Abbiamo incontrato Aleksandar Jovanovic nell'ufficio del progetto "Inclusione
degli studenti rom nella scuola secondaria in Vojvodina".
I più importanti obiettivi del progetto sono di aumentare il numero degli
studenti rom nelle scuole secondarie, ed anche migliorare il loro successo
generale nell'educazione secondaria. Il progetto coinvolge il supporto
finanziario agli studenti rom che frequentano le scuole secondarie in Vojvodina,
sviluppare la motivazione nella comunità rom perché i loro figli continuino gli
studi. Un'altra parte importante del progetto è mettere in contatto gli studenti
col network dei "mentori" - colleghi di studio, guide e consiglieri.
Aleksandar Jovanovic era molto interessato nel nostro progetto di scuola
estiva. Ha felicemente concordato di partecipare al nostro progetto come lettore
ospite e di parlare sulla sua esperienza e sui modi per trovare motivazione e
successo in quanto studente rom. Inoltre, intendiamo mostrare il suo film
premiato che parla della discriminazione del popolo rom.
Aleksander ha presentato diversi progetti molto interessanti per coinvolgere
gli studenti e i giovani rom in Vojvodina. Ci sono tantissimi bisogni e
problemi da risolvere, ma la motivazione e lo spirito degli attivisti rom è molto
alto. Sicuramente stiamo andando a cooperare nel futuro e fare ogni cosa
possibile per trovare l'appoggio a questo lavoro in Svezia e nella UE.
Di Fabrizio (del 22/07/2009 @ 09:46:22, in scuola, visitato 2267 volte)
Stefania Ragusa segnala questo articolo su Redattore Sociale
Si chiama Pamela Bevilacqua e vive nel campo di Scordovillo. Ha sostenuto
l'esame di maturità all'istituto per l'industria e l'artigianato
LAMEZIA TERME - Si chiama Pamela Bevilacqua, ed e' la prima ragazza della
comunita' Rom di Lamezia Terme a conseguire il diploma di scuola media superiore
di secondo grado. La ragazza, che ha sostenuto gli esami di maturita'
all'Istituto professionale per l'industria e l'artigianato "Leonardo Da Vinci",
indirizzo moda e costume, ha superato brillantemente gli esami conseguendo un
ottimo voto. In particolare Pamela Bevilacqua ha discusso la tesina
affrontando diversi argomenti: il Surrealismo per la storia dell'arte,
Pirandello come autore di letteratura insieme ad altri scrittori del primo
Novecento, e la Seconda guerra mondiale per quanto riguarda l’argomento di
storia. Nel corso del suo quinto anno scolastico, la ragazza Rom ha frequentato
anche uno stage di moda a Rimini, e adesso spera di poter frequentare
l'Università.
"Ho dovuto lottare all'inizio contro la mia famiglia - ha dichiarato Pamela -
perché i miei genitori non volevano che frequentassi la scuola superiore, anche
perchè dei miei amici non c'era nessuno. Le compagne che hanno iniziato la
scuola insieme a me, dopo un po’ di tempo, hanno abbandonato gli studi". Pamela,
invece, ha sfidato pregiudizi e luoghi comuni ed è andata contro tutto e contro
tutti.
"A me piace tanto studiare, soprattutto la storia dell'arte, in particolare
Munch e Canova - ha confidato la giovane Rom - Il mio sogno ora e' poter
proseguire gli studi e potermi laureare". Pamela rappresenta una svolta
significativa nella storia del popolo Rom che a Lamezia vive nell’accampamento
di località Scordovillo, il ghetto più grande della Calabria che accoglie circa
mille persone, decine di nuclei familiari che vivono in estrema indigenza e con
una situazione igienico-sanitaria vergognosa. Il campo Rom di Scordovillo è
finito spesso alla ribalta dei media nazionali e perfino il quotidiano francese
Le Monde gli ha dedicato spazio, denunciando le condizioni disumane della
popolazione che vi abita.
Nella "favela" calabrese opera da più di vent’anni l’associazione "La strada"
che si è sempre occupata della scolarizzazione dei bambini e dei ragazzi
dell’accampamento. Pamela è stata seguita costantemente dai volontari
dell’associazione, nata dalla Comunità Progetto Sud di don Giacomo Panizza. Il
suo diploma è una vittoria per la gente Rom ed è anche un importante traguardo
per i rappresentanti de "La strada": l’esempio concreto che circa un quarto di
secolo fa qualcuno ha visto giusto, scegliendo di operare in mezzo ai rom.
Da qualche tempo e grazie a queste famose reti sociali -viva l'era digitale!-
mi sono messo in contatto con Zadziro Yankovich, un Rrom del Cile.
Zadziro Yancovich, Rrom del Cile, creatore del PROYECTO
YANCOVICH
E' stato emozionante per il poco contatto che noi Rrom europei abbiamo
con i fratelli di altri continenti, però è stato ancora più emozionante rendersi
conto che ci muovevano idee ed interessi comuni. E' stato l'inizio di una buona
amicizia e di alcune conversazioni su come regolare il mondo e -perché no?-
di raccontarci alcune tra le nostre frustrazioni ed idee. In questo periodo mi
ha anche comunicato che attualmente la sua grande motivazione era lavorare con i
bambini rrom del suo accampamento per evitare la perdita della Lingua Rromaní (Rromani
Chib), nello stesso compito collaborano con Zadziro, Titino Nicolich e Vielka
Araya.
Per arrivare a capo di questa idea, con molta pazienza e prendendo molto
tempo che avanza dal suo impiego e dal tempo libero, ha elaborato alcune
tabelle, molto grafiche e di facile maneggio, per poterle utilizzare in una
piccola scuola dove alcune persone con tanta volontarietà devono alfabetizzare
questi bambini.
