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Spagna
Di Fabrizio (del 18/07/2008 @ 09:43:40, in media, visitato 1550 volte)

Ricevo da Union Romani

QUANDO I PRETESI INTELLETTUALI SI CONVERTONO IN AGENTI ATTIVI DELLA REPRESSIONE RAZZISTA

Sappiamo che il nostro lamento odierno susciterà polemica. Sappiamo che altre voci si leveranno per dirci che siamo contro gli intellettuali perché dicono cose che non ci piacciono, inclusi quanti dall'alto della loro pretesa cattedra, spacciando dottrina di gitanità perché grazie ai gitani hanno un nome e grazie alla generosità dell'Amministrazione raccontano ai media per realizzare i loro studi reiterati e tendenziosi, dirà che noi, i gitani, siamo contro la libertà d'espressione o contro il sacro principio della libertà di cattedra. Non si confondano. Non siamo contro la libertà d'espressione - senza cui non è possibile la democrazia - ed al contrario apprezziamo gli intellettuali ed i ricercatori che con vero spirito scientifico e generosità verso la nostra causa dedicano tempi e sforzi, generalmente mal pagati, a lottare contro stereotipi e dicerie che da sempre pesano su di noi.

Detto questo, dobbiamo manifestare la nostra ripulsa più forte all'informazione divulgata dall'Università di Granada, estratta dallo studio realizzato sotto la direzione di un gran gitanologo, autore di infiniti articoli sul popolo gitano, direttore di numerosi studi sulla comunità gitana andalusa, esperto nella conoscenza dei comportamenti sessuali delle donne gitane quando si dispongono a contrarre matrimonio, e persona amata ed ammirata dalle donne dirigenti dell'associazionismo gitano in Andalusia e specialmente a Granada.

Quello che è certo è che i mezzi di comunicazione di tutta la Spagna han fatto da eco al più rilevante di questo studio. Davanti alla vista abbiamo questi titoli:

  • "OTTO DI OGNI DIECI STUDENTI VEDE I GITANI COME LADRI".
  • "I BAMBINI CREDONO CHE I LORO COMPAGNI DI QUESTA ETNIA SIANO VIOLENTI O BUGIARDI".
  • "L'82% DEI BAMBINI CHE CONVIVONO CON I GITANI LI CONSIDERANO LADRI".
  • "L'82,1% DEI BAMBINI TRA GLI 11 E I 14 ANNI CHE CONVIVONO CON LORO IN CLASSE CONSIDERA CHE I GITANI SONO LADRI E MALFATTORI".
  • "I BAMBINI CHE CONVIVONO CON I GITANI LI CONSIDERANO LADRI".
  • IL 65,4 DEI BAMBINI  CHE VIVONO NELLA CITTA' CONSIDERA I GITANI COME MALVAGI"...

A partire da qui che ognuno tragga le sue conclusioni. Come hanno agito male sinora i gitani e le gitane compromessi con la lotta per la difesa degli interessi del nostro popolo! Per qualcuno, un risultato come questo, dopo 30 anni di vita democratica in Spagna, può solo dar credito alle idee di chi dice che "i gitani non hanno rimedio, che siamo asociali e fa bene Berlusconi ad identificare i bambini gitani perché nessuno abbia il minimo dubbio di dove siano i piccoli ladri di oggi e potenziali delinquenti e assassini di domani".

Dov'è, ci chiediamo, il limite - se esiste - nella divulgazione di informazioni simili, pretese scientifiche, avvallate dal nome di una università che ha quasi 500 anni e che gode del prestigio di essere una delle università più importanti d'Europa? Cosa ha guadagnato l'Università di Granada ottenendo che il DIARIO DE LEÓN, per citare uno dei più letti in Andalusia, titoli la propria informazione dicendo che "I BIMBI CHE CONVIVONO CON I GITANI LI CONSIDERANO LADRI"?

Noi, dall'Unión Romaní di Andalusia, abbiamo dati che differiscono radicalmente da quelli offerti in questo studio. Noi, che abbiamo fatto uno studio ad Atarfe, Chauchina, Fuente Vaqueros, Granada, Guadix, Loja e Pinos Puente, diciamo che il rifiuto di cui soffrono i bimbi gitani nella scuola è solo dell'11,36% in questi centri e del 12,30% nel totale dell'Andalusia.

Tutti gli studiosi seri sono d'accordo nell'affermare che "La verità nella scienza non solo non è assoluta, ma non è nemmeno (né può essere) permanente". Però questo non vale, per ciò che si vede, per gli autori dello studio. Occorre seguire mantenendo gli stereotipi, anche quando li si addolcisce dicendo - come no! - che il 20% dei bambini intervistati considerano che i gitani "siano allegri". Anche i nazisti la pensavano così. Una delle prime cose che fece il professor Josef Mengele, medico e assassino che fece esperimenti con i bambini gitani incarcerati nel campo di sterminio di Auschwitz, fu creare un'orchestra gitana. Chiaro, noi gitani siamo tanto allegri...!

Noi, gitani e gitane impegnati a cambiare le relazioni di confronto che durante tanti anni hanno marcato "payos" e gitani, reclamiamo l'imperativo dell'etica anche nel campo della scienza. Sappiamo che "l'etica dello scienziato non è differente dall'etica del politico o del giornalista, non è ne più colpevole ne più innocente di tutti gli altri, - dicono con successo alcuni teorici - perché la sua etica non dipende dalla sua attività professionale ma dalla sua partecipazione alla vita della società come qualsiasi altro essere umano".

Dalla prestigiosa Università di Granada qualcuno ha voluto renderci le cose più difficili. Non sappiamo realmente a favore di quale ideologia o progetto remi. Il governo italiano pagherebbe molto di più un'inchiesta come questa di quanto abbiano potuto fare le autorità accademiche o politiche andaluse.

A noi, gitani e gitane di Andalusia, di Spagna e del mondo solo resta da lamentarci, una volta di più, assieme ad un altro scienziato, questo sì di maggior peso, che mai avrebbe pubblicato i dati di questo studio: E' più difficile disintegrare un atomo che un pregiudizio. (Albert Einstein)