Chi mi conosce, sa che il campo sosta di via Idro a Milano è quello che ho
frequentato da giovane, e dove ho imparato i primi rudimenti sui Rom. Spesso il
blog mi porta lontano, ma poi ci torno sempre con qualche articolo...
L'occasione in questo caso è ghiotta: un quartiere che difende i propri rom.
Dallo scorso maggio sono apparse sulla stampa nazionale numerosi articoli
(vedi rassegna stampa) sull'intenzione del comune di
Milano di impiegare i fondi europei stanziati per i Rom, utilizzandoli per la
progressiva chiusura di tutti i campi sosta comunali.
In particolare il campo di via Idro 62, che ospita da 20 anni una comunità di
Rom Harvati (abitanti da più di 40 anni nella zona), vedrebbe lo spostamento
dei Rom presenti, per farlo diventare un campo di transito per altre comunità
rom sgomberati dagli altri campi (provvisori o regolari) a Milano.
Mercoledì 7 ottobre si è tenuta a
Villa Pallavicini
una conferenza stampa indetta dal comitato
Vivere in Zona 2,
dove si è affrontato anche questo tema.
Il comitato Vivere in Zona 2 e la comunità dei Rom residenti in via Idro,
concordemente respingono il piano del comune di Milano.
La loro comune posizione è che:
Nel campo comunale di via Idro vivono cittadini italiani che hanno diritto di
uscire dalla loro situazione di provvisorietà che dura da quasi mezzo secolo. Il
trasferimento di questa comunità per far posto ad altri Rom, non risolverebbe né
i problemi degli uni né quelli degli altri. Anzi, senza paura di essere
razzisti, il punto POLITICO è che non ci può essere una reale volontà
di risolvere i problemi dei Rom arrivati in Italia negli ultimi decenni, quando
colpevolmente non si affronta la questione dei Rom italiani e della loro
emarginazione secolare.
I Rom tuttora residenti in via Idro hanno diritto, dopo anni di abbandono, ad
una sistemazione stabile e dignitosa, ovvero:
- possibilità di accesso alle case popolari per chi ne faccia richiesta;
- oppure: la disposizione di un terreno dove potersi stabilire
DEFINITIVAMENTE con la propria famiglia ed il proprio nucleo allargato;
- oppure: venga riconosciuta definitivamente la loro residenza nel campo
di via Idro, che deve ospitare le famiglie in condizioni salubri e civili,
in strutture fisse e non provvisorie.
Ai Rom vengano quindi offerte le possibilità di essere cittadini a pieno
titolo, nel rispetto delle loro tradizioni e culture, senza dover continuamente
pagare lo scotto di una sistemazione provvisoria da cui possono essere sfrattati
in ogni momento,in balia di emergenze che non sono provocate da loro.
Per questo, il comitato Vivere in Zona 2 e la comunità dei Rom residenti in
via Idro, pur riconoscendo l'esigenza di un testo che regoli la permanenza in un
campo sosta, respingono quanto proposto dai cosiddetti PATTI DI LEGALITA', in
particolare quello che renderebbe un campo sosta del tutto simile ad un carcere
all'aperto.
Per finire, si ricorda che la comunità Rom di via Idro, vive in un'area verde
a forte rischio di speculazione edilizia. Molti componenti della comunità , che
nel tempo si sono anche organizzati con una
propria cooperativa, sono qualificati professionalmente come
operatori del verde, altri potrebbero riconvertire le loro capacità di
allevatori di cavalli per attrezzare un maneggio. Sono tutte attività che
valorizzerebbero per tutta la zona l'area in cui vivono
Rassegna stampa da maggio a settembre 2009: