Ricevo da Maria Grazia Dicati (da
Rom Sinti @ Politica)
Reggio Calabria, 18 luglio 2009
I volontari dell'Opera Nomadi di Reggio Calabria esprimono il loro dolore
e la loro solidarietà alle famiglie dei due ragazzi rom di Rosarno uccisi pochi
giorni fa.
Per l’Opera Nomadi ogni vittima di mafia merita lo stesso rispetto sia essa rom
o non rom, bianco o nero, colpevole o innocente.
Come è stato giustamente stigmatizzato dai giornali locali (il quotidiano della
Calabria, Gazzetta del sud e Calabria ora ) sulla tragica esecuzione di questi
due ragazzi è calato un assordante silenzio dovuto alla loro appartenenza
etnica.
Questo silenzio che riguarda le istituzioni, il terzo settore e pure la Chiesa è
la misura del livello di razzismo che esiste verso questo gruppo; razzismo che
anche di fronte alla feroce esecuzione di due ragazzi porta alla distanza e
all’indifferenza colpevole, razzismo che lascia ancora di più soli questi nostri
concittadini.
Il razzismo verso i rom è purtroppo uno dei mali della nostra società che si
rifà ad uno stereotipo che non corrisponde alla realtà, ma che purtroppo è tanto
efficace da far diventare queste persone tutte uguali e inclini al malaffare.
Nei risultati della ricerca scientifica pubblicati qualche mese fa (aprile 2009)
dall’agenzia europea che misura il razzismo (FRA, Europen Union Agency for
Fundamental Rights ) i rom risultano essere il gruppo più discriminato in
assoluto.
La realtà dei rom è ben diversa dallo stereotipo che viene veicolato. Sono un
gruppo molto emarginato a causa del forte razzismo che subiscono, ma la gran
parte di loro sono persone oneste che vivono di attività lavorative, mentre il
fenomeno delinquenziale raggiunge tra di loro la stessa percentuale che esiste
in quella parte di popolazione non rom che vive nello stesso stato di
emarginazione; ci riferiamo a quelle famiglie che vivono nei quartieri ghetto
come Scampia, Zen, Librino, ecc…
Il razzismo verso i rom già di per se molto forte e radicato viene colpevolmente
alimentato costantemente da tanti rappresentanti delle istituzioni pubbliche e
private che in questo modo mettono in atto la vecchia politica del capro
espiatorio con la quale si dà a qualcuno la colpa di qualcosa, mentre i
problemi, i responsabili e le cause sono altri.
Le azioni di quotidiano razzismo verso i rom messe in atto dalle istituzioni,
dalle associazioni e dai privati, a volte come se fosse la richiesta di un
“diritto”, è alla base del colpevole silenzio che ha accompagnato la tragedia di
questi due ragazzi e in passato quella di altri giovani che hanno subito la
stessa sorte .
Il quartiere dove vivono le famiglie rom a Rosarno è uno di quei luoghi che
risponde alle logiche di concentramento di famiglie povere indesiderate; questi
luoghi frutto del razzismo sistemico sono come separati dal resto della città, i
cittadini già svantaggiati diventano sempre più deboli perché non hanno accesso
alla socialità e possono subire qualunque cosa nell’indifferenza più completa
della città.
Dopo questo tragico evento è necessario e urgente che si provi a superare la
logica di questi non-luoghi; l’uccisione di questi ragazzi dovrebbe essere
condannata in modo chiaro da tutti e le associazioni del sociale dovrebbero
essere più vicine a queste persone per limitarne l’isolamento.
Per organizzare dei momenti pubblici di condanna palese di questo duplice
omicidio ma anche per promuovere delle iniziative a favore della comunità rom di
Rosarno l’Opera Nomadi lancia un appello alle associazioni del sociale, alle
associazioni di lotta alla mafia, alla Chiesa, ai partiti politici, ai sindacati
e a tutti coloro che ritenessero giusta questa iniziativa.
Il presidente Antonino Giacomo Marino