Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

E' sospeso sino a data da destinarsi.

Le puntate precedenti sono disponibili QUI


Volete collaborare ad ASSETTO VARIABILE?
Inviate una
mail
Sostieni il progetto MAHALLA
 
  
L'associazione
Home WikiMAHALLA Gli autori Il network Gli inizi Pirori La newsletter Calendario
La Tienda Il gruppo di discussione Rassegna internazionale La libreria Mediateca Documenti Mahalla EU Assetto Variabile
Inoltre: Scuola Fumetti Racconti Ristorante Ricette   Cont@tti
Siamo su:  
Conoscere non significa limitarsi ad accennare ai Rom e ai Sinti quando c'è di mezzo una disgrazia, ma accompagnarvi passo-passo alla scoperta della nostra cultura secolare. Senza nessuna indulgenza.

La redazione
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 08/09/2013 @ 09:02:18, in Kumpanija, visitato 1533 volte)

Domenica 15 settembre, ore 11.30
Libreria Popolare via Tadino 18, MILANO

Rebecca è una ragazza rom. E' anche un mondo: dalla Romania ha girato l'Europa e il Sud America, ha scritto, dipinge, studia al liceo artistico, è stata testimone di infiniti sgomberi, violenze esplicite o meno. Ha ricevuto il premio UNICEF. E ancora: studia il violino e cerca di vivere come una ragazza della sua età.

    Così, tornati dalle ferie, riprendiamo LE CONVERSAZIONI IN LIBRERIA. Una domenica mattina alle 11.30, in un angolo fresco e amichevole. Ci sarà anche un'esposizione dei dipinti di Rebecca, e si terminerà con un rinfresco offerto dalla libreria a tutti i partecipanti.
    Verrà presentato l'ultimo libro di Rebecca Covaciu: "L'arcobaleno di Rebecca - Taccuino di viaggio di una ragazza Rom" UR Editore - 2012 – pp. 168 - euro 11,70 con l'autrice, intervistata da voi e da Fabrizio Casavola, per la redazione di MAHALLA.

Vi aspettiamo in tanti!

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Sucar Drom (del 09/09/2013 @ 09:07:38, in casa, visitato 1328 volte)

21luglio.org (6 settembre 2013) Foto: Gazzetta di Parma

La decisione del Comune di Parma di riqualificare il "campo nomadi" di via del Cornocchio potrebbe indicare il reiterarsi di politiche discriminatorie e ghettizzanti nei confronti delle comunità rom e sinte. Lo scrivono Associazione 21 luglio e Sucar Drom in una lettera di preoccupazione congiunta inviata al sindaco di Parma Federico Pizzarotti.

La lettera si riferisce alla decisione del comune emiliano, annunciata con un comunicato stampa dello scorso 19 agosto, di "elaborare un progetto di riqualificazione del "campo" di via del Cornocchio, in linea con la nuova Legge Regionale su Sinti e Rom".

Il progetto, in particolare, prevede di "recintare e mettere in sicurezza la zona del "campo", la predisposizione di un'area di sosta di dimensioni più limitate, il ripristino della palazzina operatori e la manutenzione del "dormitorio di emergenza" invernale", si legge nel comunicato del Comune di Parma.

Pur esprimendo apprezzamento per ogni azione pubblica volta a migliorare le condizioni igienico sanitarie delle comunità rom e sinte presenti negli insediamenti formali e informali del nostro Paese, Associazione 21 luglio e Sucar Drom definiscono "antistoriche, antieconomiche e discriminatorie quelle politiche abitative rivolte alle comunità rom basate in maniera quasi esclusiva sulla costruzione di "campi nomadi" e "aree di sosta", che hanno come esito una situazione di ghettizzazione di fatto".

Negli ultimi trent'anni le politiche locali italiane rivolte alle comunità rom e sinte si sono basate sulla convinzione che queste siano "nomadi" e quindi culturalmente inadatte a condurre una vita all'interno di abitazioni convenzionali.

La Strategia Nazionale d'Inclusione dei Rom, Sinti e Caminanti, adottata dal Governo italiano nel 2012, afferma tuttavia che nel nostro Paese "la politica amministrativa dei "campi nomadi" ha alimentato negli anni il disagio abitativo fino a divenire di conseguenza essa stessa presupposto e causa della marginalità spaziale e dell'esclusione sociale per coloro che subiscono una simile modalità abitativa"

"Le nostre organizzazioni - si legge nella lettera indirizzata al sindaco Pizzarotti da Associazione 21 luglio e Sucar Drom - condannano la scelta di qualsiasi Amministrazione locale di continuare a investire sulla "campizzazione" su base etnica di comunità rom stanziali ed esprimono la preoccupazione che la riqualificazione del nuovo "campo nomadi" di via del Cornocchio, che sembra basarsi su una nuova Legge Regionale a tutt'oggi non ancora presentata in Regione, possa rappresentare l'ennesimo sperpero di denaro pubblico che si tradurrà, nella migliore delle ipotesi, nell'abbellimento temporaneo di un ghetto".

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 10/09/2013 @ 09:02:50, in conflitti, visitato 1723 volte)

Il villaggio rom lungo il fiume Crati Il quotidiano della Calabria

Lettera dei rom ai cosentini dopo i raid punitivi su cui indaga la procura Botte, insulti e addirittura un'incursione in auto con un uomo investito: dopo l'escalation di violenza in città è stata aperta un'inchiesta affidata alla polizia. Ma intanto gli abitanti del villaggio sulla riva del fiume Crati scrivono alla città: "Vi è mai successo di essere massacrati di botte mentre andate al supermercato?"

COSENZA - "Vi è mai successo di essere massacrati di botte mentre andate al supermercato a comprare il pane per i vostri figli? Siete mai stati accusati di una cosa che non avete fatto? A noi tutto questo succede da ormai un mese". La comunità rom che vive nel villaggio di Vaglio Lise, alle porte di Cosenza, ha deciso di rivolgersi alla città con una lettera aperta, dopo l'escalation di violenza subita nei giorni scorsi. La procura, nei giorni scorsi, ha deciso di fare luce sulla vicenda e ha affidato alla polizia un'indagine sui pestaggi.