Titino Nicolich, Collaboratore del Proyecto Yankovich e
Presidente della Union Romane de Chile
Durante il tempo rubato da altri compiti, aiuta a completare queste tabelle e
a cercare di migliorarle quanto possibile, cosicché altri Rrom che parlano
rromaní (Lolo, Ranchi, Israel, Robert ed altri) diano il loro apporto,
arricchendo e rendendo più grande questo progetto nominato PROYECTO
YANKOVICH.
Vielka Araya, collaboratrice del Proyecto Yankovich e
professoressa nella scuola
La lingua rromaní, come succede a tutte le lingue e soprattutto con questa
così estesa nel mondo, ha differenti dialetti, nessuno migliore o peggiore
dell'altro, semplicemente differenti, per cui possono esserci differenze senza
che si stia parlando di lingue differenti. La variante che parla Yankovich è lo
Xorajai, dovremmo risalire alle migrazioni dei Rom dall'Europa dell'Est verso il
Cile per trovarne la radice e non nego che lo si faccia in altre pagine di
questo Blog, anche se come ho già detto che qui ci focalizzeremo sulle questioni
collegate alla lingua, per qualsiasi cosa potete aggiungere dei commenti [...].
Questa varietà di dialetti, costumi, musiche... conformano questo mosaico così
ricco e bello che rappresenta la cultura rrom, ed il rispetto di questa propria
diversità interna rinforza anche il sentimento di ROMIPEN (identità rrom).
Ricordiamoci sempre che la nostra diversità è la nostra ricchezza, AMARI
VERVERIPEN SI AMARI BARBALIPEN.
Questa pagina non è chiusa, è viva e aperta ai vostri commenti ed apporti,
perché la cultura è qualcosa di universale che scaturisce naturalmente, ed è
sempre fresca e cangiante per saziare la nostra sete di conoscenza ed umanità.
Per questo non mi allargherò oltre e vi lascio con gli aggiornamenti settimanali
dove prenderemo contatto con una lingua ed una cultura millenaria, che però non
è un fossile né un museo di esotismi passati. La lingua e la cultura sono vive,
crescendo trasformandosi e adattandosi senza fine, perché al contrario
spariremmo.
(Come specificato sopra, i testi e le tabelle che seguono si riferiscono
alla variante Xorajai del Rromaní. Cliccare sulle icone per vedere la tabella a
grandezza naturale. I testi sono mantenuti in spagnolo castigliano ndr)
1ª PORTATA
2ª PORTATA
PRONOMBRES PERSONALES me – tu
vov – el
voj – ella
ame – nosotros/as
tume – vosotros/as
von – ellos/as
en forma acusativa: man – me, a mi
tut – te, a ti
les – le, a el
la – la, a ella
amen – nos, a nosotros
tumen – os, a vosotros
len – les, a ellos
Dativo mange – para mi
tuke – para ti
leske – para el
lake – para ella
amenge – para nosotros
tumenge – para vosotros
lenge – para ellos
Instrumental mansa – conmigo
tusa – contigo
lesa – con el
lasa – con ella
amensa – con nosotros/as
tumensa – con vosotros/as
lensa – con ellos/as
Ablativo mandar – procedente de mi, de lo mio
tutar – procedente de ti, de lo tuyo
lestar – procedente de el, de lo suyo de el
latar – procedente de ella, de lo suyo de ella
amendar – procedente de nosotros/as, de lo nuestro
tumendar – procedente de vosotros/as, de lo vuestro
lendar – procedente de ellos/as, de lo suyo de ellos
Locativo mande – donde estoy yo, a mi, a mi casa
tute – donde tu estas, a ti, a tu casa
leste – donde el esta, a el, a su casa de el
late – donde esta ella, a ella, a su casa de ella
amende – donde estamos nosotros/as, a nosotros, a nuestra casa
tumende – donde estais vosotros/as, a vosotros, a vuestra casa
lende – donde estan ellos/as, a ellos/as, a su casa de ellos
Genitivo muro – mio, muri – mia, mure – mios/as
tiro – tuyo, tiri – tuya, tire – tuyos/as
lesko – suyo de el, leski – suya de el, leske – suyos de el
lako – suyo de ella, laki – suya de ella, lake – suyos de ella
amaro – nuestro, amari – nuestra, amare – nuestros/as
tumaro – vuestro, tumari – vuestra, tumare – vuestros/as
lengo – suyo de ellos, lengi – suyo de ellas, lenge – suyos de ellos
Esto es orientativo. son las declinaciones básicas de Rromani
Di Fabrizio (del 19/06/2009 @ 09:16:25, in scuola, visitato 1910 volte)
Ricevo da Maria Gabriella De Luca presidente
dell'Associazione "Terra di Confine" Onlus di Catanzaro
Vi voglio raccontare una storia, non è semplice da raccontare, forse più che
una storia voglio provare a far capire come è difficile, complicato e spesso
doloroso, occuparsi del popolo rom... quanti se, quanti ma, quante incertezze...
in questi giorni ho vissuto una vicenda che mi ha fatto star male, che ha messo
in discussione il mio impegno, che ha vanificato il mio lavoro, che mi è cascata
fra capo e collo senza che nemmeno me ne rendessi conto... perché io purtroppo
vivo in un mondo parallelo dove quello che conta è l’essere umano senza alcuna
distinzione, dove vuoi per gli altri quello che desideri per te e tratti i figli
degli altri come fossero i tuoi figli.
Bando ai preamboli... Quest’anno dopo 9 anni di progetti all’interno della
scuola ma soprattutto di grande impegno nel settore della scolarizzazione dei
bambini rom e nella lotta all’emarginazione, all’analfabetismo e alla
dispersione scolastica, mi ritrovo di colpo fuori da questo canale che
rappresentava per me e per l’associazione "Terra di Confine" l’unica
gratificazione economica, benché misera e non rispettosa del mia
professionalità. L’unica sicurezza che mi permetteva di affrontare il mio
impegno e portarlo avanti pur fra tante difficoltà, avendo un ruolo ben preciso
all’interno di una scuola che purtroppo non ha mai accettato me nella stessa
misura in cui non accetta i bambini rom.
