Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
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La redazione
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Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 26/11/2012 @ 09:15:55, in media, visitato 4097 volte)

immagine da I CODICI SEGRETI : La congiura di Babington

Premessa necessaria, di fantomatici "codici degli zingari" ne sento parlare da quando ero bambino, quell'età in cui ci dicevano "fai il bravo, oppure gli zingari ti porteranno via" ("fai il bravo, oppure ti vendo agli zingari" nella versione delle famiglie con più iniziativa economica). Bufala metropolitana, ma proprio per questo impossibile da smontare razionalmente. Ci sarà sempre chi ritornerà sula storia, più o meno in buona fede.

Ai miei amici antirazzisti vorrei precisare: scrivere che è "impossibile da smontare razionalmente", non significa che chi lo scriva metta la testa sotto la sabbia. Il rischio è che si crei un teatro dei burattini con un copione immutabile e, alla lunga, noioso.

La noia si può combattere in due modi (dipende da dove uno si schiera):

  • inventando nuove storie, sperando che a loro volta possano assurgere all'onore di nuove leggende metropolitane;
  • io invece mi faccio domande oziose: perché il codice degli zingari e non, che so, il codice degli idraulici, dei commercialisti o quello dei dottori quando scrivono le ricette? Se il tabù è la proprietà da svaligiare, perché non prendersela inventando un codice dei terroni, o degli albanesi, o dei veneti? Forse perché il "nemico interno" è mobile: chi era escluso 20 anni prima, ce lo ritroviamo vicino di casa, o compagno di lavoro. Gli zingari, no, restano gli esclusi a priori e quindi vanno sempre bene,

Dopo tutte queste chiacchiere, veniamo all'ultima segnalazione, è del 17 novembre scorso: 

    BLOGTAORMINA Il Codice degli Zingari a Taormina e Naxos? Rinvenuti strani segni nei citofoni di alcune palazzine a Giardini Naxos. Cc avviano indagini. Il giallo del "14"

La parte interessante, secondo me, è l'ultima, che inizia con questa spiegazione:

    Il cosiddetto "linguaggio degli zingari" che viene diffuso in Italia è stato formalmente redatto almeno venti anni fa e si caratterizza con alcuni segni di cosiddetta "solidarietà criminale", che schedano l'immobile, indicando da chi è abitato, il momento ed il contesto ambientale più opportuno in cui assaltarlo per compiere furti.

Generosamente, potrei intenderla come una spiegazione del fatto che il "linguaggio degli zingari" in realtà è un codice di "solidarietà criminale", e non è detto vada riferendosi agli zingari, ma non so se tutti la intendano con la mia generosità. Anche perché subito dopo arriva questo paragrafo:

    Ma quei segni apparsi nella riviera jonica sono davvero un segnale degli zingari? A far pensare di sì potrebbe anche essere la presenza di non pochi zingari in zona: alcuni si notano ad esempio spesso anche nella vicina stazione di Villagonia, tra Taormina e Giardini.  Gli inquirenti, al momento, non escludono alcuna ipotesi ma al contempo sottolineano che non bisogna allarmarsi.

Certo, non bisogna mica allarmarsi, lo dicono anche gli inquirenti. Ma intanto viene segnalata la presenza di zingari (avete notato che la parola corretta Rom non viene mai nominata?). Quale la ragione di questo inciso, se non ribadire una leggenda metropolitana e sollevare allarme?

    L'eventualità che si possa generare allarmismo senza che vi sia reale fondamento è dovuta ad un fatto. [...] forse qualcuno ha lasciato un segno nelle zone dove si è già recato a sottoscrivere nuovi contratti, indicando ad altri colleghi che quell’area è stata già interessata dalle attività in oggetto. Il giallo resta aperto e la prudenza è d'obbligo: i cittadini, insomma, tengano gli occhi aperti e se dovessero notare qualcosa di anomalo non esitino a segnalarlo alle Forze dell'Ordine. I Carabinieri stanno già indagando e si attendono adesso sviluppi.

Quindi, potrebbe essere che siamo in presenza di un neonato "codice dei rappresentanti porta a porta", che potrebbero essere poco graditi, ma mai quanti i famigerati zingari. Come concludere la notizia? I "cittadini, insomma, tengano gli occhi aperti e se dovessero notare qualcosa di anomalo non esitino a segnalarlo alle Forze dell'Ordine", insomma, niente di diverso da quel che farebbero in una qualsiasi altra circostanza quotidiana, anche senza allarmismi o congetture strane.


Difatti, proprio oggi 26 novembre, sempre BLOGTAORMINA ci aggiorna:

    Ancora strani numeri sui citofoni nel comprensorio di Taormina ma non ci sono riscontri che si tratti del temuto Codice degli zingari. L’ipotesi più probabile resta quella di operatori “porta a porta” per contratti utenze

e viene da chiedermi cosa potrebbe succedere se per campare un povero rom fosse costretto a fare il venditore porta-a-porta...

