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Di Fabrizio (del 01/10/2009 @ 09:25:26, in Europa, visitato 1673 volte)

Da Romanian_Roma

Reuters AlertNet (disclaimer)

Un bambino rom ritorna a casa con contenitori di acqua pulita, che ha "guadagnato" lavorando per i vicini World Vision MEERO, http://meero.worldvision.org

28 Settembre 2009 - L'attesa di una propria fornitura d'acqua è quasi terminata per gli oltre 100 Rom della comunità Cobadin di Costanza, dove genitori e figli lavorano per i loro vicini per ottenere soltanto acqua potabile. I due pozzi ricostruiti dall'Associazione Sunshine Cobadin con i fondi World Vision Romania daranno a circa 16 famiglie accesso all'acqua potabile e non dovranno più lavorare o camminare per km. per procurarsela.

"Lavoriamo tutto il giorno per due galloni (8 litri) d'acqua," piange una donna rom la cui voce racconta la triste storia di oltre 100 persone di Cobadin, una comunità rurale nella regione di Costanza, sud-est della Romania.

Vivono alla periferia del villaggio, in misere case di terra rattoppate con teli di plastica, le famiglie lamentano il fatto che i due pozzi che si iniziarono a scavare molti anni fa,, sono stati analizzati e dichiarati contaminati. Da quel momento sono stati obbligati a mendicare l'acqua dai loro vicini e lavorare tutto il giorno per pochi litri d'acqua.

"Negli ultimi due anni non abbiamo avuto alcuna sorta d'acqua nelle nostre case. Di solito la prendevamo fuori dal municipio, ma lo scorso inverno l'hanno chiusa. Tutta l'estate abbiamo trasportato l'acqua dalla pompa della scuola, ma ora stanno chiudendo i cancelli. Quando chiediamo l'acqua ai vicini, dicono che dobbiamo pagarla. Pagare con cosa?" si chiede Ismail Redivan, padre di quattro bambini.

Ogni giorno Ismail lavora per portare abbastanza acqua ai suoi bambini. Trasporta spazzatura su un carro, cura il giardino dei vicino - tutto per l'acqua. "Senza acqua, moriamo," dice semplicemente.

Salie ed i suoi tre figli camminano per quattro km. al giorno per prendere l'acqua da un pozzo dei parenti. "Se in casa non abbiamo acqua, non beviamo. Resistiamo. Se i bambini si svegliano di notte e chiedono l'acqua, non possiamo dargliela," spiega Salie.

Emaciata e debole per il cancro, Zulfie - 70 anni, non è preoccupata per sé, ma per i suoi animali, la sua ultima fonte di gioia e soddisfazione. "Non ho acqua - nemmeno per il mio gatto," dice la nonna.

Ma l'acqua potabile è solo il primo anello della catena di problemi per questi Rom. Quando si centellina ogni goccia d'acqua è difficile parlare di igiene. "Lavo tutti i bambini nella medesima acqua," dice Emma, 32 anni, madre di sei ed in attesa del settimo. Suo figlio Resep, 15 anni, ha terminato il quarto grado a scuola, ma ora non va più a scuola.

"Voglio davvero andare a scuola, ma mi vergogno con i miei compagni in questi vestiti sporchi e puzzando. Ora sto lavorando per un vicino turco, che mi da tre bidoncini d'acqua, ogni giorno, solo per bere," relaziona Resep.

Tutti ricordano con nostalgia quando i pozzi funzionavano. "Avevamo acqua dolce e fresca," dice l'anziana rom.

Corina Iordanescu, coordinatrice del Progetto di Sviluppo Comunitario di World Vision, spiega perché ricostruire i pozzi è così cruciale. "Abbiamo deciso di ricostruire i pozzi per aiutare le famiglie rom ad avere una migliore qualità di vita, perché possano lavare i loro bambini, i vestiti ed avere basiche condizioni igieniche."

