Rom e Sinti da tutto il mondo

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Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 10/07/2008 @ 09:14:59, in Kumpanija, visitato 1822 volte)

Da British_Roma

The Independent di domenica 6 luglio 2008
"No blacks, no dogs, no Gypsies"

Le insegne razziste non sono così lontane, dicono i Viaggianti, mentre si uniscono per combattere il pregiudizio e difendere i loro diritti

By Rachel Shields: Zingari e Viaggianti nel Regno Unito si stanno unendo per formare una coalizione nazionale per combattere quello che descrivono come una rapida crescita dei livelli di razzismo e discriminazione.

I leader della più grande organizzazione di Zingari e Viaggianti una riunione che non ha precedenti per la fine del mese con lo scopo di mettere assieme i 300.000 Rom, Zingari Irlandesi Gallesi e Scozzesi ed i Viaggianti del paese in una federazione nazionale.

Due tra le più grandi associazioni di Zingari e Viaggianti - il Gypsy Council ed il Southern England Romany Gypsy and Irish Traveller Network - sono coinvolti nell'iniziativa.

Gli studi negli anni recenti hanno mostrato che Zingari e Viaggianti sperimentano più razzismo di ogni altro gruppo nel Regno Unito, incluso i richiedenti asilo. I più recenti sondaggi Mori sull'argomento rivelano che un terzo dei residenti ammettono di avere pregiudizi contro Zingari e Viaggianti, mentre un rapporto della Commissione Europea pubblicato settimana scorsa dimostra che milioni di persone di origine Rom è tuttora soggetto a discriminazione persistente.

I Viaggianti sono viaggianti, non importa la loro etnia - siamo tutti marginalizzati e incatramati alla stessa spazzola," ha detto Richard Sheridan, presidente del Gypsy Council.

"Non penso che la situazione nel Regno Unito sia cambiata molto dagli anni '60 - i cartelli "No neri, no cani, no Zingari" non sono così lontani.

"Unirci ci farà proseguire - se a bordo siamo di più sarà più facile alzarci per i nostri diritti," ha detto Sheridan.

John Johnson, presidente del Southern England Romany Gypsy and Irish Traveller Network, ha aggiunto: "Vogliamo essere visti come una comunità coesa."

Secondo l'Associazione Medica Britannica, la comunità ha la più bassa aspettativa di vita ed il più alto tasso di mortalità infantile nel Regno Unito.

Gli Zingari nomadici pagano un prezzo particolarmente alto quando si tratta di assistenza sanitaria, dato che l'assenza di un indirizzo permanente rende più difficile la registrazione nel Sistema Sanitario. Vengono anche riportati bassi livelli di scolarizzazione ed alti tassi di analfabetismo tra i bambini Viaggianti, dovuti ad interruzione scolastica e bullismo.

Il British National Party ha affermato nella precedente campagna elettorale che sgombererà i Viaggianti, mentre l'organizzazione Minority Rights Group International riporta che ci sono stati attacchi razzisti contro campi di sosta nel Regno Unito, molti dei quali non sono stati denunciati alla polizia.

"Per la mia esperienza il razzismo contro i Viaggianti è definitivamente peggiorato negli ultimi 40 anni. In alcuni punti d'Europa, questo è dovuto alla caduta del comunismo e al crescere del nazionalismo, ma nel Regno Unito è probabilmente collegato con l'opposizione all'immigrazione," ha detto Grattan Puxon, fondatore del Gypsy Council ed autore di numerosi libri sulla comunità dei Viaggianti, il più recente dei quali è il racconto del 2007 Freeborn Traveller.

"In questo momento stanno succedendo molte cose nella comunità Zingara. L'unificazione ci permetterà un'azione di lobbying più efficace," ha detto.

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Di Fabrizio (del 10/07/2008 @ 08:33:57, in Italia, visitato 1890 volte)

Ricevo da Veniero Granacci

C O M U N I C A T O

La presidenza dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) della Lombardia aderisce all’appello lanciato dall’ANED (Associazione Nazionale ex Deportati) di Roma e di Milano, esprimendo la più ferma riprovazione per il disegno di legge che prevede la schedatura dei Rom e dei Sinti presenti sul territorio italiano, tramite la rilevazione delle impronte digitali.

Il provvedimento si presenta ancora più odioso e inaccettabile, perché rivolto anche ai bambini e a tutti i minori che, finora, anche se privi di documenti, hanno potuto frequentare la scuola pubblica del nostro Paese. Il progetto di schedatura è, oltre tutto, in totale contrasto con la Convenzione internazionale per i Diritti del Fanciullo promulgata nel 1989 dall’ONU e ratificata dallo Stato Italiano.

