Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

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Gli Zingari fanno ancora paura?

La redazione
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 22/07/2009 @ 09:17:39, in scuola, visitato 1385 volte)

Segnalazione di Demetrio Gomez da Baxtalo's Blog

PROYECTO YANKOVICH

Da qualche tempo e grazie a queste famose reti sociali -viva l'era digitale!- mi sono messo in contatto con Zadziro Yankovich, un Rrom del Cile.

Zadziro Yancovich, Rrom del Cile, creatore del PROYECTO YANCOVICH

E'  stato emozionante per il poco contatto che noi Rrom europei abbiamo con i fratelli di altri continenti, però è stato ancora più emozionante rendersi conto che ci muovevano idee ed interessi comuni. E' stato l'inizio di una buona amicizia e di alcune conversazioni su come regolare il mondo e -perché no?- di raccontarci alcune tra le nostre frustrazioni ed idee. In questo periodo mi ha anche comunicato che attualmente la sua grande motivazione era lavorare con i bambini rrom del suo accampamento per evitare la perdita della Lingua Rromaní (Rromani Chib), nello stesso compito collaborano con Zadziro, Titino Nicolich e Vielka Araya.

Per arrivare a capo di questa idea, con molta pazienza e prendendo molto tempo che avanza dal suo impiego e dal tempo libero, ha elaborato alcune tabelle, molto grafiche e di facile maneggio, per poterle utilizzare in una piccola scuola dove alcune persone con tanta volontarietà devono alfabetizzare questi bambini.

Titino Nicolich, Collaboratore del Proyecto Yankovich e Presidente della Union Romane de Chile

Durante il tempo rubato da altri compiti, aiuta a completare queste tabelle e a cercare di migliorarle quanto possibile, cosicché altri Rrom che parlano rromaní (Lolo, Ranchi, Israel, Robert ed altri) diano il loro apporto, arricchendo e rendendo più grande  questo progetto nominato PROYECTO YANKOVICH.

Vielka Araya, collaboratrice del Proyecto Yankovich e professoressa nella scuola

La lingua rromaní, come succede a tutte le lingue e soprattutto con questa così estesa nel mondo, ha differenti dialetti, nessuno migliore o peggiore dell'altro, semplicemente differenti, per cui possono esserci differenze senza che si stia parlando di lingue differenti. La variante che parla Yankovich è lo Xorajai, dovremmo risalire alle migrazioni dei Rom dall'Europa dell'Est verso il Cile per trovarne la radice e non nego che lo si faccia in altre pagine di questo Blog, anche se come ho già detto che qui ci focalizzeremo sulle questioni collegate alla lingua, per qualsiasi cosa potete aggiungere dei commenti [...]. Questa varietà di dialetti, costumi, musiche... conformano questo mosaico così ricco e bello che rappresenta la cultura rrom, ed il rispetto di questa propria diversità interna rinforza anche il sentimento di ROMIPEN (identità rrom). Ricordiamoci sempre che la nostra diversità è la nostra ricchezza, AMARI VERVERIPEN SI AMARI BARBALIPEN.

Questa pagina non è chiusa, è viva e aperta ai vostri commenti ed apporti, perché la cultura è qualcosa di universale che scaturisce naturalmente, ed è sempre fresca e cangiante per saziare la nostra sete di conoscenza ed umanità. Per questo non mi allargherò oltre e vi lascio con gli aggiornamenti settimanali dove prenderemo contatto con una lingua ed una cultura millenaria, che però non è un fossile né un museo di esotismi passati. La lingua e la cultura sono vive, crescendo trasformandosi e adattandosi senza fine, perché al contrario spariremmo.

(Come specificato sopra, i testi e le tabelle che seguono si riferiscono alla variante Xorajai del Rromaní. Cliccare sulle icone per vedere la tabella a grandezza naturale. I testi sono mantenuti in spagnolo castigliano ndr)

1ª PORTATA

2ª PORTATA

PRONOMBRES PERSONALES
me – tu
vov – el
voj – ella
ame – nosotros/as
tume – vosotros/as
von – ellos/as

en forma acusativa:
man – me, a mi
tut – te, a ti
les – le, a el
la – la, a ella
amen – nos, a nosotros
tumen – os, a vosotros
len – les, a ellos

Dativo
mange – para mi
tuke – para ti
leske – para el
lake – para ella
amenge – para nosotros
tumenge – para vosotros
lenge – para ellos

Instrumental
mansa – conmigo
tusa – contigo
lesa – con el
lasa – con ella
amensa – con nosotros/as
tumensa – con vosotros/as
lensa – con ellos/as