"Dopo che avremo ricostruito il pozzo, tratteremo l'acqua con il cloro per 48 ore. Dopo, faremo una prova per vedere se l'acqua è bevibile. I pozzi avranno le pareti esterne, shaduf [il braccio per raccogliere l'acqua] e una botola per proteggere i bambini," dice Ani Vlaicu, presidente dell'Associazione Sunshine Cobadin e consigliere tecnico municipale per i Rom.

Secondo il Rapporto 2008 sui Diritti Umani di Amnesty International, l'UNICEF a marzo dello stesso anno riportava che oltre il 70% delle case rom non ha una fornitura d'acqua diretta.

Ufficialmente ci sono in Romania 535.140 Rom, che rappresentano il 2,5% della popolazione, ma le stime non ufficiali danno un totale fra i 700.000 e i 2,5 milioni di persone.

Source: World Vision Middle East - Eastern Europe, Central Asia office

Reuters e AlertNet non sono responsabili del contenuto di questo articolo o di qualsiasi sito internet esterno. I punti di vista espressi sono del solo autore

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Di Fabrizio (del 03/10/2009 @ 19:16:20, in Italia, visitato 1807 volte)

Conferenza "La voce del popolo Rom: Nuove politiche e strategie verso la rappresentatività"

Roma, 30 Ottobre 2009 dalle ore 15,30 alle ore 19.30 (la sede è in corso di definizione e sarà trasmessa con la prossima comunicazione della conferenza)

Interverranno: Parlamentari Italiani ed Europei, forze politiche, il Governo, enti locali ed istituzioni, rappresentanti rom di organizzazioni Europee, rom e sinti, la società civile italiana

"Il fallimento in passato di gran parte degli interventi a favore dei rom/sinti in Italia è da attribuire al mancato coinvolgimento attivo dei "soggetti" in un processo di autodeterminazione.
La strategia della Federazione romanì mira a riconoscere e valorizzare le professionalità rom/sinte per "strappare" le redini dalle mani di una politica "sociale" di assistenzialismo culturale emarginante e segregante, e riportarla alla legittimità di una politica culturale "attiva" di autodeterminazione della
popolazione rom e sinta.
Il programma politico della Federazione romanì è finalizzato a costruire una RAPPRESENTATIVITA’caratterizzata da qualità progettuale per passare dalla mediazione alla partecipazione attiva e per promuovere una politica per la cultura romanì."

Programma provvisorio
Ore 15, 30 presentazione
Ore 15, 40 Presentazione del programma politico e delle strategie della Federazione romani. Interventi di Demir Mustafà, Bruno Morelli, Sergio Suffer
Ore 16, 30 Saluto
Ore 17, 00 Presentazione programma politico e strategie della Federazione romanì. Interventi di Graziano Halilovic, Loris Levak, Najo Adzovic, Nihad Smajovic
Ore 18, 00 Intervento rappresentanti rom organizzazioni Europee
Ore 19, 00 Saluto
Ore 19, 30 Conclusioni

Il coordinatore: Bruno Morelli
Il segretario: Graziano Halilovic
Il presidente: Guarnieri Nazzareno

Info: federazioneromani@yahoo.it - Fax 0664829795 - tel. 3277393570

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Di Fabrizio (del 04/10/2009 @ 09:49:57, in scuola, visitato 1601 volte)

Da Roma_Francais

I Rom tornano sulla scacchiera politica

La scolarizzazione dei bambini rom pone problemi alla municipalità socialista di Cenon. Ma non a Bordeaux o Gradignan, due comuni di destra.

All'interno ci sono molti materassi, e qualche arnese per cucinare. All'esterno, davanti a questa vecchia casa persa nei contrafforti della stazione di Cenon, un terreno abbandonato dove, questo martedì, i bambini ammazzano il tempo. Sempre all'esterno, un carrello riempito di bottiglie d'acqua, la casa abbandonata di rue du Maroc non ha né acqua, né elettricità.

