Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

ASSETTO VARIABILE

E' sospeso sino a data da destinarsi.

Le puntate precedenti sono disponibili QUI


Volete collaborare ad ASSETTO VARIABILE?
Inviate una
mail
Sostieni il progetto MAHALLA
 
  
L'associazione
Home WikiMAHALLA Gli autori Il network Gli inizi Pirori La newsletter Calendario
La Tienda Il gruppo di discussione Rassegna internazionale La libreria Mediateca Documenti Mahalla EU Assetto Variabile
Inoltre: Scuola Fumetti Racconti Ristorante Ricette   Cont@tti
Siamo su:  
Pagine di dialogo e (forse) per iniziare a conoscersi

-

\\ Mahalla : VAI : musica e parole (inverti l'ordine)
Di seguito gli interventi pubblicati in questa sezione, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 30/11/2010 @ 09:32:54, in musica e parole, visitato 2903 volte)

Da Polska_Roma

Requiem per Auschwitz

Introduzione

Il compositore Sinto olandese Roger "Moreno" Rathgreb ha composto un Requiem per Auschwitz; per tutte le vittime del regime nazista.

L'International Gipsy Festival di Tilburg ha preso l'iniziativa di rappresentare questo Requiem in più paesi europei possibile.

Dal 1997, l'International Gipsy Festival Tilburg organizza un festival annuale dove si esibiscono musicisti da tutta Europa, particolarmente musicisti di origine sinta e rom.

Presenta l'impatto di questa interessante cultura sulle altre forme artistiche europee, come la musica classica, il jazz, la musica pop, la musica folk, il dramma, la danza e le arti visuali.

Roger "Moreno" Rathgreb

Roger "Moreno" Rathgreb è un musicista. Come molti altri musicisti sinti è un autodidatta. In una fase della vita in cui era già un musicista affermato, iniziò a prendere annotazioni e a comporre. Alcuni anni fa, decise di comporre un Requiem per le vittime di Auschwitz. Un compito improbo: una composizione di sessanta minuti per un'orchestra sinfonica, coro e solisti. Iniziò a lavorarci, ma quando visitò Auschwitz, le emozioni scatenatesi erano troppo dolorose e causarono un grave blocco dello scrittore.

Alla fine del 2007, l'International Gipsy Festival gli chiese di completare la sua composizione, perché volevano presentarla in diverse città europee. Questa richiesta lo incoraggiò e lo ispirò. A maggio 2009 fu in grado di terminare il suo Requiem.

Il pezzo venne valutato da esperti compositori e direttori d'orchestra, tra gli altri Jean Lambrechts (Belgio), Riccardo Sahiti (Germania), Jeff Hamburg (USA) and Jirí Stárek (Repubblica Ceca). Vennero rimosse alcune imperfezioni. Tutti furono entusiasti della qualità del pezzo e furono convinti che meritasse di essere conosciuto.

Sotto gli auspici del Segretario Generale del Consiglio d'Europa, Thorbjřrn Jagland, composto da Roger "Moreno" Rathgreb.

Oggetto

Il Requiem è stato composto da un musicista sinto; tuttavia, dovrebbe divenire un monumento a tutte le vittime di Auschwitz. Specificamente, intendiamo stimolare una memoria dell'Olocausto condivisa dalle organizzazioni ebraiche e rom/sinti ed i Comitati Nazionali nei paesi europei in cui avrà luogo il concerto.

Oltre 500.000 Rom e Sinti furono uccisi dai nazisti; una parte ancora dimenticata dell'Olocausto.

Rom e Sinti sono la più grande minoranza bell'Unione Europea ed in molti paesi sono attualmente vittime di gravi discriminazioni, deportazioni, uccisioni e pogrom.

Il Requiem vorrebbe portare ad un dialogo tra tutti i gruppi etnici europei, e forzare i governi a sviluppare le loro politiche riguardo le minoranze in generale ed i Rom e Sinti in particolare.

Il Requiem per Auschwitz è una potente dichiarazione sull'umana sofferenza.

Obiettivi

  1. Un arricchimento della cultura europea attraverso l'interpretazione di questo Requiem da parte di musicisti di più paesi europei possibile;
  2. Aggiungere una nuova dimensione - musicale - nel mantenere viva la memoria di Auschwitz in più paesi europei possibile;
  3. Acquisire una base più ampia per la memoria di Auschwitz.Chiediamo alle organizzazioni ebraiche, rom e sinte, assieme ad altre organizzazioni rilevanti, di supportare l'esecuzione del concerto nei loro rispettivi paesi;
  4. Collegando le esperienze dell'Olocausto e l'aumentato odio e razzismo contro Rom e Sinti nell'Europa attuale, diviene chiaro perché Rom e Sinti debbano permanentemente tenere in conto minacce e persecuzioni. Gli attivisti durante il concerto, come nelle esibizioni, un festival del documentario rom, incontri sull'attuale situazione dei Rom e dei Sinti in Europa, sottolineeranno questa continuità;
  5. Verrà promossa la collaborazione tra diverse comunità rom e sinte;
  6. Verrà stimolata la cooperazione tra le organizzazioni ebraiche, rom e sinte;
  7. Verrà favorito il rispetto di Rom e Sinti in quanto più grande minoranza in Europa.

Esecuzione del progetto

Il progetto verrà eseguito nelle capitali della Polonia, Romania, Ungheria, Repubblica Ceca e Paesi Bassi.

La parte orchestrale del pezzo sarà eseguita dalla "Roma und Sinti Philharmoniker in Frankfurt am Main", l'unica orchestra filarmonica in Europa consistente in 75 musicisti professionisti rom e sinti, provenienti da Germania, Repubblica Ceca, Ungheria e Romania. Il direttore dell'orchestra, Riccardo M. Sahiti, è lui stesso rom e lettore presso l'Accademia delle Arti di Francoforte.

I cori e gli assoli verranno adattati al paese dove il pezzo verrà presentato.

Il Requiem verrà diviso in tre pezzi. Durante gli intervalli tra i tre pezzi, noti musicisti, poeti ed attori - rappresentativi dei diversi gruppi vittime dell'Olocausto - dei paesi partecipanti, presenteranno brevi canzoni, poemi ed altre rappresentazioni relative al contenuto del Requiem, accompagnati da foto e proiezioni video.