 
Di Fabrizio (del 26/11/2012 @ 09:09:24, in media, visitato 2645 volte)

Lunedì 3 dicembre, ore 18 - Libreria Popolare di via Tadino 18, Milano

Fabrizio Casavola (autore di Vicini Distanti) con alcuni abitanti del campo rom comunale di via Idro, tutti nei panni degli imputati, risponderanno alle vostre domande su perché gli zingari siano colpevoli di ogni malefatta. Se avanza tempo, si racconterà anche come si vive e cosa si fa in un campo rom, e sul rapporto che si è creato col mondo intorno.

Introduce e modera: Paolo Melissi (associazione Pluriversi)

Vicini Distanti (edizioni Ligera - 2012) è la cronaca di 20 anni di vita di una comunità rom da sempre presente a Milano. Attraverso interventi di mediatrici culturali, insegnati, giornalisti, dei Rom stessi, scorrono i vari aspetti della loro vita: infanzia, scuola, lavoro... con gli innumerevoli tentativi, alcuni riusciti e altri meno, di instaurare un dialogo e un modo di convivere con la città attorno.
Dello stesso autore: Luoghi comuni, guida turistica semiseria ai segreti, le bellezze, i monumenti del campo rom comunale di via Idro.

PluriVersi è una associazione di promozione sociale che dedica le sue attività al benessere psicofisico delle persone, e  alla qualità dell'abitare e del fruire di un luogo. Si occupa di promozione della culture e di valorizzazione del patrimonio, ma anche di servizi per il benessere della persona, organizzando servizi di supporto. L'associazione opera utilizzando un approccio pluridisciplinare e pluriculturale.

Libreria Popolare di via Tadino
Via Alessandro Tadino, 18, 20124 Milano - Tel. 02-29.51.3268 info@libreriapopolare.it
Dal 1974 un luogo di incontri, discussioni, confronti, iniziative...
Orari:
lunedì 15.30-19.30
mar-sab 9.30-19.30
dom 10-13

 
Di Fabrizio (del 22/11/2012 @ 09:06:17, in media, visitato 1579 volte)

 Vola Alto Bando di Concorso 2012

Realizza un cortometraggio sul tema dello ius soli, che ne affronti uno o più aspetti con un reportage o una storia di fantasia utilizzando liberamente qualsiasi linguaggio espressivo.

L'Associazione Marco Formigoni ritiene che questo sia oggi uno dei temi cruciali per la democrazia, la convivenza, il rispetto dei diritti della persona umana, la lotta alle ingiustizie e alle sperequazioni, e che quindi vada incoraggiata la capacità di coglierne e raccontarne aspetti, contraddizioni, prospettive.

In Italia non vige lo ius soli, cioè il diritto di avere la cittadinanza del suolo, del luogo in cui si è nati. Vige lo ius sanguinis, cioè conta la discendenza, il sangue dei genitori. In pochi casi chi nasce in Italia da genitori stranieri può ottenere la cittadinanza ma a prezzo di lente e complesse procedure. In altri Paesi come USA, Brasile, Argentina, Francia si è cittadini se si è nati sul posto, si ottiene la cittadinanza direttamente o con alcuni procedimenti abbastanza semplici.

Nei Paesi in cui vige lo ius sanguinis, come l'Italia, cresce una popolazione di senza diritti, popolazione di serie B al servizio di chi ha pieni diritti. Ne derivano disuguaglianze, ingiustizie, persecuzioni, si alimenta una cultura razzista. Molti immigrati non hanno più neppure legami con i Paesi d'origine da cui sono fuggiti per motivi politici o economici, e vivono da apolidi di fatto senza alcun tipo di tutela.

Ci sono molte proposte e pressioni per modificare la legislazione italiana in materia e sanare una fonte di tragedie e iniquità che se non affrontate determineranno crescenti squilibri. Ma le resistenze sono forti e trovano consensi nel timore dello straniero e nelle contraddizioni che crea la crisi economica. Vai al regolamento

con il patrocinio del Comune di Milano

 
Di Fabrizio (del 20/11/2012 @ 09:09:16, in media, visitato 1553 volte)

La testata si chiama ILNORD.com, e se fossi prevenuto già il nome sarebbe una garanzia. Ma non lo sono, e allora via con la lettura. Bell'articolo, dal titolo Incredibile in Toscana: 13 milioni di euro per gli Zingari di etnia rom/sinti. Che in Toscana ci siano Zingari (con la Z maiuscola) che non siano "di etnia rom/sinti" sinora mi era sfuggito, mi sfugge se la cosa sia un maldestro tentativo di politically correct o sia il primo di una serie di corti circuiti mentali. Diciamo (per non far polemiche inutili)... un titolo alla Wertmuller.

