Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 07/05/2010 @ 09:00:11, in Italia, visitato 1586 volte)
Segnalazione di Franco Marchi ed Eleonora Casula
La Repubblica.it IL CASO Polemica per il modulo da compilare sulla Roma
Tiburtina-Avezzano. I ferrovieri scrivono alla Carfagna Ma Trenitalia dichiara:
quella carta mai usata di ELEONORA CAPELLI
ROMA - Segnalare e contare "eventuali passeggeri di etnia rom" che salgono e
scendono dal treno alla fermata di Salone, tra Roma Tiburtina e Avezzano. La
"selezione" è affidata a controllori e capotreni alle prese con un modulo
prestampato di Trenitalia, secondo l'azienda però mai in pratica utilizzato, che
non menziona passeggeri senza biglietto o molesti, ma semplicemente gli
appartenenti all'etnia rom.
Un asterisco tra voci burocratiche, proprio sopra la casella "annotazioni", che
ha scatenato la denuncia dei ferrovieri del sindacato autonomo Fast Ferrovie,
che conta 3mila iscritti soprattutto tra i macchinisti. Con un piccolo giallo:
Ferrovie dello Stato sostiene che il modulo non è mai stato impiegato, ma
evidentemente ha circolato abbastanza per provocare la reazione di capotreni e
addetti, scandalizzati dalla prospettiva di dover compilare quelle caselle.
Con una lettera indirizzata al ministro per le Pari Opportunità Mara Carfagna
chiedono di correggere il modulo "dall'evidente intento discriminatorio". "La
richiesta ai capotreni di indicare viaggiatori di etnia rom, meramente in quanto
tali e senza alcun'altra motivazione, non può avere altra lettura che la
discriminazione - scrive al ministro il segretario di Fast, Piero Serbassi - Noi
crediamo che tutto ciò non possa essere tollerato. Per questo siamo a chiederle
un intervento". Intervento che però, secondo Ferrovie dello Stato non è
necessario, perché il modulo non è stato poi "attivato". "E comunque tutto
quello che facciamo è per la sicurezza dei viaggiatori - spiegano dall'azienda -
la fermata di Salone è nei pressi di un enorme campo nomadi, è stata chiusa nel
2002 per ragioni di sicurezza e riaperta solo dal primo aprile. La questione è
molto seria, in passato ci sono state minacce ai viaggiatori, nessuno voleva più
prendere il treno in quella stazione. La riapertura è stata concessa solo a
patto di controlli molto rigidi sulla sicurezza, con tanto di telecamere. La
questione di quell'area è nota a tutte le amministrazioni".
Gli addetti si pongono però anche problemi pratici. "Come fa il personale a
stabilire che il cliente in questione sia inequivocabilmente di etnia rom? -
chiede Serbassi nella lettera - il viaggiatore di etnia rom va segnalato anche
se regolarmente in possesso di biglietto?". La questione finisce su un blog di
ferrovieri che citano Bertolt Brecht: "Vennero a prendere gli zingari, e fui
contento perché rubacchiavano. Quando presero me non c'era rimasto nessuno a
protestare".
(06 maggio 2010)
Di Sucar Drom (del 06/05/2010 @ 09:56:40, in blog, visitato 1926 volte)
Prignano sulla Secchia (MO), luogo della memoria (cronaca fotografica)
Giacomo "Gnugo" De Barre, sopravvissuto, leader sinti, l'inizio del convegno,
L'incontro tra il Senatore Mercenaro e Vladimiro "Cavallini" Torre, la sala del
convegno, la musica sinta, la musica sinta guidata dal Pastore Lanco...
Milano, l'Inter multietnica sconfigge il Barcellona e la Lega Nord
Luci a San Siro. Stavolta non solo per Milito, Eto'o, Messi e Ibrahimovic, ma
anche per un gruppo di bambini Rom e di varie altre etnie a cui l'Inter e
Mastercard, sponsor della Champions, hanno dato la possibilità di sfilare con
gli idoli di tanti bambini italiani. Una decisione quella di Moratti e dell'Uefa
che la L...
