Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
Di Fabrizio (del 09/08/2008 @ 08:57:11, in media, visitato 1615 volte)
Da
Czech_Roma
La fotografa turca freelance
Gülbin Özdamar ha
passato molto tempo fotografando il popolo Romani mentre viveva nel 2007 nella
Repubblica Ceca e rivela quello che chiama "il razzismo e la discriminazione"
che vi ha trovato.
Gülbin di Eskişehir, 28 anni, ha frequentato il seminario World Press Photo
in Turchia nel 2002-2003, dice che ha iniziato un progetto per focalizzarsi
sulla minoranza Romani "stigmatizzati come "zingari" dalla maggioranza dominante
nella cittadina del nord est di Usti Nad Labem."
Dice Gülbin: "La via Matiční è vista come il quartiere "zingaro" ed il
governo locale ha costruito un muro nel 1999 per separare i Romani dai Cechi. La
ragione adotta fu di prevenire l'inquinamento ambientale causato dalla
spazzatura lasciata dagli zingari. Ma la ragione principale furono il
pregiudizio e l'immagine negativa che i nativi hanno degli zingari. Così il muro
fu costruito per isolare la minoranza Romani di Matiční."
"C'è un'organizzazione sociale che organizza alcune attività per i bambini
zingari, ma non è abbastanza. Alcuni non possono nemmeno andare alla scuola
normale. La maggior parte di loro va alle scuole speciali isolati dai bambini
Cechi."
Gülbin è una laureata del Dipartimento di Giornalismo all'Università Anadolu
di Eskişehir ed ha una borsa di studio della Scuola Film e TV (FAMU)
dell'Accademia di Arti dello Spettacolo di Praga.
Ha esposto nella capitale ceca come pure in Gran Bretagna ed in USA, ed ha
curato un'esposizione intitolata Sommossa Intima supportata dalla FAMU.
"Ho usato una Contax G2 col telemetro di 28 mm. e lenti da 50 mm." dice Gülbin.
"Preferisco prendere tutte le mie foto con la luce naturale."
Vedi la
galleria (9 immagini)
Di Fabrizio (del 05/08/2008 @ 10:45:39, in media, visitato 1941 volte)
Da
British_Roma
Un mio amico ha comprato un film dal titolo
I Ricchi: Stanno rubando il Sogno Americano
E' un trailer ed una serie per il cinema
E' UNA TERRIBILE PROPAGANDA ANTI-ROM
Le star sono Eddie Izzard e Minnie Driver con 2 bambini, Shannon Marie
Woodward, Noel Fischer, Adrian Mitchell.
Creatore Dmitry Lipkin
E' fatto dalla 20th century Fox e programmato per il Fox movie channel (Fox
è un canale molto razzista qui negli USA)
Loro reclamano di essere Viaggianti (con la V maiuscola) e nell'introduzione
dicono che "alcuni ci chiamano Zingari". Sono mostrati mentre guidano un
caravan, i bambini non vanno a scuola, e c'è un "campo" con molti altri che loro
visitano occasionalmente e che è guidato da un uomo molto violento e orribile,
ch tratta le donne e le ragazze terribilmente, picchiandole e facendo maritare
le ragazzi da molto giovani.
La premessa della serie è che sono tutti ladri. Minnie Driver li definisce
come ladri professionisti e questa è la loro occupazione.
Inutile da dire, questo è solo alimentare gli esistenti terribili stereotipi
e bisogna protestare sino all'ultimo.
Non ho idea se diventerà mai una serie TV, perché non ho TV! (neanch'io,
qualcuno potrebbe informarmi? ndr)
Ma ho pensato di farvelo sapere.
Dianne Post - Phoenix, AZ
Di Fabrizio (del 31/07/2008 @ 09:30:20, in media, visitato 2153 volte)
Da
Romanian_Roma
Editoriale: Razzismo davanti al PC
OVIDIU NAHOI Vice Capo Redattore
ovidiu.nahoi@adevarul.ro
Dobbiamo dare troppa importanza ai forum che accompagnano gli articoli delle
nostre pubblicazioni online? Questi messaggi si sintonizzano con lo stato
mentale dei lettori? Registriamo il fatto che i partiti ed i candidati spingono
il lato virtuale delle loro campagne. E se i cittadini attivi passano dall'agorà
ad internet, allora i forum dovrebbero avere la loro rilevanza sociologica.
