Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

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L'essere straniero per me non è altro che una via diretta al concetto di identità. In altre parole, l'identità non è qualcosa che già possiedi, devi invece passare attraverso le cose per ottenerla. Le cose devono farsi dubbie prima di potersi consolidare in maniera diversa.

Wim Wenders
-

\\ Mahalla : VAI : Italia (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Sucar Drom (del 26/10/2011 @ 09:00:22, in Italia, visitato 2510 volte)



Il 9 novembre 2011 si terrà a Roma in piazza Montecitorio la prima manifestazione unitaria delle associazioni sinte e rom italiane. L'idea della manifestazione è stata lanciata nei mesi scorsi da Radames Gabrielli, Presidente della Federazione Rom e Sinti Insieme che coordina 22 associazioni sinte e rom a livello nazionale. In questi mesi Radames Gabrielli ha coinvolto tutte le altre associazioni sinte e rom italiane, molte delle quali organizzate nella Federazione Romanì.

DOCUMENTO REDATTO E SOTTOSCRITTO DA SINTI E ROM Sabato 15 Ottobre 2011, Mantova
I Presidenti delle Associazioni sotto citate, composte in larga maggioranza da Sinti e Rom, redigono e firmano questo documento da consegnare al Parlamento e al Governo Italiano con i seguenti punti per chiedere:

Al Parlamento Italiano:
Due provvedimenti legislativi sono stati più volte sollecitati da diverse istituzioni internazionali, oltre che attesi da migliaia di Cittadini italiani.
Chiediamo al Presidente della Camera dei Deputati e al Presidente del Senato della Repubblica di accelerare l'iter legislativo per:

Il riconoscimento status di minoranza Un largo schieramento politico ha presentato alla Camera dei Deputanti una proposta di legge per riconoscere a Sinti e Rom lo status di minoranza: Proposta di Legge n. 4446, "Modifiche alla legge 15 dicembre 1999, n. 482, in materia di riconoscimento e di tutela delle minoranze linguistiche storiche dei Rom e dei Sinti", depositata il 22 Giugno 2011 è assegnata alla 1° Commissione il 11 Luglio 2011.

Il Giorno della Memoria Senatori di diverse forze politiche italiane hanno presentato una proposta di legge per riconoscere la persecuzione su base razziale subita dalle comunità Rom e Sinte, durante il nazifascismo:
Atto Senato n. 2558 "Modifiche alla legge 20 luglio 2000, n. 211, in materia di estensione del Giorno della Memoria al popolo dei Rom e dei Sinti", presentato il 15 febbraio 2011.

Al Governo Italiano:
L'Unione Europea ha chiesto all'Italia di predisporre entro dicembre 2011 una Strategia Nazionale, chiediamo urgentemente al Governo di istituire tavoli tecnici con le Associazioni Sinte e Rom Nazionali per affrontare le seguenti questioni:

Il lavoro Sostegno ai lavori tradizionalmente svolti da Sinti e Rom (spettacolo viaggiante, allevamento, arte, musica, artigianato ecc.) e predisposizione di progetti per la riconversione lavorativa con accesso agli strumenti esistenti e messa in opera di strumenti innovativi.

L'abitare Moratoria degli sgomberi senza alternative. Progetti per la chiusura dei cosiddetti "campi nomadi" che, anche attraverso soluzioni diversificate quali microaree, portino all'accesso alla casa o all'acquisto di terreni su cui poter edificare in autocostruzione.
Modifica del Testo Unico 380/2001.
Sospensione della Delibera 67/2010 dell'Autorità per l'energia e il gas.

La cultura Sostegno agli artisti Sinti e Rom. Predisposizione di una campagna nazionale di conoscenza degli apporti culturali offerti da Sinti e Rom alla cultura italiana ed europea. Inserimento di artisti Rom e Sinti nei maggiori eventi nazionali.

La scuola Introduzione nei programmi scolastici di elementi della storia e cultura dei Sinti e dei Rom, con particolare attenzione all'anti-discriminazione. Predisposizione con la collaborazione delle associazioni Rom e Sinte di un piano Nazionale per l'istruzione dei bambini Rom e Sinti e per la formazione
dei docenti.

La partecipazione Adottare strumenti di sostegno per implementare la partecipazione dei Sinti e dei Rom nella vita sociale e politica del Paese. Indicazione Nazionale che vincoli i finanziamenti solo al terzo settore che prevede la partecipazione diretta dei Sinti e Rom.

Il welfare Istituzione della figura del mediatore culturale Sinto e Rom. Progettazione sociale vincolata alla presenza, retribuita, di mediatori culturali Sinti e Rom. Progettazione e gestione diretta dei servizi alle associazioni Sinte e Rom.

La sanità Campagna nazionale di prevenzione e istituzione della figura del mediatore sanitario. Corsi di formazione per operatori organizzati in collaborazioni con associazioni Sinte e Rom, con particolare attenzione all'antidiscriminazione.

La lotta alle discriminazioni Rilancio della Campagna Dosta! (anche nelle scuole e negli enti pubblici). Coinvolgimento delle rappresentatività nazionali delle comunità Sinte e Rom nella costituzione degli Osservatori sulle discriminazioni. Libertà religiosa e possibilità per le Chiese di usufruire di spazi pubblici. Costruzione partnership tra le Prefetture e le associazioni Sinte e Rom. Contrasto alle discriminazioni istituzionali (esempio: cartelli stradali di divieto di sosta a chi è riconosciuto Sinto o Rom).

Rom immigrati Predisposizione di un percorso di regolarizzazione per i profughi e per le famiglie di prima immigrazione (Anni Settanta e Ottanta) dalla ex Yugoslavia. Progetti di accoglienza per i Rom immigrati dalla Romania contemperando diritti e doveri. Progetti di informazione e sensibilizzazione con partnership con i Paesi d’origine.

