Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 25/09/2006 @ 10:25:43, in Europa, visitato 2461 volte)
BUCAREST - Una ricerca sociologica condotta da ORICUM, col supporto del
British Council, presentata il 13 settembre, mostra la discriminazione verso
i Rom e i pregiudizi verso le minoranze. La ricerca riporta una giovane
generazione non molto democratica o sensibile alla diversità, alla
proattività o all'altruismo.
Gli abitanti di Cluj, nella Romania nord-occidentale, sono i più
virulenti verso la minoranza ungherese: "Potrei morire a sentirli parlare in
ungherese sull'autobus. Dovrebbero tutti parlare in rumeno, anche in
famiglia", "Hanno ottenuto troppi privilegi. Vogliono un'università
etnicamente ungherese, finanziata dal governo rumeno."
I più giovani di Iasi, Romania orientale, non sono meno tolleranti: "La
loro mira è la Transilvania. Mi indigno quando in giro per le regioni della
Romania, l'etnia ungherese rifiuta di parlare rumeno. Mi chiedo cosa
direbbero se dovessi offenderli in rumeno", i più giovani a Barlad, Romania
del sud est, rifiutano fermamente di avere dei vicini di etnia ungherese.
"Stanno creando una piccola Ungheria nel centro della Romania.
Semplicemente, stanno invadendoci. Circa il 95% delle persone qui attorno
sono Ungheresi. Dovrebbero aderite al volere della popolazione maggioritaria
e smettere di lamentarsi e di chiedere."
La maggior parte dei giovani che hanno preso parte alla ricerca, mostrano
la loro intolleranza: A Bucarest: "Spesso prendo la metropolitana e incontro
Rom appiccicosi. So che non dovrei discriminarli, ma loro non dovrebbero
puzzare"; un altro dice categorico: "Ho avuto esperienze spiacevoli con loro
e non li voglio nella mia città o paese o nel continente dove vivo.
Dovrebbero finire in fondo al mare".
Come soluzione per eliminare il fenomeno della discriminazione, il gruppo
ORICUM propone un processo di rimarcazione: "Tutte le minoranze affrontano
problemi connessi alla loro denominazione. Immaginate le prime 20 parole che
si presentano nella vostra mente sentendo la parola Rom... Le varie
organizzazioni devono coinvolgersi nel cambiare l'immagine della minoranza,
portandone avanti i valori positivi, di cui i singoli individui siano
orgogliosi," dice Razvan
Crisan, direttore esecutivo di ORICUM.
Se alcune delle figure prese a modello dai più giovani appaiono logici,
come Bill Gates,
Martin Luther King, Gandhi, la regina Elisabetta I, Emil Cioran, altri
modelli sono più confusi, come Angelina
Jolie, Irinel Columbeanu, DJ Tanenberg, Adolf Hitler, 50 Cent, o Rex Hunt.