Ablativo
mandar – procedente de mi, de lo mio
tutar – procedente de ti, de lo tuyo
lestar – procedente de el, de lo suyo de el
latar – procedente de ella, de lo suyo de ella
amendar – procedente de nosotros/as, de lo nuestro
tumendar – procedente de vosotros/as, de lo vuestro
lendar – procedente de ellos/as, de lo suyo de ellos

Locativo
mande – donde estoy yo, a mi, a mi casa
tute – donde tu estas, a ti, a tu casa
leste – donde el esta, a el, a su casa de el
late – donde esta ella, a ella, a su casa de ella
amende – donde estamos nosotros/as, a nosotros, a nuestra casa
tumende – donde estais vosotros/as, a vosotros, a vuestra casa
lende – donde estan ellos/as, a ellos/as, a su casa de ellos

Genitivo
muro – mio, muri – mia, mure – mios/as
tiro – tuyo, tiri – tuya, tire – tuyos/as
lesko – suyo de el, leski – suya de el, leske – suyos de el
lako – suyo de ella, laki – suya de ella, lake – suyos de ella
amaro – nuestro, amari – nuestra, amare – nuestros/as
tumaro – vuestro, tumari – vuestra, tumare – vuestros/as
lengo – suyo de ellos, lengi – suyo de ellas, lenge – suyos de ellos

Esto es orientativo. son las declinaciones básicas de Rromani

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Di Fabrizio (del 21/07/2009 @ 09:24:29, in casa, visitato 2055 volte)

Un articolo su una situazione "esplosiva" a Caserta. In calce riporto qualche osservazione di Nadia Marino, dell'Opera Nomadi, che vive da quelle parti

Campi profughi, gli extracomunitari dovranno 'sloggiare'
Lapidario l'annuncio dell'assessore all'Ambiente Marco Ricci. Il campo giace in pessime condizioni igienico-sanitarie
18/07/2009 - 14:47 Enza Passaro in Attualita'

Capua - "Gli extracomunitari e gli zingari dovranno trovare altri alloggi". Lapidario l'annuncio di Marco Ricci, assessore all'ambiente sulla questione del campo profughi di Capua. Il campo, infatti, giace in condizioni pessime, ove mancano le più elementari attenzioni all'ambito igienico sanitario. Purtroppo, dopo l'arrivo dei zingari, sia di etnia rom che italiani stessi provenienti per lo più dalla Sicilia, le condizioni del campo sono peggiorate. Finestre dai vetri rotti, piastrelle staccate dai muri, tubi sradicati dalle pareti e sistemi elettrici smembrati completamente. Dell'aiuola che sorgeva originariamente all'esterno dei grandi palazzi non resta che una discarica a cielo aperto, dove è possibile trovare dalle automobili dimesse a mobili rotti a spazzatura di ogni tipo. E proprio da questa situazione generale si innalza la protesta dei residenti del rione circostante. I cittadini, infatti, chiedono maggiore sicurezza, ronde e un servizio di vigilanza che tuteli le proprie abitazioni. I residenti, infatti, lamentato l'aumentarsi di piccoli furtarelli ad opera dei zingarelli che periodicamente si accampano presso il campo profughi. "Si intrufolano nelle nostre abitazioni senza che nessuno si accorga di nulla. Quando siamo in giardino siamo costretti a tenere le porte e le finestre della casa sbarrati perché rischiamo di trovare all'interno qualche male intenzionato", annuncia un residente stesso. Inoltre si innalza anche la polemica sulla questione dell'eternit, un materiale altamente cancerogeno che si trova all'interno di alcune lamiere di cui è composto la maggior parte del campo. Secondo le testimonianze dei residenti, infatti, i piccoli nomadi, per passare il tempo, si divertono a smembrare queste lamiere, originando in tal modo la fuoriuscita di tali particelle nocive per la salute dell'uomo. "Nonostante le nostre continue segnalazioni al Comune, l'unica risposta che ne proviene è che non si può fare nulla poiché il campo è di proprietà della provincia", afferma un altro residente.

Purtroppo, allo stato attuale non si conosce molto dell'evoluzione delle pratiche di acquisizione dello spazio poiché le farraginose tempistiche della burocrazia stanno rallentando notevolmente la conclusione del patto tra il Comune di Capua e la Provincia di Caserta.

