Di seguito tutti gli interventi pubblicati sul sito, in ordine cronologico.
articolo intero su: Deutsche
Welle - (segnalazione
precedente)
RIASSUNTO
Il presidente iraniano Mahmoud
Ahmadinejad ha ripetutamente definito il massacro di sei milioni di
ebrei durante il nazismo come un “mito”. [...] Non tutti
i musulmani condividono le vedute.
Il giornalista Mohammed Salim Abdullah,
della Fondazione Archivi Islamici di Germania, è fermamente
convinto che questo punto di vista sia oltraggioso.
Gli Archivi Islamici furono fondati in
Germania nel 1927, sono la più antica testimonianza in tal
senso. L'istituto venne distrutto durante la II guerra mondiale e poi
ricostruito. Abdullah descrive il proprio lavoro nella fondazione
come di documentazione storica.
“Pubblichiamo 40-50 pagine di
studio ogni anno sulla storia dell'Islam in Germania” continua.
“Incoraggiamo il dialogo tra le ragioni, proprio come insegna
il Corano. [...] Cerchiamo anche di aiutare le minoranze
perseguitate”.
[...]
“Per la prima volta da sempre, Il
Consiglio Centrale dei Sinti e dei Rom ci ha invitati a pregare con
loro. Ci hanno offerto l'onore di commemorare le decine di migliaia
di musulmani uccisi ad Auschwitz dai nazisti”
Di Fabrizio (del 25/02/2006 @ 10:45:11, in Europa, visitato 1811 volte)
21-02-2006 - ECRI (European Commission
against Racism and Intolerance) nella sua terza sessione, ha
rilasciato quattro nuovi rapporti sul razzismo, xenofobia,
antisemitismo ed intolleranza, riguardo Estonia, Lituania, Romania e
Spagna.
Nello
specifico, per i quattro paesi rimangono alcuni punti critici (REPORT
in inglese ndr):
In Estonia
aumenta il numero di quanti ottengono la cittadinanza. Ma il paese
non ha sviluppato una politica consistente nel riunire la comunità
di lingua estone a quella di lingua russa. Stenta il dibattito sul
pieno significato dell'Olocausto e sulle sue conseguenze attuali. La
comunità Rom soffre tuttora di tassi sproporzionati di
disocuupazione e discriminazione scolastica. REPORT
In Lituania
il quadro legislativo contro la discriminazione razziale si è
rafforzato con l'adozione della Legge sulle Pari Opportunità.
Manca un'azione mirata a contrastare l'incitamento all'odio razziale,
che riguarda particolarmente le comunità Ebree, Rom e Cecene.
La legislazione sull'applicazione del diritto d'asilo e la sua
applicazione sono state sottoposte a riforma, che nei fatti ha
limitato in diverse aree la protezione dei rifugiati. Preoccupa la
recrudescenza dell'antisemitismo. REPORT
In Romania
le autorità hanno adottato una legge anti-discriminazione e
istituito il Consiglio Nazionale contro la Discriminazione,
responsabile dell'applicazione della legge. Ma risulta ad ECRI che
lal egge sia raramente applicata e spesso tanto i cittadini che gli
ufficiali pubblici non sono a conoscenza della sua esistenza.
Continua la discriminazione dei Rom in tutte le aree, incluso il
mercato del lavoro e l'accesso alla scolarizzazione, ai posti
pubblici e ad una casa decente. REPORT
In Spagna
si registra da parte delle autorità la volontà di
passare dalla politica del rifiuto a quella dell'integrazione degli
immigrati. Manca però una presa di coscienza del razzismo e
della discriminazione razziale nella società spagnola. La
discriminazione razziale è estesa, tanto nei campi del lavoro,
dell'alloggio e dell'accesso ai posti pubblici, particolarmente nella
vita quotidiana dei gruppi minoritari, inclusi Rom, Nord Africani, o
provenienti dall'Africa sub Sahariana o dalle Americhe del Sud. Manca
un riconoscimento adeguato dei fenomini di violenza razziale e
xenofoba. REPORT
Siamo felici di annunciarvi che il 5 febbraio 2006 a Bolzano è nata l'Associazione Nevo Drom.
Nevo Drom nelle lingue sinte significa Nuova Strada.
Da alcuni mesi in tutta l'Italia è un fiorire di nuove iniziative che portino al riconoscimento delle Minoranze Etniche Linguistiche Nazionali dei Sinti e dei Rom.