E se è così, le reazioni agli articoli sulla situazione dei Rom sono
preoccupanti. Entrambe i pezzi, sugli Italiani della spiaggia di Napoli,
incuranti dei corpi delle due ragazzine Rom annegate, e l'intervista del
nostro giornale all'europarlamentare Rom Viktoria Mohacsi, hanno ricevuto
soprattutto reazioni piene di cinismo ed intolleranza. Quando senti l'odio
mormorare in migliaia e migliaia di messaggi, non ti aiuta immaginare che non si
tratta di una copia di scervellati che non pensa tanto alla Notte dei
Cristalli, ma piuttosto ai Balcani? Quale percezione avrebbe qui un partito o un
leader che facesse discorsi apertamente razzisti e xenofobi? Teniamocelo a
mente, la Romania sta per essere invasa da lavoratori asiatici e non abbiamo
indizi su cosa questa collisione di civilizzazioni ci porterà.
Un'altro dettaglio shoccante: parliamo di spazi di dibattito da pubblicazioni
serie - come "Adevarul", "Evenimentul zilei", "Hotnews" e altri. Quindi,
possiamo interrogarci se il razzismo e la tolleranza sono problemi di fondo
della società. Sì, abbiamo un problema con l'integrazione dei Rom - noi Rumeni,
e noi Europei. Ma dire, anche sottouno pseudonimo, che la soluzione è collegata
alla "soluzione finale" è una testimonianza di arretratezza. Grazie al cielo,
Hitler non è più civilizzato.
Ed ora, i nostri leader politici. Tranne poche eccezioni dall'Europarlamento,
sono silenziosi come un topo. Hanno scelto un pericoloso compromesso tra i
valori europei e la maggioranza in madrepatria. Per quanto continueranno così?
Ed, cosa esattamente succederà con i flussi di odio ed intolleranza lasciati ad
affogare o nuotare? Il dovere dei leader è di mettere avanti i valori in cui
credono, proprio in momenti come questi, anche col rischio delle elezioni. Lo
stesso per i doveri della stampa di tener conto della responsabilità, e non sono
i grafici di vendita.
Di Fabrizio (del 29/07/2008 @ 00:17:25, in media, visitato 2122 volte)
Dal blog
R-esistenza Infinita
(La notizia la trovate
QUA ndr)
Allora, cari legaioli, quel che resta di bossi è in Romania. No, non è andato
là – come ha cercato di farvi credere – per continuare la guerra allo sporco
zingaro, in casa sua, ma ad assistere alle riprese del kolossal TV su Alberto da
Giussano. È una produzione richiesta ed ottenuta da berlusconi a saccà, e di cui
esiste abbondante letteratura nelle intercettazioni telefoniche che nemmeno il
faraone è riuscito a bloccare. Una di quelle cose legate allo scambio di figa,
che tanto onore ha posto sulle italiche teste. "Se ti do una figa, tu mi dai un
Senatore del centrosinistra?"
È bellissima questa cosa: mentre in Italia la politica di propaganda
populista, porta gli italioti ad incendiare i campi Rom, in Romania bossi
assiste alla carica di 20.000 Rom che fingono di essere il popolo padano. E c’è
di peggio: i 2.500 cavalli usati per la ricostruzione della battaglia di
Legnano, saranno arabi.
Questa coerenza che tutto ricopre, questi uomini duri che hanno la faccia di
calderoli, a cui avete affidato il governo di uno stato, su cui sputano … Io
trovo che sia fantastico, come è fantastica la rivisitazione storiche che bossi
(per sua stessa ammissione, un ignorante) fa della storia. Alberto da Giussano è
il centralismo dello stato.