La presidenza dell’ANPI della Lombardia è grandemente sensibile al problema della sicurezza e della serenità dei cittadini e non è dunque contraria alla individuazione delle persone sorprese a commettere reati, italiani o stranieri che siano, per rendere più difficile la loro reiterazione e più efficace il contrasto alla criminalità. Ma questo non ha nulla a che vedere con la schedatura di due intere comunità, bambini compresi.

Questo è un segno intollerabile di discriminazione e di criminalizzazione PREVENTIVA nei confronti di tutto un popolo, a prescindere dalle responsabilità accertate dei suoi singoli componenti.

Cose di questo genere si sono già viste ed hanno segnato alcuni tra i periodi più bui della storia dell’umanità, da ultimo quello nazifascista.

Chi prova sollievo o indifferenza, perché questa volta non tocca a lui, sbaglia grandemente.

La presidenza dell’ANPI lombarda fa appello alle forze politiche, alle organizzazioni sindacali, alle associazioni, a tutte le cittadine e i cittadini della nostra Regione per una netta condanna del provvedimento.

Nel caso che questo provvedimento venisse approvato, l’intera presidenza regionale dell’ANPI Lombardia chiede di essere schedata insieme ai Rom e ai Sinti.

PRESIDENZA ANPI LOMBARDIA

Angelo Chiesa

Franco Forlani

Tullio Montagna

Isa Ottobelli

Lino Pedroni

Antonio Pizzinato

Ornella Ravaglia


Milano, 9 luglio 2008

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Ricevo dall'Opera Nomadi di Padova

Padova, 3 luglio 2008: La schedatura con il rilevamento delle impronte digitali su base etnica degli adulti va contro la Costituzione Italiana, (in particolare vìola gli artt. 2, 3 e 6), contro la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (in particolare artt. 1,3,7) e quella dei minori di 18 anni non tiene conto di alcuni principi fondamentali della Convenzione Internazionale dei diritti del Fanciullo ratificata dall’Italia nel 1991, in particolare vìola gli artt. 2 e 3 comma 1. Inoltre, più volte il Ministro Maroni ha dichiarato che il provvedimento è in linea con il regolamento della Comunità Europea n° 380\2008 che prevede l’identificazione biometrica di adulti e   bambini dai sei anni in su. In realtà tale regolamento ha lo scopo di identificare le persone di paesi terzi, al fine di rilasciare il permesso di soggiorno e impedire l’uso fraudolento di tale documento (considerazioni 3 e 7 del  Regolamento). L’utilizzo di questi metodi non riguarda il censimento né, tanto meno, garantisce la protezione dal degrado e neppure incentiva la  scolarizzazione dei minori. Quindi le misure previste dal Ministro Maroni sarebbero compatibili con la normativa europea solo nel caso in cui si intendesse dare il permesso di soggiorno agli individui schedati.

Il rilevamento delle impronte è un atto di violenza e di razzismo perpetrato nei confronti degli adulti e dei bambini che ci riporta al fascismo. Il governo si sta accanendo contro i Rom e i Sinti pretendendo di schedare tutti compresi gli italiani ormai da decenni. Domani, seguendo la stessa logica razzista, il governo potrebbe allargare la schedatura a tutti i bambini gagè perché molti di essi, presenti nel territorio italiano, verrebbero ritenuti in pericolo e a rischio di devianza, perché, ad esempio, figli di camorristi e-o di di mafiosi. Ciò che invece dovrebbe essere attuato è un’indagine conoscitiva qualitativa e quantitativa, mantenendo l’anonimato, dei Rom e dei Sinti presenti nel territorio, un progetto sociale per  permettere di conoscere soprattutto il numero dei bambini che evadono l’obbligo scolastico e, in base a questo, poter avviare progetti di integrazione e scolarizzazione. Per anni in tutto il territorio italiano, nessun governo - (tranne durante il breve periodo del governo Prodi) - si è mai occupato seriamente dei piccoli rom e sinti : bambini fantasma senza nessun diritto, soprattutto per ciò che riguarda la salute e l’istruzione.  Ora ci si accanisce contro di loro con misure repressive senza invece impegnare risorse economiche e finanziarie per progetti di scolarizzazione e per favorire le famiglie ad abitare in condizioni dignitose, ad uscire dai campi nomadi e avere accesso alle risorse, superando la logica assistenziale a cui da sempre sono stati abituate.