L'Associazione Nevo Drom è la prima organizzazione in Italia che ha nel proprio Statuto la finalità del riconoscimento ai Sinti e ai Rom dello status di Minoranze Etniche Linguistiche Nazionali.
L'Associazione Nevo Drom si impegnerà nell'organizzare attività per il riconoscimento delle società, delle culture e delle tradizioni delle popolazioni sinte e rom.
L'Associazione Nevo Drom è formata da Sinti, da Associazioni e da appartenenti alla cultura maggioritaria, in senso numerico. L'Associazione Sucar Drom è tra i Soci fondatori di Nevo Drom.
Il Consiglio Direttivo è formato da Radames Gabrielli, Presidente Armando Gabrielli, Vice Presidente Pasquale Agostino, Segretario Franco Pallabazzer, Tesoriere
Il Consiglio Direttivo nella sua prima seduta ha nominato Stefano Mascheroni, Direttore dell'Associazione.
Per informazioni e adesioni Radames Gabrielli 392 1651149
In foto una delle prime esperienze di scolarizzazione di bambini sinti, Bolzano 1962, che avrebbe portato alla costituzione delle scuole Lacio Drom su tutto il territorio nazionale.
Di Fabrizio (del 25/02/2006 @ 23:44:28, in lavoro, visitato 2858 volte)
Dietro le quinte: l'intervista
sullo sportello sindacale è
avvenuta sabato 18, proprio mentre tra gli immigrati, compresi quei
Rom rumeni, esplodeva la notizia delle richieste di permesso di
lavoro da ritirarsi in posta. L'argomento non riguardava
l'intervista, ma se ne era parlato lo stesso, del passaparola tra gli
immigrati, della stranezza di un “quasi condono” prima
delle elezioni, delle code in posta, piuttosto che del tradurre i
moduli dal burocratese all'italiano (e se il caso anche in rumeno).
Un bilancio sulla prima settimana (prevedibile) nella newsletter di
Il dramma dei kit
Moduli venduti al mercato nero: prezzi fino a 250 euro
La denuncia dei sindacati: "Tante le segnalazioni"
MILANO - Fino a 100 euro pagati per il kit per la domanda di
assunzione di lavoratori extracomunitari: secondo la Camera del
lavoro di Milano, in città si è creato un vero e
proprio bagarinaggio e i moduli, consegnati gratuitamente in posta,
ma difficili da reperire per l'alto numero di richieste, vengono
venduti per le strade.
"Se c'é anche allegato un contratto - afferma il
sindacato - di lavoro, ovviamente falso, il prezzo raggiunge i 10
mila euro". La Cgil sottolinea inoltre che, per mancanza di
informazione, spesso gli immigrati credono di trovarsi di fronte ad
una sanatoria e non hanno ben chiaro che non tutte le domande
verranno accettate.
"I posti a disposizione, stabiliti dal Ministero, sono 170
mila - spiega Graziella Carnieri della Camera del Lavoro - Perché
allora distribuire così tanti kit, creando aspettative
inutili?". La risposta starebbe, sempre secondo il sindacato,
negli introiti che lo Stato e Poste Italiane riceverebbero se tutti i
moduli ritirati venissero poi effettivamente spediti.
"La tariffa per la riconsegna di ogni busta, già
prestampata sulla busta stessa è di 5,70 euro. Ogni domanda,
dovrà inoltre contenere una marca da bollo di 14,62 euro -
spiega Carnieri -. Se venissero riconsegnate le 900 mila domande fino
ad ora distribuite ci sarebbe un introito complessivo di 5 milioni di
euro per le Poste e di oltre 13 milioni di euro per lo Stato".
Anche l'Anolf Cisl di Pesaro denuncia un mercato illegale dei
moduli distribuiti gratuitamente dagli uffici postali.
Secondo il sindacato i kit verrebbero venduti a prezzi fra i 30 e
i 250 euro ciascuno. A lanciare l'allarme è stato Gianluigi
Storti, responsabile territoriale. Secondo la sua testimonianza, all'
Anolf sarebbero già arrivate "una decina di segnalazioni
in tal senso".
Non solo: sembra che dietro un compenso di 400 euro, alcuni
professionisti si offrano di compilare la domanda con la promessa di
un' assunzione sicura.
