Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Da British_Roma
The Independent di domenica 6 luglio 2008 "No blacks, no dogs, no Gypsies"
Le insegne razziste non sono così lontane, dicono i Viaggianti, mentre si uniscono per combattere il pregiudizio e difendere i loro diritti
By Rachel Shields: Zingari e Viaggianti nel Regno Unito si stanno unendo per formare una coalizione nazionale per combattere quello che descrivono come una rapida crescita dei livelli di razzismo e discriminazione.
I leader della più grande organizzazione di Zingari e Viaggianti una riunione che non ha precedenti per la fine del mese con lo scopo di mettere assieme i 300.000 Rom, Zingari Irlandesi Gallesi e Scozzesi ed i Viaggianti del paese in una federazione nazionale.
Due tra le più grandi associazioni di Zingari e Viaggianti - il Gypsy Council ed il Southern England Romany Gypsy and Irish Traveller Network - sono coinvolti nell'iniziativa.
Gli studi negli anni recenti hanno mostrato che Zingari e Viaggianti sperimentano più razzismo di ogni altro gruppo nel Regno Unito, incluso i richiedenti asilo. I più recenti sondaggi Mori sull'argomento rivelano che un terzo dei residenti ammettono di avere pregiudizi contro Zingari e Viaggianti, mentre un rapporto della Commissione Europea pubblicato settimana scorsa dimostra che milioni di persone di origine Rom è tuttora soggetto a discriminazione persistente.
I Viaggianti sono viaggianti, non importa la loro etnia - siamo tutti marginalizzati e incatramati alla stessa spazzola," ha detto Richard Sheridan, presidente del Gypsy Council.
"Non penso che la situazione nel Regno Unito sia cambiata molto dagli anni '60 - i cartelli "No neri, no cani, no Zingari" non sono così lontani.
"Unirci ci farà proseguire - se a bordo siamo di più sarà più facile alzarci per i nostri diritti," ha detto Sheridan.
John Johnson, presidente del Southern England Romany Gypsy and Irish Traveller Network, ha aggiunto: "Vogliamo essere visti come una comunità coesa."
Secondo l'Associazione Medica Britannica, la comunità ha la più bassa aspettativa di vita ed il più alto tasso di mortalità infantile nel Regno Unito.
Gli Zingari nomadici pagano un prezzo particolarmente alto quando si tratta di assistenza sanitaria, dato che l'assenza di un indirizzo permanente rende più difficile la registrazione nel Sistema Sanitario. Vengono anche riportati bassi livelli di scolarizzazione ed alti tassi di analfabetismo tra i bambini Viaggianti, dovuti ad interruzione scolastica e bullismo.
Il British National Party ha affermato nella precedente campagna elettorale che sgombererà i Viaggianti, mentre l'organizzazione Minority Rights Group International riporta che ci sono stati attacchi razzisti contro campi di sosta nel Regno Unito, molti dei quali non sono stati denunciati alla polizia. "Per la mia esperienza il razzismo contro i Viaggianti è definitivamente peggiorato negli ultimi 40 anni. In alcuni punti d'Europa, questo è dovuto alla caduta del comunismo e al crescere del nazionalismo, ma nel Regno Unito è probabilmente collegato con l'opposizione all'immigrazione," ha detto Grattan Puxon, fondatore del Gypsy Council ed autore di numerosi libri sulla comunità dei Viaggianti, il più recente dei quali è il racconto del 2007 Freeborn Traveller.
"In questo momento stanno succedendo molte cose nella comunità Zingara. L'unificazione ci permetterà un'azione di lobbying più efficace," ha detto.
Di Fabrizio (del 10/07/2008 @ 08:33:57, in Italia, visitato 1890 volte)
Ricevo da Veniero Granacci
C O M U N I C A T O
La presidenza dell’ANPI (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia) della
Lombardia aderisce all’appello lanciato dall’ANED (Associazione Nazionale ex
Deportati) di Roma e di Milano, esprimendo la più ferma riprovazione per il
disegno di legge che prevede la schedatura dei Rom e dei Sinti presenti sul
territorio italiano, tramite la rilevazione delle impronte digitali.
Il provvedimento si presenta ancora più odioso e inaccettabile, perché
rivolto anche ai bambini e a tutti i minori che, finora, anche se privi di
documenti, hanno potuto frequentare la scuola pubblica del nostro Paese. Il
progetto di schedatura è, oltre tutto, in totale contrasto con la Convenzione
internazionale per i Diritti del Fanciullo promulgata nel 1989 dall’ONU e
ratificata dallo Stato Italiano.
La presidenza dell’ANPI della Lombardia è grandemente sensibile al problema
della sicurezza e della serenità dei cittadini e non è dunque contraria alla
individuazione delle persone sorprese a commettere reati, italiani o stranieri
che siano, per rendere più difficile la loro reiterazione e più efficace il
contrasto alla criminalità. Ma questo non ha nulla a che vedere con la
schedatura di due intere comunità, bambini compresi.
