Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 20/03/2009 @ 09:12:19, in lavoro, visitato 1640 volte)
Da
Bulgarian_Roma
Lunedì, 16 marzo 2009 - Diverse centinaia di dipendenti della
compagnia di raccolta rifiuti Novera si sono riuniti per protestare fuori dal
municipio di Sofia lo scorso 16 marzo chiedendo il mantenimento del posto di
lavoro e il pagamento dei salari.
Secondo diverse cronache, il numero dei dipendenti di Novera varierebbe tra i
300 e i 1000.
I dipendenti, la maggior parte dei quali sono Rom, chiedono la preservazione
del loro lavoro alla luce della decisione del sindaco Boiko Borissov di
concludere la concessione a Novera alcuni giorni fa, concessione che
originariamente doveva terminare solo nel 2014.
La protesta è seguita ad una settimana di recriminazioni tra Borissov e
Novera, che ha lasciato il centro della città coperto di rifiuti per circa una
settimana.
Novera rimprovera alla città di aver ritardato il pagamento di milioni di
leva alla compagnia, mentre il municipio rimprovera a Novera di averlo ricattato
per ottenere più fondi, rifiutando di raccogliere la spazzatura.
Ora i dipendenti di Novera hanno chiesto garanzie sul mantenimento del loro
lavoro. Secondo il giornale Dnevnik, hanno minacciato di commettere illegalità
pur di dare da mangiare ai loro figli, se questo non accadesse.
Alla polizia è stato chiesto di controllare la protesta. Secondo il
municipio, non è stata autorizzata e dev'essere sgomberata.
SOMMARIO: Protesta dei lavoratori delle pulizie cittadine - 16 marzo 2009
| 14:27 | FOCUS News Agency
Sofia. I lavoratori di Novera, la compagnia che sino a pochi giorni fa aveva
l'appalto municipale per le pulizie delle strade, ha inscenato una protesta
pacifica. I Rom hanno iniziato a sfilare da tre punti a Sofia e si sono riuniti
davanti al municipio. Non hanno intralciato il traffico. Hanno insistito sul
mantenimento dei loro lavori e in un incontro col sindaco Boyko Borisov. Si sono
dispersi quando la polizia gliel'ha chiesto.
"Simpatizziamo con le richieste dei lavoratori e li comprendiamo, ma la
protesta non è stata organizzata dalla compagnia e dalla sua dirigenza," ha
detto Dimitar Dimitrov, portavoce di Novera.
Ha aggiunto che Novera ha oltre 2.000 dipendenti.
"Sinora i lavoratori sono stati pagati. Nessuno è stato dismesso o
licenziato. Quando i legali si informeranno sui motivi per cui la municipalità
ha rescisso il contratto, prenderemo le misure necessarie. I lavoratori chiedono
la sicurezza del lavoro e probabilmente è questa la ragione della loro protesta
spontanea," ha aggiunto.
"La municipalità di Sofia non ha dato il permesso per la protesta dei
lavoratori di Novera," ha detto il sindaco Boyko Borisov.
"Non capisco le ragioni della protesta visto che hanno rifiutato di lavorare
per dieci giorni, senza nessuna ragione. Dopo dieci giorni hanno lasciato Sofia
in crisi. Abbiamo pagato Novera con 18 milioni di BGN per due mesi. Da anni i
cittadini si chiedono perché vengono pagati così tanti soldi per un lavoro che
non viene finito," ha detto.
Di Fabrizio (del 14/03/2009 @ 09:36:33, in lavoro, visitato 1832 volte)
Da Eugenio Viceconte su
Flickr
Roberto è un ragazzo in gamba, ha studiato, una laurea, lavora.
Sa parlare, e racconta la sua vita e quella della sua gente:
Lavoro in un super mercato, quando hanno proposto al mio principale un
progetto per l'inserimento al lavoro dei Rom ed io lo caldeggiavo, lui mi fa: -
Roberto ma io mica posso far lavorare degli zingari -
Gli ho risposto tu non lo sai, non te l'ho mai detto, ma anche io sono Rom
esattamente come loro.
Roberto vive in quel non luogo che è il campo di Castel Romano, ha raccontato
con passione, ad un seminario organizzato alla Camera dalla UIL e dalla CGIL di
come Castel Romano, che pure è il modello che la giunta Veltroni prima e quella
Alemanno oggi hanno proposto, sia per i giovani un luogo che crea e favorisce
l'emarginazione.
