Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

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La redazione
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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 15/10/2009 @ 09:00:24, in musica e parole, visitato 1782 volte)


sabato 24 ottobre 2009 alle ore 22.00
Circolo Culturale "Di Noi Tre" Via Plana, 15 Alessandria (vedi MAPPA)
Telefono: 347-89.40.943 - E-mail: circoloculturaledinotre@libero.it

"Sono rimasto affascinato dalla musica balcanica fin da quando, da ragazzo, accompagnavo mio padre nei locali praghesi e di Bratislava. Ora ho realizzato il sogno di suonare le sue canzoni accompagnato da musicisti tzigani che con talento istintivo e virtuosismi, creano un’atmosfera gioiosa e danzante".

Roberto Durkovic (origine pavese con radici mitteleuropee) si segnala all' attenzione della critica come un cantautore tra i piu' apprezzati per la sua originale ricerca musicale venata da sonorita' dell'est e per l'interessante progetto etnoautoriale nato per caso in una grigia giornata milanese quando, su un vagone della metropolitana milanese, vede tre tzigani che si guadagnano da vivere intonando canzoni con i loro strumenti.
Affascinato dalla loro bravura li segue per tutta la giornata e alla fine riesce a conoscerli.
Una mossa assolutamente azzeccata, perchè da quel fortuito incontro è nato un ensemble che ha portato alla creazione di musiche e brani intensi e divertenti che oscillano giocosamente tra influenze tzigane, flamenche, cantautorato italiano, canzone jazzata e riferimenti buscaglioneschi.
Con all'attivo già quattro dischi, un premio della critica "Sanremo Nuovi Talenti", un concerto tenutosi il 1° aprile 2004 davanti a Papa Giovanni Paolo II in occasione dell'incontro con i giovani voluto per il terzo anno di Vicariato di Roma e trasmesso in diretta da Rai Uno, saranno in concerto il 24 ottobre ad Alessandria per presentare la loro "favola tzigana"!!!

Sul palco:
Roberto Durkovic - voce e chitarra
Edward Dumitru – violino
Massimiliano Alloisio – chitarra
Bosnea Ion - clarinetto
Adrian Dumitru – chitarra

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Di Fabrizio (del 15/10/2009 @ 08:58:33, in Europa, visitato 1510 volte)

Da Roma_Daily_News

AGGIORNAMENTO 13 OTTOBRE 2009 - E' SCADUTA LA DATA DELLA CLEMENZA PER YUZEPCHUK

Il Presidente Aleksander Lukashenko ha permesso che passasse la scadenza per Vasily Yuzepchuk. Il 12 ottobre, il Comitato ONU per i Diritti Umani aveva registrato il caso di Vasily Yuzepchuk e chiesto al governo bielorusso di non procedere all'esecuzione, finché il caso fosse al vaglio del Comitato.

Il Presidente Lukashenko ha ignorato le richieste di clemenza dalla comunità internazionale, incluso il Consiglio d'Europa. A seguito del rigetto dell'appello di Vasily Yuzepchuk da parte della Corte Suprema il 2 ottobre, il Presidente Lukashenko aveva 10 giorni di tempo per garantire la clemenza. L'8 ottobre i locali attivisti per i diritti umani avevano spedito una petizione sul caso al Comitato ONU per i Diritti Umani. [...]

Vasily Yuzepchuk è stato condannato a morte il 29 giugno, per l'uccisione di sei donne anziane, a seguito di un'indagine e un processo che il suo avvocato descrive come fondamentalmente difettoso: dice che Vasily Yuzepchuk è stato picchiato durante la detenzione per forzarlo a confessare.

Vasily Yuzepchuk appartiene al marginalizzato gruppo etnico dei Rom; originario dell'Ucraina, non ha passaporto interno, che è richiesto per tutti i cittadini della Bielorussia. Potrebbe avere una disabilità intellettuale e secondo il suo avvocato è illetterato e non conosce i mesi dell'anno.

Ulteriori informazioni:

In Bielorussia, ai prigionieri condannati non viene dato preavviso di quando l'esecuzione avrà luogo, esecuzione che di solito avviene pochi minuti dopo che il loro appello per la clemenza viene rigettato.

