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\\ Mahalla : VAI : Italia (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 13/08/2009 @ 17:05:19, in Italia, visitato 3230 volte)

COMUNICATO STAMPA

Sgombero d’agosto, umanità mia non ti conosco: neonati e donne incinte in campeggio libero

Venerdì 14 agosto alle 12.30 conferenza stampa presso la cascina Bareggiate, comune di Pioltello

ll giorno 6 agosto è stata sgomberata e subito demolita la cascina Bareggiate nel comune di Pioltello al confine con l’Auchan di Vimodrone, nella quale vivevano da tempo numerose famiglie di rom rumeni. Oltre 200 persone di cui la metà minori sono stati mandati a dormire sui prati tranne una decina di famiglie i cui figli frequentano le locali scuole, delle quali si è dato cura il Comune di Pioltello. Non c’è stato invece nessun intervento a tutela degli altri minori, tra i quali si contano neonati di 1, 4, 8 mesi e due donne incinte.

La situazione di queste famiglie – circa 200 persone di cui la metà minori - costrette all’addiaccio senza nessuna alternativa è stata resa più drammatica dopo che stamane pattuglie di polizia locale e carabinieri le hanno fatte sloggiare dai loro ricoveri di fortuna.

Di fronte a una situazione di grave emergenza umanitaria la Federazione Rom e Sinti insieme e l’associazione Upre Roma insieme con i capifamiglia presentano un esposto al capo dello Stato perché in prima istanza ci sia un intervento immediato a tutela della vita di questi bambini e invitano i mezzi di informazione alla conferenza stampa che si tiene domani, venerdì 14 agosto alle 12.30 nel parcheggio dell’Auchan di Vimodrone.

Di seguito l’esposto.

Per informazioni:

  • Dijana Pavlovic tel. 339-7608728
  • Fabrizio Casavola tel. 347-7179602
  • Lucan Constantin tel. 320-0944772

Al Presidente della Repubblica on. Giorgio Napolitano Palazzo del Quirinale 00187 Roma

p. c.

Al prefetto di Milano  dott. Gian Valerio Lombardi  corso Monforte 31 20122 Milano - Al dottor Razvan Rusu Ambasciatore di Romania Via Nicolò Tartaglia, 36 00197 ROMA - Al dottor Vladimir Spidla Commissario UE per Occupazione e Affari Sociali - A European Roma Rights Center H-1386 Budapest 62 Hungary

Oggetto: esposto e ricorso avverso ordinanza del prefetto di Milano prot. N. 9 b1/200900261-Gab

Illustrissimo signor Presidente,

i sottoscritti cittadini europei e le sottoscritte associazioni – Federazione Rom e Sinti insieme, associazione Upre Roma - ritengono necessario portare a Sua conoscenza la grave situazione che si è determinata in provincia di Milano con lo sgombero coattivo di una comunità rom rumena composta da numerose famiglie con figli minori. Il prefetto di Milano in qualità di commissario per l’emergenza nomadi in Lombardia notificava il 3 agosto 2009 l’ordinanza commissariale n. 1 prot. n. 91 b1/200900261-Gab, con la quale intimava lo sgombero dell’area denominata “cascina Bareggiate” insistente nel comune di Pioltello, area nella quale da oltre cinque anni era presente una comunità di Rom rumeni, alla quale si erano aggiunti altri nuclei provenienti da successivi sgomberi operati dal Comune di Milano. Nell’ordinanza non era indicata nessuna data entro la quale l’area doveva essere liberata ma alla mattina del 6 agosto le forze dell’ordine del Comune di Pioltello, coordinate dal responsabile sicurezza del comune di Milano, provvedevano allo sgombero coattivo dell’area e alla immediata demolizione dello stabile della cascina Bareggiate.