Una situazione, quella dei campi nomadi, innaturale per molti Rom e Sinti, che ha portato ad enormi sperperi di denaro pubblico, dato anche alle associazioni, per la gestione dei mega ghetti/campi nomadi che non hanno mai permesso e che non permetteranno mai a queste persone di realizzare un percorso autonomo e responsabile che li metta in condizione di divenire cittadini attivi con tutti i diritti e i doveri che ciò comporta. Non c’è mai stata la volontà politica di puntare sull’accoglienza di una popolazione che rappresenta lo 0,3 % del totale dei residenti e si preferisce usare metodi repressivi.  Un disegno politico che, per distogliere la popolazione dal disagio quotidiano provocato da problematiche veramente gravi, quale quello dell’aumento esponenziale del costo della vita (stipendi, pensioni, casa, ambiente….), si ripropone, con un’operazione di carattere ideologico, facendo diventare i Rom e i Sinti il capro espiatorio del malessere diffuso. E perché proprio contro Rom e Sinti? perché da sempre sono stati discriminati, da sempre sono stati vittime del razzismo soprattutto durante la seconda guerra mondiale, eliminati nei campi di sterminio dai nazisti, assieme agli ebrei ed agli antifascisti, pur essendo essi l’unico popolo ad essere contrario da sempre alla guerra tanto da venir oggi proposti  da alcuni intellettuali per il premio Nobel per la pace.

Sappiamo tutti che nessuno nasce con il pregiudizio - (questo viene invero trasmesso da padre in figlio) -, e che alla sua base sta soprattutto la mancanza di conoscenza; esso può ridursi solo col buon senso ed anche, e soprattutto, con la volontà politica, con messaggi istituzionali forti che permettano alla società maggioritaria una conoscenza più approfondita di quelli che vengono presentati come diversi : ebrei, rom, musulmani, e lo straniero in genere.

Riguardo i recenti fatti di Verona, ribadiamo la condanna contro chiunque sfrutti i deboli: bambini, donne.  Chi agisce in questo modo si pone contro la legge e va perseguito sia esso rom/sinto o gagè, italiano o meno; i bambini devono essere salvati da ogni situazione di sfruttamento, non solo economico ma anche sessuale da parte di chiunque.

Prime iniziative a seguito dell’appello

Venerdì 11 luglio conferenza stampa degli aderenti all’appello presso “Sala Gruppi” Comune di Padova ore 13.00.

Sabato 12 luglio alle ore 12.00 Sit-in davanti alla Prefettura di Padova in cui si inviteranno i cittadini democratici a lasciare le impronte digitali in risposta al succitato decreto Maroni ed in oltre si distribuirà materiale informativo sul tema dell’integrazione;

Opera Nomadi di Padova

inviate la vostra adesione a questo indirizzo di posta elettronica:

operanomadipd@yahoo.it - operanomadi.padova@tiscali.it

oppure inviando un commento sui blog:

Opera Nomadi Padova

Romano Lil

Grazie a tutti.

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Di Fabrizio (del 09/07/2008 @ 20:07:21, in Regole, visitato 1575 volte)

Da CronacaQui

Il provvedimento è in relazione allo sgombero del campo comunale di via Impastato

MILANO 08/07/2008 - Depositato presso il Tribunale di Milano il primo ricorso contro il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che ha dichiarato lo stato di emergenza in Lombardia in relazione agli insediamenti di comunità nomadi e contro l'ordinanza che ha conferito poteri straordinari al prefetto Gian Valerio Lombardi.

Il ricorso è stato depositato oggi dagli avvocati Ada Lucia De Cesaris, Stefano Nespor, Valeria Sergi, Laura Hoesch, Achille Cutrera, Salvatore Morvillo e Alberto Guariso in relazione al controllo svolto il 6 giugno scorso da circa settanta tra agenti di polizia e vigili nel campo comunale di via Giuseppe Impastato 7 dove dal 2005 risiede una famiglia di italiani, sottolineano i legali, composta da 35 persone il cui esponente più anziano è Goffredo Bezzecchi, sposato con Antonija Hudorovich, entrambi invalidi civili.

I legali spiegano che gli agenti si sono presentati con vari mezzi blindati al campo, svegliando di soprassalto i residenti senza tener conto della presenza bambini, e che per oltre due ore hanno perquisito e fotografato le loro abitazioni. Peggio, li hanno "schedati" secondo l'espressione utilizzata dagli stessi operanti, fotografando i loro documenti di identità perché appartenenti all'etnia sinti. Durante il controllo il domicilio dei residenti è stato violato e a tutti è stato impedito di lasciare le abitazioni.

Per andare a lavoro o a scuola, hanno dovuto attendere di essere schedati e le apposite autorizzazioni. Ora, secondo il pool di legali, la schedatura, la violazione del domicilio e il comportamento tenuto dai funzionari costituiscono una gravissima discriminazione. Di più, sono stati posti in essere in violazione di disposizioni interne di rango costituzionale e ordinario, di norme vincolanti dell'Unione europea e di norme di diritto internazionale.

