Da
Romanian_Roma
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Un bambino rom ritorna a casa con contenitori di acqua pulita, che ha
"guadagnato" lavorando per i vicini World Vision MEERO,
http://meero.worldvision.org
28 Settembre 2009 - L'attesa di una propria fornitura d'acqua è quasi
terminata per gli oltre 100 Rom della comunità Cobadin di Costanza, dove
genitori e figli lavorano per i loro vicini per ottenere soltanto acqua
potabile. I due pozzi ricostruiti dall'Associazione Sunshine Cobadin con i fondi World Vision
Romania daranno a circa 16 famiglie accesso all'acqua potabile e non dovranno
più lavorare o camminare per km. per procurarsela.
"Lavoriamo tutto il giorno per due galloni (8 litri) d'acqua," piange una
donna rom la cui voce racconta la triste storia di oltre 100 persone di Cobadin,
una comunità rurale nella regione di Costanza, sud-est della Romania.
Vivono alla periferia del villaggio, in misere case di terra rattoppate con
teli di plastica, le famiglie lamentano il fatto che i due pozzi che si
iniziarono a scavare molti anni fa,, sono stati analizzati e dichiarati
contaminati. Da quel momento sono stati obbligati a mendicare l'acqua dai loro
vicini e lavorare tutto il giorno per pochi litri d'acqua.
"Negli ultimi due anni non abbiamo avuto alcuna sorta d'acqua nelle nostre
case. Di solito la prendevamo fuori dal municipio, ma lo scorso inverno l'hanno
chiusa. Tutta l'estate abbiamo trasportato l'acqua dalla pompa della scuola, ma
ora stanno chiudendo i cancelli. Quando chiediamo l'acqua ai vicini, dicono che
dobbiamo pagarla. Pagare con cosa?" si chiede Ismail Redivan, padre di quattro
bambini.
Ogni giorno Ismail lavora per portare abbastanza acqua ai suoi bambini.
Trasporta spazzatura su un carro, cura il giardino dei vicino - tutto per
l'acqua. "Senza acqua, moriamo," dice semplicemente.
Salie ed i suoi tre figli camminano per quattro km. al giorno per prendere
l'acqua da un pozzo dei parenti. "Se in casa non abbiamo acqua, non beviamo.
Resistiamo. Se i bambini si svegliano di notte e chiedono l'acqua, non possiamo
dargliela," spiega Salie.
Emaciata e debole per il cancro, Zulfie - 70 anni, non è preoccupata per sé,
ma per i suoi animali, la sua ultima fonte di gioia e soddisfazione. "Non ho
acqua - nemmeno per il mio gatto," dice la nonna.
Ma l'acqua potabile è solo il primo anello della catena di problemi per
questi Rom. Quando si centellina ogni goccia d'acqua è difficile parlare di
igiene. "Lavo tutti i bambini nella medesima acqua," dice Emma, 32 anni, madre
di sei ed in attesa del settimo. Suo figlio Resep, 15 anni, ha terminato il
quarto grado a scuola, ma ora non va più a scuola.
"Voglio davvero andare a scuola, ma mi vergogno con i miei compagni in questi
vestiti sporchi e puzzando. Ora sto lavorando per un vicino turco, che mi da tre
bidoncini d'acqua, ogni giorno, solo per bere," relaziona Resep.
Tutti ricordano con nostalgia quando i pozzi funzionavano. "Avevamo acqua
dolce e fresca," dice l'anziana rom.
Corina Iordanescu,
coordinatrice del Progetto di Sviluppo Comunitario di
World Vision, spiega perché ricostruire i pozzi è così cruciale. "Abbiamo deciso
di ricostruire i pozzi per aiutare le famiglie rom ad avere una migliore qualità
di vita, perché possano lavare i loro bambini, i vestiti ed avere basiche
condizioni igieniche."
"Dopo che avremo ricostruito il pozzo, tratteremo l'acqua con il cloro per 48
ore. Dopo, faremo una prova per vedere se l'acqua è bevibile. I pozzi avranno le
pareti esterne, shaduf [il braccio per raccogliere l'acqua] e una botola per
proteggere i bambini," dice Ani Vlaicu, presidente dell'Associazione Sunshine Cobadin
e consigliere tecnico municipale per i Rom.
Secondo il Rapporto 2008 sui Diritti Umani di Amnesty International, l'UNICEF
a marzo dello stesso anno riportava che oltre il 70% delle case rom non ha una
fornitura d'acqua diretta.
Ufficialmente ci sono in Romania 535.140 Rom, che rappresentano il 2,5% della
popolazione, ma le stime non ufficiali danno un totale fra i 700.000 e i 2,5
milioni di persone.
Source: World Vision Middle East - Eastern Europe, Central Asia office
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