Federazione Rom e Sinti Insieme: Radames Gabrielli

  • Ass. Sinti italiani di Brescia: Henich Renato – Brescia
  • Ass. Nevo Drom, Trento: Gabrieli Giuliano, Gabrieli Mirco - Trento
  • Ass. Romà
  • Ass. Nevo Drom: Radames Gabrielli - Bolzano
  • Ass. Sucar Drom: Barbara Nardi – Mantova
  • Ass. Sinti italiani Busto Arsizio: Bianchi Giuliano - Milano
  • Ass. Sinti italiani di Milano Limbiate: Vinotti Oscar - Milano
  • Ass. Sinti italiani Vicenza: Davide Casadio- Vicenza
  • Ass. Sinti nel Mondo: Gabrielli Robert - Merano (BZ)
  • Coop. Romano Drom: Giorgio Bezzechi - Milano
  • Ass. Sinti italiani: Grisetti Diego - Reggio Emilia
  • Ass. Sinti italiani di Verona: Fulli Tomas - Verona
  • Ass. Sinti Italiani Piacenza: Elvis Ferrari - Piacenza
  • Ass. Upre Romà: Paolo Cagna Ninchi – Milano
  • Ass. Sinti italiani Romano di Lombardia: Bianchi Manolo – Bergamo
  • Ass. Sucar Mero: Enrico Prina - Rimini
  • Ass. Thèm Romanò Reggio Emilia: Torre Vladimiro- Reggio Emilia
  • Ass. Sinti italiani di Pavia: Erasmo Formica - Pavia
  • Cooperativa Sociale Aquila: Radames Gabrielli- Bolzano
  • Cooperativa Labatarpe: Torsi Bernardino - Mantova
  • Ass. Theatrerom: Antun Blasevic – Roma
  • Ass. Sinti Italiani Piemonte: Dubois Carlo - Torino
  • Consulta Rom e Sinti di Milano: Dijana Pavlovic – Milano
  • Istituto di Cultura Sinta: Yuri Del Bar – Mantova
  • Museo del viaggio "Fabrizio de André": Donatella Vancini- Milano
  • Ass. Amici di Via Django: Caputo Salvatore - Modena
  • Ass. Sinti Italiani di Prato: Truzzi White – Prato

UNIRSI: Kasim Cizmic – Roma

Ass. Thèm Romano Onlus: Santino Spinelli

Federazione Romanì: Nazzareno Guarnieri

 
Di Fabrizio (del 28/10/2011 @ 09:44:53, in Italia, visitato 1712 volte)

Segnalazione di Saverio Beganovic

Anno Zero - Paola, sposata con un rom

 
Di Fabrizio (del 03/11/2011 @ 09:21:38, in Italia, visitato 1666 volte)

Dopo oltre cinque anni, niente sembra cambiato

di LUIGI SPEZIA

Il reportage: "Ci hanno distrutto la baracca, ora siamo qui, tra i cespugli. Non cacciateci più". Il difficile lavoro dei volontari della "Piccola Carovana"

Gli "invisibili" sono dappertutto, nelle praterie di Bologna, nascondono le loro tende nei parchi e nei campi trascurati, sempre più lontani dalla città, inseguiti dalle forze dell'ordine e per niente amati dai residenti. A Casteldebole, le ruspe hanno distrutto anche gli alberi, per spazzare via le tende. Cataste di tronchi divelti accanto alle misere cose ridotte a poltiglia. Tornate ad essere rifiuto, come del resto erano state prima di essere riusate. La scena non cambia, dai tempi di Cofferati. A Casteldebole, vicino a villa Ranuzzi, le ruspe hanno sgomberato decine di rom romeni non più tardi di dieci giorni fa. Sono rimaste solo le tracce della caccia agli "invisibili", qualcuno ha rialzato una tenda un po' più distante. "Due settimane fa qui c'era un villaggio rom, ci saranno state cinquanta persone. Era alla fermata dell'86, loro identificano i luoghi così. Quanto costa il lavoro di una ruspa? Se i soldi spesi dal Comune per questi interventi venissero usati per realizzare dei percorsi di reinserimento, sarebbe tutto di guadagnato. Gli sgomberi non risolvono il problema. Ed è chiaro che l'invisibilità, la mancanza di una casa e di un lavoro aumenta il ricorso all'illegalità".

Daniele Bergamini è presidente della coop Piccola Carovana, di cui è socio anche don Giovanni Nicolini. L'associazione per conto del Comune segue le famiglie rom sgomberate anni fa dal Reno, ora quasi tutte (una quarantina) dotate di alloggio. Ma i volontari non perdono di vista gli "invisibili", i romeni arrivati dopo gli sgomberi del Reno che cercano scampo dalle ruspe negli anfratti dei parchi e dei campi, da Borgo Panigale a Casteldebole, dal Navile al Reno, dalla collina ai Prati di Caprara a via Bassa dei Sassi. Famiglie disseminate, spesso con bambini piccoli "e da anni ormai i servizi sociali non se ne occupano più, quando arriva la polizia o i vigili per uno sgombero, le assistenti sociali non ci sono", dice Elisa Trimeni, volontaria del gruppo che in via Triumvirato incontra una donna rom di 23 anni con tre figli, il più grande di sette anni. Niente foto. I suoi occhi nerissimi, appena sa che c'è un giornalista, si riempiono di terrore: "Adesso mi portano via i figli?".
Elisa e Daniele le regalano un pacco di pasta, lei racconta che hanno distrutto la sua baracca in via Bencivenni e ora la famiglia vive nascosta tra i cespugli, "ma i vigili e i carabinieri vengono sempre a cacciarci via". E' di Brca, vicino a Craiova, "ma la mia casa è piccola e non c'è da mangiare. Qui mio marito ogni tanto trova un piccolo lavoro". I volontari la invitano ad un incontro, magari potrebbero trovarle un alloggio meno precario. I bambini ridono sull'altalena.