Questo è un segno intollerabile di discriminazione e di criminalizzazione
PREVENTIVA nei confronti di tutto un popolo, a prescindere dalle responsabilità
accertate dei suoi singoli componenti.
Cose di questo genere si sono già viste ed hanno segnato alcuni tra i periodi
più bui della storia dell’umanità, da ultimo quello nazifascista.
Chi prova sollievo o indifferenza, perché questa volta non tocca a lui, sbaglia
grandemente.
La presidenza dell’ANPI lombarda fa appello alle forze politiche, alle
organizzazioni sindacali, alle associazioni, a tutte le cittadine e i cittadini
della nostra Regione per una netta condanna del provvedimento.
Nel caso che questo provvedimento venisse approvato, l’intera presidenza
regionale dell’ANPI Lombardia chiede di essere schedata insieme ai Rom e ai
Sinti.
PRESIDENZA ANPI LOMBARDIA
Angelo Chiesa
Franco Forlani
Tullio Montagna
Isa Ottobelli
Lino Pedroni
Antonio Pizzinato
Ornella Ravaglia
Milano, 9 luglio 2008
Di Fabrizio (del 10/07/2008 @ 00:28:39, in Italia, visitato 1613 volte)
Ricevo dall'Opera Nomadi di Padova
Padova, 3 luglio 2008: La schedatura con il rilevamento delle impronte
digitali su base etnica degli adulti va contro la Costituzione Italiana, (in
particolare vìola gli artt. 2, 3 e 6), contro la Dichiarazione Universale dei
Diritti dell’Uomo (in particolare artt. 1,3,7) e quella dei minori di 18 anni
non tiene conto di alcuni principi fondamentali della Convenzione Internazionale
dei diritti del Fanciullo ratificata dall’Italia nel 1991, in particolare vìola
gli artt. 2 e 3 comma 1. Inoltre, più volte il Ministro Maroni ha dichiarato che
il provvedimento è in linea con il regolamento della Comunità Europea n°
380\2008 che prevede l’identificazione biometrica di adulti e bambini dai sei
anni in su. In realtà tale regolamento ha lo scopo di identificare le persone di
paesi terzi, al fine di rilasciare il permesso di soggiorno e impedire l’uso
fraudolento di tale documento (considerazioni 3 e 7 del Regolamento).
L’utilizzo di questi metodi non riguarda il censimento né, tanto meno,
garantisce la protezione dal degrado e neppure incentiva la scolarizzazione dei
minori. Quindi le misure previste dal Ministro Maroni sarebbero compatibili con
la normativa europea solo nel caso in cui si intendesse dare il permesso di
soggiorno agli individui schedati.
Il rilevamento delle impronte è un atto di
violenza e di razzismo perpetrato nei confronti degli adulti e dei bambini che
ci riporta al fascismo. Il governo si sta accanendo contro i Rom e i Sinti
pretendendo di schedare tutti compresi gli italiani ormai da decenni. Domani,
seguendo la stessa logica razzista, il governo potrebbe allargare la schedatura
a tutti i bambini gagè perché molti di essi, presenti nel territorio italiano,
verrebbero ritenuti in pericolo e a rischio di devianza, perché, ad esempio,
figli di camorristi e-o di di mafiosi. Ciò che invece dovrebbe essere attuato è
un’indagine conoscitiva qualitativa e quantitativa, mantenendo l’anonimato,
dei Rom e dei Sinti presenti nel territorio, un progetto sociale per permettere
di conoscere soprattutto il numero dei bambini che evadono l’obbligo scolastico
e, in base a questo, poter avviare progetti di integrazione e scolarizzazione.
Per anni in tutto il territorio italiano, nessun governo - (tranne durante il
breve periodo del governo Prodi) - si è mai occupato seriamente dei piccoli rom
e sinti : bambini fantasma senza nessun diritto, soprattutto per ciò che
riguarda la salute e l’istruzione. Ora ci si accanisce contro di loro con
misure repressive senza invece impegnare risorse economiche e finanziarie per
progetti di scolarizzazione e per favorire le famiglie ad abitare in condizioni
dignitose, ad uscire dai campi nomadi e avere accesso alle risorse, superando la
logica assistenziale a cui da sempre sono stati abituate.
Una situazione, quella dei campi nomadi,
innaturale per molti Rom e Sinti, che ha portato ad enormi sperperi di denaro
pubblico, dato anche alle associazioni, per la gestione dei mega ghetti/campi
nomadi che non hanno mai permesso e che non permetteranno mai a queste persone
di realizzare un percorso autonomo e responsabile che li metta in condizione di
divenire cittadini attivi con tutti i diritti e i doveri che ciò comporta. Non
c’è mai stata la volontà politica di puntare sull’accoglienza di una popolazione
che rappresenta lo 0,3 % del totale dei residenti e si preferisce usare metodi
repressivi. Un disegno politico che, per distogliere la popolazione dal disagio
quotidiano provocato da problematiche veramente gravi, quale quello dell’aumento
esponenziale del costo della vita (stipendi, pensioni, casa, ambiente….), si
ripropone, con un’operazione di carattere ideologico, facendo diventare i Rom e
i Sinti il capro espiatorio del malessere diffuso. E perché proprio contro Rom e
Sinti? perché da sempre sono stati discriminati, da sempre sono stati vittime
del razzismo soprattutto durante la seconda guerra mondiale, eliminati nei campi
di sterminio dai nazisti, assieme agli ebrei ed agli antifascisti, pur essendo
essi l’unico popolo ad essere contrario da sempre alla guerra tanto da venir
oggi proposti da alcuni intellettuali per il premio Nobel per la pace.
