Rom e Sinti da tutto il mondo

Ma che ci fa quell'orologio?
L'ora si puo' vedere dovunque, persino sul desktop.
Semplice: non lo faccio per essere alla moda!

L'OROLOGERIA DI MILANO srl viale Monza 6 MILANO

siamo amici da quasi 50 anni, una vita! Per gli amici, questo e altro! Se passate di li', fategli un saluto da parte mia...

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Conoscere non significa limitarsi ad accennare ai Rom e ai Sinti quando c'è di mezzo una disgrazia, ma accompagnarvi passo-passo alla scoperta della nostra cultura secolare. Senza nessuna indulgenza.

La redazione
-

Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
 
 
Di Fabrizio (del 24/10/2011 @ 09:11:19, in media, visitato 1309 volte)

ART NEWS Link al video (Trailer Magazzini - 2011 - Durata: 01' 03')

Giovedì 20 ottobre, RAI 3 ore 00:40. Nel 2007 la Biennale d'Arte di Venezia ospita per la prima volta un padiglione di Arte Rom. Un'esposizione a suo modo storica, che rimette in discussione le tradizionali frontiere identitarie dell'arte contemporanea. La curatrice di quel padiglione, Timea Junghaus (sinta ungherese, studiosa e storica dell'arte) ci guida oggi attraverso le opere e la vita degli artisti che hanno dato vita a questo nuovo movimento nel panorama artistico internazionale: l'arte contemporanea Rom. Gli artisti contemporanei Rom, la cui capitale culturale è Budapest, utilizzano l'arte come strumento per sottoporre a critica e ribaltare l'immagine che la cultura maggioritaria e i media europei hanno costruito intorno alla minoranza Rom. L'arte contemporanea Rom in Ungheria diviene pertanto uno strumento di lotta politica in un contesto fortemente razzista, connotato dalla presenza minacciosa di gruppi paramilitari xenofobi legati a movimenti di estrema destra. Raccontata dalla viva voce dagli artisti riuniti a Budapest per una mostra sui nuovi media, il documentario racconta questa sfida che si muove a cavallo tra politica ed estetica.

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Di Fabrizio (del 23/10/2011 @ 09:31:09, in Italia, visitato 1968 volte)

Sabato 29 ottobre 2011 Open Day al Museo del Viaggio dalle 14.30 alle 18.00

Il Museo del Viaggio Fabrizio De Andrè apre sabato 29 ottobre per presentare i suoi corsi, in programma a partire dal 3 novembre.

L'open Day prevede:

  • l'incontro con i docenti che presentano contenuti ed obiettivi del corso "Lingua e Cultura Rom" e del corso " La musica Zigana";
  • la possibilità di visitare il Centro di documentazione e di conoscere nel dettaglio i servizi, le iniziative future e i laboratori in programma per le scuole; l'iscrizione ai corsi;
  • inoltre, Mirko Bezzecchi, direttore del Museo, vi guiderà all'interno del Museo raccontandovi le appassionanti storie del mondo gitano.

L'Open Day è un' occasione per conoscerci meglio!

I corsi del Museo del Viaggio:

"Lingua e cultura Rom"
Il ciclo d'incontri di Cultura Romanì, curato da Giorgio Bezzecchi e Maurizio Pagani (entrambi con una ricca e ventennale esperienza maturata all'interno dell'Opera Nomadi e in collaborazione con A.P., università e centri di ricerca culturali), sarà volto ad approfondire il tema delle Politiche Pubbliche e gli aspetti culturali dei diversi gruppi rom e sinti.
Gli incontri avranno una frequenza bisettimanale per un totale complessivo di 50 ore. E' possibile iscriversi anche a uno o più cicli d'incontro di proprio interesse. Il corso si avvarrà della partecipazione di studiosi e docenti universitari che operano da diversi anni nel Settore, proponendo approfondimenti di ricerca tematici.
Gli incontri tematici avranno come relatori filologi, antropologi, pedagogisti, sociologi, ma anche artisti e figure del popolo Rom e Sinto.
Il corso è rivolto a insegnanti, educatori, mediatori, assistenti sociali, amministratori e impiegati pubblici, studiosi, ricercatori…. e a chiunque abbia voglia di approfondire questo tema.

"Musica zigana"
Il Maestro Jovic Jovica, proporrà un corso di cultura musicale con l'uso e la conoscenza di alcuni strumenti musicali tipici e l'insegnamento della fisarmonica.
Jovic Jovica è senz'altro oggi, unanimemente, riconosciuto come uno dei più valenti musicisti nato e formatosi all'interno delle comunità Rom.
Autore e protagonista di numerose performance artistiche, metterà a disposizione il suo talento musicale e la grande generosità umana per accostarsi e approfondire la conoscenza e l'insegnamento della musica zigana, attraverso lezioni frontali e di gruppo.
Gli incontri avranno una frequenza bisettimanale per un totale complessivo di 50 ore.
Il corso è rivolto a coloro che intendono approfondire la propria conoscenza musicale.