La performance inaugurale avverrà ad Auschwitz il 2 agosto 2011. In questa giornata, i Rom ed i Sinti commemorano la liquidazione dello "Zigeunerlager" di Auschwitz, in una notte vennero uccisi 2.900 Rom e Sinti. Lo stesso giorno, il Memorial Auschwitz-Birkenau State Museum organizzerà una conferenza internazionale sui Rom e Sinti durante l'Olocausto ed anche sulla loro posizione nell'Europa dei giorni nostri. Negli altri paesi il progetto avrà luogo nel 2012.

Struttura organizzativa

1. Foundation Alfa/The International Gipsy Festival Tilburg, Paesi Bassi come capofila del progetto, ed in quanto tale ne ha la responsabilità finale: E' anche responsabile dello sviluppo del progetto nei Paesi Bassi.

2. The International Gipsy Festival Tilburg ha già un accordo di collaborazione con - Slovo 21, Khamoro World Roma Festival nella Repubblica Ceca;
- The Roma People Association per la Polonia;
- The Romedia Foundation per l'Ungheria;
- The National Centre for Roma Culture Romano Kher per la Romania.

3. I partner sono responsabili degli aspetti organizzativi e logistici del concerto nei rispettivi paesi. Cercheranno di realizzare i summenzionati scopi nei loro paesi con l'appoggio di rilevanti organizzazioni ed istituzioni nazionali.

Sinora le seguente persone hanno offerto il loro nome per il Comitato Internazionale di Raccomandazione:
- Václav Havel, ex presidente della Repubblica Ceca;
- Lászlo Andor, membro della Commissione Europea, responsabile per gli Affari del Lavoro e minoranze;
- Valeriu Nicolae, direttore del Policy Centre for Roma and other minorities (Bucarest);
- Ian Hancock, direttore del Program of Romani Studies and the Romani Archives and Documentation Center all'University of Texas di Austin.

La Anne Frank House sta preparando, in particolare per questo progetto, un'esposizione itinerante sui Rom e Sinti durante l'Olocausto e l'Europa di oggi, visti con gli occhi dei bambini.

L'International Auschwitz Committee assieme alla Jehudi Menuhin Foundation raccomanda caldamente il progetto. Istituzioni come l'Open Society Institute (Ungheria) lo Jewish Museum di Praga, la National Agency for Roma (Romania), e molte organizzazioni Rom e Sinti hanno offerto il parere e l'assistenza dei loro esperti per presentare con successo il progetto nei rispettivi paesi.

Team di gestione

Zoni Weisz, del consiglio di Dutch Auschwitz Committee.
Albert Siebelink, direttore International Gipsy Festival Tilburg.
Jef Helmer, ex direttore SPOLU International.

International Gipsyfestival | Stichting Alfa
00 31 (0)13 - 580 14 24
info@gipsyfestival.nl
www.gipsyfestival.nl

 
Di Fabrizio (del 23/11/2010 @ 09:36:15, in musica e parole, visitato 2902 volte)

Dal 30 novembre al 5 dicembre - Tieffe Teatro Menotti – Via Ciro Menotti, 11 – Milano
Produzione Cantieri Teatrali Koreja e Centar Za Kulturu di Smederevo (Serbia) con il sostegno di Teatro Pubblico Pugliese


BRAT (FRATELLO)
Cantieri per un’opera rom


Regia e adattamento di Salvatore Tramacere
Con Miljan Guberinic, Ajnur Ibraimi, Damir Kriziv, Sead Kurtisi, Vukosava Lazic, Marija Miladinovic, Marija Mladenovic, Ana Pasti, Darko Petrovic, Igor Petrovic, Maria Rosaria Ponzetta, Ferdi Ramadani, Ajnur Redzepi, Emran Sabani, Senad Sulejmani, Marko Stojanovic, Danijel Todorovic, Andjelka Vulic

Collaborazione alla regia: Fabrizio Saccomanno
Collaborazione all’allestimento: Mariarosaria Ponzetta
Cura del movimento: Silvia Traversi
Musiche di: Admir Shkurtaj
Eseguite dal vivo da: Giorgio Distante, Redi Hasa, Admir Shkurtaj
Luci e suoni: Mario Daniele, Angelo Piccinni
Organizzazione: Marija Anicic, Alessandra Bisconti, Dragoljub Martic, Laura Scorrano
Cura del progetto: Franco Ungaro

"Popolo mite e nomade che non rivendica sovranità, territorio, zecca, divise, timbri, bolli e confini, ma semplicemente il diritto di continuare a essere quel popolo sottilmente altro e trascendente rispetto a tutti quelli che si contendono territori, bandiere e palazzi; un popolo che, un pò come gli ebrei, fa parte della storia e dell'identità europea proprio perchè a differenza di tutti gli altri hanno imparato ad essere leggeri, compresenti, capaci di passare sopra e sotto i confini, di vivere in mezzo a tutti gli altri, senza perdere se stessi e di conservare la propria identità anche senza costruirci uno stato intorno"

"Non si puo' togliere l'acqua ai pesci e poi stupirsi se i pesci non riescono piu' ad essere agili ed autosufficienti, gentili ed autosufficienti come una volta"

Alex Langer


Quello di Brat è un percorso iniziato tre anni fa, a Smederevo, 70 chilometri da Belgrado, tra una dozzina di giovani rom, altrettanti attori loro coetanei di quella città, e il gruppo teatrale Koreja di Lecce, da sempre interessato a misurarsi con il fascino e i nodi irrisolti, l’ignoto e le diversità dell’est Europa.

Non concede illusioni o facili scorciatoie di “redenzione” lo spettacolo elaborato da Salvatore Tramacere con Fabrizio Saccomanno: una parabola zingara contro i “nuovi olocausti”.

Nasce così uno spettacolo accolto trionfalmente dal pubblico nelle rapide incursioni al NapoliTeatroFestival e al Festival Castel dei Mondi di Andria fino all’approdo nel capoluogo salentino.

Come nell’originale di Gay c’è una malavita organizzata, una polizia corrotta, un affarismo senza scrupoli, un bordello di ragazze scatenate.

Interpreti scatenati, pronti a cambiare di ruolo e di genere, mentre la musica balcanica di Admir Shkurtaj, eseguita dal vivo, li incalza e li dirige verso un apparente happy end.