"Ogni volta che usciamo dal villaggio per andare a fare la spesa, su via Popilia veniamo aggrediti, picchiati, insultati da persone che dicono di volersi vendicare per aver subito dei furti" scrivono ora i rom nella loro lettera che, sottolineano, è rivolta a chi ce l'ha con loro, "più che al resto della cittadinanza ed a quanti nel quartiere ci hanno sempre dato affetto e ospitalità": "Chiediamo a questi giovani se secondo loro è giusto che a pagare debbano essere padri di famiglia innocenti, uomini che si alzano all'alba ogni giorno per andare a vendere aquiloni e collanine sulle spiagge. Ai giovani che si aggirano intorno alle nostre baracche, armati di pistole, benzina e mazze da baseball vorremmo chiedere se a loro sia mai capitato di essere picchiati, perseguitati, incarcerati ingiustamente". E aggiungono: "Ogni giorno viviamo nel terrore. E di notte non dormiamo, perché temiamo che qualcuno possa incendiare le nostre baracche, far del male ai nostri bambini".

Raccontano anche che una settimana fa, mentre passava davanti ad una chiesa, un abitante del campo rom, un uomo che vive a Cosenza da quasi dieci anni e mai si è macchiato del minimo reato, è stato investito da una macchina. Dalla macchina sono scesi due giovani che, invece di soccorrerlo, si sono accaniti su di lui a colpi di mazze, spaccandogli la testa. "Alle istituzioni chiediamo sicurezza - è l'appello dei rom -. Ai parenti ed agli amici di questi giovani che fanno le ronde, chiediamo di parlare con loro, spiegare che l'uso della violenza è sempre sbagliato, e che attaccare gli innocenti solo in base alle loro origini etniche, è un crimine contro l'umanità".

Le indagini intanto proseguono e intenzione della Procura di Cosenza è dare un nome agli aggressori. Impresa non tanto facile e per questo ci si avvarrà anche della visione di alcuni video ripresi dalle telecamere di sicurezza posizionate lungo le strade dove si sono materializzati alcuni dei pestaggi. Ritorna alla ribalta, però, il problema dell'integrazione in città: nei giorni scorsi era montata una protesta dei cittadini di Casali, che chiedono l'allontanamento delle famiglie rom dal palazzetto dello sport, nel quale il Comune di Cosenza le ha sistemate da quattordici mesi, dopo un incendio che distrusse molte baracche a Vaglio Lise. Doveva essere un alloggio temporaneo, ma i rom sono ancora lì, con la struttura sportiva (un tempo molto frequentata) diventata un grande stanzone, che ospita quindici nuclei familiari. In teoria dovrebbero abbandonare la struttura, in quanto l'emergenza è di fatto scaduta.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 11/09/2013 @ 09:02:46, in media, visitato 1369 volte)



La Fondazione romanì Italia ringrazia tutti i partecipanti al II congresso delle comunità romanès e delle associazioni a Silvi Marina il 7 ed 8 Settembre 2013.
Gli atti del II congresso delle comunità romanès e delle associazioni saranno prodotti con la realizzazione di un numero speciale della rivista ROMA cultural magazine che sarà disponibile presumibilmente entro la metà di Ottobre 2013.

07 settembre 2013
SILVI MARINA (Te) - Il riconoscimento della minoranza linguistica rom; il passaggio dalla mediazione alla partecipazione attiva; la necessità di una politica per la cultura romanì: sono stati i temi al centro della prima Giornata delle comunità romanè che si tiene oggi e domani a Silvi Marina, in provincia di Teramo. Un centinaio i partecipanti, in rappresentanza di associazioni rom e non rom, assieme a un delegato dell'Unar e a docenti dell'Università di Bologna.
Trovare soluzioni concrete per il miglioramento delle condizioni della popolazione romanes, "senza attribuire responsabilità ad altri" e senza "rifugiarsi in un pericoloso fatalismo persecutorio": è l'obiettivo del congresso secondo quanto affermato da Nazareno Guarnieri, presidente della Fondazione romanì che ha promosso l'iniziativa.
Guarnieri ha aperto l'evento affermando che "questo non vuole essere l'ennesimo congresso per denunciare le responsabilità di altri e continuare a progettare strategie che si sono rivelate fallimentari".
L'importanza del riconoscimento. Guarnieri ha poi affrontato il tema del riconoscimento della minoranza linguistica rom, che è stato richiesto da alcune proposte di legge negli ultimi anni: "tutti la vogliono la nessuno la porta avanti", ha detto, sottolineando che sarà un tema fondamentale in futuro perché "presupposto essenziale per qualsiasi politica culturale e di inclusione".

La mediazione, un fallimento. "Negli ultimi anni sono stati formati 1400 mediatori rom, ovvero 1400 disoccupati", ha poi aggiunto Guarnieri parlando di un "fallimento della mediazione rom in Italia".
Per il presidente della Fondazione romanì, è necessario "passare dalla mediazione alla partecipazione attiva, dalla multiculturalità all'interculturalità". "Non può esserci mediazione a vita", ha aggiunto, ricordando il caso di un assessore di Mantova che dopo 20 anni di mediazione non ha rinnovato la convezione per la mediazione culturale.
Non solo folklore, "basta assistenzialismo". "Una politica per la cultura romanì è oggi inesistente - ha aggiunto -. A livello di società civile c'è tanto folklore, ma la cultura romanì non è solo cucina, musica e abbigliamento. E' un insieme di valori che formano un'identità culturale. L'evoluzione della cultura romanì è urgente e indispensabile per evitare la distruzione della nostra identità. In particolare lo sviluppo della mentalità assistenziale sta distruggendo la popolazione romanì".

In due video 2 rom, uno kosovaro e l'altro italiano, hanno raccontato i loro percorsi di integrazione attraverso l'istruzione. A tal proposito Alain Goussot, in un intervento, ha evidenziato la necessità che la società italiana si apra all'alterità, diventi più inclusiva e accogliente, in particolare attraverso la scuola.

SILVI (Te) - Non esiste un registro ufficiale delle associazioni romanés, ma sono le 68 realtà che hanno risposto alla chiamata dell'Unar per partecipare ai tavoli tematici di discussione nell'ambito della strategia nazionale di inclusione d Rom, Sinti e Caminanti, approvata dal governo nel 2012. Di queste, solo 16 sono composte esclusivamente da romanès. 12 hanno respiro nazionale e 56 solo locale.
Sono i dati forniti da Giampietro Losapio, presidente del Consorzio Nova, nell'ambito del congresso delle comunità romanès che si è tenuto ieri e oggi a Silvi Marina in Provincia di Teramo. Losapio ha però sottolineato "l'incoerenza tra quanto accade nei piani ufficiali e nella realtà", affermando che "secondo l'Unar non esiste associazionismo Rom da Roma in giù", dato smentito dalle diverse realtà attive sul tema nel meridione.
"Secondo l'Istat c'è un'associazione ogni 185 italiani, mentre per i Rom il rapporto è 1 a 2000", ha detto Losapio, ricordando che la strategia nazionale di inclusione d Rom, Sinti e Caminanti prevede tra gli obiettivi la promozione dell'associazionismo Rom.
Il presidente di Nova ha poi citato il caso della Fondazione Romanì Italia, che da associazione è diventata fondazione puntando su "un vincolo patrimoniale non più solo sociale", sottolineando come "la causa Rom si può legare al fatto di poter drenare risorse".

La mancanza di un sistema decisionale democratico nell'ambito dell'associazionismo Rom è stato poi evidenziato da Losapio che ha affermato come "il mondo Rom ha una tendenza al leaderismo, in cui la guida è affidata soprattutto a uomini", e "manca una modalità di organizzazione democratica comunitaria" costituita da un consiglio e da soci.
Il presidente del consorzio Nova ha poi sottolineato che nell'associazionismo Rom in Italia vige, così come nell'associazionismo italiano in generale, "il principio secondo cui poche grandi organizzazioni possono dire qualcosa", mentre "tante piccole associazioni che lavorano sul territorio hanno scarsa rappresentanza".

"Spesso i Rom sono solo delle comparse all'interno di associazioni non Rom, che in alcuni casi speculano sulla causa romanì", ha detto Baskim Berisa, giovane Rom di origine kosovara, presidente dell'associazione "Rom stanziali del Kosovo in Trentino Onlus".

Berisa ha espresso critiche su progetti portati avanti da associazioni di promozione sociale ("portare la cultura Rom in piazza organizzando eventi flocloristici e musicali non serve per combattere la discriminazione") e sulle attività delle associazioni che si occupano di campi nomadi: "Perché non usare quei soldi non vengono usati per costruire edifici in cui gli stessi rom potrebbero lavorare?? "Basta all'assistenzialismo e al folklorismo", ha concluso Berisa. "E' necessario costruire con progetti seri un futuro soprattutto per noi giovani". "Se in futuro noi Rom avremo le competenze giuste perché non potremo competere con i non Rom? Con l'istruzione si possono aprire delle prospettive molto ampie".

08 settembre 2013
SILVI MARINA (Te) - Romanipè 2.0. ovvero partecipazione attiva, soprattutto dei giovani, nelle politiche e nei progetti a favore dei Rom. E' stato il tema al centro del del congresso delle comunità romanès che si è tenuto ieri e oggi a Silvi Marina (Te) con la partecipazione di un centinaio di delegati di associazioni Rom e non Rom che si occupano della causa romanì.
Il tema è stato affrontato in prima persona dai ragazzi formati nell'ambito del progetto "Fuochi attivi" della Fondazione Romanì, che ha l'obiettivo di formare leader Rom consapevoli della propria cultura e in grado di relazionarsi con professionalità con le istituzioni e organizzazioni italiane, per favorire l'emancipazione di un numero sempre maggiore di bambini e giovani delle comunità.

"Per uscire dal circolo vizioso di autodiscriminazione, vittimismo, passivismo e illegalità, siamo costretti a rinnegare la nostra identità Rom": è il problema che è stato sollevato da Jon Ion Dumitru di Roma e da Fiore Manzo, Rom di Cosenza."L'essere rom è ancora visto come una malattia, che fa allontanare". "C'è urgenza di uscire fuori da questa situazione di violenza e discriminazione e aiutare i più piccoli", ha detto Marco Bevilacqua, trentenne Rom di Reggio Calabria. "E' necessario lottare per uscire dai campi nomadi, contrastare l'assistenzialismo, e promuovere il riconoscimento etnico linguistico", ha detto. "Mostrare che il problema è culturale non sociale. Far capire ai giovani che fuori dai quei campi c'è la vita". Per questo "punto fondamentale è la scolarizzazione, perché i Rom possano in futuro occupare posizioni importanti nel mondo del lavoro. Altrimenti restano ricattabili".
"Anche se non c'è la luce in casa, nei campi si ha Facebook e così i ragazzi possono essere contatto con coetanei rom in Francia e Germania", ha sottolineato Vanessa Cirillo della Fondazione Romanì, "questo è un elemento nuovo, da considerare quando elaboriamo progetti e strategie".

A conclusione del convegno sono stati letti alcuni punti su cui le associazioni dovranno lavorare in futuro:
1. il superamento della vittimizzazione e del fatalismo persecutorio;
2. il recupero della cultura Rom;
3. l'emancipazione femminile;
4. il riconoscimento dei Rom come minoranza linguistica;
5. la responsabilizzazione, e parlare del tema della legalità, "altrimenti lo fa solo l'estremismo di destra". (lj)

Articolo Permalink Commenti Oppure (2)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Barbara Breyhan (del 12/09/2013 @ 09:05:27, in casa, visitato 1501 volte)

RP-ONLINE Insediamento rom nel 1991 a Skopje - Shutka (Macedonia). Le case sono stati finanziate dallo stato di NRW. Foto: D. Hüwel Milioni sprecati per un progetto di rimpatrio - QUANDO LA RENANIA SETTENTRIONALE-VESTFALIA COSTRUI' CASE PER I ROM - 10 settembre 2013 alle ore 12.26 Di DETLEV HÜWEL

Düsseldorf - Con un progetto di diversi milioni, nel 1991 il governo di Johannes Rau (SPD) intendeva persuadere al rimpatrio quegli immigrati che per mesi si erano accampati sulla riva del Reno.

Vengono per restare. E sono sempre di più le persone che dalla Romania e dalla Bulgaria si spostano in Germania. Nella Renania Settentrionale-Vestfalia sarebbero già 60.000 donne, uomini e bambini, soprattutto Rom. Possono entrare liberamente in Germania visto che Romania e Bulgaria fanno parte dell'Unione Europea (UE).

Secondo le regole, qui in Germania non hanno ancora la possibilità di lavorare (con l'eccezione dei lavori con penuria di manodopera). Soltanto a partire dal 2014 sarà in vigore la libera circolazione dei lavoratori all'interno dell'Unione Europea. Un immigrato che denuncia un'attività lavorativa, tuttavia, riceve dallo Stato un assegno famigliare per i figli. Dal prossimo anno agli immigrati spetteranno per legge tutti i contributi sociali.