Anche nei boschi dei Prati di Caprara, a due passi dalla maternità del Maggiore, le ruspe hanno lasciato le tracce dei cingoli e i cumuli dei rifiuti. Qualcuno vive ancora lì. Ecco un uomo e una donna che si dileguano tra alberi e radure. Qualche tenda di cellophane e tracce di fuochi recenti. Anche qui, una volta, c'erano decine di rom: "Le nostre stime dicono che attualmente a Bologna ci sono dai 100 ai 150 "invisibili" - dice Bergamini - vanno e tornano, non vanno mai via del tutto. Li trovi magari a dormire al pronto soccorso dell'ospedale, a fare la doccia al dormitorio del Lazzaretto, a girare sui treni o a chiedere aiuto nelle parrocchie, alcune delle quali sono molto sensibili. Noi portiamo cibo, diamo consulenza psicologica. Una famiglia che viveva a Borgo Panigale l'abbiamo fatta rimpatriare con un aiuto economico. Ma ci vuole di più".

 
Di Fabrizio (del 08/11/2011 @ 09:20:10, in Italia, visitato 2925 volte)

Segnalazione di Tommaso Vitale

Da Mahalla: Il programma del convegno

a cura di Paolo Bonetti, Alessandro Simoni e Tommaso Vitale
Giuffrè, Milano 2011. 1382 pagine, 2 tomi.
ISBN 88-14-15676-X

Il volume rappresenta un'assoluta novità nel panorama della letteratura giuridica italiana. Si tratta, infatti, della prima opera che cerca di fornire una visione completa, aggiornata e interdisciplinare dei problemi giuridici relativi alla condizione in Italia delle persone appartenenti alla minoranza dei Rom e dei Sinti. I capitoli fanno riferimento a molteplici aspetti con ricadute di rilievo tanto per la giurisprudenza costituzionale che per quella ordinaria, ma anche per il diritto dell'UE e la giurisprudenza della Corte europea dei diritti dell'uomo. Sono così approfonditi tutti gli aspetti della condizione delle singole persone (italiane, straniere o apolidi) e dello status della minoranza in sé, le norme statali e regionali rilevanti, le prassi istituzionali e i problemi di discriminazione, le raccomandazioni e le proposte emesse da organismi internazionali. Le analisi vanno a toccare il diritto costituzionale, pubblico e regionale, il diritto amministrativo e urbanistico, il diritto penale e processuale penale, il diritto civile, il diritto del lavoro, il diritto internazionale e dell'Unione europea. Sono presenti altresì riflessioni di diritto comparato (Francia, Spagna, Ungheria, Romania, Stati dell'ex-Jugoslavia), nonché analisi empiriche sulle prassi amministrative e giudiziarie. Oltre ad analisi svolte da giuristi accademici, l'opera contiene contributi di magistrati e avvocati, ma anche di sociologi, politologi, epidemiologi, antropologi e linguisti scelti tra coloro che più si sono distinti nello studio del mondo rom e sinto. Sono altresì presenti contributi di rappresentanti di istituzioni statali italiane, della Commissione europea, del Consiglio d'Europa e dell'OSCE, nonché testimonianze di rappresentanti dell'associazionismo rom e sinto. L'appendice contiene un'articolata bozza di progetto di legge elaborata dai curatori.

In questa direzione ci piacerebbe organizzare anche con gli autori alcune presentazioni del volume (per il quale nessun autore o curatore percepisce diritti d'autore) in diverse città italiane, magari mantenendo lo stile con cui è stato costruito il convegno prima e il libro poi, ovvero avvicinando collaborativamente accademici, istituzioni e terzo settore, e in particolare le associazioni in cui si esprime la partecipazione di Rom e Sinti, e contestualmente discutendo le ipotesi di progetto di legge. In tali eventi si potrebbe presentare il volume (per il quale nessuno riceve alcun diritto d'autore) e discutere anche le ipotesi di progetto di legge. Ci comunichi ogni idea in proposito, per poterci organizzare insieme e anche con l'editore Giuffré.

Nello stesso spirito, ti invitiamo a diffondere l'informazione sul volume su siti internet, e a segnalarlo a riviste per recensioni.

Nonostante il grande lavoro per immaginare il convegno prima, e per realizzare il volume in seguito, continuiamo a pensare che tutto ciò non sia altro che un punto di partenza, e ci piace pensare che la nostra collaborazione possa continuare su questo tema, così importante.

Con molta cordialità e sincera riconoscenza,

Paolo Bonetti, Alessandro Simoni e Tommaso Vitale

INDICE
TOMO I
PAOLO BONETTI, ALESSANDRO SIMONI e TOMMASO VITALE
Presentazione. La condizione giuridica di Rom e Sinti in Italia: dall'ascolto e confronto alla proposta ....................................................... 1
GIORGIO NAPOLITANO
Telegramma del Presidente della Repubblica ........................................... 11

Sezione I
INTRODUZIONE
PAOLO BONETTI
I nodi giuridici della condizione di Rom e Sinti in Italia ......................... 15

Sezione II
ASPETTI GENERALI
DIETER HALWACHS
Possiamo dire che Roma, Sinti, Calé, ecc. sono un'unica minoranza linguistica? ............................................................................................... 127
FRANCESCO PALERMO
Rom e Sinti come minoranza. Profili di diritto pubblico italiano e comparato e di diritto internazionale ............................................................ 151
SERENA BALDIN
Le minoranze rom in Europa: proposte classificatorie e accomodamento delle istanze identitarie ........................................................................... 175
GIANNI LOY
Diritto e legislazione su Rom e Sinti "dal nostro punto di vista" ............. 203
ALESSANDRO SIMONI
Il "problema di una gente vagabonda". Retrospettiva sulla percezione degli "zingari" nella cultura giuridica italiana ........................................... 225
TOMMASO VITALE
Gli stereotipi che ingombrano politiche e rappresentazioni ........................ 255
ANNA RITA CALABRÒ
Segregazione urbana e debolezza delle politiche sociali ............................. 273