(24 febbraio 2006)
Stefano Camilloni
Di Fabrizio (del 26/02/2006 @ 09:29:18, in scuola, visitato 3117 volte)
[RIASSUNTO]
II puntata La strada per educare al futuro
Avvicinandosi alla scuola non ci si rende conto di cosa ci sia
dentro. Posta in un angolo pulito e quieto di un altrettanto lindo
villaggio, a 90 km. da Sofia in una valle circondata da montagne, la
scuola Vidrare appare per quello che è: una scuola
normalissima, col campo di calcio, il recinto di rose che
testimoniano il lavoro di un giardiniere coscienzioso. Il campus
è costituito da quattro edifici [...]
Sono circa 90 gli studenti, tra i 7 e i 16 anni. La maggioranza di
loro sono Rom, che dividono le loro abitazioni col bestiame esono
sparpagliati nei villaggi montani lì intorno, spesso anche
distanti dai centri abitati. Per questo gruppo di studenti la lotta
per l'educazione comincia da casa, con la quotidiana sfida della
distanza da percorrere, della mancanza di vestiti o di nutrizione
adeguata.
La scuola Vidrare è unica nel suo tentativo di rompere le
barriere che incontrano questi bambini: pur non essendo un
orfanotrofio (i bambini hanno i genitori), è attrezzata per
ospitare gli studenti ce arrivano da lontano, provvede al
mantenimento di quelli più bisognosi, fornisce quaderni, libri
di testo, gessi e materiale per la scrittura.
Quattro anni fa se ne ventilava la chiusura. La caldaia centrale
aveva oltre 60 anni e tutto l'impianto era a rischio incendio. La
nuova direttrice, Maya Pencheva, aveva inviato una richiesta alle
organizzazioni umanitarie, nel tentativo di salvare la scuola.
Un'organizzazione riuscì a trovare una nuova caldaia e
un'altra donò i computer. Negli anni successivi, le due
associazioni hanno continuato ad investire finanziariamente e
personalmente nel mantenimento della scuola.
Maya Pencheva in un'intervista ha sottolineato le barriere che
circondano il suo gruppo di studenti. I loro genitori di solito sono
scettici di fronte all'istituzione scolastica; ci sono eccezioni, ma
di solito la scuola tradizionale non è una priorità.
Maya Pencheva è convinta che la maggior parte di quei bambini
vuole andare a scuola e si mostra particolarmente preoccupata per
quanti vorrebbe frequentare ma trovano ostacolo nella volontà
dei genitori.
Lei e il gruppo di otto insegnanti sono tutte Bulgare e risiedono
nell'area del villaggio. Si ingegnano nel comprendere
cosa potrebbe motivare i genitori a mandare i propri figli
alla scuola e
come insegnare al meglio con le scarse risorse a
disposizione.
Le insegnanti a turno devono essere disponibili nottetempo per
quanti si fermano a dormire. La dieta scolastica, che consiste
primariamente in pane e fagioli, viene integrata coi prodotti dei
loro orti. A natale si ingegnano con la vendita di cartoline d'auguri
autoprodotte o altre realizzazioni artigianali.
Le ragioni del rifiuto dei genitori sono varie: uno dei fattori
più comuni è la paura che i figli partano per non
tornare più. I Rom sono estremamente orientati alla famiglia,
creano un'unità dal combinarsi di generazioni multiple.
Difatti, in molte comunità l'autorità risiede nei
membri più anziani della famiglia allargata. Inoltre c'è
un'innata sfiducia nel governo e verso “quelli di fuori”
- sfiducia legittima, visto come i libri di storia descrivono la
“piaga zingara” negli ultimi secoli. Per finire, la
religione presso i Rom è una confusa miscela di tradizione,
folklore e della religione dominante della cultura “patria”,
che produce una gran varietà di credenze. Fondamentale, i Rom
ritengono “quelli di fuori” come contaminati e rifiutano
i contatti eccessivi. Tutto questo assieme, costruisce quel muro che
gli insegnanti devono abbattere per dare un'opportunità ai
giovani.
Le sfide che minacciano la scolarità non sono solo
filosofiche, ma soprattutto pratiche. A una giovane madre è
stata posta la domanda: “Cosa ti impedisce di mandare i figli a
scuola?”. Nella sua risposta, la madre anticipò che i
figli si alzavano e si vestivano da soli, che avevano assunto anche
la responsabilità di fare i compiti e di frequentare. Ma la
risposta vera era: “Non li posso mandare quando sono senza
scarpe”.