Il campo profughi di Capua (foto interno18.it)

Commento di Nadia Marino: Sono tutte menzogne (come al solito la colpa è dei rom e dei sinti). I sinti stanno nella parte in cui ci sono solo i terreni e non sono responsabili del degrado che esiste da una decina di anni. I rom sono pochissimi e sono lì da pochi mesi. I rumeni hanno ristrutturato le palazzine a spese loro e realizzato un bel giardino con le agavi. Piuttosto il Comune vuole vendere ai palazzinari e quindi lucrare sugli ettari, come mi ha detto lo stesso sindaco. Inoltre ha incaricato una ditta di potare gli alberi e questa impresa ha tagliato a zero degli alberi secolari lucrando sulla vendita del legno. I palazzi stanno così da dieci anni e l'immondizia non viene prelevata.

Insomma sembra la solita storia di speculazione edilizia, vi terrò informati se ci sono novità.

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Di Fabrizio (del 21/07/2009 @ 08:54:51, in Europa, visitato 1873 volte)

Da British_Roma. E' da molto che non pubblicavo aggiornamenti da Dale Farm

IL CONTRATTO DELLO SGOMBERO DI DALE FARM ATTRAE GLI UFFICIALI GIUDIZIARI By Grattan Puxon

La più conosciuta impresa di "sicurezza" antizigana della GB, responsabile del brutale sgombero di Twin Oaks nel 2004, dice di essere pronta alla più grande operazione di rimozione mai avuta contro un villaggio comunitario in Bretagna nei tempi moderni.

Constant & Co., che ha incamerato decine di milioni di euro sgomberando gli Zingari dalla loro terra, con maniere forti e a mala pena legali, ora vuole il contratto per demolire Dale Farm, che vicino a Crays Hill, Essex, ospita 500 Viaggianti.

Il lavoro, che vale tre milioni di euro, comprenderebbe la rimozione, e in alcuni casi la distruzione, di chalet e case mobili, e lo sgombero fisico di 90 famiglie, inclusi bambini, anziani ed infermi, a lasciare il distretto, impoveriti e senza un posto legale dove vivere.

Assieme alle loro dimore e alla scuola primaria dei bambini, le famiglie stanno per perdere l'unico centro comunitario giovanile e la cappella di San Cristoforo.

"Questa è pulizia etnica," dice uno dei volontari che ha visitato Dale Farm. "Ma il consiglio comunale sta tentando di mascherare questo fatto con molto linguaggio politicamente corretto."

A causa dell'alto costo del lavoro, il comune di Basildon è stato costretto a pubblicare un bando sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea. La data di chiusura per le offerte è a metà agosto.

Nell'annuncio il consiglio comunale dichiara che l'offerta vincitrice deve "dimostrare l'impegno a sostenere i principi di uguaglianza e della legislazione sulla differenza e dimostrarsi sensibile e reattivo ai bisogni della gente."

D'altra parte, Basildon ha già indicato le sue preferenze nel re-ingaggio di Constant, una ditta che il consiglio ha già impiegato per diversi piccoli sgomberi. I critici dicono che sono stati condotti in maniera da ostentare i regolamenti UE sulla salute e la sicurezza, avendo come risultato l'inutile distruzione di enormi quantità di proprietà private.

Durante le azioni sono state perse preziose porcellane Crown Derby ed altri oggetti.

Fotografie mostrano come ad Hovefields non sia stata messa in sicurezza l'area di sgombero, con i bambini che stazionavano in prossimità quando le macchine pesanti erano in azione.

Mentre il consiglio comunale ha giustificato l'uso del comma 178 dell'Atto di Pianificazione Cittadino e Ambientale per restaurare la cintura verde, il terreno a Hovefields è stato lasciato brullo e abbandonato. La vegetazione superficiale è stata distrutta ed il terreno è stato circondato da alte banchine di terra.

La maggior parte del terreno è ora inondato da acqua contaminata delle fognature rotte dei servizi igienici, costituendo un pericolo alla salute di bambini e adulti che continuano a vivere lì attorno aspettando nuove incursioni di Constant.

CAROVANE IN FIAMME

Un film prodotto dalla Dale Farm Housing Association mostra carovane in fiamme mentre gli ufficiali giudiziari maltrattano bambini che stanno gridando. Constant è la compagnia che ha mantenuto sinora questo compito, con un approccio brutale.

Riferendosi allo sgombero di Twin Oaks, Justice Collins ha detto al Tribunale Supremo di aver visionato un video su Constant all'opera, dove lei considera la condotta dei suoi dipendenti inaccettabile in quanto porta inevitabilmente a condizioni di pericolo.

"Il consiglio deve riconsiderare l'uso di questa compagnia," ha dichiarato Justice Collins. Ha anche notato che la polizia ha mancato di controllare gli eccessi degli incaricati di Constant.

