Qualche anno fa, mi scappò qualche
consiglio semiserio sulle cose da fare in campagna elettorale. Un fatto
recente può essere un buon bigino per studiare invece come si comporta in questi
casi, col massimo ritorno mediatico e la minima spesa, un potenziale candidato,
non importa quanto sia razzista o meno.
I fatti li conoscete, vedono protagonisti un sindaco, un allenatore di
calcio, ed il campanilismo tra due città: Chieti e Pescara (quindi in questo
caso, facciamo a meno di tirare in ballo la solita Lega).
La prima cosa che salta all'occhio, è che il ROM, lo ZINGARO, diviene una
mera scusa, una specie di categoria per sfottere l'avversario (neanche un
avversario politico in questo caso). Non c'è bisogno di inventarsi storie di
furti, maltrattamenti, percosse o altro... come diceva un vecchio Carosello:
BASTA LA PAROLA, ma difatti in quel caso si parlava di lassativi...
(a proposito di razzismo)
Razzismo come categoria, apro una parentesi: circa venti giorni fa apparve sul
Tempo di Roma un articolo (che si voleva ironico) sui napoletani. L'originale
non riesco a ritrovarlo, ma
qua ve ne fate un'idea. Chi scrisse quell'articolo venne sommersa di
mail di protesta di napoletani, alcune le davano della RAZZISTA, altre della
ZINGARA.
Comunque, MAX RESPECT per la risposta dell'allenatore: "Io rom? Non
capisco se è un'offesa nei miei confronti o del popolo rom..."
Ovviamente, al sindaco non può fregargliene di meno di continuare con l'allenatore, leggo infatti sul suo profilo facebook:
"Ok la battuta su zeman me la potevo risparmiare (ma sapete quanto m'importa
a me..." lunghissimo sfogo in sindachese, dove si scusa e rivendica di
tutto, ma l'argomento ROM è stranamente scomparso.
Poco più sotto, sempre lui ci concede un'altra commovente testimonianza: "Sono
stati intensificati i controlli per la repressione dell'accattonaggio molesto
che negli ultimi mesi sta registrando in Città un incremento preoccupante..."
(sabato h. 14.12) Però, poverino, assicura che tutti ce l'hanno con lui per
motivi elettorali...
E tra un zeman minuscolo ed una Città in maiuscolo, ferve il dibattito,
con ogni sfumatura possibile:
Sindaco Mi dicono che tutto questo polverone, ovviamente io avrei fatto bene a farmi i
fatti miei, l'ha alzato la Sclocco che nel confronto televisivo non ha detto
nulla ma poi ha riferito parzialmente la mia battuta alimentando questa inutile
polemica. Spero sia finita. Inviterò il boemo zeman....
Fioccano le risposte (ovviamente ho eliminato i nomi) Giusto!!
adesso dici "il boemo Zeman" invece dello " zingaro Zeman" ..da chietino mi
vergogno ...bada bene sono della tua stessa area politica ma non mi vergogno a
bacchettare che dice cazzate..
Quante persone seriose che invocano rigurgiti di razzismo o una scusa x
sfogare una repressa appartenenza politica ora Sindaco dopo la tua battuta puoi
far venire tutta la monnezza che non se ne accorge nessuno ! Mah
ottima pubblicità "negativa" per Chieti. Mi stupisco ancora della genialità che
riuscite a dimostrare per affondare la città
Certe battute da una persona che ricopre un ruolo simile andrebbero
evitate...contesto goliardico o meno è umiliante!! Mah, rimango sempre più
perplessa..grazie x il bell'esempio che la politica dà ogni giorno!
Che tristezza ancora ste menate su Chieti e Pescara...andate un
po'oltre...o è chiedere troppo? E chiudo qui visto che non ne vale la pena!
magari se Zeman viene scritto con la maiuscola .....
ONORE A TE SINDACO AVANTI COSI
non è una cazzata da calcio: è razzismo!..e io mi indigno.
non ne facciamo un dramma e che avra' detto Mai !!!tutto sto polverone
....stia sereno i problemi sono ben altri rispetto a queste cavolate.