Tali allettamenti non esistevano ancora vent'anni fa, quando migliaia di Rom dell'allora ex-Jugoslavia vennero a stare in Germania. Con una "marcia dei mendicanti" nel gennaio del 1990 si proposero di far conoscere tutto ciò che sopportavano da lungo tempo , asserendo di essere perseguitati politici; successivamente vollero anche che fosse loro riconosciuta lo condizione di apolidi.

Non senza successo. L'allora ministro dell'Interno della Renania Settentrionale-Vestfalia, Herbert Schnoor (SPD), diede loro la speranza di ottenere un diritto di soggiorno; si misero però di traverso il ministro delle Politiche Sociali Hermann Heinemann e il potente presidente del Landtag Friedhelm Farthmann (entrambi dell'SPD). Farthmann mise in chiaro che il Landtag non fosse assolutamente autorizzato a concedere a chicchessia un permesso di soggiorno. Quindi, a tale riguardo, "stavano bussando alla porta sbagliata".

Case prefabbricate per i Rom che avessero espresso il desiderio di rimpatrio

Nel frattempo i Rom che si erano stabiliti sulla riva del Reno a Düsseldorf, in tende e in misere abitazioni che si vedevano dalla Cancelleria, non accennavano a volersene andare. Stavano già progettando di passare i prossimi mesi invernali nel garage sotterraneo dell'adiacente edificio del Landtag. Farthmann sbraitò che per i cittadini della Renania Settentrionale-Vestfalia ci fosse "un limite di ragionevolezza" da non oltrepassare.

Con questo sfondo il governo del Primo Ministro Johannes Rau (SPD) diede vita alla "nuova politica dei rifugiati": tramite incentivi si intendeva invitare al rimpatrio circa 2000 Rom provenienti dalla Macedonia. Per coloro che avessero espresso la volontà di rimpatriare sarebbero state costruite delle case prefabbricate nella capitale macedone Skopje. Chi non accettava l'offerta era minacciato di espulsione.

L'allora cancelliere Wolfgang Clement, nell'ottobre del 1991, a bordo di un aereo volò a Skopje, accompagnato da rappresentanti della Caritas e da un seguito di giornalisti, allo scopo di fare un esame iniziale delle prime case costruite. Nella parte della città chiamata "Shutka" il convoglio di Clement passò prima davanti a a un quartiere povero nel quale abitavano circa 45000 Rom. La pioggia aveva trasformato le strade in deserti di fango; le baracche di legno e di lamiera ondulata minacciavano di crollare alla prossima folata di vento.

A questo punto il gruppo raggiunse gli alloggi costruiti con i fondi della Renania Settentrionale-Vestfalia: semplici ma solide case bifamiliari. Il contrasto con la confinante baraccopoli dei Rom non avrebbe potuto essere maggiore. Clement si mostrò ottimista, sicuro che l'esempio della Renania Settentrionale-Vestfalia avrebbe fatto scuola e che per i Rom rimpatriati fosse stata anche possibile la creazione di posti di lavoro. I rimpatriati dovevano tuttavia assicurare per iscritto che "non sarebbero più rientrati nella Renania Settentrionale-Vestfalia per una permanenza a lungo termine".

Nei mesi successivi furono costruite complessivamente 114 case per circa 600 rimpatriati. Convertendo i marchi di allora negli euro di adesso, il Land spese 12,8 milioni di euro per le case, i biglietti d'aereo, la costruzione di un asilo e di una scuola. Così come per il pagamento degli alimenti a lungo termine.

E il risultato? Fra i Rom di Shutka si diffusero invidia sociale e gelosie. Già verso la fine del 1991 il politico della CDU, Herbert Reul, nel Landtag concluse che il cosiddetto "programma di rimpatrio" non avesse portato a niente. Lo stesso Clement, anni dopo, dovette rispondere di "sviluppi spiacevoli" della sua politica: molti "rimpatriati" erano rientrati in Germania e avevano nuovamente presentato richiesta di asilo politico. Alcune case erano ormai vuote; in altre non abitavano più le famiglie alle quali l'alloggio era stato assegnato.

La Cancelleria non sa dire cosa ne sia oggi di quelle case prefabbricate. L'allora "programma per i Rom" era già considerato concluso nel 1998. Il Land ha recentemente lanciato un nuovo progetto: con 7,5 milioni di euro il ministro dell'Interno Ralf Jäger e il ministro del Lavoro Guntram Schneider (entrambi dell'SPD) hanno intenzione di aiutare le città della Renania Settentrionale-Vestfalia colpite dalle immigrazioni a causa della povertà. Il denaro proviene dal sistema dei finanziamenti esistenti (anche dell'UE). Mordace il commento della CDU: "Ai comuni i placebo non bastano mai".

I ROM

Luogo di origine è il subcontinente indiano

Il termine "Rom" indica un gran numero di gruppi di popolazioni che sono collegate tra loro dalla provenienza originaria dal subcontinente indiano e dalla lingua, il Romanes, di origine indoeuropea. Sono in Europa da almeno 700 anni.

Minoranza - I Rom hanno sempre rappresentato delle minoranze all'interno dei loro rispettivi paesi. Da almeno il 16. secolo in poi sono stati oggetto di numerose forme di discriminazione, persecuzione ed espulsione.

Fonte: RP

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Frances Oliver Catania (del 13/09/2013 @ 09:02:51, in Italia, visitato 3126 volte)



Pessano con Bornago
Dopo le meritate vacanze, torniamo con due incontri di sicuro interesse.

Conoscere per non discriminare, due iniziative ideate e organizzate dall’associazione La bottega che non c’è trasformeranno il territorio di Pessano con Bornago in uno spazio aperto, dove riflettere sui numerosi pregiudizi che circondano il popolo Romaní.

Due momenti di storia, letture, testimonianze, musica, che aiutano a sovvertire le abitudini, a sottrarsi ai condizionamenti, per non smettere mai di dare concretezza alla parola solidarietà, per non smettere mai di migliorare la nostra società in un continuo confronto di idee, coscienze, culture e religioni che danno significato e valore a ogni nostra scelta.

La bottega che non c'è

Venerdì 20 settembre 2013 - Ore 20.30. Sala Consiliare in Piazza della Resistenza
1. Conoscere attraverso la storia. Relatore: Ernesto Rossi, dell'Associazione ApertaMente.
2. Testimonianze dell'Associazione Mamme e Maestre di via Rubattino.
3. Testimonianze del progetto Taivé.
4. Proiezione del film documentario Io, la mia famiglia Rom e Woody Allen.
5. Musica tzigana del brillante duo de l'Orchestra dei Popoli Vittorio Baldoni.

Domenica 29 settembre 2013 - Ore 16.30. Cortile della Biblioteca Comunale
6. Conoscere attraverso la poesia e la musica. Lettura di brani e poesie di Papuska e di Mariella Mehr a cura del gruppo Polvere di Storie.
7. Musica del violinista George Moldoveanu.
8. Performance di Jovica Jovic.
9. Cabaret di Luca Klobas.
10. Mostra pittorica di Rebecca Covaciu.

Durante il primo e il secondo incontro saranno allestite la Mostra fotografica della Caritas ambrosiana e un Buffet tradizionale che solleticherà i nostri palati, con tanti fragranti e appetitosi assaggi.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 14/09/2013 @ 09:09:17, in Europa, visitato 1602 volte)



Ero partito con tanti dubbi e con tante domande: sarebbe riuscito un attivista per i diritti LBGT a integrarsi all'interno di un' iniziativa internazionale che ha visto la partecipazione di oltre 400 Rom da tutta Europa?
Inoltre portavo dentro di me la terribile esperienza dei fatti di Ponticelli del maggio 2008. Già all'epoca sapevo da che parte stare, ma i Rom, li avevo conosciuti solo "a distanza” e tutto quello che avevo fatto e le posizioni che avevo preso contro quei terribili atti furono piuttosto dovute al mio attivismo politico che non ad un coinvolgimento reale.

Cosa sarebbe cambiato quattro giorni dopo la mia partenza per Cracovia era una scommessa di cui non conoscevo l'esito. E così il 31 luglio siamo partiti con il resto della delegazione della Rete Near e appena arrivati abbiamo incontrato il resto della delegazione italiana. Già questo primo e semplice incontro è stato per me una sorpresa, mi son sentito da subito accolto e come se fossi a casa.
Ho scoperto, tra le tante cose che ignoravo, che c'è un forte senso di famiglia nella comunità rom, ed io volevo farne parte. Due giornate sono trascorse tra vari Workshop, per i quali ci siamo dovuti dividere in gruppi.
Workshop sui diritti umani, sull'attivismo, sulle strategie d'azione, sul genocidio del 2 agosto. Una produzione immane di lavoro per l'organizzazione, un imbarazzo enorme per me che dovevo scegliere a quale partecipare. Il primo agosto si tiene una importante conferenza all'università con la partecipazione di tutto il maxi-gruppo, alla presenza di autorevoli esponenti della comunità rom internazionale e di esponenti del consiglio d'Europa. Ma sono sempre i giovani rom a farla da padrone, in particolare le ragazze rom, con il loro inglese perfetto che moderano, con tempi europeissimi, la discussione dei convenuti.
La conferenza è l'occasione per un componente della nostra delegazione (Juliò), per fare un intervento sulla necessità di essere tutti uniti e di combattere insieme contro tutte le discriminazioni, quale che ne sia il motivo.

Mi è sembrato di aver ascoltato Martin Luther King, applausi copiosi per lui e un manuale Compass seconda edizione nuovissimo tutto per me, in omaggio, preso sul banchetto all'esterno dell'aula.

Il 2 Agosto ci siamo svegliati prestissimo, è stata la giornata più intensa. La nostra visita ad Auschwitz e Birkenau. Avevo già visitato il campo di Sachsenhausen in Germania nell'ambito di una conferenza internazionale lgbt, ma questa volta era diverso. Questa volta non c'erano solo i nostri triangoli rosa sullo sfondo ma tante Z nere. Ancora una volta ho rivissuto l'orrore della lucida follia nazista che a tratti, per la sua esagerazione mi sembrava quasi surreale. Dopo la visita al campo, presso Birkenau, abbiamo tenuto la cerimonia di commemorazione, un altro momento molto intenso, non tanto per il rito in se, ma perché per me è stato il momento per digerire ciò che avevamo visto poco prima, insieme al campo sconfinato ricolmo di camini, pali di filo spinato elettrificato e la polvere stessa che si alzava da terra e tornava a cadere come in un non-luogo dove il tempo sembrava essersi fermato a 69 anni prima a quella terribile giornata del 2 agosto 1944 che adesso sentivo un po anche mia.

Le varie notti passate in albergo con il resto della delegazione, che ormai sentivo sempre più come una comitiva, sono trascorse tra sorsi di vodka polacca e qualche racconto e interscambio fra la cultura rom e la comunità lgbt; quelli per me sono stati momenti molto interessanti, al pari di tutto il resto o forse con una importanza ancora maggiore per via del fatto che ho imparato delle cose che assolutamente ignoravo e che mi porterò per sempre dentro. La parte peggiore ovviamente è stato il ritorno a Napoli, seppur credo di aver lasciato un pezzettino di me laggiù.

La tristezza legata al ritorno è mitigata soltanto dal ricordo dei momenti da poco trascorsi e dalla consapevolezza che qualcosa è cambiato. Siamo partiti con delle idee, ma siamo tornati con la consapevolezza che fare qualcosa è necessario.
Quello che abbiamo visto li, quel 2 agosto, rischia di continuare a sopravvivere nelle discriminazioni che quotidianamente vengono perpetrate nel mondo, alle quali noi tutti ci dobbiamo opporre.

Rom, ebrei, omossessuali, disabili, oppositori politici, noi tutti abbiamo avuto un triste destino comune, ma insieme possiamo scrivere ancora un futuro luminoso e brillante come tutti i colori della nostra bandiera.
Perchè i colori da soli sono solo sfumature, insieme diventano arcobaleno!
Ora che abbiamo visto non dimenticheremo.

DIK I NA BISTAR!

Fabrizio Sorbara

    Sono Fabrizio Sorbara. Ho 27 anni e studio Sociologia a Napoli, dopo aver frequentato Scienze Politiche. Faccio parte del”Arcigay dal 2007. Ho partecipato al movimento studentesco dell'onda come responsabile del mediacenter di unionda.it. Nel 2009 sono stato eletto Presidente di Arcigay Napoli. Nell'estate del 2010 sono stato tra gli organizzatori della manifestazione nazionale "Napoli Pride 2010" e nel 2011 sono stato eletto come primo presidente del Coordinamento Campania Rainbow, raggruppamento di associazioni glbtqi a livello regionale. Durante il XV Congresso Nazionale di Arcigay sono infine stato eletto in segreteria nazionale con la delega giovani e scuola.