Di qui il ricorso contro il ministero dell'Interno, nella persona del ministro Roberto Maroni; la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nella persona di Silvio Berlusconi, il Prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi; il Questore di Milano, Vincenzo Indolfi; e il Comune di Milano. Nello specifico si ricorre contro il decreto con cui il 21 maggio scorso è stato dichiarato lo stato di emergenza fino al 31 maggio 2009 "in relazione agli insediamenti di comunità nomadi nel territorio delle regioni Campania, Lazio e Lombardia" e contro l'ordinanza del 30 maggio successivo con cui il presidente del Consiglio dei ministri, "considerata la situazione di estrema criticità determinatasi nel territorio della Regione Lombardia a causa della presenza di numerosi cittadini extracomunitari irregolari e nomadi che si sono stabilmente insediati nelle aree urbane", ha nominato il prefetto di Milano Commissario delegato per la realizzazione di tutti gli interventi necessari al superamento dello stato di emergenza.

Tra i poteri speciali figura il "monitoraggio dei campi autorizzati in cui sono presenti comunità nomadi e all'individuazione degli insediamenti abusivi", nonché "l'identificazione e censimento delle persone, anche minori di età e dei nuclei familiari presenti nei luoghi" attraverso rilievi segnaletici. Per i legali questi due provvedimenti sollevano numerosi profili di illegittimità. E comunque sono stati illegittimamente applicati alla vicenda in esame perché la famiglia "controllata" è composta da cittadini italiani stabilmente residenti a Milano fin dagli anni Settanta e quindi né extracomunitari né nomadi.

Anzi, Bezzecchi è un italiano decorato con la medaglia d'oro al valore civile dopo essere stato deportato nel 1942 all'età di 4 anni nel campo di concentramento di Tussicia (Abruzzo) in base alle leggi razziali del 1938 perché di etnia sinti. In punto di diritto, si ravvisa dunque una violazione del principio di parità di trattamento con l'assenza di qualsiasi discriminazione a causa della razza o dell'origine etnica.

Nel caso di specie l'elemento ritenuto più gravemente discriminatorio è la "schedatura" in assenza di fatti rilevanti per l'ordine pubblico ma determinata esclusivamente dalla appartenenza dei ricorrenti a una determinata etnia. I legali ricordano che i sinti costituiscono una minoranza nazionale, trattandosi di cittadini italiani residenti in Italia.

Per questo chiedono al giudice di ordinare alle amministrazioni citate di astenersi dal formare schede di cittadini italiani predisposte per etnia o razza e di distruggere quelle già fatte; di dichiarare che il comportamento tenuto dagli agenti integra una condotta discriminatoria, di condannare le amministrazioni per i danno cagionati e di pubblicare il provvedimento su tre quotidiani nazionali.

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Di Sucar Drom (del 09/07/2008 @ 11:21:31, in blog, visitato 1879 volte)

Il valzer della paura
Anche se il silenzio è vasto, sulle misure di sicurezza adottate in fretta da Berlusconi, c’è stato chi ha provato sgomento grande, apprendendo che il ministro dell’Interno Maroni aveva messo all’ordine del giorno, come provvedim...

Padova, appello a tutte le forze democratiche, alle associazioni e ai cittadini
La schedatura con il rilevamento delle impronte digitali su base etnica degli adulti va contro la Costituzione Italiana, (in particolare viola gli artt. 2, 3 e 6), contro la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (in particolare artt. 1,3,7) e...

Un Paese fantozziano...
Il ragionier Ugo Fantozzi svolta a destra? ‘’No, resta qualunquista e soprattutto profondamente realista. Attende i provvedimenti promessi da Berlusconi, per avere in tasca più soldi alla fine del mese’’. Lo scrive il ‘Secolo d’Italia’ oggi in edicola...

Prendetevi le nostre impronte. Non toccate i bambini e le bambine rom e sinti
I radicali invitano parlamentari e dirigenti del PD a partecipare alla manifestazione “Prendetevi le nostre impronte. Non toccate i bambini e le bambine rom e sinti”, in programma domani a Roma, dalle 17 alle 20, in Piazza Esquilino...

Il cardinale Piovanelli: il frutto della paura
Eminenza, secondo lei chi è stato il più grande antirazzista della storia? "Che domanda: Gesù Cristo. Basta sfogliare il Vangelo. Amatevi gli uni agli altri. Tutti erano uguali ai suoi occhi". Essere ra...