E' gradita la prenotazione scrivendo a: museodelviaggio@gmail.com
Per informazioni: museodelviaggio@gmail.com
A tutti i partecipanti verrà rilasciata la tessera "Amico del Museo del Viaggio"

Vi aspettiamo!

Lo staff del Museo del Viaggio
Via Impastato 7 – Rogoredo Milano
MM3 San Donato

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Di Fabrizio (del 22/10/2011 @ 09:22:22, in scuola, visitato 1608 volte)

sabato 29 ottobre dalle ore 20.00
C.S. La Fornace Via Moscova 5, Rho
 
Serata di finanziamento per la scuola d’italiano della Fornace

20.00 – Cena
Menù Balcanico Vegano
antipasto crostini con salsa yogurt e salsa ajvar
primo pasulj (crema di fagioli bianchi con spezie e bocconcini di soia)
secondo cevapcici (polpettine vegane) in salsa ajvar con patate e cipolle soffritte
contorno insalata mista di verdura fresca con salsa yogurt
dolce baklava

22.30 – Live concert Caravan Orkestar ft. Jovica Jovic

Caravan Orkestar
Una allegra e festosa carovana di musica nello stile delle fanfare balcaniche e con un pizzico di klezmer ebraico.

La Caravan Orkestar, gruppo di recente formazione (2005) propone nel proprio repertorio musiche arrangiate principalmente secondo lo stile delle fanfare balcaniche.
Lo stile e le musiche di Goran Bregovic ed Emir kusturiza fanno da cornice a brani tratti dal repertorio ebraico popolare nello stile klezmer, non disdegnando generi quali il funk e blues.
La ricerca del repertorio musicale spazia, secondo lo spirito e il nome stesso del gruppo, in differenti generi musicali per rappresentere idealmente l’itinerario di una carovana nei diversi aspetti sociali e culturali del mondo, dove, la musica popolare rappresenta nel modo migliore , vita e usanze delle diverse popolazioni che vi abitano.
Malgrado sia presente da poco nel panorama della provincia Bergamasca, ha avuto diverse occasioni per esibirsi, riscuotendo ovunque consensi.
Si segnala la partecipazione alle ultime due edizioni del carnevale organizzato dalla provincia di Bergamo e al carnevale di Trezzo sull’Adda e al Festival di Artisti di Strada di Costa di Mezzate,
Collabora assiduamente con gruppo teatrale ERBAMIL di Ponteranica.

Il gruppo a organico variabile parte da un minimo di 10 elementi ad un massimo di 25/30.
Il volume sonoro prodotto dall’organico al suo completo non può che trasmettere una sensazione irrefrenabile di movimento da parte di chi ascolta.
QUINDI….
Caravan Orkestar Trombe, tromboni, sassofoni, clarinetti e percussioni daranno vita ad una festa balcanica-slava-ebraica in perfetto stile Kusturica in un concerto tutto da ballare!!!!

Jovica Jovic - ma penso lo conosciate bene... : - )
Balval è nato nel 1953 da una famiglia di musicisti rom. Suo padre e suo nonno erano violinisti, all’età di 9 anni ha scelto invece la fisarmonica, strumento nuovo per quei tempi. All’età di 12 anni suonava ai matrimoni e alle feste. A 18 anni ha deciso di cercare fortuna in altri paesi che potessero offrirgli maggiori possibilità della Serbia.
Dal 1971 al 1996 ha fatto il musicista in vari paesi d’Europa. Dal 1996 vive stabilmente in Italia e continua ad esercitare la professione di musicista.
Da cinque anni circa collabora con un gruppo di musica serba e balcanica, i Muzikanti. Con loro ha prodotto due dischi, e insieme a loro si esibisce in occasione di eventi pubblici e privati (feste, matrimoni, ecc). Insieme ad altri musicisti rom ha animato numerose serate in tutta Italia organizzate da Opera Nomadi, con cui collabora dal 1984.
Nella sua vita ha registrato numerosi dischi, come solista o come membro di orchestre; nel 2000 ha partecipato alla tournée di Piero Pelù, con il quale ha anche registrato un video; con Moni Ovadia ha stretto una fraterna amicizia ed insieme hanno partecipato alla mostra su De Andrè, attualmente in giro per l’Italia. Numerosi sono i suoi concerti in occasioni ufficiali, in memoria dell’olocausto con la partecipazione di enti pubblici.
La sua fisarmonica ha quasi 40 anni. Jovica Jovic l’ha acquistata appena arrivato in Italia, a Stradella, nel 1971. Per essere precisi è una fisarmonica cromatica, uno di quei modelli introvabili con i bottoni al posto della tastiera, difficilissima da suonare. Jovic è un serbo di etnia rom e a guardarlo sembra un elegante pensionato sulla cinquantina, sorridente e dai modi gentili. Ma, suo malgrado, per tanto tempo ha avuto una doppia vita. Quella ufficiale, sui palchi di mezza Italia a fianco di artisti internazionali e assieme alla sua bae l’altro. Con un’unica colpa: avere un visto scaduto. Ora il Maestro non è più clandestino.