Messina, i Rom presentano ricorso al Tar contro lo sgombero
Le associazioni si mobilitano con un appello di solidarietà ed"esprimono
perplessità sulle scelte adottate dagli enti pubblici" e chiedono "la
convocazione urgente del tavolo annunciato in sede di Consulta del Volontariato,
da parte dell'assessore Caroniti", ovvero uno spazio di confronto che
"dovrebbe...
Milano, gli sgomberi sono 71 e non si fermano...
Una cinquantina di vigili urbani hanno eseguito l’ennesimo sgombero, il
settantesimo dall’inizio dell’anno. Questa volta è si è svolto un doppio
sgombero in un'area demaniale in via Vittorini, nella zona sud di Milano. I
Vigili urbani hanno allontanato oltre 200 Sinti spagnoli in sosta con 50
roulotte e...
Alba (CN), picchia la figlia perchè si è fidanzata con un ragazzo sinto
Un operaio 40enne originario di Asti, ma da tempo abitante ad Alba, non
accettava che la figlia quindicenne si fosse fidanzata con un ragazzo
appartenente alla minoranza dei Sinti italiani, per questo l’aveva pedinata e
l’aveva aggredita verbalmente tra i bus in sost...
Palermo, protesta razzista contro i Rom
Ieri, in questo post, abbiamo pubblicato un comunicato stampa del Partito di
Rifondazione Comunista, sulla vicenda di una casa confiscata alla mafia e
assegnata dal Comune di Palermo ad una famiglia Rom, non voluta dai vicini. Un
commentatore, Piero Fullone, ha scritto: “Poi ci lamentiamo che vince la lega…
Be al nord non sareb...
Albania, la Regione Molise finanzia un asilo per bambini rom
Incontro a Lezhe e partenza per l'Italia. Per il Governatore del Molise Iorio
(in foto) e la delegazione regionale in visita in Albania da tre giorni, ieri
pomeriggio si è concluso il viaggio oltre l'Adriatico dopo l'ultima visita in
programma. Accolto dal sindaco Viktor Tushaj, Iorio ha incontrato il presidente
e i consiglieri comunali. Presente a...
Roma, il film "Sotto il Celio Azzurro" esce nelle sale
Cinquanta bambini di 25 Paesi che crescono insieme nel cuore di Roma. È la
scuola dell'infanzia "Celio Azzurro" (salita San Gregorio, 3), nata vent'anni
fa, nel giugno '90, "quando l'immigrazione non era neppure sentita come un
problema", spiega uno dei fondatori, e oggi direttore, Massimo Guidotti. Ad
avviarlo la Caritas e la Provincia, che quasi s...
Roma, la Provincia ha formato quindici mediatori culturali
“L'unico modo di concepire la sicurezza per le nostre comunità è investire
nell'integrazione”, partendo da questa considerazione, l'assessore provinciale
al Lavoro, Massimiliano Smeriglio (in foto), ha spiegato il progetto 'Percorso
di formazione ed orientamento per l'inclusione socio-lavorativa', un corso di
formazio...
Via Rubattino n. zero, vite in sospeso: cronache da uno sgombero nella città di
Milano
Sarà inaugurata a Milano la mostra “Via Rubattino n. zero, vite in sospeso:
cronache da uno sgombero nella città di Milano”. L’evento è il 10 maggio, alle
ore 15.30, presso l’Università degli stud...
Ciao Charly, una pioggia di fiori per salutare un leader sinto
Ora riposa nella cappella di famiglia al cimitero di Rivalta, Luciano Truzzi, da
tutti conosciuto come «il Charly». Riposa e veglia sulla sua comunità sinti del
campo di Roncina dopo l'intensa giornata di lacrime, abbracci e applausi che
ieri lo ha accomp...
Di Fabrizio (del 06/05/2010 @ 09:18:46, in Regole, visitato 1847 volte)
Proposta interessante, se significasse un riconoscimento e
miglioramento degli insediamenti spontanei (ad esempio, basterebbe la raccolta
della spazzatura da parte della nettezza urbana, che ora non viene effettuata).
Purtroppo, secondo le indiscrezioni (il sito della
Padania è offline da
tempo) la soluzione proposta mi sembra che non impegni i comuni alla bonifica,
ma ripete il vecchio errore degli sgomberi che, esperienza insegna, spostano
solo il problema a poca distanza
La Lega dichiara guerra ai "campi discarica", con una proposta di legge a
firma di Massimo Polledri ed Enrica Rivolta.