Sappiamo tutti che nessuno
nasce con il pregiudizio - (questo viene invero trasmesso da padre in figlio) -,
e che alla sua base sta soprattutto la mancanza di conoscenza; esso può ridursi
solo col buon senso ed anche, e soprattutto, con la volontà politica, con
messaggi istituzionali forti che permettano alla società maggioritaria una
conoscenza più approfondita di quelli che vengono presentati come diversi :
ebrei, rom, musulmani, e lo straniero in genere.
Riguardo i recenti fatti di Verona, ribadiamo
la condanna contro chiunque sfrutti i deboli: bambini, donne. Chi agisce
in questo modo si pone contro la legge e va perseguito sia esso rom/sinto o
gagè, italiano o meno; i bambini devono essere salvati da ogni situazione di
sfruttamento, non solo economico ma anche sessuale da parte di chiunque.
Prime iniziative a seguito
dell’appello
Venerdì 11 luglio conferenza stampa degli
aderenti all’appello presso “Sala Gruppi” Comune di Padova ore 13.00.
Sabato 12 luglio alle ore 12.00 Sit-in
davanti alla Prefettura di Padova in cui si inviteranno i cittadini democratici
a lasciare le impronte digitali in risposta al succitato decreto Maroni ed in
oltre si distribuirà materiale informativo sul tema dell’integrazione;
Opera Nomadi di Padova
inviate la vostra adesione a questo indirizzo di
posta elettronica:
operanomadipd@yahoo.it -
operanomadi.padova@tiscali.it
oppure inviando un commento sui blog:
Opera Nomadi Padova
Romano Lil
Grazie a tutti.
Di Fabrizio (del 09/07/2008 @ 20:07:21, in Regole, visitato 1575 volte)
Da
CronacaQui
Il provvedimento è in relazione allo sgombero del campo comunale di via
Impastato
MILANO 08/07/2008 - Depositato presso il Tribunale di Milano il primo ricorso
contro il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che ha dichiarato lo
stato di emergenza in Lombardia in relazione agli insediamenti di comunità
nomadi e contro l'ordinanza che ha conferito poteri straordinari al prefetto
Gian Valerio Lombardi.
Il ricorso è stato depositato oggi dagli avvocati Ada Lucia De Cesaris, Stefano
Nespor, Valeria Sergi, Laura Hoesch, Achille Cutrera, Salvatore Morvillo e
Alberto Guariso in relazione al controllo svolto il 6 giugno scorso da circa
settanta tra agenti di polizia e vigili nel campo comunale
di via Giuseppe Impastato 7 dove dal 2005 risiede una famiglia di italiani,
sottolineano i legali, composta da 35 persone il cui esponente più anziano è
Goffredo Bezzecchi, sposato con Antonija Hudorovich, entrambi invalidi
civili.
I legali spiegano che gli agenti si sono presentati con vari mezzi blindati al
campo, svegliando di soprassalto i residenti senza tener conto della presenza
bambini, e che per oltre due ore hanno perquisito e fotografato le loro
abitazioni. Peggio, li hanno "schedati" secondo l'espressione utilizzata dagli
stessi operanti, fotografando i loro documenti di identità perché appartenenti
all'etnia sinti. Durante il controllo il domicilio dei residenti è stato violato
e a tutti è stato impedito di lasciare le abitazioni.
Per andare a lavoro o a scuola, hanno dovuto attendere di essere schedati e le
apposite autorizzazioni. Ora, secondo il pool di legali, la schedatura, la
violazione del domicilio e il comportamento tenuto dai funzionari costituiscono
una gravissima discriminazione. Di più, sono stati posti in essere in violazione
di disposizioni interne di rango costituzionale e ordinario, di norme vincolanti
dell'Unione europea e di norme di diritto internazionale.
Di qui il ricorso contro il ministero dell'Interno, nella persona del ministro
Roberto Maroni; la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nella persona di
Silvio Berlusconi, il Prefetto di Milano, Gian Valerio Lombardi; il Questore di
Milano, Vincenzo Indolfi; e il Comune di Milano. Nello specifico si ricorre
contro il decreto con cui il 21 maggio scorso è stato dichiarato lo stato di
emergenza fino al 31 maggio 2009 "in relazione agli insediamenti di comunità
nomadi nel territorio delle regioni Campania, Lazio e Lombardia" e contro
l'ordinanza del 30 maggio successivo con cui il presidente del Consiglio dei
ministri, "considerata la situazione di estrema criticità determinatasi nel
territorio della Regione Lombardia a causa della presenza di numerosi cittadini
extracomunitari irregolari e nomadi che si sono stabilmente insediati nelle aree
urbane", ha nominato il prefetto di Milano Commissario delegato per la
realizzazione di tutti gli interventi necessari al superamento dello stato di
emergenza.
