Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 17/02/2009 @ 09:46:39, in Regole, visitato 1544 volte)
La scorsa settimana, la denuncia per sei abitanti del campo nomadi di Via
Islanda, accusati di essersi allacciati irregolarmente alla rete elettrica. Ora
la replica dei Sinti: "hanno fatto un errore, ma il furto è anche da parte
dell'Enel e dell'Amministrazione comunale".
| 16 febbraio 2009 | A sostenere questa tesi è Davide Gerardi, italiano di etnia
Sinti, coordinatore dell'associazione culturale 'Sucar Mero'. "E' vero che
quelle persone hanno fatto un errore - spiega - ma è anche vero che pagano
bollette mensili da 240-260 euro per un kwh, quando in ogni casa se ne pagano 70
per tre kwh: il furto è da parte dell'Amministrazione comunale e dell'Enel".
Alla richiesta, avanzata nelle scorse settimane, di alzare la fornitura e,
contestualmente, abbassare il costo delle bollette, ha argomentato ancora Gerardi,
"all'Enel mi hanno risposto che non si può fare senza un'ordinanza
comunale". Adesso, di fronte al problema elettricità, i Sinti potrebbero reagire
non mandando più i loro figli a scuola in segno di protesta. "Hanno staccato
anche la luce dei servizi igienici comuni - conclude Gerardi - chi non li ha
nella propria roulotte non può lavarsi, perché il boiler non può funzionare. Non
mandiamo i bambini a scuola non vogliamo sentirci dire che non li laviamo".
Di Fabrizio (del 18/02/2009 @ 09:11:12, in media, visitato 2676 volte)
Su Internet esplode la rabbia razzista. Facebook: 176 mila inviti
all'odio
F. MOSCATELLI, F. POLETTI MILANO - «Dopo la spazzatura di Napoli bruciamo gli
extracomunitari fuori legge». «Se li trasformiamo in pellets per la stufa ke
puzza in casa! Cacciamo tutti questi zingari». «Ai perbenisti: andatevene a quel
paese! Vi pare che dobbiamo farci delle remore?». Benvenuti nel gruppo di
Facebook «Trasformiamo gli zingari in pellets», 12.451 associati. Interessi
comuni: salute e benessere. Tema discusso: risparmio energetico. Basta voltare
pagina e si trova un altro «gruppo di amici», 9631 per l’esattezza, che si
scambiano altri messaggi: «Accendi anche tu un fiammifero per dare fuoco a un
campo rom». Di community anti-zingari, fra gli indirizzi italiani del più
celebre social network del pianeta, ce ne sono centinaia: «Molotov sui campi
rom», «Più rhum, meno rom», «Liberiamo Brescia dagli zingari». Everyone, una ong
per i diritti umani che si è presa la briga di contarle, si è arresa pochi
giorni fa a quota 176 mila utenti iscritti.
«Aumentano ora dopo ora - confermano Roberto Malini e Dario Picciau,
responsabili della ricerca -. Su Facebook siamo abituati a trovare di tutto,
anche chi inneggia alla mafia. Ma c’è spazzatura e spazzatura: dopo
l’approvazione del pacchetto sicurezza sembra che i gruppi intolleranti facciano
reclutamento online». Ma non aspettatevi che dietro al monitor ci siano i soliti
estremisti naziskin. Le facce pulite di chi se la prende con zingari ed
extracomunitari raccontano altro: padri di famiglia, universitari, ragazze,
mamme preoccupate e persino un poliziotto. «Qualunque magistrato potrebbe
indagare per incitamento all’odio razziale - spiega l'avvocato Mariella Console
dell'Asgi, un'associazione di legali che si occupa dei diritti dei migranti. In
realtà si muove poco o niente. E molti marciano sull’impunità».
«Con la scusa della libertà d'espressione si diffonde una cultura molto
pericolosa - confermano gli avvocati fiorentini Alessandro Traversi e Paola
Pasquinuzzi -. Oscurare i siti è un'operazione lunga e complessa». Tanto, se non
si trovano su Facebook, si incontrano allo stadio tra svastiche e insulti ai
calciatori di colore. Altrimenti si vedono ai concerti. Il tam tam è in Rete. Il
genere si chiama Nazirock. I Gesta Bellica di Verona hanno scritto la canzone
«Il capitano», come Erich Priebke, ufficiale delle SS alle Fosse Ardeatine. Il
filone nostalgico tira sempre. Se il saluto romano è pericoloso - ci sono pur
sempre la legge Mancino e la Costituzione - basta uno stemma sul giubbotto.