Prima sono portati in una stanza dove, alla presenza del Direttore del carcere, del Procuratore e di un altro impiegato del Ministro degli Interni, viene detto loro che l'appello per la clemenza è stato rifiutato e che la sentenza sarà eseguita. Vengono poi portati in una stanza vicina dove sono obbligati ad inginocchiarsi e vengono giustiziati con un colpo alla nuca.

Le loro famiglie vengono informate giorni, talvolta settimane dopo, che il loro parente è stato giustiziato.

Fate pressione con urgenza alle autorità bielorusse perché venga concessa la grazia a Vasily Yuzepchuk!

Firmate l'appello su http://www.amnesty.org.uk/actions_details.asp?ActionID=635

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Di Fabrizio (del 14/10/2009 @ 09:39:38, in musica e parole, visitato 2012 volte)

sabato 24 ottobre 2009 dalle 20.00 alla 23.55 Casa dei Popoli - AIASP - Viale Irpinia 50 Prenestina ROMA

La compagnia THEATRE ROM presenta MANDRO DROM (IL MIO VIAGGIO)

Spettacolo teatrale scritto ed interpretato da Antun Blazevic (Toni zingaro) con la collaborazione di Federica Lobar
Musiche e danza dei Gipsy Balkan e FlorNegra

Ingresso € 10,00

Aperitivo all'entrata e assaggio di specialità tipiche e vino dopo lo spettacolo

Prenotazione obbligatoria all'indirizzo email teatrerom@hotmail.it

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Di Fabrizio (del 13/10/2009 @ 09:54:14, in Regole, visitato 1524 volte)

Da Slovak_Roma

Il proprietario di un bar a Lucenec chiede scusa ad un Rom per discriminazione

Košice, Slovacchia: Il 5 ottobre 2009 un altro caso di discriminazione riguardo l'origine etnica è stato portato in discussione in Slovacchia. Il caso si è concluso con un accordo amichevole.

Il fatto è successo il 14 luglio 2008, quando Jan Danco visitò il bar  "Piccollo" di Lucenec (una cittadina della Slovacchia meridionale) con sua nipote. Entrato nel bar di cui era un cliente abituale, gli è stato improvvisamente rifiutato di servirlo da un cameriere, con la spiegazione che il padrone del locale non avrebbe più servito i Rom. Il caso apparve anche sulla TV privata Markiza. L'uomo discriminato decise, con la cooperazione di un'OnG  di Kosice, il Centro per i Diritti Civili ed Umani, di rivolgersi al tribunale civile appellandosi alla Legge Antidiscriminazione Slovacca.

"Il comportamento del cameriere è stato per me offensivo ed umiliante. Io stesso alcuni anni fa ho lavorato come cameriere, e non mi sono mai permesso di discriminare un mio cliente per il colore della sua pelle. Ho fatto causa per mostrare chiaramente che questo tipo di trattamento è dannoso ed illegale, e che è possibile resistervi. Sono lieto che il padrone del bar si sia scusato..." ha dichiarato Danco alla decisione della corte.

Il proprietario del bar ha espresso il proprio rammarico per l'incidente, espresso pubbliche scuse per la discriminazione e pagato un risarcimento a Danco, oltre alle spese processuali.

Chi volesse più informazioni sul caso, può contattare:

Poradňa pre občianske a ľudské práva
(Centro per i Diritti Civili ed Umani)
Krivá 23, Slovakia.
Tel./fax.: +421 55 68 06 180
E-mail: poradna@poradna-prava.sk

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Di Fabrizio (del 13/10/2009 @ 09:14:58, in Italia, visitato 1734 volte)

Ricevo da Maria Grazia Dicati

Programma:

INTERVENTI
Ore 15,00 presentazione conferenza/ Saluto dei rappresentanti del Parlamento Italiano ed Europeo, delle istituzioni, del Governo, degli enti locali.
Ore 15,30 Programma politico della Federazione romanì (prima parte)
Demir Mustafà (vice Presidente Fed. Rom.) La politiche unitarie della Federazione romanì
Bruno Morelli (coordinatore Fed. Rom.) Un popolo al bivio: dalla dimensione tribale alla dimensione politica
Sergio Suffer (vice Presidente Fed. Rom.) Emancipazione abitativa e culturale di Rom e Sinti
Graziano Halilovic (Segretario Fed. Rom.) Verso una società globale. Istruzione e formazione quale opportunità di rinnovamento e profonda integrazione
Loris Levak (Delegato lavoro) Dal nomadismo alla sedenterizazione: come Rom e Sinti devono cambiare lavoro?
Ore 16.45 Rappresentanti rom di alcune organizzazioni Europee
Ore 16.45 Rappresentanti rom di alcune organizzazioni Europee
Ore 17,30 Saluto dei rappresentanti del Parlamento Italiano ed Europeo, delle istituzioni, del Governo, degli enti locali.
Ore 17,45 Programma politico della Federazione romanì (seconda parte)
Dimitris Argiropoulos (Aderente Federazione romanì - Docente Università di Bologna) Letture, Strumenti e Mediatori in una realtà culturale estrema, cercando futuri
Santino Spinelli Alexian (Aderente Federazione Romanì - docente Università di Chieti) Da ziganopoli all’autodeterminazione culturale
Roberto Ermanni (aderente alla Federazione romanì – ARCI Respons. Nazionale Rom e Sinti) Progettualità e progettazione della Federazione romanì
Najo Adzovic (Consigliere Federazione romanì con delega alle cooperative) La programmazione politica locale e la rete rom locale
Nihad Smajovic (Consigliere Federazione romanì con delega all’immigrazione) Diritti & rovesci. Sicurezza, democrazia e cittadinanza
Ore 18,45 Conclusioni di Nazzareno Guarnieri (Presidente Federazione romanì)

"Il fallimento in passato di gran parte degli interventi a favore dei rom/sinti in Italia è da attribuire al mancato coinvolgimento attivo dei "soggetti" in un processo di autodeterminazione.
La strategia della Federazione romanì mira a riconoscere e valorizzare le professionalità rom/sinte per "strappare" le redini dalle mani di una politica "sociale" di assistenzialismo culturale emarginante e segregante, e riportarla alla legittimità di una politica culturale "attiva" di autodeterminazione della
popolazione rom e sinta.
Il programma politico della Federazione romanì è finalizzato a costruire una RAPPRESENTATIVITA’caratterizzata da qualità progettuale per passare dalla mediazione alla partecipazione attiva e per promuovere una politica per la cultura romanì."

Verrà distribuito ai partecipanti il volume realizzato dalla Federazione Romani in collaborazione con CSV del Lazio con gli atti della Conferenza

Nessuno libera nessuno, nessuno si libera da solo, gli uomini si liberano insieme. Verso la rappresentatività”
Info: federazioneromani@yahoo.it
tel. e fax 0664829795 - tel. 3277393570
Web: http://federazioneromani.wordpress.com

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Di Fabrizio (del 12/10/2009 @ 09:45:40, in Regole, visitato 1702 volte)

Da Baxtalo's Blog

[...] I presunti assassini di Petru Birladeanu (vedi QUI ndr), il musicista rom rumeno che suonava la fisarmonica nella stazione Cumana di Montesanto, assassinato la notte del 26 maggio, sono stati arrestati a Torremolinos, vicino a Malaga, dagli agenti della brigata mobile di Napoli, con la collaborazione della polizia spagnola

Si tratta di Maurizio e Salvatore Forte, presunti appartenenti alla Camorra, secondo fonti informative della polizia napoletana.

I due arrestati, rispettivamente di 29 e 31 anni, erano assieme e la cattura da parte della giustizia italiana accade dopo alcuni mesi che furono accusati di omicidio aggravato.

Petru Birladeanu, il musicista rom assassinato dalla Camorra.

L'arresto è avvenuto ieri notte (26 settembre ndr). I due delinquenti vivevano in un appartamento e si erano anche segnalati per lo stile di vita che conducevano e per i contatti con altri delinquenti. Uno dei due, Maurizio Forte, è stato fatto uscire grazie ad uno stratagemma e catturato di fronte alla porta stessa di casa. La cattura è accaduta in queste circostanze perché la legislazione spagnola non permette alla polizia di entrare nei domicili privati senza un ordine giudiziale. Il fratello di Maurizio, Salvatore Forte, è stato catturato poco dopo, mentre faceva ritorno a casa.

Le autorità italiane ritengono che entrambe parteciparono allo scontro armato tra clan rivali nei quartieri spagnoli di Napoli dello scorso 26 maggio, in cui venne ucciso un musicista di strada di nazionalità rumena e risultò ferito un adolescente di 14 anni.

