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Immigrati, la Lega contro i "campi discarica"
Di Fabrizio (del 06/05/2010 @ 09:18:46, in Regole, visitato 1848 volte)

Proposta interessante, se significasse un riconoscimento e miglioramento degli insediamenti spontanei (ad esempio, basterebbe la raccolta della spazzatura da parte della nettezza urbana, che ora non viene effettuata). Purtroppo, secondo le indiscrezioni (il sito della Padania è offline da tempo) la soluzione proposta mi sembra che non impegni i comuni alla bonifica, ma ripete il vecchio errore degli sgomberi che, esperienza insegna, spostano solo il problema a poca distanza

La Lega dichiara guerra ai "campi discarica", con una proposta di legge a firma di Massimo Polledri ed Enrica Rivolta.

Presentata il 30 aprile 2008, la proposta di legge viene rilanciata con uno 'strillo' in prima pagina della Padania e chiede che siano previsti "precisi parametri igienico-sanitari" per tutti gli "accampamenti'.

Sottolineando l'intenzione di intervenire su uno dei maggiori "allarmi sociali" del nostro Paese, i due leghisti osservano che "non esiste attualmente una normativa a livello nazionale sulle popolazioni nomadi e sui problemi nascenti dagli insediamenti, talora temporanei, talora stabili, di queste popolazioni prevalentemente di etnia rom, tradizionalmente dedite al nomadismo".

La proposta di legge intende quindi "vincolare le regioni alla fissazione di precisi parametri igienico-sanitari cui devono conformarsi le aree di sosta attrezzate per i nomadi, affidando ai comuni, anche per il tramite dei competenti servizi delle aziende sanitarie locali, il compito di verificare il puntuale rispetto di tali requisiti. Al fine di rendere effettiva l'osservanza degli standard igienico-sanitari così previsti – viene aggiunto – si dispone espressamente la misura dello sgombero immediato dei campi nomadi che risultino non conformi ai requisiti imposti".

In tal modo, scrivono Polledri e Rivolta, "si ritiene di rispondere concretamente alle esigenze più volte segnalate dalle popolazioni residenti in numerose aree urbane in cui troppo spesso si registrano situazioni di degrado e allarme sociale dovute alle precarie condizioni igieniche e sanitarie in cui versano, purtroppo, molti dei campi nomadi ivi presenti".