Collins ha aggiunto che in caso di seria malattia o di esigenze dei bambini, lo sgombero sarebbe sproporzionato. Anche se il diritto di sgomberare è stato sinora sostenuto, le condizioni relative sono state adottate in una complessa decisione della Corte d'Appello all'inizio dell'anno.

Richiesto dall'Atto sulla Libertà d'Informazione di fornire copia dei rapporti sui rischi connessi agli sgomberi di Hovefields e Dale Farm, Basildono ha dovuto ammettere di non aver svolto alcuna ricerca in questo senso.

Jean Sheridan, madre di tre gemelli a Dale Farm, ha timore del trauma che gli incaricati dello sgombero possono causare ai suoi figli. Spera che prima che Constant entri in azione, lei possa portare il caso alla Corte Europea dei Diritti Umani.

"Non abbiamo nessun altro posto dove andare ed i miei figli hanno bisogno di trattamenti medici," dice Jean. "Sono nati prematuri e sono fortunati a vivere. Come sopravviveranno al terrore che porterà Constant?"

Il Commissario britannico dell'Infanzia ha chiesto a Basildon cosa intende fare per salvaguardare la sicurezza dei bambini durante la demolizione e quale sistemazione alternativa venga offerta loro. Sinora non ha ricevuto nessuna risposta soddisfacente.

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Di Fabrizio (del 20/07/2009 @ 09:38:16, in Italia, visitato 1796 volte)

Ricevo da Maria Grazia Dicati (da Rom Sinti @ Politica)

Reggio Calabria, 18 luglio 2009

I volontari dell'Opera Nomadi di Reggio Calabria esprimono il loro dolore e la loro solidarietà alle famiglie dei due ragazzi rom di Rosarno uccisi pochi giorni fa.

Per l’Opera Nomadi ogni vittima di mafia merita lo stesso rispetto sia essa rom o non rom, bianco o nero, colpevole o innocente.


Come è stato giustamente stigmatizzato dai giornali locali (il quotidiano della Calabria, Gazzetta del sud e Calabria ora ) sulla tragica esecuzione di questi due ragazzi è calato un assordante silenzio dovuto alla loro appartenenza etnica.

Questo silenzio che riguarda le istituzioni, il terzo settore e pure la Chiesa è la misura del livello di razzismo che esiste verso questo gruppo; razzismo che anche di fronte alla feroce esecuzione di due ragazzi porta alla distanza e all’indifferenza colpevole, razzismo che lascia ancora di più soli questi nostri concittadini.

Il razzismo verso i rom è purtroppo uno dei mali della nostra società che si rifà ad uno stereotipo che non corrisponde alla realtà, ma che purtroppo è tanto efficace da far diventare queste persone tutte uguali e inclini al malaffare.

Nei risultati della ricerca scientifica pubblicati qualche mese fa (aprile 2009) dall’agenzia europea che misura il razzismo (FRA, Europen Union Agency for Fundamental Rights ) i rom risultano essere il gruppo più discriminato in assoluto.

La realtà dei rom è ben diversa dallo stereotipo che viene veicolato. Sono un gruppo molto emarginato a causa del forte razzismo che subiscono, ma la gran parte di loro sono persone oneste che vivono di attività lavorative, mentre il fenomeno delinquenziale raggiunge tra di loro la stessa percentuale che esiste in quella parte di popolazione non rom che vive nello stesso stato di emarginazione; ci riferiamo a quelle famiglie che vivono nei quartieri ghetto come Scampia, Zen, Librino, ecc…

Il razzismo verso i rom già di per se molto forte e radicato viene colpevolmente alimentato costantemente da tanti rappresentanti delle istituzioni pubbliche e private che in questo modo mettono in atto la vecchia politica del capro espiatorio con la quale si dà a qualcuno la colpa di qualcosa, mentre i problemi, i responsabili e le cause sono altri.

Le azioni di quotidiano razzismo verso i rom messe in atto dalle istituzioni, dalle associazioni e dai privati, a volte come se fosse la richiesta di un “diritto”, è alla base del colpevole silenzio che ha accompagnato la tragedia di questi due ragazzi e in passato quella di altri giovani che hanno subito la stessa sorte .
Il quartiere dove vivono le famiglie rom a Rosarno è uno di quei luoghi che risponde alle logiche di concentramento di famiglie povere indesiderate; questi luoghi frutto del razzismo sistemico sono come separati dal resto della città, i cittadini già svantaggiati diventano sempre più deboli perché non hanno accesso alla socialità e possono subire qualunque cosa nell’indifferenza più completa della città.