    Arcigay è un'associazione senza scopo di lucro, nata nel 1985, che opera su tutto il territorio nazionale la realizzazione dell'uguaglianza tra individui a prescindere dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere. Le sue attività includono informazione, prevenzione, e difesa dei diritti della comunità lgbt (lesbica, gay, bisessuale e trans) e opera per la crescita e la diffusione delle sedi locali che agiscono a livello regionale, provinciale e cittadino. Arcigay collabora con altre associazioni non governative italiane ed europee e con le principali istituzioni nazionali ed internazionali.
Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 15/09/2013 @ 09:00:36, in scuola, visitato 1248 volte)

Quando ero piccolo io, lo spazio verde di fronte al parcheggio grande di viale Monza era un paradiso: montagnette di terra, cespugli, buche - l'ideale per giocare a indiani e cow-boy. Qualche anno fa, cambiò tutto, e divenne un elegante parchetto con panchine, tavoli da pic nic e giochi per bambini. Ci passo ancora spesso, visto che l'area è coperta da wi-fi.

Leggo che dalle parti nel novarese i genitori (italianissimi) stanno ritirando i loro pupi dalla scuola, perché ci sono troppi sinti (italiani anche loro, suppongo, ma la cosa ha importanza minima) lì iscritti. Ma sono i bambini che si ritirano (tipo che li ho messi in lavatrice col programma sbagliato) perché i sinti occupano troppo spazio, o che cosa? Non ho capito bene, in effetti.

Però, ricordo lo scandalo mediatico, quando la stampa italiana raccontò di un episodio simile in Slovacchia. La Slovacchia, bene o male da anni si sta impegnando per superare quella situazione. Ma se la cosa accade nella nostra amata Italia, sembra che possiamo risparmiarci le facce di circostanza. Noi, siamo civili a prescindere!

Il parchetto che descrivevo all'inizio è frequentato da bambini italiani, cinesi, rumeni, egiziani, senegalesi, persino da un inglese. Ogni tanto si affacciano anche piccoli rom. Di norma, ognuno gioca con i propri connazionali. Li osservavo, nel deserto di agosto, guardarsi attorno, spersi e soli. Così, finiva che il piccolo cinese, annoiato, chiedeva al coetaneo senegalese se voleva fare due tiri a pallone, e quest'ultimo finiva per coinvolgere il piccolo egiziano. Quando era di tornare a casa per cena, si davano appuntamento per il giorno dopo. E i loro genitori, per non fare brutta figura di fronte ai futuri eredi, iniziavano a parlare tra loro, in italiano, OVVIAMENTE, lingua franca che mette tutti d'accordo.

E questo valga anche per quei politici-avvoltoi, che hanno colto subito la palla al balzo.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 16/09/2013 @ 09:06:53, in casa, visitato 1470 volte)

di Antonio Viccaro - ComuneInfo

Perché la lettera
L'elaborazione di questa lettera è il risultato del Coordinamento delle Associazioni elencate in calce, portatrici di pratiche decennali e di sperimentazione di attività di convivenza con le Comunità Rom e Sinti nell'area di Colli Aniene, Tor Sapienza, La Rustica, Alessandrino e Centocelle.

Queste strutture associative si sono costituite in Coordinamento per ri-affermare integralmente la loro determinazione ad impegnare i decisori politici e istituzionali nella formulazione di strategie politiche e sociali capaci di cambiare radicalmente rotta rispetto alle fallimentari esperienze delle Amministrazioni precedenti. Amministrazioni che, con i soldi dei contribuenti, hanno prodotto segregazione ed esclusione sociale per Rom e Sinti, nonché l'incremento del disagio e dell'insicurezza per gli abitanti di quelle estreme periferie interessate da insediamenti che ne incrementano gli intrinseci processi di degrado.

Andare oltre "l'Emergenza Rom"
E dunque le nuove strategie devono essere implementate secondo una logica sistemica. Vale a dire, fatte di azioni capaci di assumere la gestione delle criticità che alcuni territori manifestano per la presenza di insediamenti Rom e Sinti, senza farsi imbrigliare dalla retorica della cosiddetta Emergenza Rom. Assunto che questa altro non è che la dimostrazione plastica della inadeguatezza delle Amministrazioni capitoline che si sono succedute negli anni al governo della Città di Roma, nel gestire e soprattutto nel contrastare, la povertà urbana delle periferie, determinando la creazione di ulteriore degrado, emarginazione e messa a rischio della sicurezza sociale.

Perché lavorare alla convivenza tra diversi
Operativamente le azioni strategiche devono mirare alla ri-costruzione di una soglia di convivenza tra abitanti dei quartieri limitrofi (vedi Via Salviati, C. Aniene, T. Sapienza) e Rom/Sinti per interessarli entrambi ad agire insieme alla graduale chiusura dei Campi.

Un percorso da concordare con le Istituzioni, Municipali e Centrali, da progettare e realizzare nei tempi (certi e controllabili) e nei modi, attraverso un'azione di benchmarking, per puntare all'eccellenza, in coerenza con la Strategia Nazionale di Inclusione Sociale dei Rom, Sinti e Camminanti[1].

Con questo approccio il fine (la convivenza tra diversi) diventa mezzo per il superamento del Modello Campi. Modello che, obiettivamente tende ad "...alimentare l'intolleranza dei cittadini romani residenti nelle aree dei campi che percepiscono la presenza di chi li abita come ingombrante e minacciosa..."[2]

Quanto esposto ci consente di affermare che quella della convivenza deve essere considerata una strategia spuria e transitoria: spuria poiché sarà il frutto di una pratica da orientare e sperimentare day by day e soprattutto in termini contingency. E dunque difficilmente modellizzabile. Transitoria per definizione, in quanto propedeutica alle nuove strategie di superamento del Modello Campi.

L'intelligenza territoriale collettiva come risorsa
Lo sviluppo di queste politiche e strategie, se realmente volte ad introdurre una vera e propria discontinuità, sia con i cosiddetti Piani Nomadi (tristemente noti per i loro alti costi e la loro totale inefficacia), sia con gli sterili sgomberi fine a se stessi, potrà contare sul supporto di una intelligenza territoriale collettiva, fatta di pratiche concrete ricche di un know how socio-tecnico, teorico ed esperienziale che dimostra che nei nostri territori ci sono le risorse necessarie al superamento delle strategie dei Campi.