E' un ragazzo in gamba Roberto, cortese, intelligente, appassionato ... perché
non sono persone come lui a dare voce al popolo Rom?
Chi ha interesse a non dar la parola a giovani così?
Di Fabrizio (del 02/03/2009 @ 09:03:40, in lavoro, visitato 1973 volte)
Da
Roma_Francais
Le Parisien Boris De La Cruz | 24.02.2009, 07h00
"A Saint-Tropez, c'è Brigitte Bardot e, a Saintes-Maries- de-la-Mer, ci sono i
Gitani. Qui, è un'istituzione", nota Nicole, 68 anni, di cui 45 a leggere
l'avvenire nelle linee della mano. Da qualche giorno, la più anziana predittrice
di buona fortuna della città nella Camargue, ha preso la testa di una fronda
contro un'ordinanza municipale che proibisce le pratiche divinatorie ed occulte
sulla strada pubblica.
Votato un anno fa, questo testo sul quale la Halde dovrà
pronunciarsi (leggi: inquadrare) sinora non è mai stato applicato. Ma
la stagione turistica si avvicina, la polizia s'è messa a moltiplicare i
controlli. "Abbiamo ampliamente partecipato alla leggenda di questo villaggio e
ora non ci vogliono più. Che facciamo di male? Non rubiamo, non aggrediamo
nessuno", s'indigna Nicole.
"Non siamo affatto contro i Gitani"
All'origine di questa decisione, il sindaco Rolland Chassain giustifica la
sua decisione con le lamentele dei commercianti e dei turisti. Non siamo affatto
contro i Gitani. Quando ce ne sono sei o sette che predicono nel centro città,
d'accordo, ma non le dozzine come accade in estate. Alcune aggrediscono
verbalmente quelli che rifiutano di sottomettersi alle loro pratiche", argomenta
Rolland Chassain, che si dice "inflessibile". "E' diventato un furto organizzato
sui turisti", lamenta un ristoratore. "Si gettano addosso e non li lasciano. Se
fanno così davanti a me, sono sicuro di perdere un cliente". Ma non tutti i
commercianti sono così ostili: "Leggere il futuro, è una tradizione locale. I
turisti, soprattutto quelli stranieri, quando non li trovano ci chiedono se
possono vedere i Gitani", ammette uno di loro. Cécile Berger, un'abitante, si
dice accorata.
"E' disonorevole, fanno parte del nostro patrimonio, vengono dai quattro
angoli del mondo per vederli e li si caccia".
A qualche passo da lì, una Gitana si avvicina ad una coppia di olandesi e
impugna loro la mano. "Sarete felici e santa Sara vi protegge", dice prima di
lasciar loro una medaglia e intascare qualche moneta. "Senza di noi,
Saintes-Maries non è Saintes-Maries. Possono mandarci via, ritorneremo!" fulmina
Sarah, una predittrice. "La polizia ha cominciato a sorvegliarci, giochiamo al
gatto e al topo", rincara Cynthia. Nicole, sua nonna, spera che il sindaco
ritornerà sulla sua decisione. Per questo, è pronta a leggergli l'avvenire
gratuitamente.
Le Parisien C.D.S. | 24.02.2009, 07h00
Oggi o domani, l'Alta Autorità di Lotta contro le
Discriminazioni e per l'Uguaglianza (Halde) dovrebbe pronunciarsi
sull'iniziativa dell'Associazione nazionale cattolica della gens du voyage
sull'affare di chi predice il futuro a Saintes-Maries- de-la-Mer. Probabilmente,
la Halde dovrebbe dichiararsi competente a trattare il dossier.
Rimarrà in seguito da sapere se l'ordinanza municipale rileva o no una
discriminazione. Questa non riguarderà l'attività delle veggenti ma la loro
origine, che rappresenterebbe il primo motivo di deferimento (29% dei 788
dossier trattati nel 2008) da parte della Halde.
Ma quest'ultima ha già avuto, varie volte, l' occasione di allertare il
governo sulle discriminazioni di cui sono vittime i membri della Comunità della
gens du voyage. Il parere della Halde non dovrebbe cadere prima di sei
mesi.