Per questo omicidio era già stato arrestato lo scorso luglio Mario Ricci, 27 anni, considerato uno dei più importanti membri del clan Ricci della camorra.

Secondo gli investigatori, i fratelli Forte possono aver collegamenti con altri due clan, quello di Mariano-Ricci e quello D’Elia, entrambi localizzati nei quartieri spagnoli di Napoli.

La vedova di Petru ed i suoi figli abbandonarono l'Italia dopo il tragico assassinio

LA CAMORRA NAPOLETANA UCCIDE UN MUSICISTA ROM

La vedova di Birladeanu, che è rientrata in Romania assieme ai suoi due figli, ha denunciato il trattamento ricevuto dal pronto intervento. "Se fossimo stati italiani non avrebbero atteso tanto", dice affermando che si è prestata attenzione solo al minore italiano ferito.

COSI' UCCIDE LA CAMORRA

Nei quartieri spagnoli di Napoli, il 26 maggio del 2009, i componenti di due bande malavitose della camorra napoletana entrano in scena a bordo di varie motociclette con l'obiettivo di segnare il loro territorio, si tratta di un regolamento di conti tra due famiglie.

Petru Birladeanu, musicista rom che per vivere suona la fisarmonica sui treni, si dirige assieme a sua moglie verso la stazione della metropolitana della Cumana, con una borsa in una mano ed il suo mezzo di sussistenza nell'altra.

La vittima riceve due colpi mortali alla gamba ed al torace, mentre tenta di rifugiarsi nella vicina stazione della metropolitana. Cade al suolo prima di raggiungere i tornelli.

Solo sua moglie tenta di aiutarlo, davanti all'indifferenza del resto dei passanti. I viaggiatori fuggono dalla stazione e lei rimane completamente sola col marito agonizzante.

Muore poco dopo, davanti all'impotenza di sua moglie. Rimane ferito anche un giovane italiano, minore di età, raggiunto alla spalla però con una sorte migliore del musicista.

Durante il tempo che aspettava i servizi di emergenza, una mezz'ora, Petru è morto. L'ospedale più vicino stava a soli 100 metri.

Tre videocamere di sicurezza installate sul luogo dei fatti hanno registrato quanto accaduto. Le immagini che ora si diffondono in diversi media italiani sono a disposizione della Direzione Antimafia del Distretto, che investiga sul caso.

FONTE: Estratto da diversi periodici che se ne fecero eco

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Di Fabrizio (del 12/10/2009 @ 09:44:40, in Italia, visitato 1807 volte)

Il Giornale di Vicenza 11/10/2009 CAMPI NOMADI. Rifondazione comunista e Davide Casadio dell'associazione Sinti rispondono a Pecori e Sandoli

Il campo nomadi di viale Cricoli

«Leggiamo sui quotidiani l'assurda polemica sulle microaree per Sinti e Rom. Vogliamo far presente che i "campi storici" - si legge in una nota firmata da Irene Rui, responsabile del dipartimento per le politiche migratorie ed etniche di Rifondazione comunista e da Davide Casadio, presidente dell'associazione "Sinti italiani in viaggio per il diritto e la cultura" - vivono una situazione insostenibile sia sotto il profilo della sicurezza, che igienico sanitario, essendo i sottoservizi vecchi. Le microaree rappresentano una soluzione per dare finalmente a queste famiglie una vita dignitosa e serena».

Inoltre, continuano i due rappresentanti, «facciamo presente a Massimo Pecori capogruppo Udc che non parliamo di extraterrestri, ma di cittadini vicentini. Altresì rispondiamo ad Alessio Sandoli, segretario cittadino della Lega Nord che questi cittadini, pur con difficoltà pagano tasse, servizi e vivono del loro lavoro: un'occupazione onesta e non illegale come qualcuno può pensare. Le microaree e gli eventuali alloggi non sono un regalo a cittadini facinorosi, ma un atto dovuto a famiglie che sono disposte a contribuire economicamente. Infine - concludono - vogliamo rispondere a Valerio Sorrentino attuale consigliere del Pdl, che il degrado è frutto di dieci anni della loro amministrazione che non ha voluto affrontare i problemi dei cittadini Sinti e Rom, ed ha preferito lasciare i campi al degrado e non ha dato la possibilità ai Rom, proprietari del campo di via Nicolosi, di adeguarlo con i sottoservizi e con le opere indispensabili. Con la costruzione delle microaree, non ci saranno né degrado, né microcriminalità».