Il nostro impegno
Il Comitato di Coordinamento nel quale si riconosce il raggruppamento di Associazioni che firma la presente lettera, sta predisponendo una raccolta ragionata delle migliori pratiche sperimentate in una pluralità di percorsi, laboratori e progetti d'inclusione, che vanno dal rafforzamento dei mercati, alla creazione di cooperative di riuso e riciclo, al realizzare la raccolta differenziata porta a porta, all'offerta di sostegno extra-scolastico gratuito, integrato ed interculturale, all'auto-recupero di palazzi abbandonati e alla creazione di condomini multiculturali, allo sviluppo di orti e di agricoltura urbana, per recuperare il degrado ambientale e per creare redditi di sussistenza.

Tutte queste pratiche/proposte hanno bisogno di un accompagnamento forte e deciso da parte delle Istituzioni, per determinare tempi più celeri di realizzazione e di successo.

Ormai ci sono generazioni e generazioni di nuovi cittadini nati in questi campi e non c'è più tempo da perdere! E non si possono più ostacolare le azioni di resilienza delle reti territoriali, che operano per ritessere i rapporti sociali spezzati.

Intervenire in forma integrale
Le strutture che firmano la lettera hanno compreso che bisogna intervenire in una forma integrale e decisa, in dialogo con i territori, e con le comunità Rom e Sinti in coerenza con le strategie di ri-costruzione della convivenza come conditio sine qua non per l'avvio dei percorsi di superamento del Modello dei Campi.

Per questo, sia Noi che Loro stiamo facendo tutti questi percorsi sulla nostra pelle, spesso abbandonati dalle Istituzioni. Non vogliamo rincorrere la rabbia o l'idea dell'emergenza permanente, né trovare soluzioni univoche e semplicisticamente immediate, ma lavorare per prevedere il lungo termine, trovando insieme soluzioni strutturali, mettendo in azione e valorizzando tutte le energie, le intelligenze e le risorse a disposizione.

La nostre preoccupazioni
In questa sede esprimiamo alcune preoccupazioni, in particolare di fronte ai primi passi di governo di questa Giunta Comunale e di quelle Municipali, che non si sono ancora dichiarate, in modo forte e chiaro, contro il Modello dei Campi Rom e contro il Piano Nomadi.

Per quanto ci riguarda possiamo affermare che le politiche decennali portata avanti da tutte le Amministrazioni cittadine che si sono avvicendate nel governo della città si sono dimostrate completamente inadeguata, finendo con il favorire un enorme spreco di risorse pubbliche.

Non ci possiamo permettere un nuovo fallimento di queste Politiche Sociali: le comunità Rom e Sinti (vivono?) in condizioni igienico-sanitarie pessime, tra un succedersi di sgomberi che tende a criminalizzarli indistintamente incrementando l'intolleranza che non aiuta la ri-costruzione della convivenza tra diversi. Le Buone pratiche ed i Progetti d'integrazione che generano competenze socio-economiche che molte realtà culturali, sociali e politiche stanno realizzando per determinare una convivenza più matura tendono ad essere banalizzate; anche qui ostacolando la convivenza. E questo nonostante le dichiarazioni espresse da "pezzi" significativi delle Comunità Rom e Sinti circa lo loro disponibilità ad intraprendere impegnativi percorsi di integrazione.[3]

Anche sul fronte dei Cittadini che abitano nelle periferie si rileva una grave esasperazione per la mancanza di servizi pubblici e di una reale presenza attiva delle Istituzioni. Queste da anni non propongo piani e programmi di investimenti strategici per la riqualificazione delle periferie che tendono ad un progressivo degrado. In questa situazione è facile allora che si sviluppi l'odio tra la popolazione attraverso azioni che possono sfociare nella violenza più cieca.

Tuttavia, ci conforta che, ciononostante ci sono anche molti cittadini che rifiutano questo tipo di manipolazioni, convinti che la rigenerazione delle aree urbane e la creazione di opportunità per tutti, eviterà la proliferazione di altre isole di degrado ed emarginazione, costituendo l'unica strada percorribile per una vera politica di riscatto, di benessere e di sicurezza della nostra società.

Infine, vorremmo capire se questa Giunta Comunale ha intenzione davvero di scrivere un nuovo capitolo per la città di Roma, ascoltando i diretti interessati (le Comunità Rom e Sinti), e coloro che hanno maturato un'esperienza di collaborazione con queste Comunità; gli unici soggetti, tra l'altro, che hanno anche provato a diffondere una contro-informazione a favore dell'umanizzazione di una situazione che ha trasceso ogni tipo di violazione dei diritti umani.

  1. Strategia formulata dal nostro Governo nel 2012
  2. Documento Associazione 21 luglio e Arci Solidarietà Onlus - 9 settembre 2013
  3. Vedi lettera al Sindaco Marino inviata il 30 agosto dalla Comunità Rom insediata dallo scorso giugno in via Salviati
Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 17/09/2013 @ 09:09:53, in scuola, visitato 1530 volte)

Spett.
Dirigenti e Professori
degli Istituti scolastici

Aizo, Associazione Italiana Zingari Oggi - sezione di volontariato Trentino-Alto Adige, propone ai docenti e agli alunni/studenti il programma di interventi per scuole di ogni ordine e grado per l'anno scolastico 2013-2014.

L'Associazione di volontariato che ormai da parecchi anni accompagna sinti e rom nel cammino scolastico (e non solo) si offre con disponibilità, serietà ed esperienza ad operare in collaborazione col corpo docente negli istituti, nelle classi o in affiancamento a singoli alunni/studenti.

Gli interventi di seguito proposti servono a sensibilizzare alunni/studenti e docenti alla cultura rom e sinta, a combattere pregiudizio e stereotipo, ad aiutare a costruire un percorso didattico che leghi la particolare educazione dei sinti alle richieste scolastiche.

Esperti sinti ed esperti gagè (non sinti o non rom) creeranno le condizioni affinchè emergano le tante domande che i giovani si pongono su una cultura, quella rom e sinta, ai più sconosciuta: Sono italiani? Da dove vengono? Come vivono? Quanti sono? Rubano o leggono la mano? Perché vivono nei campi abusivi? Sono clandestini e delinquenti? Perché hanno belle macchine? Perché hanno così tanti bambini?

Noi di Aizo crediamo che attraverso la conoscenza si possa creare un legame fra le diverse culture presenti sul territorio, un legame di reciproco rispetto, condizioni essenziali per costruire una società giusta e un benessere sociale diffuso.

