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Brasile
Di Fabrizio (del 14/03/2012 @ 09:20:15, in Kumpanija, visitato 1409 volte)

PROBLEMI GENERALI DEI ROM IN BRASILE - Ge Victor

  • Accesso ai documenti d'identità obbligatori. Il nomadismo è uno dei pretesti più ricorrenti, soprattutto da parte degli uffici incaricati, che a volte impediscono la registrazione ufficiale dei dati personali dei gitani. Cioè, in termini legali la persona gitana, non esiste in quanto non possiede documenti. Occorre quindi considerare che le questioni del lavoro e dell'alloggio, pratiche commerciali incluse, quindi le condizioni generali di vita si siano adattate in "mancanza" di condizioni civili, estranei a standard sociali legali. Da qui l'associazione alla marginalità. Un'altra aggravante all'inesistenza ufficiale si traduce con la mancanza di dati certi sul numero dei gitani in Brasile. Sondaggi aleatori ed ufficiosi  indicherebbero una cifra tra 650 mila ed 1,2 milioni, divisi in gruppi etnici distinti. Sono anche inesatte le informazioni sui gitani considerati "civilizzati", perché molti di loro, pur preservando lingua e tradizioni, non assumerebbero tratti identitari propri, o sarebbero portati a non farlo, per paura di essere discriminati.
  • Accesso alla sanità pubblica. Come conseguenza delle tradizioni (che prevedono la nascita dei figli dentro le proprie tende) e di trattamenti pubblici indebiti, alla madre gitana è negato l'accesso alla "carta ospedaliera" ufficiale, e quindi la registrazione dei dati preliminari di identificazione dei propri figli. Quella carta risulta indispensabile per ottenere altri documenti, ad es. il certificato di nascita. Inoltre, senza di essa non è possibile aver accesso legale ad altri documenti da utilizzare per i servizi pubblici, come il pronto soccorso, le vaccinazioni, ecc.
  • Accesso alla pubblica istruzione e permanenza a scuola. Non è raro che i bambini gitani si vedano  negato il diritto all'iscrizione ed alla frequenza scolastica, a causa delle tradizioni familiari e del modo proprio di vita e di relazionarsi. A parte queste difficoltà, una volta iscritto il bambino gitano affronta ulteriori difficoltà dovute alle sue tradizioni. Pur avendo idiomi e dialetti propri, i gitani legati alla tradizione sono considerati analfabeti, in quanto non utilizzano simboli grafici (lettere e numeri) nella loro comunicazione e nella trasmissione delle conoscenze tradizionali, delegate alla pratica orale. Occorre pensare e fornire un modello educativo che tenga conto delle specificità delle comunità gitane, riguardo la lingua e l'ortografia, i curricula, il materiale didattico-pedagogico ed i contenuti programmatici, ispirandosi ai precetti della Dichiarazione Mondiale sull'Istruzione per Tutti.
  • Accesso alle installazioni e permanenza negli spazi pubblici in aree urbane. Non esistono indicazioni da parte dei poteri pubblici o dei gestori degli spazi e della pubblica sicurezza, per assicurare ai gitani il diritto di stazionare con le carovane o di stabilirsi in accampamenti provvisori, senza essere molestati da polizia ed autorità locali. Nella maggior parte dei casi le difficoltà di accesso agli spazi pubblici sono chiaramente associate a discriminazioni o intolleranza, date le condizioni precarie offerte, le rigide imposizioni di comportamento sociale e di transito; le richieste -talvolta abusive - di  permessi, imposte, tasse ecc.
  • Inclusione sociale e culturale. I valori culturali non sono riconosciuti o rispettati. Per questo, frequentemente si è vittima dei preconcetti. L'ignoranza generalizzata sulle origini, costumi e diritti dei gitani, è causa di stigma e di trattamenti stereotipati. Cioè, per meglio dire, l'essere gitano è associato il più delle volte ad un sinonimo di emarginazione. Questi tratti storici sono stati coltivati ed ingranditi, incluso - nella letteratura di genere - racconti di vita vissuta o immaginari. Così come gli ebrei, gli indios ed i negri, i gitani soffrono - giorno per giorno - di discriminazione sociale e culturale.
  • Mantenimento delle tradizioni, delle pratiche e del patrimonio culturale. I concerti e gli spettacoli "mambembes", i mestieri tradizionali come la la lavorazione dei gioielli, del metallo e del rame, stanno sparendo di fronte a realtà più affermate. La libera circolazione degli spettacoli, riferimento simbolico della pratica teatrale brasiliana, oggi è quasi scomparsa, sia per la massificazione dell'industria culturale, che per la mancanza di incentivi pubblici e privati. Le memorie ed i referenti culturali gitani, tradizionalmente conservati e tramandati in cassepanche intoccabili dentro le tende, stanno dissipandosi in mancanza di una politica di divulgazione pubblica, che protegga e cataloghi questo ricco patrimonio. Nel campo letterario non ci sono pubblicazioni sui gitani, e quando sono citati avviene in modo dispregiativo. La situazione si ripete al cinema e nella televisione, a volte inzuccherata dalla bellezza e dalle pratiche esotiche tradizionali della cultura gitana. In questo senso, si rende urgente stabilire processi di recupero e riscatto delle conoscenze, dell'autostima, dei saperi e capacità tradizionali delle culture gitane.