"Se le sirene avessero la coscienza"
Di Fabrizio (del 10/10/2009 @ 09:43:27, in Italia, visitato 1648 volte)
Segnalazione di Roberto Malini
Dal blog del
Circolo Pasolini di Pavia
Oggi, 8 ottobre 2009, Telepaviaweb manda in onda il secondo servizio dedicato
all’intervista a Claudio Stan (qui).
Claudio Stan vive tra Pavia e il circondario dal 2003. E’ romeno di origine Rom,
in parte i visitatori del blog conoscono la sua storia. Ha nella personale
quotidianità sperimentato tutte le varianti dell'avversione legale,
istituzionale e antropologica racchiuse nel termine "antiromanismo". Ciò non
esclude un carattere particolare, irascibile e ribelle che Claudio Stan
indubbiamente possiede. Lo ritengo però uno degli individui più sfortunati della
terra. Nato nella più povera delle terre (Slatina) tra le terre d’Europa (la
Romania di Ceausescu), senza istruzione, educazione e alfabetizzazione degna di
questo nome; una di quelle vite chiamate proprio dalla vita ad arrabattarsi fin
da bambini. Quel tipo di vita che porta con una naturalezza che sgomenta a
sperimentare il carcere, i giacigli di fortuna, la carità compassionevole e
quella di facciata, l’elemosina davanti ai supermercati e nei parcheggi, i
pestaggi che riducono su di una sedia a rotelle. Avrebbe potuto diventare un
delinquente coi baffi; disposto a tutto poiché nulla ha da perdere. Ma non lo è
diventato e i reati che gli sono stati contestati, e in parte ammessi, sono un
piccolo furto e un materasso bruciato dalla rabbia in carcere. Ora ha un decreto
di allontanamento (molto diverso da un decreto di espulsione) emesso da una
autorità di pubblica sicurezza italiana. Nel fine settimana scorso, è stato
fermato a Casalpusterlengo dove faceva la questua. Le forze dell’ordine, durante
il controllo, hanno saputo del decreto di allontanamento. Lo hanno quindi
accompagnato all’aereoporto di Malpensa. Ma la carrozzina era rotta (davanti al
Comune di Casalpusterlengo – mentre "occupava suolo pubblico" - chiedeva aiuto
per farsela aggiustare), e l’aereo lo avrebbe portato solo fino a Bucarest che
dista da Slatina, suo luogo natale, 300 chilometri che, con una carrozzina
rotta, non poteva percorrere. Molto umanamente e rispettando le direttive
europee che impongono un trattamento umanitario per persone in stato di handicap
fisico o di disagio e quelle che hanno intimato più volte all'Italia di non
comportarsi in modo discriminatorio nei confronti dei Rom, è stato accompagnato
a Pavia dove c’era un cittadino che si era offerto di ospitarlo. Tanto di
cappello quindi ai funzionari della Questura di Lodi, e al Questore che ha agito
secondo le leggi vigenti e secondo le priorità contingenti previste in questi
casi. Ma non poteva andare bene a coloro che hanno fatto di persone come Claudio
Stan un capro espiatorio e una valvola di sfogo per le proprie fissazioni
etnocentriche. Il Sindaco di Casalpusterlengo, non pago che Claudio Stan fosse
stato comunque allontanato dal suo Comune, ha avvertito il vicesindaco di Pavia
che un pericolosissimo delinquente si sarebbe aggirato in paraggi sotto la sua
giurisdizione. Il vicesindaco, invece di informarsi su dove fosse Claudio Stan e
alzare il telefono per ringraziare il cittadino pavese che lo ha ospitato,
chiama un giornale per dichiarare furibondo: "Pavia non lo vuole", chiamando a
sostegno anche un assessore provinciale del suo stesso partito, entrambi andando
al di là delle rispettive funzioni di rappresentanza e del ruolo. Ne abbiamo
ormai di esperienza, quanto basta per sostenere, con indicibile chiarezza, che
l’immagine dell’Italia in Europa – così compromessa sui temi dell'accoglienza -
sarà salvata e protetta da quelle poche persone che avranno saputo valutare con
le giuste proporzioni e risposto in cuor loro ad un imperativo categorico di
ordine morale accompagnato dal rispetto della legalità, e non avranno avuto
vergogna o timore di farlo. E noi informeremo il Consiglio d’Europa su quanto è
accaduto tra Lodi e Pavia in un fine settimana di inizio autunno.
di Irene Campari
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