Rapporté par Denis Toulmé
denis.toulme@worldonline.fr
http://filsduvent.kazeo.com
Di Fabrizio (del 21/02/2009 @ 09:27:19, in lavoro, visitato 1731 volte)
Roma, 19 feb - Tempi duri per i giostrai e per i circhi equestri nel
Lazio. Anche se una legge dello Stato prevede una serie di norme volte a
sostenere e agevolare l'arte dello spettacolo viaggiante, l'etnia Sinti, che da
secoli e' la principale titolare tali mestieri ambulanti, lamenta l'assenza di
spazi idonei per vivere e lavorare. E' quanto e' emerso oggi nel corso
dell'audizione in Commissione Lavoro e Politiche sociali del Lazio, presieduta
da Peppe Mariani (Lista civica per il Lazio), alla quale ha partecipato una
numerosa delegazione di Sinti, guidata da Massimo Converso, presidente
dell'Opera Nomadi, ente morale istituito con decreto del 1970.
Circa mille nel Lazio, di cui la meta' a Roma, i Sinti sono originari dell'India
come i Rom. Presenti in Italia fin dal XV secolo, si tramandano di padre in
figlio soprattutto i lavori legati all'arte circense (tra i piu' famosi circensi
italiani di origine Sinti, gli Orfei e i Togni) e il mestiere di giostraio. I
comuni, per legge, dovrebbero rendere disponibili apposite aree per le
istallazioni delle attivita' dello spettacolo viaggiante e dei parchi di
divertimento, ma, come ha riferito il presidente dell'Opera Nomadi nel corso
dell'audizione, cio' nel Lazio non sempre avviene. Nel corso dell'audizione e'
stata evidenziata l'esigenza di microaree per famiglie allargate, piu'
funzionali alle esigenze di vita e di lavoro dei Sinti, oggi concentrati in
grandi insediamenti, come quello di San Basilio a Roma, e coinvolti dai recenti
provvedimenti per i campi rom.
Converso ha riferito anche della doppia vaccinazione effettuata recentemente a
circa duecento bambini e delle pessime condizioni di vivibilita'
dell'insediamento di Ciampino.
''Ci attiveremo subito con le Asl per avere il rapporto sulle persone vaccinate
- ha detto Mariani nel tirare le somme - E' un segnale inaccettabile per la
salute pubblica.
In questi giorni ci sono stati casi terribili associati ai campi rom''.
res/sam/rob
Di Fabrizio (del 12/02/2009 @ 08:41:03, in lavoro, visitato 1358 volte)
Ricevo da Rom Lavoro
Proprio nel periodo di commemorazione del Porrajmos (la Shoa dei Rom/Sinti),
un duro colpo d'arresto alle politiche di integrazione del popolo Rom/Sinti si è
avuto dal mese di febbraio con la chiusura dello Sportello di Segretariato
sociale per l'avviamento al lavoro delle Comunità Rom, Sinti e Caminanti di Via
Alessandro della Seta 20/a gestito dall'Ente Morale Opera Nomadi in
Convenzione con il Comune di Roma Dipartimento XIV Determinazione Dirigenziale
n. 1939 del 23.12.2004.
Lo Sportello era nato a febbraio 2005 con un finanziamento di 42.000 euro
per un anno. Negli anni successivi ha subito molte decurtazioni e periodi di non
finanziamento fino a giugno 2008 data di scadenza dell'ultima Convenzione
firmata.
In quest'ultimo periodo (da luglio 2008 ad oggi) lo Sportello è
"sopravvissuto" (come nei precedenti periodi di non finanziamento) grazie alle
attività di volontariato ed al sostegno delle spese (utenze, materiali, ecc.) a
carico dell'Associazione.
Una politica doverosa nei confronti delle Comunità Rom, Sinti e Caminanti, ma
che ha prodotto anche costi insostenibili per l'Associazione ed una sua crisi
dal punto di vista finanziario.
A tutti coloro che hanno potuto verificare la bontà e la qualità
dell'attività svolta chiediamo di attivarsi in tutti i modi e verso tutte le
direzioni affinchè questa esperienza non muoia e, con essa, muoia un ulteriore
lumicino di speranza per un futuro migliore delle Comunità Rom, Sinti e
Caminanti a Roma e non solo.