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Di Fabrizio (del 22/10/2011 @ 08:57:02, in Regole, visitato 1618 volte)

venerdì 28 ottobre dalle 16.00 alle 18.00
Auditorium Unicef in Via Palestro, 68 ROMA

Quanto è vera la leggenda che i rom rubano i bambini? O forse è vero che sono le istituzioni a "rubare" i bambini rom?
Quanti rom sono accusati ogni anno di rapire bambini nel nostro paese? Quanti i bambini rom dichiarati ogni anno adottabili?

Al fine di trovare risposte veritiere a queste domande sono state realizzate due ricerche sul territorio nazionale che l'Associazione 21 luglio e la Fondazione Migrantes presenteranno venerdì 28 ottobre a Roma nell’ambito del convegno: "LADRI DI BAMBINI. I rom e le istituzioni: dalle leggende metropolitane alle responsabilità nascoste".

Nel corso dell'evento, moderato dalla giornalista Rachele Masci, Sabrina Tosi Cambini dell'Università di Verona presenterà la ricerca "La zingara rapitrice" e, a seguire, la ricercatrice Carlotta Salezzi Salza presenterà "Dalla tutela al genocidio? Le adozioni dei minori rom e sinti in Italia (1985-2005)".

Le conclusioni saranno affidate a Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes e Carlo Stasolla, presidente dell'Associazione 21 luglio.

Siete tutti invitati a partecipare!

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Di Fabrizio (del 21/10/2011 @ 09:41:53, in conflitti, visitato 1971 volte)

Craig Murray, ex ambasciatore, attivista dei diritti umani - 19 settembre 2011

(foto da Romea.cz)

L'antiziganismo è l'ultimo razzismo socialmente accettabile. Anche i commentatori abitali di questo blog postano cose simili: "Arrivano e combinano pasticci incredibili", "Hanno fregato nel mio locale", [...] ed altre caricature etniche. "Loro", senza dubbio, rubano i bambini.

Stamattina in TV osservare in diretta la violenta pulizia etnica nell'Essex è stata un'esperienza straziante. Il consigliere Tony Ball, leader dell'autorità che stava conducendo la pulizia etnica, star di Murdoch, spiegava che la sua azione è popolare. Non ho dubbi che lo sia. Sarebbe popolare a Basildon se ogni giorno il consiglio appendesse un uomo di colore al pennone della bandiera. Senza dubbio il piccolo bigotto compiaciuto di sé stamattina è un uomo felice.

Quanti giustificano la sottrazione delle case alle famiglie, distruggere una comunità ed interrompere la scolarizzazione dei bambini, sulla base di una rigida interpretazione della legalità e dei permessi edificativi, deve rispondere anche di questa strettoia del punto legale. L'attacco (perché tale è stato) a Dale Farm questa mattina è stato condotto dalla polizia antisommossa e senza la partecipazione degli ufficiali giudiziari. Almeno due donne, entrambe Traveller e residenti permanenti del sito, hanno avuto bisogno di cure mediche. La polizia ha sfondato le recinzioni sia interne che esterne, cosa che era stata espressamente vietata dall'Alta Corte, dicendo che le proprietà erano dei Traveller e non potevano essere distrutte dagli ufficiali giudiziari. Cosa ha a che fare questo atto illegale di distruzione con la reiterata difesa legalistica di questo attacco razzista?

Murdoch News di stamattina ha anticipato la difesa legale della polizia. "L'Intelligence" della polizia aveva informazioni su una "riserva di oggetti da usare come armi". Hanno perciò dovuto assaltare il campo nell'interesse della sicurezza pubblica. Per questo dovevano infrangere il giudizio dell'Alta Corte: demolire le recinzioni protette come una misura d'emergenza per salvare vite. Tutto ciò è un pretesto trasparente, un mancato rispetto della legge da parte della polizia, ben peggiore di qualsiasi suo infrangimento da parte dei Traveller, perché il comportamento susseguente della polizia è sfociato in violenze e lesioni. Le scorte di armi ovviamente non esistevano.