Milano, un invito per tutti
I Sinti italiani, insieme alle associazioni Sucar Drom e Nevo Drom, manifesteranno, domani 7 luglio dalle ore 14.00, in piazza San Babila per chiedere l’immediata revoca dell’Ordinanza n. 3677. I Sinti italiani invitano tutti i cittadini, i politici, gli intellettuali, i religiosi e la società civile a partecipare per riaffermare i valori sanciti dalla Costituzione italiana...

La voce dei Vescovi
Mentre il governo tira dritto sulla linea della “tolleranza zero” in materia di immigrazione clandestina e “sicurezza” – da ultimo è arrivato l’annuncio della “schedatura etnica” con impronte digitali per tutti i rom, mino...

Impronte, il Times chiede a Berlusconi di fermarsi
Il Times ha chiesto ieri al governo Berlusconi di rinunciare alla presa delle impronte digitali ai rom: secondo il quotidiano britannico si tratta di un proge...

Roma, il Prefetto Mosca interpreta la "schedatura"
Potrebbe partire dalla Magliana il censimento dei rom, dal campo irregolare di via Luigi Ercole Morselli, nel XV Municipio, con una cinquantina di romeni. La notizia è una indiscrezione trapela...

Napoli, ancora fiamme e razzismo
Hanno osato varcare il confine, sono tornati sui loro passi. E la reazione è stata immediata e violenta. Fuoco per cacciarli via. Di nuovo. Un'altra volta. Ponticelli brucia. Un gruppo di trenta rom - due uomini, un manipolo di donne e quindici bambini - da qualche giorno ha riaperto...

Napoli, la schedatura! ...

Allora schedateci tutti!
Onorevole Ministro Maroni, chi Le scrive si fa portavoce della protesta di Insegnanti che sono accomunati da una esperienza didattica speciale e quanto mai significativa: infatti moltissime scuole molisane hanno avuto...

L’Unicef per qualche denaro si svende ai razzisti
L’Unicef che non è mai intervenuta sulla questione rom e sinta nel nostro Paese ma improvvisamente diventa consulente del Governo italiano. Il Presidente dell’Unicef, dopo aver incontrato il Ministro Maroni, ha un’illumin...

Bologna, no alle ordinanze di Berlusconi
Il Consiglio comunale di Bologna, vista l’ordinanza ministeriale che consente l’identificazione dei bambini Rom “che - dice una nota - viola ogni diritto di uguaglianza dei bambini e degli adolescenti e introduce una grave discriminazione basata unicamente sull’etnia e l’ident...

Rom e Sinti, il silenzio dell'Unione europea
La Commissione Europea ha deciso di inviare alle autorità italiane una richiesta di “ulteriori informazioni” in merito alle misure assunte dal governo nei confronti dei rom...

Saronno (VA), appello contro la "schedatura"
In questi giorni molti saronnesi avranno sentito o letto che il Ministro Maroni intende “censire” tutti i Sinti e i Rom che abitano nei “campi nomadi”. Nell’opinione pubblica si è diffusa la percezione che questa sia solo una proposta, non è così...

Andrea Bertol, u baro rom
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Roma, no a schedature in via Candoni
"I provvedimenti su base razziale sono inaccettabili". Lo ha detto l'assessore regionale alla Cultura del Lazio, Giulia Rodano (in foto), intervenendo questa mattina durante una 'riunione straordinaria' delle autorità local...

Nuove vittime e vecchi razzismi
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Meglio Maroni o Alemanno? Meglio fascisti su Marte...
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Continua anche oggi al Parlamento europeo a Strasburgo la guerra italiana fra i due fronti contrapposti del centro destra e del centro sinistra di quello che il governo chiama 'censimento' dei campi nomadi a Roma, Napol...

Milano, denunciato il Governo italiano
Depositato presso il Tribunale di Milano il primo ricorso contro il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che ha dichiarato lo stato di emergenza in Lombardia in relazione agli insediamenti di comunità nomadi e contro...

Ue, l'Italia si fermi, per il momento...
L'Italia non proceda alla raccolta delle impronte digitali dei rom, inclusi i minori, e all'uso di quelle già raccolte, "in attesa della prossima valutazione annunciata dalla Commissione Ue delle misure previste perché questo costituirebbe chiaramente un atto di discriminazione basato sulla r...

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Di Fabrizio (del 09/07/2008 @ 10:43:15, in Italia, visitato 1527 volte)

Ricevo da Andrea

Nell'Italia del 2008, il ministro degli Interni ordina alla polizia di sfondare le porte delle case e tirare giù dai letti uomini, donne e bambini per allinearli contro i muri, fotografarli e prender loro le impronte digitali.

A chi dice che tutto questo ricorda anni oscuri, il ministro risponde che schedare un'intera popolazione è normale se serve a proteggerla da se stessa, perché evidentemente pensa ad una popolazione geneticamente criminale.