Fonte:
Romanian_Roma
Di Fabrizio (del 21/09/2006 @ 10:02:50, in Europa, visitato 1541 volte)
da: TicinonlineFLIMS - La Fondazione "Un futuro per i nomadi svizzeri" conserverà il suo contributo annuale di 150'000 franchi. Dopo il Consiglio degli Stati, anche il Nazionale ha rinnovato in serata a Flims (GR) il credito-quadro per gli anni 2007-2011, ossia 750'000 franchi in tutto. Attiva dal 1997 sotto l'egida della Confederazione, la Fondazione si sforza di migliorare la vita quotidiana dei nomadi e di favorirne la coabitazione con la popolazione sedentaria. La sua azione ha permesso un miglioramento dello statuto giuridico di questa popolazione e di prenderla meglio in considerazione nella pianificazione del territorio, ha ricordato il consigliere federale Pascal Couchepin. I problemi sono comunque lungi dall'essere risolti. Per i nomadi mancano una trentina di aree di soggiorno e di altrettante aree di transito, ha segnalato Laura Sadis (PLR/TI) a nome della commissione. Se si vuole tener conto delle necessità degli zingari stranieri che attraversano la Svizzera, occorrono dieci grandi aree supplementari. Nonostante le richieste dello schieramento rosso-verde, il Consiglio nazionale non ha voluto raddoppiare il credito quinquennale a 1,5 milioni di franchi. Questa decisione è stata presa a "maggioranza evidente", dal momento che il sistema di voto elettronico faceva cilecca. I nomadi in Svizzera formano una comunità di circa 30-35 mila persone. Se la maggioranza di essi ha adottato attualmente un sistema di vita sedentario, circa 2500 sono rimasti nomadi e 3000-5000 seminomadi. ATS
Di Fabrizio (del 15/09/2006 @ 10:13:30, in Europa, visitato 1996 volte)
Pubblicato 07 09 2006 - by Andy McFarlane
SONO stati per anni tra i popoli più misteriosi in UK
Gli unici contatti che la maggior parte di noi ha con nomadi e viaggianti, è vedere un gruppo di carovane che appaiono su un pezzo di terra, per lasciarlo dopo qualche giorno, colmo di mucchi di rifiuti che andranno raccolti grazie alle nostre tasse.
Questa loro presenza momentanea instilla rabbia e rancore tra i residenti, mentre gli zingari tendono a non fidarsi degli abitanti stanziali.
Ora il Dipartimento per le Comunità e il Governo Locale tramite l'Housing Act del 2004, fa pressione sui consigli comunali perché sviluppino strategie per la sosta, la scolarizzazione e servizi sociali per queste comunità itineranti. L'Assemblea Regionale del Nord Ovest ha chiesto ai ricercatori dell'Università di Salford aiuto per identificare e quantificare questo bisogno, preparando una guida perché le autorità locali sviluppassero le proprie valutazioni.
Kirkdale district
Contrariamente a quanto si pensa, la maggior parte delle carovane - oltre 11.500 su 15.700 - sono su siti autorizzati, come Tara Park nel distretto Kirkdale di Liverpool, [...] dove gli abitanti pagano affitto e tasse comunali.
Nella nazione c'è bisogno di ulteriori 4.000 siti, per fermare gli accampamenti non autorizzati che provocano grande preoccupazione, secondo l'Associazione per il Governo Locale.
Tony Ranfield, consigliere a Macclesfield, ha ricevuto una marea di lamentele quando i nomadi arrivarono per la terza volta in un anno nel quartiere di Knutsford.
"Erano circa 30 carovane, tutti a rimorchio di nuovissimi 4x4. "Tutt'attorno andarono tagliando alberi e lasciando la loro immondizia," dice.
Costi legali
Ranfield dice che la bonifica dell'area dopo ogni visita è costata £.1.800, mentre si sono spese £.13.000 per recintare il campo di calcio, altri appezzamenti e un vecchio cimitero ed impedire che qualcuno vi si accampasse. Prima che il comune potesse consegnare l'ordinanza di sgombero, con i costi legali connessi, il gruppo era già ripartito.
"Necessiterebbero un sito loro, ma quando si parla di convertire l'area dove sostano in area autorizzata ed attrezzata, il vicinato insorge."
Dei 4.067 siti non autorizzati in Bretagna, 1.970 si trovano su aree di proprietà di nomadi e viaggianti, senza il permesso alla sosta dell'autorità locale. [...]
Nel 1994 i comuni vennero sollevati dalla responsabilità di provvedere alle aree di sosta, e la maggior parte dei siti finì sotto controllo privato. Oggi nella regione ci sono soltanto 16 siti con autorizzazione, per 529 carovane. Sono soprattutto siti la sosta permanente, solo cinque sono attrezzati per le carovane itineranti.
[...]
Di Fabrizio (del 09/09/2006 @ 10:41:34, in Europa, visitato 1947 volte)
By Jeffrey White | Correspondent of The Christian Science Monitor
OSTRAVA, REPUBBLICA CECA - Soltanto quando il visitatore lasciò la stanza, Helena Gorolova andò vicino a suo marito e gli sussurrò: "Come donna, mi sento senza più valore."