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Di Fabrizio (del 11/10/2009 @ 09:36:19, in musica e parole, visitato 1525 volte)

OpenOption
il nuovo progetto di Teatrino Clandestino nato nell’unica municipalità Rom del mondo, Šuto Orizari in Macedonia
sarà in scena al Teatro Comunale di Carpi il 16 e 17 ottobre 2009 per VIE Scena Contemporanea Festival

Šuto Orizari si trova a Skopje, in Macedonia, ed è l’unica Municipalità Rom esistente al mondo. Si tratta di un vera propria “città nella città” in cui l’etnia Rom si autogoverna costituendo un fenomeno molto studiato e osservato a livello internazionale. Teatrino Clandestino ha incontrato questa realtà nel febbraio 2007 decidendo subito di avviare un’esperienza di residenza in questo “mondo” da scoprire e con cui dialogare.

Nasce così un lungo percorso di incontri e di residenze in cui un gruppo di attori della compagnia viene accolto dalla comunità Rom e, come etnografi, gli artisti cercano di immergersi nella vita quotidiana di Šuto Orizari. Con numerosi artisti e intellettuali della comunità Rom Teatrino Clandestino apre un dialogo e una condivisione di esperienze intorno ai grandi temi dell’uomo: il desiderio di libertà e di uguaglianza, l’aspirazione ad una vita migliore e felice, la possibilità di seguire un proprio progetto di vita fino alla libertà di muoversi senza confini e al senso del rispetto verso una legge stabilita da uno Stato.

A Šuto Orizari Teatrino Clandestino incontra anche Theatre Roma e lavora con i suoi membri su opere legate all’immaginario sui Rom e sui pregiudizi e sugli stereotipi più diffusi.

Da queste tappe di lavoro nasce lo spettacolo OpenOption, fatto di domande offerte al pubblico, di musiche e di suoni che narrano storie ed emozioni, di racconti in cui i protagonisti sono “come dei saggi caduti in confusione per le troppe possibilità espressive a loro concesse”.

Il disegno drammaturgico e lo sviluppo narrativo dello spettacolo sono stati creati partendo dal diario che gli “attori etnografi” hanno curato durante le residenze a Skopje. Di questo stesso diario sarà fatta una pubblicazione dal titolo “Confini Diamanti” sostenuta e promossa dal Progetto Movin’Up 2008 del Circuito GAI (Giovani Artisti Italiani) per la sezione Letteratura.

Per Teatrino Clandestino
Andrea

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Di Fabrizio (del 10/10/2009 @ 09:58:03, in casa, visitato 1598 volte)

La Voce di Venezia

Precisazione del vicesindaco su una nota ANSA diffusa ieri sera

[08/10] Una nota diffusa dall' Ansa ha fatto strabuzzare gli occhi a più di qualcuno ieri. Nel contenuto si poteva leggere che il nuovo villaggio Sinti in costruzione in Via Vallenari sarebbe costato 20 milioni di euro. Oggettivamente un'enormità che non può essere giustificata diversamente da un refuso di stampa.

Per questo motivo il vice sindaco di Venezia e assessore comunale al Bilancio, Michele Mognato, ha tenuto a precisare:

"Leggo in un lancio dell’Agenzia Ansa, a margine dell’incontro del ministro Maroni con il prefetto di Venezia, che il Villaggio Sinti a Mestre avrebbe un costo stimato di 20 milioni di euro. Spero si tratti di un semplice refuso e mi auguro quindi una immediata rettifica: il Villaggio Sinti costa infatti due milioni di euro!"

"In un altro lancio dell’Agenzia Ansa - continua Mognato - si riferisce che il ministro Maroni si è detto favorevole al superamento del patto di stabilità a Venezia a fronte della crisi del polo chimico a Marghera: sono certo che alle parole il ministro farà seguire al più presto un atto concreto in sede di Consiglio dei ministri, augurandomi che egli possa anche recepire le richieste in merito avanzate dall’Anci per tutti i Comuni italiani".