Queste sono le cose che mi danno quel sottile piacere di pensare a voi,
imbecilli, che andate in giro con gli elmetti cornuti in testa. Voi, che siete
rappresentati da bossi, calderoli, maroni e borghezio.
E così, mentre in casa nostra si porta avanti la deportazione xenofoba di un
popolo inerme, fatto anche di donne e bambini, il massimo rappresentante della
lega va a godere dello sfruttamento di 20.000 comparse Rom, pagate quattro lire
e un pugno di polenta, nel rispetto della logica del profitto e dello
sfruttamento.
Giustizia vorrebbe che quei 2.500 cavalli arabi venissero puntati contro
l’ignobile spettatore, e che quelle 20.000 comparse assumessero il ruolo di
protagonisti, issando lance e bastoni per cacciare l’invasore.
Non accadrà, peccato!
Per la cronaca, la RAI partecipa alla produzione della fiction di propaganda
leghista, ottenuta per intercessione del mercante di figa, che costa solamente
30 milioni di dollari. Da dove provengano i danari lo sapete, sì?
Rita Pani (APOLIDE)
Di Fabrizio (del 28/07/2008 @ 08:42:30, in media, visitato 1865 volte)
Leggo su
La
voix des Rroms
Vi annunciamo il lancio del canale TV de "La voix des Rroms" su internet, sul
quale diffondiamo alcune nostre azioni.
Potete accedervi cliccando
QUI.
Non è che l'inizio e contiamo di arricchire il contenuto della
programmazione. Fateci sapere i vostri pareri, abbiamo ricevuto una sovvenzione
enorme. Si chiama motivazione
Di Fabrizio (del 24/07/2008 @ 14:03:31, in media, visitato 1581 volte)
Esce oggi il primo numero del giornale telematico dei ragazzi del Campo sosta
di via Idro a Milano.
Questo numero parla della vita nel campo, delle attività e delle gite
organizzate in collaborazione con la cooperativa
Laci Buti e la Casa della Carità di Milano.
Seguiranno altri numeri con scadenza bimestrale.
"Grazie per l'attenzione e vi ricordiamo che siamo a vostra disposizione
per qualsiasi domanda vorrete porci." Il comitato di redazione
Per riceverlo scrivere a
inidro @ gmail. com
Di Fabrizio (del 23/07/2008 @ 10:54:44, in media, visitato 1349 volte)
Da
Kharl - Un indiano in Tibet
Una delle regole più crudeli è quella che disciplina, nei media, il rilievo
che la morte deve avere. Per queste regole gli omicidi non sono tutti uguali,
per cui può succedere che un delitto possa finire indistintamente (e spesso
inspiegabilmente) in prima o in 17a pagina.
Ad esempio, oggi su Repubblica è proprio in 17° pagina la notizia di un 35enne
(Andrea Tartari)
ucciso a coltellate sotto gli occhi della fidanzata da un branco di
“normalissimi” ragazzi. La colpa: quella di avere chiesto ad alcuni di loro –
appoggiati alla sua macchina – di spostarsi.
Si parla molto di “sicurezza” e ricordiamo tutti i titoli a 8 colonne (e le
aperture nei telegiornali) riguardanti la tragica morte di Giovanna Reggiani a
Roma e di tutto quello che ne è seguito nei confronti degli immigrati prima, e
dei Rom dopo.
Leggendo adesso l’assurda morte di “uno che non ha mai litigato con nessuno in
vita sua”, mi chiedo chi è che stabilisce l’ordine da dare alle notizie.
Anche io da un po’ di tempo mi sento meno sicuro: solo che la mia insicurezza
non è nei confronti di immigrati o zingari, è nei confronti di chi uccide agli
incroci stradali, passando con il rosso a 160 Km/h, oppure di chi vuole
dimostrare la sua esistenza attraverso prove di forza simili a quelle che hanno
ucciso Andrea Tartari, e che sono la logica conseguenza di uno “stile di vita”
che TV e maggioranza (non solo politica... purtroppo) sembra ormai avere sposato.