Le barriere per questa generazione fondamentalmente sono simili a
quelle di altri gruppi minoritari: povertà, paura, sfiducia.
Come può un gruppo di insegnanti con un budget di 200 leva
annui, provvedere a calzare i propri studenti perché facciano
a piedi le due-tre ore di percorso verso la scuola? Come può
una cultura assimilata investire in un gruppo minoritario riluttante?
Basta un decennio per sovvertire secoli di barriere? Alcune certezze
ci sono. Le divisioni permarranno per anni ancora e il cammino verso
l'inclusione resterà in salita, ma cominciare a dare
attenzione e risorse alle giovani generazioni, darà frutti in
futuro. [...] La scuola Vedrare, immagine tratta da "The Sofia Echo"
fine II puntata
Di Fabrizio (del 26/02/2006 @ 12:49:53, in media, visitato 3103 volte)
Lo scorso 10 febbraio ho riportato un comunicato
stampa di protesta contro l'esclusione di una giornalista dalla
manifestazione “La
Due-giorni Romanì” Incontro con la cultura Rom.
Le autrici, il cui lavoro era già stato riconosciuto nel
concorso artistico internazione “Amico Rom”, avrebbero
dovuto ritirare il premio assieme agli altri partecipante.
Il filmato “incriminato” è online QUI;
sono poco più di 2 minuti: fatevi voi una ragione della sua
esclusione ed eventualmente, se avete notizie, critiche, ragguagli,
fatelo sapere nei commenti o alle autrici.
Se n'era scritto il mese scorso, ecco una recensione su RomanoLil: Un film che “gira” per diverse realtà socioculturali di Napoli (campi rom, centri sociali, facoltà universitarie…) a promuovere momenti di incontro e di riflessione, a fare intercultura nel senso di scambio e intreccio. Le periferie marginali mutano in Zone Temporaneamente Liberate dove si aprono nuove visioni e sensibilità rispetto al fenomeno Rom, a quello della devianza sociale e della legalità. Una riflessione: “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito e non la luna”.
L’Associazione L’associazione culturale “Figli del Bronx”, con il contributo del comune di Napoli (assessorato agli Affari Sociali), organizza "Sotto la stessa luna tour": un ciclo di 10 incontri in varie realtà socio-culturali cittadine, con la proiezione-dibattito dell'omonimo film di Carlo Luglio. L'occasione della proiezione del film è quella di mettere a fuoco le questioni più delicate che relegano le periferie della città di Napoli, e non solo quelle, a dei territori di disagio e desolazione maggiore rispetto ad altre periferie italiane. Degli incontri interculturali che possano aprire nuove visioni e nuove sensibilità rispetto al fenomeno Rom e a quello della devianza sociale e della legalità. Il regista e gli attori del film saranno presenti alle varie proiezioni-dibattito.
Quando il giro (tour) diventa viaggio (drom) 27 Febbraio 2006, presso il campo Rom del comune di Napoli a Scampia, in collaborazione con l'associazione "Opera Nomadi". Ore 19,00, saluta Amedeo Curatoli (Presidente "Opera Nomadi" regionale). A seguire proiezione del film e dibattito con: Marco Nieli, Enzo Esposito (Opera Nomadi), Marco Rossi Doria (maestro di strada), Antonio Moscato (dirigente del comune di Napoli – servizio contrasto nuove povertà), Alessandro Fucito (presidente Commissione Educazione – Comune di Napoli) e Pa-raska Muharem (cittadina Rom residente in campo rom - area nord Napoli).