Da sei mesi vivono qui una trentina di persone. Rom, di nazionalità rumena. Tra loro, una dozzina sono minori e non conoscono la scuola, come molti dei bambini rom. In causa: la difficoltà delle pratiche, gli sgomberi frequenti, voluti o forzati dalle espulsioni. Ma anche, in questo caso preciso, le "reticenze del comune", accusano i militanti delle associazioni.

Tra i più attivi, Jérôme Lobao, presidente dell'associazione Procom, si dice "molto innervosito" dal comportamento di Alain David, sindaco socialista di Cenon. Gli rimprovera di ostacolare l'accesso dei Rom alla scuola, rifiutando lorola domiciliazione amministrativa. Questa procedura avrebbe permesso loro di avere un indirizzo al Centro Comunale di Azione Sociale (CCAS).

Procedura d'espulsione

I due comunicano per raccomandata. In una corrispondenza recente, Alain David ha precisato che deciderà "entro due mesi". "E' improponibile! I bambini saranno completamente passati al rientro...", deplora Jérôme Lobao.

Il sindaco si difende dalla sua posizione ideologica; invocando lo stretto rispetto della legge. "Ho in effetti ricevuto la lettera di questa associazione che richiede la domiciliazione delle famiglie. Ho adisposizione legalmente un tempo di due mesi per prendere la mia decisione: ne approfitto per consultare i miei servizi. In fondo, si pone comunque un problema di domiciliare famiglie che occupano illegalmente una proprietà della comunità urbana..."

La CUB, di cui Alain David è il secondo vice-presidente, possiede in effetti quest'opera muraria promessa ai grandi lavori nel quadro della sistemazione della stazione. La CUB ha depositato una domanda di espulsione, che domani sarà esaminata dal tribunale. "Voi, sareste contenti di trovare, rientrando la sera, qualcuno installato a casa vostra?", si interroga l'eletto di sinistra.

Intransigente sulla domiciliazione, il sindaco garantisce tuttavia "di non aver mai rifiutato un bambino nella scuola. Non ho visto volontà reali sul terreno." Replica di Jérôme Lobao: "Nelle scuole, ci dicono: senza domiciliazione, niente scolarizzazione."

Guerra delle sinistre

Il contenzioso tra i due in questi ultimi giorni ha preso una dimensione politica, interna alla sinistra. Sul suo blog, Jérôme Lobao, già membro del PS e ora vicino al Partito della Sinistra, fustiga "una città socialista che rifiuta l'iscrizione dei bambini nelle scuole della Repubblica".

Ed all'inizio della settimana, Michel Chanteau, militante molto implicato nel sostegno ai sans-papiers, ha invitato per email "tutti i socialisti di Cenon a prendere, in una giornata di protesta, la tessera dell'UMP (la destra ndr)".

Riguardo alla scolarizzazione dei Rom, Lobao e Chanteau salutano gli sforzi delle due municipalità che non sono assolutamente schierate a sinistra: Gradignan e Bordeaux.

Nella prima, una quindicina di Rom hanno occupato da un anno una vecchia stazione di benzina, in cours du général-de-Gaulle. "Si fa in modo che la loro situazione sia decente, anche se è giuridicamente irregolare. Teniamo, con la CCAS e la Croce Rossa, a soddisfare le necessità elementari, come l'abbigliamento, il vitto e la scuola", spiega il sindaco di Gradignan, Michel Labardin, membro di Comunità del futuro, il gruppo di Alain Juppé alla CUB. "Due bambini rom così hanno appena fatto il loro rientro nelle nostre scuole. L'uno nella scuola materna, l'altro nell'elementare."

Quanto a Bordeaux, Jérome Lobao sottolinea che i "bambini rom sono iscritti alle scuole senza nessun problema". La delegata agli affari scolastici di Alain Juppé, Brigitte Collet, precisa: "E' per noi un principio superiore, tutti i bambini sono accettati, quale che sia lo status dei loro genitori."

