Comunicato stampa di
Luciano Muhlbauer
Apprendiamo dalle agenzie di stampa che la Lega Nord ha oggi depositato in
Consiglio regionale un progetto di legge teso ad abrogare interamente la legge
regionale n. 77 del 1989 “Azione regionale per la tutela delle popolazioni
appartenenti alle etnie tradizionalmente nomadi e seminomadi”, senza peraltro
avanzare una proposta alternativa.
Leggiamo poi con stupore che la Lega accusa la legge di aver “fallito ogni
obiettivo di integrazione” e di essere “rimasta praticamente sulla carta”.
Beninteso, su quest’ultima considerazione siamo totalmente d’accordo. Peccato
però che la Lega si dimentichi di dire perché la legge è inapplicata da lunghi
anni.
Infatti, da tempo immemorabile e almeno due volte l’anno, in occasione delle
sedute consiliari dedicate al bilancio e all’assestamento di bilancio,
Rifondazione Comunista e gran parte delle opposizioni presentano regolarmente lo
stesso ordine del giorno che chiede di rifinanziare la legge n. 77. E con
altrettanta regolarità la maggioranza di centrodestra che governa la Lombardia
vota contro, spesso con l’aggiunta di proclami tipo “neanche un euro per gli
zingari”.
In altre parole, l’applicazione di una legge regionale pienamente vigente è
boicottata dagli stessi partiti che governano la Regione, cioè Forza Italia,
Udc, An e Lega, e così da lunghi anni il bilancio non stanzia nemmeno un singolo
euro, con l’ovvia conseguenza che i Comuni non hanno mai ricevuto i fondi che la
legge regionale prevede.
Ma Lega ha fatto anche di meglio. Proprio alcuni mesi fa, l’assessore
leghista Boni aveva inserito surrettiziamente nell’ultimo pacchetto di modifica
della legge regionale sul governo del territorio l’abrogazione dell’articolo 3
della legge n. 77, che con l’urbanistica c’entra un fico secco. E l’articolo poi
abrogato era proprio quello che prevedeva cosucce come l’obbligo di favorire la
“sedentarizzazione dei nomadi”, di “evitare qualsiasi forma di emarginazione
urbanistica” e di “facilitare l’accesso ai servizi e la partecipazione dei
nomadi alla vita sociale”. Insomma, parlava di inclusione e integrazione.
Complimenti! Prima si impedisce l’applicazione della legge e poi la si vuole
cancellare del tutto perché non funziona, dicendo che è colpa dei rom che non
vogliono integrarsi.
Siamo davvero nauseati di fronte a questo gioco delle tre carte sulla pelle
delle persone, di cui la Lega è ormai diventata maestra. E auspichiamo con tutto
il cuore che questa volta anche il Pd regionale trovi la lungimiranza di
battersi insieme a noi contro questo festival dell’ipocrisia e della menzogna,
rinunciando una volta per tutte a praticare la rincorsa del peggio alla maniera
di Penati.