Da
Roma_ex_Yugoslavia
ReliefWeb.int I Dispersi Interni ancora cercano una soluzione per casa e
documenti ed avere accesso ai loro diritti - Fonte: Internal Displacement
Monitoring Centre - 29 Dicembre 2009
NOTA: Nel 2008 il Kosovo ha dichiarato l'indipendenza dalla Serbia.
L'Assemblea Generale dell'ONU ha in seguito votato perché in riferimento alla
dichiarazione d'indipendenza ci fosse parere consultivo della Corte di Giustizia
Internazionale. Sinora, 64 nazioni hanno riconosciuto il Kosovo. Ai fini dei
riferimenti descritti alla situazione in Serbia dal 2008 non è incluso il
Kosovo.
Nel 1999, oltre 245.000 membri delle minoranze locali sono scappati dal
Kosovo per paura delle rivincite della maggioranza albanese, dopo che i
bombardamenti NATO avevano obbligato alla ritirata le truppe jugoslave e
terminato anni di oppressione dell'etnia albanese. La dichiarazione di
indipendenza del Kosovo nel febbraio 2008 ha creato nuova incertezza per quanti
ancora erano dispersi, ma non ci sono stati grossi incidenti verso le comunità
minoritarie e nessun ulteriore dislocamento. La Serbia non ha riconosciuto
l'indipendenza del Kosovo, continuando a guardare all'entità governata dall'ONU
come suo territorio sovrano.
All'agosto 2009, si stimavano in 230.000 le Persone Internamente Disperse (IDPs)
dal Kosovo alla Serbia, inclusi una stima di 20.000 Rom dispersi che non sono
mai stati registrati come tali. Altri 19.000 sono dispersi in Kosovo. Pochi dei
dispersi del 1999 hanno trovato soluzioni durevoli. Il tasso dei ritorni è
scemato significativamente nel 2008 da un livello già basso, visto che molti
degli IDPs aspettavano di valutare l'approccio delle autorità kosovare verso i
Serbi e le altre comunità non-Albanesi del Kosovo.
Le prospettive di una situazione durevole in Kosovo sono limitate, la
situazione sicuritaria ed economica non induce al ritorno e molti IDPs
affrontano difficoltà nel rimpossessarsi delle loro proprietà e nell'ottenere
documenti legale. Quanti sono ritornati in Kosovo hanno lottato per trovare
lavoro, a causa dell'ampia discriminazione contro i Serbi ed i Rom. Come
risultato, gli sforzi del governo serbo per appoggiare il ritorno hanno avuto un
successo limitato, e le associazioni dei Serbi dispersi stimano in solo 5.000
IDPs delle minoranze quanti hanno fatto ritorno, rispetto ai 15.000 che ne
avevano diritto.
E' migliorata la posizione del governo serbo sull'integrazione locale. Negli
anni recenti ha realizzato progetti di supporto allo sviluppo dell'alloggio
sociale per gli IDPs, soprattutto per i 4.200 dispersi già sistemati nei centri
collettivi. Ma questi sforzi non rappresentano una strategia globale.
Gli IDPs più vulnerabili sono i Rom che hanno specifici bisogni di protezione
in quanto così marginalizzati. La loro mancanza di documenti e di qualsiasi
residenza ufficiale, combinata alla complessità delle procedure ed
all'inflessibilità dei pubblici ufficiale, li previene dal registrarsi come IDPs
e limita il loro accesso all'assistenza alloggiativa, sanità ed altre
prestazioni sociali. Come risultato, molti resistono alla povertà estrema ed
alla scarsa sanità negli insediamenti informali senza elettricità, acqua o
fognature.
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