Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 05/01/2010 @ 09:13:20, in Europa, visitato 1837 volte)
Da
British_Roma
2 gennaio 2010
Un NUOVO rapporto chiama ad una campagna per combattere il razzismo contro la
comunità di Rom che vivono in Irlanda, stimata in 3.000 membri.
Il gruppo nomade e semi-nomade, i cui antenati vennero dall'India del Nord,
sono stati descritti come la più vasta e discriminata minoranza in Europa.
Il Comitato Joint Oireachtas in Affari Europei ha citato una recente
indagine UE che trova che un quarto degli Europei non si troverebbe bene con un
Rom come vicino.
Viene detto che c'è bisogno di una campagna focalizzata sulla crescita
di testimonianze, per confrontare il razzismo contro i Rom - senza stigmatizzare
il gruppo.
Il senatore Terry Leyden del
Fianna Fail sta lavorando chiaramente per migliorare il livello di integrazione
e comprensione della comunità entro la società irlandese.
Giudice
"Il nostro rapporto identifica alcune misure pratiche che riteniamo
aiuterebbero a migliorare la presenza dei Rom in Irlanda e contribuirebbero a
far giocare loro un ruolo più attivo nella vita irlandese," ha detto.
Il rapporto si riferisce ai commenti fatti l'anno scorso sulla comunità rom
dal giudice Aingeal Ni Chonduin nel Tribunale per l'Infanzia. Accusava i
genitori rom di "crescere i bambini al furto" e di essere responsabili dei
"furti nei nostri negozi". La giudice commentava il fatto che una madre
sedicenne aveva ammesso di aver rubato delle scarpe ed indossava vestiti rubati.
Leyden ha preso le distanze dai rilievi della giudice. "Sono d'accordo che il
furto non si accorda al nostro modo di vita. Non concordo che sia inerente alle
comunità etnicamente minoritarie. Il crimine è un problema universale e non
riguarda soltanto i migranti," ha detto.
Il rapporto chiede che i Rom vengano menzionati nei programmi UE ed irlandesi
anti-discriminazione e di inclusione sociale, che già contengono riferimenti a
gruppi a rischio come i Viaggianti ed i disabili. Chiede la raccolta di dati
certi sui Rom che vivono qui ed una ulteriore ricerca per stabilire se siano
stati vittime di attacchi razzisti.
Michael Brennan Political Correspondent Irish Independent
Di Fabrizio (del 03/01/2010 @ 09:16:50, in Europa, visitato 1780 volte)
Da
Nordic_Roma
La situazione dei giovani rom - istruzione, lavoro e futuro
E' importante che i giovani rom in Svezia siano capaci di parlare di loro
stessi, e la società deve coordinare i suoi sforzi nell'appoggiare questo
gruppo. E' quanto mostra uno studio del Tavolo Nazionale Svedese per gli Affari
Giovanili.
Lo scopo dello studio è condividere la conoscenza, analizzare e spargere luce
sulla situazione dei giovani rom, sulla base in parte dell'autorappresentazione
dei giovani e dei problemi che trovano, ed in parte del lavoro delle autorità
municipali con i giovani rom. Lo studio consiste in interviste approfondite con
i giovani rom, su come vedono la loro situazione in termini di istruzione,
impiego e prospettive future, ed un'indagine dei rappresentanti municipali.
Segue un sommario dei risultati più importanti dello studio, assieme alle
conclusioni e alle raccomandazioni basate sulla conoscenza combinata del Tavolo
e l'esperienza in quest'area.
Una minoranza in una società maggioritaria
La natura mutevole e le strategie delle esperienze giovanili pongono una
sfida ad ogni pregressa nozione dei giovani rom come gruppo omogeneo. Vediamo
dai risultati dello studio che i giovani rom si trovano presi tra le aspettative
dei loro genitori e quelle della società maggioritaria. I giovani mostrano un
forte interesse nello sviluppare identità che forniscono lo scopo tanto nel
preservare la cultura rom che nel partecipare nella società su termini
paritetici.
Ci sono molte differenti strategie che i giovani rom possono seguire nel
gestire le loro vite. Alcuni evitano di dire che sono Rom, altri entrano ed
escono dall'identità rom - entrambe le strategie sollevano forti sentimenti.
La famiglia ed i parenti sono descritti come un'importante rete di sicurezza,
soprattutto nelle situazioni di crisi, nel contempo, i giovani rom non hanno
confidenza con le autorità.
L'importanza di parlare di sé
E' importante che ai Rom sia data l'opportunità di parlare per se stessi. E'
anche importante dare attenzione alle differenze di genere all'interno del
gruppo e promuovere al massimo le differenze delle esperienze, desideri e
possibilità di vita a cui questi giovani danno vita.
Di particolare importanza in questo contesto è la capacità di organizzare la
cultura, la lingua, l'identità ed i diritti del gruppo. Il 1 gennaio 2010 [è
entrata] in vigore una nuova legge sulle minoranze svedesi, che rafforza i
diritti e lo status dei Rom come gruppo minoritario. Nel lavoro del Tavolo nel
distribuire contributi statali alle minoranze nazionali, notiamo un interesse
crescente della minoranza rom nel formare organizzazioni di interesse. Dove sono
coinvolti i giovani rom, vediamo il bisogno di misure di supporto.
