Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 09/05/2006 @ 10:10:33, in Italia, visitato 2581 volte)
Segnalo una validissima iniziativa della Rete Civica Milanese, che offre uno spazio di confronto aperto a tutti sui temi che caratterizzano la recente campagna elettorale. Diversi i forum tematici (poco frequentati, purtroppo), possibilità di segnalare eventi e scadenze, possibilità di scaricare documenti. Inoltre tutti i candidati (a Sindaco, per il Consiglio Comunale o per i Consigli di Zona) che si registrano, hanno a disposizione una pagina personale e un blog. Riporto la pagina che illustra lo spirito dell'iniziativa:
La cittadinanza è l'invenzione più interessante dell'Occidente: essa ha degli uomini un'idea altissima, dal momento che chiede loro di saper governare se stessi, sottraendosi a due opposte derive, quella del totalitarismo, che ne fa dei sudditi, e quella del mercato, che ne fa dei clienti. A queste due forme di eterodirezione essa contrappone la via di una comunità costruita a partire dalla libertà, un equilibrio delicato e prezioso tra diritti e doveri, attenzione e passione, emozioni e progetti, ambizioni private e pubbliche virtù.
Franco Cassano, Homo Civicus, Edizioni Dedalo, 2004
Per la prima volta candidati e cittadini potranno sperimentare uno strumento di dialogo volto alla formazione di opinioni su Internet in uno spazio pubblico e aperto a tutti. Promossa dalla Rete Civica di Milano, l’iniziativa coglie l’opportunità data dalla crescente diffusione di Internet nelle famiglie e nelle associazioni, nelle imprese e nelle istituzioni. Ogni candidato potrà avere uno spazio “personale” per presentare la storia, la ragione della candidatura, il programma e anche aprire un blog con gli elettori.
In vista delle Elezioni Comunali del 2006 la Rete Civica di Milano ha sviluppato uno spazio telematico www.ComunaliMilano2006.it di confronto sulla città, ove chiunque possa dare il proprio contributo di idee e documenti per far maturare proposte da sottoporre a coloro che si candideranno al Consiglio Comunale e al governo di Milano per la legislatura che partirà nel 2006. Sono invitate tutte le associazioni di scopo del territorio (quelle che già appoggiano un candidato, sia quelle che forse lo faranno, sia quelle che scelgono di non schierarsi) che condividono l’obiettivo di fare delle prossime elezioni un’occasione per riprendere a dialogare e progettare il futuro di Milano in modo aperto a tutti, attento ai temi della qualità della vita, della solidarietà, dell’innovazione, usando la rete per raccogliere e consolidare il sapere diffuso nella città.
Il portale è stato sviluppato dal Laboratorio di Informatica Civica dell'Università degli Studi di Milano, che nel 1994 ha dato vita alla Rete Civica di Milano (dal 1998 una Fondazione di partecipazione: tra i soci fondatori oltre alla Università degli Studi, la Provincia di Milano, la Camera di Commercio e la Regione Lombardia), mettendo a frutto la decennale esperienza nel campo della partecipazione on-line e dell’e-Democracy. Esso infatti consente di condurre discussioni moderate, fondate sulla condivisione di documenti che tutti hanno la possibilità di sottoporre e in cui è possibile “pesare” il consenso che le varie opinioni riscuotono.
Un’area di discussione aperta, con temi scelti sia dalle associazioni sia dai cittadini I temi (forum) via via in discussione saranno in parte indicati dalle associazioni che aderiranno all’iniziativa e in parte proposti e votati dai cittadini, utilizzando un’apposita area di brainstorming. Ogni tema avrà un facilitatore (indicato dall’associazione proponente o che emerge durante il brainstorming) con il compito di promuovere la discussione e, al termine,di riorganizzare il materiale e redigere un documento di sintesi, in modo tale che questo costituisca una sorta di Milanoteca, cioè un patrimonio di opinioni e proposte per il governo della città.