Incontriamo da tre anni un gruppo di giovani rom e giovani attori che vivono a Smederevo, Settanta chilometri da Belgrado, alcune centinaia da Lecce. Proviamo a fare teatro. Lavoriamo di sera, dopo faticose giornate di lavoro quotidiano, specie per i giovani rom, a raccogliere frutta, vetro e carta. Non vogliamo creare una nuova compagnia professionale né cerchiamo alcuna catarsi sociale. Che fare? Partiamo da un testo. L’Opera del mendicante di John Gay.

Cerchiamo persone e attori in grado di dare senso e verità alle parole molto graffianti dell’Opera. Al tempo del reality quando sempre più sottile si fa il confine tra verità e finzione.

Ladri, ricettatori, donne di malaffare, capi di polizia in combutta per spillare quattrini dove si può: questi sono i nuovi eroi di un mondo alla rovescia.

Una storia rappresentata tante volte in diverse epoche e luoghi.

Undici non attori rom e otto giovani attori serbi, assumono ruoli da commedia dell'arte, facendosi testimoni di una cultura, la propria.

Una cultura che, come i piccoli ladruncoli che loro mettono in scena, è destinata a scomparire.

Ne è scaturita una "presentazione" che, giocando con gli stereotipi di una cultura periferica, mette proprio in discussione il labile confine tra finzione e realtà.

Cantieri Teatrali Koreja

Tieffe Teatro Menotti – Via Ciro Menotti, 11 – Milano
Orari spettacolo: lun. mar. gio. ven. sab ore 21 - mer. ore 19. - dom. ore 17
Orari biglietteria: dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 19 - sabato 16 - 19
Prenotazioni e informazioni: 0236592544 , info@tieffeteatro.it - www.tieffeteatro.it
Prezzi: 22 intero – 15 ridotto (over 60, under 25)
convenzioni: pr@tieffeteatro.it


Giovedì 18 novembre c'è stata la conferenza stampa di presentazione. Ivana Kerecki (che ci fornisce anche le foto) ci riferisce:

Prima della conferenza la RAI ha fatto un'intervista con gli attori rom e il protagonista Danijel Todorovic, che ha detto che questo spettacolo ha rotto un tabù, un muro che molti vedono fra se stessi e i Rom. I ragazzi hanno salutato la TV italiana con un saluto collettivo in lingua romanes.

Per prima ha parlato Livia Pomodoro, soprattutto dell'importanza del "Premio Internazionale Teresa Pomodoro per il Teatro dell'Inclusione" (sempre con prestigiosa giuria internazionale), che poi è stato assegnato la stessa sera al Teatro No'hma, inaugurando la sua stagione. Secondo lei questo premio è anche il segno dell'attenzione a "questo grande problema"…

Salvatore Tramacere, direttore artistico dei Cantieri Teatrali Korejadi Lecce, ha raccontato il lavoro svolto durante i 3 anni con 35 ragazzi di Smederevo, la cittadina a 50 km da Belgrado. Gli è dispiaciuto molto che dopo un lavoro così importante, uno dei ragazzi, Ferdi, non può venire in Italia per partecipare allo spettacolo. Il motivo: il suo datore di lavoro (precario e saltuario: il cosiddetto lavoro a "chiamata", che potrebbe anche non arrivare) ha minacciato di "licenziarlo"…

Alcune sue battute (certe si possono più o meno condividere):

"Il teatro ha senso solo se ha il coraggio, altrimenti si rischia di fare cose molto banali e perdere il senso."
"Mi hanno chiesto perché ho fatto uno spettacolo così. Perché no? Perché non prendere questa responsabilità?"
"I nostri ragazzi hanno tutto, sanno tutto. Con loro, invece, c'è bisogno di fare le cose dall'A alla Z."
"Questi ragazzi hanno conquistato una dignità e possono avere una chance come tutti i ragazzi del mondo."
"Vorremmo fare di più: primo, creare un centro permanente, mettere insieme le diversità, non solo quelle di nazionalità o etnia ma di possibilità di vivere la vita quotidiana. Un centro in più luoghi, per incontrarsi e far progetti vari, non solo spettacoli. Secondo, all'inizio mi vergognavo un po' di dire questa cosa: i ragazzi mi chiedevano ‘quanti soldi prenderemo?'. Il progetto in se stesso è nobile, ma anche loro hanno un diritto di fare questo LAVORO chiedendo di essere pagati. Rinuncio a fare lo spettacolo se non li pagano. Per una ulteriore dignità. Stanno acquisendo una cosa forte. Se ne chiedono un'altra: paghiamoli!"

Franco Ungaro, ha detto che non è stato così facile portare questi ragazzi in Italia. Si è sempre posta la domanda: ci saranno problemi con la polizia? Alla fine è andato tutto liscio. Secondo lui, questo spettacolo è un po' il simbolo di come si può coniugare un'idea dei Rom con quella del cosmopolitismo e mostrare la cultura identitaria di un popolo, di persone, inserita nel contesto di contemporaneità, mentre il lavoro con questi attori è stato anche una denuncia delle loro condizioni di vita.

L'assessore alla Cultura del Comune di Milano, Massimiliano Finazzer Flory, ha raccontato un po' di teoria: di come il teatro (che è anche nomade) nasce dalla esperienza e la questione antropologica, lì non c'è il post-montaggio che smonta il contesto antropologico. Ha ripreso anche le parole di Tramacere, ribadendo che l'attore deve sempre essere pagato: "perché se mi pagano, valgo". Ha tentato di rispondere anche alla precedente domanda "perché", con una storia della rosa che nasce senza motivo, cresce senza motivo ecc.

Emilio Russo, direttore artistico del Teatro Tieffe, ha detto che siamo noi che stiamo perdendo la dignità e che praticamente tutte le richieste di aiuto per lo spettacolo (costoso) avevano trovato le porte chiuse, e lo spettacolo costa. Ha parlato anche dei più di 300 sgomberi che hanno subito i Rom che abitano a Milano e ribadito che questo è anche uno spettacolo politico e importante per la città.