Istruzione, formazione e vita lavorativa
I giovani che hanno preso parte allo studio hanno mostrato una chiara
comprensione del bisogno di istruzione e formazione nella ricerca di un impiego
e nella realizzazione di ambizioni future. Sappiamo che la transizione tra
scuola e vita lavorativa è particolarmente problematica per i giovani che
mancano di modelli, guide e reti. Sulla base di questo studio e della combinata
competenza del Tavolo, consideriamo che i seguenti fattori siano essenziali nel
migliorare la situazione dei giovani rom:
- C'è bisogno di percorsi alternativi nella formazione ed integrazione
nella vita lavorativa, come il riconoscimento dell'esperienza negli ambienti
dell'apprendimento alternativo.
- Dev'essere fornito supporto nel fare i compiti a scuola o in altre
situazioni, dopo l'orario scolastico.
- A scuola dev'essere intensificato l'insegnamento madre-lingua, perché la
competenza nella madre-lingua è importante nell'autostima e negli sviluppi
scolastici.
- Si deve combattere il bullismo scolastico, dato che il bullismo può
ritardare di molti anni l'integrazione dell'individuo nella società, in
particolare quando riguarda l'autostima in un giovane che si trova già in
situazione vulnerabile.
- La consulenza sulla carriera dovrebbe essere sviluppata, partendo dalle
circostanze e dai bisogni dei giovani rom.
- Agli insegnanti dev'essere data una conoscenza di base sullo status
legislativo e sui diritti delle cinque minoranze nazionali svedesi.
- I diritti umani e le tematiche minoritarie dovrebbero essere affrontati
in maggior misura nel programma degli studi scolastici.
- Devono essere offerte maggiori opportunità nel discutere di politiche e
società, perché questo porterà ad un maggior impegno nella società fuori
dalla scuola.
- I genitori giovani hanno bisogno di appoggio nell'istruzione primaria e
secondaria, per permettere loro di completare gli studi. Troppo spesso, i
genitori giovani lasciano gli studi durante la scuola secondaria. C'è perciò
bisogno di linee guide chiare per le scuole dove sono presenti giovani
genitori.
I giovani rom affrontano difficoltà simili agli altri giovani riguardo
l'impiego, alle aspirazioni per l'auto-realizzazione ed il bisogno abitativo.
Nel contempo, è importante non chiudere gli occhi sulle discriminazioni che
spesso affrontano i giovani rom. Una condizione chiave per migliorare la loro
situazione è la preparazione di misure attive per combattere la discriminazione,
secondo la legislazione relativa.
Responsabilità comunali
Un tratto comune nelle risposte degli incaricati comunali alla ricerca e
nelle interviste telefoniche è che vedono nel loro incontrare i giovani rom, di
trattarli nello stesso modo degli altri giovani.
Gli incaricati che hanno preso parte alla ricerca hanno espresso l'intenzione
di non trattarli differentemente, perché questo rafforzerebbe la
stigmatizzazione e l'esclusione. Anche se i funzionari erano stati informati
sulla legislazione sulle minoranze, pochi sono stati in grado di descrivere
quale impatto questa legislazione ha avuto nel loro lavoro. Principi ed
attitudini sulla non-discriminazione sembrano avere radici profonde, con una
conoscenza relativamente piccola sulla posizione speciale ed i diritti delle
minoranze.
Un'osservazione importante è che i comuni, tranne rare eccezioni, mancano di
strategie e di piani d'azione per migliorare le condizioni di vita dei giovani
rom. Il Tavolo considera che lo scopo sostanziale esista per lo sviluppo
dell'appoggio ai giovani rom attraverso sforzi coordinati del servizio per
l'impiego, scuole e comuni.
Per concludere, il Tavolo nota che l'attuale livello di conoscenza e ricerca
sulla situazione del popolo rom in generale, e dei suoi giovani in particolare,
è limitato. C'è bisogno di ulteriori studi per fornire un quadro approfondito
sulla situazione in cui vivono i Rom, e di conoscenza che può servire a
sostenere nuove iniziative per e con i Rom.
Di Fabrizio (del 02/01/2010 @ 09:13:04, in Europa, visitato 1735 volte)
Da
Roma_ex_Yugoslavia
ReliefWeb.int I Dispersi Interni ancora cercano una soluzione per casa e
documenti ed avere accesso ai loro diritti - Fonte: Internal Displacement
Monitoring Centre - 29 Dicembre 2009
NOTA: Nel 2008 il Kosovo ha dichiarato l'indipendenza dalla Serbia.
L'Assemblea Generale dell'ONU ha in seguito votato perché in riferimento alla
dichiarazione d'indipendenza ci fosse parere consultivo della Corte di Giustizia
Internazionale. Sinora, 64 nazioni hanno riconosciuto il Kosovo. Ai fini dei
riferimenti descritti alla situazione in Serbia dal 2008 non è incluso il
Kosovo.
Nel 1999, oltre 245.000 membri delle minoranze locali sono scappati dal
Kosovo per paura delle rivincite della maggioranza albanese, dopo che i
bombardamenti NATO avevano obbligato alla ritirata le truppe jugoslave e
terminato anni di oppressione dell'etnia albanese. La dichiarazione di
indipendenza del Kosovo nel febbraio 2008 ha creato nuova incertezza per quanti
ancora erano dispersi, ma non ci sono stati grossi incidenti verso le comunità
minoritarie e nessun ulteriore dislocamento. La Serbia non ha riconosciuto
l'indipendenza del Kosovo, continuando a guardare all'entità governata dall'ONU
come suo territorio sovrano.
All'agosto 2009, si stimavano in 230.000 le Persone Internamente Disperse (IDPs)
dal Kosovo alla Serbia, inclusi una stima di 20.000 Rom dispersi che non sono
mai stati registrati come tali. Altri 19.000 sono dispersi in Kosovo. Pochi dei
dispersi del 1999 hanno trovato soluzioni durevoli. Il tasso dei ritorni è
scemato significativamente nel 2008 da un livello già basso, visto che molti
degli IDPs aspettavano di valutare l'approccio delle autorità kosovare verso i
Serbi e le altre comunità non-Albanesi del Kosovo.
Le prospettive di una situazione durevole in Kosovo sono limitate, la
situazione sicuritaria ed economica non induce al ritorno e molti IDPs
affrontano difficoltà nel rimpossessarsi delle loro proprietà e nell'ottenere
documenti legale. Quanti sono ritornati in Kosovo hanno lottato per trovare
lavoro, a causa dell'ampia discriminazione contro i Serbi ed i Rom. Come
risultato, gli sforzi del governo serbo per appoggiare il ritorno hanno avuto un
successo limitato, e le associazioni dei Serbi dispersi stimano in solo 5.000
IDPs delle minoranze quanti hanno fatto ritorno, rispetto ai 15.000 che ne
avevano diritto.
E' migliorata la posizione del governo serbo sull'integrazione locale. Negli
anni recenti ha realizzato progetti di supporto allo sviluppo dell'alloggio
sociale per gli IDPs, soprattutto per i 4.200 dispersi già sistemati nei centri
collettivi. Ma questi sforzi non rappresentano una strategia globale.
Gli IDPs più vulnerabili sono i Rom che hanno specifici bisogni di protezione
in quanto così marginalizzati. La loro mancanza di documenti e di qualsiasi
residenza ufficiale, combinata alla complessità delle procedure ed
all'inflessibilità dei pubblici ufficiale, li previene dal registrarsi come IDPs
e limita il loro accesso all'assistenza alloggiativa, sanità ed altre
prestazioni sociali. Come risultato, molti resistono alla povertà estrema ed
alla scarsa sanità negli insediamenti informali senza elettricità, acqua o
fognature.
Full_Report (in inglese pdf* format - 330,5 Kbytes)
Di Fabrizio (del 31/12/2009 @ 09:24:52, in Europa, visitato 2211 volte)
Da
Czech_Roma
Mikulov, 29.12.2009, 12:12
La famiglia di Ilona Vajdíková a Mikulov è costantemente terrorizzata da
iscritti alla sezione locale del Partito dei Lavoratori. Gli attacchi sono
iniziati questo settembre e tuttora non diminuiscono. Il sindaco di Mikulov, Rostislav Koštial,
dice che la famiglia di Ilona Vajdíková non ha mai causato problemi a nessuno.
La signora Vajdíková ha la sfortuna di vivere vicino al ristorante Zanzibar,
dove gli iscritti alla sezione locale del Partito dei Lavoratori tengono
regolarmente le loro riunioni. Il 19 settembre, hanno tirato un boccale di birra
contro la sua finestra, rompendola, mentre gridavano insulti razzisti come, "Tu,
puttana nera, che il gas sia con te!" Il più esaltato era Josef
Kordiovský, che urlava, "Guarda cosa faccio a questi zingari" mentre tirava il
bicchiere. Più tardi fu udito vantarsi al ristorante U Fajka di aver "rotto la
finestra agli zingari". I razzisti poi dopo l'incidente ritornarono allo
Zanzibar.
Un vicino che aveva udito l'incidente, era corso fuori di casa per proteggere
la signora Vajdíková. "La sua testimonianza è costantemente chiamata in
questione. Non è un Rom - perché dovrebbe mentire?" si chiede Marcela Krištofová,
sorella di Ilona Vajdíková. "Ilona corse nel bar ed iniziò a gridare -Chi è
stato?- Kordiovský si alzò e le urlò -Puttana nera-. Lei è uscita, perché
c'erano molti giovani, ed ha chiamato la polizia cittadina." Krištofová dice che
il quartiere era tranquillo sino ad un anno fa, quando lo Zanzibar è stato
comprato dall'attuale proprietario.
Vajdíková ha riconosciuto Josef Kordiovský e Petr Peřina tra gli
assalitori - Peřina gridava slogan razzisti e partecipava agli sviluppi
successivi - come del resto Roman Pohludka, Jan Krejčí, e altri due dal
cognome Tužinčin e Dalajka. Tutti, membri o promotori del Partito dei
Lavoratori. Per esempio, tanto Petr Peřina che Roman Pohludka sono
registrati nel gruppo del Partito dei Lavoratori di Mikulov su Facebook, e Krištofová
dice che
Peřina ha confessato alla polizia di essere iscritto al Partito dei
Lavoratori di Brno. Josef Kordiovský ha contribuito attivamente alla pagina
Facebook del Partito dei Lavoratori di Znojmo, incluse informazioni e fotografie
di diversi eventi e riunioni del Partito dei Lavoratori, come la dimostrazione
del 1 maggio 2009 a Brno. Anche Petr Peřina ha confermato la sua iscrizione
al Partito, direttamente a Marcela Krištofová. "Il giorno dopo ci siamo
rincontrati e mi ha salutato, dicendo -Ciao, zietta,- lo conosco da quando era
un bambino," dice. "Gli ho detto: Credi di cavartela così? Ieri sera eravate qui
a fare il saluto nazista ed ora mi dici -Ciao, zietta,-?"
Una settimana dopo un altro attacco, quando un gruppo uscì dal ristorante
dirigendosi verso la piccola casa dove vive la famiglia Vajdíková, lanciando
bottiglie e bicchieri e ripetendo epiteti razzisti, come "Uscite di lì fighe
nere." Tutto l'evento è stato accompagnato dalla canzone "Bílá liga, bílá síla"
(Lega Bianca, Potere Bianco) di Daniel Landa e della banda Orlík, trasmessa dal
jukebox del bar. Una settimana dopo, aderenti al Partito dei Lavoratori
provenienti dalle città vicine si sono incontrati al ristorante, con il saluto
nazista, ed indicando l'appartamento della famiglia hanno gridato "dovete
andarvene." "Non c'erano giovani, avevano circa 30, 40 anni," dice la Krištofová.
Da allora, sono continuate diverse provocazioni dello stesso spirito in uno
sforzo di bullismo verso quella famiglia. "Gridano insulti razzisti, lanciano
bicchieri, le loro macchine sgasano verso le nostre finestre per oltre mezz'ora.
Settimana scorsa hanno rovesciato un contenitore dell'immondizia e hanno
sparpagliato tutto per strada," dice Marcela Krištofová.
La polizia ed il procuratore di stato sono stati impassibilmente servizievoli
verso gli assalitori. La polizia si rifiuta di rilasciare informazioni sul caso,
al momento l'unico accusato per aver costantemente terrorizzato la famiglia è Kordiovský,
e solo con l'accusa di disordine (per aver gettato il bicchiere contro la
finestra). Persecuzioni motivate razzialmente, epiteti ed insulti razzisti,
sembra che queste azioni del Partito dei Lavoratori non significhino niente per
la polizia ed il procuratore di stato. Quando gli agenti hanno informato la
signora Vajdíková che Kordiovský era accusato per il crimine di disordine, lei
fu molto sorpresa, perché non le era stata richiesta nessuna deposizione, né
come testimone né come vittima.
Con l'assistenza dell'associazione In Iustitia, che collabora con Romea su un
progetto per fornire aiuto legale alle vittime di discriminazione, la famiglia
ha formulato le proprie accuse. "I discorsi sono stati chiaramente registrati su
video che la querelante ha fornito alla polizia, per i procedimenti criminali, e
le registrazioni mostrano che aveva motivo di ritenersi in pericolo, senza
menzionare il danno psicologico causato dal trauma continuo e la paura dei
ripetuti incidenti... Dato che alcuni dei sospetti appoggiano apertamente le
attività di gruppi razzisti che operano nella Repubblica Ceca, questi...
attacchi non possono essere valutati fuori da quel contesto, dato che queste
circostanze... sono la testimonianza della conclusione che questo comportamento
non è solo infantilismo o disordine generale, ma riguarda un atto di
intimidazione intenzionale e minacce motivate dall'odio verso l'appartenenza
della vittima all'etnia rom," recita l'accusa. Le vittime chiedono che sia
indagata la motivazione di odio per questi attacchi e che il comportamento di
Kordiovský venga classificato come crimine di vandalismo.
Da allora
Josef Kordiovský ha chiesto scusa alla signora Vajdíková, ma gli attacchi alla
famiglia continuano da parte di altri aderenti al Partito dei Lavoratori. Nella
sua lettera alla signora Vajdíková, scrive Kordiovský:
"Vorrei scusarmi con lei per quanto ho fatto, non era intenzionale e per
niente razzista. Pagherò i danni causati. Sono dispiaciuto. Spero che accetterà
le mie scuse per la mia azione sconsiderata..."
Ilona Vajdíková e sua figlia vivono nella paura e ne sono state colpite
psicologicamente. La signora Vajdíková è soprattutto preoccupata per la salute
di sua figlia Sandra, che ha perso 10 kg. a causa dei danni psicologici causati
dagli attacchi, come pure per sua nipote (figlia di Sandra). Dice "Non sono mai
sicura se l'attacco verrà ripetuto o con quale intensità."
Rostislav Koštial, sindaco di Mikulov, che nella sua vineria impiega dei Rom
del posto, capisce la sua situazione. "La famiglia Vajdíková è come qualsiasi
altra di Mikulov, non ci sono mai stati problemi con loro," dice. Rifiuta una
delle possibili soluzioni - installare una telecamera CCTV di fronte allo
Zanzibar - perché troppo costosa. Però, ha promesso di riservare alla famiglia
un appartamento in un'altra parte della città. "Sposteremo qualcuno che non è
Rom nella piccola casa accanto allo Zanzibar," dice.
Krištofová non ha avuto buone esperienze con i media e dubita della loro
obiettività. Per esempio, dice che la stazione TV Nova non ha voluto mandare in
onda una trasmissione sul primo attacco, perché non c'erano stati feriti.
"Quello stesso giorno hanno fatto una trasmissione su uno -zingaro- che aveva
rubato qualcosa da qualche parte, ma neanche lì nessuno si era ferito." dice Marcela Krištofová,
aggiumgendo, "Chiediamo che la legge sia applicata a tutti nello stesso modo.
Non abbiamo mai danneggiato nessuno. Lavoro da quando avevo 15 anni, mia sorella lavora, mia figlia ha lavorato finché non è andata in maternità. I nostri genitori hanno lavorato
per tutta la vita. Siamo Cechi, non hanno nessun diritto di vederci come
stranieri."