Sezione III
ASPETTI DI DIRITTO COMUNITARIO E INTERNAZIONALE E DI DIRITTO DEGLI STRANIERI
MATTEO FORNARA
I principi di base comuni sull'inclusione sociale dei Rom e dei Sinti elaborati dagli organismi dell'Unione europea ............................................ 293
JAMES A. GOLDSTON e COSTANZA HERMANIN
Corti europee e cause pilota: una finestra d'opportunità per combattere la discriminazione dei Rom in Italia? ......................................................... 303
DELFINA BONI
La libera circolazione dei Rom e dei Sinti all'interno dell'Unione europea ....................................................................................................... 321
GIULIA PERIN
L'applicazione ai Rom e ai Sinti non cittadini delle norme sull'apolidia, sulla protezione internazionale e sulla condizione degli stranieri comunitari ed extracomunitari ..........................................................................363
GRÉGOIRE COUSIN e FRANCESCA MARIANI
Il passepartout dell'"ordine pubblico". Politica e diritto nelle prassi di allontanamento dei "rumeni detti rom" in Italia e Francia ........................ 415

Sezione IV
BREVE CASISTICA DI MODELLI EUROPEI
FERNANDO REY MARTÍNEZ
L'uguaglianza razziale/etnica e i Gitani in Spagna: fatti, garanzie, prospettive ............................................................................................. 457
KATALIN KELEMEN
Tutela giuridica della minoranza rom nell'ordinamento giuridico ungherese ...................................................................................................... 477
SIMINA TANASESCU
Protezione giuridica e inclusione sociale della minoranza rom in Romania ...................................................................................................... 505
MARIA DICOSOLA
Strumenti di protezione giuridica delle comunità rom negli stati dell'ex-Jugoslavia ............................................................................................ 527
CHRISTOPHE LE BERRE
Categorie giuridiche e identità etnica nel diritto francese: dalle gens du voyage alla "questione rom" ................................................................. 553

Sezione V
EGUAGLIANZA, DISCRIMINAZIONI E AZIONI LEGALI
MARZIA BARBERA
I Rom e i paradossi del diritto antidiscriminatorio .................................. 587
TIZIANA VETTOR
Il lavoro delle persone rom e sinti, tra esclusione e interventi promozionali 613
ALESSANDRO MAIORCA
Il quadro degli strumenti di tutela giuridica in Italia contro le discriminazioni nei confronti delle persone rom e sinte ......................................... 625
VICTORIA VASEY
Casi riguardanti Rom e Sinti presentati presso la Corte europea dei diritti dell'uomo ........................................................................................ 647
ALBERTO GUARISO
Azione civile antidiscriminatoria e tutela dei Rom: ipotesi su un sodalizio mancato ........................................................................................... 659
EVA RIZZIN e ANGELICA BERTELLINI
Istigazione all'odio razziale e discriminazioni nel discorso pubblico italiano. Dai rapporti di ricerca alle cause strategiche .................................. 673
PALMINA TANZARELLA
La propaganda d'odio razziale nel discorso pubblico. Alcune riflessioni .. 691

TOMO II
Sezione VI
INTEGRAZIONE, PARTECIPAZIONE E COMUNICAZIONE
FEDERICO FURLAN
Rom e Sinti nelle legislazioni regionali .................................................... 703
NANDO SIGONA
Discriminazione, cittadinanza e partecipazione politica .......................... 739
GIULIO ENEA VIGEVANI
Obblighi dei mezzi di comunicazione e prevenzione della stigmatizzazione .................................................................................................... 747

Sezione VII
I DIRITTI A CIRCOLARE, A SOGGIORNARE E AD ABITARE
CECILIA CORSI
I diritti delle persone rom e sinte alla circolazione, al soggiorno e all'abitazione ........................................................................................ 759
ANTONIO TOSI
Le politiche abitative per i Rom e i Sinti ................................................ 791
NICOLA BASSI
Le diverse forme di abitazione dei Rom e dei Sinti nel diritto amministrativo e nel diritto urbanistico ............................................................. 805
ELENA PACIOTTI
Le condizioni abitative dei Rom e dei Sinti in Italia di fronte ai suoi obblighi internazionali e comunitari: i rapporti dell'Agenzia dell'Unione europea per i diritti fondamentali ........................................................... 813
GIOIA SCAPPUCCI e ROVENA DEMIRAJ
Il diritto all'abitazione di Rom e Sinti: gli obblighi dell'Italia alla luce della giurisprudenza del Comitato europeo dei diritti sociali relativa all'articolo 31 della Carta sociale europea (riveduta) .............................. 823
LORIS LEVAK
Libertà di circolare e soggiornare e diritto alla casa: il punto di vista di un Rom ................................................................................................ 841
FABRIZIO CASAVOLA
Politiche abitative sinte e rom ................................................................ 843
LIVIO NERI
I profili giuridici dello sgombero degli insediamenti abusivi ..................... 849

Sezione VIII
I DIRITTI LINGUISTICI, CULTURALI E DELL'ISTRUZIONE
GIOVANNI POGGESCHI
I diritti linguistici dei Rom e dei Sinti: una nuova sfida per la tutela giuridica della diversità ............................................................................... 861
VALERIA PIERGIGLI
I diritti culturali e dell'istruzione delle persone rom e sinte ...................... 893
ELENA ROZZI
Discriminazioni dei minori rom e sinti rispetto al diritto all'istruzione: uno sguardo socio-giuridico .................................................................... 941
DIMITRIS ARGIROPOULOS
Diritto alla cultura e all'educazione in una prospettiva romanì .............. 969
ELISABETTA CIMOLI
Gli interventi di volontariato a sostegno scolastico dei Rom e Sinti ......... 983
GIORGIO BEZZECCHI
Mediazione culturale: uno strumento fondamentale ................................ 991
MASSIMO MAPELLI
Interventi e opportunità sociali per contrastare l'esclusione urbana dei Rom ..................................................................................................... 997

Sezione IX
FAMIGLIA E DIRITTI DEI MINORI
ELISABETTA LAMARQUE
La tutela legale della famiglia ................................................................ 1007
PAOLO MOROZZO DELLA ROCCA
Il diritto alla vita privata e familiare, i diritti dei bambini rom e sinti e la loro tutela .......................................................................................... 1021
CARLOTTA SALETTI SALZA
Le adozioni dei minori rom e sinti in Italia. Risultati di una recente ricerca sulla prassi tra il 1985 e il 2005 .................................................. 1047

Sezione X
IL DIRITTO ALLA SALUTE
FULVIA MOTTA e SALVATORE GERACI
L'accesso di Rom e Sinti al diritto e alla tutela della salute ..................... 1065
LORENZO MONASTA
La condizione di salute delle persone rom e sinte nei campi nomadi ......... 1081

Sezione XI
ASPETTI PENALI E PROCESSUALI
LUCA MASERA
Il diritto penale di fronte a Rom e Sinti .................................................. 1099
FRANCESCO VIGANÒ
La giurisprudenza sui reati commessi da Rom e Sinti nei confronti dei minori ................................................................................................... 1109
GIULIO UBERTIS
Multiculturalismo e processo penale ........................................................ 1127
LORENZO TRUCCO
Le persone rom e sinte nel processo penale e nell'ordinamento penitenziario ........................................................................................................ 1137
LAURA LAERA
L'applicazione delle misure di protezione e il trattamento penale dei minori nomadi .......................................................................................... 1145
SABRINA TOSI CAMBINI
Chi ruba i bambini? I risultati di uno studio sui casi di presunto tentato rapimento di minori gagé da parte di Rom nel periodo 1986-2007 ......... 1155

Sezione XII
LE SFIDE PER IL FUTURO
ANDRZEJ MIRGA
Crimini d'odio contro Rom e Sinti nell'area OSCE: una tendenza pericolosa .................................................................................................... 1169
MAURIZIO CERMEL
Rom e Sinti: cittadini senza patria o popolo europeo transnazionale? ...... 1185
NICOLAE GHEORGHE
Non si tratta di un «problema rom», né «europeo», si tratta di un «problema rumeno» ...................................................................................... 1213
MICHAEL GUET
Le misure contro il razzismo e l'intolleranza a protezione dei popoli rom e sinti: le raccomandazioni del Consiglio d'Europa ................................. 1231
TOMMASO VITALE e LORIS CARUSO
Ripensare le politiche a livello locale dentro il quadro di una tutela nazionale delle minoranze .......................................................................... 1241

Sezione XIII
VERSO UNA LEGGE ITALIANA PER IL RICONOSCIMENTO E LA TUTELA DELLA MINORANZA DEI ROM E DEI SINTI?
OLGA MAROTTI
Verso una legge italiana per il riconoscimento delle minoranze rom e sinte? ........................................................................................................ 1263
MAURIZIO PAGANI
Tra "legge" e "questione sociale" ............................................................ 1271
GIANCARLO PEREGO
Non ai margini, ma al centro: verso una legge italiana per il riconoscimento e la tutela delle minoranze dei Rom e dei Sinti? ........................... 1275

APPENDICE
UN'IPOTESI DI PROPOSTA DI LEGGE: NORME PER LA TUTELA E LE PARI OPPORTUNITÀ DELLA MINORANZA DEI ROM E DEI SINTI
PAOLO BONETTI, ALESSANDRO SIMONI e TOMMASO VITALE
Relazione generale .................................................................................. 1281
Bozza di proposta di legge: indice e articolato .......................................... 1295

 
Di Fabrizio (del 09/11/2011 @ 09:13:46, in Italia, visitato 1828 volte)

NdR: Motivazioni che personalmente non condivido, ma che trovo legittime.
Le riporto per puro dovere di cronaca, perché mi sembra solo una ripicca (tra fratelli coltelli) che, dopo settimane di discussioni, questa presa di posizione pubblica (in privato lo si sospettava da un po') sia arrivata a soli 2 giorni dalla manifestazione del 9 novembre.

(da youtube) Sempre per dovere di cronaca, potete trovare gli aggiornamenti in diretta della manifestazione su Twitter.

Federazioneromani.wordpress.com - 7 novembre 2011 - "Sembra che nessuno voglia riconoscere che la storia contemporanea ha creato un nuovo genere di esseri umani – quelli che sono stati messi nei campi di concentramento dai loro nemici e nei campi di internamento dai loro amici". (Hanna Arendt)

In occasione della prossima manifestazione nazionale dei Rom e dei Sinti, promossa a Roma per il prossimo 9 novembre, la Federazione Romanì esprime la propria dissociazione dalla piattaforma rivendicativa e ritira l'adesione all'iniziativa.

Il documento unitario che convoca la manifestazione pone soluzioni abitative che non superano la concezione stessa dei campi nomadi, e, al contrario, ne rafforzano "l'utilità" indirizzando un agire istituzionale distorto che continua a intervenire proponendo soluzioni speciali, "differenziate", su una categoria di persone inventata: " i nomadi"

La Federazione Romanì afferma in maniera forte e chiara la centralità del diritto alla casa come il tema decisivo della partecipazione attiva e come elemento centrale di un riconoscimento e una considerazione imperniati sui diritti di una minoranza storica e significativa anche per consistenza numerica.

E' ancora forte il pregiudizio in base al quale i Rom rifiutano di vivere nelle case perché vogliono vivere nei campi nomadi o all'aria aperta o in aree e terreni a "larghi orizzonti"; questi pregiudizi la popolazione romanì li ha pagati duramente in termini di emarginazione ed esclusione sociale, culturale e politica.

Sono pregiudizi prodotti anche dall'impreparazione del volontariato, dall'utilitarismo delle cooperative sociali che gestiscono i campi "nomadi", dalla negligenza e inettitudine istituzionale nel confrontarsi con una minoranza ascoltandola ed interloquendo direttamente.

Quella dei campi, dei "villaggi attrezzati" e delle "microaree", oltre ad essere un'anomalia tutta italiana, è una soluzione "differenziata", discriminante e segregante, e spesso sono le autorità che spingono le famiglie rom a vivere in questi luoghi di ghettizzazione che strutturano un sistema di apartheid proposto esclusivamente alla popolazione romanì.

Vogliamo dunque dichiarare che anche la popolazione romanì aspira ad un'abitazione "normale" per superare definitivamente ogni forma di segregazione/emarginazione abitativa, e vorrebbe poter essere presa in considerazione per accedere alle case dell'edilizia popolare, definendone la progettazione, le tipologie e le modalità.