Per il dettaglio sulle funzionalità e le modalità operative del sito si veda il comunicato “www.ComunaliMilano2006.it Un ambiente di e-participation e di e-democracy”
Semplicità di collegamento e partecipazione, con i blog dei candidati Per garantire qualità e pertinenza delle discussioni l’accesso da parte dei cittadini al portale www.ComunaliMilano2006.it sarà libero in lettura e con registrazione per chi vuole inviare propri contributi o “votare” la rilevanza degli argomenti e dei documenti proposti.
Il portale offre inoltre a chi intende candidarsi uno spazio “personale” per poter presentare la propria storia, le ragione della candidatura, il programma, ed eventualmente aprire un proprio blog per stabilire un rapporto diretto con gli elettori.
Il portale www.ComunaliMilano2006.it intende costituire una base che parte dal momento elettorale per costruire con l’Amministrazione che uscirà vincitrice e con i consiglieri eletti un rapporto di dialogo e partecipazione attiva da parte dei cittadini alla vita della città che, senza sostituirsi alle forme tradizionali della partecipazione civica, valorizzi le possibilità offerte dallo strumento telematico, come si conviene ad una città che voglia essere al passo coi tempi ed esempio di innovazione.
La cittadinanza nella Società dell’Informazione Franco Cassano nel suo libro “Homo Civicus” (Edizioni Dedalo, 2004): “La cittadinanza è l’invenzione più interessante dell’Occidente: essa ha degli uomini un’idea altissima, dal momento che chiede loro di saper governare sé stessi, sottraendosi a due opposte derive, quella del totalitarismo, che ne fa dei sudditi, e quella del mercato, che ne fa dei clienti. A queste due forme di eterodirezione essa contrappone la via di una comunità costruita a partire dalla libertà, un equilibrio delicato e prezioso tra diritti e doveri, attenzione e passione, emozioni e progetti,ambizioni private e pubbliche virtù.”
Suggerisce che questo prezioso patrimonio accumulato nei secoli deve essere reinterpretato alla luce della possibilità di comunicazione disponibili nella Società dell’Informazione, a partire da Internet, per superare quel deficit di partecipazione e democrazia che molti lamentano.
Di Fabrizio (del 09/05/2006 @ 09:26:46, in blog, visitato 1841 volte)
Leggo da qualche tempo AnonimoMarullina. Ha il difetto di non essere aggiornato con regolarità (lunghi silenzi e sfilze di articoli, per intenderci), ma è una fonte interessante per capire come vivano i Rom in Macedonia, i loro progetti, le relazioni col resto della società.
Di Fabrizio (del 09/05/2006 @ 01:31:42, in media, visitato 1850 volte)
Di Fabrizio (del 08/05/2006 @ 10:37:58, in media, visitato 2280 volte)
Carissimi,
Da ieri (3 maggio ndr.) abbiamo iniziato un nuovo programma radio Romani,
stavolta dalla nostra chiesa, chiamato "Pacto con Dios", in onda ogni
giovedì dalle 21.00 alle 22.00 e ogni domenica dalle 14.00 alle 16.00, ora
argentina. Si incaricano dei programmi radio: Fernando Criston (Pontso),
Fernando Cristo (Cacho), Nicolás Cristo (pastore della chiesa Romani di
Lugano, Buenos Aires) e il sottoscritto Jorge Bernal (Lolya). Il sito per
ascoltarci, facendo attenzione alle differenze di fuso orario, è
www.radiomaranata.net.
Che dio vi benedica tutti!
Jorge Bernal (Lolya)
AICRA-SKOKRA
jorge@bernal.net.ar
_________
Shavale, Rromale,
Darachara astardam ek nevo programo radiosko and'e Arxentina, numa kacha
data Devlikano, kai bushol "Pacto con Dios", ai zhal sako Martsi de katar le
21 zhi kal 22 chasuria, ai vi sako Kurko de katar le 14 zhi kal 16 ch.,
chaso la arxentinako. Kai traden o programo sam: Fernando Criston (o Pontso),
Fernando Cristo (o Kacho), (pastoria la khangeriake pa Lugano, Buenos Aires)
Nicolás Cristo (servitori kodola khangeriako), ay me Jorge Bernal (o Lolya).
Akharas tumen te ashunen amen pe kako saito: www.radiomaranata.net. Thon
sama p'o chaso!