Tra i poteri speciali figura il "monitoraggio dei campi autorizzati in cui sono
presenti comunità nomadi e all'individuazione degli insediamenti abusivi",
nonché "l'identificazione e censimento delle persone, anche minori di età e dei
nuclei familiari presenti nei luoghi" attraverso rilievi segnaletici. Per i
legali questi due provvedimenti sollevano numerosi profili di illegittimità. E
comunque sono stati illegittimamente applicati alla vicenda in esame perché la
famiglia "controllata" è composta da cittadini italiani stabilmente residenti a
Milano fin dagli anni Settanta e quindi né extracomunitari né nomadi.
Anzi, Bezzecchi è un italiano decorato con la medaglia d'oro al valore civile
dopo essere stato deportato nel 1942 all'età di 4 anni nel campo di
concentramento di Tussicia (Abruzzo) in base alle leggi razziali del 1938 perché
di etnia sinti. In punto di diritto, si ravvisa dunque una violazione del
principio di parità di trattamento con l'assenza di qualsiasi discriminazione a
causa della razza o dell'origine etnica.
Nel caso di specie l'elemento ritenuto più gravemente discriminatorio è la
"schedatura" in assenza di fatti rilevanti per l'ordine pubblico ma determinata
esclusivamente dalla appartenenza dei ricorrenti a una determinata etnia. I
legali ricordano che i sinti costituiscono una minoranza nazionale, trattandosi
di cittadini italiani residenti in Italia.
Per questo chiedono al giudice di ordinare alle amministrazioni citate di
astenersi dal formare schede di cittadini italiani predisposte per etnia o razza
e di distruggere quelle già fatte; di dichiarare che il comportamento tenuto
dagli agenti integra una condotta discriminatoria, di condannare le
amministrazioni per i danno cagionati e di pubblicare il provvedimento su tre
quotidiani nazionali.
Di Sucar Drom (del 09/07/2008 @ 11:21:31, in blog, visitato 1879 volte)
Il valzer della paura
Anche se il silenzio è vasto, sulle misure di sicurezza adottate in fretta da
Berlusconi, c’è stato chi ha provato sgomento grande, apprendendo che il
ministro dell’Interno Maroni aveva messo all’ordine del giorno, come provvedim...
Padova, appello a tutte le forze democratiche, alle associazioni e ai cittadini
La schedatura con il rilevamento delle impronte digitali su base etnica degli
adulti va contro la Costituzione Italiana, (in particolare viola gli artt. 2, 3
e 6), contro la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (in particolare
artt. 1,3,7) e...
Un Paese fantozziano...
Il ragionier Ugo Fantozzi svolta a destra? ‘’No, resta qualunquista e
soprattutto profondamente realista. Attende i provvedimenti promessi da
Berlusconi, per avere in tasca più soldi alla fine del mese’’. Lo scrive il
‘Secolo d’Italia’ oggi in edicola...
Prendetevi le nostre impronte. Non toccate i bambini e le bambine rom e sinti
I radicali invitano parlamentari e dirigenti del PD a partecipare alla
manifestazione “Prendetevi le nostre impronte. Non toccate i bambini e le
bambine rom e sinti”, in programma domani a Roma, dalle 17 alle 20, in Piazza
Esquilino...
Il cardinale Piovanelli: il frutto della paura
Eminenza, secondo lei chi è stato il più grande antirazzista della storia? "Che
domanda: Gesù Cristo. Basta sfogliare il Vangelo. Amatevi gli uni agli altri.
Tutti erano uguali ai suoi occhi". Essere ra...
Milano, un invito per tutti
I Sinti italiani, insieme alle associazioni Sucar Drom e Nevo Drom,
manifesteranno, domani 7 luglio dalle ore 14.00, in piazza San Babila per
chiedere l’immediata revoca dell’Ordinanza n. 3677. I Sinti italiani invitano
tutti i cittadini, i politici, gli intellettuali, i religiosi e la società
civile a partecipare per riaffermare i valori sanciti dalla Costituzione
italiana...
La voce dei Vescovi
Mentre il governo tira dritto sulla linea della “tolleranza zero” in materia di
immigrazione clandestina e “sicurezza” – da ultimo è arrivato l’annuncio della
“schedatura etnica” con impronte digitali per tutti i rom, mino...
Impronte, il Times chiede a Berlusconi di fermarsi
Il Times ha chiesto ieri al governo Berlusconi di rinunciare alla presa delle
impronte digitali ai rom: secondo il quotidiano britannico si tratta di un proge...