Helena Gorolova non potrà più avere figli. Sedici anni fa, racconta, i dottori la sterilizzarono mentre stava dando alla nascita il suo secondo figlio, con parto cesareo. Senza avvertirla di cosa si trattava, i medici le fecero firmare la documentazione per la sterilizzazione.
"Mi dissero, firma qui o morirai" dice "In quelle condizioni, avrei firmato qualsiasi cosa, ero terrorizzata. Non sapevo cosa significava la parola sterilizzazione, e firmai senza sapere di che si trattava."
Helena Gorolova dice che i dottori la sterilizzarono non perché fosse in pericolo di vita, ma perché Romni. Gli attivisti dei diritti umani affermano che la caduta del comunismo 16 anni fa non ha posto fine a questa pratica rivolta alle donne Romani - a volta offrendo soldi per estorcere il consenso - per il controllo della popolazione.
La questione ora è rimbalzata sui tavoli dell'ONU. Questa settimana è attesa la bozza del rapporto del Comitato per l'Eliminazione della Discriminazione contro le Donne, che accusa il governo Ceco di non aver fornito risposte complete su 80 casi similari, che riguardano gli anni dal 1986 sino al 2004.
[...] Il rapporto si conclude con l'appello al governo perché cambi la legislazione in merito e indennizzi le vittime.
"Non sembra possibile che il governo fornisca risposte esaustive sulla protezione dei diritti umani nella repubblica," dice Gwendolyn Albert, direttore di Human Rights League a Praga.
Il Ministero della Sanità assicura che sta investigando su questi casi. Un portavoce del Ministero parla di "casi isolati e senza continuità" e nega che le donne Rom fossero un obiettivo di questa pratica.
Gli attivisti notano che i casi riguardano alcune regioni più di altre. In Slovacchia, ad esempio, sembra che ci siano più casi, ma la pratica riguarda anche casi in Ungheria, Romania e Bulgaria.
Ma la ricerca di dati è difficile, primariamente per gli ostacoli che dottori ed ospedali pongono nel fornire informazioni, dice Dimitrina Petrova, direttrice di European Roma Rights Center a Budapest. "Ci sono molti ostacoli. E' estremamente difficile raccogliere i fatti."
Molti dei casi sono simili: coinvolgono donne Rom che erano ricorse al secondo taglio cesareo, a cui i dottori prescrivevano la chiusura delle tube per evitare una terza gravidanza (ed un altro cesareo). Nella maggior parte dei casi, non venivano date informazioni e si chiedeva solo di firmare dei documenti. Altre addirittura affermano di essersi trovate di fronte al fatto compiuto.
"Non mi dissero che stavo firmando [un consenso] alla sterilizzazione," dice Evita Cerenakova sul foglio scritto a mano che le fu presentato quando dette alla luce la sua seconda figlia nel 1997."Non mi dissero niente."
Evita Cerenakova dice che i dottori le spiegarono che stavano dandole "un impianto per il controllo delle nascite."
Ora, ha citato l'ospedale per danni, $54,245. Tre altre Romnì stanno facendo lo stesso [...]
Finora, pochi casi hanno riguardato le donne ceche non-Rom, che invece investe la popolazione Rom più marginalizzata. "La verità è che non ci sono abbastanza donne [di etnia] ceca che siano coinvolte" spiega Michaela Kapalova, che rappresenta 40 donne di etnia Rom.
Molti dei circa 12.000 Rom slovacchi sono qui ad Ostrava, una città con alti tassi di disoccupazione vicina al confine polacco, stipati in quartieri lontani dal centro in palazzi che sono vicini allo sbriciolarsi. Di pomeriggio, gli uomini fumano mentre le donne preparano la cena. I bambini abbondano. I casi di sterilizzazione hanno toccato una corda profonda all'interno di una cultura che stima sopra ogni cosa la famiglia e prevede molti bambini.