Dopo questo tragico evento è necessario e urgente che si provi a superare la logica di questi non-luoghi; l’uccisione di questi ragazzi dovrebbe essere condannata in modo chiaro da tutti e le associazioni del sociale dovrebbero essere più vicine a queste persone per limitarne l’isolamento.
Per organizzare dei momenti pubblici di condanna palese di questo duplice omicidio ma anche per promuovere delle iniziative a favore della comunità rom di Rosarno l’Opera Nomadi lancia un appello alle associazioni del sociale, alle associazioni di lotta alla mafia, alla Chiesa, ai partiti politici, ai sindacati e a tutti coloro che ritenessero giusta questa iniziativa.

Il presidente Antonino Giacomo Marino

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Di Fabrizio (del 20/07/2009 @ 09:07:19, in Europa, visitato 1544 volte)

Da Roma_Daily_News

BBC News

I Rom russi hanno un problema di immagine Come parte di una serie sugli Zingari in Europa, Yuri Maloveriyan della BBC russa esamina come è cambiata la loro reputazione nella Russia moderna

11/07/2009 - I Russi tradizionalmente tendevano a pensare ai Rom in due maniere: commercianti e ladri di cavalli, o pietre rotolanti, vagabondi per il mondo in costumi colorati che cantavano canzoni romantiche.

Ma nella nuova Russia questa vecchia immagine è stata rimpiazzata da una differente - generata dai racconti dei media sui villaggi dove gli spacciatori rom vendono eroina.

Ed anche se le organizzazioni pro-Rom provano ad argomentare che questa foto non si applica a tutti i Rom, la loro voce è affogata dai media.

"Le case iniziarono a bruciare": casa di uno spacciatore rom

"D'improvviso, le loro case iniziarono a bruciare a causa di qualche guasto elettrico, e tutto il clan dovette andarsene," ricorda Yevgenii Malenkin dell'OnG russa Città Senza Droghe, indicando una casa bruciata non lontano da Yekaterinburg, nella Russia centrale.

Malenkin dice che circa sette anni fa i Rom che vivevano in quella casa vendevano eroina apertamente.

Dice: "Proprio qui all'incrocio si radunavano, in attesa che arrivasse la droga. Chi riceveva la sua dose andava nei cespugli qui attorno. E c'erano anche le macchine della polizia, per fornire sicurezza agli Zingari."

Città Senza Droghe iniziò a combattere il consumo e lo spaccio di droga a Yekaterinburg 10 anni fa.

Ma ci pare che l'attitudine di Malenkin verso i Rom sia stata alterata dalla sua esperienza.

"Non ci sono Rom ingegneri, né dottori, sono tutti spacciatori. Ci sono cinque villaggi rom a Yekaterinburg e in tutti e cinque si commercia droga," dice.

Travisati

Nikolai Bessonov, uno dei più conosciuti specialisti russi sui Rom, ritiene che in Russia siano travisati.

"Il numero esatto degli spacciatori tra i Rom è esagerato. Le notizie mostrano solo loro. Non veniamo mai a conoscenza di Rom che studiano all'università, lavorano in fattoria, non vediamo i Rom ingegneri o dottori," dice Bessonov, la cui figlia e genero sono attori nel famoso teatro Rom di Mosca, il Roman.

Bessonov vive in un villaggio vicino a Mosca dove, dice, ci sono molti Rom con professioni "rispettabili": un avvocato, un gioielliere ed un numero di commercianti regolari.

Ma i media tendono ad ignorarli e questo porta a fraintendimenti.

Un recente sondaggio dell'indipendente Centro Levada ha trovato che il 52% dei Russi pensa negativamente dei Rom.

Secondo il censimento del 2002, ci sono 183.000 Rom nel paese.

Ma Bessanov stima che il numero si avvicini a 250.000.

Identità segreta

Nikolai Bugai, consigliere per le relazioni esterne al ministero dello sviluppo regionale, dice che i Rom sono in grado di vivere in armonia col resto della comunità.

Ha recentemente visitato un villaggio nella regione di Krasnodar nel sud della Russia, dove su una popolazione di 13.000, almeno 5.000 erano Rom.

"C'è là una fattoria di 220 ettari, guidata da un Rom ed anche i lavoratori sono Rom," dice Bugai.

Rivivere le tradizioni può migliorare l'immagine dei Rom?

Nikolai Bessonov ritiene che i Rom stessi siano parzialmente responsabili della loro immagine negativa, in quanto preferiscono tenere segreta le loro identità.