Ridurre il fabbisogno abitativo alle forme truccate del campo "nomadi" è un'azione di efferata violenza e disumanizzazione.

La Federazione Romanì, le 18 associazioni e le persone che la compongono (tutte attive professionalmente sul territorio Italiano) credono che sia arrivato il momento di offrire alla minoranza romanì risposte politiche e di politica abitativa adeguate che facciano superare, senza alcuna possibilità di falsa interpretazione, la logica segregante dei campi nomadi e che, allo stesso tempo, restituiscano dignità alla coscienza collettiva del Paese.

La manifestazione del 9 novembre rischia di generare equivoci su un tema così importante; inoltre è basata su presupposti di contrapposizione che al momento non possiamo comprendere, vista la recente assegnazione (11 luglio 2011) alla 1° Commissione della Camera dei Deputati della proposta di legge per il riconoscimento della storica minoranza etnico-linguistica.

Nazzareno Guarnieri – presidente Federazione Romanì

GLI ADERENTI ALLA FEDERAZIONE ROMANI'
Graziano Halilovic – Ass. Romà onlus di Roma,
Ass. RomSinti@Politica Teramo
Demir Mustafa – Amalipè Romanò di Firenze,
Vesna Vuletic – Ass. Idea Rom Onlus Torino,
Ass. Azunen Romalen di Napoli,
Coop. Pralipè di Pescara,
Sergio Suffer – Nevo Gipen di Brescia,
Loris Levak – Ass. Rom Kalderash di Venezia,
Vojkan Stojanovic – Ass. Romano Pala Tetehara di Collegno (TO),
Mauro Priano – ASD Amalipè di Palermo,
Ass. Tikanè Assiem di Isernia,
Centro Studi Ciliclo Roma
Ass. Sassarè Lamè Isernia,
Ass. Paparuga di Torre del Greco,
Saska Jovanovic – Ass. Romnì Onlus Roma
Carlo Stasolla – Ass. 21 Luglio Roma
Marco Brazzoduro – Coop. Antica sartoria rom Roma
Fattoria sociale Bravalipè Chieti

Maria Grazia Dicati – Veneto
Umberto Spada – Lazio
Sarachella Concetta – Molise
Dimitris Argiropoulos – Emilia Romagna
Rojatti Raffaella – Lazio
Ferdi Berisha – Marche
Russo Ernesto – Abruzzo/Marche
Maurizio Marcellusi – Abruzzo
Rosi Mangiacavallo – Sicilia
Marcel Courthiade – Parigi
Giuliana Donzello – Toscana
Roberto Ermanni – Toscana

 
Di Fabrizio (del 11/11/2011 @ 09:22:16, in Italia, visitato 1447 volte)

Nella giornata del 7 novembre è stato attuato l'ennesimo intervento di polizia nei riguardi dei rom rumeni presenti sul nostro territorio, con lo sgombero di circa quaranta persone, tra le quali tre bambini minori di cinque anni e due donne in stato di gravidanza, accampati da circa due mesi sotto il ponte di via Baracca nel Comune di Firenze. Le forze dell'ordine, giunte alle prime ore del mattino quando gli abitanti si erano allontanati per le consuete occupazioni, hanno provveduto a sequestrare le tende presenti e liberare lo spazio, sparpagliando a terra gli effetti personali. Queste persone sono state lasciate senza alcun riparo ed è stato concesso loro di dormire soltanto un'altra notte nella stessa zona.
Ancora una volta un intervento di forza, attuato in condizioni climatiche sfavorevoli e senza previsione di alcuna soluzione di emergenza per garantire alle persone una minima tutela.
MEDU, in risposta ad un'urgenza umanitaria, provvederà [...] a distribuire delle tende per offrire nei prossimi giorni una minima protezione almeno alle famiglie in cui sono presenti i soggetti più vulnerabili.
MEDU denuncia le modalità di un'operazione di polizia che, oltre a ledere la dignità e minacciare il rispetto dei diritti umani e in particolare del diritto alla salute delle persone, non può avere altra conseguenza che il peggioramento delle loro condizioni. Da ultimo, non è possibile non rilevare come tali operazioni siano svolte nei confronti della popolazione rom con una frequenza e una facilità che non è permessa né accettata in alcun altro contesto di marginalità.

Medici per i Diritti Umani - cell.3351853361

 
Di Fabrizio (del 12/11/2011 @ 09:16:47, in Italia, visitato 1232 volte)

8 novembre 2011

Gentile redazione,
A.I.Z.O. rom e sinti, associazione di volontariato che da quarant'anni opera a fianco della popolazione rom e sinta su tutto il territorio nazionale, vi invia un comunicato stampa riguardo le dichiarazioni del on. Cavallotto
a seguito dell'allontanamento dei rom presenti nell'accampamento di Lungo Stura Lazio a Torino.

A disposizione per ulteriori delucidazioni, si porgono distinti saluti.

Ufficio Stampa A.I.Z.O.

A.I.Z.O. ONLUS
Via Foligno 2
10149 Torino
Tel: 0117496016 - 3488257600
Faz: 011740171

www.aizo.it

Nella giornata di ieri, a seguito dell'alluvione che ha colpito il torinese e dell'allontanamento dei rom accampati nel campo di Lungo Stura Lazio per motivi di sicurezza, l'onorevole Cavallotto della Lega Nord è intervenuto sull'evento dichiarando "La pioggia è riuscita nell'impresa fallita da Fassino, cioè lo sgombero del campo nomadi abusivo di Lunga Stura". Una dichiarazione choc che arriva nel giorno in cui vengono commemorate le vittime di questa alluvione, vittime che il gruppo della Lega Nord del comune di Torino ha chiesto di ricordare con un minuto di silenzio.