Il pezzo forte del titolo comunque è l'Incredibile iniziale. Fatta una rapida ricerca, trovo un documento della Fondazione Michelucci (QUI il .pdf del 2007) che conta circa 3/4000 presenze di Rom e Sinti nella regione. Quindi, fatti due calcoli, la spesa (o meglio: l'investimento) sarebbe tra i 3.000 e i 4.000 euro a cranio; ovviamente in questa cifra c'è di tutto: scuola, casa, lavoro, ed esigenze diversissime tra loro. Però come somma, tutto mi sembra tranne che una cifra Incredibile.

Un qualsiasi paziente lettore gradirebbe quindi sapere a cosa serviranno quei soldi ma (provate a leggere il pezzullo), non ci si capisce niente. Questa nella prima metà dell'articolo.

La seconda metà si divide quasi esattamente in due:

  • un lungo (e burocratico) intervento di un consigliere del PdL. Intervento che, per quanto corretto, non aggiunge e non toglie niente alla confusione che ormai regna sovrana;
  • un pippotto finale, ed è l'unica parte che risulta comprensibile al vostro paziente lettore, e che quindi riporto interamente.


  • Tagliateli tutto, ma non i fondi ai loro protetti. Zingari e immigrati. In una regione colpita, come e più di altre in Italia, da una profonda crisi occupazionale, spendere 13milioni di euro delle tasse dei cittadini per costruire delle nuove casette per gli Zingari, è scandaloso. Quando, il governatore Rossi penserà agli Italiani residenti in Toscana, nessuna casetta per loro? E’ deprimente pensare che, nei prossimo giorni, file di pecore telecomandate si recheranno ai seggi delle primarie del Pd, per votare degli esseri inutili in cerca di poltrone. Membri di un partito il cui unico scopo, è dissolvere la nostra società e il nostro tessuto economico. Non siate pecore. Andate alle primarie del Pd, in Toscana, e scrivete sulla scheda "13 milioni di euro".

Sostituite la parole "in una regione colpita [...] da una profonda crisi occupazionale" con qualsiasi altra emergenza, che può andare dal terremoto alle recenti alluvioni, e vedrete che un motivo per non spendere quei soldi lo si troverà sempre. Nel senso che si risparmieranno 13 milioni, e ne spenderemo altrettanti, se non di più, per rimediare POI ai ritardi di investimenti strutturali su una situazione altrettanto emergenziale (la botte piena e la moglie ubriaca in politica non funziona).

Per terminare, un accenno alle "pecore telecomandate": dopo tutto quello spazio dedicato al PdL, perché il vostro lettore non dovrebbe pensare che a questo punto prendersela col le primarie del PD, non è proprio un segnale di testata indipendente?

Questi Rom! Se non ci fossero, dovrebbero inventarli.

 
Di Fabrizio (del 05/11/2012 @ 09:02:55, in media, visitato 2146 volte)

Rassegna stampa

Come sempre, nelle rassegne stampa rischia di finirci di tutto, e la logica dello scritto apparirà (forse) solo al termine. Portate pazienza.

L'Osservatorio 21 luglio (nato da poco e quindi attivissimo in fase di lancio) lo scorso 1 novembre ha segnalato alle autorità competenti il blog (non il sito, vedremo in seguito la differenza) Via i Rom – cacciamo gli zingari dall'Italia!

Sono andato a leggermi di cosa scriva quel blog. Prima dei contenuti, un'occhiata alla grafica: pagina scura ma con diverse sfumature di colore, caratteri semplici e leggibili. Insomma, niente che ad uno primo sguardo possa ricondurre ad un sito di estrema destra o razzialmente caratterizzato. La stessa impronta viene mantenuta nell'introduzione, dove una storia commovente caratterizza meglio l'intento del blog. La riporto integralmente:

    Questo sito nasce nel 2007 quando un gruppo di zingari rom massacrò mio padre per derubarlo di soli 30 € contanti, un cellulare dal valore di 20 € ed un braccialetto d'oro. Ancora ricordo quel giorno come se fosse oggi. Chiamò l'ospedale a casa avvertendo mia madre di ciò che era accaduto e delle gravi condizioni in cui versava mio padre. Ci precipitammo immediatamente al nosocomio. Quando arrivammo vidi quel corpo tumefatto, il viso irriconoscibile, lo zigomo rotto, un occhio rientrato e tanto sangue. Ore di agonia, di sofferenza, di dolore. Mio padre non ce la fece. Morì e quei delinquenti non furono mai presi. Intanto la mia famiglia era distrutta. Dovetti crescere senza un padre, senza il suo affetto, senza il suo conforto, senza il suo dialogo, senza il suo sorriso, senza i suoi consigli, senza niente. Quei delinquenti oltre che uccidere materialmente mio padre, uccisero dentro anche me, la mia anima, il mio spirito, il mio io. Il sito nasce inizialmente per sfogare la mia rabbia, il mio dolore, la sofferenza alimentata ulteriormente dal fatto che a quel brutale gesto non era seguita quella che si definisce “giustizia”. Vedevo e vedo troppe cose che in Italia non vanno. Porgere l'altra guancia si, ma non fino a farsi prendere per scemi.

