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Il campo rom in festa per Herdelezi
Di Fabrizio (del 05/05/2010 @ 16:28:36, in Kumpanija, visitato 1898 volte)

Segnalazione di Rosi Mangiacavallo

Repubblica.it Palermo - Il via all'alba con canti, balli e la tradizionale mangiata dell'agnello. "Per una volta anche questo spazio sembrerà migliore". Si celebra il passaggio all'estate: "Speriamo vengano tanti palermitani. Vogliamo far conoscere le nostre tradizioni e contrastare così i pregiudizi"
di CLAUDIA BRUNETTO

Si sveglieranno all'alba. Accenderanno fuochi davanti a ogni baracca. Raccoglieranno fiori e ramoscelli verdi. E tutti indosseranno abiti nuovi. Soprattutto i bambini. Domani, nel giorno della festa Herdelezi, la più importante per il popolo rom, il campo alle porte della Favorita sarà una fiera di musiche e danze e di cibi tradizionali fino a tarda sera.
Un'occasione per la comunità che vive in città da oltre venti anni di aprirsi alla città e di fare conoscere il cuore di una tradizione molto antica. "È un po' come la Pasqua cristiana - dice Alì, uno dei rappresentanti del campo - Si cuoce l'agnello all'aperto su grandi spiedi oppure in forno. E si mangia tutti insieme. La carne si accompagna a una focaccia. Al vino e alla birra. Non si inizia a mangiare se non c'è almeno un ospite attorno alla tavola. E noi speriamo di averne tanti di ospiti, altrimenti non è festa. Dopo il pranzo si canta e si balla per ore. Fino a che non si è stanchi".

Lo spirito è quello della condivisione di un momento di gioia, ma anche di puro divertimento. "Purtroppo - continua Alì - anche se viviamo a Palermo da anni siamo ancora vittime di banali pregiudizi e di luoghi comuni. Cerchiamo di affrancarci da questo stile di vita che ci obbliga a vivere di stenti reclusi al campo nomadi. Ma quando cerchiamo di alzare la testa sembra sempre che cerchino di bloccarci. Come la storia della casa assegnata a una famiglia rom. Molti di noi sono in regola. Anche per noi la casa è un diritto".
La festa comincia intorno alle due del mattino. Le quaranta baracche del campo saranno adornate con nastri e fiori. E gli oltre cento bambini, tutti con un paio di scarpe nuove ai piedi, gireranno il campo per mangiare dolci da amici e parenti. Così il giorno di Herdelezi, celebrazione in onore di San Giorgio che segna per il popolo rom il passaggio dalla primavera all'estate, unisce sia musulmani che gli ortodossi. Anche la moschea del campo sarà aperta per chi volesse dedicare un momento alla preghiera. "Cuciniamo fin dal giorno prima - dice Jeneni - L'agnello soprattutto. Lo prepariamo direttamente al campo e lo mangiamo tutti insieme. Questa festa è molto antica.

I nostri antenati la celebravano e noi la trasmettiamo ai nostri figli di generazione in generazione. È l'unico appuntamento fisso che abbiamo ogni anno. E anche se attorno a noi abbiamo cumuli di immondizia, manca l'acqua e spesso non sappiamo come andare avanti, non rinunciamo a questo giorno. Speriamo che i palermitani ci vengano a trovare. Molti hanno paura di entrare al campo. Ma noi invece siamo ospitali, ci piace condividere. È la nostra natura".
Le donne indosseranno il loro abito migliore, con monili lucenti e stole colorate. "Ci faremo belle - continua Jeneni - E vedremo il passaggio dalla notte al giorno. Per una volta anche questo spazio sembrerà migliore di quello che è in realtà".

(05 maggio 2010)