"Stiamo tentando di ricevere delle scuse pubbliche" dice Helena Gorolova "perché non venga fatto ad altre donne quello che noi abbiamo patito."
Molti Rom ritengono che queste pratiche continuino. Il governo lo nega.
L'anno scorso, Helena Ferencikova fu la prima donna a vincere un caso contro un ospedale. Un tribunale di Ostrava stabilì che i dottori avevano mancato di informare e ottenere il consenso della donna sterilizzata nel 2001, e chiesto all'ospedale di scusarsi, L'ospedale è ricorso in appello.
I dottori negano di aver agito in malafede, ma sembra che le cose nel frattempo stiano cambiando.
"Dieci anni fa, le informazioni ai pazienti erano ad un livello differente da adesso," dice Richard Spousta, capo-ginecologo nell'ospedale cittadino di Ostrava. Ora, dice, le donne devono aspettare almeno sei settimane dopo la nascita del bambino, prima di essere sterilizzate.
Un venerdì al mese, Helena Gorolova raggiunge altre Romni di Ostrava in un gruppo di supporto.
Una di loro è Helena Balogova, analfabeta. L'ospedale le diede $ 225 "per quella cicatrice," dice mostrando il segno sulla pancia. "Potrei aver avuto quattro altri bambini con mio marito."
Di Fabrizio (del 07/09/2006 @ 12:44:51, in Europa, visitato 1574 volte)
Commissario Consiglio d'Europa sui diritti dei Rom di Gabriella Mira Marq
Negli ultimi mesi un certo numero di famiglie di Rom in parecchi paesi europei sono state espulse forzatamente dalle loro sedi, in genere per decisione delle autorita' locali ed a queste persone non e' stato dato sufficiente preavviso o non e' stata offerta un'alternativa reale. Alcuni di questi provvedimenti hanno violato gli standard europei ed internazionali dei diritti dell'uomo, come denuncia il competente commissario del Consiglio d'Europa, Thomas Hammarberg.
Egli stesso ha segnalato parecchi casi gravi...
Di Fabrizio (del 07/09/2006 @ 10:10:34, in Europa, visitato 1994 volte)
NEW YORK, 1 settembre 2006 - L'ex inviato delle Nazioni Unite in Kosovo ha accolto con favore l'inizio del trattamento medico delle Persone Disperse Internamente (IDPs) che soffrono di avvelenamento da piombo (vedi ndr.) nella parte nord della provincia.
Il Kosovo, [...] porta ancora le cicatrici della guerra tra Kosovari albanesi e serbi di sei anni fa.
Durante il suo primo giorno di insediamento, Joachim Rucker, inviato speciale dell'ONU e a capo dell'Amministrazione Provvisoria UNMIK, afferma che a partire da oggi l'Organizzazione Mondiale della Sanitàè in grado di fornire trattamento medico agli IDPs trasferiti in campi raccolta dell'ONU più salubri.
Circa 600 IDPs, Rom, Ashkali ed Egizi sono stati trasferiti dall'inizio dell'anno al campo Osterode dai campi contaminati dal piombo: Cesmin Lug/Llugë, Žitkovac/Zitkovc,e Kablare/Kablar. Gli ultimi due campi son già stati chiusi, rimangono 148 persone a Cesmin Lug/Llugë.
Rucker ha salutato quanti hanno concordato il trasferimento a Osterode per la salute dei loro figli, mentre è iniziata la ricostruzione delle loro case nella Mahala di Mitrovicë/a nel Kosovo settentrionale.
"E' stato un capitolo doloroso nella storia degli IDPs coinvolti, sbattuti in campi non igienici e in condizioni di sopravvivenza estreme" ha detto, facendo appello a quanti sono ancora a Cesmin Lug/Llugë perché si trasferiscano a Osterode appena possibile.
L'UNMIK ha agito in cooperazione con l'Alto Commissariato per i Rifugiati e World Health Organization (WHO), il Fondo ONU per l'Infanzia, assieme a diverse OnG.