Ricordatevi: questa è l'introduzione, cioè il ponte che dall'anonimato di un sito porta al suo svilupparsi. Storia commovente, dicevo, che occupa con vari particolari, tra il lacrimevole e lo splatter, quasi tutta l'esposizione. Storia di un bravo ragazzo toccato non tanto nel portafoglio ma negli affetti più cari, così che possiamo empaticamente identificarci in lui, il suo dolore, la sua rabbia. Identificazione necessaria, perché non troveremo da nessuna parte altri indizi sull'autore del blog, sul nome della vittima, su chi materialmente la uccise. Riguardo agli assassini, sappiamo solo che fu "un gruppo di zingari rom". Quindi, a rigor di logica, se l'assassinio fosse stato compiuto, ad esempio, da "il cartello di Medellin", il nostro avrebbe chiesto di cacciare dall'Italia tutti i Colombiani! Non pensiate che si tratti di un errore di logica; secondo me è il passo successivo alla storia lacrimevole: una parola d'ordine SEMPLICE e CHE DIA UN COLPEVOLE, così da terminare con un occhiolino ai sentimenti anti-sistema che oggi vanno per la maggiore, "Vedevo e vedo troppe cose che in Italia non vanno. Porgere l'altra guancia si, ma non fino a farsi prendere per scemi." A questo punto dopo l'introduzione allo svolgimento vero e proprio.

Chiameremo questa fase la vendetta, cioè il mix di "cose che non vanno" e come rimediare, cioè "non farsi prendere per scemi", che si sviluppano su due binari diversi. I temi affrontati riguardano singoli episodi di cronaca nera, quasi tutti senza commento da parte dell'autore, ed i colpevoli non sono più solo i Rom, ma anche Filippini, Rumeni... che, se vogliamo dare una logica al tutto, dovrebbero essere TUTTI INDISTINTAMENTE CACCIATI. Ma questo non viene affermato da nessuna parte, stranamente questo elenco REALE di cronaca nera non riguarda nessun fatto in cui gli Italiani siano anche lontanamente ritenuti colpevoli. Penso, perché sarebbe abbastanza complicato, per lo stesso ragionamento di base, cacciare gli Italiani dall'Italia, tanto, le "cose che non vanno" continuerebbero a non andare... Ma intanto, da un singolo fatto iniziale, la colpa è stata estesa ad un numero ragguardevole di COLPEVOLI: tanti, stranieri, violenti, ecc.

Ci sono anche due mini-dossier, dove i Rom tornano protagonisti della cronaca: Alba Adriatica (a Pescara) e i Casamonica (a Roma), ma se il primo è soprattutto la testimonianza di una convivenza mancata, il secondo è il racconto di un'integrazione riuscita al contrario, dove un gruppo di Rom arrivato dall'Abruzzo si è talmente integrato da aver sostituito i romani nei loro traffici tradizionali, compreso il complesso meccanismo che mischia attività economiche, malavita e coperture politiche. Per terminare con le sezioni del sito, una scarna raccolta di video.

La seconda fase della vendetta spetta ai commenti, cioè come rimediare allo stato attuale delle cose. Se l'autore del blog non si spinge oltre l'incerto confine del razzismo, i commentatori non sembrano porsi questo limite, nel far quadrare un iniziale storia commovente con soluzioni da III Reich. Eccone alcuni:

  • Hai proprio ragione antonella via dall'italia questi zingari che insudiaciano, moralmente e fisicamente le nostre strade, fanno la bella vita alle spalle dei poveri italiani che lavorano per mantenere la propria famiglia e per finire non hanno un benemerito ca**o di lavoro.
  • Però penso anche che difficilmente da uno zingaro rom, data la sua scarsa propensione ad adattarsi e a rispettare le più elementari regole di buon senso vigenti in una nazione, si possa ottenere insegnamenti di come migliorarci. Le cronache giornaliere parlano chiaro: stupri, spaccio di stupefacenti, rapimento e sfruttamento di bambini, aggressioni mortali, furti ecc.
  • CONCORDO PIENAMENTE CON TE, ANCHE SE NON CI CONOSCIAMO ABBIAMO LE STESSE IDEE, SE FOSSE X ME RIAPRIREI I LAGER E LA BRUCEREI TUTTA STA GENTE DI MERDA. PURTROPPO DI GENTE COME NOI CE N\'E\'
  • Concordo! Salviamo la Patria da questa gente!!
  • CI HANNO ROTTO IL CAZZO STI ZINGARI DI MERDA!!!!! PREDIAMOLI A CALCI IN CULO!!!!!!!!!!
  • Devono essere bruciati vivi nei forni crematori,hanno rotto il cazzo le nostre città sono piene di questi esseri su-umani che vivono di rapine e furti.
  • A CHE CAZZO SERVONO I ROM???? VIVONO SOLO PER DELINQUERE E ROMPERE I COGLIONI A CHI LAVORA, FANNO TANTI FIGLI PERCHE\' PER OGNI FIGLIO LO STATO DA LORO UN CONTRIBUTO GIORNALIERO TALE CHE A FINE MESE DIVENTA UNO STIPENDIO D\'ORO
  • bravissimi, fuori dalle palle questa feccia pezzente rom. I paesi seri la merda nomade la cacciano giustamente a calci, noi fessi li raccattiamo tutti

Non ho riportato i nomi dei commentatori, ma al solito tanto più un commento è forcaiolo, quanto il commentatore si difenderà tramite l'anonimato. Anonimi i commenti, anonimo l'autore e pure la vittima iniziale. Il tutto suggellato dal fatto di essere un blog e non un sito, per cui si può solo risalire alla piattaforma che ospita il blog, ma a nessuno di quanti ha trasformato una storia personale in voce di popolo. O meglio, gli unici che possono risalire a questi dati sono Wordpress (the Content is not pornographic, does not contain threats or incite violence towards individuals or entities, and does not violate the privacy or publicity rights of any third party;) da una parte, l'autorità giudiziaria dall'altra.


Verrebbe da dire, è il mondo virtuale, bellezza! dove chiunque può montare o smontare un frammento di vita e farne una piattaforma politica.

Ma ragionando su quello che è il mondo virtuale, avrei un'ultima osservazione da fare. Da molto tempo i giornali "tradizionali" stanno assumendo modalità comunicative proprie delle rete telematiche per sollevarsi dalla loro crisi. In questo caso mi sembra che avvenga il contrario: si utilizza uno strumento aperto come il blog, per adottare strategie comunicative proprie dei mezzi di comunicazione che perseguono un obiettivo politico.

Vittimismo, vuoti di memoria, nemici necessari, commenti forcaioli che si vogliono mascherare da opinione della massa, fanno parte del piatto che ogni giorno ci viene servito dai mezzi d'informazione eterodiretti. Vale la legge della concorrenza, i meccanismi valgono purtroppo tanto a destra che a sinistra.

Vediamo come si coniuga questo sistema con notizie differenti. Useremo il Giornale e la recente morte di Pino Rauti come controprova. Nell'articolo di Stenio Solinas (occorre dire che in altri articoli il Giornale ha corretto il tiro) un protagonista delle pagine nascoste e violente della nostra storia, viene ricordato come se fosse stato solamente un intellettuale che non ha capito come fosse cambiata la politica. Fascista sì, ma galantuomo.

Stragi, strategia della tensione, pestaggi... su questo un silenzio di tomba.

Io, che da ragazzo ho vissuto quegli anni, penso che molti testimoni delle nostre storie oscure sono spariti in cause poco chiare, probabilmente per paura che potessero squarciare questo silenzio tombale. Pino Rauti è morto ad 85 anni, come si dice "tranquillo e con l'affetto dei suoi cari". E questa morte, così incongruente con la sua storia, mi da l'idea di segreti così al sicuro, che non c'è stato bisogno di ammazzarlo.

 
Di Fabrizio (del 02/11/2012 @ 09:06:00, in media, visitato 1404 volte)

Raccontavo ieri che di questi tempi, in mancanza di determinate certezze è più facile prendersela con chi, Rom e Sinti, certezze non le ha mai avute. Alla stessa maniera, nella vulgata popolare è lo zingaro che rimane il ladro per eccellenza, mentre la realtà quotidiana ci restituisce esempi a non finire di furti commessi da colletti bianchi.

Fateci caso: quand'è che un giornale parla di un furto? Ormai, non è più possibile nascondere il SISTEMA di ladrocinio che regola la pubblica amministrazione; a parte ciò la cronaca accenna ai furti quando:

  1. siano coinvolti Rom o Sinti (o si presume lo siano);
  2. la vittima è un personaggio famoso. 