Per informazione sulle attività svolte dallo Sportello di Segretariato Sociale
per l'avviamento al lavoro delle Comunità Rom, Sinti e Caminanti visitare il
sito:
www.romlavoro.it
Roma, febbraio 2009
Di Fabrizio (del 21/11/2008 @ 09:00:04, in lavoro, visitato 2329 volte)
L'articolo integrale su:
Bubkes: The
Weblog of Stephen Lewis
Un cancello di ferro lavorato in via Iskar o Eksark Iosef, Sofia, Bulgaria,
autunno 1996. L'artefatto è tipico della fine del XIX secolo e dell'inizio del
XX secolo di edifici e città in Bulgaria. Molti artefatti simili erano opera di
fabbri ed artigiani Rom. La foto è stata ripresa con una macchina 35 mm Minox
G-series su Tri-X film. Combina l'atmosfera della Sofia autunnale con la
delicata rappresentazione e l'accurata geometria della Minox G.
[...]
Facendo cantare il ferro
Un secolo fa, i Rom erano relativamente bene integrati nel tessuto di molti
villaggi e città nei Balcani. Gli insediamenti urbani erano più piccoli e
compatti in quei giorni e le distanze etniche, religiose e di classe erano
minori. I Rom erano anche più integrati nelle economie urbane, le loro
tradizionali capacità come fabbri, oppure di trasportatori erano di centrale
importanza nei giorni in cui il metallo si sollevava e veniva piegato. Nei cento
anni a seguire, i Rom sono stati spinti nelle periferie delle città bulgare. Le
città sono state riprogettate e le minoranze disperse oltre i cordoni sanitari.
Le capacità lavorative valutate un secolo fa sono diventate periferiche e sempre
più spesso obsolete. Soprattutto, la solidificazione dell'identità nazionale
bulgara ha marginalizzato i gruppi minoritari. I componenti delle minoranze che
avevano l'opportunità e le risorse per lasciare la Bulgaria partirono. Oltre il
90% degli Ebrei del paese se ne andarono nel 1948. La popolazione turca e
musulmana fu periodicamente pressata verso esodi di massa, culminati con la
partenza di 300.000 di loro nell'estate del 1989. I Rom furono relegati in
blocchi edilizi isolati, l'equivalente bulgaro delle favelas e dei bantustan.
La frase "facendo cantare il ferro" coniuga l'abilità e la passione dei
fabbri e dei lavoratori del metallo di un'era passata. La prima volta ho sentito
la frase da un Bulgaro turco che era stato imprigionato all'inizio degli anni
'50 nell'isola Belane sul basso Danubio, il piccolo Arcipelago Gulag della
Bulgaria. Usava quella frase per descrivere la capacità di lavorare il metallo
di un compagno di prigionia, Shakir Mustafa Pashov. Pashov era un dirigente
comunista rom negli anni in cui l'appoggio ai gruppi minoritari veniva
sollecitato dai capi comunisti ed ancora ritenuto ideologicamente accettabile. A
seguito dei processi contro il cosmopolitanismo nell'Unione Sovietica ed il
processo Slansky nella Cecoslovacchia, i comunisti come Pashov caddero presto in
disgrazia. Molti, come lui, finirono in prigione. I caratteristici cancelli in
ferro lavorato di Sofia, rappresentano un silenzioso ricordo sia delle
generazioni di Sofioti che li attraversarono che del mondo svanito dei fabbri
Rom che presero parte alla loro creazione
Lavoratore del metallo, Quartiere di Stoliponovo, Plovdiv,
Bulgaria, 1997
Photos and Text Copyright Stephen Lewis 2008
Di Fabrizio (del 24/10/2008 @ 09:11:51, in lavoro, visitato 2132 volte)
Da
Mundo_Gitano
20/10/2008 - La più importante fondazione Rom di Spagna sarà in Romania,
assieme all'Agenzia Nazionale per i Rom, il Programma Acceder - Assieme nel
Mercato Lavorale. La Fundación Secretariado Gitano sarà rappresentata da Humberto García Gonzáles-Gordon,
esperto in mediazione inter-culturale e fornirà assistenza tecnica nello
sviluppo del programma. Il progetto per la trasferta verso i partner della
Romania è stato firmato il 16 aprile di quest'anno.
Intervista di
Mihaela Dumitrascu DIVERS
www.divers.ro
Per iniziare, ci dia per favore una breve presentazione della fondazione
che lei rappresenta.
