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Modello spagnolo. Perché il lavoro ci rende uguali
Di Fabrizio (del 24/10/2008 @ 09:11:51, in lavoro, visitato 2133 volte)

Da Mundo_Gitano

20/10/2008 - La più importante fondazione Rom di Spagna sarà in Romania, assieme all'Agenzia Nazionale per i Rom, il Programma Acceder - Assieme nel Mercato Lavorale. La Fundación Secretariado Gitano sarà rappresentata da Humberto García Gonzáles-Gordon, esperto in mediazione inter-culturale e fornirà assistenza tecnica nello sviluppo del programma. Il progetto per la trasferta verso i partner della Romania è stato firmato il 16 aprile di quest'anno.

Intervista di Mihaela Dumitrascu – DIVERS – www.divers.ro

Per iniziare, ci dia per favore una breve presentazione della fondazione che lei rappresenta.

La Fundación Secretariado Gitano è un'organizzazione sociale, inter-culturale e non-profit, che fornisce servizi per lo sviluppo della comunità Rom in Spagna come pure in Europa. Siamo attivi in 14 comunità spagnole. L'organizzazione iniziò ad operare negli anni '60 e divenne fondazione il 2 luglio 2001. Il suo scopo è promuovere la comunità Rom così che i suoi componenti possano integrarsi nella società. La fondazione ha come "due gambe": una è quella che chiamiamo programmi diretti con i Rom (che conduciamo su vari campi - istruzione, impiego, alloggio o sanità); l'altra è ciò che chiamiamo l'esecuzione di politiche sociali proattive per i Rom. Questo significa lavorare specialmente con le istituzioni pubbliche, col governo,  con le amministrazioni locali per persuaderle a portare avanti politiche speciali per la popolazione Rom, che dovrebbero essere, tuttavia, integrate nelle politiche generali.

Perché la Fundación Secretariado Gitano ha scelto di andare in Romania?

Nel passato abbiamo cooperato per diversi anni con numerose organizzazioni, sia pubbliche che private, di molti paesi, in ogni tipo di programma di collaborazione. Questo ci ha dato la possibilità di creare un forte network attraverso l'Europa. La Romania è appena diventata un membro dell'Unione Europea e molti programmi del Fondo Sociale Europeo partiranno da qui per svilupparsi. Abbiamo fatto in modo di creare una stretta relazione con l'Agenzia Nazionale per i Rom (ANR), che è interessata nel nostro programma di impiego chiamato Acceder. Abbiamo sviluppato questo programma in Spagna negli ultimi sette anni. È risultato abbastanza buono, e l'ANR ha proposto di estenderlo alla popolazione Rom della Romania.

Quali sono stati i risultati del programma Acceder in Spagna?

L'idea principale di Acceder è aiutare i Rom ad accedere al mercato lavorale. Nei fatti, non solo i Rom, perché soltanto il 70% di chi beneficia del programma Acceder in Spagna è di etnia Rom. In Spagna, il programma Acceder ha condotto 846 corsi di formazione professionale, frequentati da 7.204 persone. Abbiamo lavorato con oltre 35.000 persone ed abbiamo firmato oltre 25.000 contratti d'impiego. Il coinvolgimento attivo dei professionisti Rom è il miglior modo di attirare nuovi beneficiari, di generare credibilità ed aumentare le prospettive positive. Il programma Acceder è stato ricevuto molto bene nell'Unione Europea e credo sia uno dei metodi per includere la popolazione Rom nel mercato lavorale.

Vi aspettate un uguale successo in Romania?

Lo spero! Ad ogni modo, dobbiamo vedere come adattarlo. Non si può automaticamente trasformare il modello Acceder. La Romania è un paese di differente cultura e mentalità, con una diversa amministrazione, con politiche dell'impiego differenti. Il programma sarà applicato per un periodo di due anni e vogliamo svilupparlo in otto città che copriranno le otto regioni della Romania, le cosiddette regioni europee. Le città sono Bucarest, Craiova, Timisoara, Alba Iulia, Cluj-Napoca, Piatra Neamt, Calarasi e Braila o Galati, non abbiamo ancora deciso.

Esattamente come si sviluppa un simile programma?

Il progetto ha una metodologia basata sui bisogni individuali. Dapprima abbiamo selezionato la squadra base che lavorerà a Bucarest, un ragioniere specializzato, un assistente per l'amministrazione e diverse altre persone dell'ANR che copriranno le altre due parti del progetto: la parte amministrativa-finanziaria e quella tecnica. Stiamo parlando di tre o quattro persone nell'area amministrativa e di quattro persone nell'area tecnica. A questo punto intendiamo costruire una squadra di cinque persone in ognuna delle otto città: un coordinatore per il resto della squadra, uno specialista nella formazione professionale, uno specialista nel counseling educativo, un negoziatore nel mercato lavorale che contatti le compagnie per vedere che tipo di personale c'è bisogno e se vogliono assumere personale attraverso il nostro programma, un mediatore inter-culturale che dovrà contattare le comunità Rom e persuaderle ad unirsi al programma. Poi, assieme al professionista della formazione professionale, faremo una diagnosi della situazione ed abbozzeremo un corso personalizzato per l'inserzione nel mercato lavorale. E' un patto fatto da ogni individuo che vuole unirsi al programma con lo specialista della formazione professionale. Se queste persone non hanno formazione professionale, iniziamo con un corso disegnato apposta per la popolazione Rom. Forniamo anche assistenza nel mercato del lavoro per quanti hanno iniziato a lavorare per la prima volta, per essere sicuri che siano capaci di mantenerlo, e consulenza ed appoggio ai Rom che vogliono diventare dipendenti.

Da dove ottenete il supporto finanziario?

Il 98% del denaro arriva dall'Unione Europea ed il 2% dalla Romania. In totale verranno spesi cinque milioni di euro per questi due anni di sviluppo e per tutte le regioni.

A quali categorie di Rom vi indirizzate con questo programma?

In Spagna, ci siamo focalizzati sui giovani e sulle donne, perché riteniamo che siano i settori che affronteranno le maggiori difficoltà nell'accesso al mercato del lavoro. In Romania lavoreremo con i Rom che hanno raggiunto l'età legale per accedere al mercato del lavoro e, principalmente, con persone di età tra i 16 ed i 65 anni.

Pensa che i Rom rumeni si uniranno al programma?

Prima di tutto, la responsabilità dello sviluppo di questo programma non risiede in noi, ma nell'Agenzia Nazionale per i Rom. Noi forniamo soltanto l'assistenza tecnica. Secondo me, è importante sapere che i Rom non sono tutti uguali e non mi aspetto che reagiscano alla stessa maniera.