Si vergogni fascistone
La chiusa, al sindaco nostro, ormai lanciato in volata: Stasera (lunedi ndr.) alle 18.30 rilascerò un'intervista a Radio 24 il Sole 24
ore
Non mi è molto chiaro che fine abbiano fatto i 30, o 34, milioni di euro del
piano nomadi romano di Alemanno.
So solo che una delle prime cose fatte da Alemanno è stata quella di spostare i
soldi che la fallimentare precedente gestione della giunta Veltroni spendeva per
approssimativi progetti per la scolarizzazione (dico i numeri a memoria: un paio
di milioni tra assistenti sociali ed accompagno a scuola di 2000 bambini) ai
faraonici progetti sulla guardiania.
Due milioni spesi male dalla giunta Veltroni quelli sulla scolarizzazione, messi
ipocritamente all'indice da un Bruno Vespa testimonial elettorale strapagato per
la campagna elettorale di Alemanno, ma comunque una posta modesta che aveva
almeno il fine di alleviare l'emarginazione. Sarebbe potuto essere investimento
per il futuro se i soldi fossero stati spesi bene e sottoposti a controlli
sull'efficacia.
Invece Alemanno ha dilapidato in cancelli muri, tesserini, guardie giurate
armate telecamere, stimo oltre 8 milioni di euro, non un investimento ma un
messaggio per rimarcare l' Apartheid.
Ora è costretto a fare marcia indietro,credo anche e soprattutto per motivi
economici, ed affida i progetti sulla sicurezza ad una azienda partecipata
interamente da Roma Capitale.
a parte la definizione ipocritamente Rutelliana di queste discariche
dell'emarginazione che sono i campi romani è inquietante il compito che secondo
l'Amministratore Delegato di Risorse per Roma, il personale (precario e non
qualificato) messo in campo dovrebbe svolgere:
Da guardie giurate vengono promossi a giudici, con il compito di decidere chi
sia un galantuomo e chi sia un farabutto.
L'attuale AD di Risorse per Roma ha esperienze in merito di attività di
controllo:
è stato Direttore Generale per i mondiali di Nuoto, e non pare che si sia molto
distinto a capire come si sono svolti gli appalti,
con Risorse per Roma avrebbe avuto dei compiti di vigilanza su Parentopoli
Scusiamolo, distinguere tra galantuomini e farabutti con gli zingari è molto più
facile che con i colletti bianchi e gli affaristi.
Dal primo marzo è cambiato il servizio di osservatori ai sette campi nomadi
autorizzati della Capitale: Camping River, via Candoni, Castel Romano, via
Gordiani, via Salone, Camping Nomentano e Lombroso. Fino al 29 febbraio questi
campi erano sorvegliati da tre istituti di vigilanza: Urbe, Città di Roma e
Italpol. La gestione è stata trasferita a Risorse per Roma: ne è amministratore
delegato Prof. Roberto Diacetti.
Cosa cambia rispetto alla precedente gestione?
"Cambia soprattutto l’obiettivo - dice il prof. Diacetti -. La vigilanza si
arricchisce anche di un impegno di coesione sociale. Si tratta di un progetto
sperimentale di un anno, per creare una collaborazione fra gli operatori di
Risorse per Roma e quanti vivono nei campi rom."
Quali i compiti di questi nuovi 84 vigilantes?
"Il loro compito sarà di sorvegliare quanti vivono in questi campi rom, una
definizione questa che vogliamo trasformare con i fatti in modo che le attuali
residenze diventino villaggi della solidarietà. Un compito certamente non facile
ma un risultato che vogliamo raggiungere distinguendo fra galantuomini ed altri
che vivono ai margini della legge. É chiaro che se si verificheranno fenomeni di
criminalità il personale dovrà rivolgersi alle forze dell’ordine".
Sono stati assunti tutti ex vigilantes ora in mobilità, come mai questa scelta?
"Abbiamo selezionato personale con esperienza nel settore della vigilanza
privilegiando chi era rimasto senza lavoro ma il fatto di avere indossato una
divisa non era un requisito di esclusività."
In base a quali regole è stata fatta la selezione?
