerà presto una direttiva, attualmente all'esame del Parlamento Europeo, contro ogni forma di discriminazione.

Sarà da vedere se l'Italia saprà o vorrà trasporre correttamente questa normativa senza incappare in un'ennesima procedura d'infrazione del diritto comunitario. Devo dire, però, che nutro poca fiducia nell'attuale maggioranza di governo, non tanto perché di uno schieramento opposto al mio, quanto perché l'attuale centrodestra mi sembra, da un lato, incapace di sviluppare una cultura dell'integrazione e dell'inclusione e, dall'altro, ancora incapace di difendere la laicità dello Stato e troppo timoroso degli strali del Vaticano.

La posizione espressa dalla Chiesa in questi giorni sulla depenalizzazione dell'omosessualità nel mondo e sulla Convenzione ONU sull'handicap è nota. Quello che stupisce, però, è che uno stato laico sia incapace di difendere apertamente i diritti umani e si preoccupi di smorzare le preoccupazioni del Vaticano con dichiarazioni di comprensione, se non di apprezzamento, a partire da quella del ministro Frattini. L'Italia deve stare tutta - destra e sinistra, laici e cattolici - dalla parte dei diritti."

La proposta EveryOne. Razzismo, omofobia, diritto di cittadinanza: per cambiare è necessario aprire gli occhi sulla realtà attuale e cominciare con una seria autocritica

Roma, 6 dicembre 2008. Accogliamo con favore e speranza questo vostro messaggio. La destra italiana, che ha ingannato gli elettori attraverso una campagna di propaganda razziale senza precedenti attua una politica improntata all'intolleranza, mentre non si impegna in alcun modo in relazione ai problemi veri: la criminalità organizzata, collusa con politica e informazione, che ha toccato i suoi "record" di "fatturato" nel 2007: 130 miliardi di euro in Italia, circa 500 nel mondo (altro che criminalità straniera!); le disastrose politiche ambientali, che non sono solo le pessime soluzioni adottate in Campania per l'emergenza-rifiuti, ma la cecità di fronte all'inquinamento, all'effetto-sera, ai progetti sul nucleare; la diffusione in ogni strato della società di ideologie razziste, negazionismi, nazionalismi e federalismi pretestuosi; la totale censura politica sui media (basti pensare al nostro gruppo: nonostante i risultati ottenuti, nel campo dei Diritti Umani, in tutto il mondo e il rispetto che ci circonda, siamo soggetti a un diktat e "bannati" da TV e stampa, salvo briciole e scampoli, quando diffondiamo notizie inedite di interesse nazionale). La sinistra, però, deve cambiare, perché le politiche razziali, che esistono in Italia da lustri, sono diventate spregiudicate, poi efferate proprio durante il governo Prodi e la Roma di Veltroni ha inaugurato l'inferno in cui attualmente versano i Rom. I pochi uomini di sinistra che conoscono la realtà della persecuzione antizigana in Italia si comportano ormai come le tre scimmiette: per loro il razzismo è qualcosa di "astratto" e non riguarda il popolo annientato dei Rom. Amministrazioni di sinistra come quella di Pesaro attuano politiche persecutorie assolutamente disumane (basta digitare su google "Pesaro" e "Rom" per averne un saggio); ma praticamente tutti i comuni in cui esistono giunte di sinistra conducono azioni di persecuzione etnica e razziale, nei confronti dei Rom, eccettuati i comuni sardi, dove tuttavia la presenza Rom è minima. Idem per quelli di "destra". Se le forze politiche di sinistra iniziassero a proporre programmi di integrazione e non di espulsione e vessazione e decidessero di interrompere e far interrompere la propaganda razzista, che raggiunge punte spaventose durante le elezioni, sarebbe un bel passo avanti. I recenti discorsi di Rutelli, però, fanno pensare che si va in direzione opposta. Riguardo all'Omofobia, il nostro gruppo è in grado di elaborare una mozione per una Direttiva europea che garantisca diritti basilari a tutti i cittadini omosessuali che risiedono nell'Unione europea, a partire da una formula - che deve valere ovunque - per dare un riconoscimento giuridico alle unioni. Se non è riconosciuto il rapporto di solidarietà e amore fra due persone, i diritti dei Gay restano nella preistoria, perché si nega la base stessa della libertà di scelta sessuale, che non è solo "poesia", ma deve trovare una tutela nella legge. Se ritenete che i tempi siano maturi, parliamone.

Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
Tel: (+ 39) 334-8429527 – (+ 39) 331-3585406
www.everyonegroup.com :: info@everyonegroup.com

 
Di Fabrizio (del 11/12/2008 @ 20:33:21, in Italia, visitato 2258 volte)

Ricevo da Marco Brazzoduro

Signor Sindaco,

Tutta la comunità del campo Casilino 900 è stata lieta della sua partecipazione all’ iniziativa di domenica 23 novembre "Quando cadono i muri", contro il crescente e allarmante pregiudizio nei confronti del popolo ROM, che pervade la nostra società e che sta diventando un avvelenato paradigma di tutte le intolleranze. Come non essere profondamente angosciati e come poter dimenticare la sorte che ha accomunato i Rom agli Ebrei e che ha portato al genocidio nazista dei nostri due popoli?
Abbiamo scelto questa giornata simbolica per inviarle questa lettera proprio per ricordare a tutti che ancora oggi ai Rom molti diritti fondamentali vengono negati.

Infatti, come non cogliere un atteggiamento xenofobo dietro la comunicazione dell’arresto di quattro persone insediate nel campo? Noi siamo felici dell’intervento delle forze dell’ordine quando come in questo caso è mirato all’accertamento di gravi responsabilità individuali, la comunitò è la prima vittima della criminalità organizzata e Le rinnova la disponibilità già data al Prefetto Mosca di collaborare affinchè sistemi malavitosi non si insinuino nell’insediamento. Non possiamo però non indignarci di come molta mala informazione approfitti di questi eventi per alimentare pregiudizi e fomentare la xenofobia e l’odio verso tutti i Rom, sancendo di fatto un principio di responsabilità collettiva inaccettabile in una democrazia.

La firma con cui ha voluto siglare la Petizione in sostegno e solidarietà con il Casilino 900 apre una prospettiva di concreta speranza e viene a confermare così l’accoglienza e il rilancio delle proposte della comunità, a partire dalle più indilazionabili: il rapido ripristino di acqua e luce e lo smaltimento delle immondizie.
Questi primissimi interventi irrinunciabili permetteranno a tutta la Comunità di iniziare a riemergere dalla critica crisi igienico - sanitaria in cui è precipitato l’insediamento.

Ma soprattutto, signor Sindaco, le siamo grati per la sua risoluzione di voler ripristinare il tavolo di concertazione, aperto dal Prefetto Mosca, con la comunità e con i soggetti che in questi duri mesi di accerchiamento ci sono stati vicini, per condividere le scelte che riguardano i destini della stessa comunità. A riguardo attendiamo una convocazione.

Lei, con nostro vivo compiacimento, si è inoltre appellato alla normativa europea, per stabilire i criteri con cui iniziare ad operare.
Questo di fatto lo intendiamo come un sostegno al superamento dei "campi" - per la realizzazione dei quali 3 volte l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea - ma di insediamenti, senza discriminatorie recinzioni e videosorveglianza, ove favorire l’integrazione, invece di sancire la segregazione dei Rom.

Oltre a queste richieste che hanno fatto parte delle questioni più urgenti richiamate durante la sua visita, vogliamo cogliere immediatamente lo spirito pragmatico e di collaborazione da lei così sinceramente proposto.
Assieme a Stalker – Osservatorio Nomade, al DIP.S.U. dell’Università di Roma Tre e con il sostegno di un nutrito numero di associazioni cittadine e comitati di quartiere stiamo elaborando un ventaglio di proposte, i cui principi ispiratori sottoponiamo alla Sua attenzione affinché vengano discusse sul tavolo di concertazione, in maniera che la soluzione congiuntamente individuata possa essere sviluppata in uno studio di fattibilità ed in seguito in una progettazione definitiva.
Le proposte che di seguito riportiamo sono, come da Lei stesso dichiarato durante la Sua visita al campo, da attuarsi attraverso la pratica dell’autorecupero e dell’autocostruzione assistita, e potrebbero essere estese anche a cittadini non rom in condizioni di disagio abitativo: il fatto di partecipare insieme alla costruzione di un insediamento misto sarebbe infatti un primo passo importante verso la reciproca conoscenza e l’integrazione. Tutte le ipotesi si basano sul rispetto delle normative europee e quindi degli standard abitativi che, come lei sa, nei campi di container non vengono rispettati. Pertanto le proposte sono concepite prive di tutte quelle forme evidenti di discriminazione e ghettizzazione che caratterizzano gli attuali "campi nomadi", caratteristiche incompatibili con i dettami costituzionali ed europei e con il rispetto dei diritti dell’uomo.