Al cospetto di tanta imperturbabile razionalità indignarsi non basta: occorre riuscire a fermare le schedature di massa, per impedire che il nostro futuro ci riservi gli stessi incubi di quel passato che tutti abbiamo giurato di non voler rivivere mai più.

Venerdì 11 luglio
Largo Saluzzo - San Salvario

Dalle 17,30
Presidio di fronte alla sede della Lega Nord:
«No alle schedature di massa!»

Ore 19
Aperitivo e buffet in piazza.

Dalle 20,30
Assemblea pubblica:
«Opporsi alle schedature di massa è possibile.»
Interverrà l'avvocato Simone Bisacca, con una relazione sul tema: «Cavie umane. Le impronte dei minori Rom come esperimento di controllo sociale generalizzato.»

A seguire, proiezione.
Lo Sterminio nazista degli Zingari.
Alcuni brani tratti dal documentario «A forza di essere vento».

In caso di pioggia – dopo il presidio in largo Saluzzo – ci si trasferisce in piazza Madama Cristina

A cura dell'Assemblea antirazzista di Torino

Per info:
assembleaantirazzistatorino@autistici.org
338 6594361

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Di Fabrizio (del 09/07/2008 @ 09:50:52, in media, visitato 1688 volte)

Cari Amici!

Vi prego di visitare il sito promozionale http://www.trikkan.netfirms.com/ dell'edizione finale di PURANO MANUSH.

Grazie!

Suresh Kumar Pillai
Diaspora Cultural Programme
Indira Gandhi National Center for the Arts
CV Mess, Janpath, Ne wDelhi 110001
Tel: 91 11 2338602, Fax: 23388280
Mobile: 91 9910357997
Alt Email: diaspora@ignca.org 
http://www.ignca.gov.in/

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Di Fabrizio (del 09/07/2008 @ 08:46:19, in Europa, visitato 1451 volte)

Da Roma_Benelux

La Commissione Europea preconizza un'azione comune contro l'esclusione dei Rom

Reference: IP/08/1072 Date: 02/07/2008 - IP/08/1072 - Bruxelles, 2 luglio 2008

Milioni di Europei di origine rom sono oggetto di una discriminazione persistente - tanto individuale che istituzionale - e di un'esclusione sociale di grande ampiezza, afferma la Commissione Europea in un nuovo rapporto pubblicato oggi. Sono in atto gli attrezzi per migliorare questa situazione, ma occorre che l'Unione Europea (UE), gli Stati membri e la società civile uniscano le loro forze in vista di un coordinamento efficace dei loro sforzi. Il rapporto presentato in questi giorni costituisce una risposta alla domanda formulata dai dirigenti UE nel dicembre 2007, che metteva sotto esame le politiche e gli strumenti esistenti nella UE per migliorare l'inclusione dei Rom.

"I cittadini rom formano una delle principali minoranze etniche delle UE. Troppo spesso, tuttavia, sono i dimenticati d'Europa", ha dichiarato Vladimír Spidla, commissario europeo per le pari opportunità, prima di aggiungere: "Subiscono una discriminazione persistente ed un'esclusione sociale di grande ampiezza. L'Unione ed i suoi Stati membri condividono la responsabilità di mettere fine a questa situazione. Gli attrezzi necessari esistono - sta a noi utilizzarli più efficacemente."

Secondo il 77% degli Europei, i Rom sono svantaggiati nella società, alla stregua dei portatori di handicap (79%).

Nella relazione, si conclude con "l'esistenza di un insieme solido di strumenti legislativi, finanziari e di coordinamento delle politiche ed all'aumentato ricorso a questi strumenti, di cui l'applicazione negli Stati membri resta tuttavia lacunosa. I Fondi strutturali europei - tra cui i Fondi sociali europei (FSE) - e gli strumenti di preadesione giocano un ruolo cruciale per vincere l'esclusione. Così, tra il 2000 ed il 2006, 275 milioni di euro provenienti dal FSE sono stati consacrati a progetti specialmente destinati ai Rom, un miliardo supplementare di euro è andato a gruppi vulnerabili, tra cui i Rom. In questa materia, la riuscita dipende da un coordinamento forte ed efficace e dalla piena partecipazione della società civile all'elaborazione, all'esecuzione ed al controllo dell'azione comunitaria.

I precisi poteri conferiti alla UE in materia di lotta contro la discriminazione hanno permesso di legiferare (direttiva 2000/43/CE in materia di uguaglianza di trattamento senza distinzione di razza od origine etnica) e di assicurare la trasposizione corretta del diritto comunitario. La maggior parte delle materie essenziali per l'integrazione dei Rom sollevano tuttavia in primo luogo la competenza degli Stati membri (scolarizzazione, lavoro, integrazione sociale, per esempio). In questi campi, l'Unione può solamente coordinare le politiche degli Stati membri e sostenere la loro applicazione, in mezzo, tra gli altri, dei Fondi strutturali.