Quest’anno il Vice-Presidente della Giunta Regionale il prof. Domenico Cersosimo
ha deciso di modificare la Legge Regionale 27/85, dando titolarità solo alle
scuole di presentare i progetti, tutto ciò ha permesso al 4° Circolo Didattico
di Catanzaro di considerare poco appetibili la mia collaborazione e la mia
professionalità nei confronti di una "minoranza" di bambini, come quella dei
bambini rom.
La mia posizione non è mai stata facile, mai improntata al dialogo e alla
collaborazione, fra chi ha ritenuto sufficiente aprire le porte della scuola e
far entrare anche i bambini rom nelle classi, facendo ricadere gli insuccessi e
la mancata integrazione sugli stessi, quasi come se fosse una tara ereditaria,
facendo pagare ai figli le colpe dei propri padri e dei propri avi; e chi invece
lotta da sedici anni a fianco di questo popolo e soprattutto dei più piccoli, in
un cammino che li vede protagonisti e attori del proprio cambiamento, nel pieno
rispetto di una umanità che va aldilà di qualsiasi senso di appartenenza.
So che prima di decidere le modifiche apportate alla legge sono stati ascoltati
i rappresentanti della scuola, io ritengo che era un dovere morale ascoltare
anche l’altra parte, le associazioni. Sono convinta e sicura che lo strapotere
dato alla scuola non porterà a cambiamenti positivi, soprattutto nei confronti
dei soggetti più deboli: rom, stranieri e diversabili. Una scuola che si ritiene
"onnipotente" deve avere al suo interno professionalità, competenze e
soprattutto una umanità vera e manifesta, di cui purtroppo le nostre scuole sono
carenti. Se il pensiero alla base dei cambiamenti era quello di evitare gli
sperperi inutili dovuti ai cosiddetti "finanziamenti a pioggia", il clientelismo
alla base di certe logiche di potere, ma soprattutto creare "rete" e "coesione"
fra le scuola, nutro seri dubbi che tutto ciò avverrà.
Fuori dalla scuola decido di impegnare tutte le energie all’interno
dell’accampamento nella Scuoletta Arcobaleno, anche perché amaramente mi rendo
conto che la scuola non accetta la mia mediazione, anzi a volte ho l’impressione
che sia addirittura controproducente, mi ritrovo come si suol dire "tra
l’incudine e il martello"... a settembre 2008, fra le tante cose, inizio un
percorso di scolarizzazione con una ragazza di 22 anni, mai andata a scuola. Con
lei decidiamo di affrontare questa sfida, provare ad arrivare alla licenza
media. Non è facile, anzi è durissima, ma lei è tenace, affronta le difficoltà,
si mette in gioco... quante difficoltà, tradurre in italiano per lei che ha
sempre parlato e pensato in dialetto è stata una vera impresa, memorizzare le
tabelline che incubo! Ma alla fine era riuscita ad imparare a leggere e
comprendere, a scrivere quasi correttamente sotto dettatura, a fare le quattro
operazioni. Sicuramente non è tanto, certamente non si può parlare di una
preparazione di 5° elementare, ma per lei... per noi... è tanto... è quasi un
miracolo. A questo punto bisogna affrontare l’ultimo ostacolo gli esami. Vado a
parlare con la dirigente del IV Circolo, spiego che la ragazza non frequenterà
la scuola pubblica, che continueremo a prepararla per prendere la licenza media,
che forse potrà servirle per frequentare un corso di formazione a bassa
scolarizzazione. Spiego inoltre che tutto questo potrà essere un punto di
partenza per i tanti ragazzi che in accampamento sono completamente analfabeti,
che questa esperienza potrà essere di stimolo per gli altri... spiego tutto e
penso di essere capita ed ascoltata... giovedì 11 e venerdì 12 la ragazza
sostiene gli esami di idoneità alla scuola media (così si chiamano adesso), la
accompagno e mi rendo conto che il clima non è dei migliori, conosco tutte le
insegnanti di commissione e capisco che sono molto mal disposte, continuo
comunque a sperare... e invece ieri mattina tutto è svanito di fronte ai
risultati affissi sul portone... la ragazza è stata bocciata!!! Perché?
Perché??? Me lo chiedo e non so darmi una risposta, e soprattutto non so darmi
pace. Tanto ci sarebbe ancora da dire, ad esempio sui livelli di
scolarizzazione, a dir poco inadeguati, dei bambini rom che frequentano quella
scuola e che comunque continuano ad essere promossi, ma il discorso sarebbe
troppo lungo... una sola certezza mi resta che anche questa volta riuscirò a
ricostruire dalle macerie...