La trama del film (Carlo Luglio) “La vita quotidiana di due giovani Rom nella periferia di Scampia a Napoli, si incrocia con quelle di un ex capozona napoletano in via di pentimento e con il gruppo del giovane boss emergente del clan vincente. Le situazioni all’interno del campo Rom e quelle all’esterno, hanno un unico comune denominatore: sono storie di vita ai margini con una loro disperazione intrinseca, ma con la forza vitale tipica di chi deve sbarcare il lunario costretto a confrontarsi con la dura legge della strada calpestando quotidianamente la propria dignità per sopravvivere. Inevitabile migrare se si cerca una vita migliore”. Avevo bisogno di un lavoro (Gaetano di Vaio) “Avevo bisogno di un lavoro come primo passo nel tentativo di costruire una nuova vita, dopo aver scontato l’ennesima condanna durata circa quattro anni. Andavo in giro a chiedere, ma nessuno mi voleva. Un giorno, camminando per via Zuccarini a Scampia dove stava il vecchio campo Rom sotto il ponte della metropolitana, notai una bambina che trasportava una busta contenente alcune bibite; capii subito che il punto vendita doveva trovarsi parecchio distante dal campo in cui viveva. Pensai quindi di caricare la mia malandata autovettura con bibite e generi alimentari pre-confezionati e recarmi ogni giorno al campo per rivenderli. Nonostante il mio passato di devianza temevo molto gli zingari. Pensavo a cosa inventarmi per farmeli amici nel momento in cui avrei messo piede nel campo. In realtà fu tutto semplice: la gente era contenta, a tal punto da propormi di costruire una baracca da utilizzare come punto vendita fisso. Era la prima volta che mi capitava di sentirmi accettato veramente. Pian piano cominciai a riconoscermi in alcune delle loro abitudini, come quella della famiglia numerosa, delle mamme che la sera lavavano i figli nelle bagnarole, nei piedi nudi dei bambini con la faccia sporca come la mia quando vivevo nel basso con mamma papà e dieci figli; nei semafori e nei vetri delle autovetture che lavavo da ragazzino a Capodimonte, nella loro musica, nella semplicità delle relazioni, nei furti… nell’emarginazione! Oggi posso dire che la mia vita è cambiata proprio a partire da quella esperienza”.
Informazioni: 3294396527 e-mail: figlidelbronx@libero.it
Di Fabrizio (del 27/02/2006 @ 09:49:53, in lavoro, visitato 2702 volte)
“Roma Cisti - Roma pulita”: raccolta rifiuti
ingombranti: Il 1 novembre 2005 è decollato il progetto di
raccolta di materiali ferrosi e rifiuti ingombranti che vede 8 Rom
impegnati. Il progetto consiste nella raccolta di rifiuti ingombranti
(elettrodomestici, televisioni e affini) da parte di operai Rom della
cooperativa Phralipè solitamente abbandonati a fianco dei
cassonetti della spazzatura o in discariche abusive per conferirli
alle isole ecologiche dell’AMA sul territorio in cui si opera.
Il Progetto si articola nei Municipi Roma IV, V, VII e XII. Il
Progetto nasce dallo “Sportello di segretariato sociale per
l’avviamento al lavoro delle comunità Rom, Sinti e
Camminanti” che lavora alla sua buona riuscita e ad un suo
allargamento anche sul territorio provinciale e regionale.
continua su Romano
Lil
La testimonianza di un operaio del progetto “Roma
pulita”: Sevko Ahmetovic è operaio-autista della
cooperativa sociale Phralipè – Fraternità
impiegato nella raccolta rifiuti ingombranti per conto dell’AMA
(Azienda Municipale Ambiente di Roma). Il progetto di lavoro è
partito il 1 novembre 2005 con la cooperativa che ha 9 soci
lavoratori (di cui 8 Rom). Sevko lavora part-time (18 ore la
settimana) ed ha otto figli. Quella che segue è la sua
testimonianza, di vita e di lavoro.
continua su Archivio
Romano Lil
Di Fabrizio (del 27/02/2006 @ 18:24:47, in media, visitato 2507 volte)
S. del blog Ruota segnala questa notizia di ieri su Repubblica: VATICANO: DOMANI DOCUMENTO SU CHIESA E ZINGARI
"Orientamenti per una pastorale degli zingari". Si intitola cosi' un documento a cura del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, che sara' presentato domani presso la Sala Stampa della Santa Sede dal card. Stephen Fumio Hamao, presidente del dicastero vaticano e dall'arcivescovo Agostino Marchetto, segretario del medesimo Pontificio Consiglio. Il 4 maggio 1997 Giovanni Paolo II ha proclamato il primo zingaro beato nella storia della Chiesa, Zefferino Gimenez Malla detto 'El Pele'', nato a Benavent de Lerida nel 1861 e fucilato presso il cimitero di Barbastro nell'estate del 1936. Nei primi mesi della guerra civile che insanguino' la Spagna fu arrestato per aver difeso un sacerdote; al momento dell'esecuzione stringeva tra le mani la corona del rosario.
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