Basta il doppio numero «88», chi vuol capire capisce. H è l’ottava lettera
dell’alfabeto. «88» fa HH, che tradotto vuol dire Heil Hitler. Poi ci sono i
testi sui problemi di oggi e i nemici di sempre. Sempre i Gesta Bellica se la
cantano: «Tu rosso compagno di negri e immigrati, vigliacco senza onore». I
«Cuore nero» inneggiano alla «legittima offesa». Ma alla fine tornano sempre lì,
allo stadio: «La curva frana sulla polizia italiana, quei figli di puttana». La
polizia italiana li tiene d’occhio. I dati sono frammentari perchè non si
capisce mai dove finisca la noia di vivere e dove cominci il razzismo.
Nel 2006 in Italia sono state registrate 97 aggressioni a sfondo xenofobo. Nel
2005 erano state 61. I processi e le retate per fatti specifici o per la legge
Mancino non si contano. Forza Nuova, 108 mila preferenze alle ultime elezioni
politiche, è il volto presentabile. Il Veneto Fronte Skinhead si muove solo nel
Nord-Est. Il gruppo Orion lo conosce nessuno. Sul sito ieri si ricordava il
genetliaco di Hans F.K. Guenther «cattedra di antropologia a Jena,
nazionalsocialista dichiarato, vittima delle “persecuzioni democratiche dei
vincitori” dopo il ‘45». Citazione raffinata. Che fa a pugni con quelli che a
sentire la parola Hobbit pensano al gruppo rock, mica a J.R.R. Tolkien. Citato
almeno quanto Ezra Pound, che ha dato il nome a Casa Pound a Roma, il primo
centro sociale della destra radicale in Italia, area Fiamma tricolore. Seguito a
Milano da Cuore Nero, che promuove decine di incontri. Dove i libri sul
revisionismo vanno forte. Dove si ascolta Radio Bandiera Nera. E se no ci si
incontra in Rete.
Di Fabrizio (del 18/02/2009 @ 09:20:02, in Regole, visitato 1836 volte)
Da
Roma_ex_Yugoslavia
12 febbraio 2009
NIŠ - La Lega per il Decennio Rom chiede alle autorità di affrontare il
problema delle "persone legalmente invisibili", i cui nomi sono spariti dai
registri elettorali.
Per iniziare, è necessario adottare una legge sulle procedure di
riconoscimento per la soggettività legale.
"Si stima ci siano circa 10.000 'persone legalmente invisibili', la
maggioranza delle quali sono membri della comunità Rom, che è assolutamente ai
margini della società," dice il coordinatore della Lega, Osman Balić.
Prolungando il problema della soggettività legale, i Rom sono sempre più
spinti nell'isolamento sociale,e così si impedisce loro l'esercizio dei loro
diritti e libertà fondamentali, come il diritto alla salute e all'assistenza
sociale, all'istruzione e al diritto di voto, spiega Balić.
"E' inaccettabile che la Serbia abbia aderito quattro anni fa al Decennio Rom
e non si sia registrato nessun progresso nel risolvere sistematicamente il
problema della categoria di persone più a rischio ed esclusa tra la popolazione
Rom," dice.
Balić puntualizza che la piena integrazione di queste persone richiede non
solo l'adozione di una legge retroattiva sulla registrazione, ma anche
cambiamenti sulle leggi che governano la cittadinanza, i documenti personali
d'identità, e le regolari procedure di registrazione per i registri elettorali e
di residenza.
La Serbia presiede per quest'anno il Decennio Rom, che copre il periodo dal
2005 al 2015.
