Ieri, dopo un lungo periodo di diffidenza (o indifferenza) reciproca, uscita pubblica per la comunità Rom di via Idro. I Rom residenti in zona da una quarantina d'anni e nel quartiere da 17, sono stati invitati non solo a prendere parte alla festa della Martesana, ma anche a progettare assieme lo svolgimento e le iniziative.
Il rischio, non lo nego, è che all'ultimo momento della comunità non si presentasse nessuno, come era successo in passato. O che semplicemente i postumi delle celebrazioni della festa di san Giorgio (vedi) si facessero sentire.
Niente di tutto ciò, per fortuna. Al banchetto abbiamo ritrovato vecchi amici, che si erano persi negli anni, e un po' di gente curiosa, che s'è resa conto che i Rom non mangiano i bambini. Coltivano belle pianticine, le vendono, potano gli alberi e i loro bambini vogliono persino giocare con gli altri. Registrato anche qualche segno di dissociazione mentale da parte di alcuni componenti dell'organizzazione (non tutti, per fortuna!): da un lato hanno invitato i Rom a esporre alla festa, dall'altro suggerivano a mezza voce ai loro vicini "attenti ad avvicinarvi dove vendono i fiori, che quelli sono gli zingari..."
A sua volta, il candidato ex-virtuale, svolgeva pubbliche relazioni (campagna elettorale suona male, vero? ) per il programma sottoscritto dalle famiglie di via Idro, tentando nel contempo di dribblare quei Rom che di punto in bianco vorrebbero cambiare punti discussi da mesi
Tre facce, un unico programma:
da sinistra, Dijana Pavlovic, candidata al Comune per la Lista Fo; Antonio Braidic (Lisse), comitato elettorale di via Idro; Casavola Fabrizio, candidato al Consiglio di Zona 2 per l'Ulivo
Nel frattempo, visto che si vuole che il nostro programma (ricordate che è Open Source) non sia di una sola lista, ma di tutta la coalizione, cedo la parola a Dijana Pavlovic:
A tutti coloro che si occupano di argomenti scottanti, scomodi, a coloro che hanno al cuore gli emarginati di questo paese e della città di Milano, e soprattutto a chi ha voglia di tentare insieme a noi una piccola ma importante battaglia. Noi dell’Opera nomadi insieme alla lista UNITI CON DARIO FO PER MILANO stiamo cercando di dare un’opportunità al gruppo sociale più emarginato di questa città: IL POPOLO ROM.
Sono nata nel 1976 in Serbia, vi ho vissuto e studiato fino al ’99, laureandomi alla “Facoltà delle Arti Drammatiche” di Belgrado. Dal 1999 vivo e lavoro come attrice a Milano. Per storia personale, per formazione culturale e professionale, mi occupo anche della cultura Rom, e questo mi ha avvicinato all’associazione “Opera Nomadi” presente da anni sul territorio milanese.
Oltre a promuovere la cultura e la letteratura Rom, lavoro come mediatrice culturale in una scuola elementare : vi ho trovato una divisione antica e profonda, fra popolazione Rom e città, una mancanza di comunicazione e diffidenze reciproche dovuta alla mancanza di volontà delle istituzioni di affrontare questo problema in modo serio e progettuale, danneggiando non solo la popolazione Rom, ma anche i cittadini che ne soffrono la presenza.
Nei “campi nomadi” delle tante periferie metropolitane d’Italia, e a Milano in particolar modo, le barriere mentali si materializzano in frontiere urbane, spazi di negazione che hanno una forma simbolica. Campi che oggi si trasformano in lager moderni, concepiti solo per rinchiudere le persone indesiderate, come i Rom o come i migranti, nei Centri di Permanenza Temporanea. L’influenza del luogo in cui si vive è determinante per creare nelle persone senso di emarginazione, discriminazione e disperazione.
Uomini, donne e bambini rom vivono, nelle opulente città occidentali, condizioni di miseria materiale profonda,subendo anche molte forme più sottili di violenza morale, come l’esclusione culturale che si respira nella cultura d’èlite o nelle file della bassa mercanteria politica, senza che questo susciti la nostra indignazione. Questo tema incide direttamente su punti fondamentali della gestione di una città come Milano, e anche di una società civile: il tema della sicurezza, al quale i milanesi tengono moltissimo; il tema della regolarizzazione degli immigrati - e di conseguenza l’ottimizzazione dell’inserimento nel ciclo scolastico nel lavoro, - e il tema dell’integrazione culturale intesa come l’incontro di culture diverse, utile alla costituzione di una convivenza più aperta e civile.
Io come Rom e come milanese, non potendo ignorare quello che ho visto, sto tentando di creare un ponte, anche piccolo tra queste due parti, e così, senza mai prima aver avuto a che fare con la politica, ho deciso di candidarmi al Consiglio Comunale di Milano perché questa è la città che mi ha accolto in modo generoso quando sono arrivata da Belgrado, ed è diventata la mia città, un luogo che amo.
La lista UNITI CON DARIO FO PER MILANO, che sostiene BRUNO FERRANTE, esprime, fra gli altri, anche il bisogno di affrontare questo problema. Lo ritiene così importante da offrire la candidatura a una cittadina italiana di origini Rom, che si propone di lavorare per creare rapporti positivi fra la città e la comunità Rom.
Sarò felice di rispondere a qualsiasi domanda legata a questo argomento o di intervenire in occasioni utili per approfondire questo tema.
Vi ringrazio anticipatamente
Dijana Pavlovic
E a chi fosse sfuggito, ricordo anche questa segnalazione apparsa su Sucar Drom.