Auteur : JULIEN ROUSSET j.rousset@sudouest.com

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Di Fabrizio (del 05/10/2009 @ 09:45:13, in media, visitato 1658 volte)

Da Baxtalo's Blog

Rromiă, Mujeres Gitanas

Questo cortometraggio di eccellente qualità sia per la forma che il contenuto, è stato presentato al Concorso Internazionale Audiovisivo Gitano "TIKINÓ", nella categoria "Fatto per Gitani", dove ha vinto l'ultima edizione di questo concorso.

Questo concorso si svolge nel Centro Socio-Cultural Gitano de Granada ed ha preso il nome di Tikinó (corto in caló). E' nato gitano ed in questi tre anni è stato riconosciuto come concorso riferito a tematiche di preferenza gitane nei circuiti internazionali dell'audiovisivo.

Da allora, Tikinó cammina seguendo gli obbiettivo che lo originarono. Costituire uno spazio di espressione dei gitani e per i gitani, e diffondere la cultura gitana, assieme ad altre situazioni di rilevanza sociale, col massimo di spazi possibili.

Rromiă, è il titolo del documentario che mostra il comportamento di alcune donne gitane di fronte al lavoro, gli studi o la maternità. In questo corto Tatiana ci racconta la sua storia che si sviluppa nella comunità gitana di Gracia, a Barcellona, dove è la prima e unica donna che ha studiato sino a conseguire un titolo universitario.

Per arrivare a conseguire la sua meta ha dovuto sfidare la mentalità che la circondava, che mette in discussione l'identità gitana di chi vuole studiare, soprattutto se si tratta di una donna.

Fotogramma di Rromia, Mujeres Gitanas con Tatiana Font come Protagonista.

Le autrici di questo corto sono Tatiana Font e Francesca Svampa. Francesca Svampa è realizzatrice di audiovisivi con studi in economia, teatro e documentario cinematografico, e Tatiana Font è creatrice di audiovisivi, promotrice scolastica e portavoce della Unión Gitana di Gracia. Si sono conosciute durante il programma "Roots&Routes" che appoggia i giovani nella realizzazione di progetti audiovisuali. Da questo incontro, hanno realizzato "Rromia", un documentario che narra la storia di Tatiana, una giovane gitana del Barrio de Grácia e la visione di Francesca come straniera, esplorando la realtà dei gitani spagnoli e catalani.

Il documentario è stato girato originariamente in catalano e in castigliano con sottotitoli in castigliano, ma ne esiste anche una versione in inglese che è divisa in tre parti:

http://www.vimeo.com/4520125
http://www.vimeo.com/4724962
http://www.vimeo.com/4888443

Spero che vi piaccia, come sempre le donne gitane ci danno grandi lezioni di costanza, lotta e superamento.

Per vedere il video correttamente, Francesca suggerisce il link http://www.vimeo.com/3392826

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Di Fabrizio (del 06/10/2009 @ 09:10:27, in Italia, visitato 1605 volte)

Il corso di Sociologia del diritto I e il Cirssi

ORGANIZZANO martedì 13 ottobre 2009 dalle ore 16.30 alle ore 18.30
in AULA B2, a Cà Borin, via del Santo n. 22 PADOVA

un incontro-dibattito in occasione della presentazione del libro:

Politiche possibili: abitare le città con i rom e i sinti (Carocci, Roma, 2009)

INTRODUCE E COORDINA:
prof. Giuseppe Mosconi (titolare del corso di Sociologia del diritto I)

INTERVENGONO:

Tommaso Vitale (Università di Milano Bicocca - curatore del libro)
Renata Paolucci (Opera Nomadi di Padova - autrice del capitolo: “Padova: il superamento dei campi nomadi e il Progetto di inserimento scolastico”)
Claudia Mantovan (Dipartimento di Sociologia, Università di Padova - autrice del capitolo: “Venezia: quando un ente locale deve lottare per realizzare le proprie politiche”)

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Di Fabrizio (del 07/10/2009 @ 09:18:42, in Italia, visitato 1601 volte)

Questa mattina (ieri ndr) è stato eseguito il provvedimento di espulsione dal campo comunale di via Bonfadini di alcune famiglie Rom.