La relazione è dedicata all'esame degli strumenti - la legislazione, la politica di coesione e le azioni di lotta contro la discriminazione (informazione, sensibilizzazione, cooperazione con la società civile) - ed i settori d'azione più importanti per l'integrazione dei Rom: impiego, integrazione sociale, scolarizzazione, sanità pubblica, allargamento e l'uguaglianza tra uomini e donne. Bilancio degli strumenti e delle politiche esistenti, questo documento ha ugualmente permesso di rilevare una serie di insegnamenti permettendo un'utilizzazione più efficace del quadro attuale.

Completa la nuova strategia di lotta contro la discriminazione elaborata dalla Commissione nel prolungamento dell'Anno europeo per le pari opportunità per tutti (2007) ed esposta in una comunicazione adottata ugualmente oggi (IP/08/1071). Questi due documenti saranno esaminati in occasione del vertice europeo sui Rom che si terrà a Bruxelles il 16 settembre 2008.

IP/08/1070: La Commissione propone un ordine del giorno rinnovato per dare ai cittadini gli strumenti e l'aiuto di cui hanno bisogno nell'Europa del XXI secolo.

MEMO/08/462

Documento di lavoro dei servizi della Commissione: gli strumenti e le politiche comunitarie in favore dell'integrazione dei Rom

http://ec.europa.eu/social/BlobServlet?docId=481&langId=fr
Communicazione: "Non-discriminazione e pari opportunità: un impegno rinnovato"

http://ec.europa.eu/social/BlobServlet?docId=486&langId=fr
Per informazioni più ampie, consultare i seguenti documenti:

Eurobarometro speciale n° 296, La discriminazione nell'Unione Europea
http://ec.europa.eu/public_opinion/archives/eb_special_en.htm

Flash Eurobarometro n° 232:
http://ec.europa.eu/public_opinion/flash/fl_232_fr.pdf

Sito della Commissione Europea dedicato ai Rom:
http://ec.europa.eu/employment_social/fundamental_rights/roma/index_fr.htm

Video comunicati stampa dedicati alla discriminazione fondata sull'handicap ed i Rom
http://ec.europa.eu/avservices/video/video_prod_fr.cfm?type=detail&prodid=6383&src=1
http://ec.europa.eu/avservices/video/video_prod_fr.cfm?type=detail&prodid=6384&src=1
 

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Di Fabrizio (del 08/07/2008 @ 19:46:54, in Italia, visitato 1487 volte)

Comunicato stampa di Luciano Muhlbauer

Apprendiamo dalle agenzie di stampa che la Lega Nord ha oggi depositato in Consiglio regionale un progetto di legge teso ad abrogare interamente la legge regionale n. 77 del 1989 “Azione regionale per la tutela delle popolazioni appartenenti alle etnie tradizionalmente nomadi e seminomadi”, senza peraltro avanzare una proposta alternativa.

Leggiamo poi con stupore che la Lega accusa la legge di aver “fallito ogni obiettivo di integrazione” e di essere “rimasta praticamente sulla carta”. Beninteso, su quest’ultima considerazione siamo totalmente d’accordo. Peccato però che la Lega si dimentichi di dire perché la legge è inapplicata da lunghi anni.
Infatti, da tempo immemorabile e almeno due volte l’anno, in occasione delle sedute consiliari dedicate al bilancio e all’assestamento di bilancio, Rifondazione Comunista e gran parte delle opposizioni presentano regolarmente lo stesso ordine del giorno che chiede di rifinanziare la legge n. 77. E con altrettanta regolarità la maggioranza di centrodestra che governa la Lombardia vota contro, spesso con l’aggiunta di proclami tipo “neanche un euro per gli zingari”.

In altre parole, l’applicazione di una legge regionale pienamente vigente è boicottata dagli stessi partiti che governano la Regione, cioè Forza Italia, Udc, An e Lega, e così da lunghi anni il bilancio non stanzia nemmeno un singolo euro, con l’ovvia conseguenza che i Comuni non hanno mai ricevuto i fondi che la legge regionale prevede.