Durante lo sgombero non veniva consentito a nessuna associazione di essere presente per verificare il rispetto dei termini previsti dalla comunità internazionale in caso di sgomberi coattivi, la tutela dei numerosi minori e neppure era consentito ai mezzi di informazione di documentare quanto avveniva con l’eccezione di una troupe della televisione di Stato.

Mentre il Comune di Pioltello si dava carico di un progetto per l’inserimento di una decina di famiglie i cui figli risultano frequentanti le scuole del Comune, per le restanti 51 famiglie (200 persone di cui 87 minori) non c’era nessun tipo di assistenza e soprattutto nessun intervento che garantisse ricovero e tutela per i minori. Lasciate senza nulla davanti ai ruderi della cascina queste famiglie sono costrette a vivere all’addiaccio nonostante la presenza di donne incinte e addirittura bambini ancora lattanti (da 1, a 4 a 8 mesi) con grave rischio per la loro salute e sicurezza.

Dopo essersi sistemate in ricoveri di fortuna sui terreni circostanti la cascina queste stesse famiglie sono state sgomberate nella giornata del 13 agosto anche da questi ripari provvisori. Gli effetti di tale sgombero violano, prima ancora che le norme e le modalità previste dalla Unione europea a proposito degli sgomberi delle comunità rom, qualunque naturale rispetto nei confronti di esseri umani, uomini, donne e bambini esposti ora a una situazione di totale precarietà alla quale si aggiunge il rischio ambientale dovuto alla demolizione di tetti in eternit contenenti amianto avvenuta senza preventive verifiche e bonifiche, cosa per la quale ci riserviamo specifica denuncia.

Lo sgombero avvenuto senza alcuna proposta alternativa e la totale assenza di un intervento di assistenza a tutela dei minori costringe le sottoscritte associazioni e i sottoscritti cittadini europei a

  • chiedere un intervento immediato per far fronte all’emergenza umanitaria che si è determinata tutelando i minori;
  • denunciare le modalità dello sgombero e conseguentemente fare ricorso contro il provvedimento emesso dal prefetto di Milano, per violazione di quanto previsto dalla Convenzione sui diritti dell’infanzia delle Nazioni unite del 20 novembre 1989, ratificata dalla Repubblica italiana con legge n. 176 del 27 maggio 1991, segnatamente agli articoli 19, 24 (diritto all’assistenza), 26 (diritto alla sicurezza sociale), 27 (diritto allo sviluppo sociale), 28 e 29 (diritto all’educazione).

Con i sensi della nostra stima.

Allegati: elenco dei nuclei familiari interessati, con firma dei capifamiglia, documentazione fotografica

Milano, 13 agosto 2009

Per la Federazione Rom e Sinti insieme, con sede in via Domenico Grisolino n. 132, 00156 Roma
Presidente Radames Gabrieli
la vicepresidente Dijana Pavlovic. Tel. 3397608728 – e-mail: dijana.pavlovic@fastwebnet.it

Per l’associazione Upre Roma con sede in via Pietro Colletta 55, 20137 Milano - tel. 0245488070
Il presidente Paolo Cagna Ninchi. Tel. 3391170311 – e-mail: paolo.cagnaninchi@fastwebnet.it

 
Di Fabrizio (del 15/08/2009 @ 13:39:00, in Italia, visitato 2014 volte)

Segnalazione di Tom Welschen sul caso di Pioltello

I 200 rom sgomberati si accampano di Zita Dazzi
Sgomberati dalla cascina Bareggiate non sanno più dove andare e campeggiano tra Vimodrone, Segrate e Pioltello

altre immagini (di Paolo Cagna Ninchi)

Campeggiano all’aperto, nei campi tra Vimodrone, Segrate e Pilotello come fossero turisti non troppo esigenti. Ma appena cambieranno le condizioni climatiche, i circa 200 rom rimasti senza tetto dopo lo sgombero della cascina Bareggiate, andranno ad occupare qualche altro stabile dismesso.