František Kostlán, translated by Gwendolyn Albert
Di Fabrizio (del 29/12/2009 @ 09:48:24, in Europa, visitato 3315 volte)
Da
Nordic_Roma
Globalpost.com
By Brigid Grauman
L'attivista rom finnica Miranda Volasrata e la scrittrice rumena Luminita
Cioaba, che lottò contro la sua famiglia rom per andare a scuola,
all'inaugurazione del Tour Culturale Rom all'insediamento Kamenci vicino a
Lendava, in Slovenia, nel novembre 2009. (Brigid Grauman/GlobalPost)
Lendava, Slovenia, 27/12/2009 - La parola "zingaro" è spesso usata in senso
peggiorativo. Ma il Consiglio d'Europa sta cercando il cambiamento con un nuovo
tour turistico focalizzato sulla storia e cultura rom.
"La gente vede gli zingari in una squallida discarica al bordo della strada"
dice Jake Bower, viaggiante militante britannico e giornalista, "ma realmente
non ci conosce. Mi piacerebbe una situazione dove fossimo riconosciuti come una
nazione europea transnazionale, con una rappresentanza alle Nazioni Uniti."
Bowers parlava il mese scorso all'inaugurazione del Tour Culturale Rom,
sponsorizzato dal Consiglio di Strasburgo, che non ha relazioni con l'Unione
Europea e lavora per l'integrazione europea attraverso la cultura ed i diritti
umani. Il tour collegherà le disperse comunità rom attraverso l'Europa per
rafforzare i legami esistenti ed incoraggiare l'incontro tra Rom e non-Rom. Vi
prendono già parte nove paesi con musei, spettacoli e centri documentazione.
L'inaugurazione avrà luogo in Slovenia presso l'insediamento Kamenci vicino alla
città termale di Lendava.
Con i suoi capelli rossi a spazzola e la carnagione chiara, Bowers non
assomiglia ad un tipico Rom, che hanno solitamente caratteristiche più scure, ed
in parte è proprio questo il punto. Dopo diverse ricerche storiche, incluso
testi DNA, sembra incontrovertibile che i Rom originari arrivarono dall'India
attraverso la Grecia oltre 1.000 anni fa, dividendosi in gruppi secondo le rotte
commerciali e talvolta mischiandosi con altre popolazioni. I Rom di oggi sono
divisi in diversi clan e tribù, inclusi i
Viaggianti della Gran Bretagna e gli stagnai dell'Irlanda, che sono nativi
delle isole ma condividono i medesimi problemi di esclusione sociale.
"Sì, ci sono problemi, problemi grossi in alcune parti," ha detto Bowers, "ma
noi apparteniamo alla società europea." Ritiene che è tempo di rimpiazzare gli
stereotipi negativi con immagini più positive che abbiano una forte risonanza in
un mondo globalizzato. "Noi trascendiamo le nozioni di confini nazionali," ha
detto, "ed offriamo una sfida permanente agli Europei nel vivere con la
diversità."
L'insediamento Kamenci è un progetto pilota di questo tour culturale. Qui, un
villaggio rom ha aperto le sue porte ai visitatori con un museo e attività
creative e laboratori per Rom e no. Nel campo dietro l'insediamento di case
rudimentali in legno e mattoni, le ragazzine indossano lunghi e colorati abiti
roteano le loro anche al suono di musica registrata davanti ad un pubblico
composto da OnG rom, slovene ed europee. Suonatori ospiti, musicisti e ballerini
sono arrivati da altri paesi per celebrare il lancio ufficiale.
Tra le personalità c'è Miranda Volasranta, Rom finlandese che guida il forum
per i diritti civili dei Rom ad Helsinki. Indossa il vestito tradizionale di
velluto nero di 22 libbre.
Volasranta puntualizza il contributo che i Rom hanno portato alla cultura
europea, a partire dal racconto di Miguel de Cervantes "La piccola zingara", per
passare alla collezione di poemi di
Alexander Puskin "Gli Zingari", sino a Victor Hugo che inventò la bella
Esmeralda ne "Il gobbo di Notre Dame". C'è stato
Prosper Merimee e la sua libera ed energica Carmen, senza menzionare i tanti
compositori che hanno usato temi musicali rom nel loro lavoro, inclusi Sergei
Rachmaninov, Johannes Brahms, Igor Stravinsky, Joseph Haydn, Peter Ilyich Chaikovsky, Maurice Ravel
e Bela Bartok.
"La nostra ricchezza culturale è stata soprattutto trasmessa da non-Rom", ha
detto
Volasranta, "in una maniera fortemente romantica. Nel contempo, rimaniamo
invisibili ai nostri vicini. Spero che questo tour porti a sempre più centri
culturali e musei in appoggio agli artisti e agli artigiani rom."
Ci sono circa 12 milioni di Rom in Europa, la più vasta minoranza etnica del
continente. La loro situazione varia grandemente, dalla confortevole
integrazione nei paesi scandinavi al virtuale apartheid in Ungheria, Romania e
Slovacchia. Ora sono perlopiù stanziali invece di inseguire stili di vita
nomadici, anche se i Rom in Gran Bretagna, Irlanda e Francia girano ancora da un
posto all'altro. Troppo spesso, invece, i bambini rom sono spediti in scuole
sotto-gli-standard, e molti non sanno leggere o scrivere. Le condizioni
permanenti di vita delle loro famiglie sono grigie.
La maggior parte dei Rom nell'incontro in Slovenia hanno convenuto che
l'istruzione è la sola maniera per uscire dalla povertà e dalla esclusione
sociale. Ma nel contempo, vogliono mantenere i loro valori culturali come la
vita collettiva ed il rispetto degli anziani. "Non c'è niente di più triste di
un Rom che abbia perso il suo senso di identità culturale, perché è rimasto
letteralmente con niente," ha detto la scrittrice rumena Luminita Cioaba, che ha
lottato con la sua famiglia e la comunità per finire le scuole e frequentare
l'università, e che scrive libri sulla storia rom.