Roma, il Prefetto Mosca interpreta la "schedatura"
Potrebbe partire dalla Magliana il censimento dei rom, dal campo irregolare di
via Luigi Ercole Morselli, nel XV Municipio, con una cinquantina di romeni. La
notizia è una indiscrezione trapela...
Napoli, ancora fiamme e razzismo
Hanno osato varcare il confine, sono tornati sui loro passi. E la reazione è
stata immediata e violenta. Fuoco per cacciarli via. Di nuovo. Un'altra volta.
Ponticelli brucia. Un gruppo di trenta rom - due uomini, un manipolo di donne e
quindici bambini - da qualche giorno ha riaperto...
Napoli, la schedatura! ...
Allora schedateci tutti!
Onorevole Ministro Maroni, chi Le scrive si fa portavoce della protesta di
Insegnanti che sono accomunati da una esperienza didattica speciale e quanto mai
significativa: infatti moltissime scuole molisane hanno avuto...
L’Unicef per qualche denaro si svende ai razzisti
L’Unicef che non è mai intervenuta sulla questione rom e sinta nel nostro Paese
ma improvvisamente diventa consulente del Governo italiano. Il Presidente
dell’Unicef, dopo aver incontrato il Ministro Maroni, ha un’illumin...
Bologna, no alle ordinanze di Berlusconi
Il Consiglio comunale di Bologna, vista l’ordinanza ministeriale che consente
l’identificazione dei bambini Rom “che - dice una nota - viola ogni diritto di
uguaglianza dei bambini e degli adolescenti e introduce una grave
discriminazione basata unicamente sull’etnia e l’ident...
Rom e Sinti, il silenzio dell'Unione europea
La Commissione Europea ha deciso di inviare alle autorità italiane una richiesta
di “ulteriori informazioni” in merito alle misure assunte dal governo nei
confronti dei rom...
Saronno (VA), appello contro la "schedatura"
In questi giorni molti saronnesi avranno sentito o letto che il Ministro Maroni
intende “censire” tutti i Sinti e i Rom che abitano nei “campi nomadi”.
Nell’opinione pubblica si è diffusa la percezione che questa sia solo una
proposta, non è così...
Andrea Bertol, u baro rom
La mattina del 5 luglio, dopo un periodo di breve malattia, è mancato Andrea
Bertol. Sucardrom porge le più sentite condoglianze alla famiglia e si stringe
all’Opera Nomadi di Milano, dove Andrea con sensibilità, passione competenza e
solidarietà ha lavorato a lungo con le comunità...
Impronte, offensiva Maroni-Frattini condiziona il dibattito a Strasburgo
Il dibattito svoltosi stasera al Parlamento europeo di Strasburgo sulle misure
italiane per il censimento in alcuni campi nomadi era stato chiaramente
organizzato con lo scopo di fare pressioni sul governo di Roma...
Roma, no a schedature in via Candoni
"I provvedimenti su base razziale sono inaccettabili". Lo ha detto l'assessore
regionale alla Cultura del Lazio, Giulia Rodano (in foto), intervenendo questa
mattina durante una 'riunione straordinaria' delle autorità local...
Nuove vittime e vecchi razzismi
Quella Bmw grigia le sta incollata dietro, con il clacson che sembra impazzito.
Betty Amadin imbocca allora Viale Ungheria: l’auto continua a seguirla. Fa
inversione a U. Ma è inutile, è sempre lì. Alla fine si ferma d...
Le Figaro: la Lega Nord è «xenofoba e populista»
La linea dura dell'Italia nei confronti dei Rom continua a essere nel mirino dei
siti dei media esteri, soprattutto spagnoli. Il sito del quotidiano El Pais ha
oggi in evidenza un richiamo sulla home page: «La scheda per i g...
Meglio Maroni o Alemanno? Meglio fascisti su Marte...
“Io sono contrario a prendere le impronte ai bambini e sono convinto che anche
Maroni sia d'accordo”. Lo ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, questa
mattina presentando i dati sul bilancio della Capitale e spiegando che sulla
vicenda delle impronte si è generato un “grande eq...
Strasburgo, in Parlamento si raccolgono le impronte
Continua anche oggi al Parlamento europeo a Strasburgo la guerra italiana fra i
due fronti contrapposti del centro destra e del centro sinistra di quello che il
governo chiama 'censimento' dei campi nomadi a Roma, Napol...
Milano, denunciato il Governo italiano
Depositato presso il Tribunale di Milano il primo ricorso contro il decreto del
presidente del Consiglio dei ministri che ha dichiarato lo stato di emergenza in
Lombardia in relazione agli insediamenti di comunità nomadi e contro...
Ue, l'Italia si fermi, per il momento...
L'Italia non proceda alla raccolta delle impronte digitali dei rom, inclusi i
minori, e all'uso di quelle già raccolte, "in attesa della prossima valutazione
annunciata dalla Commissione Ue delle misure previste perché questo
costituirebbe chiaramente un atto di discriminazione basato sulla r...