Sicuramente ne seguiranno a breve degli altri.

C.ca 300 agenti, in tenuta antisommossa, hanno occupato l'area impedendo anche alla tv e ai fotoreporter di accedere e documentare l'accaduto, come se il "campo" fosse una sorta di "teatro di guerra"...

Vale la pena di ricordare che il pretesto per l'intervento è stata la constatazione del possesso anche di un solo immobile sul territorio nazionale da parte di uno dei componenti la famiglia.

Peccato, come sanno bene i servizi sociali e gli operatori del presidio sociale che se ne occupano, che tale "requisito" non sia estensibile ad un'intera "famiglia allargata" che somma al proprio interno più nuclei familiari.

Inoltre, avverso tale provvedimento era stato mosso regolare ricorso al TAR e, tra due giorni, sarà in discussione la richiesta di sospensiva del provvedimento medesimo.

L'ordine di abbattimento delle strutture abitative non è stato mostrato nè ai legittimi proprietari della casetta nè all'avvocato lì presente.

Probabilmente si è trattato dell'ennesimo abuso e non è stato esibito perchè... inesistente.

Quello di stamattina non solo è uno degli atti istituzionali più gravi che si siano perpetrati in questa città, "molto più grave" di tutti i precedenti sgomberi che lo hanno preceduto perchè segna il concreto inizio dell'abbandono di ogni politica sociale verso i cittadini rom (tra l'altro, italiani e residenti...), ma anche un motivo di profonda vergogna per chi non ha sentito il dovere e la necessità di far sentire la propria voce e prendere una posizione chiara di condanna.

Il Direttivo
Opera Nomadi Milano


Per maggiori informazioni: operanomadimilano@tiscali.it - mauriziopagani@operanomadimilano.org

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Di Fabrizio (del 07/10/2009 @ 09:36:46, in Italia, visitato 1577 volte)

Ricevo da Marco Brazzoduro

Venerdi 25 Settembre 2009 :: ore 21:52
C-day. Roma, i lavavetri raccontano il razzismo del pacchetto sicurezza

Intorno alle 19, un’azione organizzata dall’associazione Popica ha sorpreso centinaia di persone su una delle strade più affolate e popolari di Roma, via Casilina. Nell’angolo tra via Berardi e via Clandestina, un’area abitata da numerosi migranti e rom, alcuni volontari dell’associazione e una decina di rom del vicino campo di via di Centocelle hanno cominciato tutti insieme a pulire i vetri delle automobili ferme al semaforo e, invece di chiedere in cambio monete, distribuivano, tra lo stupore di molti, volantini sul pacchetto sicurezza e sul Clandestino day.

www.carta.org

OMNIROMA

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Di Fabrizio (del 08/10/2009 @ 09:04:53, in Italia, visitato 1814 volte)

Martedì 6 settembre nel campo di via Bonfadini a Milano c'è stato uno sgombero parziale, raccontato nel Comunicato dell'Opera Nomadi. Quello che segue è il racconto dello sgombero, visto da Veronica, che dentro quel campo ci abita.

Si sono presentati alle 4 di mattina, bloccando tutte le strade che portano al campo. Erano più di 200 tra carabinieri, vigili e caschi blu, che dovevano solo sfrattare 19 abusivi e non Totò Riina. Hanno vietato l'ingresso ai giornalisti e ad altri testimoni esterni (ho provato lo stesso ad avvertirli). Hanno iniziato con offese verso gli zingari, questi hanno risposto con lanci di viti e bulloni, e così carabinieri e caschi blu si sono schierati, hanno iniziato il loro richiamo "oh oh oh oh", così hanno iniziato a tirare calci manganellate verso donne e uomini. Visto che in mezzo c'erano dei bambini, il capo dei caschi blu ha ordinato di non muovere più un dito, addirittura un minore il figlio di uno sfrattato si è preso due schiaffi da uno di loro, vi sembra giusto? Vi scrivo, grazie a tutti per l'attenzione, perché questa storia la voglio far sapere a tutto il mondo. Adesso sono rimaste tutte le macerie e tutto il degrado, visto che sono andati via senza neanche ripulire!!!! Cosi i bambini riescono a farsi molto male, tanto che gli frega, mica sono figli loro. Non ho mai visto niente del genere in vita mia!!!!!!!!!!!!

Alcuni bimbi ora vivono con la paura che riaccada visto che già hanno detto che lunedì prossimo torneranno per sfrattare altre 3 famiglie.

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Di Fabrizio (del 09/10/2009 @ 09:34:13, in Italia, visitato 3221 volte)

Chi mi conosce, sa che il campo sosta di via Idro a Milano è quello che ho frequentato da giovane, e dove ho imparato i primi rudimenti sui Rom. Spesso il blog mi porta lontano, ma poi ci torno sempre con qualche articolo... L'occasione in questo caso è ghiotta: un quartiere che difende i propri rom.

Dallo scorso maggio sono apparse sulla stampa nazionale numerosi articoli (vedi rassegna stampa) sull'intenzione del comune di Milano di impiegare i fondi europei stanziati per i Rom, utilizzandoli per la progressiva chiusura di tutti i campi sosta comunali.

In particolare il campo di via Idro 62, che ospita da 20 anni una comunità di Rom Harvati (abitanti da più di 40 anni nella zona), vedrebbe lo spostamento dei Rom presenti, per farlo diventare un campo di transito per altre comunità rom sgomberati dagli altri campi (provvisori o regolari) a Milano.

Mercoledì 7 ottobre si è tenuta a Villa Pallavicini una conferenza stampa indetta dal comitato Vivere in Zona 2, dove si è affrontato anche questo tema.

Il comitato Vivere in Zona 2 e la comunità dei Rom residenti in via Idro, concordemente respingono il piano del comune di Milano.

La loro comune posizione è che:

Nel campo comunale di via Idro vivono cittadini italiani che hanno diritto di uscire dalla loro situazione di provvisorietà che dura da quasi mezzo secolo. Il trasferimento di questa comunità per far posto ad altri Rom, non risolverebbe né i problemi degli uni né quelli degli altri. Anzi, senza paura di essere razzisti, il punto POLITICO  è che non ci può essere una reale volontà di risolvere i problemi dei Rom arrivati in Italia negli ultimi decenni, quando colpevolmente non si affronta la questione dei Rom italiani e della loro emarginazione secolare.

I Rom tuttora residenti in via Idro hanno diritto, dopo anni di abbandono, ad una sistemazione stabile e dignitosa, ovvero:

  • possibilità di accesso alle case popolari per chi ne faccia richiesta;
  • oppure: la disposizione di un terreno dove potersi stabilire DEFINITIVAMENTE con la propria famiglia ed il proprio nucleo allargato;
  • oppure: venga riconosciuta definitivamente la loro residenza nel campo di via Idro, che deve ospitare le famiglie in condizioni salubri e civili, in strutture fisse e non provvisorie.

Ai Rom vengano quindi offerte le possibilità di essere cittadini a pieno titolo, nel rispetto delle loro tradizioni e culture, senza dover continuamente pagare lo scotto di una sistemazione provvisoria da cui possono essere sfrattati in ogni momento,in balia di emergenze che non sono provocate da loro.

Per questo, il comitato Vivere in Zona 2 e la comunità dei Rom residenti in via Idro, pur riconoscendo l'esigenza di un testo che regoli la permanenza in un campo sosta, respingono quanto proposto dai cosiddetti PATTI DI LEGALITA', in particolare quello che renderebbe un campo sosta del tutto simile ad un carcere all'aperto.