"Le società pubbliche non possono assumere direttamente, ma devono pubblicare un
bando specificando la modalità selettiva e noi questo abbiamo fatto. Inoltre
voglio aggiungere che Risorse per Roma è la prima società ad aver chiesto alle
persone assunte di dichiarare di non essere parenti fino al terzo grado con
amministratori e dirigenti sia della società che del Comune e questo mi sembra
un segnale forte della nostra trasparenza nella gestione delle selezioni."
... ha una grave malformazione cardiaca (diagnosi medica di isomerismo
destro) e ha subito già due interventi. La bimba è nata cinque mesi fa. Può
essere ancora che una baracca fatiscente e umida sia la sua casa?
Nell'area dell'ex Polveriera, del rione Ciccarello, il disagio di sopravvivere
all'incuria si presenta da anni per tutte le famiglie Rom. Si respirano le
pessime condizioni igienico-sanitarie, l'odore della spazzatura è nauseabondo,
topi e insetti a fare capolino o invadono le baracche per l'incredibile degrado.
Qui, per risolvere una vasta serie di problemi, si attendono soluzioni
immediate. A cominciare dal trasferimento in alloggi dignitosi in cui dare
inizio a una nuova vita.
Su Valentina (e non solo) spiega il presidente Giacomo Marino: "Si parla tanto
dei diritti dei minori, ma nel caso dei Rom le istituzioni attenzionano solo
alcuni diritti come quello allo studio, senza mostrare alcun interesse verso il
diritto alla salute, che è altrettanto importante e spesso è direttamente legato
al diritto all'alloggio".
E' dietro l'angolo il pericolo di ammalarsi per la sporcizia, per il decadimento
e nell'abbandono rimane quest'area della periferia sud di Reggio Calabria.
"Oltre a Valentina che ha avuto la sfortuna di nascere con una grave malattia -
osserva Marino - tanti sono i bambini che vivono nel ghetto dell'ex Polveriera,
che a causa delle condizioni abitative in cui si trovano hanno contratto diverse
malattie. Giacomo Marino denuncia le gravissime condizioni in cui abitano
ventotto famiglie e quaranta minori nel ghetto di Ciccarello ma nessuna
Amministrazione, fino ad oggi, ha fatto nulla di concreto, oltre che promettere
senza poi mantenere".
A lanciare l'allarme un report commissionato dal Ministro dell'Interno
della Repubblica Ceca
Calano i numeri in Est Europa, ma i movimenti neo-fascisti europei hanno
trovato un leader: Casapound. Secondo quanto emerso da un recente
report commissionato dal Ministro dell'Interno della Repubblica Ceca, i
movimenti neo-nazisti e ispirati al fascismo rimangono marginali, ma si ispirano
sempre più all'italianissima Casapound, oggi diventato movimento
nazionale con duemila tesserati, 25 redazioni in Italia e 10 all'estero, come
recita il loro sito. E proprio di ramificazioni all'estero si parla.
Miroslav Mares, sociologo dell'università di Masaryk e capo progetto
dello studio sul neo-nazismo, racconta che «la scena neo-nazi sta cercando in
tutti i modi di trovare un nuovo appeal e un nuovo modo per approcciare i
giovani. Il movimento che si ispira ai russi sta riscuotendo molto successo,
specialmente negli ultimi mesi, ma Casapound gioca un ruolo fondamentale
nell'unificazione di queste realtà. Quello italiano è soprattutto un modello
ideologico, capace di dare una forma più accettabile a partiti e movimenti di
estrema destra».
L'esigenza dello studio in Repubblica Ceca è nata dopo una serie di
attacchi ai danni delle comunità Rom, target continuo di violenze da
parte dei gruppi neo-nazisti. Secondo il report, questi attacchi sono destinati
ad aumentare nei prossimi cinque anni, «sulla scia di movimenti nati in Russia:
molto giovani, molto violenti ed estremi» spiega Mares. In Russia infatti i
magistrati che hanno "osato" condannare le violenze neo-nazi sono stati
minacciati, alcuni uccisi.