Č stata chiamata a fare un intervento anche Dijana Pavlovic che, oltre a richiamare ancora l'attenzione sui numerosi e tristi sgomberi di Milano, ha invitato i presenti a considerare che la povertà in Serbia non riguarda soltanto la popolazione rom, e che ci sono delle differenze delle condizioni e possibilità dei Rom in Italia e in Serbia, dove anche una ragazza come lei aveva potuto laurearsi all'Accademia dell'Arte drammatica e dove molti Rom, oltre a fare i lavori semplici elencati dai relatori – pulizie, raccolta del ferro e simili –  svolgono anche funzioni importanti professionali e politiche. Ha detto che è grata a tutti quelli che hanno appoggiato questo progetto, che ha fatto dei ragazzi-attori persone fortunati, invitando le autorità a pensare anche ai Rom di Milano che un'occasione così non l'hanno mai avuta, perché la città ne ha veramente bisogno: non basta dare alle persone soltanto un pezzo di pane, bisogna dare loro anche la dignità e il senso, non bisogna permettere loro solo la mera sopravvivenza, perché hanno diritto anche a una vita vera, di essere considerati. Quindi, bisogna pensare anche a dei progetti per i ragazzi rom di Milano.

Danijel Todorovic, il protagonista dello spettacolo, invitato a dire qualche parola, ha detto che perfino lui aveva un po' di pregiudizi nei confronti dei Rom prima dello spettacolo, ma che sono passati appena si sono conosciuti e avevano cominciato a lavorare insieme. Quindi pensa che in Serbia lo spettacolo è servito per abbattere dei muri e spera che così succederà anche in Italia.

La prima domanda del pubblico riguardava l'assenza della signora Moioli. Hanno spiegato che era in ritardo da qualche altra parte…

Una giornalista ha detto che ultimamente si parla di portare il teatro anche fuori, per strada, quindi chiedeva se era possibile un'esibizione sotto la torre di via Imbonati, cosa che ha subito dato fastidio all'assessore Finazzer, che ha chiesto di "non caricare lo spettacolo che ha già un significato con altri significati". [Più tardi ho spiegato al direttore del teatro serbo e ai ragazzi rom cosa succede alla torre di via Imbonati e si sono dimostrati interessati a passare al presidio portando la loro solidarietà agli immigrati in Italia.]

Qui invece ti scrivo le info e i nomi giusti giusti, degli attori, tradotti liberamente da un jugo-sito:
Si tratta del progetto culturale nato dalla collaborazione del Centro per la Cultura Smederevo (Centar za kulturu Smederevo), del Centro informativo rom "Drom" e del Teatro Koreja di Lecce e il Teatro.
Partecipano anche gli attori del teatro "Patos".

"Opera dei mendicanti" [là si chiama così, come l'originale ispiratore di Ray] è nata e dura fuori dai soliti standard di teatro, offrendo uno sguardo diverso sul teatro stesso. L'anno scorso ha partecipato a BITEF, il più importante festival teatrale serbo. Il regista è Salvatore Tramacere, il suo assistente Milan Guberinić del teatro Patos. Attori: Darko Petrović, Danijel Todorović, Senad Sulejmani, Ajnur Ibraimi, Senat Ramizi, Ferdi Ramadani [che non viene] Džemailj Krujezi, Damir Krujezi, Damir Kriziv, Ajnur Redžepi, Igor Petrović, Goran Galić, Marija Mladenović, Ivan Simić, Dušan Štrbac, Vukosava Lazić, Ana Pašti, Ina Marić, Marija Mladenović, Miljan Guberinić.

Confrontate però con quelli che vengono in Italia, che non sono proprio tutti uguali.

 
Di Fabrizio (del 22/11/2010 @ 09:57:27, in musica e parole, visitato 1625 volte)

Quindici-Molfetta.it La presentazione dell’iniziativa, contro i pregiudizi e le discriminazioni dei rom lanciata dal Consiglio d’Europa, il 26 novembre alle 10.30 al foyer del teatro Kursaal Santalucia di Bari

BARI – La Puglia abbraccia la campagna "Dosta", contro i pregiudizi e le discriminazioni dei rom lanciata dal Consiglio d’Europa, che sarà presentata il 26 novembre alle 10.30 al foyer del teatro Kursaal Santalucia di Bari.
La kermesse è promossa dagli assessorati al Mediterraneo e alla Cittadinanza Sociale della Regione Puglia, dal Consiglio d’Europa e il Ministero delle Pari Opportunità (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni razziali (Unar).
Il progetto europeo di favorire una maggiore e corretta conoscenza della realtà dei rom attraverso il coinvolgimento e la sensibilizzazione dei media e la promozione dell’incontro tra le comunità locali e i rom è l’obiettivo della campagna "Dosta". "Dosta" infatti significa "Basta" in romanes ed è stato scelto come slogan della campagna, sostenuta dalla commissione Europea, che farà tappa a Bari dopo l’adesione della Puglia con la delibera di Giunta del 3 novembre scorso.
Testimonial l’attrice francese Fanny Ardant, che ha anche realizzato un breve documentario sui rom.
Interverranno rappresentanti regionali Silvia Godelli, assessore al Mediterraneo, Cultura e Turismo, Nicola Fratoianni, assessore alla Cittadinanza Sociale, Michael Guet, responsabile della campagna Dosta, Hanry Scicluna, coordinatore attività Rom del Consiglio d’Europa, Giovanni Trovato, responsabile campagna Dosta-Italia-Unar, Pietro Vulpiani, campagna Dosta-Italia-Unar, Dijana Pavlovic, vice presidente federazione Rom e Sinti Insieme.
A concludere la giornata, la "Festa Rom" con due spettacoli, in collaborazione con Puglia Sounds: "Le Danze di Billy e Dijana" e " Taraf da Metropulitana –Ballate Romanes dalla Metro di Roma" (Kursaal Santalucia – ore 21.00).

 
Di Fabrizio (del 22/11/2010 @ 09:05:34, in musica e parole, visitato 2085 volte)

Segnalazione di Stefano Nutini

da Liberazione 18 novembre - Roberta Ronconi

Che il popolo zigano (rom e sinti, in particolare) sia stato vittima dell'Olocausto nazista nella Seconda guerra mondiale è cosa relativamente nota. Ma, al contrario di quanto avvenuto per lo sterminio degli ebrei e persino degli omosessuali (pensiamo al magnifico Bent) non ha avuto grande rappresentazione cinematografica. Strano che a cogliere il testimone sia un regista (ma prima ancora, musicista. Ci tiene a sottolinearlo) come Tony Gatlif, conosciuto nel mondo della settima arte come "il principe degli zigani", francese di origini algerine, premi Cesar per la musica dei suoi Gadjo dilo e Demone flamenco, migliore regia a Cannes nel 2004 per il bellissimo Exils. In questi giorni è a Roma, ospite del Medfilm, Festival del cinema mediterraneo, dove porta in concorso il suo Freedom, canto di libertà sulla deportazione zigana nella Francia di Vichy.

Come mai ci ha messo tanto tempo a fare un film sull'Olocausto zigano, popolo che da sempre è protagonista del suo cinema? Eppure era un tema rimasto scoperto...
Da quando ho iniziato a fare cinema ho pensato di realizzare un film sulla persecuzione nazista del popolo gitano. Ma sono un cineasta libero, moderno, mi piace lasciare libera la camera e non amo per nulla le sofisticazioni né tantomeno le ricostruzioni. L'Olocausto richiedeva per forza di cose una ricostruzione e questo mi ha frenato a lungo. Se non ci fosse stata l'urgenza di parlarne, probabilmente non lo avrei fatto nemmeno ora.

E l'urgenza le è venuta dalle scelte di espulsione di Sarkozy ?
Ho iniziato a pensare a questo film tre anni fa, quando nulla in Francia era ancora successo, ma si sentiva che i tempi erano maturi, e che si sarebbe arrivati a scelte estreme. Volevo fare un film che parlasse di un passato capace di fare da forte eco nel presente.

Vuol dire che c'è un parallelo tra la Francia di Vichy e quella di oggi?
Assolutamente no. Voglio però dire che oggi in Francia si respira un'aria da anni Trenta, cioè di quegli anni che vengono prima dello scoppio della guerra, quando si gettano le basi per quello che sarebbe successo.

La Francia, come l'Italia, ha al momento le politiche tra le più dure in Europa verso le minoranze etniche. Ci sono dei motivi specifici che legano i due paesi in questa intolleranza?
Bisogna dire che prima dell'inasprimento di questa estate, la Francia è stata in realtà molto tollerante con il popolo gitano. Ci sono situazioni ben peggiori in Romania, ma anche in Slovacchia o in Ungheria. E gli inasprimenti non dipendono mai dai popoli, ma dai governi che li guidano. Quando la politica ha bisogno di capri espiatori, i gitani funzionano sempre.

Ad essere sinceri, rispetto al popolo zigano, francesi e italiani danno spesso il "meglio" della loro intolleranza...
Per quanto riguarda la Francia, che conosco meglio dell'Italia, a favore della politica di espulsione di Sarkozy è il 55% della popolazione, contro il 45% più tollerante. Una percentuale che va benissimo, è normale che sia così.

Perché normale? Anzi, mi permetta di chiedere, cosa è che rende così difficile "il vicinato" con il popolo zigano?
Prima di tutto bisogna sottolineare che il popolo dei gitani è europeo al cento per cento. Sono in questo continente da sempre, dal tempo degli ottomani, da quando le province dovevano ancora formarsi. C'è un problema di convivenza, di vicinato diciamo, è vero. Ma il problema non sta nel popolo gitano, estremamente tollerante verso gli altri. Piuttosto nel popolo dei sedentari, nel popolo gadjo. E' questo che andrebbe psicanalizzato per cercare le ragioni di tanto odio.

Un'eccezione in Europa è rappresentata dalla Grecia, dove rom e sinti vivono senza grandi difficoltà.
la Grecia è una terra frastagliata, fatta di migliaia di isole, e non ha una struttura industriale forte. Insomma, è una terra con meno regole dove i gitani si muovo liberamente, lavorando a stagione da isola a isola e fornendo un servizio itinerante molto apprezzato dai greci.

In "Freedom" racconta la storia di un piccolo gruppo di zingari arrestati e internati durante il loro viaggio per i villaggi francesi dove un tempo andavano tranquillamente a vendemmiare. Sceglie di non mostrare lo sterminio direttamente, ma in modo laterale, attraverso le conseguenze quotidiane della repressione.
L'Olocausto è un tema complesso da trattare e, appunto, io non amo un cinema statico, di ricostruzione. Anche se qui ho dovuto comunque ricostruire ambienti, costumi, oggetti, abitudini. Però ho cercato di manenere al massimo il mio spazio di libertà, per me e per la camera.

La musica di solito ha una parte preponderante nel suo lavoro, qui l'ha lasciata più al servizio delle immagini e del racconto.
Perché quest'ultimo, il racconto appunto, era più importante e voleva il suo spazio. Ho dovuto quindi creare una musica che semplicemente sottolineasse gli eventi. Mentre di solito la uso proprio come forma primaria di racconto delle emozioni. Ma anche in questo film c'è un momento in cui si capisce cos'è la musica per il popolo zigano. Quando trasformano la canzoncina fascista Marechal nous voilà in una allegra ballata. Senza intenti denigratori, solo perché per loro la musica è viva ed è capace di trasformare la realtà.


A proposito: ricordo ai milanesi e dintorni, che stasera alle 21 si proietterà SWING di Toni Gatlif, al circolo Arci Martiri di Turro in via Rovetta 14. Ingresso libero con tessera ARCI

Un assaggio

 link per chi legge da Facebook

 
Di Fabrizio (del 20/11/2010 @ 09:28:42, in musica e parole, visitato 2029 volte)

sabato 27 novembre alle 17.30
SALA CONFERENZE, BIBLIOTECA LAZZERINIANA PRATO

Introduce: Andrea Valzania per Spazio Pubblico
Intervengono:

LUCA BRAVI autore del libro "Tra inclusione ed esclusione. Una storia sociale dell’educazione dei rom e dei sinti in Italia" edito da Unicopli

PINO PETRUZZELLI scrittore e attore

saranno disponibili copie del libro

un ringraziamento particolare a CARLO TRAINA, per averci regalato la fotografia per l'invito. Grazie.

L'appuntamento su Facebook

 
Di Fabrizio (del 15/11/2010 @ 09:52:49, in musica e parole, visitato 1784 volte)

L'associazione LA CONTA vi invita a partecipare alla serata "DJELEM DJELEM" (ho camminato, ho camminato), con cena con cibi da ricette tradizionali/popolari dell’Est Europa e GEORGE MOLDOVEANU, in concerto con il suo violino di musiche popolari zigane e non solo, organizzata dall'Associazione La Conta - ONLUS, che ci sarà venerdì 26 novembre 2010 alle ore 19,45 presso la CGIL - Salone Di Vittorio, in Piazza Segesta 4 con ingresso da Via Albertinelli 14 a Milano.