Gli esperti della sanità affermano che i bambini sono particolarmente vulnerabili all'inquinamento da piombo. Subito dopo che i Rom erano stati "alloggiati" in quei campi, l'ONU aveva fatto la scoperta che si trattava di aree contaminate. I rapporti della missione ONU e di WHO del 2000, richiedevano l'immediata rimozione di quanti fossero accampati lì.
Prima che fosse inaugurato quest'anno, Osterode era stato ripulito ed organizzato dall'UNMIK, e testato dagli esperti di inquinamento. Ai nuovi residenti è stato offerto quanto dei loro beni non hanno potuto portare dai campi di provenienza, perché contaminato e sono state anche create opportunità di lavoro.
Molti degli IDPs provengono dalla Mahala andata distrutta nel 1999, quando le truppe ONU cacciarono le forze Yugoslave, in una situazione complicata di abusi e conflitti tra Serbi, Albanesi ed altre comunità etniche. Fu allora creata l'UNMIK in seno al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, per amministrare la provincia. Per quanto il Kosovo sia tecnicamente parte della Serbia, solo il 5% della [rimanente] popolazione è Serba, mentre il 90% è Albanese. Protetti dall'UNMIK, i Serbi vivono in enclave circondate da Albanesi.
La fonte maggiore di inquinamento a Mitrovicë/a è la miniere di Trepca, costruita nel 1927. La fonderia accanto a Zvecan aprì nel 1939. La fonderia e tre enormi dighe concentrano l'inquinamento in quell'area specifica di Mitrovicë/a.
La fonderia venne chiusa nel 2000 per ridurre i rischi sanitari dell'inquinamento. Ma il piombo presente nell'ambiente non si annacqua col tempo, rimane nel suolo, nell'acqua, nella polvere e nel cibo. Le dighe rilasciano costantemente i resti del piombo, e l'inquinamento viene portato dal vento verso Mitrovicë/a, Zvecan e le aree adiacenti
Hana Klimesova,, psicologa e volontaria ONU, ed Elizabeth Morfaw, Coordinatrice Della Valutazione Di Rischio per la Salute hanno elaborato con la WHO una ricerca sull'impatto da esposizione al piombo della salute dei bambini.
"Ci siamo focalizzati sui bambini tra i 24 e 36 mesi di età, quelli nati dopo la chiusura della fonderia, la maggior fonte di inquinamento a Mitrovica. Se il pericolo è finito, come piace pensare ai residenti nell'area, questi bambini non dovrebbero mostrare livelli significanti di piombo nell'organismo" spiegano.
L'organismo assorbe il piombo attraverso bocca, naso e pelle. Le madri esposte al piombo possono contaminare i feti attraverso la placenta oppure i neonati tramite l'allattamento.
"Il 99% del piombo assorbito da un adulto viene espulso attraverso l'urina e le feci, ma solo il 32% del piombo assorbito da un bambino viene espulso," spiega Klimesova.
"Inoltre, spesso mettono le mani in bocca dopo aver giocato con la terra, entrando così in contatto più diretto col piombo presente al suolo o nella polvere," dice Morfaw.
I risultati dell'inquinamento da piombo: danni al cervello e ai nervi, alterazione del linguaggio, problemi uditivi, detrimento dell'abilità mentale e delle capacità cognitive, riduzione della crescita, alta pressione, iperattività e atteggiamento antisociale, tra gli altri.
L'OnG Refugees International accusa l'UNMIK di aver aspettato oltre un anno, prima di trasferire gli IDPs dai campi contaminati. Per questo, è stato necessario muovere i legislatori e i diplomatici USA [...]
"Gli standards per l'industria mineraria devono essere fatti propri dall'UNMIK e dai futuri governi," continua Refugees International.
Ad agosto 2005, la Commissione Indipendente per Miniere e Minerali concesse il permesso di riaprire 18 miniere, incluse 5 a Trepca, che sono sospette dell'inquinamento nei campi. Riapertura che ha significato promesse di sviluppo economico ad una popolazione che per il 70% è disoccupata. Nel 1980 le miniere impiegavano 20.000 addetti e rappresentavano il 70% del fatturato minerario Yugoslavo.