Torniamo ai fatti chiave: anche se situato nella "greenbelt", ogni cm. del sito dei Traveller era in precedenza una fascia degradata, occupata da una discarica. Le foto dal satellite (QUI ndr) provano che i Traveller non hanno invaso la Greenbelt. La ragione per cui non hanno ottenuto i permessi di edificazione è che diverse richieste in questo senso sono state respinte, e la ragione di questorifiuto è che il consiglio di Basildon è razzista. Senza dubbio qualsiasi simpatico costruttore Tory avrebbe ottenuto il permesso di riempire di case quella ex discarica. I Traveller erano proprietari del terreno su cui risiedevano.

Che male facevano? Nessuno Qual era il loro crimine? La loro etnia. Tutto il resto è camuffamento legalistico, del tipo utilizzato da ogni stato per perseguire ovunque la pulizia etnica. Agli occhi dello stato che la svolge, la polizia etnica ha sempre la sua ragione nel rispetto della legge. E' piuttosto questo il punto.


Comunicazione di tutt'altro genere: in questo momento mi è difficile raccogliere testimonianze dirette da Dale Farm: ignoro se alcune persone con cui ero in contatto siano state arrestate o malmenate dalla polizia.
Traduco con gioia una nota di S., una delle colonne tra i sostenitori di Dale Farm e per un certo periodo dato per disperso dopo gli scontri, arrivata ieri (pubblico col consenso dell'interessato):

Prima di tutto, grazie a quanti ieri hanno commentato sul mio profilo FB, inviato SMS, o in qualsiasi altro modo abbiano cercato di offrirmi sostegno.

Ho avuto così tante richieste, specialmente attorno alle 14.00, che la mia batteria s'è esaurita. Come sapete l'energia elettrica a Dale Farm era stata tagliata e non avevo modo di collegarmi a FB per rispondere a tutti.

La polizia antisommossa ha usato tecniche apposite per contenerci per ore, anche se ad un certo punto ho pensato di scavalcare le impalcature e superare le loro teste attraverso gli alberi, come se fossi stato minuscolo... LOL

Sono arrivato a Dale Farm qualche tempo fa, per offrire il mio sostegno e la mia solidarietà ad una comunità che è stata e continua ad essere in un disperato bisogno di aiuto da parte degli altri. Le mie ragioni sono personali, ma chi mi conosce sa che non posso accettare il razzismo sotto qualsiasi forma. E nessuno mi convincerà che lo sgombero di ieri, forzato, brutale ed orrendo, non è stato altro che un programma razzista per cui alcuni disprezzano la popolazione zingara-viaggiante in questo paese e altrove.

Anche se non voglio commentare o seguire la retorica anti Dale Farm che abbiamo visto nei mesi scorsi in alcuni siti internet, non si può tacere che quanti sono stati d'accordo con lo sgombero ed il modo in cui è stato condotto, hanno secondo me scelto deliberatamente di ignorare i sotterranei moti vi razzisti alla base di tutta questa vicenda.

Dale Farm è l'inizio della fine per quanti pensano di poter "spianare" la loro strada sulla vita di Traveller-Rom e zingari. I residenti di Dale Farm hanno mostrato un immenso coraggio e convinzione nel mantenere la loro posizione perché le loro case e vite non andassero distrutte. Come abbiamo visto e continuiamo a vedere ancora adesso in tutto il mondo, questo singolo ma storico evento costringerà le autorità locali ed il governo a ripensare le proprie strategie su come "gestire" in futuro tutto ciò, e con ciò credo veramente che alla fine i Traveller otterranno il rispetto e la dignità che meritano.

Personalmente mi sento privilegiato per essere stato ammesso a prendere parte alle proteste ed alla resistenza, e che le famiglie di Dale Farm mi abbiano accettato sulla loro terra e nelle loro case. Ho conosciuto nuovi e buoni amici sia a Dale Farm che attraverso la rete dei siti internet.

Non è ancora finita, se me lo permetteranno continuerò ad appoggiare i residenti di Dale Farm e la comunità viaggiante, anche sottoponendo alla polizia i commenti razzisti di alcuni siti anti-viaggianti ed assicurandomi che gli autori siano giudicati.

Infine, non ho dubbi, da quanto dei Traveller di Dale Farm, che siano stati e sono pienamente a favore degli attivisti e manifestanti di Camp Costant, per l'azione svolta a difesa delle loro case, bambini e terra.