Per finire, si ricorda che la comunità Rom di via Idro, vive in un'area verde a forte rischio di speculazione edilizia. Molti componenti della comunità , che nel tempo si sono anche organizzati con una propria cooperativa, sono qualificati professionalmente come operatori del verde, altri potrebbero riconvertire le loro capacità di allevatori di cavalli per attrezzare un maneggio. Sono tutte attività che valorizzerebbero per tutta la zona l'area in cui vivono

Rassegna stampa da maggio a settembre 2009:

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Di Sucar Drom (del 09/10/2009 @ 09:53:13, in blog, visitato 1623 volte)

Rom e Sinti, «Conoscersi ed eliminare le paure»
Il mondo dei Rom e dei Sinti va prima conosciuto, poi capito e infine integrato. Circa 40 persone, rappresentanti di associazioni sinte e rom, si sono date appuntamento in via Turra, il 17 sette...

Medole (MN), la retorica della sicurezza tra discriminazioni e violazioni dei diritti
Questa sera siete invitati all’incontro / dibattito dal titolo “La retorica della sicurezza tra discriminazioni e violazioni dei diritti. Testimonianze delle comunità sinte e rom”. L’incontro si terrà a Medole, presso la Torre Civica in Piazza Castello. Interverranno Yuri Del Bar e Carlo Berini dell’...

Non siamo "nomadi"!
Ancora oggi in Italia le minoranze storiche linguistiche sinte e rom sono oggetto di discriminazione, a partire dal negare a noi Sinti e Rom il diritto di autodefinirci. “Nomadi” è il termine utilizzato strumentalmente da alcuni politici per “risolvere” i problemi, soprattutto abitativi, vissuti dai S...

Schio (VI), un documento con 90 firme per due anziane sinte
Un elenco di novanta firme a supporto del dossier "Levacovigh/Caris". Il caso di Adriana Levacovigh e Nicoletta Caris, le due donne della comunità sinta che sostano da qualche settimana nel sagrato del convento dei Cappuccini dove hanno ottenuto un anno fa resi...

Ue: le popolazioni sinte e rom sono discriminate
Le popolazioni sinte e rom sono discriminate ovunque, in particolare però nei Paesi dell’Europa centrale. Questo è in estrema sintesi, il quadro illustrato il 28 settembre a Bruxelles, dal commissario Ue per gli Affari sociali, l’ambiente e le pari opportunità, il ceco Vladimi...

Roma, per i Rom è iniziato il quarto censimento in un anno
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Pringiarasmi, un corso di formazione che diventa laboratorio di idee
Premessa. Nel 2008 l’Istituto di Cultura Sinta è stato contattato dal Comune di Cremona, settore Politiche Educative, per organizzare un corso di formazione sulle minoranze sinte e rom, in rapporto alla scuola. Il corso doveva essere rivolto agli insegnanti della scuola materna ed element...

Roma, ultime dal Cie di Ponte Galeria
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Il Premio Riviera delle Palme a Milena Magnani per il romanzo “Il circo capovolto”
Milena Magnani e Gherardo Colombo hanno vinto la 26a edizione del “Premio Riviera delle Palme” per la narrativa e la saggistica e hanno incontrato la città sabato 26 settembre scorso presso l'auditorium comunale...

La Lega ha un progetto, il Pdl no
Tutti i commentatori concordano nel ritenere che le disavventure che negli ultimi sei mesi hanno coinvolto Berlusconi, indebolendolo oggettivamente, hanno consentito a Bossi di acquisire ulteriore potere di indirizzo all’interno della compagine governativa. E conseguentemente di alzare i toni e il livello delle richiest...

Il Presidente della Repubblica riceve i promotori della Campagna contro il razzismo “Non aver paura, apriti agli altri, apri ai diritti”
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Minoranze linguistiche, al via il 3° Rapporto Nazionale sull'attuazione degli strumenti di protezione
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Arte a Milano, "Siamo tutti Rom": quando i Diritti Umani fanno scandalo
Meno di un anno fa, il 18 novembre 2008, l'artista sociale Alfred Breitman e il Gruppo Watching The Sky realizzavano una performance antirazzista a Milano, mentre in diversi quartieri della città le autorità, in preda a una vera e propria furia xenofoba, attuavano sgombe...

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