Presentata il 30 aprile 2008, la proposta di legge viene rilanciata con uno
'strillo' in prima pagina della Padania e chiede che siano previsti "precisi
parametri igienico-sanitari" per tutti gli "accampamenti'.
Sottolineando l'intenzione di intervenire su uno dei maggiori "allarmi sociali"
del nostro Paese, i due leghisti osservano che "non esiste attualmente una
normativa a livello nazionale sulle popolazioni nomadi e sui problemi nascenti
dagli insediamenti, talora temporanei, talora stabili, di queste popolazioni
prevalentemente di etnia rom, tradizionalmente dedite al nomadismo".
La proposta di legge intende quindi "vincolare le regioni alla fissazione di
precisi parametri igienico-sanitari cui devono conformarsi le aree di sosta
attrezzate per i nomadi, affidando ai comuni, anche per il tramite dei
competenti servizi delle aziende sanitarie locali, il compito di verificare il
puntuale rispetto di tali requisiti. Al fine di rendere effettiva l'osservanza
degli standard igienico-sanitari così previsti – viene aggiunto – si dispone
espressamente la misura dello sgombero immediato dei campi nomadi che risultino
non conformi ai requisiti imposti".
In tal modo, scrivono Polledri e Rivolta, "si ritiene di rispondere
concretamente alle esigenze più volte segnalate dalle popolazioni residenti in
numerose aree urbane in cui troppo spesso si registrano situazioni di degrado e
allarme sociale dovute alle precarie condizioni igieniche e sanitarie in cui
versano, purtroppo, molti dei campi nomadi ivi presenti".
Segnalazione di Rosi Mangiacavallo
Repubblica.it Palermo - Il via all'alba con canti, balli e la
tradizionale mangiata dell'agnello. "Per una volta anche questo spazio sembrerà
migliore". Si celebra il passaggio all'estate: "Speriamo vengano tanti
palermitani. Vogliamo far conoscere le nostre tradizioni e contrastare così i
pregiudizi"
di CLAUDIA BRUNETTO
Si sveglieranno all'alba. Accenderanno fuochi davanti a ogni baracca.
Raccoglieranno fiori e ramoscelli verdi. E tutti indosseranno abiti nuovi.
Soprattutto i bambini. Domani, nel giorno della festa Herdelezi, la più
importante per il popolo rom, il campo alle porte della Favorita sarà una fiera
di musiche e danze e di cibi tradizionali fino a tarda sera.
Un'occasione per la comunità che vive in città da oltre venti anni di aprirsi
alla città e di fare conoscere il cuore di una tradizione molto antica. "È un
po' come la Pasqua cristiana - dice Alì, uno dei rappresentanti del campo - Si
cuoce l'agnello all'aperto su grandi spiedi oppure in forno. E si mangia tutti
insieme. La carne si accompagna a una focaccia. Al vino e alla birra. Non si
inizia a mangiare se non c'è almeno un ospite attorno alla tavola. E noi
speriamo di averne tanti di ospiti, altrimenti non è festa. Dopo il pranzo si
canta e si balla per ore. Fino a che non si è stanchi".
Lo spirito è quello della condivisione di un momento di gioia, ma anche di puro
divertimento. "Purtroppo - continua Alì - anche se viviamo a Palermo da anni
siamo ancora vittime di banali pregiudizi e di luoghi comuni. Cerchiamo di
affrancarci da questo stile di vita che ci obbliga a vivere di stenti reclusi al
campo nomadi. Ma quando cerchiamo di alzare la testa sembra sempre che cerchino
di bloccarci. Come la storia della casa assegnata a una famiglia rom. Molti di
noi sono in regola. Anche per noi la casa è un diritto".
