Da
Nordic_Roma
Globalpost.com
By Brigid Grauman
L'attivista rom finnica Miranda Volasrata e la scrittrice rumena Luminita
Cioaba, che lottò contro la sua famiglia rom per andare a scuola,
all'inaugurazione del Tour Culturale Rom all'insediamento Kamenci vicino a
Lendava, in Slovenia, nel novembre 2009. (Brigid Grauman/GlobalPost)
Lendava, Slovenia, 27/12/2009 - La parola "zingaro" è spesso usata in senso
peggiorativo. Ma il Consiglio d'Europa sta cercando il cambiamento con un nuovo
tour turistico focalizzato sulla storia e cultura rom.
"La gente vede gli zingari in una squallida discarica al bordo della strada"
dice Jake Bower, viaggiante militante britannico e giornalista, "ma realmente
non ci conosce. Mi piacerebbe una situazione dove fossimo riconosciuti come una
nazione europea transnazionale, con una rappresentanza alle Nazioni Uniti."
Bowers parlava il mese scorso all'inaugurazione del Tour Culturale Rom,
sponsorizzato dal Consiglio di Strasburgo, che non ha relazioni con l'Unione
Europea e lavora per l'integrazione europea attraverso la cultura ed i diritti
umani. Il tour collegherà le disperse comunità rom attraverso l'Europa per
rafforzare i legami esistenti ed incoraggiare l'incontro tra Rom e non-Rom. Vi
prendono già parte nove paesi con musei, spettacoli e centri documentazione.
L'inaugurazione avrà luogo in Slovenia presso l'insediamento Kamenci vicino alla
città termale di Lendava.
Con i suoi capelli rossi a spazzola e la carnagione chiara, Bowers non
assomiglia ad un tipico Rom, che hanno solitamente caratteristiche più scure, ed
in parte è proprio questo il punto. Dopo diverse ricerche storiche, incluso
testi DNA, sembra incontrovertibile che i Rom originari arrivarono dall'India
attraverso la Grecia oltre 1.000 anni fa, dividendosi in gruppi secondo le rotte
commerciali e talvolta mischiandosi con altre popolazioni. I Rom di oggi sono
divisi in diversi clan e tribù, inclusi i
Viaggianti della Gran Bretagna e gli stagnai dell'Irlanda, che sono nativi
delle isole ma condividono i medesimi problemi di esclusione sociale.
"Sì, ci sono problemi, problemi grossi in alcune parti," ha detto Bowers, "ma
noi apparteniamo alla società europea." Ritiene che è tempo di rimpiazzare gli
stereotipi negativi con immagini più positive che abbiano una forte risonanza in
un mondo globalizzato. "Noi trascendiamo le nozioni di confini nazionali," ha
detto, "ed offriamo una sfida permanente agli Europei nel vivere con la
diversità."
L'insediamento Kamenci è un progetto pilota di questo tour culturale. Qui, un
villaggio rom ha aperto le sue porte ai visitatori con un museo e attività
creative e laboratori per Rom e no. Nel campo dietro l'insediamento di case
rudimentali in legno e mattoni, le ragazzine indossano lunghi e colorati abiti
roteano le loro anche al suono di musica registrata davanti ad un pubblico
composto da OnG rom, slovene ed europee. Suonatori ospiti, musicisti e ballerini
sono arrivati da altri paesi per celebrare il lancio ufficiale.
Tra le personalità c'è Miranda Volasranta, Rom finlandese che guida il forum
per i diritti civili dei Rom ad Helsinki. Indossa il vestito tradizionale di
velluto nero di 22 libbre.
Volasranta puntualizza il contributo che i Rom hanno portato alla cultura
europea, a partire dal racconto di Miguel de Cervantes "La piccola zingara", per
passare alla collezione di poemi di
Alexander Puskin "Gli Zingari", sino a Victor Hugo che inventò la bella
Esmeralda ne "Il gobbo di Notre Dame". C'è stato
Prosper Merimee e la sua libera ed energica Carmen, senza menzionare i tanti
compositori che hanno usato temi musicali rom nel loro lavoro, inclusi Sergei
Rachmaninov, Johannes Brahms, Igor Stravinsky, Joseph Haydn, Peter Ilyich Chaikovsky, Maurice Ravel
e Bela Bartok.
"La nostra ricchezza culturale è stata soprattutto trasmessa da non-Rom", ha
detto
Volasranta, "in una maniera fortemente romantica. Nel contempo, rimaniamo
invisibili ai nostri vicini. Spero che questo tour porti a sempre più centri
culturali e musei in appoggio agli artisti e agli artigiani rom."
Ci sono circa 12 milioni di Rom in Europa, la più vasta minoranza etnica del
continente. La loro situazione varia grandemente, dalla confortevole
integrazione nei paesi scandinavi al virtuale apartheid in Ungheria, Romania e
Slovacchia. Ora sono perlopiù stanziali invece di inseguire stili di vita
nomadici, anche se i Rom in Gran Bretagna, Irlanda e Francia girano ancora da un
posto all'altro. Troppo spesso, invece, i bambini rom sono spediti in scuole
sotto-gli-standard, e molti non sanno leggere o scrivere. Le condizioni
permanenti di vita delle loro famiglie sono grigie.
La maggior parte dei Rom nell'incontro in Slovenia hanno convenuto che
l'istruzione è la sola maniera per uscire dalla povertà e dalla esclusione
sociale. Ma nel contempo, vogliono mantenere i loro valori culturali come la
vita collettiva ed il rispetto degli anziani. "Non c'è niente di più triste di
un Rom che abbia perso il suo senso di identità culturale, perché è rimasto
letteralmente con niente," ha detto la scrittrice rumena Luminita Cioaba, che ha
lottato con la sua famiglia e la comunità per finire le scuole e frequentare
l'università, e che scrive libri sulla storia rom.
Il Parlamento Europeo si è anche focalizzato sui diritti dei Rom. La
"Piattaforma per l'Inclusione dei Rom" dell'anno scorso ha presentato una lista
di 10 principi basici, incluso il pari accesso alla scolarizzazione. Ma
l'attivista rom Rudko Kawczynski, di cittadinanza polacca, ha accusato la
creazione di OnG che hanno poca comprensione dei problemi. Come ha tristemente
puntualizzato Bowers, "la nostra storia è una litania di albe false."
Ma se non è esattamente ottimista, Bowers crede che il tour rom possa
combattere il pregiudizio. "L'unica maniera per vincere il razzismo è il
contatto diretto tra le persone. Se qualcuno che pensasse che tutti gli zingari
sono ladri e degenerati potesse camminare in questo posto," ha detto,
riferendosi a Kamenci, "capirebbe che sono una comunità come qualsiasi altra,
anche se con una cultura differente."