Il ministro Elisa Fornero rientra nel secondo caso. Non solo, come personaggio pubblico, visti i tempi che corrono, è anche uno dei più impopolari in circolazione. Difatti, la notizia del furto nel caso del ministro (DISCLAIMER: il furto rimane un reato, non vorrei essere accusato di induzione al crimine!) ha sollevato soddisfazione repressa soprattutto tra precari, gente che ha perso il potere d'acquisto negli ultimi anni ecc. Insomma, tra quelle fasce di popolazione dove maggiormente alberga l'antiziganismo.

Ho notato anche che nelle cronache giornalistiche stavolta mancava quella frasetta, che spesso compare quando non si sa cosa scrivere:

  • si sospetta che il furto sia stato commesso da un gruppo di zingari...

Frase che dice tutto e niente, ma contribuisce comunque a creare un sentimento negativo verso gli "zingari". Costava tanto metterla ANCHE a chiusura dell'articolo sulla Fornero?

 
Di Fabrizio (del 29/10/2012 @ 09:19:36, in media, visitato 1582 volte)

La voix des Rroms mette in guardia i media par voxrromorum le 16 octobre 2012

Questo è un messaggio che inviamo a tutti i media francesi:

Signore e signori, questo avvertimento non riguarda tutti i media, ma un buon numero e il vostro può essere tra quelli. Vi chiediamo quindi di prestare attenzione a questo messaggio.

Da qualche mese, la politica dello "smantellamento dei campi illegali", associati (a torto) sistematicamente ai Rom, si accompagna ad una campagna di demonizzane dei Rom, di cui vi state facendo complici. L'ultimo atto è stato il reportage di France 2 di ieri sera, chiaramente di parte quando si domanda ad una madre di famiglia "cosa pensate degli abitanti di Marsiglia che hanno CHIESTO ai Rom di partire?" (il campo rom dato alle fiamme il mese scorso, ndr.) E di seguitoil gestore di un bar, che dice di non aver mai avuto problemi, ma che impugna una mazza da baseball per difendersi! Per non parlare di una signora anziana, neanche lei ha mai avuto problemi, ma che ha paura di "essere aggredita". Da parte rom [si è dato ascolto ad] una ragazza che afferma di mangiare nella spazzatura.  Vi ricordiamo che succede dappertutto, non solo ai Rom. Alcuni hanno persino fatto una scelta consapevole e militante contro la società dei consumi.

Europe 1 quando ha titolato "I Rom potranno diventare ortofonisti", con un'ironia di cattivo gusto, persino disgustosa, in un articolo che menziona soltanto l'allargamento dei mestieri autorizzati  per Rumeni e Bulgari, senza dire l'essenziale: che questi ultimi devono comunque avere la residenza con la carta di soggiorno, per lavorare ed accedere anche a questi mestieri.

Non può mancare L'Express, con un servizio del 10 ottobre intitolato "Essere vicini dei rom", dove si piange sulle sfortune che devono subire i "residenti esasperati".

Per non parlare dell'enorme operazione poliziesca che ha preceduto di qualche giorno il pogrom di Marsiglia: 11 Rom arrestati, consegnati all'odio della folla, presentandoli all'unisono come trafficanti e schiavisti di bambini, perché i LORO figli avrebbero potuto essere arrestati per piccoli furti. E dopo questa frenesia mediatica, il pogrom di Marsiglia, la caccia generalizzata al Rom da parte della polizia, il blackout totale su questo affare. Perché? Perché l'obiettivo è stato raggiunto? E' questo che volevate, signori giornalisti? Ci sono ebrei tra di voi? Chiedete ai vostri genitori di raccontarvi gli articoli contro gli ebrei negli anni '30.

Ad ogni espulsione [...], ripetete come pappagalli: "lo sgombero è avvenuto senza problemi". E' così da 20 anni, senza problemi. Per utilizzare il vostro gergo NON E' UNA NOTIZIA! I Rom non sono violenti. Aspettate disordini con la polizia per mettere del sangue sui vostri fogli? Ne sarete responsabili. Già lo siete con l'invocazione all'odio tramite i "residenti esasperati". Mentre vi stiamo scrivendo, la polizia caccia i Rom, con neonati in braccio, dai marciapiedi di Marsiglia, di Noisy le Grand ed ancora altrove. Siete complici di questa politica. Avete deciso di farvi eco della disumanizzazione dei Rom, preambolo necessario a qualsiasi genocidio! Tra di voi sono rari quanti rispettano la loro professione ed il dovere di informare in maniera equilibrata. Non dimenticate, in un contesto in cui l'informazione è veloce, anche la storia passa più veloce di prima. Sarà quella a condannarvi come complici di una politica mortifera. Tenetene conto e reagite di conseguenza!