Di Fabrizio (del 09/07/2008 @ 10:43:15, in Italia, visitato 1527 volte)
Ricevo da Andrea
Nell'Italia del 2008, il ministro degli Interni ordina alla polizia di
sfondare le porte delle case e tirare giù dai letti uomini, donne e bambini per
allinearli contro i muri, fotografarli e prender loro le impronte digitali.
A chi dice che tutto questo ricorda anni oscuri, il ministro risponde che
schedare un'intera popolazione è normale se serve a proteggerla da se stessa,
perché evidentemente pensa ad una popolazione geneticamente criminale.
Al cospetto di tanta imperturbabile razionalità indignarsi non basta: occorre
riuscire a fermare le schedature di massa, per impedire che il nostro futuro ci
riservi gli stessi incubi di quel passato che tutti abbiamo giurato di non voler
rivivere mai più.
Venerdì 11 luglio
Largo Saluzzo - San Salvario
Dalle 17,30
Presidio di fronte alla sede della Lega Nord:
«No alle schedature di massa!»
Ore 19
Aperitivo e buffet in piazza.
Dalle 20,30
Assemblea pubblica:
«Opporsi alle schedature di massa è possibile.»
Interverrà l'avvocato Simone Bisacca, con una relazione sul tema: «Cavie umane.
Le impronte dei minori Rom come esperimento di controllo sociale generalizzato.»
A seguire, proiezione.
Lo Sterminio nazista degli Zingari.
Alcuni brani tratti dal documentario «A forza di essere vento».
In caso di pioggia – dopo il presidio in largo Saluzzo – ci si trasferisce in
piazza Madama Cristina
A cura dell'Assemblea antirazzista di Torino
Per info:
assembleaantirazzistatorino@autistici.org
338 6594361
Di Fabrizio (del 09/07/2008 @ 09:50:52, in media, visitato 1688 volte)
Cari Amici!
Vi prego di visitare il sito promozionale
http://www.trikkan.netfirms.com/ dell'edizione finale di PURANO MANUSH.
Grazie!
Suresh Kumar Pillai
Diaspora Cultural Programme
Indira Gandhi National Center for the Arts
CV Mess, Janpath, Ne wDelhi 110001
Tel: 91 11 2338602, Fax: 23388280
Mobile: 91 9910357997
Alt Email: diaspora@ignca.org
http://www.ignca.gov.in/
Di Fabrizio (del 09/07/2008 @ 08:46:19, in Europa, visitato 1451 volte)
Da
Roma_Benelux
La Commissione Europea preconizza un'azione comune contro l'esclusione dei
Rom
Reference: IP/08/1072 Date: 02/07/2008 - IP/08/1072 - Bruxelles, 2 luglio 2008
Milioni di Europei di origine rom sono oggetto di una discriminazione
persistente - tanto individuale che istituzionale - e di un'esclusione sociale
di grande ampiezza, afferma la Commissione Europea in un nuovo rapporto
pubblicato oggi. Sono in atto gli attrezzi per migliorare questa situazione, ma
occorre che l'Unione Europea (UE), gli Stati membri e la società civile uniscano
le loro forze in vista di un coordinamento efficace dei loro sforzi. Il rapporto
presentato in questi giorni costituisce una risposta alla domanda formulata dai
dirigenti UE nel dicembre 2007, che metteva sotto esame le politiche e gli
strumenti esistenti nella UE per migliorare l'inclusione dei Rom.
"I cittadini rom formano una delle principali minoranze etniche delle UE.
Troppo spesso, tuttavia, sono i dimenticati d'Europa", ha dichiarato Vladimír
Spidla, commissario europeo per le pari opportunità, prima di aggiungere:
"Subiscono una discriminazione persistente ed un'esclusione sociale di grande
ampiezza. L'Unione ed i suoi Stati membri condividono la responsabilità di
mettere fine a questa situazione. Gli attrezzi necessari esistono - sta a noi
utilizzarli più efficacemente."
Secondo il 77% degli Europei, i Rom sono svantaggiati nella società, alla
stregua dei portatori di handicap (79%).
Nella relazione, si conclude con "l'esistenza di un insieme solido di
strumenti legislativi, finanziari e di coordinamento delle politiche ed
all'aumentato ricorso a questi strumenti, di cui l'applicazione negli Stati
membri resta tuttavia lacunosa. I Fondi strutturali europei - tra cui i Fondi
sociali europei (FSE) - e gli strumenti di preadesione giocano un ruolo cruciale
per vincere l'esclusione. Così, tra il 2000 ed il 2006, 275 milioni di euro
provenienti dal FSE sono stati consacrati a progetti specialmente destinati ai
Rom, un miliardo supplementare di euro è andato a gruppi vulnerabili, tra cui i
Rom. In questa materia, la riuscita dipende da un coordinamento forte ed
efficace e dalla piena partecipazione della società civile all'elaborazione,
all'esecuzione ed al controllo dell'azione comunitaria.