Il Parlamento Europeo si è anche focalizzato sui diritti dei Rom. La
"Piattaforma per l'Inclusione dei Rom" dell'anno scorso ha presentato una lista
di 10 principi basici, incluso il pari accesso alla scolarizzazione. Ma
l'attivista rom Rudko Kawczynski, di cittadinanza polacca, ha accusato la
creazione di OnG che hanno poca comprensione dei problemi. Come ha tristemente
puntualizzato Bowers, "la nostra storia è una litania di albe false."
Ma se non è esattamente ottimista, Bowers crede che il tour rom possa
combattere il pregiudizio. "L'unica maniera per vincere il razzismo è il
contatto diretto tra le persone. Se qualcuno che pensasse che tutti gli zingari
sono ladri e degenerati potesse camminare in questo posto," ha detto,
riferendosi a Kamenci, "capirebbe che sono una comunità come qualsiasi altra,
anche se con una cultura differente."
Di Fabrizio (del 25/12/2009 @ 09:36:28, in Europa, visitato 2042 volte)
Visto la giornata, auguri a tutti i lettori, mentre riprendo
questo appello da
Roma_Francais
Che il 2010 sia un anno pieno di salute, di felicità e di prosperità per
tutti, Rrom et Gadjé assieme!
Babbo Natale, se esisti, manifestati!
- donando forza e coraggio a tutti quanti si battono ogni giorno per un
avvenire migliore;
- donando forza e coraggio a tutti i Rrom e tutti i Gadjé, a cui si rende
dura la vita tramite un arsenale di leggi, decreti, circolari, pratiche
amministrative e poliziesche;
- donando forza e coraggio soprattutto a chi non ha documenti e diritti,
come i Rrom accampati nei "villaggi d'inserimento" o nelle "aree di
accoglienza";
- donando forza e coraggio ai politici perché facciano vera politica e non
populismo a buon mercato;
- bloccando gli sforzi di tutti quanti cercano di mantenere in uno stato
d'oggetto e di materia prima degli esseri umani, che si tratti di dittatori,
di cacicchi, di trafficanti di persone, o di "anime buone" in male di
conversazione dopo la decolonizzazione formale.
Ecco un rapido giro di regali che tutti hanno diritto a ricevere da Babbo
Natale!
Association "La voix des Rroms"
50, rue des Tournelles
75003 PARIS
tél. & fax: 01.80.60.06. 58
http://www.lavoixdesrroms.org
Di Fabrizio (del 24/12/2009 @ 09:19:54, in Europa, visitato 2134 volte)
Da
Roma_ex_Yugoslavia
By AIDA CERKEZ-ROBINSON
(ASSOCIATED PRESS WRITER)
Sarajevo, 22/12/2009 - Martedì la Corte Europea per i Diritti Umani dice che la
costituzione della Bosnia discrimina gli Ebrei e i Rom, perché non permette loro
di essere eletti in parlamento o come presidente.
Il tribunale ha detto che la Bosnia ha discriminato due persone, dato che
permette solo a Bosniaci, Serbi e Croati di concorrere per quelle cariche.
La decisione vincolante è stata emessa dalla corte a Strasburgo, Francia,
dopo che l'attivista ebreo Jakob Finci e Dervo Sejdic, che è di etnia rom,
avevano fatto ricorso a giugno. La corte ha detto che Finci ha presentato una
lettera della commissione elettorale bosniaca, che asseriva che lui era
ineleggibile alla presidenza o al parlamento perché era Ebreo.
La costituzione della Bosnia è stata scritta dai negoziatori di pace a Dayton,
Ohio, in fretta e furia per terminare la guerra del 1992-95 e contiene molte
irregolarità come questa.
Sono in corso trattative mediate internazionalmente per cambiare la
costituzione e dare al paese una possibilità di unirsi all'Unione Europea, ma i
progressi si sono fermati.
Ad ottobre, i funzionari USA ed UE avevano proposto una nuova bozza ai leader
bosniaci, che affrontava questo tema assieme ad altri, ma i cambi proposti sono
stati visti come troppo drastici dai Serbi Bosniaci e di minore importanza dai
Bosniaci musulmani e dai Croati cattolici.
Il Partito per la Bosnia-Erzegovina, uno dei principali partiti che perora
l'abolizione della divisione etnica nel paese e l'adozione di parametri UE, ha
bene accolto il pronunciamento. "Finalmente è stata confermata la natura
discriminatoria delle soluzioni di Dayton," dice, richiedendo il cambio della
Costituzione.
Finci ha detto di essere "lieto che la Corte Europea ha riconosciuto il torto
compiuto nella Costituzione 14 anni fa," e preme anche i politici "perché
raddrizzino rapidamente i torti nella Costituzione."
Una dichiarazione dei due co-consiglieri sul caso dichiara che la decisione
rappresenta un passo avanti della lotta europea contro la discriminazione ed i
conflitti etnici.
"Questa decisione afferma che la dominazione etnica non ha nessun ruolo in
una democrazia," ha detto il co-consigliere Sheri P. Rosenberg.
Clive Baldwin, assistente legale anziano presso Human Rights Watch ed anche
co-consigliere, ha detto "USA, UE e gli altri stati che tuttora giocano un ruolo
importante nella Bosnia, devono assicurare che la decisione abbia effetto
immediato con un cambio nella costituzione."