Di Fabrizio (del 21/07/2008 @ 10:41:41, in media, visitato 1390 volte)
Di Fabrizio (del 21/07/2008 @ 09:45:37, in media, visitato 1355 volte)
Da Czech_Roma
Praga, 11.7.2008, 17:05, (ROMEA/CTK) Il Comitato Ceco di Helsinki (CHV) ha allertato il Segretario di Stato USA Condoleezza Rice dell'esistenza di pagine web ceche di neonazisti, che sono registrate negli Stati Uniti, in una lettera a lei indirizzata questa settimana mentre stava visitando Praga.
Rice e la sua controparte ceca Karel Schwarzenberg hanno firmato martedì a Praga il trattato USA-Repubblica Ceca su una base radar USA sul suolo ceco, nel quadro del piano USA di scudo anti missile.
CHV ha scritto che i neonazisti cechi ed altri gruppi estremisti simili hanno libero accesso ai server Internet negli Stati Uniti indipendentemente dal carattere intollerante ed aggressivo del materiale inviato.
Il comitato dice che questo è dovuto non solo al primo emendamento della Costituzione USA che garantisce libertà di espressione, ma anche alla mancanza di cooperazione effettiva tra le forze di sicurezza USA e degli stati Europei.
"CHV considera di fondamentale importanza che i post intolleranti su Internet o le manifestazioni direttamente neonaziste ed il loro impatto siano di conseguenza e impatto similari alle manifestazioni su Internet che sono proibite negli Stati Uniti, quelli connessi al terrorismo ed alla pedofilia," dice la lettera.
Si dice che Rice dovrebbe porre attenzione a questo tema e provare ad iniziare la cooperazione tra le unità di sicurezza ceche ed USA.
Di Fabrizio (del 18/07/2008 @ 09:43:40, in media, visitato 1550 volte)
Ricevo da Union Romani
QUANDO I PRETESI INTELLETTUALI SI CONVERTONO IN AGENTI ATTIVI DELLA
REPRESSIONE RAZZISTA
Sappiamo che il nostro lamento odierno susciterà polemica. Sappiamo che altre
voci si leveranno per dirci che siamo contro gli intellettuali perché dicono
cose che non ci piacciono, inclusi quanti dall'alto della loro pretesa cattedra,
spacciando dottrina di gitanità perché grazie ai gitani hanno un nome e grazie
alla generosità dell'Amministrazione raccontano ai media per realizzare i loro
studi reiterati e tendenziosi, dirà che noi, i gitani, siamo contro la libertà
d'espressione o contro il sacro principio della libertà di cattedra. Non si
confondano. Non siamo contro la libertà d'espressione - senza cui non è
possibile la democrazia - ed al contrario apprezziamo gli intellettuali ed i
ricercatori che con vero spirito scientifico e generosità verso la nostra causa
dedicano tempi e sforzi, generalmente mal pagati, a lottare contro stereotipi e
dicerie che da sempre pesano su di noi.
Detto questo, dobbiamo manifestare la nostra ripulsa più forte
all'informazione divulgata dall'Università di Granada, estratta dallo studio
realizzato sotto la direzione di un gran gitanologo, autore di infiniti articoli
sul popolo gitano, direttore di numerosi studi sulla comunità gitana andalusa,
esperto nella conoscenza dei comportamenti sessuali delle donne gitane quando si
dispongono a contrarre matrimonio, e persona amata ed ammirata dalle donne
dirigenti dell'associazionismo gitano in Andalusia e specialmente a Granada.
Quello che è certo è che i mezzi di comunicazione di tutta la Spagna han
fatto da eco al più rilevante di questo studio. Davanti alla vista abbiamo
questi titoli:
- "OTTO DI OGNI DIECI STUDENTI VEDE I GITANI COME LADRI".
- "I BAMBINI CREDONO CHE I LORO COMPAGNI DI QUESTA ETNIA SIANO VIOLENTI O
BUGIARDI".
- "L'82% DEI BAMBINI CHE CONVIVONO CON I GITANI LI CONSIDERANO LADRI".