La conclusione era inevitabile, ma io, assieme a molti altri, a volte ho davvero creduto che potessimo vincere e che il risultato per i residenti sarebbe stato di rimanere fino a che non si fosse trovata una soluzione adatta e culturalmente accettabile. Tutto ciò è molto triste per la cosiddetta giustizia britannica...

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Di Fabrizio (del 21/10/2011 @ 09:21:30, in scuola, visitato 1661 volte)

La Provincia Pavese 19 ottobre 2011 - di Marianna Bruschi

Belgioioso, coscritti dividono la strada tra «italiani e zingari». Il sindaco: «Contro il lavoro di integrazione, la cancelliamo»

BELGIOIOSO- Una linea di demarcazione: italiani da un lato, zingari dall'altro. Pennellate bianche sull'asfalto davanti alla scuola media di Belgioioso, in via Donna Anna d'Este. Una scritta razzista difficile da non notare, caratteri bianchi in stampatello proprio accanto alle strisce pedonali, davanti alle case, alla scuola Ada Negri, poco distante dalla bocciofila. Una goliardata dei coscritti che hanno "firmato" e imbrattato anche le strade attorno. «Potevano evitare, è di cattivo gusto – spiegano nella strada, all'incrocio con via Fratelli Cervi – quando c'è stata la sagra le bancarelle e le giostre arrivavano proprio nel punto dove è stata disegnata la linea e la scritta». Ed è a questo che riferisce la "divisione" disegnata sull'asfalto.

Nel piazzale dopo le scuole ora non ci sono più le giostre, ci sono solo le roulotte del circo che sta per lasciare Belgioioso. Un pony mangia il fieno, ci sono caprette e anatre. «Il circo non c'entra niente – spiegano al bar della bocciofila – non ci sono stati episodi di razzismo da queste parti».

Dalle finestre della scuola la scritta si vede. Non è educativo per gli studenti. Ma la preside Loredana Lanati, tramite la vice Maria Grazia Casagrande, dice che preferisce non parlare, ancora prima di poterle domandare se la scuola chiederà al Comune di cancellare la scritta razzista. Il passaggio dei coscritti classe 1993 è evidente in tutto il quartiere. Sempre davanti alla scuola hanno scritto: «La vera storia non si impara sui libri». Ma la divisione tra italiani e zingari lascia un segno sull'asfalto in contrasto con il lavoro che si sta facendo a Belgioioso per favorire l'integrazione di comunità con provenienze diverse. «Abbiamo istituito una commissione per l'integrazione di cittadini extra comunitari e comunitari – spiega il sindaco di Belgioioso Fabio Zucca – è un progetto che funziona bene, ci sono rappresentanti delle diverse comunità. L'integrazione c'è anche nelle nostre scuole, il clima è abbastanza costruttivo, con tutte le difficoltà che ci sono». E la scritta? «Ha origine più da un clima nazionale – dice Zucca – qui è stata avvertita come una goliardata, altre volte ci sono state scritte che hanno suscitato molto più fastidio». A cancellarla ci penserà il tempo. E il Comune? «Come tutte le scritte provvederemo al ripristino». Parola del sindaco.

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RomaToday di Francesca Divetta 18/10/2011

Conferenza stampa del Pd davanti al centro di accoglienza di via Salaria. Alcune famiglie divise dopo gli sgomberi, per il Pd la struttura è precaria

Civici 981 e 971. Sono solo due numeri. Eppure a questi due numeri sono collegate due serie problematiche che affliggono via Salaria: l'una, quella dell'impianto Ama, a pochi metri dall'altra, quella del centro di accoglienza.

Dopo mesi in cui si è sentito parlare del centro di smaltimento rifiuti, adesso i riflettori si accendono anche sul centro di via Salaria 971, in cui attualmente sono presenti oltre 300 Rom.
Questa mattina il Partito Democratico ha tenuto una conferenza stampa davanti al centro di accoglienza per rendere note le difficoltà di numerose famiglie che gravitano nella zona del centro, ma anche la situazione precaria della struttura.
"Centinaia di persone si trovano qua fuori nella speranza di essere ospitate. Alcuni sono andati a chiedere un appuntamento con il Dirigente del V Dipartimento per spiegare la situazione, ma lui naturalmente ha altro da fare. In più da due anni ci sono problemi sulla sicurezza di adulti e bambini in questa struttura, dove le condizioni igienico-sanitarie sono molto precarie, qui la gente vive con il neon sempre acceso giorno e notte, per separare gli spazi usano delle tende e coperte per avere un minimo di privacy", spiega il Capogruppo Pd del IV Municipio Paolo Marchionne, presente oggi insieme ad altri esponenti del Pd capitolino e municipale, fra cui Paolo Masini, Marco Palumbo, Paola Ilari, Fabio Dionisi.