Di Fabrizio (del 21/12/2009 @ 08:58:05, in Europa, visitato 1786 volte)
Da
Hungarian_Roma
JTA.org
Budapest, 16/12/2009 - Il Tribunale Supremo ha preso la decisione di
smantellare la Guardia Ungherese (Magyar Garda), l'esercito privato dello Jobbik,
partito di estrema destra.
La decisione di mercoledì è stato il terzo pronunciamento giudiziario in un
anno che rende illegale l'organizzazione paramilitare apertamente razzista, e
chiudendo ogni strada ad ulteriori ricorsi in appello.
Il segretario di Jobbik, Gabor Vona, ha detto che comunque la Magyar Garda
continuerà le sue attività, in seguito ad un appello presentato alla Corte
Europea dei Diritti Umani.
La decisione di smantellamento si applica tanto alla Guardia Ungherese che
alla Società Guardia a cui formalmente appartiene. Il Tribunale Supremo ha detto
che le due organizzazioni hanno fatto abuso del loro regolamento, come pure del
diritto democratico di riunirsi, bersagliando e generando deliberatamente paura
nei cosiddetti gruppi razziali minoritari ungheresi.
La Guardia è stata modellata sulle bande delle Croci Frecciate Ungheresi che
uccisero migliaia di Ebrei durante l'Olocausto. Le sue uniformi ricordano quelle
della "Gendarmeria" che assisteva i nazisti tedeschi nella deportazione di
centinaia di migliaia di Ebrei, e di Rom, verso Auschwitz.
Jobbik ha ottenuto i più grandi successi elettorali durante l'attuale
recessione, e ci si aspetta che diventi una delle principali forze parlamentari
nelle prossime elezioni nazionali del 2010.
Di Fabrizio (del 18/12/2009 @ 09:33:13, in Europa, visitato 2052 volte)
Da
British_Roma
La più nota compagnia di sicurezza antizigana, responsabile di innumerevoli
sgomberi brutali, comunica che sta per partire una delle più vaste operazioni di
"pulizia" mai intrapresa contro la comunità viaggiante in Bretagna.
Constant & Co., che ha ottenuto decine di milioni di euro nello sgombero
degli Zingari dalla loro stessa terra, in maniera dura e quasi illegale, ha
vinto la gara d'appalto per demolire Dale Farm (QUI
il dossier, ndr), che ospita 500 Viaggianti nei pressi di Crays Hill, Essex.
Il lavoro, di tre milioni di euro, dovrebbe comprendere la rimozione, ed in
alcuni casi la demolizione, di chalet e case mobili, e la cacciata fisica di 100
famiglie, bambini, anziani ed infermi inclusi, che dovranno lasciare il
distretto, impoveriti e senza un posto dove andare a vivere legalmente.
Il dieci dicembre oltre venticinque persone, tra cui componenti dei gruppi
antifascisti e della chiesa cattolica, hanno manifestato davanti al Basildon Centre,
dove si era riunita la giunta comunale per decidere sull'evento.
Portavano dei cartelli, su cui era scritto:
CONSTANT & CO SONO DELINQUENTI RAZZISTI, FERMATE LE VIOLENZE DEGLI UFFICIALI
GIUDIZIARI e BASTA ALLA PULIZIA ETNICA.
Una seconda ditta, Shergroup, si è vista rifiutata, anche se un consigliere
aveva detto che la compagnia era maggiormente pronta a rispettare gli standard
riguardo i bambini e le persone vulnerabili, come pure le conformità UE su
salute e norme di sicurezza.
Un portavoce per Dale Farm ha detto in seguito che assieme alle loro case ed
alla frequenza scolastica dei bambini, le famiglie stanno per perdere il loro
club giovanile unico nel genere e la cappella di San Cristoforo.
"Questa è pulizia etnica," ha detto una madre. "Ma il consiglio comunale sta
tentando di camuffare questo fatto con un sacco di discorsi politicamente
corretti."
A causa dell'alto costo del lavoro, Basildon è stata costretta a ricorrere al
Giornale ufficiale dell'Unione Europea. Nel suo annuncio il consiglio municipale
dichiarava che l'offerta vincente doveva "dimostrare un impegno nel sostenere i
principi di eguaglianza e di differenza nella legislazione ed essere sensibili e
responsabile ai bisogni delle persone."
Però, Basildon si era espressa in favore al reingaggio di Constant, una
società che il consiglio comunale aveva già impiegato per numerosi piccoli
sgomberi. I critici dicono che sono stati condotti in spregio alle norme UE
sulla salute e la sicurezza, e hanno portato alla distruzione di una gran
quantità di proprietà private.
Il suolo superficiale è stato distrutto ed il terreno circondato da alti
valli di terra. La maggior parte del suolo è ora inondato da acqua contaminata
degli scarichi distrutti, costituendo una fonte di inquinamento per bambini e
adulti che continuano a vivere nei paraggi, in attesa di ulteriori incursioni di
Costant.
Carovane in fiamme
Un film prodotto per la Dale Farm Housing Association mostra carovane in
fiamme ed ufficiali giudiziari che minacciano bambini terrorizzati. Una
compagnia che noleggia attrezzature ha interrotto il suo contratto con Constant,
a causa del suo approccio brutale. Riferendosi allo sgombero di Twin Oaks,
Justice Collins ha detto presso l'Alta Corte che dopo aver visto il video che
mostra Constant all'opera, considera inaccettabile la condotta dei suoi
dipendenti, che porterebbe inevitabilmente a traumi e lesioni.