Di Fabrizio (del 18/02/2009 @ 09:44:26, in Italia, visitato 1506 volte)
LA COSTITUZIONE REPUBBLICANA E' UN VALORE DI LIBERTA', DI CIVILTA' E
LEGALITA'
LA LEGALITA' NON E' CONTRO LA CIVILTA'
LA CIVILTA' E' LEGALITA'
La civiltà di un Paese si riconosce dal profilo che le proprie leggi sanno
costruire per rispondere ai fenomeni sociali che il legislatore è chiamato a
normare. Il cosiddetto decreto sicurezza votato al Senato mischiando paura,
ignoranza, intolleranza travalica ogni confine tra civiltà e giusta tensione
alla sicurezza dei cittadini. In ossequio politico e ideologico alla
strisciante xenofobia si sono dichiarati fuori legge i diritti degli uomini,
delle donne e dei bambini, che hanno la sola colpa di non essere nati in Italia,
che non sono cittadini italiani, che non hanno il permesso di soggiorno. I
residenti migranti in attesa di permesso di soggiorno perderanno ogni diritto
previsto dalla costituzione, dalla carta dei diritti dell'uomo, dalle
convenzioni internazionali. Nemmeno i bambini potranno essere curati senza
rischiare denuncia ed espulsione precipitandoli disumanamente da dove sono
fuggiti per fame, povertà, paura. Non si vogliono vedere, con gli occhiali
dell'ideologia, le braccia che permettono al nostro sistema economico di
competere a livello internazionale o le assistenti familiari che accudiscono i
nostri anziani. Si consegnerà alle organizzazioni criminali un "esercito di
riserva" rendendo il paese più insicuro e fragile. Le aggressioni al concetto di
convivenza solidale si inseriscono in un contesto di intimidazione e attacco ai
valori costituzionali, nelle recenti dichiarazioni del Presidente del Consiglio,
generando pericolosi conflitti istituzionali. Esprimiamo tutta la nostra
solidarietà ed apprezzamento al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano
per il suo ruolo di garanzia istituzionale. La costituzione della repubblica è
la sintesi più alta dei valori di civiltà e legalità e non può essere sottratta
e asservita all'intolleranza e all'arbitrio. Non ci si può e non ci si deve
rassegnare a tutto questo.
Per queste ragioni, la CGIL lancia un appello a tutte le persone, le
associazioni e le forze politiche a dare vita a Milano, sabato 21 febbraio
2009, ad una grande manifestazione popolare (ore 14.30 Bastioni di P.ta
Venezia)
Di Fabrizio (del 19/02/2009 @ 08:44:27, in Regole, visitato 1841 volte)
Cronaca
Il commissario cambia le regole
accesso vietato anche ai parenti
Campi rom, tesserino per entrare e alle dieci di sera cancelli chiusi
di GIOVANNA VITALE
ROMA - Doppio cordone di sicurezza 24 ore su 24: dentro e lungo
il perimetro del campo nomadi. Obbligo di identificare chiunque entri: sia i
residenti, cui verrà rilasciato un tesserino con fotografia e dati anagrafici,
sia i visitatori occasionali. Obbligo di annotare tutti gli ingressi su due
registri appositi. Divieto di accesso, parcheggio e transito di veicoli e
motoveicoli. Divieto di ospitare parenti o amici dopo le 22. Divieto di
accendere fuochi fuori dalle aree autorizzate. Sono alcune delle norme
contenute nel "Regolamento per la gestione dei villaggi attrezzati per le
comunità nomadi nel Comune di Roma" che verrà presentato tra domani e venerdì.
Un lungo elenco di diritti e doveri, requisiti per la permanenza e l'accesso,
permessi e modalità di esercizio con cui, d'ora in avanti, verranno
costantemente monitorati e controllati i dieci campi rom della capitale. Un
numero ancora in via di definizione, però: come infatti precisato dal sindaco
Alemanno, ai sette insediamenti già esistenti sul territorio comunale se ne
aggiungeranno presto altri due o tre, da realizzare ex novo in altrettante aree
di periferia.
Tutti saranno dotati di un ferreo dispositivo di vigilanza, che potrà essere
rafforzato con l'utilizzo di telecamere: le forze dell'ordine pattuglieranno
l'esterno, dentro ci sarà un presidio fisso di vigili urbani o, in alternativa,
di guardie giurate, che dovranno garantire la sicurezza interna, compilare il
registro delle presenze, verificare l'identità dei visitatori e annotare ogni
ingresso.
Messo a punto dal prefetto Giuseppe Pecoraro nella sua veste di commissario per
l'emergenza nomadi, si tratta del primo "testo unico" dei campi romani.