I precisi poteri conferiti alla UE in materia di lotta contro la
discriminazione hanno permesso di legiferare (direttiva 2000/43/CE in materia di
uguaglianza di trattamento senza distinzione di razza od origine etnica) e di
assicurare la trasposizione corretta del diritto comunitario. La maggior parte
delle materie essenziali per l'integrazione dei Rom sollevano tuttavia in primo
luogo la competenza degli Stati membri (scolarizzazione, lavoro, integrazione
sociale, per esempio). In questi campi, l'Unione può solamente coordinare le
politiche degli Stati membri e sostenere la loro applicazione, in mezzo, tra gli
altri, dei Fondi strutturali.
La relazione è dedicata all'esame degli strumenti - la legislazione, la
politica di coesione e le azioni di lotta contro la discriminazione
(informazione, sensibilizzazione, cooperazione con la società civile) - ed i
settori d'azione più importanti per l'integrazione dei Rom: impiego,
integrazione sociale, scolarizzazione, sanità pubblica, allargamento e
l'uguaglianza tra uomini e donne. Bilancio degli strumenti e delle politiche
esistenti, questo documento ha ugualmente permesso di rilevare una serie di
insegnamenti permettendo un'utilizzazione più efficace del quadro attuale.
Completa la nuova strategia di lotta contro la discriminazione elaborata
dalla Commissione nel prolungamento dell'Anno europeo per le pari opportunità
per tutti (2007) ed esposta in una comunicazione adottata ugualmente oggi
(IP/08/1071). Questi due documenti saranno esaminati in occasione del vertice
europeo sui Rom che si terrà a Bruxelles il 16 settembre 2008.
IP/08/1070: La Commissione propone un ordine del giorno rinnovato per dare ai
cittadini gli strumenti e l'aiuto di cui hanno bisogno nell'Europa del XXI
secolo.
MEMO/08/462
Documento di lavoro dei servizi della Commissione: gli strumenti e le
politiche comunitarie in favore dell'integrazione dei Rom
http://ec.europa.eu/social/BlobServlet?docId=481&langId=fr
Communicazione: "Non-discriminazione e pari opportunità: un impegno rinnovato"
http://ec.europa.eu/social/BlobServlet?docId=486&langId=fr
Per informazioni più ampie, consultare i seguenti documenti:
Eurobarometro speciale n° 296, La discriminazione nell'Unione Europea
http://ec.europa.eu/public_opinion/archives/eb_special_en.htm
Flash Eurobarometro n° 232:
http://ec.europa.eu/public_opinion/flash/fl_232_fr.pdf
Sito della Commissione Europea dedicato ai Rom:
http://ec.europa.eu/employment_social/fundamental_rights/roma/index_fr.htm
Video comunicati stampa dedicati alla discriminazione fondata sull'handicap ed i
Rom
http://ec.europa.eu/avservices/video/video_prod_fr.cfm?type=detail&prodid=6383&src=1
http://ec.europa.eu/avservices/video/video_prod_fr.cfm?type=detail&prodid=6384&src=1
Di Fabrizio (del 08/07/2008 @ 19:46:54, in Italia, visitato 1487 volte)
Comunicato stampa di
Luciano Muhlbauer
Apprendiamo dalle agenzie di stampa che la Lega Nord ha oggi depositato in
Consiglio regionale un progetto di legge teso ad abrogare interamente la legge
regionale n. 77 del 1989 “Azione regionale per la tutela delle popolazioni
appartenenti alle etnie tradizionalmente nomadi e seminomadi”, senza peraltro
avanzare una proposta alternativa.
Leggiamo poi con stupore che la Lega accusa la legge di aver “fallito ogni
obiettivo di integrazione” e di essere “rimasta praticamente sulla carta”.
Beninteso, su quest’ultima considerazione siamo totalmente d’accordo. Peccato
però che la Lega si dimentichi di dire perché la legge è inapplicata da lunghi
anni.
Infatti, da tempo immemorabile e almeno due volte l’anno, in occasione delle
sedute consiliari dedicate al bilancio e all’assestamento di bilancio,
Rifondazione Comunista e gran parte delle opposizioni presentano regolarmente lo
stesso ordine del giorno che chiede di rifinanziare la legge n. 77. E con
altrettanta regolarità la maggioranza di centrodestra che governa la Lombardia
vota contro, spesso con l’aggiunta di proclami tipo “neanche un euro per gli
zingari”.
In altre parole, l’applicazione di una legge regionale pienamente vigente è
boicottata dagli stessi partiti che governano la Regione, cioè Forza Italia,
Udc, An e Lega, e così da lunghi anni il bilancio non stanzia nemmeno un singolo
euro, con l’ovvia conseguenza che i Comuni non hanno mai ricevuto i fondi che la
legge regionale prevede.