Refugees Internation vuole richiamare la Banca Mondiale e l'Agenzia Europea per la Ricostruzione ad impegnarsi per una bonifica complessiva dei siti a Mitrovica Nord, come previsto nel rapporto UNMIK a novembre 2000.
Questions or Comments: news@ens-news.com
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Fonte: Kosovo_Roma_News
Di Fabrizio (del 05/09/2006 @ 13:15:07, in Europa, visitato 1878 volte)
Alla prossima edizione del Festivalettaratura di Mantova sarà presente una delle autrici della casa editrice ferrarese Tufani. Mariella Mehr, scrittrice svizzera di origine zingara, ha pubblicato con la Luciana Tufani Editrice il romanzo "Il marchio" che, in forma onirica ed esasperata, racconta dell'amore tra due ragazze: una di origine zingara e l'altra ebrea. Il luogo claustrofobico in cui si svolge la vicenda...
Di Fabrizio (del 27/08/2006 @ 11:39:47, in Europa, visitato 2411 volte)
COMMUNIQUE par Saimir Mile:
Stamattina (22 agosto 2006) verso le 6.00, un gran numero di forze di polizia si
sono schierate su un terreno occupato da Rumeni (principalmente Rroms) a
Saint-Denis, accompagnate da quattro giovani Rroms. Scopo ufficiale
dell'operazione: smantellamento di un'eventuale rete di mendicanti. Non avendo
trovato componenti di questa rete, i poliziotti hanno lo stesso fermato 45
persone, uomini e donne, e parecchio materiale da riciclare. Nel programma,
l'abituale sfondamento delle porte delle baracche, come pure degli oggetti
all'interno, compreso il vasellame, le donne fatte uscire a forza in abiti da
notte e senza potersi coprire, la classificazione di baracche e caravans...
Delle 45 persone arrestate: 4 sono sospettate di furto di oggetti in
rame (evidentemente, non possono che essere rubati, se trattasi di zigani, i
poliziotti hanno anche interrogato il proprietario di un cane se non fosse stato
rubato). Agli altri 41 è stata contestata l'infrazione di "falsi turisti".
Questo malgrado le somme di denaro mostrate ai poliziotti e che la loro data
d'entrata in Francia fosse inferiore ai tre mesi. Molti tra loro hanno i figli
iscritti alle scuole francesi, ed uno abbia depositato domanda di
regolarizzazione nel quadro della recente circolare. In aggiunta, la
municipalità di Saint-Denis ha firmato una convenzione di sosta provvisoria su
quel terreno, per permettere ai bambini di frequentare la scuola.
Qualcuno cerca una spiegazione? Ne non possiamo dare altro che una cifra:
25.000, che è il numero dei rinvii da raggiungere entro la fine dell'anno,
altrimenti il sig. Sarkozy ha promesso ai prefetti che "ci saranno danni" (La
Canard Enchaîné, 2 agosto 2006). Per raggiungere l'obiettivo, bisogna scegliere
delle vittime facili. SecondoYannick Blanc, direttore generale di polizia alla
prefettura di Parigi, c'è incompatibilità tra l'essere Rumeni e frequentare la
scuola in Francia. Ha così dichiarato a Le Monde il 7 luglio 2006: "La
scolarizzazione di un bambino manifesta dopo diversi anni la -regolare volontà
d'integrazione- contenuta nella circolare. Niente a che vedere con i famosi
"turisti" rumeni, dove i bambini mendicano nel metrò." (sull'argomento il
nostro comunicato). E' vero, una sola famiglia ha avuto il coraggio di
presentare domanda, anche se sono in molte che rientrano nei criteri. Il padre
di questa famiglia è oggi in un CPT assieme agli altri, come ricompensa per
essersi fidato delle istituzioni. Un colpo serio che rafforza la malfidenza!