Sarà una serata piacevole e conviviale con George Moldoveanu in concerto con il suo magico violino, che ci presenterà alcune delle splendide musiche tradizionali/popolari zigane e non solo, capaci di sorprendere ed emozionare per la loro bellezza e per la bravura di George. Si potranno inoltre apprezzare i cibi da ricette tradizionali/popolari dall’Est Europa, preparati con passione e cura dai nostri cuochi e, se lo si desidera, associarsi all' Associazione La Conta - ONLUS, per contribuire alla realizzazione del progetto associativo di solidarietà sociale e di valorizzazione della cultura popolare. Per la serata è richiesto a ciascuno un contributo all'Associazione di 25,00 euro.

GEORGE MOLDOVEANU

E' un bravissimo violinista solista e direttore d’orchestra. Figlio d’arte, a 15 anni si esibisce nel suo primo concerto pubblico. A 33 anni è già direttore di un complesso di musica popolare e fino al 1989 dirige l’Ansamblul Doina Doljului di Craiova (Romania), per poi diventare primo violino di uno dei più importanti complessi romeni, l’Ansamblul Maria Tanase, pluripremiato in numerose tournées all’estero (Parigi, Atene, Sofia, Il Cairo, ecc.). A Milano dal 1999 George Moldoveanu ha suonato all’Auditorium del Centro Bonola, a Radio Popolare, al Palalido (presentato da Gaetano Liguori e complimentato da Dario Fo e Franca Rame), alle Vie dei Canti, manifestazione promossa da Comune di Milano e Arci, all’Università Cattolica, alla Provincia di Cremona, all' Università Statale di Milano e in varie altre occasioni. George ha al suo attivo uno splendido cd "Iubire de femeie" - 2003, Romania. George suona anche nelle strade e piazze della nostra città nonché ai matrimoni, nelle feste di compleanno e popolari, facendo conoscere ed apprezzare lo splendido repertorio violinistico zigano.

Per ragioni organizzative vi saremo grati se confermate la vostra presenza alla serata con cena prima possibile ma comunque entro e non oltre martedì 23 novembre 2010 all'indirizzo laconta@intrefree.it

 
Di Sucar Drom (del 14/11/2010 @ 09:48:12, in musica e parole, visitato 1512 volte)

 link per chi legge da Facebook

Il Giornale Il gruppo rock locale Vama lancia un pezzo (in inglese) per criticare la politica delle espulsioni del presidente francese: "Se tutti i nomadi fossero ladri avrebbero già rubato la Tour Eiffel...". E sul web diventa subito un tormentone

Rimpatri forzati? Al presidente francese gli zingari rispondono per le rime... e pure in musica. Proprio così: una canzone dal tipico sound gitano per denunciare la politica di Nicolas Sarkozy sull'espulsione di rom e nomadi.

La hit s'intitola "Sarkozy versus Gipsy", il video della canzone - composta dai Vama, uno dei più celebri gruppi rock della Romania - con tanto di parodia dell'inno francese, e già impazza sul web transalpino. Ecco alcuni passaggi del testo: "Hey, hey, Sarkozy, why don't you like the Gypsies?" (Sarkozy, perché non ami i gitani?), recita il ritornello. E ancora la curiosa argomentazione: "Se tutti i rom fossero ladri, la Torre Eiffel sarebbe già scomparsa". Quindi l'amaro sfogo: "Cerchiamo una vita migliore, ma voi decidete che non possiamo restare. Noi siamo esseri umani prima di tutto", cantano i Vama in inglese.

"Per noi - spiega Tudor Chirila, leader del gruppo, in Romania una vera star - è un modo per denunciare con ironia l'assurda soluzione trovata dal presidente francese per risolvere la questione" dell'integrazione dei rom. "Volevamo anche dimostrare che fare delle generalizzazioni è pericoloso", taglia corto Chirila. Che intanto passa al botteghino...

 
Di Fabrizio (del 05/11/2010 @ 09:31:53, in musica e parole, visitato 2114 volte)

L'ideale (altre informazioni QUI)

Questo "diario di sopravvivenza e resistenza al tempo della seconda guerra mondiale" verrà presentato dalla casa Editrice Irradiazioni il 10 novembre (ore 18.30) a Roma

L' Editrice Irradiazioni organizza il 10 novembre alle ore 18.30, in collaborazione con l'Ufficio della Commissione Europea in Italia a Roma in via IV novembre n. 149- all' interno dello Spazio Europa, una riflessione sul popolo rom, con la presentazione del libro di Jan Yoors "Crossing -diario di sopravvivenza e resistenza al tempo della seconda guerra mondiale", edito Irradiazioni.

In "Crossing", seguito del libro "Zingari sulla strada con i rom lovara", J.Yoors racconta la sua implicazione personale nella guerra e la parte attiva che molti zingari hanno giocato nello svolgimento della guerra di resistenza.

Verrà proiettato un bio-documentario di 13 minuti sulla storia unica di jan Yoors realizzato dal figlio Kore Yoors: Weaving two worlds, Jan Yoors 1922-1977 (2008);

  • saranno esposte in mostra 16 foto degli anni 30, ritratti fotografici eseguiti da J.Yoors durante il tempo passato con i rom;
  • parteciperanno la dott.ssa Clara Albani, Parlamento Europeo, il dott. Emilio Dalmonte Commissione Europea ed il prof. Patrick Willams, antropologo del CNRS direttore di ricerca, membro del Laboratorio di Antropologia Urbana del CNRS di Parigi.

Interverranno anche Kore Yoors autore del bio-documentario e figlio di J. Yoors; Nazzareno Guarnieri- presidente della Federazione Romanì; Emanuela Gargallo - Editrice Irradiazioni

Partecipazione straordinaria del violinista Ion Stanescu, (Violinista classico e gypsy), abile virtuoso del repertorio tzigano in stile rumeno ed ungherese che ha fatto parte per anni dalla Filarmonica di Craiova (Romania).

 
Di Fabrizio (del 03/11/2010 @ 09:01:57, in musica e parole, visitato 1639 volte)

 il link per chi legge da Facebook

Milano. Coordinata e finanziata dall'Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali, "Dosta!" è una campagna che, grazie a giornate di incontro e conoscenza reciproca, vuole aiutare a combattere le discriminazioni verso i Rome i Sinti che vivono nel nostro Paese. Il programma degli appuntamenti milanesi si trova su: http://www.sivola.net/dblog/articolo.... Servizio di Claudia Bellante
Guarda questo video anche su: http://www.c6.tv/video/10638-dosta-un...