La Fundación Secretariado Gitano è un'organizzazione sociale, inter-culturale
e non-profit, che fornisce servizi per lo sviluppo della comunità Rom in Spagna
come pure in Europa. Siamo attivi in 14 comunità spagnole. L'organizzazione
iniziò ad operare negli anni '60 e divenne fondazione il 2 luglio 2001. Il suo
scopo è promuovere la comunità Rom così che i suoi componenti possano integrarsi
nella società. La fondazione ha come "due gambe": una è quella che chiamiamo
programmi diretti con i Rom (che conduciamo su vari campi - istruzione, impiego,
alloggio o sanità); l'altra è ciò che chiamiamo l'esecuzione di politiche
sociali proattive per i Rom. Questo significa lavorare specialmente con le
istituzioni pubbliche, col governo, con le amministrazioni locali per
persuaderle a portare avanti politiche speciali per la popolazione Rom, che
dovrebbero essere, tuttavia, integrate nelle politiche generali.
Perché la Fundación Secretariado Gitano ha scelto di andare in Romania?
Nel passato abbiamo cooperato per diversi anni con numerose organizzazioni,
sia pubbliche che private, di molti paesi, in ogni tipo di programma di
collaborazione. Questo ci ha dato la possibilità di creare un forte network
attraverso l'Europa. La Romania è appena diventata un membro dell'Unione Europea
e molti programmi del Fondo Sociale Europeo partiranno da qui per svilupparsi.
Abbiamo fatto in modo di creare una stretta relazione con l'Agenzia Nazionale
per i Rom (ANR), che è interessata nel nostro programma di impiego chiamato
Acceder. Abbiamo sviluppato questo programma in Spagna negli ultimi sette anni.
È risultato abbastanza buono, e l'ANR ha proposto di estenderlo alla popolazione
Rom della Romania.
Quali sono stati i risultati del programma Acceder in Spagna?
L'idea principale di Acceder è aiutare i Rom ad accedere al mercato lavorale.
Nei fatti, non solo i Rom, perché soltanto il 70% di chi beneficia del programma
Acceder in Spagna è di etnia Rom. In Spagna, il programma Acceder ha condotto
846 corsi di formazione professionale, frequentati da 7.204 persone. Abbiamo
lavorato con oltre 35.000 persone ed abbiamo firmato oltre 25.000 contratti
d'impiego. Il coinvolgimento attivo dei professionisti Rom è il miglior modo di
attirare nuovi beneficiari, di generare credibilità ed aumentare le prospettive
positive. Il programma Acceder è stato ricevuto molto bene nell'Unione Europea e
credo sia uno dei metodi per includere la popolazione Rom nel mercato lavorale.
Vi aspettate un uguale successo in Romania?
Lo spero! Ad ogni modo, dobbiamo vedere come adattarlo. Non si può
automaticamente trasformare il modello Acceder. La Romania è un paese di
differente cultura e mentalità, con una diversa amministrazione, con politiche
dell'impiego differenti. Il programma sarà applicato per un periodo di due anni
e vogliamo svilupparlo in otto città che copriranno le otto regioni della
Romania, le cosiddette regioni europee. Le città sono Bucarest,
Craiova, Timisoara, Alba Iulia, Cluj-Napoca, Piatra Neamt, Calarasi e Braila o Galati,
non abbiamo ancora deciso.
Esattamente come si sviluppa un simile programma?
Il progetto ha una metodologia basata sui bisogni individuali. Dapprima
abbiamo selezionato la squadra base che lavorerà a Bucarest, un ragioniere
specializzato, un assistente per l'amministrazione e diverse altre persone dell'ANR
che copriranno le altre due parti del progetto: la parte
amministrativa-finanziaria e quella tecnica. Stiamo parlando di tre o quattro
persone nell'area amministrativa e di quattro persone nell'area tecnica. A
questo punto intendiamo costruire una squadra di cinque persone in ognuna delle
otto città: un coordinatore per il resto della squadra, uno specialista nella
formazione professionale, uno specialista nel counseling educativo, un
negoziatore nel mercato lavorale che contatti le compagnie per vedere che tipo
di personale c'è bisogno e se vogliono assumere personale attraverso il nostro
programma, un mediatore inter-culturale che dovrà contattare le comunità Rom e
persuaderle ad unirsi al programma. Poi, assieme al professionista della
formazione professionale, faremo una diagnosi della situazione ed abbozzeremo un
corso personalizzato per l'inserzione nel mercato lavorale. E' un patto fatto da
ogni individuo che vuole unirsi al programma con lo specialista della formazione
professionale. Se queste persone non hanno formazione professionale, iniziamo
con un corso disegnato apposta per la popolazione Rom. Forniamo anche assistenza
nel mercato del lavoro per quanti hanno iniziato a lavorare per la prima volta,
per essere sicuri che siano capaci di mantenerlo, e consulenza ed appoggio ai
Rom che vogliono diventare dipendenti.