Come se non bastasse, il report lancia anche un allarme inquietante:
l'infiltrazione di movimenti di estrema destra nelle forze dell'ordine. «Ma non
solo,» aggiunge Mares. «Il tema vero è la capacità di mimetizzarsi nel sociale e
nella politica. Al momento Casapound non è pericolosa quanto gli ungheresi, i
russi o alcune frange tedesche. Si tratta più che altro di un fenomeno da tenere
sotto controllo. Però devo aggiungere che Casapound ha al suo interno personaggi
violenti che in caso di scontri etnici o sociali possono essere pericolosi. Al
momento il fenomeno più probabile è che questi movimenti siano in grado di
mobilitare giovani violenti durante manifestazioni o scontri di piazza».
L'obiettivo però è far dimenticare al grande pubblico le teste rasate degli
skinheads, e proporsi invece come forza politica alternativa. «Casapound gioca
un ruolo fondamentale perché è in grado di unificare e moderare i sentimenti
nazionalisti e neo-nazisti, sicuramente ragione fondamentale per cui è diventata
un modello in tutto l'Est Europa, dove è molto popolare, e in Germania» spiega
Mares.
Incontri, convegni, concerti, tutto diventa occasione di incontro e
coordinamento tra Casapound e i neo-nazisti cechi, ungheresi, tedeschi. Incontri
alimentati anche attraverso il web con forum e siti internazionali che
permettono di confrontarsi senza limiti sui temi cari a tutti i movimenti
europei: la difesa dalla "invasione islamica", il respingimento degli stranieri
e la creazione di un'Europa forte e coesa.
Casapound mantiene inoltre contatti diretti con i neo-nazisti tedeschi, in
particolare in Nord Westfalia, «dove vi sono frange molto violente,» afferma
Mares. E infatti l'allarme in Germania continua ad essere molto alto. Dopo la
scoperta di una cellula di estrema destra colpevole di numerosi omicidi tra il
2000 e il 2006, la polizia tedesca ha compiuto numerosi raid, in particolare
sequestrando bombe gas, machete e pistole al gruppo "Die Unsterblichen"
(gli Illuminati). Questi sono l'ultima espressione dell'estrema destra
tedesca, usciti allo scoperto alla fine del 2011, quando hanno sfilato in tutta
la Germania in una manifestazione notturna, indossando maschere bianche, torce e
urlando slogan contro gli stranieri (in allegato
un video della
manifestazione).
Corriere del MezzogiornoSentenza in Corte d'Assise, il pm aveva chiesto
l'ergastolo ma i giudici hanno escluso il «futile motivo» IL PRIMO GRADO
DEL PROCESSO PER L'ASSASSINIO DEL MUSICISTA ROMENO A MONTESANTO
NAPOLI - Per i giudici sono loro gli assassini del musicista
romeno, Petru Birlandenau (Petru Birladeanu ndr.), alla stazione
della Cumana di Montesanto a Napoli: misfatto atroce per il quale in tre sono
stati condannati a trent'anni di galera ciascuno. Questo il verdetto di primo
grado della terza sezione della Corte di Assise (presidente Carlo Spagna). I
condannati sono Marco Ricci e Maurizio e Salvatore Forte. La Corte, pur
riconoscendo la matrice camorristica del delitto, ha escluso l'aggravante del
futile motivo.
COMUNE PARTE CIVILE - Al processo si sono costituiti parte
civile il Comune di Napoli, assistito dall'avvocato Fabio Maria Ferrari, e i
familiari della vittima, assistiti dall'avvocato Elena Coccia.
MORTE IN DIRETTA - Per i tre imputati il pm Michele Del Prete
aveva chiesto la condanna all'ergastolo. Le sequenze dell'agguato furono filmate
dalle telecamere di sicurezza, nella stazione della Cumana. Secondo l'accusa,
Ricci e i due Forte, cugini tra loro, facevano parte del gruppo di otto killer
che, partiti dal quartiere di Ponticelli, dove era ancora egemone il clan Sarno,
scorrazzarono sparando per le strade di Montesanto in segno di disprezzo nei
confronti del boss rivale Marco Mariano, tra l'altro da poco scarcerato.
Secondo dati non ufficiali, ci sono circa 312 Rom che vivono nel comune di
Metlika, la maggior parte risiede in cinque piccoli insediamenti. Tra loro, 139
sono bambini e3 giovani sino ai 15 anni di età. La maggior parte frequenta la
scuola primaria con più o meno regolarità, ma pochi di loro frequentano la
biblioteca.