- Ipotesi A _ progetto di recupero in situ
In continuità con quanto proposto dall’Agenzia delle Nazioni Unite UN – Habitat, per gli insediamenti spontanei - proponiamo un progetto di recupero dell’insediamento in situ. Abbiamo valutato che questa ipotesi risulterebbe essere la più economica, la più rapida e rispettosa del diritto all’abitare. Inoltre permetterebbe di procedere rapidamente senza dover reperire nuove aree e troverebbe il consenso entusiasta di gran parte della comunità. Vista la bassissima densità abitativa l’estensione dell’insediamento potrebbe essere considerevolmente ridotta.

- Ipotesi B _ microaree nel VII Municipio
Nel rispetto della continuità territoriale, dei principi di integrazione e di promozione della scolarizzazione, proponiamo di distribuire la Comunità, secondo la struttura dei legami familiari in microaree o edifici dismessi di proprietà pubblica da reperire all’interno del VII Municipio. Questo consentirebbe ai minori in gran parte iscritti nelle scuole del quartiere di non dover ricominciare daccapo il percorso di integrazione scolastica.

- Ipotesi C _ progetto di un nuovo insediamento fuori dal VII Municipio
Nel caso - che vorremmo scongiurare - non si reperissero le aree all’interno del VII Municipio è ipotizzabile realizzare un insediamento o l’autorecupero di immobili dimessi, su un terreno quanto più vicino all’area dell’attuale insediamento, provvisto di collegamenti pubblici e non isolato rispetto al tessuto cittadino.

Ben più di una settimana è passata dalla festa, siamo consapevoli delle difficoltà tecniche ma la invitiamo a dar seguito al più presto al suo intendimento di restituire acqua e luce all’insediamento. Che si sia lasciata, da nove mes,i un’intera comunità di 600 persone con quasi 300 bambini senz’acqua e senza luce è inaccettabile e ancora una volta contrario alla Carta dei Diritti dell’Uomo di cui oggi si celebra l’Anniversario.

Da parte nostra ci teniamo a comunicarle che stiamo dando seguito a quanto da noi stessi determinato con il regolamento interno al Casilino 900. Si stanno informando tutti i nuclei familiari del merito e delle conseguenze per quanti contravvengano. Ci stiamo attivando per favorire il deflusso delle acque stagnanti e lo smaltimento delle immondizie, problemi che costituiscono un reale pericolo igienico sanitario, e che, come lei sa bene, non possiamo risolvere da soli senza il concreto sostegno delle Istituzioni.

Rinnovando la fiducia a quanto da lei detto personalmente qui al campo non diamo credito alle illazioni, spesso portate avanti con toni discriminatori e razzisti con cui molta stampa annuncia i nostri destini già segnati, in containers fuori dal raccordo anulare, peraltro in una area di 30 ettari, più di tre volte il Casilino 900 e 10 vollte più grande di quanto non serva ad ospitare l’intera Comunità di Casilino 900.

Con i più cordiali saluti e con la massima disponibilità nella collaborazione con le Istituzioni

I rappresentanti di Casilino 900


Di seguito riportiamo alcuni documenti del Consiglio d’Europa e del Parlamento Europeo.

RACCOMANDAZIONE N. 1557 (2002) adottata da l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, il 25 Aprile 2002
L’Assemblea invita gli Stati Membri a rispettare le sei condizioni qui elencate, necessarie per migliorare la situazione dei Rom/Sinti in Europa:

PRIMA CONDIZIONE
Riconoscere lo stato giuridico dei Rom e dei Sinti
...
SECONDA CONDIZIONE
Elaborare ed attuare programmi specifici atti a migliorare l’integrazione dei Rom e dei Sinti nella società come individui, comunità, gruppi minoritari; assicurare inoltre la loro partecipazione ai processi decisionali a livello locale, regionale, nazionale ed europeo.
...
TERZA CONDIZIONE
Garantire ai Sinti e ai Rom trattamenti in quanto gruppo minoritario nel campo dell’istruzione, dell’impiego, della assistenza medica, dei servizi pubblici, della sistemazione abitativa.
...
QUARTA CONDIZIONE
Sviluppare e mettere in atto azioni positive che favoriscano le classi svantaggiate, quali appunto i Rom ed i Sinti, nel campo dell’istruzione, dell’impiego e degli alloggi.
...
QUINTA CONDIZIONE
Prendere provvedimenti precisi e creare istituzioni speciali per proteggere la lingua, la cultura, le tradizioni, di identità sinte e rom.
...
SESTA CONDIZIONE
Combattere il razzismo, la xenofobia, l’intolleranza e garantire un trattamento non discriminatorio dei Rom/Sinti a livello locale, regionale, nazionale, internazionale.

RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SULLA SITUAZIONE DEI ROM NELL’UNIONE EUROPEA DEL 28/04/2005
Il Parlamento europeo, condanna fermamente qualsiasi forma di discriminazione nei confronti della popolazione Rom; invita il Consiglio, la Commissione, gli Stati membri e i paesi candidati ad esaminare il riconoscimento dei Rom come minoranza europea; sollecita la Commissione a includere il tema della lotta contro l’antizingarismo/ fobia dei Rom in tutta Europa fra le sue priorità per il 2007, Anno europeo delle pari opportunità per tutti, ed esorta la società politica e civile a tutti i livelli a chiarire che l’odio razziale contro i Rom non può mai essere tollerato nella società europea;
...
invita gli Stati membri e i paesi candidati a rafforzare le proprie disposizioni legislative, regolamentari ed amministrative intese a contrastare in modo specifico ed esplicito l’antizingarismo e la fobia dei Rom e a proibire la discriminazione razziale e i connessi fenomeni di intolleranza, sia diretti che indiretti, in tutti gli aspetti della vita pubblica; invita gli Stati membri e i paesi candidati a scambiare le migliori pratiche al fine di incoraggiare la promozione della cultura Rom;
invita gli Stati membri a prendere opportuni provvedimenti per eliminare l’odio razziale e l’istigazione alla discriminazione e alla violenza contro i Rom nei mass media e in ogni forma di tecnologia della comunicazione, ed esorta i grandi media ad instaurare buone prassi in materia di assunzione di personale in modo che questo rifletta la composizione della popolazione; invita gli Stati membri e i paesi candidati a definire una strategia per migliorare la partecipazione dei Rom alle elezioni in qualità di votanti e candidati a tutti i livelli; sottolinea l’esigenza di garantire pari diritti sociali e politici ai migranti di origine Rom;
sottolinea che la mancanza di documenti ufficiali costituisce un grave ostacolo all’esercizio dei diritti fondamentali dei Rom in Europa nonché al loro accesso a servizi che sono essenziali per l’inclusione sociale;
...
ricorda la risoluzione del Consiglio e dei ministri dell’istruzione riuniti in sede di Consiglio, del 22 maggio 1989, concernente la scolarizzazione dei figli degli zingari e dei girovaghi, e ritiene che garantire a tutti i figli dei Rom l’accesso all’istruzione ufficiale continui ad essere una priorità; invita gli Stati membri e i paesi candidati ad adottare provvedimenti per garantire a tutti parità di accesso ai servizi di assistenza sanitaria e di sicurezza sociale, a porre termine a tutte le pratiche di discriminazione, in particolare alla segregazione delle donne Rom nei reparti di maternità, e a impedire la pratica della sterilizzazione non consensuale delle donne Rom; accoglie con favore la formazione di un Foro dei Rom e viaggiatori europei ed il lavoro dei gruppi del Parlamento che si occupano delle questioni dei Rom e delle minoranze;
...
ritiene che la ghettizzazione esistente in Europa sia inaccettabile e invita gli Stati membri ad adottare misure concrete per procedere alla deghettizzazione, combattere le pratiche discriminatorie nell’assegnazione di alloggi e assistere i Rom nella ricerca di alloggi alternativi e in buone condizioni igieniche; sollecita i governi delle regioni in cui vivono popolazioni Rom a compiere ulteriori passi per integrare pubblici dipendenti Rom in tutti i livelli amministrativi e decisionali, in linea con gli impegni precedentemente assunti, e a stanziare le risorse necessarie per l’effettivo assolvimento dei compiti connessi con tali posizioni;
...
invita la Commissione ad esortare pubblicamente i governi nazionali a garantire che i programmi di finanziamento a favore dei Rom vedano la piena partecipazione dei soggetti interessati alla loro concezione, attuazione e monitoraggio;
...
invita i partiti politici, a livello sia nazionale che europeo, a riformare le proprie strutture e procedure interne al fine di rimuovere ogni ostacolo diretto o indiretto alla partecipazione dei Rom e ad incorporare nella propria agenda politica e sociale programmi specifici finalizzati alla loro piena integrazione;
...
sollecita tutti gli Stati membri a sostenere iniziative volte a rafforzare l’autorappresentazione dei Rom e la loro partecipazione attiva alla vita pubblica e sociale nonché a consentire alle organizzazioni civili Rom di far sentire la loro voce; invita la Commissione a sollevare la questione Rom a livello paneuropeo, in particolare con i paesi candidati, in quanto i Rom sono presenti in ogni parte d’Europa.

 

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