Contact : lavoixdesrroms@yahoo.fr
Di Fabrizio (del 23/08/2006 @ 14:43:51, in Europa, visitato 1472 volte)
E' uscito l'aggiornamento di agosto 2006 di PICUM.org con le notizie e l'evoluzione politica riguardanti i diritti sociali fondamentali degli immigranti non documentati in Europa. Disponibile nel formato Word nelle seguenti lingue: inglese, tedesco, olandese, spagnolo, francese, italiano e portoghese.
Di Fabrizio (del 22/08/2006 @ 10:31:15, in Europa, visitato 2877 volte)
Dosta! Campaign
"Dosta", una parola che in romanès significa "abbastanza", è il nome di una campagna di consapevolezza che punta al portare i non-Rom più vicino ai cittadini Rom.
"Dosta" significa che vogliamo fermare pregiudizi e stereotipi non con la denuncia ma affrontandoli, mostrando chi siano realmente i Rom. Non sono perfetti, naturalmente, ma "chi è perfetto?" Ciò che è certo, è che i Rom sono cittadini europei, un gruppo di 8-10 milioni di abitanti che sono rappresentati come stato membro nel Consiglio d'Europa, in alcuni paesi dell'Europa Centrale ed Orientale rappresentano il 5% della popolazione.
Essere cittadini europei significa che i Rom non hanno soltanto doveri, ma anche diritti ed aspirazioni come tutti gli altri, per questo vanno riconosciuti la loro cittadinanza e diritti umani. Inoltre, la cultura rom è parte integrante del patrimonio culturale europeo: ha sempre contribuito all'arricchimento delle società europee. E' tempo di riconoscere questo contributo.
L'attività di Dosta non è concepita esclusivamente nel raggio d'azione del Consiglio e della Commissione Europee. Sono benvenuti i cittadini dei paesi membri e degli altri paesi europei..Rom e non-Rom che condividano gli obiettivi della Campagna possono unirsi e contribuire!
Se volete contribuire, ci sono diverse forme per supportare la campagna, diffondendo i nostri messaggi e combattendo gli stereotipi!
Governi, municipalità, OnG o compagnie private possono collaborare alla campagna e stabilire partnership. Informazioni: info@dosta.org
Come cooperare:
- facilitando i contatti tra le OnG che operano con i Rom nei paesi membri;
- diffondendo (anche elettronicamente) i nostri opuscoli (la versione cartacea può essere richiesta a: Council of Europe Roma and Travellers Division;
- informando sulle attività Dosta (contest video, scolastici, nella società civile, progetti ecc.), le attività sono aperte a Rom e non-Rom;
- divulgando e/o linkando l'indirizzo del sito www.dosta.org ;
- facilitando i contatti con testimoni nei singoli paesi;
- raccogliendo esempi di pratiche positive nel campo della scolarizzazione iniziative nella società civile che promuovano l'integrazione dei Rom e il dialogo interculturale. Progetti ed iniziative verranno promosse attraverso i mezzi del Consiglio d'Europa.
Partecipazione finanziaria:
- Partecipazione al Roma Division Secretariat con il concepimento/produzione/distribuzione di materiale promozionale;
- partecipazione al Festival Regionale della cultura Rom, prendendo parte all'organizzazione finanziaria/logistica;
- prendendo parte alle riunioni del Festival;
- siamo alla ricerca di partners che contribuiscano finanziariamente alle spese del Festival (spostamenti e sistemazione per due giorni) di 50 giovani Rom e non-Rom per ogni paese partecipante;
- contattare possibili testimonials Rom e non-Rom (politici locali, attori, sportivi, musicisti) e produzione di interviste digitali (max 3 minuti), da divulgare attraverso il sito internet e newsletter elettroniche.
Contatti: Council of Europe Roma and Travellers Division Contact person: Ivana D'Alessandro Adress: Council of Europe F-67075 STRASBOURG CEDEX Standard : [+33] (0) 3 88 41 38 54 Fax : +33 3 88 41 27 31
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