L'obbiettivo è chiaro: disciplinare in modo univoco la gestione e le regole di
condotta cui gli zingari devono attenersi se vogliono essere ammessi negli
insediamenti autorizzati, che il Campidoglio gestirà insieme a un Comitato
consultivo di cui fanno parte, oltre ai rappresentanti del Comune, Asl, vigili
del fuoco, polizia, carabinieri e un delegato rom. Gli unici dove i nomadi
potranno vivere, una volta che la nuova disciplina entrerà in vigore.
Requisiti. Per conquistare la "residenza" nel villaggio, che sarà valida
per due anni, bisognerà ricevere l'autorizzazione del Dipartimento alle
Politiche sociali, cui spetta il rilascio del permesso e l'assegnazione in uso
delle piazzole di sosta per le roulotte, dei prefabbricati e dei servizi.
Dopodiché, entro 30 giorni, si verrà iscritti nei registri anagrafici della
popolazione residente del Comune di Roma.
Chi però ha subìto una condanna definitiva o un periodo di detenzione superiore
a due anni, non si presenti nemmeno: verrà respinto. Quanto al resto, gli
extracomunitari dovranno essere in possesso di un regolare permesso di soggiorno
o titolo equipollente; gli italiani e i cittadini comunitari di un documento di
identità valido. Chi non è in grado di esibire né l'uno né l'altro, dovrà
dimostrare la permanenza in Italia da almeno dieci anni.
Tessera di identificazione. Per entrare nei campi sarà obbligatorio farsi
identificare. Perciò a tutti gli abitanti, bambini compresi, verrà consegnata
una tessera munita di fotografia e corredata dai dati anagrafici.
Doveri. Oltre ad aderire ai percorsi di formazione e integrazione
elaborati dal Campidoglio, i residenti nei campi dovranno seguire precise regole
di condotta. Fra cui: divieto di ospitare persone non registrate o comunque non
autorizzate; divieto di accendere fuochi fuori dalle aree appositamente
attrezzate e comunque mai bruciare materiale inquinanti o pericolosi; divieto di
accesso, parcheggio e transito di veicoli e motoveicoli; garantire l'uscita di
parenti o visitatori occasionali entro le 22; pagare le bollette dell'acqua,
della corrente e del gas, nonché il canone mensile per l'utilizzo della piazzola
di sosta e per i rifiuti; usare solo elettrodomestici a norma.
Revoca dell'autorizzazione. Pesante la sanzione per chi sgarra: l'espulsione
dal campo entro 48 ore dalla revoca. In caso di rifiuto, il sindaco può chiedere
l'intervento della forza pubblica. Perderà il diritto a vivere nel villaggio chi
viola i doveri e le regole di condotta sopra elencati; abbandona la struttura
assegnata all'interno del villaggio per un periodo superiore a tre mesi, salvo
non sia stato espressamente consentito; rifiuta più volte l'inserimento
lavorativo; viene condannato, con sentenza definitiva, a oltre 2 anni di carcere
per reati contro il patrimonio o la persona; tiene comportamenti che creano
grave turbamento alla sicura e civile convivenza.
Comitato degli abitanti. Al fine di promuovere corrette relazioni tra chi
gestisce il campo e gli zingari, viene indetta l'elezione di un Comitato di
rappresentanza degli abitanti: cinque membri che restano in carica un anno ed
eleggono al suo interno un presidente.
Presidio socio-educativo. Si occuperà di favorire i percorsi di
integrazione e scolarizzazione, nonché l'assistenza socio-economica e culturale
dei rom. Resterà aperto però solo in orario d'ufficio.