Gli studiosi mostrano che la principale barriera per i giovani rom che
iniziano la scuola, è la loro scarsa conoscenza dello sloveno. Quindi le
biblioteche possono giocare un ruolo importante nel migliorare
l'alfabetizzazione e la capacità di lettura dei bambini rom ancora prima che
facciano il loro ingresso nella scuola.
Di conseguenza, nel 2003 mi sono attivamente coinvolta nel lavorare con i
Rom. Ho tenuto i contatti con il centro di lavoro sociale Metlika, che mi ha
forenito tutti i dati necessari perché iniziassi ad invitare in libreria i Rom,
specialmente i giovani ed i loro genitori. Questi son stati gli inizi che sono
sfociati in un progetto targhettizzato, denominato dalla biblioteca pubblica
Ljudska knjižnica Metlika "I Rom invitati in biblioteca".
Abbiamo iniziato ad invitare i bambini ed il or genitori a partecipare a
diversi eventi in libreria. Abbiamo tenuto conto dei loro desideri ed
organizzato per loro narrazioni e spettacoli di marionette. Li abbiamo anche
invitati ad eventi rivolti a tutti i bambini del comune.
Però, alcuni Rom non potevano, anche volendo, partecipare alle iniziative,
per la mancanza di trasporti pubblici e solo qualcuno di loro aveva una
macchina. Così la biblioteca decise il passo successivo. Nel 2005, iniziammo a d
organizzare eventi negli insediamenti rom.
Ciò che accadeva in quegli insediamenti attirò una grande affluenza. I
bambini accorrevano a giocare ed ascoltare i racconti, anche molti adulti si
fecero avanti con gioia ad ascoltare le fiabe. Le nostre visite erano l'evento
più importante per l'insediamento.
Oggi, 65 Rom sono iscritti alla biblioteca e la visitano regolarmente. Alcuni la
usano occasionalmente, soprattutto per navigare in Internet, e magari non sono
iscritti. Altri si avvicinano ai libri e ai racconti solo durante gli eventi che
organizziamo negli insediamenti.
Il nostro scopo - portare i libri e la biblioteca più vicino ai Rom,
particolarmente ai bambini, ha avuto molto successo. Li abbiamo ascoltati ed
assieme abbiamo sviluppato il progetto.
"I ROM INVITATI IN LIBRERIA" è stato scelto per il premio 2011
dell'Associazione Internazionale di Lettura per la Promozione della Lettura
Innovativa in Europa. In quanto responsabile del progetto, Marta Strahinič ha
ritirato il premio e presentato il progetto alla 17a Conferenza Europea di
Lettura, a Mons in Belgio.
Novinite.comIl programma "LAND - Source of Income" ha fornito
assistenza finanziaria ad 80 famiglie rom, perché possano avviare un business
agricolo. Photo by money.bg
08/03/2012 - 80 famiglie rom della regione di Plovdiv nella Bulgaria
meridionale hanno ricevuto assistenza finanziaria per dare avvio ad un business
agricolo.
Il programma "LAND - Source of Income" col sostegno della fondazione
America for
Bulgaria sta offrendo schemi di microcredito a basso interesse, così che le
famiglie rom senza terra possano acquistare terreno ed attrezzature agricole ed
avere accesso ad una determinata somma di capitale circolante.
Alcuni dei partecipanti al programma hanno sviluppato progetti che hanno
ottenuto sovvenzioni del programma operativo gestito dal fondo statale per
l'agricoltura.
[...] L'iniziativa ha già contribuito alla creazione di piccole imprese agricole
a Perushtitsa, Parvomai e nei villaggi attorno a Plovdiv e Pazardzhik.
Ilia Iliev, del villaggio di Chaloukovi vicino a Plovdiv ha comprato a basso
interesse 32 decari (cfr.
Wikipedia
ndr.) di terra arabile, che rimborserà in 5 anni alla fondazione.