Di Fabrizio (del 16/06/2009 @ 14:23:52, in scuola, visitato 1388 volte)
15:32 - CRONACA- 15 GIU 2009 Così la comunità di Sant'Egidio ha portato a scuola 30 bambini
Roma, 15 giu. (Apcom) - Una borsa di studio di 100 euro al mese destinata
a ogni bambino che frequenta la scuola con regolarità. Poche e semplici regole:
non superare le tre assenze ingiustificate al mese, partecipare alle attività
extrascolastiche, incluse le gite, e niente accattonaggio. Così a Roma la
comunità di Sant'Egidio ha recuperato 30 bambini rom, di famiglie originarie
della ex Jugoslavia. Il progetto, partito dal campo di via dei Gordiani e da
un centro di accoglienza della Comunità, si è via via esteso ad altri
insediamenti, coinvolgendo 42 bambini in tutto. Il progetto è stato presentato
questa mattina dal presidente della comunità di Sant'Egidio, Marco Impagliazzo e
dal direttore generale del dipartimento immigrazione del ministero del Welfare,
Giuseppe Silveri. L'iniziativa, ha spiegato Impagliazzo, è partita a settembre e
punta sulla responsabilizzazione dei genitori che non solo devono garantire la
regolare frequenza del figlio, ma partecipare attivamente, presentandosi spesso
a scuola per parlare con gli insegnanti. I risultati, ha sottolineato, sono
stati sorprendenti: la maggior parte dei genitori ha usato i soldi per
acquistare quaderni e materiale scolastico. Su 42, solo 12 bambini non hanno
rispettato le regole e non hanno ottenuto la borsa, vale a dire solo uno su
quattro. Quasi tutti i bambini coinvolti sono stati inseriti nella scuola
elementare Iqbal Masih; ma anche altre 5 scuole primarie sono state coinvolte,
con l'inserimento di 7 bambini. "Questo è un progetto esemplare con un successo
evidente - ha sottolineato Silveri - spiegando che è stato il ministero del
Welfare a finanziare l'iniziativa con i fondi destinati all'integrazione. Già il
Comune di Napoli e quello di Milano - ha aggiunto - hanno mostrato interesse per
il progetto". Il costo dell'operazione è stato 134mila euro, ha spiegato
Impagliazzo. Una cifra, ha sottolineato, piuttosto contenuta a fronte dei
risultati ottenuti. "Ma la cosa più importante - ha aggiunto - è che il progetto
è replicabile anche con operatori non della Comunità di Sant'Egidio. Il problema
di molti progetti di inserimento scolastico - ha continuato - è che puntano
tutto sull'inserimento e poi trascurano la frequenza. Negli ultimi anni sono
cresciute molto le iscrizioni a scuola. Ma su 17.500 minori rom e sinti in
Italia, solo 219 sono quelli iscritti alle superiori. Li perdiamo per strada.
Questa iniziativa premia la frequenza, investendo tutto sulla continuità".
Coinvolgendo e responsabilizzando la famiglia nella scolarizzazione del bambino
- ha proseguito Impagliazzo - si mettono le basi per l'integrazione. Il
risultato è un circolo virtuoso, che ci ha permesso di organizzare feste di
quartiere a cui hanno partecipato famiglie italiane e rom, che si sono svolte
senza alcun problema di razzismo. Quello che ci auguriamo ora è che diverse
amministrazioni locali seguano l'esempio, adottando questo modello". "I soldi ci
sono", ha sottolineato Silveri: "Le amministrazioni comunali - ha spiegato -
hanno a disposizione i fondi erogati dal ministero del Welfare agli enti locali
proprio per questo tipo di progetti". Ma dove i municipi manterranno i cordoni
della borsa troppo stretti, la Comunità, ha annunciato Impagliazzo, lancerà
"l'adozione a distanza": "Oggi noi - ha spiegato - seguiamo 8mila adozioni a
distanza nei Paesi dell'Africa e dell'America Latina. Proporremo alle famiglie
di buona volontà di fare altrettanto per bambini meno distanti, ma che hanno
altrettanto bisogno: chiederemo di adottare un bambino rom, per permettergli di
andare a scuola".
Di Fabrizio (del 10/06/2009 @ 09:28:44, in scuola, visitato 1859 volte)
Da
Roma_Daily_News (La fonte è autorevole, ma continuo a pensare che la situazione venga dipinta in
maniera
troppo rosea. Qualcuno non la racconta
giusta)
Il processo di democratizzazione della società ucraina ha aperto ampie
opportunità e rimescolato le forze costruttive entro le comunità rom che possono
effettivamente influenzare la soluzione dei problemi rom. E' possibile
confermare che recentemente la situazione dei Rom in Ucraina ha iniziato a
cambiare in meglio.
Secondo i dati del 1 gennaio 2009, ci sono 88 organizzazioni rom registrate
in Ucraina. Due di loro funzionano a livello nazionale - l'Unione delle
organizzazioni "Congresso dei Rom di Ucraina" (presidente P.GRYGORYCHENKO) e
l'organizzazione ucraina "Centro di Consolidamento e Protezione dei Diritti Rom"
(M.KONDENKO). L'organizzazione "Ketane" (Y.IVANENKO) opera a livello
internazionale. Altre organizzazioni hanno uno status regionale o locale.
L'attività delle organizzazioni rom si focalizza principalmente sul mantenere
e promuovere la lingua, la cultura, le tradizioni e i costumi rom; alcune
organizzazioni sono impegnate in attività perla protezione dei diritti rom.
Sfortunatamente, non c'è coordinamento e cooperazione tra le organizzazioni rom.
D'altra parte, il momento positivo è pronto e favorevole perché le comunità rom
si integrino nella società ucraina preservando e sviluppando la loro identità
nazionale.
Le autorità centrali e locali controllano costantemente la situazione sulla
rispondenza ai bisogni della minoranza nazionale rom.
Per esempio, ad Uzhgorod (regione della Zakarpattia) dove vivono la maggior
parte dei rappresentanti della minoranza nazionale rom, la discussione pubblica
"Rom della Zakarpattia: situazione, esperienza e soluzione dei problemi" ha
luogo ogni anno. Conforme alle sue conclusioni le autorità locali sono
incaricate dell'attuazione delle misure pratiche per migliorare le condizioni di
vita della popolazione rom, per costruire pozzi d'acqua, per condurre esami
medici sulla popolazione rom e far crescere la consapevolezza sul massimo
coinvolgimento dei bambini rom nel processo educativo e formativo.
Il Ministero dell'Istruzione e delle Scienze, come pure le autorità
scolastiche locali, pongono attenzione speciale nell'assicurare pari accesso
all'istruzione dei bambini rom.
Generalmente, i bambini rom frequentano le istituzioni scolastiche assieme ai
bambini di altre nazionalità. Nelle regioni di Zakarpattia e Odessa, dove vivono
un significativo numero di Rom, il personale insegnante delle istituzioni
scolastiche tiene registrazione dei bambini rom, assicurando il loro adattamento
scolastico e sociale e migliorando le attrezzature scolastiche.
