Ricevo da Roberto Malini
Riceviamo dalla Delegazione italiana del Gruppo socialista presso il
Parlamento europeo il testo della dichiarazione di Maria Grazia Pagano,
Pd-Pse, Commissione per le Libertà civili, la giustizia e gli affari
interni. Abbiamo inviato le nostre considerazioni e alcune proposte ai membri
della Commissione che ci paiono sinceramente sensibili alla necessità di
adeguarsi alla linea Europea, che non concede più spazio all'odio razziale e
omofobico.
Dichiarazione di Maria Grazia Pagano
Bruxelles, 5 dicembre 2008. "Il razzismo e la xenofobia non hanno posto in
Europa": è questo il messaggio che l'Unione Europea lancia all'indomani del
Consiglio dei 27 ministri della Giustizia che introduce sanzioni fino a 3 anni
di carcere per chi incita pubblicamente alla violenza e all'odio. Ma io direi di
più: il razzismo, l'omofobia e le discriminazioni di ogni sorta non hanno dimora
in una UE che ad una legislazione già avanzata in materia di diritti di
cittadinanza aggiungerà presto una direttiva, attualmente all'esame del
Parlamento Europeo, contro ogni forma di discriminazione.
Sarà da vedere se l'Italia saprà o vorrà trasporre correttamente questa
normativa senza incappare in un'ennesima procedura d'infrazione del diritto
comunitario. Devo dire, però, che nutro poca fiducia nell'attuale maggioranza di
governo, non tanto perché di uno schieramento opposto al mio, quanto perché
l'attuale centrodestra mi sembra, da un lato, incapace di sviluppare una cultura
dell'integrazione e dell'inclusione e, dall'altro, ancora incapace di difendere
la laicità dello Stato e troppo timoroso degli strali del Vaticano.
La posizione espressa dalla Chiesa in questi giorni sulla depenalizzazione
dell'omosessualità nel mondo e sulla Convenzione ONU sull'handicap è nota.
Quello che stupisce, però, è che uno stato laico sia incapace di difendere
apertamente i diritti umani e si preoccupi di smorzare le preoccupazioni del
Vaticano con dichiarazioni di comprensione, se non di apprezzamento, a partire
da quella del ministro Frattini. L'Italia deve stare tutta - destra e sinistra,
laici e cattolici - dalla parte dei diritti."
La proposta EveryOne. Razzismo, omofobia, diritto di cittadinanza: per
cambiare è necessario aprire gli occhi sulla realtà attuale e cominciare con una
seria autocritica
Roma, 6 dicembre 2008. Accogliamo con favore e speranza questo vostro messaggio.
La destra italiana, che ha ingannato gli elettori attraverso una campagna di
propaganda razziale senza precedenti attua una politica improntata
all'intolleranza, mentre non si impegna in alcun modo in relazione ai problemi
veri: la criminalità organizzata, collusa con politica e informazione, che ha
toccato i suoi "record" di "fatturato" nel 2007: 130 miliardi di euro in Italia,
circa 500 nel mondo (altro che criminalità straniera!); le disastrose politiche
ambientali, che non sono solo le pessime soluzioni adottate in Campania per
l'emergenza-rifiuti, ma la cecità di fronte all'inquinamento, all'effetto-sera,
ai progetti sul nucleare; la diffusione in ogni strato della società di
ideologie razziste, negazionismi, nazionalismi e federalismi pretestuosi; la
totale censura politica sui media (basti pensare al nostro gruppo: nonostante i
risultati ottenuti, nel campo dei Diritti Umani, in tutto il mondo e il rispetto
che ci circonda, siamo soggetti a un diktat e "bannati" da TV e stampa, salvo
briciole e scampoli, quando diffondiamo notizie inedite di interesse nazionale).
La sinistra, però, deve cambiare, perché le politiche razziali, che esistono in
Italia da lustri, sono diventate spregiudicate, poi efferate proprio durante il
governo Prodi e la Roma di Veltroni ha inaugurato l'inferno in cui attualmente
versano i Rom. I pochi uomini di sinistra che conoscono la realtà della
persecuzione antizigana in Italia si comportano ormai come le tre scimmiette:
per loro il razzismo è qualcosa di "astratto" e non riguarda il popolo
annientato dei Rom. Amministrazioni di sinistra come quella di Pesaro attuano
politiche persecutorie assolutamente disumane (basta digitare su google "Pesaro"
e "Rom" per averne un saggio); ma praticamente tutti i comuni in cui esistono
giunte di sinistra conducono azioni di persecuzione etnica e razziale, nei
confronti dei Rom, eccettuati i comuni sardi, dove tuttavia la presenza Rom è
minima. Idem per quelli di "destra". Se le forze politiche di sinistra
iniziassero a proporre programmi di integrazione e non di espulsione e
vessazione e decidessero di interrompere e far interrompere la propaganda
razzista, che raggiunge punte spaventose durante le elezioni, sarebbe un bel
passo avanti. I recenti discorsi di Rutelli, però, fanno pensare che si va in
direzione opposta. Riguardo all'Omofobia, il nostro gruppo è in grado di
elaborare una mozione per una Direttiva europea che garantisca diritti basilari
a tutti i cittadini omosessuali che risiedono nell'Unione europea, a partire da
una formula - che deve valere ovunque - per dare un riconoscimento giuridico
alle unioni. Se non è riconosciuto il rapporto di solidarietà e amore fra due
persone, i diritti dei Gay restano nella preistoria, perché si nega la base
stessa della libertà di scelta sessuale, che non è solo "poesia", ma deve
trovare una tutela nella legge. Se ritenete che i tempi siano maturi,
parliamone.
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