A.I.Z.O. rom e sinti, Associazione che da 40 anni opera a favore dell'inclusione del popolo rom, si esprime costernata per queste dichiarazioni, che non possono essere giustificate con nessuna motivazione. Una calamità naturale come un'alluvione è una tragedia che colpisce l'intera popolazione e il popolo rom, spesso duramente colpito da queste disgrazie, merita la stessa solidarietà di tutto il resto della popolazione. Ricordiamo per esempio la morte di una bambina rom durante un'alluvione di alcuni anni fa', quando il fiume Stura è esondato all'altezza del campo autorizzato di Strada dell'Aeroporto, rischiando di travolgere tutte le abitazioni dell'area realizzata dal Comune.

Gioirsi di un evento così tragico che può mettere a repentaglio la vita di persone, di qualsiasi etnia esse siano, è un atto vile e criminoso e che risulta stridente con la richiesta del gruppo della Lega Nord di osservare un minuto di silenzio per esprimere solidarietà alle famiglie colpite dalle recenti alluvioni. Gli esponenti della Lega sembra continuino a dividere la popolazione in due categoria: una a cui esprimere solidarietà e vicinanza, un'altra da dimenticare e considerare solo quando crea problemi.

La replica del deputato, intervenuto dopo le polemiche che hanno suscitato le sue parole, non sono sufficienti per giustificare delle parole così pesanti e irrispettose della vita umana.

A.I.Z.O. ritiene che sia di fondamentale importanza affrontare la situazione del accampamento di Lungo Stura Lazio ma trovando soluzioni alternative per le persone che vi abitano che permettano loro di emanciparsi dalla condizione del grande campo abusivo e non le costringano a cercare un'altra area dove accamparsi tra topi e immondizia, senza acqua e elettricità. Uno sgombero senza alternative di certo non risolve il problema della sicurezza e della legalità e risulta essere solo un'inutile spreco di risorse economiche, ma augurarsi che sia un'alluvione a sgomberare il campo è oltremodo insensato e irrispettoso.

A.I.Z.O. invece si augura che dichiarazioni di questo tenore, che provocano anche l'indignazione della comunità internazionale, non vengano più espresse da coloro che fanno parte dell'attuale governo.


Ndr: in redazione a Mahalla pensiamo che Davide Cavallotto si sia montato la testa e pensi di essere parte di un progetto divino. Il sospetto ci è venuto sin dai tempi che Cavallotto faceva l'imbianchino: come potete vedere nel suo lavoro alla Cappella Sistina (QUI foto originale), già allora immaginava che gli zingari non dovessero trovare posto sull'arca.

 
Di Fabrizio (del 15/11/2011 @ 09:32:52, in Italia, visitato 1519 volte)

blog.vita.it/francamente di Franco Bomprezzi

Il tempo per pensare e per osservare non manca, fino a quando resto qui, accanto al letto 14 dell'Unità Spinale. I giornali sul letto, la televisione in sottofondo, il computer acceso per sfogliare il web. Ammetto di aver gioito in silenzio, ieri sera, senza crudeltà e senza rabbia, ma giusto con quel tanto di fiduciosa speranza in un cambiamento possibile, e quasi epocale, che non poteva non accompagnarsi alle immagini delle faticose quanto ineluttabili dimissioni di Silvio Berlusconi da presidente del Consiglio. A parte il giudizio su di Lui, di cui si è scritto e detto anche troppo, ho pensato subito al disfacimento di una innumerevole e costosa corte dei miracoli, governativa e paragovernativa, che, specialmente negli ultimi anni, cioè in questa disperante legislatura, ha dato prova talmente scarsa, in fatto di competenze e di attendibilità delle decisioni, da meritare un rapido silenzio, un definitivo oblio, senza ritorno.

Ecco perché stando qui, con le mie ossa in esposizione, adagiate su teche di resina, come reliquie di una fragilità umana della quale dovrò finalmente e stabilmente tener conto, non riesco ad appassionarmi al sangue, un po' vigliacco e scontato, che si accompagna alle scene peraltro prevedibili e ovvie di giubilo e di scherno nei confronti di Silvio. Il mio pensiero corre all'improvviso e ormai quasi certo cambio di scena, come quando in teatro, tra un atto e l'altro, si spostano le quinte, si cambiano gli arredamenti, entrano sul palco nuovi protagonisti. Il volto di Monti è rasserenante. Dà la sensazione di avere già in mente non soltanto le prime mosse, ma anche i dettagli, le strategie, i collaboratori ai quali affidare, con metodo sperimentato in anni di lavoro in alta quota, le politiche immediate, le misure congiunturali, gli scenari a breve termine. La scelta dei ministri e dei sottosegretari, se corrisponderà al suo profilo, e se i partiti glielo consentiranno (ma in questo senso un ruolo decisivo lo sta giocando sicuramente il presidente Napolitano) ci porterà improvvisamente a fare i conti con persone competenti nei singoli settori, prevalentemente di estrazione universitaria, ma già fortemente connotati per una lunga consuetudine al confronto programmatico con pezzi della società civile ed economica del Paese.

Qui dal letto 14 avverto perciò un rischio tutt'altro che banale. Ossia temo che il mondo del sociale, non solo della disabilità che ben conosco, ma più in generale quella parte di società che ogni giorno vive su di sé e interpreta al tempo stesso il welfare, il volontariato, la cooperazione sociale, la sussidiarietà, la gestione dei servizi sul territorio, arrivi a questo appuntamento con la Storia in una situazione paradossale, di massima stanchezza, di logoramento, di sfiducia quasi rassegnata nel funzionamento delle istituzioni pubbliche, specialmente statali.

E' invece adesso che dobbiamo, tutti quanti, trovare la forza e la lucidità delle proposte migliori. Non solo la difesa, ovvia, dell'esistente, quando riguarda i diritti essenziali delle persone più deboli (disabili, anziani, vecchi e nuovi poveri, giovani, disoccupati, donne, immigrati, e così via), ma anche l'attacco, ossia la proposta attiva di pezzetti di riforma possibile, di miglioramento della qualità della spesa, di individuazione dei percorsi virtuosi, di azzeramento di tavoli di discussione ridicoli (penso alla legge delega sulla riforma dell'assistenza).