Una donna di etnia Rom che vive nel campo ci spiega: "Io vivo qui dentro da due mesi con mia zia, invece mio figlio e la mia nipotina stanno per strada: lei va a scuola a Settebagni e non sappiamo dove lavarla. Quando esce dalla scuola viene qui fuori e io le porto un po' d'acqua e la lavo qui. La notte dorme nella macchina con mio figlio e mia nuora, da quando li hanno mandati via dal posto lungo il fiume. Noi ringraziamo di stare in questa struttura, ma non possiamo stare separati, quando farà freddo non posso lavare mia nipote per strada".
La storia di questa donna è uguale a quella di altre persone ospitate nel centro che si sono viste dividere da alcuni familiari, i quali, per restare vicini al centro di accoglienza, si erano accampati lungo il fiume e sono stati recentemente sgomberati. Ad oggi, dunque, i familiari rimasti "fuori" fanno la spola tutto il giorno davanti al centro, e alcuni la notte restano a dormire nelle macchine parcheggiate in prossimità della struttura.

Il Pd capitolino e municipale critica quindi il piano nomadi di Alemanno, per il quale la relazione stilata e diffusa dal Pd riferisce che "tra la gestione commissariale e quella ordinaria, siano già stati spesi oltre 2,5 milioni di euro, molti dei quali assorbiti dalle operazioni di sgombero e demolizione dei campi abusivi e per il recupero e la gestione del centro di via Salaria 971. Nessuna risorsa invece è stata impiegata per progetti finalizzati all'integrazione e all'uscita dal centro di accoglienza, minori compresi, per sua stessa definizione luogo transitorio di prima accoglienza dopo gli sgomberi". Nella relazione si legge anche: "Il 13 Marzo 2010 Alemanno annunciò la chiusura dell'ex cartiera con un'intervista rilasciata al quotidiano il Messaggero. In contrasto totale con quelle dichiarazioni il Comune ha provveduto ad ampliare la struttura, recuperando altri spazi".
Il Pd chiede quindi al Sindaco di Roma quali misure abbia intenzione di prendere per risolvere la situazione di via Salaria 971, "considerato che gli sgomberi fatti sono risultati solamente drammatici e inutili", ha dichiarato Emanuela Droghei del Pd.

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Di Fabrizio (del 20/10/2011 @ 08:55:38, in conflitti, visitato 2649 volte)

Lunedì scorso il tribunale ha dato l'OK per lo sgombero di Dale Farm, che è iniziato mercoledì mattina

Dalefarm.wordpress.com - Posted on October 19, 2011 by dalefarmsupport MATTINA

Lo sgombero è stato descritto dagli osservatori come brutale e illegale.

Altre immagini su The Mirror

Stamattina presto la polizia antisommossa e gli ufficiali giudiziari hanno preso d'assalto la comunità di Dale Farm con un raid all'alba. La polizia ha infranto l'ordinanza del tribunale, usando delle mazze per sfondare il recinto di una piazzola completamente legale, al fine di aprirsi un varco. Gli osservatori dei diritti umani riferiscono di diversi feriti dalla polizia tra i residenti e gli attivisti al momento della prima carica.

La polizia sta usando i taser (le pistole che danno la scarica elettrica ndr).

Residenti ed attivisti rimangono dentro il sito, molti di loro si sono incatenati ai cancelli e alle roulotte per resistere allo sgombero. La polizia ha violato il perimetro e sta procedendo.

Kathleen McCarthy, residente di Dale Farm, ha detto: "Il ricordo di Dale Farm peserà fortemente sulla Gran Bretagna per generazioni - siamo trascinati fuori dalle uniche case che avevamo in questo mondo. La nostra intera comunità è stata fatta a pezzi dal consiglio di Basildon e dai politici al governo."

Natalie Fox, del comitato di sostegno, ha detto: "La comunità traveller è stata criminalizzata, è stato reso illegale il loro viaggiare, ma non gli viene permesso di fermarsi. Se alle famiglie traveller non è permesso di fare di un'ex discarica la loro dimora, quando troveranno dove vivere?"

Lily Hayes, osservatore dei diritti umani, ha detto: "Il consiglio di Basildon sta violando l'ordinanza del tribunale sfondando le recinzioni di una piazzola assolutamente in regola a Dale Farm. Stanno anche operando brutalmente usando i taser contro chi protesta contro lo sgombero."