 
Di Fabrizio (del 28/10/2012 @ 09:13:49, in media, visitato 1736 volte)

Diceee: Ma quanto sono belli, buoni e bravi i mendicanti!
Risponde una bambina che fruga nel cassonetto: Proprio a me vuoi prendere in giro?

Fatte le dovute eccezioni, siamo il prodotto dell'ambiente che ci circonda. Noi vogliamo recuperare con loro i violini, forse una cultura persa, ma cosa starà cercando quella bambina? Una fisarmonica o un panino avanzato di McDonald?

Brutta gente, che ci guarda affamata. Avanguardia di un esercito che da ogni angolo del mondo assedia i nostri portafogli. Amiamo gli "estranei" perché prima di tutto siamo scontenti ed incerti del nostro stile di vita, ma nel pratico li isoliamo lontani dalle nostre case e proprietà, prima che il NOSTRO si tramuti in LORO. E loro, se ne fregano dei nostri muri, visto che sanno scavalcarli.

Però quella commedia, UNA POLTRONA PER DUE, insegna alcune cosucce interessanti:

  1. prendiamo un perfetto ed integrato esemplare del nostro sistema di vita, catapultatelo nell'inferno, e diventerà in tutto simile a chi odiava il giorno prima;
  2. è una commedia, per cui anche il nostro diavolo principiante, nella sua cattiveria, mantiene tratti di umanità. Insomma, c'è una sceneggiatura che agisce nel scoprire questo lato diciamo "umano". Nella vita reale, siamo noi gli "sceneggiatori";
  3. tanto per identificare i veri diavoli, di chi è l'idea iniziale dello scherzo al co-protagonista Louis Winthorpe III? Un mendicante, o i due suoi vecchi compari di vita? Occhio a dove arriveranno le vere fregature!
 
Di Fabrizio (del 24/10/2012 @ 09:17:05, in media, visitato 2227 volte)

Per i non genovesi sono disponibili i sottotitoli in italiano: cliccare nell'angolo in basso a destra per attivarli.

Rassegna stampa schizofrenica

Ad inizio settimana leggevo l'ennesima puntata del processo Ruby (poi, perché Ruby? credevo che il maggior imputato avesse un altro nome). Ennesima, appunto... mi fa strano che TUTTI, a destra e sinistra con i vari casini (quelli REALI, cosa avete capito?; - )) che hanno, si possano appassionare ad una storia boccaccesca. Son tutto fuorché un puritano (almeno, riguardo al sesso), e se l'ex PresdelCons abbia copulato con una minorenne consenziente, lo considero sì un reato, ma meno grave di sicuro di tante altre cose di cui è stato (a torto o ragione) accusato.

E' gente che non frequento (diciamo che con ogni probabilità non mi inviterebbero comunque), ma un'idea su di loro me la sono fatta:

  • a meno che non recitino in un film di Buñuel (ma non era morto?), un'orgia collettiva di vecchi porci straricchi è una nostra proiezione;
  • parere personale: se proprio dovessi fare del su e giù con una bomba del sesso così giovane, probabilmente cercherei un luogo appartato, anche a scanso di probabili brutte figure.

Però (però) non mi vengano a dire che incontri simili erano un'occasione per lodare il creatore, col sottofondo di musiche napoletane e di vecchie barzellette. Cioè: tu mi raduni tutta quella gente, e vuoi che non scappi parola su un certo appalto, una nomina televisiva, una giunta scricchiolante...?

Legittimamente, s'intende, ma se avessi la disgrazia di lavorare per qualche testata, credo che sapere di quali affari si discutesse sarebbe una notizia più importante, per le pecore lettrici, del fatto che Ruby fosse minorenne o no, o che l'abbia data o meno.

Su peccati veniali e diverse scale di valori, vale la frase finale riportata nell'articolo (pronunciata da Mariarosaria Rossi, deputata del Pdl e "assistente personale di Silvio Berlusconi"), la divido in due parti:

  1. Quanto agli scandali che hanno coinvolto esponenti del partito, come Franco Fiorito, ''e' nella natura umana - dice - rubare. Certi rubano con dolo altri con superficialita'.
  2. La verita' e' che non bisognerebbe generalizzare. Anche perche' non e' che se a me entra in casa uno zingaro e ruba, io poi vado in giro a dire che tutti gli zingari rubano...''.

Questa perla di saggezza mi porta ad un articolo del giorno precedente: LA GIUNTA CENTINAIO SFUGGE IL DIALOGO E IL CONFRONTO. Afferma in chiusura Domenico Gangemi (Vice capogruppo consiliare del PDL Legnano):

    Comunque, in base a quello che che ho letto, giudico questo piano sicurezza molto debole, non risolutivo, perché gli interventi sono lunghi, mirati all'integrazione dei rom, che a mio avviso non hanno mai dimostrato nessuna intenzione di integrarsi e rispettare le regole, perché amano vivere nella libertà più assoluta e calpestare le leggi vigenti del nostro Paese. (il grassetto è mio, ndr.)

