Da
Circolo Pasolini Pavia
Gli asini che volano - di Irene Campari
Noi ce lo ricordiamo l'Assessore Cioni (ex Ds ora Pd) di Firenze: aveva fatto
scuola tra i politici vuoti a perdere mentali. Aveva dato avvio alla teoria
delle ordinanze anti-poveri nelle città italiane, con quella vergata di suo
pugno contro i lavavetri. Era assessore alla sanità pubblica e integrazione
socio-sanitaria, salute, igiene pubblica, sicurezza sociale, IPAB, sicurezza
e vivibilità urbana, polizia municipale, città sicura (sic!), occupazione e
alterazioni suolo pubblico, coordinamento dei lavori e delle manifestazioni,
manutenzione strade e aree pubbliche arredo e decoro urbano. Si era in piena
caccia al Rom, e Cioni, con un guizzo luminescente, scansando ogni accusa di
razzismo aveva scelto di prendersela con una categoria piuttosto che con una
gruppo culturalmente definito, i lavavetri. Era però talmente bischera come
ordinanza che si era visto scaraventata addosso l'indignazione di mezza Italia.
Ma Cioni aveva le sue ragioni. Doveva, ad ogni costo, deviare l'attenzione
pubblica da altro da sé. A quanto pare infatti era allora in affari lucrosi con
Salvatore Ligresti, tanto lucroso quanto, pare, clandestini e illeciti. E'
inquisito, insieme all'assessore all'urbanistica Biagi (ex Ds ora Pd). Anche
noi, nel nostro piccolo, avevamo avuto un'esperienza di quel genere. Ve la
ricordate Piera Capitelli, soccorsa dall'ineffabile assessore ai Servizi sociali
Brendolise, che per un anno si scatena contro i Rom dell'ex Snia, abbandonandoli
a se stessi, fino ad invertire improvvisamente la rotta e, per una settimana,
volerne salvaguardare l'incolumità, facendo demolire un capannone vincolato dal
Prg di proprietà di Luigi Zunino? Bene. Erano gli asini che volano, come i
lavaverti di Cioni. L'attenzione dei cittadini doveva dirigersi verso i Rom e
allontanarsi dai vincoli degli edifici dell'ex Snia e dai supermercati che Luigi
Zunino voleva costruirci. Non c'è riuscita Piera. Abbiamo informato, denunciato
la lottizzazione abusiva e riaffermato i diritti dei Rom. E sì perchè Capitelli
ci teneva talmente tanto alla loro incolumità che li ha sgomberati e
immediatamente cacciati da Pavia, con pubbliche dichiarazioni di soddisfazione
sua e dei dirigenti del suo partito. Ha demolito inutilmente un capannone, ha
diffamato inutilmente un'intera comunità Rom, ha violato il Piano regolatore
generale per ritrovarsi con un'area dismessa che nessuno può permettersi di
bonificare e di ricostruire, tanto meno Banca Intesa che ne ha in pegno una
buona parte. Andremo avanti e scriveremo a breve ancora su quel che accadde
l'estate scorsa. Ritornando al Cioni. La Procura di Firenze non è stata con le
mani in mano, e ha inquisito l'assessore fiorentino per corruzione, insieme al
costruttore Ligresti. Padrone della Sai, di Immobiliare lombarda, di Impregilo
insieme a Gavio e Benetton, e con enormi interessi nell'Expo2015. E l'edilzia e
la speculazione sono al centro di quell'inchiesta. Si tratta dell'area di Piana
di Castello. Appalti per la costruzione del nuovo palazzo della Regione e della
Provincia di Firenze tramite un protocollo di intesa che a detta degli informati
rappresenta una delle più grandi speculazioni immobiliari in Italia. Sono
coinvolti amministratori pubblici e consulenti. Sarebbero implicati anche due
architetti genovesi, Savi e Casamonti, destinatari di commesse pubbliche a
Genova e Finale Ligure. Gli interssi di Ligresti in Liguria sono attualissimi:
ha infatti questo mese presentato il piano per il porto di Loano. Porti,
autostrade e logistiche sono la specialità del socio, Marcellino Gavio. Tutto
ciò che accade in Liguria prima o poi accade anche qui., a meno che non sia già
accaduto.
[continua...]