Cronaca della sera

Il consiglio di Basildon, il governo centrale e la polizia stanno affrontando diffuse proteste pubbliche ("Ci hanno promesso uno sgombero pacifico. Non è stato pacifico" THE GUARDIAN ndr) in seguito alle scene di brutalità poliziesca nel sito di Dale Farm dei Traveller dell'Essex. Attivisti e residenti sono stati oggetto di numerosi incidenti, colpiti da scariche elettriche dei taser, manganellati senza provocare e altri comportamenti brutali che hanno avuto come conseguenza l'ospedalizzazione di entrambi (Johnny Howorth: Nora Egan, altra residente mandata stamattina in ospedale, è tornata a #DaleFarm in sedia a rotelle. "Per lei in ospedale non c'erano letti" da Twitter ndr.).

Kathleen McCarthy (vedi sopra ndr.) ha descritto scene di "brutalità poliziesca. Ho visto residenti col sangue che gli colava dalla faccia, ed un altro mandato in ospedale dalle bastonate della polizia. La maniera in cui a polizia sta agendo, qui ha scioccato ed indignato tutti. Ci auguriamo che il mondo ci stia guardando."

Gli eventi di oggi sono stati ispirati da un raid della polizia all'alba, che ha visto distruggere una piazzola (vedi video successivi, ndr.), in palese violazione dell'ordine del tribunale. Questo ha causato ferite a diversi residenti, molti dei quali avevano cercato rifugio in quello che percepivano come un posto sicuro.

Ali Saunders, sostenitore di Dale Farm, ha detto "questo attacco alle vite delle famiglie di Dale Farm, ricadrà sulla coscienza di tutto il popolo britannico. I contribuenti sono stati obbligati a pagare 22 milioni di sterline per finanziare questa brutale operazione, che stanotte lascerà 82 famiglie senza un posto dove dormire. Fin dagli albori della mattina, la polizia non ha mostrato alcun riguardo per la sicurezza e la dignità dei residenti, o la proporzionalità della forza da impiegare. Le modalità con cui il consiglio di Basildon ha condotto lo sgombero, confermano quanto era apparso chiaramente durante tutto il processo legale: cioè che vedono i Traveller come cittadini di seconda classe da cacciare dall'area." (alla fine della giornata si conteranno 23 arresti, ndr.)

Il vescovo di Chelmsford e padre Dan Mason, il prete del luogo, hanno rilasciato una dichiarazione che condanna "l'atteggiamento violento" adoperato dalla polizia con l'uso di taser e manganelli.

Il vescovo di Chelmsford ha aggiunto "Ricordiamoci che questo sgombero non risolve i problemi, ma li sposta altrove. Queste famiglie da qualche parte dovranno dormire stanotte."

Media enquiries: 07040900905, 07583761462
Twitter: @letdalefarmlive


(ndr.) A volte mi rimproverano di guardare a ciò che succede intorno con un occhio troppo personale e per niente oggettivo.
E' vero: non riesco a togliermi dalla testa quando sono stato a Dale Farm, e dormivo sulla paglia assieme agli altri ragazzi del comitato di solidarietà.
Una donna vide che non avevo niente per coprirmi e mi diede una coperta. Era tra le tante a rischio sgombero.
Capirete come mi sento da ieri.

Mi resta una domanda: scene simili le vediamo spesso in televisione, dai conflitti e dalle violenze in quello che per cattiva coscienza chiamiamo "Terzo Mondo". Dico "cattiva coscienza" per la gioia nascosta che ci prende: "Guarda quei mezzi selvaggi, per fortuna che in Europa ci siamo evoluti!"
Non manca mai chi, seduto in poltrona e ciabatte ai piedi, mentalmente fa il tifo per la fazione più bastonata e "politicamente corretta". Politicamente corretti i "nomadi" non lo sono mai stati... ma se sono a qualche migliaio di km. dal nostro portafoglio, forse hanno qualche speranza di trovare la simpatia di questo isolato tifoso.
Che schiaffo alle nostre sicurezze, sapere che il mitizzato e violento "Terzo Mondo" fisicamente ci appartiene, e anche nel cuore del nostro continente c'è ancora chi deve lottare per la terra.

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Di Fabrizio (del 19/10/2011 @ 09:51:03, in musica e parole, visitato 1487 volte)

Segnalazione di Marco Brazzoduro

Il neonato centro studi Sa Mergem, di Terra del Fuoco, si cimenta in versione inedita con la presentazione di fiabe tradizionali della cultura Rom. Sa povestim! In scena, la suggestiva narrazione in romanes, i suoni di una chitarra folk e gli interventi in lingua italiana s'intrecciano per completare un quadro nel quale i giovani studiosi vogliono trasportare il pubblico, sperando di abbattere alcune barriere e di condividere emozioni, pensieri e maggiore conoscenza reciproca.