Nel frattempo, le associazioni che li sostengono, minacciano esposti al prefetto e al presidente della Repubblica Napolitano per denunciare quella che Djana Pavlovic, vicepresidente della Federazione Rom e Sinti insieme, non esita a definire «grave emergenza umanitaria». Ci sono infatti almeno 87 bambini, fra cui tre neonati, e due donne incinte, fra i nomadi romeni sgomberati dalla cascina, oggi demolita, dove negli anni passati si sono rifugiati molti degli zingari sgomberati a Milano.

Dettaglio che viene sottolineato con forza anche dal sindaco di Pioltello, Antonio Concas, che guida una giunta di centrosinistra e che punta il dito contro la giunta Moratti: «Io, con le piccole forze che può avere un Comune dell’hinterland ho chiesto i finanziamenti al commissario straordinario ai rom, il prefetto Lombardi, per dare una alternativa alla strada alle famiglie sgomberate che hanno i figli iscritti alle nostre scuole. Palazzo Marino non fa niente per quelli che vengono da Milano e che hanno ancora i figli iscritti nelle scuole cittadine, da via Ravenna a Crescenzago.

Anzi De Corato si permette di esortare nuovi sgomberi. Lo trovo scandaloso». Dopo lo sgombero infatti 8 famiglie rom, 49 persone in tutto, sono state infatti sistemate in roulotte in un campo comunale, e l’amministrazione, forte di uno stanziamento di 455mila euro, si è impegnata ad aiutarle a trovare casa e lavoro regolare, in cambio della firma del Patto di Legalità.

Anche don Massimo Mapelli, vice di don Colmegna alla Casa della Carità, sollecita altre amministrazioni comunali a farsi avanti per trovare alternative per le famiglie rom disposte a vivere nella legalità: «Pioltello ha fatto la sua parte, ora tocca agli altri».

Non è d’accordo l’assessore regionale Davide Boni: «La comunità rom che contesta lo sgombero di Pioltello prima di recriminare farebbe meglio a imparare a vivere secondo le leggi vigenti in questo Paese. Anche durante il mese d’agosto non si possa abbassare la guardia e lasciare che alcune situazioni restino senza controllo: gli sgomberi devono continuare infatti a ritmo serrato».
(15 agosto 2009)

 
Di Fabrizio (del 16/08/2009 @ 12:03:33, in Italia, visitato 1854 volte)

 se non vedete il video QUI

Repubblica.it Tragedia nel capoluogo campano: la bimba, 6 giorni, era a 100 metri dal corpo della madre E in Calabria, a Praia a Mare, ragazzo ubriaco travolge e uccide una diciottenne
Napoli: rom morta, grave figlia neonata forse investite da un pirata della strada

NAPOLI - Una ragazza rom di 20 anni è morta e la sua bimba di appena sei giorni versa in gravi condizioni all'ospedale pediatrico Santobono dopo che entrambe sono state presumibilmente investite da un'auto pirata a Napoli. Il corpo senza vita della madre e la sua piccola, distante un centinaio di metri da lei, sono stati ritrovati questa mattina sulla Circonvallazione esterna del capoluogo campano, all'altezza del chilometro 1,2, nei pressi di un insediamento rom. La strada è a doppio senso di marcia con spartitraffico: oltre il guard rail c'era una carrozzina.

Le indagini condotte dalla polizia municipale di Napoli convergono al momento sull'ipotesi dell'auto pirata, ma la mancanza di tracce di sangue sull'asfalto così come l'assenza di elementi che riconducano al violento impatto fanno sì che gli investigatori lascino aperte altre ipotesi. Sul corpo della donna è stata disposta l'autopsia, per chiarire la causa e l'ora del decesso.

Momenti di tensione si sono registrati nella comunità rom di Secondigliano all'arrivo della polizia mortuaria, incaricata di trasportare il cadavere della giovane senza vita. Sono stati soprattutto i familiari della ragazza a inveire, manifestando la loro rabbia nei confronti degli agenti.

[...]

(cliccare sul logo per leggere il lancio dell'Ansa)

notizie e foto

AGGIORNAMENTO (nota in breve di Elisabetta Vivaldi in serbo/croato):

Svim Romima!
Molim vas recite molitvu za mladu majku, Romni 20 godishnjakinju koju je udarilo auto i podlegla je ranama. Takodjer njezino djete, samo sedmica dana staro je ozbiljno ozljedjeno i bori se za zivot. Romni je iz "Campo Vecchio of ...Scampia ( Napulj)". Ali je zivjela u novome kampu sa svojom obitelji i djecom. Oba kampa se mole i oplakuju Romni.
Pridruzite im se u molitvi i pomozite bebi molitvom.
Hvala*Nais Tuke

 
Di Fabrizio (del 17/08/2009 @ 08:43:33, in Italia, visitato 1777 volte)

Indymedia Piemonte

Dopo lo scempio compiuto dalle forze dell'ordine, sotto mandato delle autorità territoriali (comuni di Milano e Pioltello) e governative (Prefettura) e la conseguente distruzione della storica occupazione dei rom (cascina Bareggiate era stata occupata dai reduci dello sgombero di via Adda, e resisteva dal giugno del 2004), la repressione si è abbattuta ulteriormente sulle famiglie sgomberate che, dopo aver trovato rifugio nel bosco attiguo alla cascina, si sono visti braccare dai carabinieri che hanno distrutto nuovamente il loro insediamento di fortuna, costringendoli ad un nuovo esodo e ad una condizione di precarietà senza precedenti.

Parallelamente Comune di Pioltello e associazioni caritatevoli hanno cercato di mostrare il volto buono dell'operazione, consentendo ad 8 famiglie di insediarsi in un mini-campo regolare (per sei mesi) costruito nelle immediate vicinanze e impedendo a tutti gli altri l'accesso non solo alle strutture ma persino all'acqua. Ieri si è svolta una prima conferenza stampa di denuncia dell'accaduto, delle discriminazioni subite e della pretestuosità dei cosiddetti progetti che, lungi dall'essere una soluzione per i rom, assomigliano molto ad un cavallo di Troja che, da sempre, accompagna sgomberi e deportazioni, dividendo la comunità e indebolendone le capacità di reazione e di difesa. E sono proprio questi i contenuti e le motivazioni che stanno alla base della decisione presa dai reduci di cascina Bareggiate che convocano un presidio sotto la Prefettura per martedì 18 agosto alle 17, e cercano così di rilanciare una lotta ormai storica dell'intera loro comunità a Milano. Visti i trascorsi ed il clima di intolleranza che grava sui rom, oltre che la necessità di opporsi al clima xenofobo e terroristico rafforzato dall'ultimo pacchetto sicurezza, facciamo appello a tutti gli antirazzisti affinchè garantiscano il loro sostegno alla mobilitazione


Uniamo il diavolo l'acquasanta, IlPadano.com spiega tutta l'inutilità di questo sgombero:

Pioltell - "I nomadi sono stati allontanati, ma di fatto non si conosce la loro destinazione. Presumibilmente in questo momento ci sono gruppi di sbandati che stanno andando a cercare una sistemazione nei Comuni vicini, e così di fatto non si è risolto il problema, ma lo si è solo spostato di qualche chilometro. Già ieri sera qualche rom si aggirava per il Parco cercando dove poter piazzare una tenda. E’ segno che non si sono del tutto allontanati dalla zona". Questo il commento di Marco Rondini, deputato della Lega Nord e segretario provinciale della Martesana, a proposito delle operazioni di smantellamento dell'insediamento abusivo di Cascina Bareggiate, sita nel territorio del Comune di Pioltello, confinante con quelli di Cernusco sul Naviglio, Segrate e Vimodrone, in provincia di Milano.

Il parlamentare del movimento di Umberto Bossi critica anche l’insediamento provvisorio autorizzato di alcune famiglie: "Non si conosce – sostiene - il criterio con cui sono state selezionate. In ogni caso, una volta autorizzata la sosta delle roulotte sarà estremamente complicato rimuoverle. Di fatto viene autorizzato un piccolo campo nomadi. Alla fine – aggiunge - il risultato è: un centinaio di sbandati in giro per la Martesana, l’ultima cascina rimasta nel Parco demolita, e un piccolo campo nomadi autorizzato. Se questo è un bilancio positivo…".

In merito interviene anche l’Assessore Provinciale ai Parchi e Agricoltura, Luca Agnelli, segretario della Lega Nord di Pioltello, che si dichiara preoccupato del destino del Parco delle Cascine: "Dopo la Vallotta e la Chioso, anche la Bareggiate è a terra. Ora che le cascine sono demolite – afferma - il rischio è che il Parco perda di significato e prendano piede le proposte di sviluppo urbanistico di cui si è già parlato in Consiglio comunale. Ci siamo già dichiarati contrari a simili progetti e continueremo sulla linea del no al cemento nel parco".

 
Di Fabrizio (del 17/08/2009 @ 18:50:40, in Italia, visitato 2668 volte)

Da Rom Sinti @ Politica

Una bruttissima storia di razzismo contro Cittadini Italiani di etnia Rom.

Alcune famiglie rom di Pescara, cittadini Italiani, decidono di fare una gita a Roma per portare i loro figli al parco acquatico. Arrivati al Parco vanno alla biglietteria per fare i biglietti, ma vengono rifiutati PERCHE' ZINGARI. Il gruppo rom decide di chiamare le forze dell'ordine per far rispettare un loro diritto.

I Carabinieri arrivano al Parco e preso atto dei fatti decidono subito di identificare tutti i rom presenti e chiedere le relative informazioni via radio. Dopo qualche ora di accertamenti NESSUNA ILLEGALITA' viene riscontrata. Ma questo non è sufficiente, quando sei zingaro.

I Carabinieri decidono di portare un rom al comando Carabinieri di Ponte Galeria a Roma per accertamenti, un modo per evitare al gruppo dei rom di entrare al Parco.

Incontreremo le famiglie rom nelle prossime ore a Pescara e avvieremo tutte le iniziative necessarie e democratiche.

Intervista Radio radicale Atto di razzismo contro Rom Abruzzesi (se la registrazione non partisse, in calce si può ascoltare il file in formato mp3)


Ndr Non è la prima volta che l'acquaparco Hydromania di Casal Lombroso è coinvolto in storie simili. Ne avevamo parlato QUI un anno fa.

 
Di Fabrizio (del 19/08/2009 @ 09:06:03, in Italia, visitato 1376 volte)

Da Mauro Biani

(se non si vede bene, cliccare sull'immagine per vederla a grandezza naturale)

Rom uccisa, risolto il mistero. E' stata travolta da un'auto pirata.

 
Di Fabrizio (del 19/08/2009 @ 09:11:38, in Italia, visitato 1485 volte)

Ieri pomeriggio, in una Milano (come norma) deserta ed assolata, i Rom sgomberati dalla cascina Bareggiate hanno tenuto il loro presidio di fronte alla prefettura.

La delegazione presente in corso Monforte era composta da una trentina di persone. Cinque dei manifestanti sono stati ricevuti dal Viceprefetto vicario, il dottor Saccone.

I Rom hanno provato a spiegare la situazione in cui si trovano: da oltre una settimana si son trovati senza un riparo, vengono sgomberati - spesso alle 6 di mattina - una/due volte al giorno, ovviamente non hanno acqua o i servizi indispensabili, le loro tende ed i ripari improvvisati vengono costantemente distrutti dalle forze dell'ordine. In questa situazione devono sopravvivere donne incinte e una cinquantina di bambini, compresi dei neonati.

Inoltre, i criteri usati per dividere gli sgomberati dalla cascina e fornire una sistemazione a 10 loro famiglie (su 50), prevedevano la frequenza scolare, quando esistono situazioni di persone con bambini solo in età pre-scolare. Giova ricordare, che queste persone sono in Italia da una decina d'anni, alcuni possono portare a prova le loro buste paga.

Il Viceprefetto, che comunque conosceva già la situazione, ha ribadito la legittimità della politica seguita, a partire dall'abbattimento della struttura occupata, proponendo come unica soluzione l'allontanamento delle famiglie che tuttora vagano tra i comuni di Pioltello, Vimodrone e Segrate.

Si è tentato di riportare la discussione nel pratico, ricordando che il rispetto della legislazione, comporta anche il rispetto dei richiami internazionali all'Italia, che ricordo riguardano "la Convenzione sui diritti dell’infanzia delle Nazioni unite del 20 novembre 1989, ratificata dalla Repubblica italiana con legge n. 176 del 27 maggio 1991, segnatamente agli articoli 19, 24 (diritto all’assistenza), 26 (diritto alla sicurezza sociale), 27 (diritto allo sviluppo sociale), 28 e 29 (diritto all’educazione)"

Di fronte alla chiusura assoluta del Viceprefetto, la delegazione tornava in strada per riferire agli altri su quanto si era detto e con una intervista ad una troupe televisiva, dove esprimevano anche la loro esasperazione e (nonostante tutto) l'intenzione di resistere, si chiudeva la giornata.

 
Di Fabrizio (del 20/08/2009 @ 09:29:26, in Italia, visitato 1356 volte)

Da Rom Sinti @ Politica

In Italia, come è tristemente noto, i Rom e Sinti non sono riconosciuti minoranza etnico-linguistica nonostante continue raccomandazioni della Commissione Europea la quale afferma i presupposti umani e culturali innegabili di un popolo perseguitato nonché il diritto ad essere inserito nella storia territoriale.

L'atteggiamento del nostro paese coincide con il disinteresse altresì di custodire memoria storica attraverso un simbolo commemorativo.

Obiettivo della Federazione romanì è il riconoscimento di minoranza linguistica e per realizzarlo è necessario attivare una strategia che possa condurre al riconoscimento dello status di minoranza linguistica a Rom e Sinti.

La Federazione romani ha attivato una propria strategia che nelle prossime settimane presenterà dettagliatamente a diverse Istituzioni nazionali e successivamente a tutti i cittadini per un sostegno forte.

In breve sintesi si tratta:
- della realizzazione di una ricerca storica che definisca la situazione dei Rom e dei Sinti in Italia durante gli anni del regime nazi-fascista
- della realizzazione di un simbolo artistico a riconoscimento e a memoria dei caduti rom e sinti nei campi di sterminio

Documento storico

Tra i punti salienti dell'indagine occorre appurare le cause della mancata deportazione di massa di Rom e Sinti in Italia, (circola tra i rom una storia legata alla Regina Elena originaria del Montenegro imparentata, forse?, con i rom, o per altra ragione da ricercare, la quale avrebbe impedito la deportazione tramite l'intervento del re Vittorio Emanuele II).

Una “leggenda” che deve essere verificata per spiegare il “punto vuoto” del folle progetto di sterminio.

Appurare comunque quanti rom e sinti dall'Italia sono stati realmente deportati nei campi di sterminio in Germania nel contesto socio-politico del tempo.

Inoltre riscontrare e documentare gli episodi di partecipazione alla Resistenza anti-fascista da parte di persone rom e sinte e la loro partecipazione alla II guerra mondiale. Ecc...

Il documento sarà presentato in sede ufficiale il 17 Dicembre 2009, per non dimenticare l’emanazione delle leggi razziali.

Simbolo artistico commemorativo

Come per tutti gli eventi storici, l'arte è e rimane il mezzo più incisivo capace di evocazione e di emozione di un fatto realmente accaduto. L'immagine comunica nell'immediata memoria collettiva il dolore e il senso di un dramma; e il tutto in una volta sola, più di mille parole.

Per cui si propone la realizzazione di un simbolo artistico, un monumento commemorativo, studiato ed elaborato.

L’iniziativa è a vantaggio del riconoscimento dell'arte romanì come primo passo verso l'acquisizione della cultura tutta nell'inclusione di essa fra le minoranze etnico-linguistiche riconosciute in Italia.

Federazione Romani

 
Di Fabrizio (del 21/08/2009 @ 09:40:04, in Italia, visitato 1896 volte)

Vi segnalo questo articolo a firma di Ilaria Urbani, pubblicato su "Il Manifesto" del 17 agosto perché, a mio avviso, ha l'indubbio merito di porre in evidenza alcuni fatti fin qui trascurati: la completa mancanza di "sicurezza" della strada, cosa questa già segnalata in passato e colpevolmente ignorata, una attenta ricostruzione dell' "incidente", le incredibili condizioni di vita degli abitanti del campo, la questione degli spari uditi all'interno del campo, diversamente riportati dalla stampa, il dolore della Famiglia. Giancarlo Ranaldi

Il luogo dove sono stati ritrovati Slavica e Luca.

Una tazzina di caffè, sigarette, dolci, tre bicchieri e tanti fiori colorati. La famiglia di Slavica Djordjevic, la ragazza rom di 20 anni uccisa da un pirata della strada sabato mattina davanti al campo comunale di Secondigliano, ha allestito la baracca come una camera mortuaria. Ma Slavica non c'è. E' in una camera di un obitorio. L'autopsia ieri ha confermato che ad ucciderla è stato un pirata della strada. L'uomo alla guida non si è fermato a soccorrerla. Il figlio di 6 giorni, Luka, ricoverato in terapia intensiva all'ospedale Santobono, migliora di ora in ora. Il neonato che al momento dello schianto si trovava nel passeggino ha fatto un salto di alcuni metri riportando due fratture al cranio e un'emorragia. Non è stato ancora identificato l'automobilista che ha travolto la donna mentre è stato recuperato uno degli specchietti retrovisori esterni della vettura, una Volskwagen Polo, di colore celeste. Dalle impronte riportate sullo specchietto gli investigatori cercano di risalire al pirata della strada. L'uomo potrebbe essersi fermato alcuni minuti sul luogo dell'incidente per riporre il corpo della ragazza tra il ciglio della strada e guard rail. Slavica è stata colpita all'altezza del gluteo sinistro. Lo schianto ha provocato lo spappolamento della milza. Non sono state trovate tracce di sangue perché si era riversato tutto nei polmoni. Le ferite al braccio sono dovute ad una caduta successiva all'impatto. «E' impensabile che un corpo finisca da solo in uno spazio così piccolo dopo uno schianto del genere», dicono gli abitanti del campo.

Il Comune di Napoli si farà carico delle spese dei funerali o del rimpatrio della salma. Il corpo della ragazza, di origine serba che prima del matrimonio abitava del campo di Via Cupa Perillo a Scampìa, dovrebbe tornare nel paese d'origine anche se l'autorizzazione per il rimpatrio non è ancora arrivata. Il marito Denis, la famiglia e gli amici di Slavica hanno organizzato una veglia funebre di tre giorni nel campo di via Cupa Perillo dove la ragazza abitava prima del matrimonio. I figli del vento del campo comunale di Secondigliano chiedono dall'aprile del 2001 l'istituzione della fermata di un autobus all'esterno della baraccopoli. Le automobili sfrecciano a cento all'ora mettendo, un pericolo costante per i rom. Le novanta famiglie del campo sono costrette ad attraversare la Circumvallazione esterna per uscire dal campo. «Le istituzioni non hanno ancora fornito di mezzi trasporto la zona perché ci sarebbe una disputa sulle competenze. Non si capisce - spiega Marta di Opera Nomadi - se il tratto è gestito dalla Provincia o dal Comune. Una questione che riguarda anche la raccolta dei rifiuti che infestano l'area». Il campo rom è fornito di acqua e energia elettrica che però salta spesso. D'inverno per l'utilizzo delle stufe e d'estate dei ventilatori. La baraccopoli ha il sistema fognario in comune con il vicino carcere di Secondigliano. Quando le fogne vanno in tilt una puzza nauseabonda ricopre il campo.

Nella baraccopoli a ridosso della Circumvallazione esterna ieri si sono registrati alcuni momenti di tensione. Gli operatori sociali presenti nel campo ieri mattina spiegano che i colpi di pistola uditi all'esterno non sarebbero stati esplositi per sedare una rissa scoppiata tra due fratelli, come riportato da alcune agenzie di stampa, ma perché un ragazzo che usciva dal campo non si sarebbe fermato all'alt della polizia municipale. Gli agenti avrebbero dovuto sparare alcuni colpi in aria per intimare lo stop al ragazzo. Gli unici rumori che hanno interrotto il silenzio di una giornata di lutto.

 
Di Fabrizio (del 25/08/2009 @ 09:34:02, in Italia, visitato 2099 volte)

Da Rom Sinti @ Politica

Un gruppo di 14 alunni rom (da 09 a 16 anni) e 5 operatori dell’associazione Romà onlus, collaboratore del progetto scolarizzazione del Comune di Roma, sono arrivati sabato pomeriggio 22 Agosto 2009 a Silvi Marina per una visita guidata in Abruzzo di sette giorni.

Questi alunni rom partecipano al progetto scolarizzazione attivato dal comune di Roma e gestito da Casa dei Diritti Sociali in collaborazione con l’associazione Romà onlus, per un percorso di integrazione culturale dei bambini rom e sinti.

L’associazione Romà onlus ha affittato tre appartamenti presso il Green marine di Silvi per il pernottamento del gruppo e concordato con il ristorante Velvet di Silvi Marina il consumo di colazione, pranzo e cena.

Sabato sera 22 agosto 2009 il gruppo proveniente da Roma con un l’ospite locale, Nazzareno Guarnieri presidente della Federazione romanì, hanno cenato in una sala del ristorante Velvet unitamente alle persone ospiti dalle zone terremotate di Aquila.

La cena, a cui ero ospite, è stata consumata regolarmente.

Il giorno successivo, domenica 23 Agosto, il gruppo di ragazzi di Roma, all’ora di pranzo, ore 12,45, i sono recati presso il ristorante Velvet per pranzare, ma tutto il gruppo è stato rifiutato dal gestore che ha lamentato il fastidio degli altri ospiti per la presenza di ragazzi di etnia rom.

Quindi i ragazzi non hanno potuto pranzare con grande stupore, anche se gli operatori di Romà onlus hanno cercato di nascondere, ai bambini, la grave discriminazione razziale subita.

A fronte di questo rifiuto i responsabili dell’associazione Romà onlus si sono recati presso il vicino ristorante Tiffany, ma anche qui non hanno potuto pranzare con la motivazione che era tardi (ore 13, 30 !).

Finalmente il gruppo è riuscito a mangiare presso il vicino ristorante Sassofano blu a cui pubblicamente va la nostra riconoscenza per l’ospitalità del titolare e di tutto il personale.

Poi dicono “i Rom non vogliono integrarsi”.

Nazzareno Guarnieri - Presidente Federazione romanì

FEDERAZIONE ROMANI'
http://federazioneromani.wordpress.com

Alla protezione Civile
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Al Sindaco di Roma
Assessore Politiche educative Comune di Roma
Al Sindaco di Silvi

 

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