Il ché, permettete, mi manda in cortocircuito anche senza Ruby che mi alita sul collo (o altrove). Perché sembra che questi comportamenti d'improvviso non siano più "nella natura umana" se per caso non hai la ventura di chiamarti Fiorito. Non solo, ritorna l'assunto per cui se uno delinque, tutti siano delinquenti.

Conclusioni a parte, è giusto che sappiate di cosa parla il resto della dichiarazione di Domenico Gangemi: apprendo dalle sue stesse parole che si tratta della presentazione del PIANO ROM (vedi questo altro articolo su VareseNews) da parte della giunta comunale di Legnano (non lo dice, ma lo si intuisce che è di un altro colore politico); in parole povere: del tentativo di normare appunto quei comportamenti contrari alle "leggi vigenti del nostro Paese".

Cos'è che non garba a Domenico Gangemi? Che la commissione comunale abbia chiesto un'opinione a tutti quanti quotidianamente si occupano di queste situazioni, ma non a lui! Che, in quanto democraticamente eletto, voleva prima far sapere al sindaco come la pensava, per poterlo poi ripetere in seduta consigliare e anche sul sito LegnanoNews. Questa per lui dovrebbe essere una REALE "giunta del dialogo" e, parole sue, sarebbe lui a cui non vogliono dare spazio.

Chiudo questa commedia con un ultimo titolo, dalla Nuova Sardegna: Sesso con la futura sposa, rom sotto accusa: lei ha 15 anni, e torniamo alle minorenni.

Titolo acchiappa-gonzi quando mischia sesso con matrimonio (o convivenza)...

Per il resto è vero che tra i Rom sposarsi e convivere prima dei 16 anni era normale, e resiste tra alcuni gruppi anche se meno che in passato. Personalmente è una pratica che non condivido e ritengo che nel 2012 andrebbe ripensata, ma lo scoglio è quel mio "personalmente"... Non sono io a sposarmi e non ho strumenti per imporre il mio metro di giudizio a chi vive in situazione diversa dalla mia.

Ma, qual è il significato di queste pratiche tra popoli una volta nomadi? Che siano "matrimoni combinati" o tra minorenni, da un lato fa parte di una politica familistica di alleanze in terre ostile, dall'altro è un antico costume per proteggere le ragazze più belle da pratiche ancora più odiose, come la schiavitù dei secoli passati o il traffico attuale di persone.

La legge italiana è chiara in proposito, ma anche con tutte le buone intenzioni non vedo come possa influenzare un costume così secolare. Anche perché la percezione che avrebbe un Rom, sarebbe di una legge che si ricorda di loro solo quando sono in torto, e mai quando hanno ragione.

Resta da capire, se si tratti di un tentativo della Nuova Sardegna di rincorrere a destra la concorrente Unione Sarda o, per tornare alle righe iniziali, sia il risultato di un matrimonio tra moralismo ex-comunista e bigottismo ex-cattolico.

 
Di Fabrizio (del 17/10/2012 @ 09:17:39, in media, visitato 1326 volte)

Onde Road Posted on October 13, 2012
"I Rom hanno una mappa infinita nel palmo della mano. Io cercavo affannosamente la mia, strofinando sotto un filo d'acqua le mani sporche di terra; mio padre vedeva la sua, con più chiarezza. Avevo sei anni, e non sapevo ancora bene cosa volesse dire partire". Una giovane Rom di nome Rebecca inizia a soli sei anni un forzato e lungo viaggio itinerante, che dal Sud America l'ha portata in Europa e infine in Italia. Una vita la sua, intrisa di drammi e dolori. Sgomberi forzati delle baracche, incendi nei campi di Napoli, lunghe notti all'addiaccio nei giardini pubblici di Milano, all'interno di vagoni abbandonati. Rebecca ha però una capacità fuori dal comune, un dono innato: comunica con i colori. Il fascino per la pittura la attrae fin dalla nascita e disegna usando quello che trova, bastoncini, mattonelle colorate e addirittura sassi. Finché qualcuno non le regala una scatola di tempere… Rebecca è venuta a trovarci a Radio Popolare e ci racconta dei suoi viaggi e della sua passione per la pittura.

A qualche anno di distanza dall'ultima volta torna ai nostri microfoni anche Marina, una rom del campo milanese di via Idro. A differenza di Rebecca lei è stanziale da una vita. Ci racconta come si vive in un campo rom e i sogni di una donna madre di cinque figli…

"L'arcobaleno di Rebecca" di Rebecca Covaciu (UR Edizioni) – Museo Art Brut di Losanna

 

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