Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

E' sospeso sino a data da destinarsi.

Le puntate precedenti sono disponibili QUI


Volete collaborare ad ASSETTO VARIABILE?
Inviate una
mail
Sostieni il progetto MAHALLA
 
  
L'associazione
Home WikiMAHALLA Gli autori Il network Gli inizi Pirori La newsletter Calendario
La Tienda Il gruppo di discussione Rassegna internazionale La libreria Mediateca Documenti Mahalla EU Assetto Variabile
Inoltre: Scuola Fumetti Racconti Ristorante Ricette   Cont@tti
Siamo su:  
Pagine di dialogo e (forse) per iniziare a conoscersi

-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 13/03/2012 @ 09:09:01, in Regole, visitato 1694 volte)

Segnalazione di Agostino Rota Martir

E-IL MENSILE online 8 marzo 2012 - Antonella De Vito

Ibadet Dibrani è una giovane donna rom molta coraggiosa. Un coraggio che in questo momento le nasce dalla disperazione, ma che le conferisce comunque la caratteristica di una donna forte e combattiva, non disponibile ad arrendersi alla logica e al potere di un'amministrazione comunale che da una parte dà e dall'altra toglie sulla base di logiche e principi che lasciano molti dubbi. Oggi Ibadet ha 34 anni e con i suoi 5 figli, la cui più piccola ha solo 9 mesi, è stata sfrattata dalla casa dove viveva da oltre un anno. Da una piccola e vecchia roulotte sistemata a pochi metri dall'abitazione, senza vestiti per potersi cambiare e con poche coperte per tutti i bambini, continua a chiedersi perché ce l'hanno proprio con lei. "È la prima volta che qualcuno della nostra etnia, arriva fino alla Corte d'Assise" spiega Ibadet. I suoi figli, tutti minorenni, sono Belen di 9 mesi, Corona di due anni e mezzo, Merema di 12 anni, Ekrem di 13 e Toni di 15. Tutta la famiglia raggiunge gli onori delle cronache nel 2010 quando ad appena due mesi dal matrimonio, la moglie di suo figlio Toni decide di rompere l'unione accusando il marito e tutta la sua famiglia, di averla rapita, violentata e trattata da schiava. I giornali locali si gettano sulla storia battezzando il caso come "la sposa bambina" dividendo subito i protagonisti della vicenda fra buoni e cattivi. Toni ha 15 anni e così sua moglie, anche se sugli organi d'informazione alla sposa, per essere ancora più bambina, attribuiscono 13 anni, e le fanno indossare le vesti della giovane eroina, che denunciando i suoi aguzzini infonde il coraggio per ribellarsi, ad altre coetanee nelle sue condizioni. Questa la storia letta sulla stampa.

Diversa è invece la vicenda raccontata dai protagonisti che incontriamo al campo di Coltano in provincia di Pisa dove la famiglia Dibrani vive. A parlare è Ibadet, che stanca di subire i pregiudizi, le sentenze e i provvedimenti amministrativi che l'hanno gettata fuori di casa con i suoi figli, decide di raccontare la sua storia a chi ha voglia di ascoltarla.

"Accetterò la decisione del magistrato -ci dice Ibadet- e se riterrà che la nostra famiglia è colpevole lascerò spontaneamente la casa che mi ha assegnato la Società della Salute di Pisa. Ma fino a quel momento ho dei diritti, e desidero difendere la mia famiglia dalle tante ingiuste bugie che sono state dette. La prima è quella di aver dato alla moglie di mio figlio 13 anni, quando in realtà ne hanno entrambi 15, fra loro vi sono solo due mesi di differenza. Per il nostro popolo sposarsi giovani è una tradizione. Dopo il matrimonio di mio figlio ci sono state tante altre unioni di questo tipo nel territorio pisano e italiano, ma nessuno se n'è interessato: perché allora ce l'hanno solo con noi? Perché il comune di Pisa ha dato ascolto, fin dall'inizio solo ad una versione dei fatti? Perché non aspetta che sia il Tribunale ad esprimersi? Perché non rispetta la Costituzione Italiana, dove si dice che la responsabilità penale è sempre individuale e che non può ricadere mai sui minori?".

Il matrimonio di Toni è stato, secondo tradizione rom, accordato fra le due famiglie, dopo che i due giovani si erano conosciuti. Infatti i genitori si sono incontrati due volte in Kosovo, stabilendo la dote e festeggiando con una grande festa, prima con i genitori della sposa in Kosovo e poi a Coltano con gli altri parenti e amici del campo. Dopo la denuncia della ragazza sono stati arrestati Ibadet, suo marito Riza di 35 anni, il figlio Toni, i nonni, lo zio e la zia dello sposo. "Mio figlio -continua Ibadet- ha fatto sei mesi di carcere dove è stato anche picchiato dal suo compagno di cella. Io sono stata la prima ad uscire dopo 26 giorni perché ero incinta, poi mia suocera e successivamente mio suocero e gli zii di mio figlio". In carcere a Prato resta il marito in attesa di giudizio, che dovrebbe arrivare dopo il processo iniziato in questi giorni e che non è prevedibile sapere quanto durerà.



In questo periodo sembrano essere emerse varie contraddizioni nell'accusa e nel racconto della 'sposa bambina', mentre sono state raccolte prove a favore della famiglia di Ibadet: nel frattempo la Società della Salute dell'area pisana ha revocato la concessione amministrativa con la quale aveva assegnato la casa ai Dibrani e ad altre 13 famiglie Rom, all'interno del progetto chiamato "Città sottili". Secondo la Società della Salute, la famiglia di Ibadet non ha rispettato i patti, infrangendo le leggi. "Non abbiamo commesso nessun reato. Dopo il matrimonio in Kosovo, siamo tornati in Italia e l'abbiamo trattata come una regina, non le abbiamo mai fatto del male. Non capisco perché non posso entrare nella mia casa -continua-. Io al momento sono solo un'imputata ed ho diritto a tre gradi di giudizio. Il Comune ci ha condannati prima del giudice e ci ha buttato fuori di casa, senza darmi il tempo di prendere le mie cose. Adesso tramite l'avvocato dovrò fare la richiesta per poter riavere almeno i vestiti per me e i miei figli".

Ma come si può togliere la casa a dei bambini, nel periodo più freddo dell'anno? Che colpe hanno loro in tutta questa storia? Il Comune di Pisa ha la risposta pronta, ed ha invitato Ibadet ad andare a Pontedera dai suoi suoceri, affermando che hanno una grande casa, ma non dicendo che vi abitano già molte persone, e non c'è certo lo spazio sufficiente per la famiglia Dibrani. Ma il Comune è anche disposto a prendersi cura dei bambini di Ibadet, togliendoli alle cure e all'affetto della madre, usando un metodo molto discutibile e criticato anche da diversi assistenti sociali e pedagogisti, che non credono assolutamente che disgregare una famiglia, allontanando i figli dall'affetto dei genitori, sia una procedura positiva e corretta. Il legame affettivo fra questi bambini e Ibadet è molto forte, proprio come quello delle madri italiane con i loro figli, l'essere rom non vuol dire trascurare i bambini, tutt'altro. Basterebbe entrare in un campo per rendersene conto. Ed i bambini Rom reagiscono come tutti i bambini italiani, perché non sono diversi da loro: "La scorsa notte -ci spiega Ibadet- Corona che ha due anni e mezzo ha pianto fino alle due di notte perché voleva il suo cuscino rimasto dentro casa, voleva andare nel suo letto, abbiamo pianto insieme perché non sapevo cosa dirgli". Possiamo immaginare quale trauma sarebbe per lui essere separato anche dalla madre.