"Il consiglio deve riconsiderare l'uso di questa compagnia," ha dichiarato
Justice Collins. Ha anche notato che la polizia ha mancato di frenare gli
eccessi dei dipendenti di Constant. Collins ha aggiunto che nel caso di malati
gravi e delle esigenze dei bambini, lo sgombero sarebbe sproporzionato.
Anche se il diritto di sgombero è stato sostenuto sinora, le condizioni che
ha ricordato sono state adottate in una complessa decisione della Corte
d'Appello all'inizio dell'anno.
Come richiesto dall'Atto di Libertà d'Informazione di fornire copie della
Valutazione obbligatoria del Rischio, riguardo gli sgomberi di Hovefields e Dale
Farm, Basildon ha ammesso che tale valutazione non è stata preparata.
Jean Sheridan, madre di Dale Farm di tre gemelli, è piena di paura dei traumi
che gli ufficiali giudiziari potrebbero causare ai suoi bambini. Spera che prima
che Constant inizi ad operare, lei possa portare il caso al Tribunale Europeo
dei Diritti Umani.
"Non abbiamo nessun altro posto dove andare ed i miei figli hanno bisogno di
cure mediche," dice Jean. "Sono nati prematuramente e sono stati fortunati. Come
potranno sopravvivere al terrore che porterà Constant?"
La Commissione GB sull'Infanzia ha chiesto a Basildon cosa intende fare per
salvaguardare i bambini come quei gemelli, durante la demolizione e quale
sistemazione alternativa verrà offerta loro. Non è stata ricevuta nessuna
risposta soddisfacente.
Di Fabrizio (del 17/12/2009 @ 09:39:53, in Europa, visitato 1641 volte)
Comunicato Stampa Venerdì 18 dicembre, prima Marcia
della Pace della Vrancea
Ferrara (Italia) – Panciu (Vrancea, Romania), 16/12/2009. Venerdì 18
dicembre, in un freddo inverno romeno, sarà una data decisamente importante per
tante realtà sociali: alle 12.30, infatti, a Focsani, prenderà il via la Prima
Marcia della Pace della Vrancea, regione della Moldavia romena a nord di
Bucarest.
La Marcia rientra nel quadro della Marcia Mondiale per la Pace e la
Nonviolenza. Non essendo riusciti nell’intento di organizzare un vero e
proprio braccio romeno della marcia, transitata un mese e mezzo fa non molto
lontano (Budapest e Praga), si è deciso di costruire dal basso la Prima Marcia
della Pace della Vrancea, una delle zone meno ricche del paese. Grazie
all’impegno dell’Associazione Rom pentru Rom di Panciu, quindi, si riuscirà
a compiere un piccolo tragitto a Focsani, la città più grande e importante della
zona. Nella marcia sono coinvolte anche alcune istituzioni locali:
Prefettura, Regione, Comune di Focsani, Provveditorato agli Studi, tutti hanno
aderito a questo evento che rappresenta una assoluta novità per una regione
normalmente non molto attenta a certe tematiche
La giornata inizierà al Teatro Municipale di Focsani, dove in occasione della
Giornata Internazionale delle Minoranze è stato organizzato uno spettacolo
cui parteciperanno delegazioni di quasi tutte le scuole della regione. Fra gli
invitati anche un gruppo di bambine e ragazzi del Centro “Pinochio” di Panciu,
struttura gestita da Rom pentru Rom con il sostegno di IBO Italia, che si
esibirà con un numero di giocoleria. Al termine della manifestazione, la
Marcia partirà in direzione del Provveditorato agli Studi. Un tragitto di
circa due chilometri, simbolico, che coinvolgerà alcune centinaia di persone e
darà modo di aprire un confronto pubblico su tematiche come diritti umani,
inclusione sociale, discriminazione, non violenza cercando di aggregare
tutti coloro che incontrerà nel proprio percorso.
Non sarà certo una manifestazione come quelle cui siamo abituati nelle grandi
città europee, con serpentoni di persone che cantano, ballano e urlano slogan,
ma un timido inizio di presa di coscienza da parte di un microcosmo associativo,
scolastico e istituzionale. Diverse sono, infatti, le associazioni presenti sul
territorio romeno, spesso piccole realtà di paese o di provincia che
singolarmente portano avanti i propri validi progetti con serietà e convinzione.
La Marcia vuole essere un inizio di percorso comune, unità di intenti,
collaborazione fra realtà che operano nel sociale, aperto anche a quelle
istituzioni, ancora poche purtroppo, più sensibili a certe tematiche.
L’Associazione Rom pentru Rom ed i volontari di IBO Italia, hanno svolto un
ruolo fondamentale nell’accensione di questa prima scintilla: la speranza è che
altri raccolgano il messaggio e che in futuro si possano moltiplicare le
occasioni di confronto e collaborazione, facendo diventare la marcia un
appuntamento fisso nel calendario del paese.
Nel gruppo di chi attende con impazienza venerdì vanno sicuramente citati i
bambini e i ragazzi della Rom pentru Rom: insieme a una delegazione del Liceo
Ioan Slavici di Panciu e allo staff delle ONG parteciperanno alla marcia..
Adita, Ionut, Andreea e Oana sventoleranno con allegria le bandierine della
marcia che hanno pitturato per l’occasione. Per molti di loro sarà la prima
volta fuori da Panciu, dato che Focsani si trova a circa 20 km. Uno spostamento
che forse nella nostra società in continuo movimento non sarebbe nemmeno
considerato “viaggio”, un’occasione irripetibile invece per questi ragazzini
che sono cittadini di un’Europa da rincorrere ancora per parecchio tempo.
Giacomo Locci - IBO Italia
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