Dobbiamo cioè sforzarci di evitare che l'agenda di un governo tecnico di emergenza sia dettata solo dagli euroburocrati che hanno messo in un angolo Berlusconi e soci. Il modo per farlo è inserirsi attivamente, robustamente, in modo visibile e forte, in questa fase di ripensamento del welfare, non delegando ai poteri forti, alla finanza, alle banche, alle grandi imprese, agli opinion makers che spesso sono totalmente sprovveduti o addirittura male informati rispetto ai temi che ci stanno a cuore.

Mi piace immaginare che ci sia un parallelo tra la mia convalescenza lenta ma costante e la cura ri-costituente di un governo che dovrà di volta in volta conquistare sui singoli provvedimenti il più vasto e inedito consenso nel Parlamento e nel Paese. In un certo senso a Roma può accadere adesso ciò che a Milano stiamo sperimentando, fra mille fatiche e difficoltà, e anche incomprensioni: un'alleanza creativa e operosa fra la parte più riformatrice della società e la borghesia laica e cattolica che sa dove mettere le mani e la testa. In questo modo, se avremo un po' di fortuna, potremo perfino aver voglia di nuovo di far politica, nel senso più nobile e corretto del termine.

Una cosa è certa: in queste ore mi cresce la voglia di tornare a casa, di riprendere il cammino, per quel che poco che potrò fare, da giornalista e da cittadino. Speriamo.

 
Di Fabrizio (del 16/11/2011 @ 09:05:09, in Italia, visitato 1527 volte)

...dagli insediamenti siti nel Comune di Milano, promossa dal Naga (Associazione Volontaria di Assistenza Socio-Sanitaria e per i Diritti di Cittadini Stranieri, Rom e Sinti).

Al Sindaco di Milano
Al Prefetto di Milano

L'associazione Naga si dichiara contraria ad ogni sgombero di insediamenti abitativi di cittadini Rom nel Comune di Milano, in particolare di quelli che non siano accompagnati da politiche di accoglienza e alternative valide, sia in termini di migliori e più stabili condizioni abitative che di concrete possibilità di integrazione scolastica e lavorativa, con il preventivo coinvolgimento delle famiglie stesse.

Riteniamo che, a maggior ragione con l'arrivo delle basse temperature e di avverse condizioni atmosferiche, vi debba essere la cessazione immediata di qualsiasi sgombero.
Le motivazioni addotte dall'amministrazione per gli sgomberi effettuati nell'ultimo periodo - vale a dire che si tratterebbe di insediamenti nuovi - non possono essere un alibi per questo tipo di azioni. Come abbiamo più volte sottolineato, gli sgomberi riguardano da tempo, nella maggior parte dei casi, gli stessi gruppi familiari e non hanno altra conseguenza che aggravare le condizioni di vita di queste persone e spostare il “problema” in altre zone. Né possono essere un alibi generiche “esigenze di sicurezza” che, se fossero veramente esistenti, andrebbero affrontate non con i soli sgomberi, ma con la messa in sicurezza delle aree e la ricerca di soluzioni alternative.

Segnali allarmanti arrivano anche da insediamenti come quello di Chiaravalle che, pur nel degrado e nelle serie difficoltà in cui versa, si può considerare uno dei campi stabili e di lunga durata dell'area di Milano, dove abitano - forse grazie alla sua stabilità - un buon numero di persone con un lavoro e molti bambini con un'esperienza scolastica e formativa.
Chiediamo perciò all'Amministrazione comunale chiarimenti e garanzie in merito alla salvaguardia delle condizioni di vita degli abitanti del campo.

Sulla base di queste premesse, con la presente petizione si chiede :

1. La sospensione immediata di ogni sgombero nel Comune di Milano che non sia accompagnato da un serio e concreto sforzo di accoglienza alternativa per i gruppi familiari.

2. La comunicazione pubblica del piano del Comune riguardo alle condizioni abitative di cittadini Rom e Sinti presenti in aree dismesse e campi autorizzati e del finanziamento degli interventi attuati e ancora da attuare.

Milano, 10 novembre 2011

<FIRMA LA PETIZIONE>

 
Di Fabrizio (del 16/11/2011 @ 09:05:22, in Italia, visitato 1470 volte)

Segnalazione di Franco Marchi

Rom e Sinti: "Lega razzista, anche noi siamo italiani" Il Fatto Quotidiano

Rom e Sinti manifestano per la prima volta a Montecitorio. 22 associazioni che hanno radunato almeno 200 persone con striscioni e bandiere. Negli scorsi giorni, durante le alluvioni che hanno funestato il nord-ovest dell'Italia, l'on. della Lega Nord Davide Cavallotto, manifestava sollievo perché le alluvioni erano riuscite nell'impresa di sgomberare il campo nomadi abusivo sul Lungo Stura a Torino. Oggi dinnanzi la Camera dei Deputati, la protesta dei Sinti e Rom italiani rispondono alle dichiarazioni del deputato del Carroccio, ma chiedono anche maggiori diritti, come: una tassazione meno dura per i giostrai, case popolari al posto dei campi attrezzati e chiedono anche l'istituzione di un giorno della memoria. "Chiediamo di essere riconosciuti come popolazione, chiediamo il dono della memoria, perché anche noi siamo caduti in tempo di guerra e l'Italia – dicono – è rimasta l'unica nazione a non riconoscerci".

Video di Manolo Lanaro, montaggio Paolo Dimalio


NdR: L'album fotografico su Facebook


Presidio Sinti: 'Commercializziamo ferro in nero ma vorremmo essere legalizzati' C6.tv

Roma. Sono arrivati da tutta Italia per far sentire la propria voce. Sono i Sinti delle diverse regioni del paese che ai piedi di Montecitorio chiedono a gran voce il riconoscimento, come minoranza, dello status di Sinti. 'La seconda cosa che noi chiediamo allo Stato è di essere legalizzati' ci racconta un manifestante 'soprattutto nel lavoro. Noi compriamo e vendiamo ferro dalle scuole e dai cantieri, ma lo facciamo in nero. In questo lo Stato ci deve aiutare.' Servizio di Angela Nittoli

 

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