La festa comincia intorno alle due del mattino. Le quaranta baracche del campo
saranno adornate con nastri e fiori. E gli oltre cento bambini, tutti con un
paio di scarpe nuove ai piedi, gireranno il campo per mangiare dolci da amici e
parenti. Così il giorno di Herdelezi, celebrazione in onore di San Giorgio che
segna per il popolo rom il passaggio dalla primavera all'estate, unisce sia
musulmani che gli ortodossi. Anche la moschea del campo sarà aperta per chi
volesse dedicare un momento alla preghiera. "Cuciniamo fin dal giorno prima -
dice Jeneni - L'agnello soprattutto. Lo prepariamo direttamente al campo e lo
mangiamo tutti insieme. Questa festa è molto antica.
I nostri antenati la celebravano e noi la trasmettiamo ai nostri figli di
generazione in generazione. È l'unico appuntamento fisso che abbiamo ogni anno.
E anche se attorno a noi abbiamo cumuli di immondizia, manca l'acqua e spesso
non sappiamo come andare avanti, non rinunciamo a questo giorno. Speriamo che i
palermitani ci vengano a trovare. Molti hanno paura di entrare al campo. Ma noi
invece siamo ospitali, ci piace condividere. È la nostra natura".
Le donne indosseranno il loro abito migliore, con monili lucenti e stole
colorate. "Ci faremo belle - continua Jeneni - E vedremo il passaggio dalla
notte al giorno. Per una volta anche questo spazio sembrerà migliore di quello
che è in realtà".
(05 maggio 2010)
Di Fabrizio (del 05/05/2010 @ 09:35:21, in casa, visitato 1637 volte)
Da
Roma_Daily_News
Cohre.org Famiglia rom della comunità di Bourgas e quel che rimane della
loro casa, Bulgaria (PHOTO: EOA, September)
23/04/2010 - Il Centro per i Diritti Abitativi e gli Sgomberi (COHRE) con il
suo partner, l'Associazione per le Pari Opportunità (EOA), organizzazione
bulgara per i diritti umani, hanno sottoposto questa settimana un rapporto al
Consiglio ONU per i Diritti Umani, in cui si denuncia che da decenni i Rom in
Bulgaria sono sottoposti a discriminazione razziale nel campo degli alloggi.
Il rapporto anticipa la rassegna del Consiglio per i Diritti Umani sulla
situazione in Bulgaria riguardo al processo "Rassegna Periodica Universale".
La RPU è la più importante rassegna di dati sui diritti umani del Consiglio
dei 47 stati membri.
"La situazione generale per i residenti rom in Bulgaria è illustrativa di
decenni di discriminazione razziale, incluso il campo d'alloggio," dice Gotzon
Onandia-Zarrabe, direttore legale del COHRE.
"Molti Rom risiedono in alloggi inadeguati sovrappopolati, senza accesso
all'acqua, all'elettricità e alle fognature; molto lontani dagli standard
internazionali che definiscono una dimora adeguata."
Nel 2009 sono cresciuti gli sgomberi minacciati ed attuati delle comunità
romanì.
Nel loro rapporto [...] COHERE e EOA osservano come la mancata applicazione
della legge esistente ha contribuito a questa crescita delle violazioni dei
diritti d'alloggio in Bulgaria. Per esempio, mentre la Protezione contro gli
Atti Discriminatori è in vigore dal 1 gennaio 2004, non è stata adeguatamente
applicata nel contesto delle pratiche discriminatorie statali e delle autorità
municipali, o dei ministeri e delle agenzie federali.
"I recenti sgomberi forzati nella città di Bourgas sono emblematici della
cresciuta minaccia che pende sulle comunità romanì di tutto il paese," dice Gotzon Onandia-Zarrabe.
L'8 settembre 2009, le autorità comunali di Bourgas hanno sgomberato a forza
27 Rom della comunità di Gorno Ezerova e demolito le loro case. Le demolizioni
sono avvenute con l'assistenza della polizia locale. I residenti sono stati
allontanati dalle loro case ed alcuni di loro malmenati dalla polizia. Sono
stati obbligati a lasciare la maggior parte dei beni di loro proprietà, mobili
inclusi, quando le loro case sono state demolite. Le famiglie, compresi bambini
ed anziani, sono state lasciate senza casa. Quanti sono rimasti attualmente
rischiano uno sgombero forzato, senza che siano stati consultati o che sia stato
loro offerto un indennizzo o una sistemazione alternativa.