Da dove ottenete il supporto finanziario?
Il 98% del denaro arriva dall'Unione Europea ed il 2% dalla Romania. In
totale verranno spesi cinque milioni di euro per questi due anni di sviluppo e
per tutte le regioni.
A quali categorie di Rom vi indirizzate con questo programma?
In Spagna, ci siamo focalizzati sui giovani e sulle donne, perché riteniamo
che siano i settori che affronteranno le maggiori difficoltà nell'accesso al
mercato del lavoro. In Romania lavoreremo con i Rom che hanno raggiunto l'età
legale per accedere al mercato del lavoro e, principalmente, con persone di età
tra i 16 ed i 65 anni.
Pensa che i Rom rumeni si uniranno al programma?
Prima di tutto, la responsabilità dello sviluppo di questo programma non
risiede in noi, ma nell'Agenzia Nazionale per i Rom. Noi forniamo soltanto
l'assistenza tecnica. Secondo me, è importante sapere che i Rom non sono tutti
uguali e non mi aspetto che reagiscano alla stessa maniera.
Di Fabrizio (del 23/10/2008 @ 09:16:18, in lavoro, visitato 1404 volte)
Da
Czech_Roma
Brno, 17.10.2008, 09:09 - Il gruppo di servizio Rom IQ di Brno terminerà alla
fine di questo mese il suo progetto educativo di tre anni, che si è focalizzato
sui Rom ed ha avuto grande successo, lo ha detto oggi a CTK Veronika Vankova, a
capo del progetto.
Il progetto è stato disegnato per aumentare il livello dell'istruzione e
della qualificazione dei Rom e migliorare la loro situazione sociale ed
economica, ed è stato raggiunto, ha detto Vankova.
Oltre 2.000 persone si sono unite al progetto, soprattutto giovani tra i 13 e
i 18 anni. Una delle mete era convincere i giovani Rom a rimanere nel processo
educativo quanto più a lungo possibile, ed è stata soddisfatta, ha detto Vankova.
L'80% degli studenti del nono grado coinvolti nel progetto hanno presentato
richiesta di ammissione alla scuola secondaria e ce l'hanno fatta, ha detto
Vankova.
"I contatti individuali con i candidati alla scuola secondaria mostrano
progressi visibili nella loro capacità di definire i loro obiettivi personali in
corrispondenza con le loro possibilità. Prima di queste consultazioni, solo un
quinto era capace di definire questa meta, mentre dopo la percentuale era salita
a metà," ha detto.
"D'altra parte, la parte di giovani Rom che non avevano mete o ne avevano di
non realistiche, è scesa dal 66 al 39%," ha aggiunto.
Oltre al consulto sulla scelta di una scuola adatta, il progetto includeva
anche corsi di informatica e lingue straniere come pure attività per il tempo
libero.
Oltre 600 adulti si sono uniti al progetto IQ, per essere assistiti nella
ricerca di lavoro e per la soluzione dei loro obblighi legali.
"Un quinto di chi cercava lavoro l'ha trovato e l'ha mantenuto. Dato che il
90% di loro aveva soltanto istruzione di base, l'hanno trovato nel ramo delle
pulizie e della produzione in linea o nel campo delle costruzioni," ha detto a
CTK Wail Khazal, manager del progetto.
Il servizio Rom IQ abbozzerà un rapporto dopo la fine del progetto a
novembre, rapporto che conterrà proposte per possibili misure sistematiche, ad
esempio, nella legislazione che potrebbe aiutare ad abbassare l'estensione
dell'esclusione sociale dei Rom.
CTK -
ROMEA
Di Fabrizio (del 22/10/2008 @ 08:59:00, in lavoro, visitato 1521 volte)
Da
Roma_ex_Yugoslavia
La comunità Rom deve lavorare per rompere lo stereotipo per cui non sanno
lavorare bene, ha detto oggi Bajro Bajric. Bajric, che è presidente
dell'Associazione per i Rom di Croazia, l'ha detto al seminario "incontrare i
datori di lavoro con le misure di stimolo al lavoro".