 

Genova - Si aprono martedì 2 Novembre al Teatro Stabile di Genova le prenotazioni e le vendite per tutte le rappresentazioni dello spettacolo "Senza Confini - Ebrei e zingari" di e con Moni Ovadia che sarà di scena alla Corte da giovedì 11 a domenica 14 novembre.

Prodotto da Promo Music, "Senza confini - Ebrei e zingari" è, come annota lo stesso Ovadia che dello spettacolo è autore, regista e interprete: «Un recital di canti, musiche, storie rom, sinti ed ebraiche che mettono in risonanza la comune vocazione delle genti in esilio: una vocazione che proviene da tempi remoti e che in tempi più vicini a noi si carica di un’assenza che sollecita un ritorno, un’adesione, una passione, una responsabilità urgenti, improcrastinabili. Senza confini è la nostra assunzione di responsabilità. La sua forma si iscrive nella musica e nel teatro civile, arti rappresentative e comunicative che possono e devono scardinare conformismi, meschine ragionevolezze e convenienze nate dalla logica del privilegio per proclamare la non negoziabilità della libertà e della dignità di ogni singolo essere umano e di ogni gente». Ad accompagnare Moni Ovadia sulla scena c’è un gruppo di musicisti composto da Ivanta Baltenau (voce), Paolo Rocca (clarinetto), Massimo Marcer (tromba), Albert Florian Mihai (fisarmonica), Ennio D'Alessandro (clarinetto), Marian Serban (cymbalon), Marin Tanasache (contrabbasso) e Virgil Tanasache (violino). Suono di Mauro Pagiaro.

Gli ebrei e gli zingari (il popolo degli "uomini") hanno parallelamente condiviso per secoli lo stesso destino di emarginati, di tollerati e di perseguitati. Per ragioni simili o specifiche, hanno vissuto nel corso degli anni la condizione di radicale "alterità" alle culture dominanti dell’occidente cristiano. Gli ebrei per avere rifiutato la verità assoluta del Cristo che i poteri ecclesiastici volevano imporre, gli zingari perché, pur avendo accolto il Cristo, non vollero omologarsi a modelli di vita estranei al loro spirito di libertà. Il comune nomadismo non fu storicamente una vocazione originaria, ma solo una risposta di dignità e di indipendenza alle persecuzioni. I due popoli chiedevano di vivere secondo la loro identità senza recare nocumento a nessuno. Non fu loro concesso, se non in brevi periodi, ad arbitrio dei poteri espressione delle maggioranze. Perché?
Commenta ancora Moni Ovadia: «Uniti dalla persecuzione dei sistemi tirannici che mal sopportarono la loro cultura e le loro tradizioni improntate a un mondo "senza confini", senza burocrazie, senza eserciti, senza retorica patriottarda, gli ebrei e gli zingari hanno avuto per secoli storie simili, anche se parallele. Poi, dopo il tentativo di sterminio nazista, gli ebrei hanno cambiato la loro storia, hanno conquistato una terra, una nazione; il loro immenso calvario ha avuto pieno riconoscimento e, anche se la condizione ebraica è talora difficile, ancora sottoposta a pericolo, gli ebrei sono entrati nel salotto buono del potere». Non così gli zingari. Anche per questo, pertanto - aggiunge Ovadia per spiegare la genesi del suo spettacolo - «noi ebrei abbiamo il dovere di alzare la voce contro la persecuzione di rom e di sinti, dobbiamo denunciare come malvagia e perversa l’esibizione dell’amicizia verso gli ebrei quando viene usata per legittimare la mano libera contro i nostri fratelli "uomini" e contro ogni minoranza o alterità».

Per "Senza confini - Ebrei e zingari" – in scena alla Corte da giovedì 11 a domenica 14 Novembre 2010 – sono validi tutti gli abbonamenti (Fisso, Libero e Giovani), oltre che le consuete agevolazioni per studenti e gruppi organizzati in collaborazione con l’Ufficio Rapporti con il Pubblico.

Info: 010/5342300 www.teatrostabilegenova.it info@teatrostabilegenova.it orari: feriali ore 20,30 - domenica ore 16 prezzi: 23,50 euro (1° settore), 16,00 euro (2° settore). Prenotazioni a partire da martedì 2 novembre.

 

Titolo
Quest'anno ci saranno le elezioni europee. Ti senti coinvolto:

 Per niente
 Poco
 Normalmente
 Abbastanza
 Molto

 

Titolo
La Newsletter della Mahalla
Indica per favore nome ed email:
Nome:
Email:
Subscribe Unsubscribe

 

********************

WIKI

Le produzioni di Mahalla:

Dicono di noi:

Bollettino dei naviganti:

********************


Disclaimer - agg. 17/8/04
Potete riprodurre liberamente tutto quanto pubblicato, in forma integrale e aggiungendo il link:
www.sivola.net/dblog.
Questo blog non rappresenta una testata giornalistica in quanto viene aggiornato senza nessuna periodicita'. Non puo' pertanto considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001. In caso di utilizzo commerciale, contattare l'autore e richiedere l'autorizzazione.
Ulteriori informazioni sono disponibili QUI

La redazione e gli autori non sono responsabili per quanto pubblicato dai lettori nei commenti ai post.
Molte foto riportate sono state prese da Internet, quindi valutate di pubblico dominio. Se i soggetti o gli autori avessero qualcosa in contrario alla pubblicazione, non hanno che da segnalarlo, scrivendo a info@sivola.net

Filo diretto
sivola59
per Messenger Yahoo, Hotmail e Skype


Outsourcing
Questo e' un blog sgarruppato e provvisorio, di chi non ha troppo tempo da dedicarci e molte cose da comunicare.
Alcune risorse sono disponibili per i lettori piu' esigenti:

Il gruppo di discussione

Area approfondimenti e documenti da scaricare.

Appuntamenti segnalati da voi (e anche da me)

La Tienda con i vostri annunci

Il baule con i libri Support independent publishing: Buy this e-book on Lulu.