La comunità di Gorno Ezerova esiste da oltre 50 anni. Durante questo periodo,
è stata riconosciuta dalle pubbliche autorità. Questo riconoscimento includeva
la fornitura di servizi postali individuali, come pure servizi pubblici, come
l'acqua, le fognature e l'elettricità.
La comunità di Meden Rudnik, pure di Bourgas, ha sofferto un simile destino
il 25 settembre 2009 e la comunità di Barite a Sofia è ora sotto minaccia di
sgombero forzato.
I membri di comunità come Gorno Ezerovo vivono in insediamenti
informali dovuti in larga parte al modello persistente di discriminazione
razziale contro i Rom nell'accesso alla casa. Questa discriminazione include la
mancanza di accesso all'istruzione e alle opportunità d'impiego necessarie per
affrontare gli affitti ai prezzi di mercato.
"Secondo le leggi internazionali sui diritti umani, sottoscritte dalla
Bulgaria, gli sgomberi possono essere giustificati sono in circostanze
eccezionali e dopo che tutte le alternative praticabili siano state esplorate, e
con una significativa consultazione con i diretti interessati," dice Gotzon Onandia-Zarrabe.
"In ogni caso, gli sgomberi non possono avvenire in maniera discriminatoria o
se rendono senza casa gli sgomberati."
COHRE chiede al governo bulgaro di indire una moratoria su tutti gli
sgomberi di massa, fintanto che non si arrivi ad un quadro legale adeguato per
assicurare che non avvengano sgomberi arbitrari e contro la legge o altri
sgomberi forzati e che il governo agisca in accordo con le leggi internazionali.
Inoltre l'organizzazione chiede al governo di assicurare che tutti i
residenti, inclusi quelli di discendenza rom, ottengano un grado sufficiente di
sicurezza di proprietà ( la sicurezza che venga riconosciuta il diritto della
persona alla propria terra) che garantisca protezione legale contro sgomberi
forzati, molestie e altre minacce.
Dopo aver organizzato con successo due concerti di solidarietà per l’Aquila
in collaborazione con l’Orchestra Sinfonica Abruzzese Alexian Santino Spinelli
torna a mettere a disposizione dell’Aquila la sua musica.
Giovedì 6 maggio in Piazza Duomo all'Aquila a partire dalle ore 20,00 Alexian
sarà in concerto subito dopo la fiaccolata che partirà dalla villa comunale alle
h. 18,30 per dirigersi presso la casa dello studente e poi in piazza. Con
questo evento si commemorerà la memoria dei ragazzi morti nel sisma del sei
aprile 2009.
Alexian Santino Spinelli suonerà con l’Alexian ta le Chavè group composto da -
Alexian Santino Spinelli (Fisarmonica e voce), Gennaro Spinelli (violino e
percussioni), Evedise Spinelli (arpa), Giulia Spinelli (violoncello e voce
recitante) al quale si uniranno Antonio e Liviana Ranieri alle chitarre.
L'appuntamento su
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Di Fabrizio (del 04/05/2010 @ 09:53:47, in Italia, visitato 1668 volte)
Segnalazione di Marco Brazzoduro
Popica.org
Questa mattina a Metropoliz, lo spazio meticcio di via Prestina, in seguito
alla segnalazione di alcuni operai dell’Acea che denunciavano un furto di
corrente elettrica da parte degli abitanti, sono arrivate 7 volanti dei
carabinieri.
I militari sono entrati nella parte dello stabile abitata dalla comunità di
Rom rumeni e, dopo aver identificato tutti gli uomini presenti, hanno proceduto
alla perquisizione degli alloggi.
Nonostante l’operazione si sia risolta in un niente di fatto, tra minacce e
esibizioni di armi 7 uomini sono stati fermati e fotosegnalati al comando
dei carabinieri del Torrino, prima di essere tratti in stato di arresto per
furto di corrente elettrica e condotti presso il carcere di Regina Coeli.
Alle donne e ai bambini che in lacrime e spaventati tentavano di impedire che
venissero portati via i loro uomini non sono state date spiegazioni. Si è
inoltre rivelato vano il tentativo di appellarsi alle istituzioni, la Prefettura
in primo luogo, per chiedere la tutela dei diritti di queste cittadine e
cittadini.