Dopo che Ibadet ha rifiutato di andare a Pontedera e di lasciare il figli alle cure del Comune, pare che neanche la piccola e vecchia roulotte sistemata nel campo possa rispettare le regole. Idadet non può continuare a stare sul territorio del Comune di Pisa, perché le sue condizioni sono definite "precarie" e quindi deve andarsene. Secondo l'amministrazione, Ibadet adesso può raggiungere i suoceri a Pontedera o i genitori in Belgio, ed il Comune è anche disposto a pagare il viaggio, naturalmente di sola andata, a lei e alla famiglia poiché - questo è stato messo in chiaro - anche se Ibadet e la sua famiglia saranno assolti, non riavranno la casa. Non importa se non potrà essere presente al processo, non importa se i figli che hanno iniziato un percorso scolastico dovranno cambiare compagni, non importa se i più piccoli, che hanno già vissuto lo sfratto dalla casa come un episodio traumatico, dovranno subire anche l'allontanamento dal campo dove sono nati e la separazione dalle persone che hanno conosciuto fin dalla nascita. L'unica cosa che conta per l'amministrazione è che Ibadet vada fuori dal territorio del comune.

Quello dei Rom è uno dei popoli più discriminati della storia dell'umanità, il loro avere solo una tradizione orale li mette ai margini della società, di loro nessuno ricorda o forse neanche conosce, le numerose persecuzioni che possiamo far risalire a molti secoli fa, passando dai lager nazisti, fino alle più recenti guerre balcaniche. Anche Ibaded è scappata allo scoppio del conflitto in Kosovo risparmiandosi le violenze che questa etnia ha dovuto subire fino al culmine delle atrocità compiute nel '99 da Milosevic con le sue operazioni di pulizia etnica.

Alla discriminazione si aggiunge discriminazione. E' Ibadet stessa che racconta: "Dopo le notizie pubblicate dai giornali locali non potevamo più salire sull'autobus che la gente ci sputava; una donna rom del campo è stata aggredita verbalmente; un medico si è rifiutato di visitarmi quando ero incinta. Perché mi hanno condannato prima del giudice senza ascoltare quello che avevo da dire? Perché gli operatori del comune che ci frequentavano, se ne stanno zitti?".

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 12/03/2012 @ 09:53:13, in Italia, visitato 1355 volte)

quiBrescia.it 8 marzo 2012

(red.) Un altro tassello si aggiunge alla difficile questione del trattamento dei rom e dei sinti a Brescia. La Federazione Rom e Sinti Insieme ha espresso infatti il suo parere su quanto sta accadendo nel campo di via Orzinuovi. "La situazione bresciana è molto complessa e negli ultimi anni si è avvitata sul presupposto che l'essere sinti e rom è uno dei mali della società. Presupposto ideologico che preoccupa perché rischia di inficiare qualsiasi intervento rispettoso della legislazione vigente", ha scritto in un comunicato l'associazione. "Dopo una prima analisi ci sembra che le proposte, presentate il 5 marzo dall'amministrazione comunale, contengano elementi di discriminazione perché per dieci famiglie è previsto un trattamento penalizzante, a fronte di una situazione economica famigliare eguale a quella delle altre famiglie (vedi dichiarazioni Isee). E' comunque parso evidente", prosegue, "che tutte le proposte presentate non sono state concordate con le famiglie ma vengono imposte in base ad un "patto di cittadinanza" che porta a pensare ad una lesione dei diritti sanciti dalla Costituzione italiana".

Secondo l'associazione le proposte delle famiglie non sono state nemmeno prese in considerazione. "Nell'incontro del 5 marzo è stato fatto un solo accenno, da parte dei responsabili dei servizi comunali, alle proposte presentate da due famiglie ed è di fatto scoraggiata qualsiasi iniziativa che preveda la piena autonomia delle famiglie sinte. L'impressione avuta durante l'incontro è che l'amministrazione comunale operi in una logica emergenziale anche dopo la sentenza 6050 del Consiglio di Stato. Inoltre, dobbiamo rilevare che in tutti questi anni nessuna azione significativa è stata messa in campo nell'ambito del lavoro e della formazione professionale. Per queste ragioni la Federazione Rom e Sinti Insieme chiede all'Amministrazione comunale di prorogare il termine della chiusura dell'area di via Orzinuovi allo scopo di ricercare soluzioni alternative e definitive, nel rispetto della cultura sinta e in accordo con le famiglie residenti".

"Nei prossimi giorni la Federazione valuterà eventuali altri interventi", prosegue il comunicato, "per la tutela delle famiglie e inviterà il Prefetto di Brescia ad istituire un tavolo di lavoro per approfondire le diverse problematiche a cui si devono confrontare le famiglie sinte e rom. Auspichiamo che la società civile, che in questi anni si è impegnata a fianco delle famiglie sinte e rom di Brescia, riesca a comprendere l'importanza di non arrendersi a soluzioni che in questi anni si sono dimostrate fallimentari in diverse Città italiane. Rimarchiamo che qualsiasi soluzione abitativa, diversa dai terreni privati, è destinata nel tempo a fallire se non è accompagnata da un serio progetto condiviso di mediazione culturale, con la partecipazione diretta di sinti e rom".

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 12/03/2012 @ 09:34:04, in Europa, visitato 1369 volte)

Puglialive.net

06/03/12 - Conferenza di presentazione delle risultanze del Progetto "Sviluppo dei diritti umani in Albania in favore delle popolazioni Rom nel distretto di Fier, formazione professionale nel settore dello smaltimento dei Residui solidi urbani"

L'Assessorato regionale al Mediterraneo presenterà i risultati del Progetto "Sviluppo dei diritti umani in Albania in favore delle popolazioni Rom nel distretto di Fier, formazione professionale nel settore dello smaltimento dei Residui solidi urbani" il 9 marzo, alle ore 10, presso la Mediateca regionale, via Zanardelli.

All'incontro interverranno: l'Assessore al Mediterraneo Silvia Godelli, l'Assessore regionale alle Politiche giovanili e Cittadinanza sociale Nicola Fratoianni,, l'Assessore al Mezzogiorno e Politiche comunitarie del Comune di Bari Gianluca Paparesta, il Direttore UTL MAE di Tirana Aldo Sicignano, il Presidente di Legacoop Puglia Carmelo Rollo, il Presidente dell'AMIU Bari Gianfranco Grandalliano, il Direttore dell'AMIU di Bari Antonio Di Biase, il Sindaco della Municipalità di Topoja (Fier Albania), Orben Voja, Padre Rosario Avino in rappresentanza Centro Sociale Murialdo dei Padri Giuseppini in Albania, il coordinatore del progetto.Vladimir Malo, il responsabile della progettazione Xhevahir Ngeqari, e un gruppo di giovani Rom allievi del corso.

Il progetto è stato proposto e realizzato dalla Lega Regionale delle Cooperative e Mutue della Puglia - Legacoop Puglia, in collaborazione con AMIU Bari, la Municipalità di Topoja nel distretto di Fier in Albania, il Centro Sociale Murialdo dei Padri Giuseppini, con il diretto coinvolgimento della locale Comunità Rom, e ha avuto come destinatari un gruppo di giovani cittadini Rom, impegnati in un percorso di formazione e di avvio al lavoro nel settore della raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, mediante il ricorso a tecniche avanzate; esso ha conseguito anche l'ambizioso traguardo di arrivare alla costituzione di un'associazione composta da cittadini Rom e Albanesi per la gestione del servizio.

"Questa iniziativa, sottolinea l'Assessore Silvia Godelli, si inserisce in una più ampia politica di intervento adottata dalla Regione Puglia a sostegno dei diritti umani, in difesa delle minoranze e contro tutte le forme di discriminazioni, che ha visto tra l'altro l'adesione ufficiale della Regione nel 2010 alla Campagna DOSTA, promossa dal Consiglio d'Europa di Strasburgo per combattere i pregiudizi e gli stereotipi nei confronti dei rom e per favorire politiche di integrazione attraverso la conoscenza della realtà storica, sociale e culturale della comunità rom."

Nell'ambito di tale Campagna, si sono già svolte iniziative con i rappresentanti del Consiglio d'Europa a Bari e a Lecce. Tra le attività programmate e sostenute dall'Assessorato al Mediterraneo, vi è la realizzazione di un abbecedario romanes-italiano, di una antologia di scrittori rom dell'area balcanica, di un seminario dedicato ai media per un corretto approccio alle problematiche della comunità rom, di un corso per mediatori rom.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 11/03/2012 @ 09:04:11, in blog, visitato 1849 volte)

NO(b)LOGO

Alcuni giorni fa in nel post Zingaro anche se ti fa male un dente! mi facevo qualche domanda sull'assistenza sanitaria.

Scrivevo:

    L'esercizio abusivo della professione medica è un reato, farsi curare i denti, anche se sei uno zingaro, dovrebbe essere un diritto. Ancora una volta per lo scribacchino la vittima passa per colpevole e neanche un dubbio lo sfiora sul fatto che sarebbe parte della sua professione cercare di capire perché parte della popolazione residente a Roma si debba avvalere di un circuito clandestino per ottenere anche solo la cura odontoiatrica.

L'amico Fabrizio, che è un'impagabile memoria storica di tutto ciò che accade nell'universo Rom, mi segnalava che questo modo "pittoresco" di raccontare la tragedia della mancata assistenza non è affatto una novità.

Ad esempio in Mahalla riportava già nel 2006 "una gustosa storia" di dentisti arabi improvvisati, di sorrisi etnici a 24 carati, e di tutto il ciarpame razzista con cui la stampa fa passare la negazione di un diritto costituzionale come una bizzarria etnica.

Ed il fenomeno della mancata assistenza nella stampa mainstream viene fatto passare come "una storia di colore" e scivola nel dimenticatoio ... magari lasciando solo echi nella stampa della corporazione dei dentisti preoccupata per la concorrenza sleale: IlDentale - Un altro abusivo siriano, nomade, scoperto dai carabinieri a Roma

La notizia vera, quella che un buon giornalista dovrebbe evidenziare, invece esce solo oggi sull'onda di un comunicato stampa, riservata alle pagine più nascoste dei quotidiani.
Il diritto alla salute non esiste ... neanche per i cittadini neo comunitari. Tanto più non esiste se sei Rom.

Riporto qui l'articolo che ha come fonte la meritoria azione del NAGA

    Lombardia, senza cure mediche fino a 40 mila immigrati comunitari

    Luisa, 4 anni, è stata rifiutata da due ospedali, Paolo Pini e Buzzi, prima di riuscire a trovare un odontoiatra e un cardiologo che la visitassero (al San Paolo).
    Ha i denti in pessimo stato, ma ha anche una cardiopatia congenita. E l'intervento alla bocca può essere eseguito solo in un ospedale con l'assistenza di un cardiologo. Il guaio di Luisa è di essere romena.
    Da quando, nel 2007, Romania e Bulgaria sono entrati a far parte dell'Unione europea, è molto più difficile per gli immigrati neocomunitari farsi curare dal sistema sanitario italiano.
    In particolare in Lombardia, visto che la regione finora non ha fatto nulla per aiutarli. Infatti hanno diritto alle cure mediche solo coloro che hanno un lavoro in regola oppure la Tessera europea di assicurazione malattia (Team) che viene rilasciata dal Paese d'origine.
    Non tutti i romeni e i bulgari hanno però la Team. Di conseguenza i disoccupati e persino i familiari a carico di chi ha un'occupazione in regola non hanno diritto alle cure. Secondo il Naga, associazione di medici volontari, in Lombardia sono dai 20 mila ai 40mila senza assistenza sanitaria (circa 6mila a Milano). "E fra questi i più emarginati sono i rom", afferma Piero Massarotto.

    Per due mesi, novembre e dicembre 2011, il Naga ha raccolto i dati di 167 pazienti comunitari che si sono presentati all'ambulatorio gestito dai volontari in via Zamenhof, per capire che tipo di accoglienza trovano nelle strutture sanitarie pubbliche di Milano. E i risultati sono sconfortanti: nonostante siano in Italia in media da cinque anni e mezzo, due su tre (116 persone) è stato visitato solo dal Naga o da altre associazioni, ma mai da ospedali o da ambulatori pubblici. 68 hanno ricevuto assistenza anche dai pronto soccorso. La situazione dei bambini è addirittura peggiore: su 71 casi, risulta che 29 non sono mai stati visitati da un medico in vita loro, 28 dai pronto soccorso e 13 solo da medici di organizzazioni di volontariato (la somma è maggiore dei casi perché alcuni hanno ricevuto visite da diverse realtà). Inoltre, 17 non sono mai stati vaccinati e di 13 i genitori non ricordavano quali vaccinazioni avessero fatto. I risultati dello studio, realizzato insieme a Casa per la pace di Milano!, Centro internazionale Helder Camara e Sant'Angelo solidale onlus, sono stati presentati questa mattina nella sede del Naga.

    La Lombardia rappresenta un caso particolare. Molte Regioni infatti per evitare che ci fossero persone senza assistenza sanitaria sono corse ai ripari istituendo il codice Eni (Europei non iscritti), che apre le porte di ospedali e medici di base. La Lombardia no: in una circolare (la 4 del 2008) ha riconosciuto a tutti il diritto alla salute, ma non ha stabilito come. E così i romeni e bulgari privi di qualsiasi tessera sanitaria quando si presentano ai centri prenotazione degli ospedali per visite ambulatoriali vengono rifiutati. E non hanno possibilità di scegliere un medico di base, senza il quale non è possibile avere la prescrizione per i farmaci. Sono cittadini comunitari, ma per la Regione Lombardia di serie B. In un sistema sanitario che burocraticamente dipende tutto da codici, il fatto di essere senza tessera trasforma l'ammalato in un fantasma. "Da quando appartengono all'Unione europea dovrebbero avere più di diritti, ma in realtà solo sulla carta", sottolinea Piero Massarotto. In effetti gli stranieri irregolari extracomunitari hanno diritto all'assistenza sanitaria, perché il Testo unico sull'immigrazione riconosce loro la possibilità di ottenere il codice Stp (Straniero temporaneamente presente). Romeni e bulgari no.

    Nei casi gravi i pronto soccorsi rappresentano un'ancora di salvezza. Ma anche qui non mancano i problemi. La stragrande maggioranza viene dimesso senza alcuna ricetta medica e, non avendo il medico di base, non possono acquistare i farmaci.
Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 

Radio Vaticana

"Ho visto anche degli zingari felici" è il titolo di un originale seminario tenutosi nei giorni scorsi presso la Sala della Crociera di Roma. Nel tentativo di ribaltare la questione, si è scelto di partire, almeno una volta, non da cosa la società possa fare per i rom, ma da cosa i rom hanno da offrire alla società. Centro dell'incontro, l'esperienza della "Antica Sartoria Rom", una cooperativa di sarte modelle rom che produce capi di alta moda e abiti di scena per teatri dell'Opera di mezza Europa: sono loro ad aver fornito i vestiti ai cantanti lirici e ai danzatori che hanno aperto il convegno eseguendo arie tratte dalla "Carmen" di Bizet. Ora, la sartoria è a rischio chiusura: si ripongono speranze nella strategia nazionale di inclusione di Rom, Sinti e Camminanti ufficializzata il primo marzo. Il servizio di Luca Attanasio: real - mp3

D. – Carmen Rocco, direttrice dell'Antica Sartoria Rom: un primo risultato del seminario "Ho visto anche degli zingari felici"?

R. – Tante persone, convinte del fatto che gli zingari vogliano lavorare, che non è vero che gli zingari stanno in giro ad elemosinare perché sono dei nullafacenti.

D. – Come si è inserita nel mercato la vostra cooperativa?

R. – L'Antica Sartoria Rom, finalmente si è guadagnata una nicchia di mercato e noi tentiamo in ogni modo di mantenerla. In questo momento, sta per realizzare i costumi per l'opera rossiniana dell'‘Italiana in Algeri'".

D. – Ma rischia di chiudere. Mancano la sede e i fondi per formare nuove sarte...

R. – La nostra sede è del tutto fatiscente. Si allaga, è senza metà del soffitto e le fogne sono scoperte... Noi avremmo delle commesse: le persone in grado di fare questo genere di lavoro, su misura, ad altissima precisione attualmente, nell'Antica Sartoria Rom, sono tre che hanno ricevuto una formazione professionale adeguata per costumista-sarto. Senza fondi per la formazione non è possibile.

D. – Signora Nadia Dumitru, lei ha imparato un mestiere…

R. – Sì: mi sento una sarta, felice di questo lavoro. Non avrei mai pensato di diventare una sarta ed è una cosa molto bella. Fare vedere alle persone che siamo capaci di fare di tutto: molti non si fidano perché pensano che noi non vogliamo lavorare, che vogliamo soltanto "integrare"… Ma noi abbiamo la possibilità.

D. – Dr. Monnanni, lei è direttore generale dell'Unar, l'Ufficio nazionale anti-discriminazioni razziali: la speranza di questo popolo risiede nella nuova strategia nazionale di inclusione…

R. – Si tratta di un atto inedito con cui il governo italiano chiude una fase – quella dell'emergenza nomadi – per avviare una nuova politica, condivisa con le comunità rom e sinti e con tutta la società civile, per avviare un quadro strutturale di inclusione sociale e lavorativa dei rom e dei sinti.

D. – Casa, istruzione, accesso ai servizi sanitari e lavoro…

R. – Sono i quattro assi voluti dalla Commissione europea e sono i quattro pilastri dell'inclusione. Per la prima volta, l'Italia si dota di una cabina di regia guidata dal ministro Andrea Riccardi, che coinvolgerà il Ministero dell'interno, del Lavoro, della Salute e dell'Istruzione. L'inclusione sociale e lavorativa si realizza attraverso una costante presenza e un costante utilizzo di tutte le risorse, a partire da quelle comunitarie che sono per lo più inutilizzate. (gf)

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 09/03/2012 @ 09:32:48, in conflitti, visitato 1596 volte)

nuova Agenzia Radicale lunedì 05 marzo 2012 di FLORE MURARD-YOVANOVITCH

Strano come, nell'indifferenza generale, i "campi rom" vadano a fuoco in questo Paese. Ultimo di una lunga catena, da Ponticelli a oggi, l'incendio del 2 marzo scorso (valutato come accidentale ma avvenuto a poca distanza da una manifestazione organizzata dal Pdl contro i "nomadi") del campo del Parco della Marinella a Napoli, con due feriti; dopo i ripetuti incendi di gennaio nel insediamento di viale Maddalena.

Una ripetizione che fa dichiarare a Rodolfo Viviani, presidente dell'associazione radicale "Per la Grande Napoli": "Assistiamo a una drammatica catena di fatti che è impossibile ricondurre a casualità. Campagne stampa, interventi repressivi, incendi".

A seguito del tentato pogrom di Torino, nel dicembre scorso, un embrione di reazione anti-razzista sembrava nascere nella società civile, ma sembra, a posteriori, più un'onda emotiva in reazione alla strage dei senegalesi a Firenze che vera presa di coscienza della drammatica crescita in Italia dell'antiziganismo, dell'odio contro questa minoranza specifica.

Anche da vittime, i Rom sono trattati in secondo piano. Invece è allarmante l'escalation dal 2008 a oggi, che spesso non viene nemmeno raccontata dai media, di aggressioni e attacchi razzisti particolarmente gravi contro i campi rom nelle vicinanze di grandi città come Milano, Napoli, Pisa, Roma e Venezia; con incendi dolosi che hanno talvolta messo in pericolo la vita dei loro abitanti, in certi casi costretti ad andarsene sotto la protezione della polizia.

Atti di violenza collettiva, a volte quasi pianificata, come a Torino. Quei roghi vengono ad aggiungersi alle gravi forme di emarginazione e di discriminazione che subiscono la maggior parte dei Rom e Sinti, nel loro quotidiano. Circa un terzo, siano essi cittadini italiani o meno, vive in campi "nomadi" praticamente segregato dal resto della società e senza avere accesso ai servizi più basilari, come educazione e salute.

Senza parlare della questione alloggio, mai davvero affrontata dalle autorità locali. Anzi, su di loro e come gruppo, sono piovute le cosiddette misure di "emergenza" del "pacchetto sicurezza", alcune riguardanti esplicitamente i Rom o i "nomadi" e utilizzate in modo discriminatorio: censimenti effettuati in insediamenti abitati esclusivamente da Rom, raccolta, spesso non volontaria, delle impronte digitali; e strapotere conferito ai Prefetti nella gestione di uno pseudo "stato di emergenza in relazione agli insediamenti di comunità nomadi".

Leggere: sgomberi forzati e abusi quotidiani. Non a caso, la maggior parte delle denunce di presunti maltrattamenti commessi dalle forze dell'ordine riguarda atti compiuti nei confronti di Rom. Tutte politiche che rafforzano l'impressione che i Rom siano presi di mira proprio dalle autorità e che legittimano l'intolleranza popolare invece di contrastarla.

Una deriva chiaramente xenofoba in Italia, che invece non è stata passata sotto silenzio dalla Commissione europea contro il razzismo e l'intolleranza (ECRI), organo indipendente di monitoraggio istituito dal Consiglio d'Europa per la tutela dei diritti umani. Nel Rapporto sull'Italia 2012 (che rispecchia la situazione fino a giugno 2011), dichiara: "Si respira un clima generale fortemente negativo rispetto ai Rom: i pregiudizi esistenti nei loro confronti si riflettono talvolta negli atteggiamenti e nelle decisioni adottate dai politici, o sono da queste rafforzati".

O, ancora, è "in aumento il discorso razzista e xenofobo in politica, che prende di mira neri, africani, rom, romeni, (…) immigrati in generale; in certi casi, certe dichiarazioni hanno provocato atti di violenza contro questi gruppi". L'Ecri punta il dito sulla radice del problema: la relazione che esiste tra discorso razzista e violenza a sfondo razziale. E' infatti nel linguaggio che si opera la progressiva disumanizzazione dell'altro. Nell'uso improprio della parola "nomadi", per etichettare cittadini che per la metà sono italiani e appartengono a gruppi che vivono in Italia da secoli.

O nell'uso di termini che suggeriscono una minaccia, una presunta pericolosità. Perché le parole sono armi. L'ECRI intanto è convinta che il contesto attuale richieda una reazione urgente, molto più incisiva, da parte delle autorità italiane.

"Adottare fermi provvedimenti per combattere l'uso di discorsi xenofobi da parte dei partiti politici o dei loro esponenti o di discorsi che costituiscano un incitamento all'odio razziale e, in particolare, ad adottare delle disposizioni legali finalizzate alla soppressione dei finanziamenti pubblici per i partiti politici che fomentano il razzismo o la xenofobia". Si potrebbe iniziare ad applicare le leggi in materia. Ogni riferimento a un partito politico in particolare, è puramente casuale.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 09/03/2012 @ 09:09:24, in lavoro, visitato 1549 volte)



Dagli all'untore! [...]

Da il Mattino del 23 febbraio apprendiamo della brillante "Operazione della polizia municipale nei campi rom di Napoli: stop alla 'rivendita' di materiale, come capi di abbigliamento, prelevato dai cassonetti di rifiuti lungo le strade della città. «Impressionanti» vengono definite le condizioni igieniche delle baracche, infestate da topi. Personale composto da 150 unità, diretto dal comandante, generale Luigi Sementa, è impegnato dalle prime ore del mattino per inibire l'immissione nelle strade della città di capi d'abbigliamento, utensili ed oggetti di scarto prelevati dai rom dai cassonetti dei rifiuti e rivenduti senza nessun trattamento igienico sanitario e, quindi, con rischio per la salute pubblica e degli stessi rom.

Le tonnellate di mercanzie sequestrate, si legge in una nota dei vigili urbani, sono state immediatamente distrutte dai compattatori dell'Asia, presenti sul posto, per evitare qualsiasi forma di recupero. Sono stati inoltre sottoposti a sequestro i mezzi utilizzati come ricettacoli di spazzatura, che al momento sono: 524 carrozzine, 45 motocarri Ape, 97 veicoli trovati senza targhe, documenti e copertura assicurativa, 12 auto risultate rubate, e migliaia di pezzi d'auto di dubbia provenienza." Ebbene si! C'è qualcuno (una parte dell'umanità) che vive degli scarti dell'altra parte. Certo questo può infastidire "malamente" e risultare intollerabile, ma tant'è!

In realtà per il popolo Rom, grande protagonista del Riutilizzo in Italia i tempi che stiamo vivendo non sono tempi felici. Un decennio di pratiche legali legate a mercatini del riutilizzo e raccolta di materiali ferrosi e rifiuti ingombranti (esemplificative le "buone pratiche" di Mestre, Roma e Reggio Calabria) rischia di finire definitivamente nel dimenticatoio sopratutto in vista delle varie competizioni elettorali. La certezza è che le attività di riutilizzo operate dalle Comunità rom raggiungono un volume ed un valore ambientale, economico, sociale e culturale che non sarà possibile occultare a lungo. Sicuramente, accanto ad altre, saranno queste le attività virtuose che garantiranno a questo popolo un futuro di integrazione economica e sociale e una vita più piena e più degna.

L'attività di recupero e riutilizzo dei Rom è aumentata in modo considerevole in questo PERIODO DI CRISI GENERALE E DI RECESSIONE ECONOMICA, soprattutto grazie al lavoro delle ultime comunità che si sono inserite in questo settore (rumene e bulgare). Ma nonostante il grande servizio che i Rom rendono all'ambiente e le innovazioni normative nazionali ed europee che sanciscono l'importanza delle reti locali di riutilizzo, non è ancora registrabile da parte delle amministrazioni locali e centrali nessun vero segnale di voler regolarizzare il fenomeno.

Mentre le presenze di rigattieri Rom all'interno di mercati regolari sono sempre più sporadiche (pur rimanendo significative), i mercati spontanei sono sempre più sottoposti a sgomberi, multe e sequestro delle merci. Gli operatori dell'usato Rom sono sotto attacco in tutta Italia: nei mercati delle periferie romane come nel centrale e famoso mercato di Porta Portese; nel mercatino dell'usato vicino lo stadio San Nicola di Bari così come nel mercato di Bonola (Milano); nel mercato del Porto antico di Genova, così come in quello di Piazza Garibaldi a Napoli o in quello che si sviluppa tra via Aldo Moro e via Salvo D'Acquisto a Cava dei Tirreni.

Nonostante i problemi di pulizia o decoro che sono principalmente attribuibili alla mancanza di adeguate regole nell'approvvigionamento e nell'esposizione delle merci, non c'è dubbio che in tema di riutilizzo il segmento dei Rom è tra i più virtuosi e lungimiranti. Il 7 Maggio del 2011 il Corriere del Mezzogiorno riportava le dichiarazioni degli oncologi Antonio Marfella e Giuseppe Comella, che all'interno di una relazione preparata per l'Isde –Associazione Medici per l'Ambiente, non esitano ad affermare che i rom sono gli unici ad aver compreso «la ricchezza diffusa che potrebbe provenire dall'Oro di Napoli: i rifiuti urbani», poiché sono in grado di recuperare fino al 90% dei mucchi di spazzatura che si trovano a rovistare ai lati delle strade.

Anche se oggettivamente Ambientalista, per i Rom la pratica del riutilizzo rimane profondamente e principalmente un'attività Economica: grazie alla vendita di merci usate circa il 10% di questa comunità riesce ad avere un lavoro e un reddito onesto, e oggi i Rom sono il vero primo anello della filiera dell'usato.

Se negli anni ‘80 le Comunità dell'ex Yugoslavia avevano determinato un forte ribasso sul mercato dei prezzi dell'usato imponendo una ristrutturazione delle attività degli altri rigattieri (italiani e migranti di altre etnie), attualmente questa dinamica è prodotta dai rom rumeni e bulgari. Questi ultimi riescono ad adottare prezzi bassissimi a causa di una molteplicità di fattori, tra i quali segnaliamo:

a) Condizioni abitative di estremo disagio senza servizi (e costi) essenziali come acqua, luce e riscaldamento;

b) Il frequente insediamento in luoghi urbani che si trovano a ridosso dei mercati; vicinanza che riduce le spese legate alla ricerca delle merci e il loro trasporto (sia l'usato da vendere al mercato che i materiali ferrosi da vendere ai rottamatori).

L'usato Rom non è monolitico e presenta sfaccettature e diversità anche importanti: si va dai "frugatori" che rovistano i cassonetti (soprattutto quelli localizzati in zone popolari) agli svuotacantine che sgomberano cantine e soffitte e agli operatori che ricevono in donazione beni tecnologicamente superati da negozi e magazzini, o libri da biblioteche, librerie e privati.

Al loro fianco ci sono gli eredi dei "ferrivecchi", che laboriosi come formichine spalmano la loro attività su tutto il territorio cercando materiali ferrosi da rivendere ai rottamatori per qualche centesimo di euro al chilo. Quest'ultima tipologia di operatore è attualmente la più tartassata, con multe di migliaia di euro e frequenti sequestri dei mezzi e dei materiali raccolti. Anche nel settore "ferrivecchi" la normativa è molto farraginosa e controversa. A tal proposito è illuminante un recente articolo dell'avvocato Marilisa Bombi "Cenciaoli e ferrivecchi: Condannati al carcere dalla semplificazione" che nella sua conclusione afferma che "sarebbe quanto mai necessario un intervento del legislatore di modifica della disposizione in materia ambientale, nel senso che l'articolo 266, comma 5, del D.Lgs. 3 aprile 2006 n. 152, Norme in materia ambientale, dovrebbe essere modificato nei termini qui di seguito indicati: 5. Le disposizioni di cui agli articoli 189, 190, 193 e 212 non si applicano alle attività di raccolta e trasporto di rifiuti effettuate dai soggetti iscritti al registro imprese, per l'attività già disciplinata dall'art. 121 del Testo unico di pubblica sicurezza ed abrogato dall'art. 6, d.P.R. 28 maggio 2001, n. 311, limitatamente ai rifiuti che formano oggetto del loro commercio".

Roma 23 febbraio 2012

Aleramo Virgili
Rete di sostegno mercatini rom di Roma
Vicepresidente Rete ONU

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 08/03/2012 @ 09:50:22, in Italia, visitato 1558 volte)

CORRIERE DEL VENETO (NdR. neanche a farlo apposta, una risposta all'articolo precedente. Ma già all'inizio degli anni '90...)

Sabrina Bastianello (archivio) IL CASO A VICENZA Sabrina Bastianello: «Pagano sempre E noi non siamo razzisti»

VICENZA — «I nomadi? Io li ospito già in un appartamento di mia proprietà, pagano l'affitto e io li aiuto così». Parola di una consigliera leghista, Sabrina Bastianello. È lei l'esponente del Carroccio che ha pronunciato quella frase, ieri, durante il Consiglio, sfatando qualsiasi luogo comune che vede i fazzoletti verdi avere sempre il pugno di ferro contro rom e sinti. La scena si consuma all'inizio dell'assemblea consiliare, quando in sala si discute del trasferimento, per lavori, dei nomadi che vivono nell'area di via Cricoli. Nell'interrogazione presentata dagli esponenti del Carroccio, per chiedere informazioni su quel trasferimento annunciato dall'amministrazione per i prossimi mesi, la Lega chiede alcune informazioni sulla zona destinata ad ospitare, in modo temporaneo, le cento persone che vivono in via Cricoli. Nel testo vengono citate alcune dichiarazioni dell'assessore ai Servizi sociali, Giovanni Giuliari, in merito alla vicenda del cartello contro gli zingari appeso dalla commessa marocchina Fatima Mecal, poche settimane fa. Contro quel cartello si era scagliato l'assessore Giuliari e la Lega, ora, avanza una proposta, dai toni provocatori, all'assessore: «È disposto - scrivono i consiglieri del Carroccio - ad ospitare a casa sua alcune di queste persone al fine di provvedere personalmente alla loro integrazione?».

Il clima si surriscalda, Giuliari ribatte: «È una provocazione, ma comunque non potrei, nell'appartamento dove vivo non c'è abbastanza spazio. Fatelo voi». E qui arriva la risposta della Bastianello: «Io, i nomadi, li ospito già a casa mia - dichiara la consigliera - o meglio in un appartamento di mia proprietà». L'annuncio è forte, perché arriva da una esponente della Lega nord, il partito che, da sempre, lancia strali nei confronti di nomadi e rom che vivono nelle città. Solo lo scorso 24 febbraio, il segretario cittadino Carlo Rigon descriveva alcune delle famiglie di nomadi che abitano nel capoluogo come «persone che mai hanno dimostrato la volontà di integrarsi nel tessuto sociale cittadino ». Ma per la consigliera Bastianello, questi sono «pregiudizi che non esistono». Lei, in un appartamento in città ospita una famiglia di cinque persone, formata da padre, madre e tre figli. Tutti di etnia rom, che un mese fa vivevano in una roulotte e che, adesso, abitano in un condominio. «Lo faccio perché sono venuta a conoscenza della grave situazione di difficoltà economica questa famiglia - dichiara Bastianello - e ho deciso di ospitarli. Pagano regolare contratto d'affitto, anche se minimo, e la considero una dimostrazione di aiuto verso queste persone, perché noi leghisti non siamo razzisti».

Gian Maria Collicelli


Ricordo Personale: Non so l'anno preciso: a Milano il centrosinistra stava vivendo il suo autunno (quello dei sindaci Pillitteri, Borghini...) e di lì a poco sarebbe esplosa Tangentopoli. La Lega muoveva i primi passi, in Comune e nei Consigli di Zona, e naturalmente i "nomadi" erano già allora uno dei suoi bersagli preferiti.

Col centrosinistra di allora, i rapporti erano buoni, ma freddi: nel senso che se volevi organizzare una festa, un corso scolastico o di formazione al lavoro, non mancava il loro patrocinio, ti ammollavano anche "la centomila" per il sovvenzionamento, ma per loro era come se la città finisse al bordo del campo. Per chi ci abitava dentro erano come dei fantasmi, nessuno aveva mai varcato il cancello.

Dei consiglieri leghisti di allora me ne ricordo tanti (col tempo sono tutti usciti da quel partito). Una di loro, nella nostra zona, a vederla era la classica signora-bene, col girocollo di perle ed una voce stridula ed antipatica... con lei polemiche a non finire.

Quando la Lega prese la maggioranza in Consiglio di Zona, lei divenne presidente della commissione sanità ed Assistenza Sociale. Mi ricordo un inverno, col Lambro che esondò per le piogge ed allagò tutto il campo. Le famiglie avevano perso tutto. Quella consigliera fu la prima a varcare i confini del campo, senza collana di perle ed indossando stivali da pescatore, portando qualche sacco di vestiti rimediati chissà come.

Continuammo a polemizzare, finché non abbandonò la politica, ma imparammo a rispettarla.

Articolo Permalink Commenti Oppure (2)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 08/03/2012 @ 09:22:30, in Regole, visitato 3149 volte)



In un articolo firmato da Carlo Stasolla, ieri vi avevamo parlato della campagna di raccolta firme che l'Associazione 21 luglio ha lanciato contro lo sgomberto forzato e illegale dei cittadini romanì di Roma. Sotto, lo spot che spiega tutti i motivi dell'iniziativa, che ha due solide basi: la prima è il rispetto dei diritti umani e delle convenzioni internazionali; la seconda l'applicazione di una sentenza del Consiglio di Stato, che ha stabilito che il piano per l'Emergenza Rom è illegale, frutto di pura fantasia propagandistica.

Alla sentenza avrebbe dovuto immediatamente seguire la soppressione del Piano Nomadi del Comuni di Roma e dunque lo stop immediato agli sgomberi che, invece, procedono a gonfie vele spinti dal vento della propaganda più becera, razzista e populista.



L'appello lanciato dall'Associazione 21 Luglio ha in poche ore raccolto centinaia di firme. Tra gli altri, hanno appoggiato la campagna anche intellettuali ed artisti: Moni Ovadia, Erri De Luca (autore, tra l'altro, di un video-appello), Susanna Tamaro, Giorgio Parisi (fisico, premio Boltzmann), Alex Zanotelli, Valerio Mastandrea e Sabina Guzzanti. Anche il Teatro Valle Occupato ha aderito all'iniziativa.

Proprio in merito alla campagna dell'Associazione 21 luglio alcuni esponenti politici della maggioranza hanno pensato di dire la loro. Tra gli altri, spicca l'onorevole Fabrizio Santori (presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale).

    "Prendiamo atto con il dovuto rispetto dell'appello lanciato dal mondo della cultura sottoscritto da molti intellettuali, anche non romani, che si sgolano lanciando anatemi contro gli sgomberi dei rom. E' dunque questa l'occasione per rompere finalmente le barriere ideologiche, per non chiudersi dietro frasi fatte e slogan già detti e trovare finalmente una soluzione al problema. Rilancio la proposta dell'albo della solidarietà. Chi vuole dare una casa e un lavoro ai rom si faccia avanti e si iscriva nell'albo che da mesi abbiamo proposto. Invece di gridare allo scandalo gli intellettuali passino ai fatti e offrano una fattiva collaborazione ospitando i rom nelle proprie case, seconde e terze abitazioni, e propongano eventuali offerte di lavoro. Chi invece ha ottenuto in via privilegiata una casa di enti a prezzi modici, la metta a disposizione dei bisognosi e ristabilisca così l'uguaglianza sociale che tanto propugna".

(clicca sull'immagine per ingrandirla ndr)

Poi Santori, evidentemente non soddisfatto, ha pensato bene di rincarare la dose:

    "La giunta Alemanno - ha affermato in una nota - è legittimata dal voto popolare a procedere con gli sgomberi e con l'allontanamento dal territorio dei nomadi che si accampano illegalmente in città. Invitiamo chi contesta questa volontà a lasciare il lusso delle proprie abitazioni e dei propri quartieri signorili, dei paesaggi incontaminati e dei celesti silenzi, per condividere con migliaia di romani quello che resta dei loro, di quartieri, in preda alle scorribande dei rom e al modo tipico della stragrande maggioranza dei nomadi di vivere nel degrado, nella sporcizia e nell'illegalità".

Ma come è possibile che si permetta a un amministratore pubblico di utilizzare un linguaggio così razzista e populista? E come è possibile che l'amministrazione comunale continui, dopo quasi 4 mesi, a ignorare una sentenza del Consiglio di Stato che vieta espressamente l'applicazione delle iniziative dell'Emergenza Rom?

Noi l'abbiamo domandato a Moni Ovadia, uno dei primi firmatari dell'Appello dell'Associazione 21 luglio. Moni Ovadia è attore, drammaturgo, scrittore, compositore e cantante tra i più impegnati del nostro Paese.



- Signor Ovadia, secondo il presidente della Commissione Sicurezza di Roma Capitale lei - insieme a tutti gli altri intellettuali - dovrebbe mettersi in casa i rom, anziché firmare petizioni contro gli sgomberi forzati...
- Guardi, non ho parole. Siamo a livello di "retrobar dello sport". Questo Santori dovrebbe dimettersi subito perché oltre a utilizzare un linguaggio offensivo non sa che il 75% dei rom sono cittadini italiani, e che gli altri sono comunque cittadini comunitari, in quanto tali titolari di dignità e diritti. Questi politici di destra, questi nostalgici del ventennio mussoliniano, lo dicano chiaramente se alla Costituzione italiana preferiscono la legislazione nazista, o quella fascista. Cosa vogliono fare dei rom? Bruciarli vivi?

- Lei è ebreo, ha narrato più volte lo sterminio e conosce lo stigma, la discriminazione...
- Facevano così anche con noi ebrei: ci sgomberavano da un luogo all'altro prima di mandarci nei campi di sterminio. Ora i politici fanno i carini e i simpatici con noi per aggraziarsi gli Stati Uniti e Israele: chissà se questo Santori direbbe le cose che ha detto dei rom anche di un ebreo: chissà se avrebbe il coraggio di dirmi "sporco ebreo". Per i romanì invece si permette di farlo perché sa che il populismo in Italia paga, anche in termini di consenso elettorale. Ma guardi, personalmente ho firmato quell'appello ritenendolo un dovere morale. Noi auspichiamo soluzioni serie, umane, dignitose, non facciamo propaganda.

- Anche perché gli sgomberi dei rom a Roma sono costati 6 milioni di euro.
- Con quel denaro avrebbero potuto risolvere seriemente il problema dell'emergenza abitativa. Ma le dico anche altro: il prossimo anno a Roma si eleggerà il nuovo sindaco e sicuramente assisteremo ad altre dichiarazioni come quella di Santori.

- Nella sua orchestra suonano musicisti rom...
- Non solo: io ospito abitualmente i miei musicisti a casa, come ha suggerito il presidente della Commissione Sicurezza. I miei musicisti sono rom rumeni, sono artisti eccezionali. Mi permetta di consigliare a Santori un libro: si intitola "Rom Genti Libere", l'ha scritto il mio amico Santino Spinelli, docente universitario, intellettuale e rom.

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Di Fabrizio (del 07/03/2012 @ 09:46:21, in media, visitato 1353 volte)

Dopo che nella "civilissima" Milano un pensionato è stato letteralmente sbranato da un branco di cani randagi, molti giornali avevano notato la "sospetta" vicinanza del luogo dell'agguato con uno storico campo sosta milanese. Qualche giornale aveva persino raccolto le testimonianze degli abitanti del campo, i quali dicevano di temere anche per i propri figli, quando dovevano andare a scuola.

  • ANSA: Non sembra, al momento, che gli animali siano di coloro che abitano in due campi nomadi della zona. Qualcuno ha dei cani in alcune baracche ma li tiene legati.
  • Repubblica: "i nomadi hanno solo cagnolini piccoli, non ne abbiamo mai visti di grossa taglia negli accampamenti". Anche gli inquirenti per ora non hanno elementi per affermare che i cani appartengano ai rom.
  • Corriere della Sera: Anche i nomadi del campo a fianco dell’omicidio erano visibilmente spaventati: «Temiamo per i nostri bambini» è il coro univoco di rom, contadini e abitanti di Muggiano, nonostante fiocchino accuse reciproche.

Ma si sa, la parola di questi ZINGARI vale quanto una banconota da tre euro, ed ecco che ci si mettono Libero ed il Giornale.

Leggo: Associazione Canili, branco killer viene da campi nomadi
Si tratta di aree, continua l'Associazione, "dove le istituzioni non entrano, niente vigili, niente polizia, niente Asl. Abbiamo cercato di risolvere noi il problema (siamo una piccola associazione, ma il problema era molto piu' grande di quanto pensassimo) entrando noi stessi nei campi soli, senza protezioni. Tra l'altro, come in tutte le associazioni animaliste, non vi sono uomini e per delle donne entrare a discutere in un campo rom non e' bello". L'associazione chiede "di non demonizzare e strumentalizzare i cani, esseri buoni per natura..."

Ammetto di voler bene a (quasi) tutti gli animali, ma di essere un po' stupido: mi sembra che per non demonizzare i cani, si stia demonizzando qualcun altro...

Non è la prima volta...

Articolo Permalink Commenti Oppure (0)  Storico >>  Stampa Stampa
 
Pagine: 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 99 100 101 102 103 104 105 106 107 108 109 110 111 112 113 114 115 116 117 118 119 120 121 122 123 124 125 126 127 128 129 130 131 132 133 134 135 136 137 138 139 140 141 142 143 144 145 146 147 148 149 150 151 152 153 154 155 156 157 158 159 160 161 162 163 164 165 166 167 168 169 170 171 172 173 174 175 176 177 178 179 180 181 182 183 184 185 186 187 188 189 190 191 192 193 194 195 196 197 198 199 200 201 202 203 204 205 206 207 208 209 210 211 212 213 214 215 216 217 218 219 220 221 222 223 224 225 226 227 228 229 230 231 232 233 234 235 236 237 238 239 240 241 242 243 244 245 246 247 248 249 250 251 252 253 254 255 256 257 258 259 260 261 262 263 264 265 266 267 268 269 270 271 272 273 274 275 276 277 278 279 280 281 282 283 284 285 286 287 288 289 290 291 292 293 294 295 296 297 298 299 300 301 302 303 304 305 306 307 308 309 310 311 312 313 314 315 316 317 318 319 320 321 322 323 324 325 326 327 328 329 330 331 332 333 334 335 336 337 338 339 340 341 342 343 344 345 346 347 348 349 350 351 352 353 354 355 356 357 358 359 360 361 362 363 364 365 366 367 368 369 370 371 372 373 374 375 376 377 378 379 380 381 382 383 384 385 386 387 388 389 390 391 392 393 394 395 396 397 398 399 400 401 402 403 404 405 406 407 408 409 410 411 412 413 414 415 416 417 418 419 420 421 422 423 424 425 426 427 428 429 430 431 432 433 434 435 436 437 438 439 440 441 442 443 444 445 446 447 448 449 450 451 452 453 454 455 456 457 458 459 460 461 462 463 464 465 466 467 468 469 470 471 472 473 474 475 476 477 478 479 480 481 482 483 484 485 486 487 488 489 490 491 492 493 494 495 496 497 498 499 500 501 502 503 504 505 506 507 508 509 510 511 512 513 514 515 516 517 518 519 520 521 522 523 524 525 526 527 528 529 530 531 532 533 534 535 536 537 538 539 540 541 542 543 544 545 546 547 548 549 550 551 552 553 554 555 556 557 558 559 560 561 562 563 564 565 566 567 568 569 570 571 572 573 574 575 576 577 578 579 580 581 582 583 584 585 586 587

Titolo
Quest'anno ci saranno le elezioni europee. Ti senti coinvolto:

 Per niente
 Poco
 Normalmente
 Abbastanza
 Molto

 

Titolo
La Newsletter della Mahalla
Indica per favore nome ed email:
Nome:
Email:
Subscribe Unsubscribe

 

********************

WIKI

Le produzioni di Mahalla:

Dicono di noi:

Bollettino dei naviganti:

********************


Disclaimer - agg. 17/8/04
Potete riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo il link:
www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili QUI

La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net

Filo diretto
sivola59
per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype


Outsourcing
Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare.
Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti:

Il gruppo di discussione

Area approfondimenti e documenti da scaricare.

Appuntamenti segnalati da voi (e anche da me)

La Tienda con i vostri annunci

Il baule con i libri Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.


Informazioni e agenzie:

MAHALLA international

Romea.cz

European Roma Information Office

Union Romani'

European Roma Rights Center

Naga Rom

Osservazione


Titolo
blog (2)
Europa (7)
Italia (6)
Kumpanija (2)
media (2)
musica e parole (4)

Le fotografie più cliccate


03/12/2024 @ 18:18:37
script eseguito in 125 ms

 

Immagine
 Manifestazione a Parigi per la casa e contro la guerra... di Fabrizio



Cerca per parola chiave
 

 
 

Circa 874 persone collegate


InChat: per non essere solo un numero scrivete /n  e poi il vostro nome/nick

< dicembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
      
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31
         
Titolo
blog (506)
casa (438)
conflitti (226)
Europa (986)
Italia (1410)
Kumpanija (377)
lavoro (204)
media (491)
musica e parole (445)
Regole (348)
scuola (335)
sport (97)

Catalogati per mese:
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024
Dicembre 2024

Gli interventi più cliccati

Ultimi commenti:
BuongiornoE-mail: giovannidinatale1954@gmail.comOf...
28/12/2021 @ 11:20:35
Di giovannidinatale
Hi we are all time best when it come to Binary Opt...
27/11/2021 @ 12:21:23
Di Clear Hinton
 

Locations of visitors to this page

Contatore precedente 160.457 visite eliminato il 16/08/08 per i dialer di Specialstat

 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.

powered by dBlog CMS ® Open Source