Secondo la Legge Ucraina "Sull'Istruzione" e "Sull'Istruzione Secondaria
Generale", lo stato ucraino fornisce ai bambini rom in età scolastica come pure
ai bambini di altre nazionalità il diritto di scegliere il tipo di istruzione.
Secondo i dati del 1 gennaio 2009, nella regione di Odessa ci sono quasi
1.200 bambini rom in età scolare e prescolare. Nelle istituzioni scolastiche
generali dal I al III grado, 900 ragazzi rom sono studenti e rappresentano quasi
il 100% del numero totale di ragazzi in età scolare. In quattro non frequentano
la scuola, a causa del rifiuto dei loro genitori (distretti di Artsyzsk e Izmail).
I dipartimenti locali dell'istruzione di questi distretti stanno avendo
consultazioni con questi genitori.
Oltre 6.497 studenti rom (il 3,6% del totale) studiano in 127 scuole della
regione di Zakarpattia.
I curriculum scolastici delle scuole dove ci sono alunni rom prevedono lo
studio della loro cultura, costumi e tradizioni. Sono anche stati introdotti
nuovi metodi di insegnamento che tengono conto delle tradizioni e del modo di
vita dei Rom.
Gli studenti rom hanno tutti i documenti richiesti dalla scuola: certificati
di nascita, medici, personali. In caso di assenza di questi certificati, il
dipartimento dell'istruzione da assistenza nel ricevere i documenti necessari.
Così, durante il periodo 2007/2008, col supporto del dipartimento
dell'istruzione dell'amministrazione locale di Odessa, 14 studenti rom hanno
avuto i certificati di nascita. Tenendo conto dello stato fisico dei bambini e
della qualità della conoscenza, quattro studenti sono stati trasferiti ad un
piano di studio individuale.
Nei villaggi isolati, viene fornito un servizio pubblico di trasporto
scolastico per assicurare pari accesso all'istruzione di qualità. Tutti gli
studenti rom usufruiscono di pasti caldi gratuiti.
Inoltre, tutti i bambini rom frequentano i servizi prescolari, se i loro
genitori lo vogliono. Secondo la legge la maggior parte di loro, come pure i
bambini di altre nazionalità, li frequentano gratuitamente o in termini
favorevoli.
Nelle regioni di Odessa, Vinnytsa, Kyiv, Kharkiv e Donetsk, ci sono scuole
domenicali per Rom, dove i bambini hanno l'opportunità di imparare la loro
lingua e letteratura, la lingua ucraina, fare pratica di musica e aggiornati
coni mestieri nazionali.
Nella regione di Zakarpattia, 118 studenti rom hanno un'istruzione speciale
in scuole formative di questa regione.
Menzionate le possibilità di pari accesso all'istruzione in Ucraina per i
bambini rom, è importante considerare alcuni fattori negativi che
influenzano il processo educativo dei bambini rom. Quanti di loro vanno alla
prima classe senza aver frequentato il prescuola, hanno un vocabolario molto
povero. In primavera ed in autunno i genitori viaggiano con l'intera famiglia a
causa dei lavori stagionali, così molti studenti rom perdono la classe. Spesso i
bambini vanno a mendicare invece di frequentare la scuola. Uno dei problemi più
seri è il gran numero di bambini rom trascurati; i loro genitori non sono
abbastanza coinvolti nel processo della loro educazione. MoltiRom soffrono di
dure condizioni di vita e di stenti materiali, non hanno un reddito stabile ed i
loro figli sono spesso lasciati al loro destino, senza cure adeguate.
Il Comitato Statale per la Televisione e le Trasmissioni Radio dell'Ucraina e
le autorità regionali responsabili prestano costantemente attenzione ad offrire
copertura alle attività delle organizzazioni rom.
I giornali "Praline" e "Istruzione legale dei Rom in Ucraina" incontrano i
bisogni informativi dei Rom in Ucraina.
Nel febbraio 2007, il tavolo editoriale unito delle trasmissioni in lingua
russa, rutena e rom iniziò a lavorare alla Televisione di Stato della Zakarpattia
e alla Compagnia di Trasmissioni Radio. Fornisce 26 ore per annodi trasmissione
in lingua romanì.
Ogni anno il budget statale fornisce l'assistenza finanziaria per attività
culturali ed educative delle organizzazioni rom, al fine di promuovere le loro
culture, costumi e tradizioni nazionali. Nel periodo 2006-2008 il Comitato
Statale dell'Ucraina sulle Nazionalità e le Religioni ha allocato 453.760 UAH
per queste attività.
I centri d'impiego in collaborazione con le autorità locali prestano
costantemente attenzione alla questione di fornire servizi sociali ai
disoccupati di nazionalità rom.
Gli incaricati dei Centri d'Impiego con le autorità locali partecipano al
monitoraggio delle condizioni di vita delle famiglie rom con molti figli e della
situazione dell'impiego della popolazione rom. Si dovrebbe notare che
secondo i risultati del monitoraggio è stato trovato che una parte significativa
di Rom abili avevano occupazioni casalinghe proprie e non intendevano andare a
lavorare ufficialmente altrove. Il problema del lavoro tra i Rom rimane serio a
causa di due fattori: l'assenza di documenti adatti e la mancanza di istruzione.
Inoltre, i bassi livelli di istruzione della maggioranza dei Rom complica il
loro impiego ed in alcuni casi lo rende impossibile.
L'anno scorso il Ministero degli Interni ha migliorato le misure volte a
combattere la discriminazione su base etnica e razziale. In particolare, le
questioni riguardanti i trattamenti pregiudiziali dei Rom da parte dei
dipendenti statali sono sotto controllo permanente.
Il Ministero assicura incontri regolari con i leader delle organizzazioni
rom. Durante questi incontri i partecipanti discutono le questioni dei documenti
e della registrazione del luogo di residenza, tengono consultazioni sulla
procedura di recupero e di ricezione dei certificati di nascita, passaporti e
altri documenti d'identità. Investigazioni ufficiali vengono condotte in ogni
caso di violazione dei diritti dei Rom.