Ma Lega ha fatto anche di meglio. Proprio alcuni mesi fa, l’assessore
leghista Boni aveva inserito surrettiziamente nell’ultimo pacchetto di modifica
della legge regionale sul governo del territorio l’abrogazione dell’articolo 3
della legge n. 77, che con l’urbanistica c’entra un fico secco. E l’articolo poi
abrogato era proprio quello che prevedeva cosucce come l’obbligo di favorire la
“sedentarizzazione dei nomadi”, di “evitare qualsiasi forma di emarginazione
urbanistica” e di “facilitare l’accesso ai servizi e la partecipazione dei
nomadi alla vita sociale”. Insomma, parlava di inclusione e integrazione.
Complimenti! Prima si impedisce l’applicazione della legge e poi la si vuole
cancellare del tutto perché non funziona, dicendo che è colpa dei rom che non
vogliono integrarsi.
Siamo davvero nauseati di fronte a questo gioco delle tre carte sulla pelle
delle persone, di cui la Lega è ormai diventata maestra. E auspichiamo con tutto
il cuore che questa volta anche il Pd regionale trovi la lungimiranza di
battersi insieme a noi contro questo festival dell’ipocrisia e della menzogna,
rinunciando una volta per tutte a praticare la rincorsa del peggio alla maniera
di Penati.
Di Fabrizio (del 08/07/2008 @ 14:25:25, in Italia, visitato 2442 volte)
Ricevo da
Maria Grazia Dicati
Lettera Aperta
Signor Presidente della Repubblica
Giorgio NAPOLITANO
Palazzo Quirinale
00187 Roma
Eccellentissimo Signor Presidente,
Mia figlia Mirka è nata in Italia tre anni fa. Tra qualche settimana, come a
tutti gli altri bambini e bambine rom e sinti le verranno prese le impronte
digitali. Lo farà lo Stato italiano, in maniera preventiva perché, secondo
questa disposizione, lei per ragioni biologiche è una futura potenziale
delinquente. Ha soltanto tre anni, e scelgo di astenermi del sottolineare il
dato relativo alla nostra nazionalità, dato del tutto irrilevante, visto che
si tratta di una schedatura “etnica” che evoca le pagine più triste del
novecento europeo.
Chi di noi riesce a trovare un'occupazione, lo fa al prezzo di dover nascondere
la propria identità, la propria storia. Mantenere un posto di lavoro o trovare
un appartamento in affitto ci impone la rinuncia a ciò che intrinsecamente
siamo, al costo di mortificare all'infinito la nostra dignità. Ci umilia e ci fa
vergognare davanti ai nostri figli e alle nostre figlie.
Gli strumenti normativi sono dei punti arrivo che creano effetti materiali a
volte devastanti. La responsabilità della politica sta nel non risparmiare
sforzi nel dare risposte a ciò che il cosiddetto “popolo” invoca a gran voce: la
sicurezza. Ma parliamo di un popolo vittimizzato più dai discorsi e della
costruzione e uso politico della paura. Identificare un intero gruppo come la
minaccia al quieto vivere degli “indifesi cittadini”, può dare consenso
politico; ma allo stesso tempo ci fa tornare indietro nella storia, disumanizza
i popoli stigmatizzati fino a legittimare qualsiasi forma e strumento di
umiliazione, aggressione e violenza.
L'amplificazione mediatica dei nostri difetti o supposti tali, dei cattivi
comportamenti di alcuni di noi, sono il pretesto per la demonizzazione, figlia
dei peggiori istinti dei cittadini e le cittadine che così si sentono sotto
assedio. Il fatto che un telegiornale scelga di utilizzare i primi tre servizi
di un'edizione pomeridiana per illustrare le nostre malefatte, rappresenta
soltanto un esempio.
Il pogrom di Ponticelli, le aggressioni quotidiane da parte di cittadini aizzati
politicamente contro di noi, potrebbero non essere che il preludio di qualcosa
di molto peggiore. Tuttavia, sono il razzismo istituzionale, le schedature
“etniche”, gli sgomberi generalizzati, le sistematiche discriminazioni della
nostra gente, il vero obbrobrio che ci calpesta ogni giorno e che giustifica le
più incontrollabili reazioni da parte principalmente degli esclusi, dei
penultimi della società, portati a vedere in noi la causa delle mancate risposte
dello Stato ai loro bisogni.
Signor Presidente, cosa dovrei dire alla mia piccola? che sarà schedata perché è
della “etnia” sbagliata? Diremo ai nostri figli che continuiamo a essere puniti
perché viviamo con i topi? Perché siamo ai margini dei diritti?
Sono un pastore evangelico, che vede in ogni persona, come ci insegna La Bibbia,
l'immagine di Dio. Forse che qualcuno ha meno l'immagine del Signore di qualcun
altro?
Contiamo con il Suo autorevole intervento per fermare questa barbarie che è
causa tanta sofferenza, calpesta i principi costituzionali di uguaglianza e
soprattutto, costituisce una vera ferita alla civiltà e al diritto.
La saluto con gran cordialità e fratellanza,
pastore Cesare Levak
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