"Quando ho provato a scrivere sui Rom che lavoravano, chiesi ad un dottore rom se poteva parlare di sé, ma rifiutò, dicendo che non voleva che i suoi pazienti scoprissero chi era realmente, perché questo gli avrebbe creato problemi sul lavoro. Avvicinai un insegnante e mi disse la stessa cosa," dice.

Si dice che questi Rom si sono assimilati nella società e perciò hanno parzialmente perso la loro identità.

Ma Bessonov non concorda.

"Quando i Russi smisero di portare lunghe barbe o stivali da neve, smisero di lavorare la campagna per andare a lavorare in fabbrica o diventare, per esempio, ingegneri, nessuno li chiamò ASSIMILATI. Così quando un Rom va a lavorare in miniera o studia all'università, perché la gente dice che si è assimilato?" chiede lo storico.

Dice che è importante che i Rom continuino a rispettare le loro tradizioni, non importa cosa facciano nella vita.

Molti Rom hanno paura di assimilarsi e così non mandano i figli a scuola. E se lo fanno, è solo per un anno o due, perché i bambini imparino a leggere e scrivere.

Ma la mancanza di un'istruzione completa rende difficile a questi bambini di trovare poi un lavoro nella vita.

"Le nostre donne vogliono lavorare, ma non trovano niente perché sono illetterate," dice Elza Mihai, un'insegnante di un villaggio Rom nella regione di Leningrado.

Miti e pregiudizi

Mihai spera che con queste difficoltà nel trovare un impiego, i Rom possano eventualmente convincersi a mandare i bambini a scuola per un tempo maggiore di un paio d'anni.

Ma la sola istruzione non migliorerà l'immagine negativa dei Rom in Russia.

Dopo tutto, ci sono molti miti e pregiudizi su di loro, anche tra la gente istruita.

Nikolai Bessonov spera che il revival del folklore aiutare a migliorare l'immagine dei Rom in Russia.

Insieme a sua figlia e al genero rom, Bessonov ha creato il gruppo folklorico "Svenko", dove artisti in tipici costumi colorati danzano e suonano romanze rom.

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Di Daniele (del 19/07/2009 @ 09:38:06, in media, visitato 1623 volte)

qualche altra notizia QUI e QUI

(per chi mi legge su Facebook, il link del video è QUESTO)

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Di Fabrizio (del 19/07/2009 @ 09:06:40, in Europa, visitato 1481 volte)

Da Hungarian_Roma

Strasburgo, 16/07/09 - La parlamentare Rom ungherese  Lívia Járóka è stata eletta vice presidente del Comitato Parlamentare per i Diritti Femminili. Ieri (16 luglio ndr) i deputati hanno eletti i presidenti e vice presidenti di 12 comitati parlamentari. Le votazioni termineranno lunedì con i rimanenti dieci comitati, incluse due sotto-commissioni.

Fonte: EP press service

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Di Fabrizio (del 18/07/2009 @ 13:51:54, in Regole, visitato 1352 volte)

Ricevo da Maurizio Bove

Ciao a tutti.
Il TAR della Lombardia ha accolto il ricorso al TAR, promosso da CESIL-CISL di Milano e ANOLF-CISL di Bergamo, contro la delibera della Regione Lombardia che limitava l'accesso al Bonus Famiglia soltanto ai cittadini extracomunitari titolari del Permesso di Soggiorno CE di lunga durata (ex carta di soggiorno), escludendo i titolari del permesso di soggiorno di durata non inferiore ad un anno.
[...]

Maurizio Bove
CISL Milano - Dip. Politiche Immigrazione

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Di Sucar Drom (del 18/07/2009 @ 00:35:48, in blog, visitato 1603 volte)

Perché gli zingari sono sparpagliati sulla terra
Questo fatto accadde molto tempo fa. Uno zingaro era in viaggio con la sua famiglia. Il suo cavallo era magro e malfermo sulle gambe, e più la famiglia dello zingaro cresceva, più al cavallo riusciva difficile tirare avanti...

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La Costituzione (art. 74) assegna al Capo dello Stato l'incarico di promulgare le leggi o di chiedere "con un messaggio motivato alle Camere" una nuova deliberazione, quando intravede un vizio formale (sgorbi nel procedimento legislativo) o sostanziale (il contrasto della legge con i principi costituzionali)...

Sicurezza, promulgazione con letterina di accompagnamento
La decisione di Napolitano di promulgare la legge razziale e di scriverci sopra una letterina di accompagnamento per Berlusconi, Alfano e Maroni criticandone alcune scelte riguardanti il reato di clandestinità e le ronde è non solo irrituale ma estranea alla Costituzione...

Scilla (RC), duplice efferato omicidio
Duplice efferato delitto poco dopo mezzogiorno di oggi 15 luglio 2009, in contrada “Paci”, non lontano dal cimitero, nei pressi dell’acquedotto comunale. Le vittime sono: Vincenzo Latorre 22 anni ed un minore, sembra appartenente alla minoranza rom, F...

Il rigore non è per tutti: la casta degli uomini d'oro
Finora avevamo creduto nella celebrata etica protestante, implacabile e severa regolatrice dello spirito del capitalismo. Ora quella convinzione vacilla e anzi crolla. Può il capitalismo essere regolato da una morale, oppure è soltanto una corsa all’oro (o al fallimento) senza regole e sanzioni? È quello che ci chiediamo di fronte alla strabiliante notizia secondo...

Verona, il richiamo contro il delirio razzista della Lega Nord
«Bisognerebbe imparare a rispettare le sentenze della Corte di cassazione». Storce la bocca il presidente del tribunale Gianfranco Gilardi di fronte alla reazione del sindaco Flavio Tosi alla sentenza della corte di ultima istanza. Venerdì il primo cittadino è stato conda...

Sicurezza, Fini: la lettera di Napolitano è politicamente incisiva
La lettera che il capo dello Stato ha inviato per manifestare i suoi dubbi sulla legge sulla sicurezza è "politicamente incisiva". Lo ha spiegato il presidente della Camera Gianfranco Fini (nella foto), nel corso della capigruppo di Montecitorio...

Milano, è l'ora delle "super ronde"
All'inizio furono le ronde padane, poi arrivarono quelle nere. Adesso a garantire la sicurezza ai cittadini milanesi ci pensano, almeno per una sera, Batman, l'Uomo ragno e Wonder Woman. Le "super ronde" dei supereroi: l'idea è di un gruppo di amici, capitanati da Gianni Miraglia, scrittore genoves...

Siamo già come la Turchia... O peggio?
Il Parlamento turco ha compiuto molti passi avanti verso il pieno riconoscimento dei diritti civili e umani sollecitato dalle autorità europee e condizione sine qua non per la partecipazione a pieno titolo della Turchia alla Unione Europea. Mentre il Parlamento tu...

Milano, il NAGA risponde a De Corato: effettivamente non ci sarebbe niente da festeggiare!
Leggiamo con interesse e con un certo stupore la reazione del vice Sindaco di Milano rispetto all’iniziativa del Naga che organizza, per questa sera, una notte bianca al Campo Rom di Triboniano. Perchè festeggiare, visto che è soltanto venuta meno l'obbligatorietà di sottoporre ad identificazione segna...

La regolarizzazione delle badanti
Arriva la ’Dichiarazione di attività di assistenza e di sostegno alle famiglie’ grazie alla quale datori di lavoro italiani o stranieri lungo-soggiornanti potranno regolarizzare fino a 2 badanti e 1 colf italiane o extracomunitarie pagando un contributo forfetario di 500 euro per ciascun lavoratore...

Rai Tre, "Io, la mia famiglia rom e Woody Allen"
Come molti altri padri moderni e orgogliosi, anche Fikert Halilovic ha filmato e fotografato tutta la sua famiglia. Dev´essere da lì che Laura, vent´anni il prossimo novembre, ha ereditato i primi germi di una passione che l´ha portata alla regia, e a un´opera prima, "...

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Di Fabrizio (del 17/07/2009 @ 09:46:08, in blog, visitato 1460 volte)

Un post di Alain Goussot su Rom Sinti @ Politica

Nel lontano 1938 lo scrittore Primo Levi di fronte alla passività, all'indifferenza di tanti italiani all'indomani della promulgazione delle leggi razziali si chiedeva e chiedeva a tanti suoi amici democratici: "Se non ora quando?". Intendeva: se non reagite neanche di fronte a queste barbarie quando pensate di reagire?

Conosciamo il seguito della storia: la reazione ci fu soprattutto quando cominciò a trapelare la brutale realtà dello sterminio e del genocidio.

La cosa che angosciava di più Primo Levi durante gli eventi del fascismo e dell'emanazione delle leggi razziali, ma anche dopo la guerra, era la presenza di una larga ‘zona grigia ‘ presente nella società, cioè una larga zona di silenzio indifferente e in fondo complice dell'azione razzista delle istituzioni.