- "L'82,1% DEI BAMBINI TRA GLI 11 E I 14 ANNI CHE CONVIVONO CON LORO IN
CLASSE CONSIDERA CHE I GITANI SONO LADRI E MALFATTORI".
- "I BAMBINI CHE CONVIVONO CON I GITANI LI CONSIDERANO LADRI".
- IL 65,4 DEI BAMBINI CHE VIVONO NELLA CITTA' CONSIDERA I GITANI
COME MALVAGI"...
A partire da qui che ognuno tragga le sue conclusioni. Come hanno agito male
sinora i gitani e le gitane compromessi con la lotta per la difesa degli
interessi del nostro popolo! Per qualcuno, un risultato come questo, dopo 30
anni di vita democratica in Spagna, può solo dar credito alle idee di chi dice
che "i gitani non hanno rimedio, che siamo asociali e fa bene Berlusconi ad
identificare i bambini gitani perché nessuno abbia il minimo dubbio di dove
siano i piccoli ladri di oggi e potenziali delinquenti e assassini di domani".
Dov'è, ci chiediamo, il limite - se esiste - nella divulgazione di
informazioni simili, pretese scientifiche, avvallate dal nome di una università
che ha quasi 500 anni e che gode del prestigio di essere una delle università
più importanti d'Europa? Cosa ha guadagnato l'Università di Granada ottenendo
che il
DIARIO DE LEÓN, per citare uno dei più letti in Andalusia, titoli la propria
informazione dicendo che "I BIMBI CHE CONVIVONO CON I GITANI LI CONSIDERANO
LADRI"?
Noi, dall'Unión Romaní di Andalusia, abbiamo dati che differiscono
radicalmente da quelli offerti in questo studio. Noi, che abbiamo fatto uno
studio ad Atarfe, Chauchina, Fuente Vaqueros, Granada, Guadix, Loja e Pinos
Puente, diciamo che il rifiuto di cui soffrono i bimbi gitani nella scuola è
solo dell'11,36% in questi centri e del 12,30% nel totale dell'Andalusia.
Tutti gli studiosi seri sono d'accordo nell'affermare che "La verità nella
scienza non solo non è assoluta, ma non è nemmeno (né può essere) permanente".
Però questo non vale, per ciò che si vede, per gli autori dello studio. Occorre
seguire mantenendo gli stereotipi, anche quando li si addolcisce dicendo - come
no! - che il 20% dei bambini intervistati considerano che i gitani "siano
allegri". Anche i nazisti la pensavano così. Una delle prime cose che fece il
professor Josef Mengele, medico e assassino che fece esperimenti con i bambini
gitani incarcerati nel campo di sterminio di Auschwitz, fu creare un'orchestra
gitana. Chiaro, noi gitani siamo tanto allegri...!
Noi, gitani e gitane impegnati a cambiare le relazioni di confronto che
durante tanti anni hanno marcato "payos" e gitani, reclamiamo l'imperativo
dell'etica anche nel campo della scienza. Sappiamo che "l'etica dello scienziato
non è differente dall'etica del politico o del giornalista, non è ne più
colpevole ne più innocente di tutti gli altri, - dicono con successo alcuni
teorici - perché la sua etica non dipende dalla sua attività professionale ma
dalla sua partecipazione alla vita della società come qualsiasi altro essere
umano".
Dalla prestigiosa Università di Granada qualcuno ha voluto renderci le cose
più difficili. Non sappiamo realmente a favore di quale ideologia o progetto
remi. Il governo italiano pagherebbe molto di più un'inchiesta come questa di
quanto abbiano potuto fare le autorità accademiche o politiche andaluse.
A noi, gitani e gitane di Andalusia, di Spagna e del mondo solo resta da
lamentarci, una volta di più, assieme ad un altro scienziato, questo sì di
maggior peso, che mai avrebbe pubblicato i dati di questo studio: E' più
difficile disintegrare un atomo che un pregiudizio. (Albert Einstein)
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