Denunciamo il comportamento delle forze dell'ordine che hanno costretto i
bambini ad assistere a scene di violenza totalmente immotivata, dall’estrazione
di armi da fuoco all’irruzione nelle proprie abitazioni, con palese violazione
dei diritti dell'infanzia riconosciuti da convenzioni internazionali che
l'Italia ha ratificato da quasi vent'anni.
Ci opponiamo, inoltre, a questa concezione della legalità a senso unico, per
cui si procede impeccabilmente a difendere diritti di aziende e privati mentre
si continuano a violare i diritti sanciti dalla Costituzione italiana, in primo
luogo quello alla casa e alla salute, in una città messa in ginocchio
dall'emergenza abitativa.
Denunciamo, infine, il pesante clima di razzismo istituzionale e la continua
persecuzione perpetrata a danno di cittadini appartenenti, peraltro, all’Unione
Europea: il provvedimento di arresto risulta infatti ingiustificato perché, per
prassi, analoghe vicende si risolvono con una denuncia a piede libero.
BLOCCHI PRECARI METROPOLITANI
POPICA ONLUS
Segnalazione di Vojislav Stojanovic (leggere anche
QUI)
Giornale di Sicilia.it Attico ai Rom, coppia di Palermo: "La casa è
nostra"
Silvana Restucci e Salvatore Spinoli vivono in una tenda nel fango a
Villaggio Ruffini: "Siamo dei siciliani trattati peggio degli zingari"
PALERMO. "La casa spetta a noi, che abitiamo da anni in una tenda nel fango a
Villaggio Ruffini, siamo dei siciliani trattati peggio degli zingari". Lo dicono
Silvana Restucci e Salvatore Spinoli, una coppia che è accorsa in via Bonanno
per protestare contro l'assegnazione dell'attico, da parte del Comune, a una
famiglia di Rom. "Il comune pensa agli zingari - continuano - e si dimentica
di noi che viviamo peggio degli animali, accampati in una tenda e costretti a
fare i nostri bisogni nei recipienti. I Rom continuino a stare per strada, noi
veniamo prima di loro". "Adesso scoppia una guerra tra poveri - concludono -
perché non gli permetteremo di entrare in casa". Da parte dei commercianti c'é
perplessità. "Per Valeria Amari, impiegata in un negozio di fiori di via Bonanno,
in linea di principio tutti hanno diritto ad una casa e quindi anche i Rom. E'
indubbio, però, che vi sia un po' di paura, perché temiamo furti e rapine. Del
resto, di cosa vivono loro?". Per il cassiere di un discount vicino, invece,
"non c'é nessuna differenza, perché a volte i palermitani sono più delinquenti
degli stranieri".
venerdì 7 maggio dalle 19.30 a mezzanotte
FORMA MOODS Open Restaurant & Bar - piazza Tito Lucrezio Caro 1
prenotazioni 345-5535.823
ristorante@formafoto.it
Un appuntamento mensile per far vivere le forme espressive della cultura romanì
a Milano
Sul terrazzo:
Buffet tzigano
Musica romanì
Spettacolo di ballo
tutto compreso 10 euro
Nel salone:
Banchi di prodotti tipici
Sartoria, borse, vestiti
promosso da Opera Nomadi e Cooperativa sociale Romano Drom in collaborazione con Consorzio SIR e Cooperativa sociale Arca di Noe
Di Fabrizio (del 03/05/2010 @ 09:38:15, in scuola, visitato 1721 volte)
Segnalazione di Ernesto Rossi
domenica 9 maggio 2010 dalle 11.00 alle 19.00
piazza Leonardo da Vinci, Milano
il Comitato di zona 3 per una Scuola di Qualità invita:
ore 11: la gara di biglie
mostra fotografica scuole Pini e Feltre (Rubattino)
ore 12.30/14: cibi e sapori dal mondo
ore 14: musica, teatro, interventi - Orchestra di via Padova, Muzikanti di
Balval, Blue Cacao, Brincadera, Contrabbanda, Rosa dei Venti, Rhapsodija Trio,
Cabaret Migrante e altri
video e laboratori
informazioni su tagli agli organici, bilanci e mense, tutto sulla scuola
promuove: Comitato di zona 3 per una Scuola di Qualità
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