Considerava la maggioranza della gente impermeabile alla sofferenza dell'altro discriminato, torturato e negato nella propria essenza umana, insomma aveva il sospetto di una disumanità diffusa, di una incapacità di sentire non solo l'altro che soffre ma di sentire pulsare la propria umanità.

Oggi questo suo monito è ancora valido; torna la stessa domanda: se non ora quando?

Il presidente della Repubblica che dovrebbe essere il garante della Costituzione repubblicana, quindi una figura di alto profilo morale, ha firmato una legge che introduce le basi per un vero sistema d'apartheid organizzato nel nostro paese creando un doppio meccanismo nel nostro ordinamento giuridico e sospendendo le garanzie dello Stato di diritto per una categoria particolare di cittadini quali sono gli immigrati.

I distingui procedurali non c'interessano poiché quelli che firmarono le leggi razziali nell'Italia fascista e nella Germania nazista dissero che non potevano fare altro.

La conseguenza la conosciamo.

La realtà è che l'immigrato costituisce d'ora in poi una specie diversa sul piano del diritto, o meglio diventa una specie di soggetto senza diritti.

La Repubblica italiana rischia di assomigliare sempre di più ad alcune repubbliche antiche dove affianco dei liberi vi erano gli schiavi.

Inoltre facciamo notare l'assenza totale di umanità da parte di questi provvedimenti: siamo di fronte ad un vero e proprio accanimento barbarico nel non rispetto dei sentimenti di dignità della persona umana: basta pensare alle donne che dovranno partorire e che non hanno i documenti in regola, ai bambini di genitori irregolari, all'immigrato di 50 anni che sta in Italia da 15 anni che perde il lavoro non ne ritrova un altro, magari i suoi figli sono nati in Italia, ed è a rischio di espulsione e di detenzione.

Si di detenzione perché quello che costituisce un reato amministrativo in tutta la legislazione internazionale è diventato un reato penale con il rischio del carcere.

Il clima si fa pesante sulla vita quotidiana dei cittadini immigrati che lavorano e vivono in Italia: un clima discriminatorio, di sospetto e di ostilità, un clima dove vi è spesso la negazione del sentire umano di chi tenta di costruirsi una vita migliore.

Vengono negati e calpestati brutalmente affetti, sentimenti, dignità e diritto: l'immigrato è trasformato in capro espiatorio e in soggetto di non diritto, in non persona, una non persona che va ghettizzata quando non serve più.

Una non persona che va anche concentrata, quando non serve più, nei non luoghi che sono i moderni lagers, spesso resi invisibili dall'organizzazione urbanistica di una società di consumatori.

L'immigrato esiste solo in quanto forza lavoro, non esiste come persona che ha dei bisogni come tutti gli altri: bisogno di essere riconosciuto nella sua dignità di persona umana, bisogno di affetto, bisogno di amicizia, bisogna di sicurezza.

La sicurezza non è un diritto che viene riconosciuto all'immigrato che è messo nelle condizioni di vivere in una condizione d'insicurezza permanente. Tutto ciò avviene da parte del paese che ha la più grossa storia di emigrazione di tutta Europa (si dice che in tutto il mondo tra chi ha conservato la nazionalità e discendenti vi sono circa 53 milioni d'italiani nel mondo; un'altra Italia vive fuori dall'Italia!), un paese dove esiste ancora una forte emigrazione da Sud a Nord, un paese che avrebbe dovuto elaborare una coscienza diversa rispetto all'accoglienza, l'inclusione e il riconoscimento del pluralismo culturale.

Tutto ciò non avviene , anzi avviene esattamente l'inverso: è come se l'immigrazione in Italia svolgesse una funzione specchio. L'aggressione e l'ostilità verso gli immigrati non è dovuta al fatto che sono così diversi ma, invece, al fatto che assomigliano tanto a tanti italiani.

Oggi chi ha firmato questa legge e chi l'ha promulgata non ha, appunto, saputo prendere su di sé l'universalismo della condizione umana, non riconoscendo agli immigrati la stessa umanità e negando così tutti i precetti scritti nella Costituzione repubblicana antifascista nata, ricordiamolo, dalla lotta contro una dittatura razzista.

Vengono anche negati in questo modo i principi basilari dello Stato di diritto ma soprattutto viene trasmesso il messaggio a tanti italiani che, in fondo, gli immigrati non sono dei cittadini e non sono persone umani come le altre.

Il momento è grave e si vedrà quante coscienze ancora libere vi sono in questo paese, quante coscienze rispettose della propria dignità di essere umano e di persona. Se non ora quando?

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