Il Presidente
Gian Luca Magagni

Le proposte scuola di Aizo sezione di volontariato Trentino-Alto Adige di quest'anno prevedono:

  • Lezione spettacolo: gli esperti, due gagè e due sinti (il termine gagè viene usato da rom e sinti per riferirsi ad ogni persona che non fa parte del loro popolo) delineeranno gli aspetti fondamentali della cultura (la famiglia come clan, il rito matrimoniale, la lingua, i mestieri tradizionali ed i lavori attuali, i luoghi e i non luoghi dell'abitare quali campi sosta e microaree, l'arte) e della storia del popolo romanì (dalle origini ai giorni nostri). I cenni storici offrono lo spunto per riflettere sull'attualità e sul persistere ancora oggi di stereotipi e pregiudizi legati al mondo “zingaro”. L'esposizione orale è supportata dalla proiezione con Power Point di una mostra fotografica comprensiva di 60 immagini che ritraggono il popolo romanì attraverso la quotidianità della loro storia e nell'attualità. Nell'intervento vengono utilizzati altri strumenti di conoscenza della cultura romanès quali la musica (eseguita dal vivo dai Sinti di Rovereto Manuel e Popo) e la poesia. La lettura in forma teatrale delle poesie scritte da artisti sinti proietta gli studenti nel vissuto emotivo della popolazione romanès
  • Seminario per docenti: due mattine di due ore ciascuna daranno la possibilità al corpo docente di acquisire nozioni sulla popolazione romanì. Le prime due ore saranno dedicata all'informazione rispetto ad una popolazione ai più sconosciuta, partendo da dati storici e affrontando i problemi di attualità. Importante sarà approfondire la situazione di discriminazione che vivono in Europa ed i motivi che hanno portato la Comunità Europea a promuovere dei percorsi d'inclusione delle popolazioni romanì, oppure comprendere come sono considerati nel nostro ordinamento, se vivono di sussidi o di lavoro… Nelle due ore del secondo appuntamento verranno affrontate le difficoltà scolastiche dei ragazzi sinti e rom, nella ricerca di una scuola che li possa formare. Alcune esperienze di docenti e un esperto aiuteranno la riflessione comune. Obiettivo del seminario è aiutare il corpo docente ad affrontare delle situazioni che potrebbero sembrare difficili se affrontate senza strumenti adeguati.
  • Visione e discussione di un film: un momento di riflessione, conoscenza e discussione alla presenza di esperti sinti. Attraverso la proiezione di una pellicola di tematica legata ai sinti e ai rom, si crea l'occasione agli studenti di chiedere spiegazioni ai “diretti interessati” o sciogliere quelle curiosità che sono sì del film, ma che sono spesso radicate nel pregiudizio. Il rapporto diretto fra studenti e sinti speriamo avvicini i giovani della popolazione maggioritaria ai rappresentanti del popolo romanì, contribuendo ad un percorso di pace attraverso l'istruzione e la conoscenza veritiera del prossimo. I film recenti proposti sono: La canzone di Rebecca; Rukelie. I film potranno variare rispetto alla disponibilità.
  • Porrajmos: lezione spettacolo sul genocidio dei campi di sterminio nazisti, sulle atrocità del passato e il razzismo di oggi. Alunni e studenti avranno modo di approfondire questo nero capitolo della storia dell'umanità dal punto di vista di una popolazione alla quale è stato per lungo tempo negato ogni ufficiale riconoscimento dello sterminio subito, oltre che comprenderne l'elevato grado di gravità: l'80% della popolazione sinta e rom in Europa è stato annientato dal nazismo. La profondità della prospettiva storica fornisce interessanti elementi per parlare delle attuali condizioni di vita di questa popolazione e del persistere di un clima di sospetto e di ostilità nei suoi confronti.

I volontari Aizo si rendono disponibili a collaborare con i docenti per la progettazione e la eventuale creazione di ulteriori percorsi o ad apportare parziali modifiche od integrazioni a quelli sopraproposti. In attesa di un Vostro gentile riscontro porgo cordiali saluti.

Riferimenti Sede: Via San Cristoforo, 4 Pomarolo (TN)- Cell.: 338 5485616
E-mail: maggianluca@hotmail.com Sito Internet: www.aizo.it
Referente: Gian Luca Magagni

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587

Titolo
Quest'anno ci saranno le elezioni europee. Ti senti coinvolto:

 Per niente
 Poco
 Normalmente
 Abbastanza
 Molto

 

Titolo
La Newsletter della Mahalla
Indica per favore nome ed email:
Nome:
Email:
Subscribe Unsubscribe

 

********************

WIKI

Le produzioni di Mahalla:

Dicono di noi:

Bollettino dei naviganti:

********************


Disclaimer - agg. 17/8/04
Potete riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo il link:
www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili QUI

La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net

Filo diretto
sivola59
per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype


Outsourcing
Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare.
Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti:

Il gruppo di discussione

Area approfondimenti e documenti da scaricare.

Appuntamenti segnalati da voi (e anche da me)

La Tienda con i vostri annunci

Il baule con i libri Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.


Informazioni e agenzie:

MAHALLA international

Romea.cz

European Roma Information Office

Union Romani'

European Roma Rights Center

Naga Rom

Osservazione


Titolo
blog (2)
Europa (7)
Italia (6)
Kumpanija (2)
media (2)
musica e parole (4)

Le fotografie più cliccate


21/11/2024 @ 15:53:13
script eseguito in 141 ms

 

Immagine
 popoli e idee in movimento... di Fabrizio



Cerca per parola chiave
 

 
 

Circa 6841 persone collegate


InChat: per non essere solo un numero scrivete /n  e poi il vostro nome/nick

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             
Titolo
blog (506)
casa (438)
conflitti (226)
Europa (986)
Italia (1410)
Kumpanija (377)
lavoro (204)
media (491)
musica e parole (445)
Regole (348)
scuola (335)
sport (97)

Catalogati per mese:
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
BuongiornoE-mail: giovannidinatale1954@gmail.comOf...
28/12/2021 @ 11:20:35
Di giovannidinatale
Hi we are all time best when it come to Binary Opt...
27/11/2021 @ 12:21:23
Di Clear Hinton
 

Locations of visitors to this page

Contatore precedente 160.457 visite eliminato il 16/08/08 per i dialer di Specialstat

 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.

powered by dBlog CMS ® Open Source