Un gran numero di Rom sono stati cacciati fuori dalla comunità, ed hanno
bisogno di essere stimolati ed aiutati a diventare membri attivi della comunità,
ha detto Bajric. Ha aggiunto che i Rom hanno mostrato interesse nell'istruzione
e nell'integrazione nella società.
Questo è uno degli scopi del progetto REI (Iniziativa Impiego Rom),
cofinanziato dal programma "PHARE 2005", per cui l'Associazione per i Rom di
Croazia ha ottenuto 96.000 euro dalla UE.
Nella contea di Varazdin, 30 Rom hanno partecipato ad un programma di
formazione per la raccolta ed il riciclo dell'acciaio vecchio, come pure per
cucitrici e carpentieri, ma sinora uno solo ha trovato lavoro.
Bajric considera che la legge sul welfare va cambiata, perché l'assegno
sociale a volte è più alto dei salari che i Rom ottengono dai loro datori di
lavoro.
L'interesse della comunità locale per questi progetti è molto importante, e
la contea e la città di Varazdin hanno mostrato interesse per il miglioramento
della posizione dei Rom, per cui dovrebbero essere elogiati, ha detto Bajric.
L'ufficio regionale dell'impiego di Varazdin ha nel suo database 157 Rom
disoccupati, e questi programmi permettono ai Rom di ottenere determinate
conoscenze ed abilità, per poter trovare lavoro più facilmente, ha detto al
seminario Jasenka Hutinski, capo dell'ufficio dell'impiego di Varazdin.
Il seminario ha riunito rappresentanti dell'industria del metallo di Varazdin
e associati per il progetto REJ.
Di Fabrizio (del 17/09/2008 @ 09:04:18, in lavoro, visitato 1579 volte)
Da
Nordic_Roma
HELSINGIN SANOMAT
Mauri Hagert, conducente della Vantaa, guida il suo autobus nel centro di
Helsinki. A 53 anni, ha lavorato per compagnia Concordia sette anni. La
compagnia, che opera sulle principali rotte municipali nella regione di
Helsinki,impiega circa 20 altri membri della comunità Rom. Dice Hagert: "Non
abbiamo grande istruzioni, così dobbiamo prendere lavoro dove capita. Questa
compagnia non guarda di che colore sono i tuoi capelli, o la tua razza".
Giovedì 11 è stato rilasciato uno studio commissionato dal Ministero del
Lavoro, che mostra come le attitudini negative da parte di molti datori continua
a rendere difficile ai Rom trovare lavoro.
Una ricerca telefonica ha mostrato che il 12% dei datori di lavoro ammetteva
che non avrebbero assunto un Rom, anche avendo la qualifica richiesta per il
lavoro. Circa la metà degli intervistati, il 57%, erano disposti ad assumere un
Rom.
"E' certamente allarmante, ma d'altra parte, è emersa anche una positiva
sorpresa, perché si è parlato molto di discriminazione contro i Rom", ha detto
la ricercatrice Hannele Syrjä.
L'inchiesta ha mostrato che la maggior volontà di assumere i Rom arriva dalle
grandi compagnie di costruzione e da quelle di servizi nella Finlandia
meridionale, che hanno sofferto di tagli di posti di lavoro. Le risposte
più positive arrivano da compagnie che già hanno avuto dei Rom come dipendenti.
Oltre 300 compagnie hanno risposto alla ricerca.
I più grandi impedimenti, secondo la ricerca, riguardano la mancanza di
istruzione e l'esperienza lavorale. La maggior parte dei Rom che cerca lavoro
non è andata oltre l'istruzione primaria.
Hannele Syrjä elenca alcuni fattori culturali: "La gioventù è breve, le
famiglie si formano presto, ed inoltre l'istruzione è lasciata spesso. I Rom
vogliono diventare istruiti da adulti".
Tarja Cronberg, (Verdi) Ministro del Lavoro, dice che si faranno dei
tentativi per promuovere l'impiego tra i Rom aumentando il numero di mediatori
Rom presso gli uffici locali del collocamento. Si faranno anche sforzi per
fornire ai Rom servizi di apprendistato e sussidi all'impiego. Dice Cronberg:
"E' anche importante migliorare la situazione allarmante della scarsa istruzione
dei giovani".
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