(17 febbraio 2009)
Di Fabrizio (del 19/02/2009 @ 09:13:09, in blog, visitato 1775 volte)
Da
tra(s)parentesi
l'italia è un bel paese. voglio dire: siamo gli eredi o gli
epigoni di una grande civiltà (sì, vabbe' ci sono state millanta guerre,
distruzioni, inquisizioni...), cioè nonostante 'ste tristezze pensiamo di essere
forti perché duemila anni fa qualcuno ha costruito il colosseo o cent'anni fa ha
dato un contributo alle avanguardie artistiche del novecento. ma più che altro
perché siamo campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo
poi abbiamo la sanità che è un disastro, come l'istruzione,la ricerca, la
giustizia. interi settori dell'economia sono ostaggi della mafia o della camorra
(esportate in tutto il mondo ben prima della globalizzazione). vogliamo parlare
della corruzione e del nepotismo? ormai sono diffusi a tutti livelli e in tutti
i settori, pubblici e privati, perfino nel terzo settore
i governi di sinistra si preoccupano delle persone e dell'assistenza, quelli di
destra di economia e giardinetti. non è una novità l'ossessione della destra per
l'ordine e la pulizia. non riescono a mandare gli zingari in campo di
concentramento (ah, esistessero per davvero i passaggi spazio-temporali...) che
almeno si possano raggruppare, rinchiudere e tenere sotto chiave almeno di notte
nessun rom è responsabile della mafia, né dei disastri di giustizia e sanità. i
rom non hanno rubato i soldi per il terremoto dell'irpinia e non seppelliscono
rifiuti tossici in campania. eppure qualcuno pensa che senza di loro l'italia
sarebbe un paradiso. sì, anche senza romeni ed extracomunitari in genere
quindi siamo arrivati a questo: delle zone recintate, sorvegliate e chiuse di
notte. campi autorizzati? ma la parola in italiano esiste già (da alcuni
secoli): ghetto! la mossa successiva quale sarà? un contrassegno per distinguere
i rom da noialtri italiani? certo siamo italiani e ci abbiamo una certa classe
riconosciuta nel mondo: chiederemo ad armani o cavalli di disegnare il
contrassegno (per esempio; su un fondo zebrato una belle erre dorata)
ho un'idea: facciamo un bel concorso tra gli studenti. chissà quante belle idee
possono tirar fuori (nel tempo libero tra una ronda e un pogrom). per premio un
viaggio al ghetto di varsavia o a quello di venezia...
naturalmente sono favorevolissimo a mettere in galera (e tenere dentro) tutti i
colpevoli di qualunque reato, indipendentemente dalla nazionalità e
cittadinanza. ma cosa distingue un colpevole da un innocente? il processo. e i
reati si sa non sono collettivi o etnici, sono personali. è un peccato che il
tizio che abusava della bambina di 4 anni non sia rom o rumeno ma italiano... si
poteva organizza' un bel linciaggio
Di Fabrizio (del 19/02/2009 @ 09:17:30, in Europa, visitato 2056 volte)
Da
Roma_ex_Yugoslavia
PRISHTINË/PRISTINA, 14 febbraio 2009 - Il Capo della Missione OCSE in Kosovo,
Ambasciatore Werner Almhofer, ha chiesto oggi la piena integrazione della
comunità Askali nella società kosovara, in una dichiarazione rilasciata in vista
del 15 febbraio, designato come la Giornata Askali nel Kosovo.
Dice Almhofer: "La comunità Askali è tra le più marginalizzate nel Kosovo.
Non sono pienamente integrati nel sistema educativo né nel mercato del lavoro, e
mancano di accesso ai servizi basici. Occorre che il governo del Kosovo agisca
per migliorare la registrazione civile dei membri degli Askali, come pure delle
comunità Egizia e Rom, per assicurare il loro accesso ai servizi."
"D'altra parte, l'integrazione di tutte le comunità non è solo responsabilità
delle autorità. Chiunque viva in Kosovo dovrebbe trattare gli Askali e le altre
minoranze come pari cittadini e superare il pregiudizio contro persone che sono
differenti."
La Missione OCSE ha appoggiato lo sviluppo della Strategia d'Integrazione in
Kosovo per le comunità Rom, Askali ed Egizia. Il Governo del Kosovo ha firmato
la strategia il 24 dicembre 2008.
Si stima siano circa 35.000 i residenti in Kosovo che appartengono alle
comunità Rom, Askali ed Egizia - il numero esatto è sconosciuto dato che molti
di loro non sono registrati e mancano di documenti d'identità. Gli Askali hanno
un seggio riservato nell'Assemblea del Kosovo.
Decine di migliaia di Askali, Egizi e Rom sono dispersi nella regione e
nell'Europa occidentale. Molti furono obbligati a lasciare le loro case dopo il
1999 e l'ondata di violenze nel marzo 2004. La mancanza di registrazione civile
e dispute non risolte sulle proprietà ostacolano il loro diritto a tornare al
loro posto di origine.
La Missione OCSE in Kosovo ha organizzato diverse attività, incluso un torneo
di calcio con la partecipazione di squadre del Kosovo, Askali, Rom, Serbe ed
Albanesi, per segnare la Giornata Askali.
Di Fabrizio (del 19/02/2009 @ 09:23:59, in Italia, visitato 1821 volte)
Dal
Sito Nazionale della Chiesa Evangelica Zigana in Italia
I Sinti italiani, la Costituzione e i diritti inviolabili, Il “Caso poco
discusso” dei Sinti italiani, i Sinti italiani evangelici della "Missione
Evangelica Zigana" che si vedono vietato il diritto a professare liberamente la
propria fede, vedendosi negati i permessi per i convegni da loro organizzati
subendo una duplice discriminazione: una in base razziale e un'altra in
ragione della loro appartenenza alla religione evangelica. In Italia,
soprattutto al Nord, dei Comuni ha emanato delle ordinanze di "divieto di
sosta ai nomadi" che, in palese contrasto con la Costituzione (art. 16) e con la
legislazione a contrasto delle discriminazioni razziali ed etniche, negano il
diritto di circolare e soggiornare liberamente sul territorio nazionale ai soli
cittadini italiani riconosciuti come "nomadi" o "zingari". L'Europa è
intervenuta più volte, attraverso dei richiami, sulla questione Rom e Sinti in
Italia, senza però trovare riscontro da parte delle istituzioni italiane,
dell'uno o dell'altro schieramento, che hanno trascurato e abbandonato il
problema fino a quando non è scoppiata "l'emergenza Rom".
Leggi l'articolo su Il Mattino, 14 febbraio
Di Sucar Drom (del 19/02/2009 @ 18:05:30, in blog, visitato 1390 volte)
Ue, va avanti la direttiva 'orizzontale'
La commissione parlamentare Diritti della donna del Parlamento europeo
(interpellata per competenza) ha approvato alcuni importanti emendamenti alla
futura direttiva 'orizzontale' contro tutte le forme di discriminazione fuori
dal luogo di lavoro (proposta il 2 luglio dalla Commissione Ue a completamento
dell...
Milano, il consiglio comunale boccia il regolamento
Il consiglio comunale boccia il regolamento dei campi rom appena licenziato dal
prefetto e condiviso dalla giunta Moratti. «È un documento inapplicabile»,
attacca Aldo Brandirali, consigliere di Forza I...
Ue, secondo richiamo al Governo del "silenzio"
“La Commissione Ue sollecita per la seconda volta il governo italiano a fornire
informazioni sui criteri di identificazione e sul rispetto della normativa
della privacy in merito all'operazione di ...
Razzismo, Gad Lerner "inchioda" Maroni
Il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, ha annunciato che si costituirà "parte
civile" contro un cronista di Radio Padania, rinviato a giudizio dal Gip di
Milano per istigazione all'odio razziale contro la comunità rom. "Ci
costituiremo parte civile contro questa persona", ha det...
I romeni e le "invenzioni" dei leader rom
Ieri è stato pubblicato un articolo “interessante” nello spazio web San Giorgio
in Bosco, a firma di Adrian Teodorescu. L’articolo ha la pretesa di spiegare la
differenza tra un Cittadino romeno e un Cittadino romeno, appart...
Roma, Alemanno è pronto a perseguitare i Rom
Il Sindaco di Roma, Gianni Alemanno, subito dopo l’orribile violenza subita da
una ragazza e dal suo fidanzato nel parco della Caffarella, ha dichiarato: «Ho
parlato col questore: sono due persone con accento dell'Est, di carnagione
scura, probabilmente rom» e di segui...
Stupri, il Governo prova a uscire dall’angolo mentre continuano le violenze
Il governo prova a uscire dall’angolo dopo la tragica serie di stupri, a Roma,
Bologna e Milano, che tanto ha allarmato opinione pubblica e opposizione.
L’esecutivo lavora a un decreto per f...
Minniti: no alle ronde
"L'emergenza sicurezza c'è e ha il suo epicentro nella violenza contro le donne.
Il Pd è pronto a dare il suo contributo se il governo adotterà un piano
straordinario che investa in uomini e mezzi. Ma ...
Protezione civile
Lo stupro è un delitto vile e una violenza profonda. Forse il più primordiale
dei crimini, che in ciascuno di noi evoca sentimenti altrettanto primordiali: la
paura, l'ira, lo spirito di vendetta...