Di Fabrizio (del 15/03/2012 @ 09:48:42, in media, visitato 1344 volte)
La nuova trasmissione condotta da Medici per i diritti umani su
Novaradio Città Futura 101,5 Tutti i Giovedì - dalle ore 17 - a partire dal 15 marzo 2012
I conduttori del programma, con la collaborazione di numerosi ospiti, apriranno
una finestra sul diritto alla salute, sulle attività di MEDU e soprattutto sui
contesti e sulla vita dei beneficiari dei nostri progetti. Pillole della durata
di venti minuti, intervallate da un rilassante intermezzo musicale, che
avranno come titolo "Nessuno escluso" .
Cercheremo innanzitutto di parlare di e con le persone che vivono in condizioni
di marginalità nelle nostre città. Daremo loro voce attraverso interviste
pensate e realizzate da alcuni volontari, che hanno chiesto di descrivere
l'ambiente delle case occupate e dei campi rom spontanei, la giornata tipo di
chi ci sta dentro, il suo progetto migratorio, il suo viaggio e le sue
aspettative, oltre al suo rapporto con i servizi sanitari del territorio.
Parleremo dei progetti internazionali che Medu sta portando avanti in Colombia,
Ecuador e Palestina, dando ancora una volta priorità alla testimonianza diretta
dei nostri partner locali e dei nostri operatori sul terreno, tentando a margine
di offrire uno spaccato della situazione politica e sociale dei Paesi coinvolti.
Ragioneremo dell'eguaglianza di genere e della violenza sulle donne,
divertendoci anche a spulciare i messaggi mediatici e pubblicitari volti ad
attribuire un ruolo dominante al Maschio, per obbligo. Abbiamo infine
pensato ad alcune tematiche più peculiari come il disagio mentale, la dipendenza
e la situazione dei minori abbandonati nei contesti di precarietà.
Nessuno escluso dal diritto alla salute, come recita il nostro
slogan. Filo conduttore sarà l'idea di salute concepita come condizione
complessiva della persona, che comprende oltre all'assenza di malattie anche il
benessere psico-fisico e l'inserimento sociale. Su queste basi ci confronteremo
anche con il ruolo che secondo noi devono avere il servizio pubblico e il terzo
settore, con l'obiettivo comune di garantire un diritto fondamentale che come
tale è di tutti, senza distinzioni di razza, sesso, provenienza, condizione
economica o amministrativa.
NESSUNO ESCLUSO
Ogni giovedì alle 17.00, in
Podcast sul sito
di MEDU
A cura di Marco Zanchetta e Riccardo Di Virgilio
Ufficio Stampa Firenze
Tel. 3351853361 Medici per i Diritti Umani, organizzazione umanitaria e di solidarietà
internazionale.
Di Fabrizio (del 14/03/2012 @ 09:20:15, in Kumpanija, visitato 1417 volte)
PROBLEMI GENERALI DEI ROM IN BRASILE - Ge Victor
Accesso ai documenti d'identità obbligatori.
Il nomadismo è uno dei pretesti più ricorrenti, soprattutto da
parte degli uffici incaricati, che a volte impediscono la
registrazione ufficiale dei dati personali dei gitani. Cioè,
in termini legali la persona gitana, non esiste in quanto non
possiede documenti. Occorre quindi considerare che le questioni
del lavoro e dell'alloggio, pratiche commerciali incluse, quindi
le condizioni generali di vita si siano adattate in "mancanza"
di condizioni civili, estranei a standard sociali legali. Da qui
l'associazione alla marginalità. Un'altra aggravante
all'inesistenza ufficiale si traduce con la mancanza di dati
certi sul numero dei gitani in Brasile. Sondaggi aleatori ed
ufficiosi indicherebbero una cifra tra 650 mila ed 1,2
milioni, divisi in gruppi etnici distinti. Sono anche inesatte
le informazioni sui gitani considerati "civilizzati", perché
molti di loro, pur preservando lingua e tradizioni, non
assumerebbero tratti identitari propri, o sarebbero portati a
non farlo, per paura di essere discriminati.