O Del te bosloil tumen savorren!
_________
Estimados Todos,
Desde ayer comenzamos un nuevo programa radial Romanó en Argentina, pero
esta vez religioso (pentecostal), que lleva por nombre "Pacto con Dios", y
sale al aire todos los martes de 21 a 22 hs., y también todos los domingos
de 14 a 16 hs., hora argentina. Somos los conductores del programa: Fernando
Criston (Pontso), Fernando Cristo (Cacho), (pastores de la iglesia gitana de
Lugano, Buenos Aires) Nicolás Cristo (servidor de la misma iglesia), y el
que suscribe Jorge Bernal (Lolya). Los invitamos a que nos escuchen en este
sitio: www.radiomaranata.net,
Que Dios Los bendiga a todos!!!
Di Fabrizio (del 08/05/2006 @ 00:45:11, in Italia, visitato 2015 volte)
Ieri, dopo un lungo periodo di diffidenza (o indifferenza) reciproca, uscita pubblica per la comunità Rom di via Idro. I Rom residenti in zona da una quarantina d'anni e nel quartiere da 17, sono stati invitati non solo a prendere parte alla festa della Martesana, ma anche a progettare assieme lo svolgimento e le iniziative.
Il rischio, non lo nego, è che all'ultimo momento della comunità non si presentasse nessuno, come era successo in passato. O che semplicemente i postumi delle celebrazioni della festa di san Giorgio (vedi) si facessero sentire.
Niente di tutto ciò, per fortuna. Al banchetto abbiamo ritrovato vecchi amici, che si erano persi negli anni, e un po' di gente curiosa, che s'è resa conto che i Rom non mangiano i bambini. Coltivano belle pianticine, le vendono, potano gli alberi e i loro bambini vogliono persino giocare con gli altri. Registrato anche qualche segno di dissociazione mentale da parte di alcuni componenti dell'organizzazione (non tutti, per fortuna!): da un lato hanno invitato i Rom a esporre alla festa, dall'altro suggerivano a mezza voce ai loro vicini "attenti ad avvicinarvi dove vendono i fiori, che quelli sono gli zingari..."
A sua volta, il candidato ex-virtuale, svolgeva pubbliche relazioni (campagna elettorale suona male, vero? ) per il programma sottoscritto dalle famiglie di via Idro, tentando nel contempo di dribblare quei Rom che di punto in bianco vorrebbero cambiare punti discussi da mesi
Tre facce, un unico programma:
da sinistra, Dijana Pavlovic, candidata al Comune per la Lista Fo; Antonio Braidic (Lisse), comitato elettorale di via Idro; Casavola Fabrizio, candidato al Consiglio di Zona 2 per l'Ulivo
Nel frattempo, visto che si vuole che il nostro programma (ricordate che è Open Source) non sia di una sola lista, ma di tutta la coalizione, cedo la parola a Dijana Pavlovic:
A tutti coloro che si occupano di argomenti scottanti, scomodi, a coloro che hanno al cuore gli emarginati di questo paese e della città di Milano, e soprattutto a chi ha voglia di tentare insieme a noi una piccola ma importante battaglia. Noi dell’Opera nomadi insieme alla lista UNITI CON DARIO FO PER MILANO stiamo cercando di dare un’opportunità al gruppo sociale più emarginato di questa città: IL POPOLO ROM.
Sono nata nel 1976 in Serbia, vi ho vissuto e studiato fino al ’99, laureandomi alla “Facoltà delle Arti Drammatiche” di Belgrado. Dal 1999 vivo e lavoro come attrice a Milano. Per storia personale, per formazione culturale e professionale, mi occupo anche della cultura Rom, e questo mi ha avvicinato all’associazione “Opera Nomadi” presente da anni sul territorio milanese.
Oltre a promuovere la cultura e la letteratura Rom, lavoro come mediatrice culturale in una scuola elementare : vi ho trovato una divisione antica e profonda, fra popolazione Rom e città, una mancanza di comunicazione e diffidenze reciproche dovuta alla mancanza di volontà delle istituzioni di affrontare questo problema in modo serio e progettuale, danneggiando non solo la popolazione Rom, ma anche i cittadini che ne soffrono la presenza.