Ma Lega ha fatto anche di meglio. Proprio alcuni mesi fa, l’assessore leghista Boni aveva inserito surrettiziamente nell’ultimo pacchetto di modifica della legge regionale sul governo del territorio l’abrogazione dell’articolo 3 della legge n. 77, che con l’urbanistica c’entra un fico secco. E l’articolo poi abrogato era proprio quello che prevedeva cosucce come l’obbligo di favorire la “sedentarizzazione dei nomadi”, di “evitare qualsiasi forma di emarginazione urbanistica” e di “facilitare l’accesso ai servizi e la partecipazione dei nomadi alla vita sociale”. Insomma, parlava di inclusione e integrazione.
Complimenti! Prima si impedisce l’applicazione della legge e poi la si vuole cancellare del tutto perché non funziona, dicendo che è colpa dei rom che non vogliono integrarsi.

Siamo davvero nauseati di fronte a questo gioco delle tre carte sulla pelle delle persone, di cui la Lega è ormai diventata maestra. E auspichiamo con tutto il cuore che questa volta anche il Pd regionale trovi la lungimiranza di battersi insieme a noi contro questo festival dell’ipocrisia e della menzogna, rinunciando una volta per tutte a praticare la rincorsa del peggio alla maniera di Penati.

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Di Fabrizio (del 08/07/2008 @ 14:25:25, in Italia, visitato 2442 volte)

Ricevo da Maria Grazia Dicati

Lettera Aperta
Signor Presidente della Repubblica
Giorgio NAPOLITANO
Palazzo Quirinale
00187 Roma

Eccellentissimo Signor Presidente,

Mia figlia Mirka è nata in Italia tre anni fa. Tra qualche settimana, come a tutti gli altri bambini e bambine rom e sinti le verranno prese le impronte digitali. Lo farà lo Stato italiano, in maniera preventiva perché, secondo questa disposizione, lei per ragioni biologiche è una futura potenziale delinquente. Ha soltanto tre anni, e scelgo di astenermi del sottolineare il dato relativo alla nostra nazionalità, dato del tutto irrilevante, visto che si tratta di una schedatura “etnica” che evoca le pagine più triste del novecento europeo.

Chi di noi riesce a trovare un'occupazione, lo fa al prezzo di dover nascondere la propria identità, la propria storia. Mantenere un posto di lavoro o trovare un appartamento in affitto ci impone la rinuncia a ciò che intrinsecamente siamo, al costo di mortificare all'infinito la nostra dignità. Ci umilia e ci fa vergognare davanti ai nostri figli e alle nostre figlie.

Gli strumenti normativi sono dei punti arrivo che creano effetti materiali a volte devastanti. La responsabilità della politica sta nel non risparmiare sforzi nel dare risposte a ciò che il cosiddetto “popolo” invoca a gran voce: la sicurezza. Ma parliamo di un popolo vittimizzato più dai discorsi e della costruzione e uso politico della paura. Identificare un intero gruppo come la minaccia al quieto vivere degli “indifesi cittadini”, può dare consenso politico; ma allo stesso tempo ci fa tornare indietro nella storia, disumanizza i popoli stigmatizzati fino a legittimare qualsiasi forma e strumento di umiliazione, aggressione e violenza.

L'amplificazione mediatica dei nostri difetti o supposti tali, dei cattivi comportamenti di alcuni di noi, sono il pretesto per la demonizzazione, figlia dei peggiori istinti dei cittadini e le cittadine che così si sentono sotto assedio. Il fatto che un telegiornale scelga di utilizzare i primi tre servizi di un'edizione pomeridiana per illustrare le nostre malefatte, rappresenta soltanto un esempio.

Il pogrom di Ponticelli, le aggressioni quotidiane da parte di cittadini aizzati politicamente contro di noi, potrebbero non essere che il preludio di qualcosa di molto peggiore. Tuttavia, sono il razzismo istituzionale, le schedature “etniche”, gli sgomberi generalizzati, le sistematiche discriminazioni della nostra gente, il vero obbrobrio che ci calpesta ogni giorno e che giustifica le più incontrollabili reazioni da parte principalmente degli esclusi, dei penultimi della società, portati a vedere in noi la causa delle mancate risposte dello Stato ai loro bisogni.

Signor Presidente, cosa dovrei dire alla mia piccola? che sarà schedata perché è della “etnia” sbagliata? Diremo ai nostri figli che continuiamo a essere puniti perché viviamo con i topi? Perché siamo ai margini dei diritti?

Sono un pastore evangelico, che vede in ogni persona, come ci insegna La Bibbia, l'immagine di Dio. Forse che qualcuno ha meno l'immagine del Signore di qualcun altro?

Contiamo con il Suo autorevole intervento per fermare questa barbarie che è causa tanta sofferenza, calpesta i principi costituzionali di uguaglianza e soprattutto, costituisce una vera ferita alla civiltà e al diritto.

La saluto con gran cordialità e fratellanza,

pastore Cesare Levak

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