Accesso alla sanità pubblica. Come
conseguenza delle tradizioni (che prevedono la nascita dei figli
dentro le proprie tende) e di trattamenti pubblici indebiti,
alla madre gitana è negato l'accesso alla "carta ospedaliera"
ufficiale, e quindi la registrazione dei dati preliminari di
identificazione dei propri figli. Quella carta risulta
indispensabile per ottenere altri documenti, ad es. il
certificato di nascita. Inoltre, senza di essa non è possibile
aver accesso legale ad altri documenti da utilizzare per i
servizi pubblici, come il pronto soccorso, le vaccinazioni, ecc.
Accesso alla pubblica istruzione e permanenza a
scuola. Non è raro che i bambini gitani si vedano
negato il diritto all'iscrizione ed alla frequenza scolastica, a
causa delle tradizioni familiari e del modo proprio di vita e di
relazionarsi. A parte queste difficoltà, una volta iscritto il
bambino gitano affronta ulteriori difficoltà dovute alle sue
tradizioni. Pur avendo idiomi e dialetti propri, i gitani legati
alla tradizione sono considerati analfabeti, in quanto non
utilizzano simboli grafici (lettere e numeri) nella loro
comunicazione e nella trasmissione delle conoscenze
tradizionali, delegate alla pratica orale. Occorre pensare e
fornire un modello educativo che tenga conto delle specificità
delle comunità gitane, riguardo la lingua e l'ortografia, i
curricula, il materiale didattico-pedagogico ed i contenuti
programmatici, ispirandosi ai precetti della Dichiarazione
Mondiale sull'Istruzione per Tutti.
Accesso alle installazioni e permanenza negli spazi
pubblici in aree urbane. Non esistono indicazioni da
parte dei poteri pubblici o dei gestori degli spazi e della
pubblica sicurezza, per assicurare ai gitani il diritto di
stazionare con le carovane o di stabilirsi in accampamenti
provvisori, senza essere molestati da polizia ed autorità
locali. Nella maggior parte dei casi le difficoltà di accesso
agli spazi pubblici sono chiaramente associate a discriminazioni
o intolleranza, date le condizioni precarie offerte, le rigide
imposizioni di comportamento sociale e di transito; le richieste
-talvolta abusive - di permessi, imposte, tasse ecc.
Inclusione sociale e culturale. I valori
culturali non sono riconosciuti o rispettati. Per questo,
frequentemente si è vittima dei preconcetti. L'ignoranza
generalizzata sulle origini, costumi e diritti dei gitani, è
causa di stigma e di trattamenti stereotipati. Cioè, per meglio
dire, l'essere gitano è associato il più delle volte ad un
sinonimo di emarginazione. Questi tratti storici sono stati
coltivati ed ingranditi, incluso - nella letteratura di genere -
racconti di vita vissuta o immaginari. Così come gli ebrei, gli
indios ed i negri, i gitani soffrono - giorno per giorno - di
discriminazione sociale e culturale.
Mantenimento delle tradizioni, delle pratiche e del
patrimonio culturale. I concerti e gli spettacoli "mambembes",
i mestieri tradizionali come la la lavorazione dei gioielli, del
metallo e del rame, stanno sparendo di fronte a realtà più
affermate. La libera circolazione degli spettacoli, riferimento
simbolico della pratica teatrale brasiliana, oggi è quasi
scomparsa, sia per la massificazione dell'industria culturale,
che per la mancanza di incentivi pubblici e privati. Le memorie
ed i referenti culturali gitani, tradizionalmente conservati e
tramandati in cassepanche intoccabili dentro le tende, stanno
dissipandosi in mancanza di una politica di divulgazione
pubblica, che protegga e cataloghi questo ricco patrimonio. Nel
campo letterario non ci sono pubblicazioni sui gitani, e quando
sono citati avviene in modo dispregiativo. La situazione si
ripete al cinema e nella televisione, a volte inzuccherata dalla
bellezza e dalle pratiche esotiche tradizionali della cultura
gitana. In questo senso, si rende urgente stabilire processi di
recupero e riscatto delle conoscenze, dell'autostima, dei saperi
e capacità tradizionali delle culture gitane.
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo
il link: www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione. Ulteriori informazioni sono disponibili QUI
La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto
pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico
dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla
pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net
Filo diretto sivola59 per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype
Outsourcing Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare. Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti: