"Bruciamo tutti i rom nella stufa"
Di Fabrizio (del 18/02/2009 @ 09:11:12, in media, visitato 2677 volte)
Su Internet esplode la rabbia razzista. Facebook: 176 mila inviti
all'odio
F. MOSCATELLI, F. POLETTI MILANO - «Dopo la spazzatura di Napoli bruciamo gli
extracomunitari fuori legge». «Se li trasformiamo in pellets per la stufa ke
puzza in casa! Cacciamo tutti questi zingari». «Ai perbenisti: andatevene a quel
paese! Vi pare che dobbiamo farci delle remore?». Benvenuti nel gruppo di
Facebook «Trasformiamo gli zingari in pellets», 12.451 associati. Interessi
comuni: salute e benessere. Tema discusso: risparmio energetico. Basta voltare
pagina e si trova un altro «gruppo di amici», 9631 per l’esattezza, che si
scambiano altri messaggi: «Accendi anche tu un fiammifero per dare fuoco a un
campo rom». Di community anti-zingari, fra gli indirizzi italiani del più
celebre social network del pianeta, ce ne sono centinaia: «Molotov sui campi
rom», «Più rhum, meno rom», «Liberiamo Brescia dagli zingari». Everyone, una ong
per i diritti umani che si è presa la briga di contarle, si è arresa pochi
giorni fa a quota 176 mila utenti iscritti.
«Aumentano ora dopo ora - confermano Roberto Malini e Dario Picciau,
responsabili della ricerca -. Su Facebook siamo abituati a trovare di tutto,
anche chi inneggia alla mafia. Ma c’è spazzatura e spazzatura: dopo
l’approvazione del pacchetto sicurezza sembra che i gruppi intolleranti facciano
reclutamento online». Ma non aspettatevi che dietro al monitor ci siano i soliti
estremisti naziskin. Le facce pulite di chi se la prende con zingari ed
extracomunitari raccontano altro: padri di famiglia, universitari, ragazze,
mamme preoccupate e persino un poliziotto. «Qualunque magistrato potrebbe
indagare per incitamento all’odio razziale - spiega l'avvocato Mariella Console
dell'Asgi, un'associazione di legali che si occupa dei diritti dei migranti. In
realtà si muove poco o niente. E molti marciano sull’impunità».
«Con la scusa della libertà d'espressione si diffonde una cultura molto
pericolosa - confermano gli avvocati fiorentini Alessandro Traversi e Paola
Pasquinuzzi -. Oscurare i siti è un'operazione lunga e complessa». Tanto, se non
si trovano su Facebook, si incontrano allo stadio tra svastiche e insulti ai
calciatori di colore. Altrimenti si vedono ai concerti. Il tam tam è in Rete. Il
genere si chiama Nazirock. I Gesta Bellica di Verona hanno scritto la canzone
«Il capitano», come Erich Priebke, ufficiale delle SS alle Fosse Ardeatine. Il
filone nostalgico tira sempre. Se il saluto romano è pericoloso - ci sono pur
sempre la legge Mancino e la Costituzione - basta uno stemma sul giubbotto.
Basta il doppio numero «88», chi vuol capire capisce. H è l’ottava lettera
dell’alfabeto. «88» fa HH, che tradotto vuol dire Heil Hitler. Poi ci sono i
testi sui problemi di oggi e i nemici di sempre. Sempre i Gesta Bellica se la
cantano: «Tu rosso compagno di negri e immigrati, vigliacco senza onore». I
«Cuore nero» inneggiano alla «legittima offesa». Ma alla fine tornano sempre lì,
allo stadio: «La curva frana sulla polizia italiana, quei figli di puttana». La
polizia italiana li tiene d’occhio. I dati sono frammentari perchè non si
capisce mai dove finisca la noia di vivere e dove cominci il razzismo.
Nel 2006 in Italia sono state registrate 97 aggressioni a sfondo xenofobo. Nel
2005 erano state 61. I processi e le retate per fatti specifici o per la legge
Mancino non si contano. Forza Nuova, 108 mila preferenze alle ultime elezioni
politiche, è il volto presentabile. Il Veneto Fronte Skinhead si muove solo nel
Nord-Est. Il gruppo Orion lo conosce nessuno. Sul sito ieri si ricordava il
genetliaco di Hans F.K. Guenther «cattedra di antropologia a Jena,
nazionalsocialista dichiarato, vittima delle “persecuzioni democratiche dei
vincitori” dopo il ‘45». Citazione raffinata. Che fa a pugni con quelli che a
sentire la parola Hobbit pensano al gruppo rock, mica a J.R.R. Tolkien. Citato
almeno quanto Ezra Pound, che ha dato il nome a Casa Pound a Roma, il primo
centro sociale della destra radicale in Italia, area Fiamma tricolore. Seguito a
Milano da Cuore Nero, che promuove decine di incontri. Dove i libri sul
revisionismo vanno forte. Dove si ascolta Radio Bandiera Nera. E se no ci si
incontra in Rete.
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