sabato 29 ottobre dalle ore 20.00
C.S. La Fornace Via Moscova 5, Rho
Serata di finanziamento per la scuola d’italiano della Fornace
20.00 – Cena
Menù Balcanico Vegano
antipasto crostini con salsa yogurt e salsa ajvar
primo pasulj (crema di fagioli bianchi con spezie e bocconcini di soia)
secondo cevapcici (polpettine vegane) in salsa ajvar con patate e cipolle
soffritte
contorno insalata mista di verdura fresca con salsa yogurt
dolce baklava
22.30 – Live concert Caravan Orkestar ft. Jovica Jovic
Caravan Orkestar
Una allegra e festosa carovana di musica nello stile delle fanfare balcaniche e
con un pizzico di klezmer ebraico.
La Caravan Orkestar, gruppo di recente formazione (2005) propone nel proprio
repertorio musiche arrangiate principalmente secondo lo stile delle fanfare
balcaniche.
Lo stile e le musiche di Goran Bregovic ed Emir kusturiza fanno da cornice a
brani tratti dal repertorio ebraico popolare nello stile klezmer, non
disdegnando generi quali il funk e blues.
La ricerca del repertorio musicale spazia, secondo lo spirito e il nome stesso
del gruppo, in differenti generi musicali per rappresentere idealmente
l’itinerario di una carovana nei diversi aspetti sociali e culturali del mondo,
dove, la musica popolare rappresenta nel modo migliore , vita e usanze delle
diverse popolazioni che vi abitano.
Malgrado sia presente da poco nel panorama della provincia Bergamasca, ha avuto
diverse occasioni per esibirsi, riscuotendo ovunque consensi.
Si segnala la partecipazione alle ultime due edizioni del carnevale organizzato
dalla provincia di Bergamo e al carnevale di Trezzo sull’Adda e al Festival di
Artisti di Strada di Costa di Mezzate,
Collabora assiduamente con gruppo teatrale ERBAMIL di Ponteranica.
Il gruppo a organico variabile parte da un minimo di 10 elementi ad un massimo
di 25/30.
Il volume sonoro prodotto dall’organico al suo completo non può che trasmettere
una sensazione irrefrenabile di movimento da parte di chi ascolta.
QUINDI….
Caravan Orkestar Trombe, tromboni, sassofoni, clarinetti e percussioni daranno
vita ad una festa balcanica-slava-ebraica in perfetto stile Kusturica in un
concerto tutto da ballare!!!!
Jovica Jovic - ma penso lo conosciate bene...
Balval è nato nel 1953 da una famiglia di musicisti rom. Suo padre e suo nonno
erano violinisti, all’età di 9 anni ha scelto invece la fisarmonica, strumento
nuovo per quei tempi. All’età di 12 anni suonava ai matrimoni e alle feste. A 18
anni ha deciso di cercare fortuna in altri paesi che potessero offrirgli
maggiori possibilità della Serbia.
Dal 1971 al 1996 ha fatto il musicista in vari paesi d’Europa. Dal 1996 vive
stabilmente in Italia e continua ad esercitare la professione di musicista.
Da cinque anni circa collabora con un gruppo di musica serba e balcanica, i
Muzikanti. Con loro ha prodotto due dischi, e insieme a loro si esibisce in
occasione di eventi pubblici e privati (feste, matrimoni, ecc). Insieme ad altri
musicisti rom ha animato numerose serate in tutta Italia organizzate da Opera
Nomadi, con cui collabora dal 1984.
Nella sua vita ha registrato numerosi dischi, come solista o come membro di
orchestre; nel 2000 ha partecipato alla tournée di Piero Pelù, con il quale ha
anche registrato un video; con Moni Ovadia ha stretto una fraterna amicizia ed
insieme hanno partecipato alla mostra su De Andrè, attualmente in giro per
l’Italia. Numerosi sono i suoi concerti in occasioni ufficiali, in memoria
dell’olocausto con la partecipazione di enti pubblici.
La sua fisarmonica ha quasi 40 anni. Jovica Jovic l’ha acquistata appena
arrivato in Italia, a Stradella, nel 1971. Per essere precisi è una fisarmonica
cromatica, uno di quei modelli introvabili con i bottoni al posto della
tastiera, difficilissima da suonare. Jovic è un serbo di etnia rom e a guardarlo
sembra un elegante pensionato sulla cinquantina, sorridente e dai modi gentili.
Ma, suo malgrado, per tanto tempo ha avuto una doppia vita. Quella ufficiale,
sui palchi di mezza Italia a fianco di artisti internazionali e assieme alla sua
bae l’altro. Con un’unica colpa: avere un visto scaduto. Ora il Maestro non è
più clandestino.