[...] I presunti assassini di Petru Birladeanu (vedi
QUI ndr), il musicista rom rumeno che suonava la fisarmonica nella
stazione Cumana di Montesanto, assassinato la notte del 26 maggio, sono stati
arrestati a Torremolinos, vicino a Malaga, dagli agenti della brigata mobile di
Napoli, con la collaborazione della polizia spagnola
Si tratta di Maurizio e Salvatore Forte, presunti appartenenti alla
Camorra, secondo fonti informative della polizia napoletana.
I due arrestati, rispettivamente di 29 e 31 anni, erano assieme e la cattura
da parte della giustizia italiana accade dopo alcuni mesi che furono accusati
di omicidio aggravato.
Petru Birladeanu, il musicista rom assassinato dalla Camorra.
L'arresto è avvenuto ieri notte (26 settembre ndr). I due delinquenti
vivevano in un appartamento e si erano anche segnalati per lo stile di vita che
conducevano e per i contatti con altri delinquenti. Uno dei due, Maurizio Forte,
è stato fatto uscire grazie ad uno stratagemma e catturato di fronte alla porta
stessa di casa. La cattura è accaduta in queste circostanze perché la
legislazione spagnola non permette alla polizia di entrare nei domicili privati
senza un ordine giudiziale. Il fratello di Maurizio, Salvatore Forte, è stato
catturato poco dopo, mentre faceva ritorno a casa.
Le autorità italiane ritengono che entrambe parteciparono allo scontro
armato tra clan rivali nei quartieri spagnoli di Napoli dello scorso 26
maggio, in cui venne ucciso un musicista di strada di nazionalità rumena e
risultò ferito un adolescente di 14 anni.
Per questo omicidio era già stato arrestato lo scorso luglio Mario Ricci, 27
anni, considerato uno dei più importanti membri del clan Ricci della
camorra.
Secondo gli investigatori, i fratelli Forte possono aver collegamenti con
altri due clan, quello di Mariano-Ricci e quello D’Elia, entrambi
localizzati nei quartieri spagnoli di Napoli.
La vedova di Petru ed i suoi figli abbandonarono l'Italia dopo il tragico
assassinio
LA CAMORRA NAPOLETANA UCCIDE UN MUSICISTA ROM
La vedova di Birladeanu, che è rientrata in Romania assieme ai suoi
due figli, ha denunciato il trattamento ricevuto dal pronto intervento. "Se
fossimo stati italiani non avrebbero atteso tanto", dice affermando che si è
prestata attenzione solo al minore italiano ferito.
COSI' UCCIDE LA CAMORRA
Nei quartieri spagnoli di Napoli, il 26 maggio del 2009, i
componenti di due bande malavitose della camorra napoletana entrano
in scena a bordo di varie motociclette con l'obiettivo di segnare il loro
territorio, si tratta di un regolamento di conti tra due famiglie.
Petru Birladeanu, musicista rom che per vivere suona la fisarmonica
sui treni, si dirige assieme a sua moglie verso la stazione della
metropolitana della Cumana, con una borsa in una mano ed il suo mezzo di
sussistenza nell'altra.
La vittima riceve due colpi mortali alla gamba ed al torace,
mentre tenta di rifugiarsi nella vicina stazione della metropolitana. Cade
al suolo prima di raggiungere i tornelli.
Solo sua moglie tenta di aiutarlo, davanti all'indifferenza del resto
dei passanti. I viaggiatori fuggono dalla stazione e lei rimane
completamente sola col marito agonizzante.
Muore poco dopo, davanti all'impotenza di sua moglie. Rimane
ferito anche un giovane italiano, minore di età, raggiunto alla spalla
però con una sorte migliore del musicista.
Durante il tempo che aspettava i servizi di emergenza, una mezz'ora,
Petru è morto. L'ospedale più vicino stava a soli 100 metri.
Tre videocamere di sicurezza installate sul luogo dei fatti hanno
registrato quanto accaduto. Le immagini che ora si diffondono in diversi
media italiani sono a disposizione della Direzione Antimafia del Distretto,
che investiga sul caso.
FONTE: Estratto da diversi periodici che se ne fecero eco
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