Nei “campi nomadi” delle tante periferie metropolitane d’Italia, e a Milano in particolar modo, le barriere mentali si materializzano in frontiere urbane, spazi di negazione che hanno una forma simbolica. Campi che oggi si trasformano in lager moderni, concepiti solo per rinchiudere le persone indesiderate, come i Rom o come i migranti, nei Centri di Permanenza Temporanea. L’influenza del luogo in cui si vive è determinante per creare nelle persone senso di emarginazione, discriminazione e disperazione.
Uomini, donne e bambini rom vivono, nelle opulente città occidentali, condizioni di miseria materiale profonda,subendo anche molte forme più sottili di violenza morale, come l’esclusione culturale che si respira nella cultura d’èlite o nelle file della bassa mercanteria politica, senza che questo susciti la nostra indignazione. Questo tema incide direttamente su punti fondamentali della gestione di una città come Milano, e anche di una società civile: il tema della sicurezza, al quale i milanesi tengono moltissimo; il tema della regolarizzazione degli immigrati - e di conseguenza l’ottimizzazione dell’inserimento nel ciclo scolastico nel lavoro, - e il tema dell’integrazione culturale intesa come l’incontro di culture diverse, utile alla costituzione di una convivenza più aperta e civile.
Io come Rom e come milanese, non potendo ignorare quello che ho visto, sto tentando di creare un ponte, anche piccolo tra queste due parti, e così, senza mai prima aver avuto a che fare con la politica, ho deciso di candidarmi al Consiglio Comunale di Milano perché questa è la città che mi ha accolto in modo generoso quando sono arrivata da Belgrado, ed è diventata la mia città, un luogo che amo.
La lista UNITI CON DARIO FO PER MILANO, che sostiene BRUNO FERRANTE, esprime, fra gli altri, anche il bisogno di affrontare questo problema. Lo ritiene così importante da offrire la candidatura a una cittadina italiana di origini Rom, che si propone di lavorare per creare rapporti positivi fra la città e la comunità Rom.
Sarò felice di rispondere a qualsiasi domanda legata a questo argomento o di intervenire in occasioni utili per approfondire questo tema.
Vi ringrazio anticipatamente
Dijana Pavlovic
E a chi fosse sfuggito, ricordo anche questa segnalazione apparsa su Sucar Drom.
Di Sucar Drom (del 07/05/2006 @ 12:10:19, in blog, visitato 1974 volte)
EUMC, Rom e Sinti discriminati nell'istruzioneL’European Monitoring Centre on Racism and Xenophobia (EUMC) ha pubblicato un rapporto sulla situazione dei Sinti, Rom, Romnichals, Kalé, Manouche (nel rapporto vengono definiti “Roma”) e dei viaggianti nella scuola e nella formazione.
Il rapporto è durissimo nella denuncia delle discriminazioni subite dai bambini nelle scuole e il ricorso continuo ai programmi speciali dei disabili mentali...
Milano, una città per tutti…..Siamo felicissimi di annunciarvi che alle elezioni amministrative a Milano sono stati candidati dalla lista Fo: Dijana Pavlovic e Maurizio Pagani .
Dijana Pavlovic, romnì, è un'affermata attrice teatrale e televisiva che da alcuni anni si sta impegnando promuovendo le culture Rom e Sinte, ultimamente ha recitato come protagonista alla rappresentazione teatrale "Porraj...
Roma, il Prefetto Serra chiede l'apartheid per i RomDalle pagine del quotidino Il Giornale il Prefetto di Roma, Achille Serra, chiede che il "campo nomadi" di Tor Fiscale sia spostato fuori dalla Capitale. Il Prefetto ha formulato questa richiesta anche durante l'incontro del comitato per l'ordine e la sicurezza tenutosi ieri a Palazzo Valentini.
Queste le sue dichiarazioni «Chiederò al sindaco Veltroni e al presidente della Regione...