Francesca Chiozzotto

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Di Fabrizio (del 10/10/2009 @ 09:43:27, in Italia, visitato 1647 volte)

Segnalazione di Roberto Malini

Dal blog del Circolo Pasolini di Pavia

Oggi, 8 ottobre 2009, Telepaviaweb manda in onda il secondo servizio dedicato all’intervista a Claudio Stan (qui). Claudio Stan vive tra Pavia e il circondario dal 2003. E’ romeno di origine Rom, in parte i visitatori del blog conoscono la sua storia. Ha nella personale quotidianità sperimentato tutte le varianti dell'avversione legale, istituzionale e antropologica racchiuse nel termine "antiromanismo". Ciò non esclude un carattere particolare, irascibile e ribelle che Claudio Stan indubbiamente possiede. Lo ritengo però uno degli individui più sfortunati della terra. Nato nella più povera delle terre (Slatina) tra le terre d’Europa (la Romania di Ceausescu), senza istruzione, educazione e alfabetizzazione degna di questo nome; una di quelle vite chiamate proprio dalla vita ad arrabattarsi fin da bambini. Quel tipo di vita che porta con una naturalezza che sgomenta a sperimentare il carcere, i giacigli di fortuna, la carità compassionevole e quella di facciata, l’elemosina davanti ai supermercati e nei parcheggi, i pestaggi che riducono su di una sedia a rotelle. Avrebbe potuto diventare un delinquente coi baffi; disposto a tutto poiché nulla ha da perdere. Ma non lo è diventato e i reati che gli sono stati contestati, e in parte ammessi, sono un piccolo furto e un materasso bruciato dalla rabbia in carcere. Ora ha un decreto di allontanamento (molto diverso da un decreto di espulsione) emesso da una autorità di pubblica sicurezza italiana. Nel fine settimana scorso, è stato fermato a Casalpusterlengo dove faceva la questua. Le forze dell’ordine, durante il controllo, hanno saputo del decreto di allontanamento. Lo hanno quindi accompagnato all’aereoporto di Malpensa. Ma la carrozzina era rotta (davanti al Comune di Casalpusterlengo – mentre "occupava suolo pubblico" - chiedeva aiuto per farsela aggiustare), e l’aereo lo avrebbe portato solo fino a Bucarest che dista da Slatina, suo luogo natale, 300 chilometri che, con una carrozzina rotta, non poteva percorrere. Molto umanamente e rispettando le direttive europee che impongono un trattamento umanitario per persone in stato di handicap fisico o di disagio e quelle che hanno intimato più volte all'Italia di non comportarsi in modo discriminatorio nei confronti dei Rom, è stato accompagnato a Pavia dove c’era un cittadino che si era offerto di ospitarlo. Tanto di cappello quindi ai funzionari della Questura di Lodi, e al Questore che ha agito secondo le leggi vigenti e secondo le priorità contingenti previste in questi casi. Ma non poteva andare bene a coloro che hanno fatto di persone come Claudio Stan un capro espiatorio e una valvola di sfogo per le proprie fissazioni etnocentriche. Il Sindaco di Casalpusterlengo, non pago che Claudio Stan fosse stato comunque allontanato dal suo Comune, ha avvertito il vicesindaco di Pavia che un pericolosissimo delinquente si sarebbe aggirato in paraggi sotto la sua giurisdizione. Il vicesindaco, invece di informarsi su dove fosse Claudio Stan e alzare il telefono per ringraziare il cittadino pavese che lo ha ospitato, chiama un giornale per dichiarare furibondo: "Pavia non lo vuole", chiamando a sostegno anche un assessore provinciale del suo stesso partito, entrambi andando al di là delle rispettive funzioni di rappresentanza e del ruolo. Ne abbiamo ormai di esperienza, quanto basta per sostenere, con indicibile chiarezza, che l’immagine dell’Italia in Europa – così compromessa sui temi dell'accoglienza - sarà salvata e protetta da quelle poche persone che avranno saputo valutare con le giuste proporzioni e risposto in cuor loro ad un imperativo categorico di ordine morale accompagnato dal rispetto della legalità, e non avranno avuto vergogna o timore di farlo. E noi informeremo il Consiglio d’Europa su quanto è accaduto tra Lodi e Pavia in un fine settimana di inizio autunno.

di Irene Campari

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