Notato il miglioramento della situazione dei Rom in Ucraina, si deve
menzionare che l'attuale situazione economica complicata nello stato non
permette di fornire fondi sufficienti a risolvere l'intera complessità degli
attuali problemi sociali, economici, educativi ed altri della minoranza
nazionale rom.
I bambini Rom lottano per rompere le barriere di segregazione in un
piccolo paese transilvano.
Girato in due anni, il film si focalizza su tre scolari rom - Alin, Beniamin
e Dana - messi nella scuola regolare. Pesano su di loro l'estrema povertà e una
eredità di analfabetismo, Alin e Beniamin lottano per essere accettati. Dove
Alin esita nella disperazione e nell'isolamento, Beniamin cerca opportunità per
dimostrare se stesso. Gli insegnanti, che si sono risentiti del carico con
l'integrazione senza supporto supplementare, vorrebbero vederli tornare
nella scuola segregata, ma i due trovano la forza di rimanere nell'amicizia con
i loro compagni rumeni. Tuttavia, Dana, giovane donna dalle grandi speranze, è
guidata dalla tradizione ad un matrimonio precoce e abbandona la scuola per
diventare madre.
Discendenti di schiavi, i Rom rumeni, come molti dei dieci milioni di Rom in
Europa, vivono in povertà ai margini della società. I loro bambini spesso vanno
in scuole separate che non offrono futuro. "Our School" documenta uno dei primi
sforzi di integrazione scolastica a seguito della decisione della Corte Europea
sui Diritti Umani che ripeteva quello di
Brown contro il Ministero dell'Istruzione negli USA.
Alla base, "Our School" mostra come i principi dei diritti umani e le buone
intenzioni politiche agiscono [...] nelle vite quotidiane di diversi bambini rom
e no, direttamente coinvolti da loro. Offre uno sguardo ravvicinato al ruolo che
il contesto locale, la storia e la cultura giocano nel complicare e distorcere
le dinamiche e i risultati, persino degli sforzi più fondamentali e benigni per
il cambiamento. Nel fare ciò, il film intende guidare gli educatori, i decisori
ed il pubblico in generale attraverso le intricate politiche di integrazione -
non solo per i Rom, ma per una vasta selezione di minoranze discriminate - e per
assistere la politica nello sviluppare strumenti adeguati ed adattabili per
migliorare l'accesso all'istruzione delle minoranze escluse di tutto il mondo.
Nel contempo, raccontando una commovente storia umana, il documentario spera
di estendere la consapevolezza della segregazione oltre un piccolo circolo di
attivisti, mobilizzare nuove energie in un momento che è maturo per il
cambiamento. Intende fornire una piattaforma per un più ampio movimento
desegregazionista tramite una strategia basata sul web che collega il pubblico
agli attivisti ed ai donatori.
"Cosa significa per te scuola speciale?" "Scuola speciale è la scuola
zingara." (Bambina rom di 12 anni, allieva della scuola elementare speciale di
Pavlovce nad Uhom)
Ogni bambino ha diritto all'istruzione senza discriminazione. In Slovacchia, un
gran numero di bambini rom vede negato questo diritto.
La maggior parte è obbligata a frequentare "scuole speciali" o classi per
bambini con disabilità mentali, o viene segregata in scuole o classi ordinarie
per soli rom, dove studiano un programma ridotto in un isolamento virtuale dagli
altri alunni. Studi indipendenti stimano che circa l'80% dei bambini che
frequentano le scuole speciali della Slovacchia sono rom.
Le scuole speciali destinate a bambini con disabilità mentali forniscono ai
bambini rom programmi di qualità inferiore e ridotti. Esiste uno scarto di
quattro anni tra i programmi delle scuole primarie speciali e ordinarie, ciò
significa che i bambini di dieci anni nelle scuole primarie speciali apprendono
un'alfabetizzazione di base.
"Nella settima classe della scuola speciale ho imparato le stesse cose che
avevo imparato nella scuola ordinaria" (Ragazzo rom di 14 anni, che si è scoperto essere collocato erroneamente in
una scuola speciale).
Una scuola speciale di Pavlovce nad Uhom è una delle scuole segregate di fatto
in Slovacchia dove il 99,5 % dei circa 190 alunni sono bambini rom. Secondo una
ricerca di Amnesty International, questa non è un'eccezione. L'Organizzazione
teme che il modo in cui sono condotti gli accertamenti e i criteri utilizzati
per collocare un bambino in una scuola speciale possano equivalere a una
discriminazione, poiché, di fatto, non tengono conto delle differenze culturali
e linguistiche.
Amnesty International ritiene che in Slovacchia migliaia di bambini rom siano
collocati erroneamente in scuole speciali o segregati in scuole per soli rom.
Il fallimento del governo slovacco nel fornire un'istruzione adeguata a tutti i
bambini rom compromette il loro futuro nel campo dell'istruzione e nelle
prospettive lavorative e aumenta la marginalizzazione e la povertà delle persone
di etnia rom.
Amnesty International sollecita il governo slovacco a porre fine alla
discriminazione razziale nell'istruzione e ad affrontare le gravi violazioni del
diritto all'istruzione per i bambini rom.
Guarda il
video sui bambini rom in Slovacchia (in inglese)
Dušan Čaplovič
Deputy Prime Minister for Human Rights and Minorities
Sekcia ľudských práv a menšín, Úrad vlády Slovenskej republiky
Nám. slobody 1
813 70 Bratislava
Slovakia
Fax: +421 2 52 491 647
Email:podpredseda@vlada.gov.sk
Egregio Vice primo ministro,
Le scriviamo per esprimere la nostra preoccupazione circa l'alto numero di
bambini di etnia rom segregati in scuole e classi speciali in Slovacchia.