Signor Ministro ci denunci per antirazzismo
Dopo le esternazioni e le minacce del Ministro Maroni contro il settimanale
Famiglia Cristiana tantissime persone hanno sottoscritto il seguente appello. Se
anche tu vuoi firmarlo, invia un'e-mail a gius.faso@tiscali.it...
Le violenze sulle donne
Ieri sera tutti telegiornali hanno dato ampio spazio alla cosiddetta emergenza
stupri ma ha poi alcuni Tg ci hanno ricordato l’orribile delitto di Garlasco
(PV), dove l’unico accusato, a piede libero, è Alberto Stasi. Nell’ascoltare
alcuni dei servizi andati in onda, mi sono chiesto: chi verrà accusato
dell’orribile stupro di Roma o di quello di Bologna o di quello di Milano…,
godrà ...
A Milano
una grande manifestazione
Oggi a Milano i Sinti italiani hanno manifestato. Un lungo corteo è partito nel
primo pomeriggio da piazzale Loreto e ha attraversato la Città meneghina
terminando in piazza Duca d’Aosta nel tardo pomerriggio. Tantissimi i Sinti
italiani arrivati da tutte le parti d’Italia ma anche Rom italiani e Rom
immigrati che si sono uniti alla prima manifes...
Arrestati i responsabili dello stupro di Roma
Questa mattina il capo della Squadra Mobile di Roma, Vittorio Rizzi, ha
annunciato di aver arrestato la notte scorsa i responsabili dell’orribile stupro
avvenuto pochi giorni fa a Roma nel Parco della Caffarella. «Erano soliti andare
in giro per i parchi, in questo caso a scopo di rapina», ha spiegato Vittorio
Rizzi...
I Rom: "Karol? Era un tipo effeminato"
Con le sue vittime era una furia ma al campo di via Cesare Lombroso, a Roma,
Karol Racz, 36 anni fermato per la violenza della Caffarella e sospettato di
essere anche lo stupratore di Primavalle, tutti lo ricordano come “un tipo
gentile, tranquillo addirittura effeminato”...
Roma, in vigore da domani il regolamento razzista
Il controllo di chi entra e chi esce, un presidio esterno delle forze
dell'ordine, una sorta di permesso di soggiorno che autorizza a risiedere nel
campo e il rilascio di una tessera-documento, l'obbligatorietà della frequenza
scolastica per i bambini...
Le proiezioni distorte di nostri bisogni che sfociano nel razzismo
Da sempre i Rom e i Sinti sono stati quello che noi avevamo bisogno di vedere in
loro. Ora l'incubo, ora il sogno, mai degli esseri umani con le nostre stesse,
mille, sfaccettaure. Nell'immaginario collettivo o suonano il violino o sono
delinquenti...
Un manifesto razzista
Una immagine di una donna distesa in terra con le gambe allargate e una macchia
di sangue sui vestiti strappati. Una scritta: “Se capitasse a tua madre, tua
moglie o tua figlia?”. E poi:...
Monopoli (BA), la "giustizia" fai da te
Continuano le violenze contro i romeni, in particolare se sono appartenenti alla
minoranza rom. In provincia di Bari tre persone hanno litigato con un Rom rumeno
accusandolo di avere comportamenti arrogan...
Di Fabrizio (del 20/02/2009 @ 09:13:31, in media, visitato 2069 volte)
Da
Romano Liloro
Carissimi. Te Aven Baxtale Romale!
Vi prego di osservare che il programma radiofonico della Radio Svedese in
romanes, Radio Chachimo cambierà dal 27 febbraio 2009.
La nostra nuova programmazione avverrà dalle 14.00 alle 15.00 ogni ultimo
martedì del mese.
I nostri programmi sono trasmessi nell'Europa del Sud ed in Medio Oriente
dalle 21.00 alle 22.00 UTC su onde corte 140 kHz.
E' anche possibile ascoltare i programmi in tempo reale tramite Internet
www.sr.se/romanil
Quanti vogliano dire qualcosa nei nostri programmi sono invitati a prendere
contatto con noi:
Se voleste contattarmi, come capo produzione di Radio Chachimo, o qualsiasi
altro dei produttori dei programmi in romanes della Radio Svedese, potete
inviare una mail a
Grazie per ascoltare i nostri programmi! Najisaras/Parekeras Kaj sunen amen!
But Baxt tumenge khatar o Radio Chachimo.
Agnes Lakatos
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