BUCAREST - Il governo rumeno ha approvato lo scorso 20 aprile il
Programma di sviluppo comunitario nel villaggio di Hadareni (regione di
Mures, Romania centrale -
riferimenti precedenti
ndr.) che si svilupperà nel periodo 2006-2008. Il programma include
misure per sviluppare le relazioni tra i membri della locale comunità di
Hadareni, per prevenire e combattere la discriminazione come pure per
coinvolgere i cittadini di etnia rom nella vita sociale e culturale. E'
rivolto a tutti gli abitanti di Hadareni - Rumeni, o di etnia Rom o
Ungherese - come pure alle autorità locali e regionali.
"Il Programma si basa sul concetto di sviluppo comunitario. Le autorità
intendono spronare gli abitanti a valutare tutte le misure necessarie per
ristabilire le relazioni nella comunità", ha detto Mariea Ionescu, presidente
dell'Agenzia Nazionale per l'Etnia Rom.
Il costo del programma per il 2006-2008 è stimato in 3,48 milioni di Lei
(circa 1 milione di euro ndr.). Il Governo ha allocato 1 milione e
mezzo per l'anno corrente. [...]
Nell'ambito del Programma, l'Agenzia Nazionale per l'Etnia Rom si
occuperà di risolvere i problemi connessi ai documenti di identità,
organizzare campagne sui diritti e doveri dei cittadini, sulle legislazioni
per le minoranze, pratiche nel campo della non-discriminazione, stabilire ed
organizzare una forza di polizia locale che veda la partecipazione e il
coinvolgimento di rappresentanti delle tre etnie.
[...]
Da
Alecs Iancu: Il governo ha stanziato per il Progetto Hadareni una somma
superiore a quanto stabilito dalla Corte Europea per i Diritti Umani (ECHR),
dato che le misure non riguardano soltanto la comunità rom nel villaggio, ma
anche quelle rumena e ungherese, secondo quanto affermato da [...] Haller
Istvan, capo dell'Ufficio Diritti Umani dell'organizzazione Pro Europe League.
A seguito di gravi incidenti interetnici del settembre 1993, ad Hadareni ci
furono 3 morti, 18 feriti e una dozzina di case vennero date alle fiamme.
Agli scontri seguì un violento conflitto tra la polizia e i Rom, che
portarono a dodici arresti tra Rom e Rumeni, tramutati dal tribunale in pene
che variavano da uno a sette anni per omicidio e altri crimini. Le vittimi e
i loro parenti fecero ricorso all'ECHR, affermando che dopo la distruzione
delle loro case, erano stati costretti per anni a vivere in case di fortuna,
senza riscaldamento e sovraffollate. La Corte Europea aveva ingiunto alla
Romania di rifondere i danni per somme varianti tra 11.000 e 95.000 euro a
sette dei richiedenti e ai loro parenti. In seguito, il governo aveva deciso
di lanciare un proprio progetto che contribuisse a ricostruire i rapporti
comunitari che erano stati distrutti dal conflitto. [...] In un commento
di lunedì scorso, Cristian Radu Georgescu, senatore socialdemocratico della
regione di Mures, ha detto che la decisione del governo è una "misura di
discriminazione positiva che potrebbe generare nuovi conflitti." Da: Romanian_Roma
Di Fabrizio (del 07/05/2006 @ 10:09:58, in media, visitato 1971 volte)
Sulla lettera di Wolf Bruggen "L'assassino
di un giovane belga risulta un rom polacco" pubblicata giovedì scorso,
scrive Karin Waringo.
Come te sono shoccata dalle notizie secondo cui il presunto assassini del
diciasettenne belga, ucciso alla Stazione Centrale di Bruxelels il 12 aprile per
sottrargli il lettore MP3, sia uno "Zingaro polacco". Ma non è questo che mi
sorprende - il fatto che un assassino possa essere un Rom - ma piuttosto come
questo venga riportato dai media.
Come dici giustamente, inizialmente i media e le autorità si sono focalizzate
sugli immigrati dal nord Africa, dato che il video registrato della scena del
crimine sembrava indicare il presunto assassino come di pelle scura. Ma, due
settimane più tardi, dopo aver ascoltato diverse testimonianze, la polizia belga
arrestò un ragazzo polacco, con l'imputazione di concorso in omicidio.
Mi sembra, che lo shock della notizia stessa sia già violento di per sé, al
di là delle notizie sull'omicida. A dire il vero, dopo aver spinto sulla pista
nordafricana, idea che si sposava con l'aperto pregiudizio verso gli immigrati
dal nord Africa; i media, le autorità, l'opinione pubblica si sono resi conto
che l'assassino poteva essere europeo, o probabilmente di pelle chiara.
L'attenzione si è immediatamente rivolta verso la comunità polacca in Belgio,
che parimenti ne fu shoccata e incapace di capirne il perché.
Infine, mercoledì scorso i media hanno rilanciato: erano coinvolti "gli
Zingari". Libre Belgique ha pubblicato un articolo sulla prima persona
arrestata e l'ambiente dove viveva. La descrizione non avrebbe potuto essere
meno allusiva per un pubblico bianco e cattolico: l'ambiente è descritto come
abitato da gente proveniente da paesi baltici o mediterranei, "cosi come da
alcuni Zingari" e da paesi non meglio specificati del nord Africa. L'articolo
pubblicava anche frase di un giovane che ammoniva il giornalista a non fidarsi
dei nomi sui campanelli, perché non necessariamente corrispondevano a chi vi
abitava. Un vero labirinto.
Poi, si scriveva che M.O., queste le iniziali del primo arrestato, era
descritto come un ragazzo a modo... fino a quando non era entrato in contatto
con i vicini Rom. E di come fosse stato arrestato la prima volta, all'età di 12
anni, per furto, attività che i lettori collegano automaticamente a "zingaro".
La soluzione all'enigma era: quando un bianco uccide un altro bianco, ci sono
di mezzo gli "Zingari"! Un sito internet lanciò trionfante: "Sono Zingari
Polacchi i colpevoli del delitto MP3". Poche ore dopo, la notizia era rilanciata
da un sito canadese. Non esistevano al momento ancora dati certi sull'origine
etnica del presunto omicida.
L'arresto, il giovedì seguente, di un adolescente nel villaggio di Suwalki
nella Polonia nord orientale, ha portato la conferma finale: "L'assassino è uno
Zingaro"! Quindi, non un belga in qualsiasi caso, e nemmeno un polacco, come
qualcuno diceva. Il giorno dopo, i giornali che avevano riempito le cronache
sull'omicidio, con cronache giornaliere di pagine e pagine, spesso senza che
venisse riportata nessuna novità, rilanciarono la notizia dell'arresto, con una
descrizione accurata del villaggio dove era avvenuto l'arresto di Adam G., il il
presunto assassino.
Ancora su Libre Belgique, il giornalista descriveva le ricche case dei
Rom, inducendo come naturale, domande immediate, dove gli Zingari trovassero
tutti quei soldi. Giovedì, Le Soir apriva con due pagine di intervista alla
disperata famiglia del presunto omicida. L'articolo concludeva con queste
parole: "L'arresto di Adam non contribuirà certo a cambiare la cattiva immagine
che [i Rom] hanno da anni. Ne in Polonia ne altrove..."
Fa certamente impressione quando un ragazzo viene ammazzato nel pieno centro
della città, in mezzo alla folla, per non aver voluto cedere il suo lettore MP3,
ma i media e le autorità belghe dovrebbero ricordarsi un paio di nozioni
basiche, di cui il cittadino medio non sempre è cosciente, specialmente in casi
di interessi mediatici e politici: a) che un omicida non può essere definito
tale finché non è stato provata la sua colpevolezza; b) i media, in particolare,
non devono collegare l'origine etnica di un crimine, a meno che il contesto non
lo richieda esplicitamente.
I media, che hanno ottenuto un notevole numero di vendite da questa storia
incentrata su un Nero che uccide un Bianco, dovrebbero saperlo, hanno distorto
una regola fondamentale del codice della stampa europea, Belgi incluso, facendo
credere che applicando al presunto omicida i termini "Zingaro", piuttosto che
"zigano" - non fosse un modo di indicare la comunità dei Rom. Le Soir, un
quotidiano di qualità, ha chiarito venerdì che i media hanno indagato sul
retroterra rom del presunto omicida, nonostante le stesse autorità di polizia
polacche avessero negato di svolgere indagini particolari su persone di origine
rom. [...]
Non penso sia necessario ribadire che l'assassino avrebbe potuto essere tanto di
origine rom, che in qualche modo in contatto con loro, piuttosto che provenire
dal nord Africa... o un belga di pelle bianca. Questo tipo di omicidi, rari in
Belgio, avvengono come possono avvenire in altri paesi e sfortunatamente non è
la prima volta che qualcuno viene ucciso perché proteggeva i suoi beni.
Perché accettare di accollarsi la responsabilità dell'omicidio e dell'assassino?
C'è in questo qualcosa di ancestralmente rom? No, non direi; ma quello che
vorrei è che i mezzi d'informazione potessero spiegare com'è possibile insistere
per settimane su questo tragico evento, senza un minimo accenno di vergogna.
Due settimane fa, oltre 80.000 persone hanno dimostrato per le strade di
Bruxelles, la più grande manifestazione dai tempi della "marcia bianca" del
1996, quando si protestò contro gli abusi e l'omicidio di di diverse giovani,
assassinii di cui le autorità giudiziarie e di polizia furono ritenute
corresponsabili.
Prima che fosse svolta qualsiasi analisi, i politici annunciarono misure
repressive. Possiamo essere sicuri che le centinaia di immigrati senza
documenti, i "sans papiers" che attualmente manifestano per ottenere una
regolarizzazione, non si aspettano tanta generosità. Oggi in Belgio ogni
immigrato illegale è considerato una potenziale minaccia alla società.
Se cammino per le strade di Bruxelles, sono contenta di non essere una giovane
Marocchina, Turca o Rom. Si suppone che tutti siano uguale di fronte alla legge.
Se l'assassino è Rom, deve essere giudicato per il suo crimine, ma non per
essere un Rom!
Karin Waringo
Di Fabrizio (del 06/05/2006 @ 12:54:18, in media, visitato 1950 volte)
Doppia nomination del premio letterario Magnesia Litera 2006 per l'opera prima di Martin Smaus, intitolata "Ragazza, accendi un fuoco". L'autore di questa storia appassionante non sembra per niente uno scrittore e dice che la cosa più importante del libro sono i pensieri e le opinioni che ha tentato di trasmettere con quella storia. Sempre secondo il suo parere, non è importante che il protagonista sia un Rom - una parziale coincidenza parzialmente ispirata dalla sua esperienza e dal fascino subito dalla musica rom. Dice l'autore: "Per ilmomento, tutte le reazioni che arrivano dai lettori non-Rom sono positive. Inoltre, osservo come il libro ha cambiato le persone che incontro quotidianamente nella mia cittadina ed il loro punto di vista sui Rom. Funziona nel senso di una migliore comprensione. Fra Rom e non-Rom v'è un alta muraglia reciproca. Il muro è dentro tutti noi - anche dentro di me. Comprenderlo, è il primo passo verso la sua demolizione."
Fonte: www.aktualne.cz - ripreso da www.dzeno.cz
Rif: Slovacchia
Di Fabrizio (del 06/05/2006 @ 11:07:08, in Europa, visitato 1645 volte)
AGE) BRUXELLES - Confronto internazionale Europa-Ocse sui Rom a Bucarest, dove ieri si e' aperta la due giorni della 'Conferenza sul miglioramento e l'armonizzazione delle politiche nazionali per i Rom, Sinti e camminanti' organizzata dal Consiglio d'Europa, dall'Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti dell'uomo dell'Osce e dal Centro europeo contro il razzismo e la xenofobia. Al centro dei colloqui, presieduti dal ministro degli Affari Esteri rumeno Teodor Baconschi e ai quali partecipa anche il presidente di turno dell'Ue, il ministro degli Esteri austriaco, Walter Siegl, vi sono le misure concrete da adottare per gli stati membri per attuare le raccomandazioni del Consiglio d'Europa sui Rom, ma anche il Piano di Azione per migliorare la situazione delle popolazioni nomadi nelle zone Osce cosi' come la normativa Ue a riguardo. (AGE)
Data: 05/05/06 14:15 Autore: AUR
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