Da
NO(b)LOGO - Mar. 16th, 2012 at 11:36 AM
Non mi è molto chiaro che fine abbiano fatto i 30, o 34, milioni di euro del
piano nomadi romano di Alemanno.
So solo che una delle prime cose fatte da Alemanno è stata quella di spostare i
soldi che la fallimentare precedente gestione della giunta Veltroni spendeva per
approssimativi progetti per la scolarizzazione (dico i numeri a memoria: un paio
di milioni tra assistenti sociali ed accompagno a scuola di 2000 bambini) ai
faraonici progetti sulla guardiania.
Due milioni spesi male dalla giunta Veltroni quelli sulla scolarizzazione, messi
ipocritamente all'indice da un Bruno Vespa testimonial elettorale strapagato per
la campagna elettorale di Alemanno, ma comunque una posta modesta che aveva
almeno il fine di alleviare l'emarginazione. Sarebbe potuto essere investimento
per il futuro se i soldi fossero stati spesi bene e sottoposti a controlli
sull'efficacia.
Invece Alemanno ha dilapidato in cancelli muri, tesserini, guardie giurate
armate telecamere, stimo oltre 8 milioni di euro, non un investimento ma un
messaggio per rimarcare l' Apartheid.
Ora è costretto a fare marcia indietro,credo anche e soprattutto per motivi
economici, ed affida i progetti sulla sicurezza ad una azienda partecipata
interamente da Roma Capitale.
La notizia su il Tempo di Roma:
Questa la notizia.
Ci vuole una ricerca più accurata per cercare la "vision" che l'amministratore
delegato di Risorse per Roma vuole far passare per l'iniziativa:
ROMA: I CAMPI ROM DIVENTANO VILLAGGI DELLA SOLIDARIETÀ
a parte la definizione ipocritamente Rutelliana di queste discariche
dell'emarginazione che sono i campi romani è inquietante il compito che secondo
l'Amministratore Delegato di Risorse per Roma, il personale (precario e non
qualificato) messo in campo dovrebbe svolgere:
Da guardie giurate vengono promossi a giudici, con il compito di decidere chi
sia un galantuomo e chi sia un farabutto.
L'attuale AD di Risorse per Roma ha esperienze in merito di attività di
controllo:
- è stato Direttore Generale per i mondiali di Nuoto, e non pare che si sia molto
distinto a capire come si sono svolti gli appalti,
- con Risorse per Roma avrebbe avuto dei compiti di vigilanza su Parentopoli
Scusiamolo, distinguere tra galantuomini e farabutti con gli zingari è molto più
facile che con i colletti bianchi e gli affaristi.
Di seguito l'intervista da
http://foglioverde.com/2012/03/15/roma-i-campi-rom-diventano-villaggi-della-solidarieta//
Dal primo marzo è cambiato il servizio di osservatori ai sette campi nomadi
autorizzati della Capitale: Camping River, via Candoni, Castel Romano, via
Gordiani, via Salone, Camping Nomentano e Lombroso. Fino al 29 febbraio questi
campi erano sorvegliati da tre istituti di vigilanza: Urbe, Città di Roma e
Italpol. La gestione è stata trasferita a Risorse per Roma: ne è amministratore
delegato Prof. Roberto Diacetti.
Cosa cambia rispetto alla precedente gestione?
"Cambia soprattutto l’obiettivo - dice il prof. Diacetti -. La vigilanza si
arricchisce anche di un impegno di coesione sociale. Si tratta di un progetto
sperimentale di un anno, per creare una collaborazione fra gli operatori di
Risorse per Roma e quanti vivono nei campi rom."
Quali i compiti di questi nuovi 84 vigilantes?
"Il loro compito sarà di sorvegliare quanti vivono in questi campi rom, una
definizione questa che vogliamo trasformare con i fatti in modo che le attuali
residenze diventino villaggi della solidarietà. Un compito certamente non facile
ma un risultato che vogliamo raggiungere distinguendo fra galantuomini ed altri
che vivono ai margini della legge. É chiaro che se si verificheranno fenomeni di
criminalità il personale dovrà rivolgersi alle forze dell’ordine".
Sono stati assunti tutti ex vigilantes ora in mobilità, come mai questa scelta?
"Abbiamo selezionato personale con esperienza nel settore della vigilanza
privilegiando chi era rimasto senza lavoro ma il fatto di avere indossato una
divisa non era un requisito di esclusività."
In base a quali regole è stata fatta la selezione?
"Le società pubbliche non possono assumere direttamente, ma devono pubblicare un
bando specificando la modalità selettiva e noi questo abbiamo fatto. Inoltre
voglio aggiungere che Risorse per Roma è la prima società ad aver chiesto alle
persone assunte di dichiarare di non essere parenti fino al terzo grado con
amministratori e dirigenti sia della società che del Comune e questo mi sembra
un segnale forte della nostra trasparenza nella gestione delle selezioni."