Ricevo da Marco Brazzoduro
Signor Sindaco,
Tutta la comunità del campo Casilino 900 è stata lieta della sua partecipazione
all’ iniziativa di domenica 23 novembre "Quando cadono i muri", contro il
crescente e allarmante pregiudizio nei confronti del popolo ROM, che pervade la
nostra società e che sta diventando un avvelenato paradigma di tutte le
intolleranze. Come non essere profondamente angosciati e come poter dimenticare
la sorte che ha accomunato i Rom agli Ebrei e che ha portato al genocidio
nazista dei nostri due popoli?
Abbiamo scelto questa giornata simbolica per inviarle questa lettera proprio per
ricordare a tutti che ancora oggi ai Rom molti diritti fondamentali vengono
negati.
Infatti, come non cogliere un atteggiamento xenofobo dietro la comunicazione
dell’arresto di quattro persone insediate nel campo? Noi siamo felici
dell’intervento delle forze dell’ordine quando come in questo caso è mirato
all’accertamento di gravi responsabilità individuali, la comunitò è la prima
vittima della criminalità organizzata e Le rinnova la disponibilità già data al
Prefetto Mosca di collaborare affinchè sistemi malavitosi non si insinuino
nell’insediamento. Non possiamo però non indignarci di come molta mala
informazione approfitti di questi eventi per alimentare pregiudizi e fomentare
la xenofobia e l’odio verso tutti i Rom, sancendo di fatto un principio di
responsabilità collettiva inaccettabile in una democrazia.
La firma con cui ha voluto siglare la Petizione in sostegno e solidarietà con il Casilino 900 apre una prospettiva di concreta speranza e viene a confermare così
l’accoglienza e il rilancio delle proposte della comunità, a partire dalle più
indilazionabili: il rapido ripristino di acqua e luce e lo smaltimento delle
immondizie.
Questi primissimi interventi irrinunciabili permetteranno a tutta la Comunità di
iniziare a riemergere dalla critica crisi igienico - sanitaria in cui è
precipitato l’insediamento.
Ma soprattutto, signor Sindaco, le siamo grati per la sua risoluzione di voler
ripristinare il tavolo di concertazione, aperto dal Prefetto Mosca, con la
comunità e con i soggetti che in questi duri mesi di accerchiamento ci sono
stati vicini, per condividere le scelte che riguardano i destini della stessa
comunità. A riguardo attendiamo una convocazione.
Lei, con nostro vivo compiacimento, si è inoltre appellato alla normativa
europea, per stabilire i criteri con cui iniziare ad operare.
Questo di fatto lo intendiamo come un sostegno al superamento dei "campi" - per
la realizzazione dei quali 3 volte l’Italia è stata condannata dalla Corte
Europea - ma di insediamenti, senza discriminatorie recinzioni e
videosorveglianza, ove favorire l’integrazione, invece di sancire la
segregazione dei Rom.
Oltre a queste richieste che hanno fatto parte delle questioni più urgenti
richiamate durante la sua visita, vogliamo cogliere immediatamente lo spirito
pragmatico e di collaborazione da lei così sinceramente proposto.
Assieme a Stalker – Osservatorio Nomade, al DIP.S.U. dell’Università di Roma Tre
e con il sostegno di un nutrito numero di associazioni cittadine e comitati di
quartiere stiamo elaborando un ventaglio di proposte, i cui principi ispiratori
sottoponiamo alla Sua attenzione affinché vengano discusse sul tavolo di
concertazione, in maniera che la soluzione congiuntamente individuata possa
essere sviluppata in uno studio di fattibilità ed in seguito in una
progettazione definitiva.
Le proposte che di seguito riportiamo sono, come da Lei stesso dichiarato
durante la Sua visita al campo, da attuarsi attraverso la pratica dell’autorecupero
e dell’autocostruzione assistita, e potrebbero essere estese anche a cittadini
non rom in condizioni di disagio abitativo: il fatto di partecipare insieme alla
costruzione di un insediamento misto sarebbe infatti un primo passo importante
verso la reciproca conoscenza e l’integrazione. Tutte le ipotesi si basano sul
rispetto delle normative europee e quindi degli standard abitativi che, come lei
sa, nei campi di container non vengono rispettati. Pertanto le proposte sono
concepite prive di tutte quelle forme evidenti di discriminazione e
ghettizzazione che caratterizzano gli attuali "campi nomadi", caratteristiche
incompatibili con i dettami costituzionali ed europei e con il rispetto dei
diritti dell’uomo.
- Ipotesi A _ progetto di recupero in situ
In continuità con quanto proposto dall’Agenzia delle Nazioni Unite UN – Habitat,
per gli insediamenti spontanei - proponiamo un progetto di recupero
dell’insediamento in situ. Abbiamo valutato che questa ipotesi risulterebbe
essere la più economica, la più rapida e rispettosa del diritto all’abitare.
Inoltre permetterebbe di procedere rapidamente senza dover reperire nuove aree e
troverebbe il consenso entusiasta di gran parte della comunità. Vista la
bassissima densità abitativa l’estensione dell’insediamento potrebbe essere
considerevolmente ridotta.
- Ipotesi B _ microaree nel VII Municipio
Nel rispetto della continuità territoriale, dei principi di integrazione e di
promozione della scolarizzazione, proponiamo di distribuire la Comunità, secondo
la struttura dei legami familiari in microaree o edifici dismessi di proprietà
pubblica da reperire all’interno del VII Municipio. Questo consentirebbe ai
minori in gran parte iscritti nelle scuole del quartiere di non dover
ricominciare daccapo il percorso di integrazione scolastica.
- Ipotesi C _ progetto di un nuovo insediamento fuori dal VII Municipio
Nel caso - che vorremmo scongiurare - non si reperissero le aree all’interno del
VII Municipio è ipotizzabile realizzare un insediamento o l’autorecupero di
immobili dimessi, su un terreno quanto più vicino all’area dell’attuale
insediamento, provvisto di collegamenti pubblici e non isolato rispetto al
tessuto cittadino.
Ben più di una settimana è passata dalla festa, siamo consapevoli delle
difficoltà tecniche ma la invitiamo a dar seguito al più presto al suo
intendimento di restituire acqua e luce all’insediamento. Che si sia lasciata,
da nove mes,i un’intera comunità di 600 persone con quasi 300 bambini senz’acqua
e senza luce è inaccettabile e ancora una volta contrario alla Carta dei Diritti
dell’Uomo di cui oggi si celebra l’Anniversario.
Da parte nostra ci teniamo a comunicarle che stiamo dando seguito a quanto da
noi stessi determinato con il regolamento interno al Casilino 900. Si stanno
informando tutti i nuclei familiari del merito e delle conseguenze per quanti
contravvengano. Ci stiamo attivando per favorire il deflusso delle acque
stagnanti e lo smaltimento delle immondizie, problemi che costituiscono un reale
pericolo igienico sanitario, e che, come lei sa bene, non possiamo risolvere da
soli senza il concreto sostegno delle Istituzioni.
Rinnovando la fiducia a quanto da lei detto personalmente qui al campo non diamo
credito alle illazioni, spesso portate avanti con toni discriminatori e razzisti
con cui molta stampa annuncia i nostri destini già segnati, in containers fuori
dal raccordo anulare, peraltro in una area di 30 ettari, più di tre volte il
Casilino 900 e 10 vollte più grande di quanto non serva ad ospitare l’intera
Comunità di Casilino 900.
Con i più cordiali saluti e con la massima disponibilità nella collaborazione
con le Istituzioni
I rappresentanti di Casilino 900
Di seguito riportiamo alcuni documenti del Consiglio d’Europa e del Parlamento
Europeo.
RACCOMANDAZIONE N. 1557 (2002)
adottata da l’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa,
il 25 Aprile 2002
L’Assemblea invita gli Stati Membri a rispettare le sei condizioni qui
elencate, necessarie per migliorare la situazione dei Rom/Sinti in Europa:
PRIMA CONDIZIONE
Riconoscere lo stato giuridico dei Rom e dei Sinti
...
SECONDA CONDIZIONE
Elaborare ed attuare programmi specifici atti a migliorare l’integrazione
dei Rom e dei Sinti nella società come individui, comunità, gruppi minoritari;
assicurare inoltre la loro partecipazione ai processi decisionali
a livello locale, regionale, nazionale ed europeo.
...
TERZA CONDIZIONE
Garantire ai Sinti e ai Rom trattamenti in quanto gruppo minoritario nel
campo dell’istruzione, dell’impiego, della assistenza medica, dei servizi
pubblici, della sistemazione abitativa.
...
QUARTA CONDIZIONE
Sviluppare e mettere in atto azioni positive che favoriscano le classi
svantaggiate, quali appunto i Rom ed i Sinti, nel campo dell’istruzione,
dell’impiego e degli alloggi.
...
QUINTA CONDIZIONE
Prendere provvedimenti precisi e creare istituzioni speciali per proteggere
la lingua, la cultura, le tradizioni, di identità sinte e rom.
...
SESTA CONDIZIONE
Combattere il razzismo, la xenofobia, l’intolleranza e garantire un
trattamento non discriminatorio dei Rom/Sinti a livello locale, regionale,
nazionale, internazionale.
RISOLUZIONE DEL PARLAMENTO EUROPEO SULLA
SITUAZIONE DEI ROM NELL’UNIONE EUROPEA DEL
28/04/2005
Il Parlamento europeo,
condanna fermamente qualsiasi forma di discriminazione nei confronti
della popolazione Rom;
invita il Consiglio, la Commissione, gli Stati membri e i paesi candidati
ad esaminare il riconoscimento dei Rom come minoranza europea;
sollecita la Commissione a includere il tema della lotta contro l’antizingarismo/
fobia dei Rom in tutta Europa fra le sue priorità per il 2007,
Anno europeo delle pari opportunità per tutti, ed esorta la società politica
e civile a tutti i livelli a chiarire che l’odio razziale contro
i Rom non può mai essere tollerato nella società europea;
...
invita gli Stati membri e i paesi candidati a rafforzare le proprie disposizioni
legislative, regolamentari ed amministrative intese a contrastare
in modo specifico ed esplicito l’antizingarismo e la fobia dei
Rom e a proibire la discriminazione razziale e i connessi fenomeni di
intolleranza, sia diretti che indiretti, in tutti gli aspetti della vita
pubblica;
invita gli Stati membri e i paesi candidati a scambiare le migliori pratiche
al fine di incoraggiare la promozione della cultura Rom;
invita gli Stati membri a prendere opportuni provvedimenti per eliminare
l’odio razziale e l’istigazione alla discriminazione e alla violenza
contro i Rom nei mass media e in ogni forma di tecnologia della comunicazione,
ed esorta i grandi media ad instaurare buone prassi in materia
di assunzione di personale in modo che questo rifletta la composizione
della popolazione;
invita gli Stati membri e i paesi candidati a definire una strategia per
migliorare la partecipazione dei Rom alle elezioni in qualità di votanti
e candidati a tutti i livelli;
sottolinea l’esigenza di garantire pari diritti sociali e politici ai
migranti di origine Rom;
sottolinea che la mancanza di documenti ufficiali costituisce un grave
ostacolo all’esercizio dei diritti fondamentali dei Rom in Europa nonché
al loro accesso a servizi che sono essenziali per l’inclusione sociale;
...
ricorda la risoluzione del Consiglio e dei ministri dell’istruzione riuniti
in sede di Consiglio, del 22 maggio 1989, concernente la scolarizzazione
dei figli degli zingari e dei girovaghi, e ritiene che garantire
a tutti i figli dei Rom l’accesso all’istruzione ufficiale continui ad
essere una priorità;
invita gli Stati membri e i paesi candidati ad adottare provvedimenti per
garantire a tutti parità di accesso ai servizi di assistenza sanitaria e
di sicurezza sociale, a porre termine a tutte le pratiche di discriminazione,
in particolare alla segregazione delle donne Rom nei reparti di
maternità, e a impedire la pratica della sterilizzazione non consensuale
delle donne Rom;
accoglie con favore la formazione di un Foro dei Rom e viaggiatori europei
ed il lavoro dei gruppi del Parlamento che si occupano delle questioni
dei Rom e delle minoranze;
...
ritiene che la ghettizzazione esistente in Europa sia inaccettabile e
invita gli Stati membri ad adottare misure concrete per procedere alla
deghettizzazione, combattere le pratiche discriminatorie nell’assegnazione
di alloggi e assistere i Rom nella ricerca di alloggi alternativi
e in buone condizioni igieniche;
sollecita i governi delle regioni in cui vivono popolazioni Rom a compiere
ulteriori passi per integrare pubblici dipendenti Rom in tutti i
livelli amministrativi e decisionali, in linea con gli impegni precedentemente
assunti, e a stanziare le risorse necessarie per l’effettivo
assolvimento dei compiti connessi con tali posizioni;
...
invita la Commissione ad esortare pubblicamente i governi nazionali a
garantire che i programmi di finanziamento a favore dei Rom vedano la
piena partecipazione dei soggetti interessati alla loro concezione, attuazione
e monitoraggio;
...
invita i partiti politici, a livello sia nazionale che europeo, a riformare
le proprie strutture e procedure interne al fine di rimuovere ogni
ostacolo diretto o indiretto alla partecipazione dei Rom e ad incorporare
nella propria agenda politica e sociale programmi specifici finalizzati
alla loro piena integrazione;
...
sollecita tutti gli Stati membri a sostenere iniziative volte a rafforzare
l’autorappresentazione dei Rom e la loro partecipazione attiva alla
vita pubblica e sociale nonché a consentire alle organizzazioni civili
Rom di far sentire la loro voce;
invita la Commissione a sollevare la questione Rom a livello paneuropeo,
in particolare con i paesi candidati, in quanto i Rom sono presenti in
ogni parte d’Europa.