Secondo la nuova Legge sulla scuola, la discriminazione nell'istruzione,
particolarmente la segregazione, è illegale. Tuttavia, nessuna misura è stata
ancora presa per assicurare che questa proibizione sia attuata nella pratica. La
esortiamo, quindi, a rivedere il mandato del Centro nazionale slovacco per i
diritti umani al fine di assicurare che si conformi agli standard degli altri
organismi sui diritti umani che monitorano la legge anti-discriminazione e la
sua attuazione. Il Centro dovrebbe avere l'autorità avviare indagini proprie, di
indagare sulle denunce individuali e raccomandare soluzioni; di monitorare e
sanzionare la segregazione.
La sollecitiamo, inoltre, a raccogliere in modo sistematico i dati, disaggregati
in base al genere e all'etnia, importanti per poter monitorare la portata della
segregazione e riuscire ad eliminarla.
Inoltre, La esortiamo a definire la categoria degli studenti di provenienza da
ambienti socialmente svantaggiati, termine comunemente usato per i bambini rom,
in modo che si possano distinguere dagli studenti con disabilità mentali. Nessun
bambino senza una reale disabilità mentale provata dovrà mai più essere
collocato in una scuola speciale.
Le ricordiamo, infine, che la scuola elementare speciale nella cittadina di
Pavlovce nad Uhom resta una scuola segregata per soli rom; molti bambini di
etnia rom vi sono stati collocati erroneamente e si vedono negare un'istruzione
di qualità. Siamo a conoscenza del fatto che questo caso è giunto all'attenzione
del governo slovacco, la sollecitiamo, dunque, a cogliere questa opportunità e
ad assicurare che il nuovo anno scolastico metta fine all'istruzione segregata
per i bambini rom di Pavlovce nad Uhom.
Di Fabrizio (del 16/05/2009 @ 09:24:50, in scuola, visitato 1780 volte)
Segnalazione di Demetrio Gomez e Giorgio Bezzecchi
Class 55 è una piattaforma costituita da Rom e attivisti pro-Rrom, che
si sono uniti alfine di porre fine alla segregazione dei Rom nelle scuole:
[...]
Il 17 maggio 1954, il Tribunale Supremo degli Stati Uniti prese una
decisione storica nel caso "Brown contro Ministero dell'Istruzione".
Paesi dell'Europa centrale e orientale segregano i loro stessi cittadini
di seconda classe - i Rom.
Il noto caso di "DD. HH. e altri contro la Repubblica Ceca" confermò che
i bambini rom erano inviati ingiustamente alle scuole "speciali".
Il 17 maggio 1954, il Tribunale Supremo degli Stati Uniti prese una
decisione storica nel caso "Brown contro Ministero dell'Istruzione", ponendo
fine alla segregazione degli studenti neri nel sistema educativo americano.
Mentre l'America celebra il 55° anniversario di questa sentenza, paesi
dell'Europa centrale e orientale segregano i loro stessi cittadini di seconda
classe - i Rom. Diverse OnG appartenenti alla Società Civile hanno segnalato in
diverse occasioni le pratiche di segregazione, come pure la discriminazione
diretta e indiretta dei Rom, senza dubbio le loro voci sono poco ascoltate.
Class 55 è una piattaforma costituita da Rom e attivisti pro-Rrom, che si sono
uniti alfine di porre fine alla segregazione dei Rom nelle scuole.
I Rom sono il gruppo etnico più discriminato in Europa in tutte le sfere
della vita, incluso nell'istruzione. Varie scuse sono usate dai professori,
direttori ed autorità educative per segregare i Rom, invece di ammettere
semplicemente che le scuole sono monoculturali, ed incapaci di integrare
qualsiasi tipo di differenza. Riguardo a queste differenze, sono varie le
etichette date ai bambini rom: "socialmente svantaggiati", "di basso ambiente
culturale", "carenti di capitali sociali", ecc., intendendo spesso che il
bambino non ha le capacità per entrare nell'istruzione ufficialmente stabilita.
Nel noto caso di "DD. HH. e altri contro la Repubblica Ceca" il Tribunale
Europeo dei Diritti Umani a Strasburgo confermò nel novembre 2007 che nella
Repubblica Ceca, i bambini rom furono diagnosticati erroneamente ed inviati in
scuole di istruzione speciale per bambini psichicamente incapaci. Un anno e
mezzo dopo questa decisione, la Repubblica Ceca, così come altri paesi membri
del Consiglio d'Europa, furono obbligati a porre fine a queste diagnosi basate
sul pregiudizio etnica; nella pratica, i bambini rom continuano ad essere
inviati in scuole di bassa qualità educativa. Anche se queste scuole non sono
denominate come "speciali", la maggioranza degli alunni segue tuttavia un piano
speciale e differente di studi, con un livello di istruzione più basso del piano
di studi normale.
"Si è utilizzato ogni tipo di scusa per segregare i bimbi rom e porli in
scuole o classi per soli Rom in paesi dell'Europa centrale e orientale. Questa
pratica è assolutamente sbagliata e senza giustificazione. Per esempio, nel
Regno Unito Unito quegli stessi bambini, dopo aver migrato con i loro genitori,
frequentano le scuole normali ufficiali usando una lingua che prima non avevano
mai parlato," dice Scott Elliott, attivista canadese pro-Rom di Roma Rights Network.
Class55.org crede che il 55° anniversario di una vittoria dei Diritti Umani
sia la migliore occasione per mostrare ai governi dell'Europa che la
segregazione dei Rom è completamente inaccettabile, e che questa pratica debba
terminare immediatamente Chiunque può aderire a Class 55 ed appoggiarne la causa
inviando un messaggio ai ministri dell'istruzione, firmando la petizione e
facendo circolare queste informazioni tra i suoi amici e famiglia, usando il
tipo di tecnologia preferita.