Il ciclo d'incontri è rivolto ad alcune classi della scuole materne, in occasione del Festival Internazionale di Letteratura, alla sua VIII edizione, presso la Biblioteca civica multimediale "Archimede" di Settimo T.se, il primo appuntamento è per il 21 ottobre, ma verranno presto comunicate le nuove date.

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Di Marylise Veillon (del 19/10/2011 @ 09:37:34, in sport, visitato 2242 volte)

Brutto come la fame, ecco come attaccare bottone con un Rom rumeno : - D. Da Roma_Francais

(Crédits photo: Marianne Rigaux) Lesinrocks.com Banel Nicolita, il Rom del calcio francese

Insultato quanto acclamato in Romania, Banel Nicolita tenta di integrarsi in Francia, nel suo club del Saint-Etienne.

Un Rom benvenuto in Francia? La stampa inglese non si lascia ingannare. "Il Saint-Etienne compra un gitano allorché la Francia li paga per andare via." E' il titolo del quotidiano The Guardian in seguito al trasferimento del calciatore Banel Nicolita, che ha firmato per tre anni all'Asse, il 31 agosto, lasciando lo "Steaua Bucarest" dopo sei stagioni.
Segno particolare: è l'unico giocatore rom a giocare nella selezione della nazionale rumena. Un "exploit" in un paese in cui i rom sono molto discriminati.

"Banel è un'eccezione. Può darsi che possa cambiare l'immagine dei rom in Francia e in Romania" auspica Valeriu, il suo uomo di fiducia. Un augurio pio, soprattutto quando un ministro della Repubblica non cessa di puntare alla "delinquenza rumena".

Durante l'allenamento, il rumeno salta su ogni palla, sotto l'occhio attento di Valeriu, che funge anche da interprete, da agente, da guardia del corpo e da coinquilino. "Resterò con lui i primi tempi. Non è facile integrarsi senza parlare francese". Nicolita sorride molto ma non è chiacchierone. Abbrevia l'intervista dicendo che "è molto contento di stare qui". La sua famiglia – sei fratelli e sorelle – è "molto orgogliosa" di lui, dal suo villaggio di Faurei (duemila anime). Trova Saint-Etienne "molto calma".

"Non ama parlare delle sue origini"

La situazione dei rom in Francia? Il giocatore elude la questione. Avrà forse ricevuto istruzioni di bypassare l'argomento? Valeriu interviene: "non ama parlare delle sue origini". Al comune di Saint-Etienne l'argomento viene evitato: questione sensibile. Dall'estate, la municipalità socialista ha fatto espellere diversi occupanti di "squat" (alloggi occupati ndr.) e, regolarmente, militanti e rom si riuniscono sulle gradinate del comune per esigere nuovi alloggi. "Ovviamente quando si riesce nel mondo dello sport, si è subito accolti meglio." nota, amareggiata Anne Sara dell'associazione Solidarietà Rom di Saint-Etienne.

La storia di Banel Nicolita è infatti quella di un'ascensione fulminea. Nel 2008 all'età di 26 anni incarna la migliore speranza del calcio rumeno. Deve aspettare tre anni prima di potere essere comprato dall'Asse per soli 700.000 euro. Guadagnerà 35.000 euro al mese, cioè il doppio che con il Steaua, ma meno dello stipendio medio di un giocatore di serie A. Come Thierry Henry prima di lui, Banel Nicolita è stato nominato ambasciatore contro il razzismo, dalla FIFA. Un titolo simbolico, ma non veramente invidiabile, poiché riservato ai giocatori maggiormente insultati durante la loro carriera.

"Il giorno in cui ha ricevuto la fascia dal capitano dello Steaua, fu per costui uno smacco: la fascia a un rom! Era inconcepibile per alcuni!" Ricorda il giornalista che lo seguiva all'epoca.
Idem, anche peggio il giorno in cui segnò contro il suo campo, facendo vincere il Real Madrid. Ogni volta Nicolita ha molto fair-play e fa buon viso a cattivo gioco. Perfino quando, dalle tribune dello stadio Ghencea di Bucarest salgono dei "Zingaro! Zingaro!" -insulto supremo da quelle parti. Paradossalmente sarebbe anche il rom più popolare della Romania, abbondantemente acclamato dalla stampa locale. "E' molto amato da tutti" assicura Valeriu. La sua prossima sfida: diventare il rom più amato di Francia.

Marianne Rigaux

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