Informazioni e agenzie:

MAHALLA international

Romea.cz

European Roma Information Office

Union Romani'

European Roma Rights Center

Naga Rom

Osservazione


Titolo
blog (2)
Europa (7)
Italia (6)
Kumpanija (2)
media (2)
musica e parole (4)

Le fotografie piů cliccate


21/11/2024 @ 13:24:59
script eseguito in 94 ms

 

Immagine
 1995 - redazione del bollettino per le scuole IL VENTO E IL CUORE... di Fabrizio



Cerca per parola chiave
 

 
 

Circa 7875 persone collegate


InChat: per non essere solo un numero scrivete /n  e poi il vostro nome/nick

< novembre 2024 >
L
M
M
G
V
S
D
    
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
 
             
Titolo
blog (506)
casa (438)
conflitti (226)
Europa (986)
Italia (1410)
Kumpanija (377)
lavoro (204)
media (491)
musica e parole (445)
Regole (348)
scuola (335)
sport (97)

Catalogati per mese:
Maggio 2005
Giugno 2005
Luglio 2005
Agosto 2005
Settembre 2005
Ottobre 2005
Novembre 2005
Dicembre 2005
Gennaio 2006
Febbraio 2006
Marzo 2006
Aprile 2006
Maggio 2006
Giugno 2006
Luglio 2006
Agosto 2006
Settembre 2006
Ottobre 2006
Novembre 2006
Dicembre 2006
Gennaio 2007
Febbraio 2007
Marzo 2007
Aprile 2007
Maggio 2007
Giugno 2007
Luglio 2007
Agosto 2007
Settembre 2007
Ottobre 2007
Novembre 2007
Dicembre 2007
Gennaio 2008
Febbraio 2008
Marzo 2008
Aprile 2008
Maggio 2008
Giugno 2008
Luglio 2008
Agosto 2008
Settembre 2008
Ottobre 2008
Novembre 2008
Dicembre 2008
Gennaio 2009
Febbraio 2009
Marzo 2009
Aprile 2009
Maggio 2009
Giugno 2009
Luglio 2009
Agosto 2009
Settembre 2009
Ottobre 2009
Novembre 2009
Dicembre 2009
Gennaio 2010
Febbraio 2010
Marzo 2010
Aprile 2010
Maggio 2010
Giugno 2010
Luglio 2010
Agosto 2010
Settembre 2010
Ottobre 2010
Novembre 2010
Dicembre 2010
Gennaio 2011
Febbraio 2011
Marzo 2011
Aprile 2011
Maggio 2011
Giugno 2011
Luglio 2011
Agosto 2011
Settembre 2011
Ottobre 2011
Novembre 2011
Dicembre 2011
Gennaio 2012
Febbraio 2012
Marzo 2012
Aprile 2012
Maggio 2012
Giugno 2012
Luglio 2012
Agosto 2012
Settembre 2012
Ottobre 2012
Novembre 2012
Dicembre 2012
Gennaio 2013
Febbraio 2013
Marzo 2013
Aprile 2013
Maggio 2013
Giugno 2013
Luglio 2013
Agosto 2013
Settembre 2013
Ottobre 2013
Novembre 2013
Dicembre 2013
Gennaio 2014
Febbraio 2014
Marzo 2014
Aprile 2014
Maggio 2014
Giugno 2014
Luglio 2014
Agosto 2014
Settembre 2014
Ottobre 2014
Novembre 2014
Dicembre 2014
Gennaio 2015
Febbraio 2015
Marzo 2015
Aprile 2015
Maggio 2015
Giugno 2015
Luglio 2015
Agosto 2015
Settembre 2015
Ottobre 2015
Novembre 2015
Dicembre 2015
Gennaio 2016
Febbraio 2016
Marzo 2016
Aprile 2016
Maggio 2016
Giugno 2016
Luglio 2016
Agosto 2016
Settembre 2016
Ottobre 2016
Novembre 2016
Dicembre 2016
Gennaio 2017
Febbraio 2017
Marzo 2017
Aprile 2017
Maggio 2017
Giugno 2017
Luglio 2017
Agosto 2017
Settembre 2017
Ottobre 2017
Novembre 2017
Dicembre 2017
Gennaio 2018
Febbraio 2018
Marzo 2018
Aprile 2018
Maggio 2018
Giugno 2018
Luglio 2018
Agosto 2018
Settembre 2018
Ottobre 2018
Novembre 2018
Dicembre 2018
Gennaio 2019
Febbraio 2019
Marzo 2019
Aprile 2019
Maggio 2019
Giugno 2019
Luglio 2019
Agosto 2019
Settembre 2019
Ottobre 2019
Novembre 2019
Dicembre 2019
Gennaio 2020
Febbraio 2020
Marzo 2020
Aprile 2020
Maggio 2020
Giugno 2020
Luglio 2020
Agosto 2020
Settembre 2020
Ottobre 2020
Novembre 2020
Dicembre 2020
Gennaio 2021
Febbraio 2021
Marzo 2021
Aprile 2021
Maggio 2021
Giugno 2021
Luglio 2021
Agosto 2021
Settembre 2021
Ottobre 2021
Novembre 2021
Dicembre 2021
Gennaio 2022
Febbraio 2022
Marzo 2022
Aprile 2022
Maggio 2022
Giugno 2022
Luglio 2022
Agosto 2022
Settembre 2022
Ottobre 2022
Novembre 2022
Dicembre 2022
Gennaio 2023
Febbraio 2023
Marzo 2023
Aprile 2023
Maggio 2023
Giugno 2023
Luglio 2023
Agosto 2023
Settembre 2023
Ottobre 2023
Novembre 2023
Dicembre 2023
Gennaio 2024
Febbraio 2024
Marzo 2024
Aprile 2024
Maggio 2024
Giugno 2024
Luglio 2024
Agosto 2024
Settembre 2024
Ottobre 2024
Novembre 2024

Gli interventi piů cliccati

Ultimi commenti:
BuongiornoE-mail: giovannidinatale1954@gmail.comOf...
28/12/2021 @ 11:20:35
Di giovannidinatale
Hi we are all time best when it come to Binary Opt...
27/11/2021 @ 12:21:23
Di Clear Hinton
 

Locations of visitors to this page

Contatore precedente 160.457 visite eliminato il 16/08/08 per i dialer di Specialstat

 Home page © Copyright 2003 - 2024 Tutti i diritti riservati.

powered by dBlog CMS ® Open Source