Di Fabrizio (del 08/05/2009 @ 00:23:30, in scuola, visitato 1914 volte)
Ultim'ora: ricevo da Marco Brazzoduro
Le cronache recenti dimostrano che le problematiche legate alla società
multietnica ci toccano da vicino ed evidenziano contraddizioni e conflittualità.
Il rischio della discriminazione non può essere ricondotto all’assurdità di
fatti privati, ma è una questione di interesse sociale che riguarda la scuola e
la società tutta.
La globalizzazione e un’Europa a 27 Paesi sono una condizione storica
irreversibile, che ci pone davanti a un bivio: cogliere l’occasione per
l’apertura, il confronto tra diversità, con la prospettiva di un
arricchimento reciproco o, viceversa, chiuderci nelle paure e difenderci dal
cambiamento.
Come già emerso in altri contesti europei di più antica tradizione migratoria,
il rischio di formazione di sacche di emarginazione e di conflittualità è legato
alle condizioni e alle opportunità di promozione sociale che la società e le sue
istituzioni, in primis la scuola, offrono per garantire la qualità
dell’integrazione e la qualità della convivenza tra persone appartenenti a
culture diverse. In ogni luogo educativo, la costruzione dell’identità e lo
strutturarsi dei processi di inter-azione sono i presupposti per promuovere
conoscenza e scambio tra le diverse lingue e culture.
In coerenza con un’idea di società accogliente e inclusiva e di una scuola
intesa come laboratorio sociale che educa alla convivenza, alla cittadinanza
attiva e alla solidarietà, il Movimento di Cooperazione Educativa,
l’ARCI Solidarietà e RUOTALIBERA Intercultura
propongono il Convegno: “InControCorrente, Oltre la paura, contro ogni
discriminazione, per la dignità e la parità dei diritti”.
Convegno nazionale InControCorrente
Oltre la paura, contro ogni discriminazione, per la dignità e la parità dei
diritti Roma, 8 e 9 maggio 2009
Con il contributo di Con il patrocinio di
Movimento di Cooperazione Educativa Per informazioni rivolgersi a: Maria Cristina Martin MCE - Via dei Sabelli 119, Roma -
Tel. 065744228 – 3384620822 - Mail:
cristimartin@alice.it
Ore 15,00/19,00 Palazzo Valentini, Sala Del Consiglio Provinciale Via IV
Novembre 119/a
I Sessione: Discriminazioni e dintorni La sessione intende fornire strumenti utili alla definizione dei diritti
dei minori e proporre elementi di analisi e riflessione su quanto sta accadendo
nel nostro Paese in merito al rischio di discriminazione di intere fasce sociali
Introduce e coordina: Diana Cesarin, MCE
Saluti delle autorità: Nicola Zingaretti, Presidente della Provincia di Roma Claudio Cecchini, Assessore alle Politiche Sociali, Famiglia e Rapporti
Istituzionali della Provincia di Roma Massimiliano Smeriglio, Assessore alle Politiche del Lavoro e Formazione
della Provincia di Roma
Interventi di: Paolo Beni, Presidente nazionale dell’ARCI Massimiliano Fiorucci, Docente di Metodologia dell’Educazione
Interculturale dell’Università Roma Tre Ferdinando Imposimato, Presidente aggiunto onorario della Corte di
Cassazione Dijana Pavlovic, attivista rom, federazione “Rom e Sinti insieme” Gennaro Schettino, Direttore di Metropoli, “La Repubblica” Alexian Santino Spinelli, Docente di lingua e cultura romanì presso
l’Università di Trieste
Ore 21.00 – Centro Anziani di Villa Gordiani Via Prenestina Giovanna Marini & il corso di modi del canto contadino della Scuola
Popolare di Musica di Testaccio Alexian Santino Spinelli e il suo gruppo di musica rom
Sabato 9 maggio
Ore 9,00/11,00 Istituto Comprensivo Virgilio, Via Giulia 38
II Sessione: Workshop su esperienze di inte(g)razione a scuola La sessione vuole offrire il racconto e la riflessione del gruppo su
esperienze realizzate a scuola e nel territorio, attraverso l’utilizzo di
materiali strutturati o multimediali a)“Il mantello di Arlecchino”. Gioco di educazione interculturale, a cura di
Orietta Busatto, MCE
b)“Una comunità narrativa on line”. Educare alla reciprocità attraverso internet
e le fiabe, a cura di Silvia Salvadori e Shi Xue Fen, Ruotalibera
c)“La Città in Gioco”. L'inter-azione attraverso l’attività ludica, a cura di
Ugo Pugliese, dirigente Ludoteca di Napoli, MCE
d)“Diritti al campo”, a cura di Catia Mancini e Alessia Rocco, Arci Solidarietà
e)“Sei più. Seconde generazioni: seconde a nessuno”. Mediazione
linguistico–culturale a scuola, a cura di L. Dauki, MCE
f)“Il mondo attraverso le fiabe” A cura di Marika Vischi, Arci Bari
Ore 11,15/13,15
III Sessione: Scuola e associazionismo contro le discriminazioni La sessione intende presentare un quadro di riferimento metodologico e
didattico per l’attività educativa nel campo dei diritti Introduce e coordina: Sergio Giovagnoli, ARCI Solidarietà
Sono previsti interventi di: Domenico Canciani, segretario nazionale del Movimento di Cooperazione
Educativa Patrizia Lucattini: responsabile formazione di RuotaLibera Tatiana Occhipinti e Riccardo Casentino, studenti della Facoltà di
Scienze della Formazione dell’Università Roma Tre Renzo Zuccherini, dirigente scolastico, Punto Arlecchino,Perugia
Movimento di Cooperazione Educativa
Associazione professionale di insegnanti È soggetto qualificato per la formazione ai sensi del D.M. 177/2000
confermato con D.M. 57/2005
Disclaimer - agg. 17/8/04 Potete
riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo
il link: www.sivola.net/dblog.
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